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Le gite al mare di Serena e Antonella: i due volti dell’elettrica

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gite al mare

Serena e Antonella: due donne, due racconti di gite al mare in auto elettrica, due esiti diversi. Serena è delusa e la prossima volta userà un’auto termica. Antonella è entusiasta e ha capito che si può fare. Inviate i quesiti a info@vaielettrico.it

A Varazze in 500e: una domenica bestiale

Siamo una famiglia che ha deciso di fare una giornata al mare. Quindi il 18 giugno ci siamo recati a Varazze. Abbiamo voluto provare a venire con la mia 500e. Arrivati a Varazze l’avventura comincia con la ricerca della colonnina, di cui la città è poco fornita.Quelle che ci sono sono poco segnalate e comunque occupate da auto con motore endotermico.
Abbiamo trovato la colonnina nel parcheggio della Coop di via monte Grappa.
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Gite al mare: la colonnina nel parcheggio coop di Varazze che ha rovinato la giornata a Serena e alla sua famiglia

Cinquanta euro per ricaricare, mai più

Qui parte la seconda parte della poco piacevole esperienza di venire a Varazze con auto elettrica: la domenica il parcheggio ha un costo di € 10 all’ora quando vengono superate le due ore. Per completare la carica ci sono volute 5 ore e 30 circa. La mia giornata al mare è costata € 50 di solo parcheggio.
La giornata si é conclusa pensando e dicendo: la prossima volta che vogliamo andare al mare prendiamo l’altra auto con motore termico, che possiamo parcheggiare al porto gratuitamente. Tutto questo con buona pace della transizione ecologica e del risparmio di carburante. Serena Sartorello

All’Argentario con la mia Kona come in paradiso

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La Kona elettrica di Antonella al rientro dalla vacanza

Sono Antonella e vi ho già scritto le mie esperienze (leggi). Premetto che sono una donna di 65 anni non molto portata per la tecnologia ma amante da sempre dell’avventura. Sono partita con la mia Kona dal lago Maggiore alla volta dell’Argentario con un’amica che non guida per 10 giorni di mare e cultura in Toscana.

Essendo un’ansiosa ho la card di Enel x way e di Becharge più le app compresa Nextcharge che trovo buonissima. Ho ricaricato in colonnine fast in autostrada a Ovada e Brugnolo e a quelle da 22 kw nei borghi toscani provvisti che sono andata a visitare. Ho attaccato la macchina ad ogni colonnina disponibile e comoda (tipo parcheggio Pitigliano) anche con la batteria al 60/70% e così facendo non ho mai perso un minuto per aspettare il completamento della ricarica.

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Morale: zero stress ed ho percorso 1876 km spendendo 198 euro (ho solo la tariffa pay per use). Non sono stata lì a calcolare cosa avrei speso con la benzina, ma so che ho INQUINATO ZERO! Sono quindi entusiasta dell’elettrico anche dopo questa esperienza per me abbastanza impegnativa! Complimenti per il vostro apporto informativo. Antonella Bertella

Fare i conti con la propria auto per la giusta strategia

Risposta- Mettiamo insieme le due gite al mare di Serena e Antonella perchè la seconda spiega in qualche modo alla prima come si dovrebbe affrontare un viaggio più lungo del solito in auto elettrica. A Serena, però, vorremmo porre qualche domanda: da dove è partita, quindi quanti chilometri ha percorso da casa a Varazze? Quanta autonomia residua restava all’arrivo? Con quale modello di Fiat 500e, batteria da 23,8 o da 42 kWh?

E’ evidente, infatti, che più lungo è il viaggio e minore l’autonomia, tanto più la programmazione deve essere oculata. A Varazze non abbondano le stazioni di ricarica (mi pare due in città e altre due nei dintorni) e sono tutte lente.  Una situazione, questa, che accomuna molte cittadine liguri nonstante siano tutte frequentatissimi centri turistici. Un paradosso. Sapendolo, però, Serena avrebbe potuto effettuare una ricarica lungo il percorso da una colonnina fast (ce ne sono a Sestri Ponente e Arenzano venendo da Levante, a Vado ligure e Albisola venendo da Ponente) mettendoci una mezz’ora scarsa.

Via di rabbocchi per avere più flessibilità

Come ha ben capito Antonella, infatti, viaggiando in auto elettrica è sempre il caso di approfittare di ogni opportunità per fare un rabbocco, senza aspettare che la batteria sia quasi scarica. Questo assicura flessibilità per rimediare a qualche incidente di percorso, tipo una colonnina occupata abusivamente o con prezzi da rapina. Con la giusta strategia  può filar via liscia la gita domanicale da 200 km, come la vacanza da 1.800 km e oltre. Usi la sua 500e anche la prossima volta: andrà meglio.

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44 COMMENTI

  1. Interessante, ma ambedue le esperienze son riferite a gite turistiche. Provate a fare lo stesso ma per viaggi di lavoro.

  2. Brava Antonella; avevo anch’io un’auto elettrica ed ho preso tre contravvenzioni per accesso non autorizzato alla ZTL. Ho venduto l’auto ed ho ripreso ad inquinare. Se non interessa all’amministrazione pubblica se io inquino o no, perché dovrei spendere dei soldi in più per permettermi un’auto elettrica e non recare danni al prossimo? Lotta al cambiamento climatico, ma va là. Agli enti pubblici interessano i soldi e basta, il resto sono solo balle.

    • Un storia poco verosimile la sua, se permette. Ora che inquina entra nella ZTL? A chi crede di aver fatto un dispetto?

      • Mi sembra che non hai capito. Sono entrato con una Kia eSoul in una ZTL ed ho preso tre contravvenzioni. Nella pianura padana, zona tra le più inquinate al mondo e da un numero alto di morti per inquinamento, multare un’auto elettrica mi sembra un controsenso, per non dire altro. Giravo solo io con l’auto elettrica. Di cosa stiamo parlando? Se l’amministrazione comunale mi risponde che a loro non importa il tipo di auto che io conduco, a chi faccio il dispetto? Io mi adeguo alle leggi e penso a spendere di meno. Assieme all’amministrazione comunale: che se ne frega dell’inquinamento! Ciao

        • Io abito nella pianura padana, ho registrato in comune la targa e mi è stato consegnato un pass con il quale entro e parcheggio nella ZTL senza spendere un soldo. Lei, se permette, è entrato tre volte nella ZTL senza porsi il problema? E i cartelli di divieto non li ha letti?
          Non ho capito perchè se la prenda con il comune, con una lettrice di Vaielettrico e con l’auto elettrica.

          • Sei te che non capisci, l’amministrazione comunale non fa differenze tra auto elettriche e non . Anche con un’auto termica ti registri ed entri nelle Ztl. Che differenza c’è! Basta che non parlino a sproposito della lotta all’inquinamento ed al cambiamento climatico. Ma vedo che non riesci a cogliere la logica.

          • Quale amministrazione comunale? A Milano con l’auto elettrica entri, con la termica no. Idem a Bologna, Torino, Roma, Palermo, Firenze, Padova, Verona.

          • Ermanno
            “ti registri ed entri”: col cavolo. Ti danno l’autorizzazione temporanea per giustificato motivo documentato. Permanente se sei residente, temporaneo in tutti gli altri casi. Se hai una termica.
            Con l’elettrica, ti registri ed entri, in modo permanente, SENZA giustificato motivo. Questo a Modena, Reggio, Bologna (altre città non lo so). Uguale-uguale.

          • Massimo, parlo di Rovigo. L’Italia è una giungla, se non te ne sei accorto.

  3. ok, inquinato un pò meno ma speso una follia.
    Col metano avrei speso la metà.
    E dormito bene sapendo che ho la macchina a impatto minore, al contrario di quanto crede la maggior parte dei possessori di auto elettriche.
    https://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/focus_energia/2019/09/09/mobilita-e-ambiente-sono-le-auto-a-metano-le-piu-virtuose_29dbd53b-452d-483b-8f55-162312ba5723.html

    https://www.greenncap.com/wp-content/uploads/Green-NCAP-Life-Cycle-Assessment-Methodology-and-Data_2nd-edition.pdf

    • Lei sbandiera una notizia Ansa del 2019 su uno studio effettuato in Germania su dati 2018. Il mix energetico tedesco era calcolato sulla base di un 34% di carbone e 4,9% di rinnovabili. Nei primi tre mesi 2023, invece, le rinnovabili in germania hanno coperto oltre il 50% del fabbisogno https://www.reuters.com/business/energy/renewable-energys-share-german-power-use-tops-50-q1-2023-04-28/.
      Lasciamo perdere l’analisi Green Ncap: sno 47 pagine in inglese che forse leggerò in vacanza. Ma le conclusioni (pagine 29) sono queste: l’impatto ambientale delle bev dipende dal mix energetico della generazione elettrica e dalle emissioni in fase di produzione e smaltimento delle batterie. Le batterie, a differenza del petrolio e del metano bruciato dalle Ice, “danno maggiori opportunità di riciclare i materiali”.
      Quindi?

  4. C’è qualcosa che non quadra….abitando a poco più di 100 m da dove è stata scattata quella foto, posso dire con certezza assoluta che quella colonnina si trova a Cogoleto e dista 5 km da Varazze; ora, lasciamo perdere la possibile confusione che si crea quando una giornata và storta, ma anche Google Maps ti dice che a Varazze nel porticciolo ci sono i supercharger Tesla e altre colonnine sparse in giro. Sicuramente in Liguria non siamo al livello del nord/ovest in quanto a colonnine, ma secondo me si sta andando nella giusta direzione….ci vuole tempo….siamo in Italia.

    • La Liguria per colonnine è un disastro totale, comprensibile vista l’assenza di parcheggi ma veramente se non fanno qualcosa resterà la regione più indietro d’Italia, ho pochi dubbi che al momento sia la peggiore del nord Italia.

  5. A Varazze c’è al porto il supercharger Tesla, però l’app non lo da disponibile alle altre vetture. Peccato perché sarebbe stato perfetto. In ogni caso ovvio non avrei usato una colonnina da 10e/h di sosta x 5h ma avrei limitato al min necessario x raggiungere la fast in autostrada sul percorso di rientro

    • In realtà il lettore non ci ha detto quanta autonomia residua avesse la sua 500e, nè che distanza dovesse percorrere per tornare a casa. L’impressione è che sia andato un pò allo sbaraglio e con scarsissima esperienza di viaggio elettrico.

  6. Io credo che in effetti quello delle colonnine sia un problema. Vero che ormai son molte e abbastanza capillari, ma spesso, soprattutto nei paesi, grazie a contributi regionali i Comuni hanno installato colonnine di fornitori pressoché sconosciuti, con prezzi di ricarica, anche per le colonnine lente, improponibili se non per eventuali emergenze. Sta di fatto che spesso vedo questo tipo di colonnine sempre, ma dico sempre, inutilizzate. Sarebbe opportuno che i Comuni si impegnassero ad installare colonnine che possano essere utilizzate con abbonamenti. Detto questo, anch’io devo condividere la mia ottima esperienza di un weekend sul delta del Po con la mia 500e, partendo da Bergamo, senza nessun problema o patema, grazie anche ad una diffusione tutto sommato soddisfacente di colonnine EnelX e Becharge, oltre a qualche albergo, come quello dove ho pernottato, che offre il servizio di ricarica.

  7. una domanda per Antonella: 1876 km a 198 euro fa 10 cent a kwh, se non erro. di quale tariffa pay per use parliamo? perché la voglio anche io!

    anche nell’ipotesi la batteria fosse carica in partenza e questa non sia conteggiata, si tratterebbe di sottrarre “soltanto” 70kwh (17-20%) dai 350-400 (100%) ragionevolmente necessari per questo viaggio… o parliamo di quale velocità media?

    • no, non fa 10 cent a kWh. 1876 km a 198 euro, significa che con 1 euro si fanno 9,47 km. Ipotizzando una tariffa media tra AC e DC di 0,50 €/kWh (e non 0,10 €/kWh come scrivi tu) con 1 € si acquistano 2 kWh, anche meno considerando le dispersioni e quindi con 9,47 km percorsi il consumo è di circa 5 km/kWh che con una guida autostradale allegra su una Fiat 500 in estate più o meno ci siamo (plausibilmente il costo è stato anche superiore a 0,50 €/kWh a cui corrisponde un consumo leggermente migliore di quello da me ipotizzato per semplicità dei calcoli).

      In sintesi i conti tornano stando a quanto dichiarato, il costo è stato altino, paragonabile a un motore a benzina, ma solo perché, come dichiarato, è stata usata la tariffa pay-per-use e non la flat.

      • grazie, ero evidentemente stanco ieri sera e – per quanto avessi letto e riletto km – il mio cervello trattava 1876 km come kwh.

        appena ho un po’ di tempo, scriverò un breve resoconto dei miei approx 4000 km in e-208 in meno di due mesi.

  8. Personalmente non mi sento di dire che Serena ha sbagliato ad usare l’auto. È arrivata a destinazione ed ha lasciato l’auto in carica mentre faceva altro, poi sarà tornata a casa in tutta tranquillità, senza perdita di tempo. Il problema è la colonnina che ha usato. Che si debba pagare il parcheggio mentre si sta rifornendo (e quindi già pagando un servizio di sosta unito dell’energia ricaricata, dato che la natura di una ricarica AC prevede necessariamente anche una sosta lunga, che certamente viene fatta pagare nel costo al kWh) personalmente lo trovo assurdo, almeno allo stato attuale delle cose (anche se so che c’è chi non è d’accordo). Se è vero che le altre colonnine erano occupate da termiche, ancora una volta Serena è stata vittima del malcostume.

    • Sì, è assurdo ma mi è capitata la stessa cosa a Jesolo, l’hotel mi chiedeva 35€ per caricare 14 kw nella mia plugin.
      Sono andato a cercare le colonnine vicine, tutte in parcheggi a pagamento in cui si pagava la sosta oltre all’elettricità.
      Bella presa per il c.

  9. [offtopic] Visitatelo il Monte Argentario, merita, fidatevi, per il momento è il luogo più bello che ho visto della Toscana. Non so se le colonnine basteranno ad agosto perché di auto ce ne saranno molte, ma se evitate il periodo di sovraffollamento è sicuramente un posto incantevole. E poi la notte, attraversare le strade interne desolate (perché non incontrerete anima viva!) per andare da un capo all’altro del monte … spettacolo, strada libera, curve, sound e come tetto un cielo di stelle (se avete una cabrio) … c’ho fatto una vacanzina fantastica meno di un mese fa …

  10. Grandi complimenti ad Antonella.
    Per quanto riguarda Varazze e il ponente ligure in generale credo che vada evitato a prescindere, in elettrico, a benzina, a cavallo…

  11. Purtroppo allo stato attuale, personalmente ho aperto due scenari davanti a me:
    A) BEV per fare tutto, batteria dai 60KWh minimo meglio 75/80KWh.
    B) BEV che uso come seconda auto 30/40KWh va benissimo, uso città e fuori porta, ossia 60/70% del totale.

    L’infrastruttura fast ed ultrafast è troppo poco capillare (a meno che non compri Tesla coi supercharger e quello è un altro discorso) ed i prezzi della corrente alle colonnine troppo elevati.

    Opinione da curioso elettrico ma che gira in ICE.

    • Per la signora Antonella con un auto termica ho fatto 1700km con 120€… Gli altri da 120€ a 198€ li metto via per acquistare un elettrica quando avrò abbastanza soldi….
      Chissà se un giorno……😅

  12. Cara Antonella dire che hai inquinato 0 è l’ennesima bufala
    Diciamo che hai inquinato un po’ meno .
    Ammesso che le colonnine non siano alimentate da fonti rinnovabili cosa non vera.
    Poi buttare l immondizia nel giardino del vicino significa inquinare in trasferta dove si costruiscono le batterie.
    Quindi ricapitolando se se i felice di guidare un auto elettrica sono felice per te ma dire ho inquinato 0 è una bufala.

    • Le colonnine pubbliche in Italia forniscono sono energia 100% green, anche la colonnina della Coop di Varazze

        • Diamo sempre per scontata la buona fede di lettrici (in questo caso) e lettori… Fino a prova contraria.

        • Ho preso a riferimento gli studi sulle emissioni di CO2 nell’intero arco di vita di elettriche e termiche. Che tra l’altro comprendono anche le emissioni in fase di produzione dell’auto. Nel caso del singolo viaggio, invece, bisognerebbe considerare solo l’energia primaria utilizzata, che in una elettrica è infinitamente inferiore per l’effetto combinato della quota di elettricità prodotta da fonti rinnovabili (circa il 40% in questa stagione) e della maggior efficienza del motore elettrico (90% contro il 30% scarso del motore termico). I calcoli più precisi può farseli lei.

    • signor stefano se dico che sono andato da como a genova con una ricarica sola al 100 % col fotovoltaico di casa posso dire che ho inquinato 0?

        • Penso volessi rispondere al messaggio sopra in cui contesti il fatto che solo andando a piedi o in bici non emetti CO2.
          Il problema è che se vogliamo essere pignolini, dovremmo farlo sempre e non piegando le cose come fa comodo.
          Ti hanno evidenziato come si emette CO2 anche per fare la bici, anche per fare le scarpe, che emettiamo CO2 anche per respirare, ecc.. Chiaramente siamo a livello di provocazione. Ma se vogliamo parlare del SINGOLO VIAGGIO, anche viaggiare con un’auto elettrica ricaricata con energia rinnovabile significa emettere 0 CO2 per quel viaggio. Se vogliamo parlare di CO2 emessa per produrre l’auto, beh… quella CO2 è stata già emessa e verrà spalmata su tutti i viaggi che faremo, ottenendo comunque già oggi un risparmio di CO2 complessiva, nel bilancio del ciclo di vita dell’auto, rispetto ad un’auto termica. Quindi, il risultato è: neppure andando a piedi emettiamo 0 CO2, se vogliamo fare proprio considerare tutte le attività umane che ci consentono di fare quel viaggio a piedi, ma se vogliamo fare un discorso di potenzialità di emissione di CO2 per quel viaggio, allora sì, l’auto elettrica ti consente di fare un viaggio senza emettere CO2 dai tubi di scarico e senza che sia stata emessa CO2 per produrre l’energia che hai messo nell’auto, cosa che non potrai mai fare con un’auto termica. Qui dentro siamo tutti consapevoli del fatto che va fatto un bilancio complessivo all’interno del ciclo di vita dell’auto.
          Quello stesso bilancio complessivo, peraltro, che si dovrebbe fare quando si valuta il costo di un’auto elettrica e che invece, guarda caso, le stesse persone che contestano l’emissione delle auto elettriche NON fanno, lamentandosi che le auto elettriche costano troppo.

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