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Sagelio porta in italia la ricarica HPC che non stressa la rete. Worldline quella senza App

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Sagelio porta in Italia le stazioni di ricarica HPC con accumulo di FreeWire Technology che non stressano la rete. Prelevano energia in AC a bassa potenza, l’accumulano e la rilasciano in DC fino a 200 kW. Worldline il terminale che accetta carte di credito e pagamenti con cellulare per la ricarica da colonnine pubbliche 

 

ricarica hpc
Giancarlo Ostuni, cofondatore di Sagelio (a sinistra), con James Jean Louis di FreeWire dopo l’accordo per portare in Italia le stazioni di ricarica HPC con accumulo

La ricarica HPC Freewire non richiede nuove cabine

Si risolvono così alcuni dei principali vincoli alla diffusione della ricarica ad alta potenza: i costi elevati, i tempi delle concessioni, i limiti della rete a media potenza. Per punti di ricarica HPC di  potenza superiore ai 100 kW, infatti, il distributore di rete richiede la costruzione di una cabina di trasformazione. Significa tempi di attesa che possono superare l’anno e investimenti spesso di gran lunga superiori al costo dell’infrastruttura di ricarica e non ammortizzabili con i ricavi attesi. E molte aree, soprattutto quelle rurali o già intensamente industrializzate, non dispongono comunque di una potenza sufficiente.

Per queste ragioni Sagelio, società benefit pugliese operante in tutta Italia dal 2017 nel settore della ricarica per i veicoli elettrici, ha stretto una collaborazione con l’americana FreeWire, già oggetto di importanti investimenti da player consolidati come British Petroleum e ABB.

Boost Charger si alimenta in AC, eroga in DC a 200 kW

I dispositivi Boost Charger prodotti da Freewire sono una soluzione. Prelevano la corrente dalla rete in corrente alternata trifase (27 kW, input simile a quello richiesto dalle stazioni a bassa potenza AC), accumulandola in batterie incorporate nella stazione di ricarica e trasformandola internamente in corrente continua in modo da erogarla a potenze fino a 200 kW.

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La stazione di ricarica HPC con accumulo prodotta da FreeWire

I Boost Charger vengono installati in un paio d’ore e possono essere anche facilmente spostati su varie location, diventando anche un ottima stazione “entry level” per testare le potenzialità di un sito prima di effettuare grossi investimenti in aumenti di potenza.

E si integra con il fotovoltaico

Lo storage permette anche, ad esempio, di raccogliere eventuale energia eccedente generata e non consumata da impianti fotovoltaici insistenti sullo stesso impianto, valorizzando al massimo l’investimento e garantendo ricariche da energia completamente rinnovabile e autoprodotta: una soluzione molto interessante anche per le comunità energetiche, nonché focus esclusivo della Linea C (ancora in attesa di pubblicazione) dell’Investimento PNRR 4.3 dedicato allo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica per veicoli elettrici.

«Siamo felici di collaborare con Sagelio, che ci ha colpito per rapidità, entusiasmo e per una profonda conoscenza delle dinamiche e delle esigenze del mercato italiano. – dichiara James Jean Louis, direttore commerciale Europa di FreeWire Technologies – Il Boost Charger è un prodotto che sblocca nuove possibilità nel settore delle infrastrutture di ricarica, e siamo certi che il team di Sagelio sia il partner giusto per accompagnarci in un Paese che, vista la conformazione territoriale e la necessità di bilanciare in maniera adeguata i carichi rete, potrebbe diventare uno dei nostri mercati chiave in Europa».

Giancarlo Ostuni, cofondatore di Sagelio ha commentato: «Il concetto di poter offrire un servizio di altissima qualità senza stressare la rete elettrica, distribuendo i consumi in maniera ottimale e approfittando anche al massimo da eventuali produzioni rinnovabili in loco, va esattamente nella direzione di transizione energetica ragionevole e ragionata che cerchiamo di proporre ai nostri partner».

Una “suite” per ricaricare senza App e RFID card

Worldline lancia la EV Charging Payments Suite, un’offerta di pagamento modulare end-to-end dedicata che garantisce ai clienti una ricarica dei veicoli elettrici (EV) in tutta Europa, senza contratti di abbonamento, app o RFID card dedicate.

Dal punto di vista dell’utente finale, la Worldline EV Charging Payments Suite stabilisce un nuovo standard nel settore. Abilita pagamenti innovativi, come il Tap and Charge, lo Scan and Charge e il Park and Charge. A ciò si aggiungono opzioni di pagamento transfrontaliere con l’accettazione di carte di debito internazionali e nazionali, carte di credito, opzioni di pagamento per l’e-commerce e pagamenti tramite mobile come Apple Pay o Google Pay.

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Stazioni di ricarica HPC attrezzate con il sistena di pagamento EV Charging Payments Suite di Worldline

Quando si avvicinano a una stazione di ricarica, i conducenti di veicoli elettrici devono semplicemente avvicinare la loro carta o il cellulare. Si effettua una pre-autorizzazione in modo che il dispositivo di ricarica venga attivato. E un importo fisso (definito dal CPO) viene bloccato sulla carta di pagamento dell’utente.

Attivi, ricarichi e paghi anche senza un contratto

ricarica HPC Una volta terminata la ricarica e conosciuto il prezzo finale della transazione, l’importo viene addebitato sulla carta. Allo stesso tempo, l’eventuale eccedenza della pre-autorizzazione viene rilasciata sul conto della carta. Tutto avviene immediatamente e il titolare della carta non deve aspettare ulteriori giorni per ottenere lo sblocco dell’importo.

Wordline ha sviluppato il pagamento all-in-one per le specifiche necessità dei fornitori di rete. L’ha presentato per la prima volta alla fiera Power2Drive di Monaco di Baviera dal 14 al 16 giugno. Worldline EV Charging Payments Suite è ora disponibile per i fornitori di reti di ricarica e per i conducenti di veicoli elettrici in tutta Europa.

E’ compatibile di default con tutte le stazioni di ricarica disponibili in commercio in Europa e conforme a tutte le normative più recenti, comprese quelle specifiche per ogni paese. I caricatori tradizionali dei primi fornitori sono supportati così come i più recenti caricatori superveloci.  Il terminale EV Charging Payments Suite è di facile utilizzo. E l’installazione richiede una semplice integrazione nel cloud.

“Con la EV Charging Payments Suite, Worldline porta il mercato della mobilità elettrica a un livello superiore, rendendo l’elaborazione dei pagamenti estremamente semplice per tutti i professionisti del settore e per i conducenti di veicoli elettrici”, afferma Radu-Vasile Pop, Global Head of Self-Service Verticals, Parking & EV Charging di Worldline.

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27 COMMENTI

  1. Quella delle colonnine HPC supportate da batteria di accumulo mi sembra un’idea veramente ottima soprattutto in tutti quei contesti dove avere una colonnina HPC fa comodo (perché tutto sommato fa sempre comodo) ma al contempo non sarebbe economicamente profittevole vuoi perché il tasso di occupazione non lo giustificherebbe oppure perché ci potrebbero essere dei problemi tecnici troppo costosi da risolvere per procedere all’installazione.

    Inoltre, pensando magari a delle soluzioni mobili, potrebbe essere molto interessante in contesti turistici dove magari questo tipo di servizio ha senso per un numero limitato di mesi all’anno e per la restante parte del tempo rimarrebbe sotto utilizzato o magari addirittura del tutto fermo.

    Come ripeto spesso, il mondo della ricarica pubblica richiederà un’ampio ventaglio di soluzioni. Il bello, se sono pensate bene, è che nessuna di esse rischia di andare veramente in conflitto con le altre.

    Per inciso, questo tipo di discorso mi sta facendo venire un po’ di idee anche per quello che potrebbe essere Il favoloso mondo della ricarica domestica… se per esempio in un condominio si può installare una soluzione simile, magari allacciata al canonico contatore da 15 kW in trifase delle parti comuni, accumulando corrente di giorno a buon senso si potrebbe permettere a tutti i condomini di ricaricare almeno a 16 ampere di notte in maniera un po’ più tranquilla…. Insomma non è come dirlo, Però è un’idea su cui ragionare.
    Chiaro che se scendesse il costo dell’accumulo…..

        • Troverai la registrazione sul nostro canale youtube. Ma se hai una domanda scritta la giriamo a Diego Trabucchi di ChargeGuru

          • Se riesco più tardi ti invio.
            Verte sull’ interpretazione del concetto di punto di ricarica partendo dal presupposto che secondo decreti e circolari in maniera fumosa viene detto che al di sotto o pari a 16 ampere non viene considerata ufficialmente punto di ricarica.
            Come per esempio ho potuto constatare anche il nostro caro professore abbotto.

            Perché se fino a 16 ampere non è considerato punto di ricarica allora si può lavorare in un modo ed è tutto molto più semplice, al contrario se non fosse, credo che nei prossimi anni avremo dei grossi problemi sul versante della ricarica domestica. Cioè, più che dei grossi problemi avremmo dei grossi rifiuti Perché i costi si moltiplicano in maniera veramente eccessiva.

            In tutto ciò non mi dispiacerebbe sapere il loro punto di vista.

            Oggi tra le varie cose ho un appuntamento più o meno attorno alle 16:30, prima di quell’ora potrei anche farti un colpo di telefono per fare svelto. Sempre che tu possa e che ti faccia piacere.

  2. Senza entrare in polemica, condivido anche io la perplessità di Moreno: tralasciando le perdite di conversione, in una giornata a 27kW si riescono ad accumulare 648kWh, che equivalgono a 3 ore e un quarto di ricarica a 200kW. Prendendo la capacità media delle batterie dall’EV database di 68kWh si arriva a 9 auto e mezzo caricabili.
    Sicuramente un buon inizio per testare il posizionamento della colonnina limitando gli investimenti, ma c’è il rischio oggettivo di dover ricaricare a 27kW perché si arriva troppo tardi nell'”ora di punta”.

    • Consideri però che nessuna auto arriverà a ricaricare con la batteria a zero e la grande maggioranza non la porterà al 100%. La ricarica ottimale, infatti, è fra il 20 e l’80%, quindi dovrà calcolare l’equivalente in kWh del 60% circa della capacità media delle batterie. Non so da che fonte abbia ricavato il dato di 68 kWh, ma prendendo la classifica delle Bev più vendute in Italia e in Europa direi che la capacità media è molto più bassa. Secondo l’ultimo report di Leasplan il dato dovrebbe essere 45 kWh. Concludendo: ogni ricarica dovrebbe richiedere l’erogazione media di 25-30 kWh. Questo equivarrebbe a una potenzialità che oscilla fra 25 a 21 ricariche giornaliere.

      • Il dato dei 68kWh l’ho preso da ev-database, chiaramente è una media non pesata sul numero effettivo di auto in circolazione;
        Tuttavia rimane la questione oggettiva che la colonnina può essere operativa alla sua potenza massima solo per un terzo del tempo.
        In ingegneria solitamente si dimensiona a favore di sicurezza, non solo per coprire fabbisogni attuali ma anche prevedendo i posibili scenari futuri durante il ciclo di vita; mi auguro solo che i tecnici abbiano valutato attentamente tutte le variabili in gioco e auguro loro il meglio!

  3. Ci sono posti dove è economicamente sconveniente installare colonnine HPC, e questa può essere un’ottima soluzione tampone, sicuramente non è lo standard futuro perciò non vedo il motivo di questa sterile polemica.

  4. Perché allora non lo scambio batteria che risolve tutti i problemi? Ricarica lunga a correnti basse, salvaguarda le batterie; sosta brevissima; batterie più piccole, più
    leggere, meno materiale pregiato; batteria a noleggio durata infinita; stoccaggio energia per la rete a basso costo e distribuito. L’unico problema è concordare uno standard!

    • Il batteria swapp non prevede che la stazione sia alimentata con solo 27 kW ma serve comunque un cabina di trasformazione ad alta potenza…
      Perché si può ipotizzare di ricaricare una singola batteria a bassa potenza (con quei 27 kW) ma in una stazione di scambio, se vuoi acambiare più di 1 batteria ogni 2-3 ore devi avere una bella serie di batterie tutte in ricarica contemporaneamente….
      E che abbia una presa ultrafast da 200 kW o 8 batterie a ricaricarsi contemporaneamente a 25 kw l’una (perchè per fare una swapp ogni 5 minuti questo numero di batterie costantemente in ricarica per ogni postazione di Swapp ti occorrono) la rete sempre 200 kW di potenza ti deve fornire…
      Però nel Swapp (come in queste colonnine”finte HCP”) hai bisogno come sistema del doppio delle batterie perchè per ogni auto in strada che ha bisogno di rifornimento te ne serve una seconda in ricarica nella stazione di Swapp… cioè così avremo bisogno del doppio di materie prime con ciò che ne consegue come impatto ambientale per la produzione e successivo riciclo.
      In ultimo un sistema in Swapp non fa di certo diventare le batterie eterne… Tolgono il problema del deterioramento all’automobilista perché gli effetti non ricadrebbero su di lui ma sul noleggiatore (con conseguente menocura nell’utilizzo da parte del noleggiante… e si sa benissimo che qualsiasi batteria dura moolto di meno se viene maltrattata..) invece dal lato della durata sarebbe tutto il contrario perché, oltre all’aspetto del probabile aggiornamento deterioramento da utilizzo non accorto, c’è da considerare anche un secondo aspetto: mentre con una batteria di proprietà anche se dopo 10 anni avrà una capacità di carica residua del 70% continuerà ad essere utilizzata (perchè per cambiarla bisogna spendere soldi propri…) mentre nessuno accetterebbe di riceverla in noleggio ma tutti pretenderebbero una batteria perfettamente integra. Con conseguente “penzionamento” precoce delle batterie.

      • Al momento lo scambio batteria per le auto ha preso piede solo in Cina e forse qualche altro paese asiatico, in Europa fá fatica ad affermarsi (VE ha scritto diversi articoli sull’argomento)

  5. Per quanto ne ho capito, fino ad ora, mi sembra una tecnologia NON efficiente.
    Spero che non riceva sussidi pubblici .

    • Aspetterei i dettagli per dire che non è efficiente, magari in contesti particolari. Se invece lo fosse non vedrei perchè dovremmo sperare che sia esclusa dal piano colonnine finanziato con i fondi del Pnrr.

  6. Strano che dichiarino tutto tranne le 2 cose fondamentli:

    1) quanto costerà 1kWh prelevato da questa stazione?
    Perché far fuori la possibilità di abbonamenti vuol dire pagare a prezzo al consumo (quindi ad oggi minimo il doppio anche confrontato con il prezzo di ricariche in A.C., cioè quelle dove non è necessario un ingente investimento iniziale… sicuramente molto meno costose di queste vusto che qui c’è da recuperare l’investimento per batterie di accumulo da 200 kWh come minimo) a cui va aggiunto il costo da rimborsare per la perdita di efficienza dovuto allo stoccaggio transitorio nelle batterie di accumulo della stazione di rifornimento….

    2) che questa soluzione è poco efficiente dal punto di vista del tasso di erogazione perché anche se l’accumuli in batterie la potenza erogabile di continuo rimane da 27 kWh. Infatti una colonnina di qyesto genere non è in grado di rifornire 4 auto in sequenza perché una volta scaricata la batteria di accumulo questa ha bisogno di qualche ora per ricaricarsi…. il rapporto di massimo utilizzo di queste colonnine può scendere anche ad 1/8 visto che erogano a 200 kW ma “si ricaricano” solo a 27 kW e che l’energia non si crea dal nulla né si moltiplica ma al massimo si trasforma (da a.c. a d.c.in questo caso con perdita di efficienza ovviamente…).
    Detto in altre parole questa colonnina è in grado di erogare a 200 kW solo per 3 misere ore al giorno (oltretutto neanche consecutive a meno cge non abbiano batterie di accumulo da 600 kWh….)….
    In pratica sono utilizzabili solo in luoghi in cui vengono utilizzate molto poco non di certo dove serve davvero una ricarica ultrafast perché c’è richiesta.

    • Detto in altre parole queste colonnine a ne sembrano solo un modo per “falsare” i numeri della rete di ricarica installando postazioni a basso costo che forniscono un servizio solo sulla carta dato che per la stragrande maggioranza del tempo saranno disabilitate o depotenziate a semplice Quic perché con batterie scariche….

    • In tre ore a 200 kW si riforniscono anche 10 autovetture, che è già un buon tasso di utilizzo. Il costo della batteria di accumulo può essere compensato dal risparmio sul collegamento alla cabina a media tensione e in parte dall’immissione di energia autoprodotta con il fotovoltaico. Non siamo in grado di quantificare i vari fattori di costo-risparmio ma non è detto che la tariffa all’utente sia per forza fuori mercato. E perchè mai non sarebbe possibile il roaming e l’abbonamento flat? Mi sfugge qualcosa?

      • Quindi secondo voi una colonnina che è attiva per 1/8 del tempo è un buon servizio???
        Una colonnina in HCP che può rifornire al massimo 10 auto al giorno è consono alle esigenze dellamobilità elettrica???
        Capisco il bisogno di difendere i vostri inserzionisti e di fargli fare bella figura ma provate ad immaginare un futuro con queste tipo di colonnine jn strada dove gli obbiettivi di diffusione siano raggiunti attraverso queste e non VERE HCP. Sai che bello ritrovarsi alla colonnina mandato dal tuo pianificatore (che sia incorporato nell’auto meno) perché è da 200 kW e poi ritrovarti che te ne eroga solo 27 (perché statisticamente sarà molto più probabile trovarla con batteria scarica che piena….) ed addio pianificazione!!!!!
        Senza contare che una delle criticità sarebbe la quantità di materiali utilizzati per le batterie (che già è un aspetto da tenere in considerazione per la sola produzione delle auto quando saranno davvero di massa)…
        Per rifornire 10 auto al giorno la colonnina deve essere dotata di almeno 3-400 kWh di accumulo quindi vorrebbe dire raddoppiare il fabbisogno di materie prime (perchè oltre a quelle pr la batteria dell’auto da rifornirs si aggiunge quelle per lebatterie delle colonnine…)….
        In pratica è la stessa cosa del battery swapp senza neanche il vantaggio del rifornire in 5 secondi….
        Ma dai suvvia… stiamo scherzando o siamo seri??
        Le stazioni HCP possono svolgere la loro funzione solo se sono sempre fruibili e possono erogare il servizio h24 perché a chi servono, essendo in una tappa intermedia di un viaggio, servela certezza che quando arriva può rifornirsi alla potenza e bei tempi dichiarati e non ad 1/10 perché capitano un momento in cui la batteria è scarica.

        Riguardo il rooming riporto semplicemente le parole dell’articolo: “Worldline lancia la EV Charging Payments Suite, un’offerta di pagamento modulare end-to-end dedicata che garantisce ai clienti una ricarica dei veicoli elettrici (EV) in tutta Europa, senza contratti di abbonamento, app o RFID card dedicate”
        Struttura di pagamento dedicata che non prevede l’utilizzo di contratti, abbonamenti e RFID.

        • Nelle cinque righe iniziali lei Moreno ha fatto almeno due affermazioni gratuite. Primo: mi attribuisce quello che non ho mai scritto, cioè che questo tipo di colonnina sia “un buon servizio”. Ho scritto invece che il tasso di utilizzo medio delle colonnine è inferiore oggi alle 10 ricariche al giorno. Questo può verificarlo quando vuole. Secondo: trovi sul nostro sito una sola inserzione di Sargelio o di FreeWire. Se non la trova, e non la troverà, ritiri tutto e chieda scusa.
          Non mi interessa commentare le sue valutazioni su batterie, qualità del servizio e via dicendo. Sono sue valutazioni che non discuto, anche se ribadisco che esprimere giudizi drastici prima di avere i dati tecnici e il modello di business adottato mi pare è arbitrario e prematuro. L’ultima sua considerazione è viziata da un equivoco: il pagamento con carta di credito o debito senza contratto con un operatore della ricarica è un’opzione in più, aggiuntiva, non esclusiva. Chiedo scusa se non sono stato chiaro.

          • Che oggi, che siamo agli albori della diffusione della mobilità elettrica, il tasso di occupazione delle colonnine HCP sia di 10 auto al giorno (cosa di cui mi permetta di dubitare…. non conosco i dati nello specifico ma dubito che una HCP in media serva solo 10 auto al giorno mentre sono convinto xhe quello sia il tasso di occupazione medio delle colonnine in generale … cioè comprendendo anche le lente in A.C. dove una ricarica dura ore…) giustificherebbe l’istallazione di HCP che hanno cone valore MASSIMO tale valore??
            Le HCP che si istallato oggi ci devono fornire il servizio per i prossimi 10-20 anni e non si può giudicare l’adeguatezza con itassi di occupazione odierni….

            Non mi serve cercare inserzioni di chicchessia… la pubblicità è l’articolo in sé non c’è bisogno di ulteriori inserzioni.

          • No, Moreno: l’articolo è una notiza. E su questo, per favore, sia più rispettoso della nostra professionalità. Lei non è nuovo a queste insinuazioni gratuite, e onestamente ci siamo stancati di subirle.
            Il tasso di utilizzo medio della colonnine HPC non la convince? Chieda ai CPO, come abbiamo fatto noi.

          • Io non sono nuovo a queste insinuazioni???
            Forse perché non sono uno che prende tutto per buono di quanto letto solo perché a favore della mobilità elettrica ed ha il brutto vizio di ragionare con al propria testa…..
            Ora il problema è che non credo al tasso di occupazione?
            Sbaglio che ho detto che anche se il tasso di occupazione attuale è di 10 auto al giorno non giustificherebbe di certo la bontà dell’adozione di queste xolonnine che sono finte HCP perché il futuro di queste tipo di HCP non è di certo di essere utilizzare solo 10 volte al giorno!!!!

            Facciamo finta di non sapere che ogni colonnina di questo tipo che verrà istallata toglierà dalla strada una c’era HCP? Perché ai burocrati basta solo rispettare i numeri prefissati che siano poi fatti con servizzi veri e funzionali o con solo di facciata poco importa.
            Se verranno finanziate queste colonnine con soldi pubblici saranno solo soldi tolti a ciò che realmente serve riguardo alle HCP.

          • No, lei non è più intelligente degli altri. Fa insinuazioni sgradevoli perchè non sa nulla di editoria e di buon giornalismo. Pazienza; ma non perderò altro tempo a risponderle.

          • Certo meglio non rispondere nel merito d’altronde l’ha fatto sin dalla prima risposta praticamente…
            “Non mi interessa commentare le sue valutazioni su batterie, qualità del servizio e via dicendo. ” queste sono sue parole….
            Non conviene rispondere alle obiezioni quando non c’è una risposta valida… molto meglio fare la parte dell’offerta e magari amche censurare come già avvenuto ai tempi delle discussioni sulle Wall box e la pubblicità che gli facevate (perlomeno li noto con piacere che avete cambiato registro) demonizzazione la ricarica da carichino…..

          • Massimo lo sanno tutti che la MG4 te l’ha consegnata personalmente Xi Jinping. 😂😂😂😂

            È venuto apposta in incognito da Pechino a Bologna per omaggiare il suo Fedele Amico.

            Moreno, per favore… 🙏🙏🙏

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