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Elettriche a fuoco, tra fake-news e realtà

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NON È ELETTRICA / L'auto del parlamentare Nicola Fratoianni, in fiamme in Molise nei giorni scorsi.

Elettriche a fuoco: esistono statistiche precise per capire l’entità del fenomeno, al di là delle leggende metropolitane? È la domanda di Roberto. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it

elettriche a fuocoElettriche a fuoco, esistono dati ufficiali dei Vigili del Fuoco, con le casistiche?

“Ho una domanda da farvi. Proprio oggi, parlando con persone incontrate in strada ho trovato gente che continua a ribadire che ci sono molte auto elettriche che prendono fuoco. Sarebbe interessante avere un elenco completo di queste casistiche. Con giorno e possibilmente ora, ma soprattutto se a causa di un incidente, fermo in parcheggio o in ricarica. Analogamente, sarebbe utile un raffronto con le termiche. Tutti questo sarebbe interessante rapportarlo in base al parco auto circolante. Immagino che una base-dati ufficiale gestito dai Vigili del fuoco esista già e mi chiedevo come consultarla. Roberto

elettriche a fuoco
La notizia (falsa) pubblicata su Tik Tok da un noto influencer.

Ascoltiamo le autorità, non gli influencer a caccia di qualche clic

Risposta. Sta nascendo una sorta di psicosi su questa storia delle auto elettriche che prenderebbero fuoco, ma in realtà al momento non ci sono statistiche a dimostrarlo. O almeno non ne hanno fornito i Vigili del Fuoco italiaani, che sono i più titolati a studiare e documentare il fenomeno.

Tuttavia il National Transportation Safety Board  Bureau of Transportation Statistics e National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) americano ha diffuso i dati relativi al 2021 su un campione di 100 mila autovetture con diverse motorizzazioni. Risulta che le auto a motore termico hanno registrato 1.530 casi di incendio ogni 100.000 vendute;  quelle elettriche solo 25 ogni 100 mila.  Ma, fa notare la NHTSA, l’anzianità media del parco auto termico è molto superiore e un confronto statistico sarà più attendibile solo fra una decina d’anni.

Ci sono molte fake-news, queste sì, messe in giro ad arte per raccogliere qualche clic. Come quella che è stata pubblicata su Tik-Tok un mesetto fa e che riproduciamo qui a sinistra. Si parla di auto elettrica esplosa, quando in realtà si trattava di un camioncino carico di bombole di ossigeno  (grazie a Massimiliano che ce l’ha segnalata). Nel frattempo vanno a fuoco un sacco di auto termiche, ma la cosa non fa notizia. L’ultima è la macchina con cui viaggia Nicola Fratoianni, esponente della Sinistra in Parlamento. Comunque: la sicurezza è una priorità e saremo tempestivi nel fornire tutte le notizie al riguardo, come accaduto pochi giorni fa nel caso della Zoe in fiamme nel trevigiano.

  • Quel che ancora (forse) non sapete della ricarica: guarda il nuovo VIDEO di Paolo Mariano

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43 COMMENTI

  1. Meravigliosa la citazione dell’Alfa 156 di Frantoianni che avrà avuto nella migliore delle ipotesi 22 anni (dalla posizione dei catarinfrangeti sul paraurti sembra il modello pre restyiling fino al 2001) con addirittura il logo Alfa consumato dal tempo…

    Del resto età dei veicoli, stato della manutenzione, fattori di utilizzo, ricovero vettura etc etc sono tutti parametri che non contano su questo blog.

    Com’era? “PERLE AI PORCI”…. a dir poco deprimente.

    • Se apri i Report/statistiche già linkati informazioni molto dettagliate,

      in parte si possono separare dati per modello di auto, vecchiaia, cause di incendio,
      e avere i fattori di rischio singoli, non aggregati

      Oppure analisi generali interessanti, es nella Valutazione di Rischio svedese,

      se sei Dubbioso, cioè magari curioso, prova a leggerle prima di screditarle a priori, ciao

      • cosa c’entra con il mio commento? ad ogni modo nei meravigliosi link non c’è una statistica delle auto endotermiche al 2022 incendiate per marchio, brand, età a livello globale. probabilmente è anche impossibile recepirlo un big data del genere.

        l’analisi del 2015, riportata anche da automoto ai tempi (letta e straletta) è appunto del 2015, 8 anni fa. le auto elettriche di fatto hanno avuto una diffusione rilevante addirittura in periodo inferiore. Mi spieghi che senso ha?
        Andrebbero confrontati gli incendi di auto prodotte nello stesso periodo e conservate nelle medesime condizioni, anche per pari numero di vendite.

        Ma ripeto, poiché in un precedente posto sono stato malamente e volgarmente attaccato anche da chi amministra questo blog, torno a ripetere che si discute del nulla.

        Ciaone.

        • Mi ricomfermi che ti sei fermato al link articolo dei vigili del fuoco 2015,

          e non hai voglia/tempo di leggere i report, i dati, i database, le valutazioni di rischio degli ultimi link, che vanno dal 2013 al 2023,

          Peccato, un po’ “deprimente” come dici tu, ciaone anche a te

          • Ancora? Non leggete quello che scrivono gli altri, io direi di organizzarvi in gruppo chiuso.

            tu le hai lette le cose che hai postato? sono PARZIALISSIME e soprattutto gli ultimi link sono semplicemente alla stregua di una tesi compilativa.

            Il vostro atteggiamento è DEPRIMENTE. non c’è nulla di tecnico, semplicemente si fa caciara.
            E il bello è che io non ho scritto nulla in merito a cosa sia meglio o peggio (quello che fate costantemente voi), ma semplicemente ho scritto che i dati non sono confrontabili (sai cosa sono i Big Data?) e che probabilmente non lo saranno per lungo tempo e che trovo ridicolo attaccarsi alla carriola di Frantoianni.

            Ma del resto, avevo scritto il medesimo pensiero educatamente anche nel post della ZOE, scrivendo esattamente la medesima semplice cosa (che forse è troppo complessa per essere intellegibile in questo blog oppure siete banalmente in malafede) e mi è stato dato LETTERALMENTE del “PORCO” addirittura da un amministratore.
            Seguo tranquillamente altri blog sull’elettrico, ma questa arroganza distruttiva esiste solo in questo, probabilmente viene toccato il business.
            Il fatto di essere critici verso una cosa non vuol dire necessariamente essere un ultras di un’altra, semplicemente da utente di servizi e cliente di case automobilistiche valuto cosa per me è meglio e scelgo, e se camperò fino a dopo il 2035, o anche prima, comprerò quello che per me sarà la scelta migliore, che potràessere un’auto elettrica, il cavallo bianco di Napoleone o un paio di rollerblade.
            Ma questo tipo di concetto, questo modo di argomentare, non è accettato in questo gruppo, qualche volta è sopportato, ma di fatto è stigmatizzato.

    • Trovo anche io ridicolo confrontare auto stravecchie con auto nuove di pacca che si incendiano spontaneamente in garage tra l’altro. Sto sito mi ricorda la comunità Linux, Linux era il meglio in tutto, la gente non capiva nulla..dopo 20 anni Linux è usato forse dallo 0.5% degli utenti

      • Ciao,
        i commenti sono a volte imbarbariti da un po’ di trollaggio, che butta in caciara, in italia è un classico per le auto elettriche, ci si potrebbe scrivere un libro, di psicologia, ma anche di marketing, se magari sei informatico avrai notato sui social media negli anni passati sono state pompate delle “campagne” tra fakes e polarizzazione all’odio, per beghe di soldi, ci sono ancora un po di strascichi, tifoserie

        però a me piace il taglio degli articoli, è orignale, molto anche su aspetti pratici, e nei commenti ci trovo persone civili e competenti, per scambiare due chiacchere e informazioni; a me affascina l’aspetto tecnico e la rapidità con cui evolve il settore

        per il sottocaso specifico, l’unico dove (forse) non si avvantaggiano le elettriche,
        ovvero auto parcheggiata con incendio, abbiamo ad es. una Zoe su 125.000-150.000 vetture, su più anni di vita, non su singolo anno; fin qui è un dato puro, niente bias

        per me, è un evento raro, se tutta una città media da 125.000 abitanti comprasse Zoe e le tenessero e le usassero per una media di 5 anni, con punte di 10 anni (Zoe è stata venduta da 2013 a 2023), in questo periodo 1 proprietario avrebbe questo incidente

        per te, da come hai scritto sarebbe un evento comune,
        e magari (?) il fattore di rischio più significativo dell’ìntera casistica complessiva
        (che comprende auto in uso, auto coinvolta in incidente, in rifornimento, atti dolosi, etc)

        Non irrilevante secondo me, Zoe è un modello di 1a generazione,
        i modelli ad oggi 2023 hanno pacchi batteria più avanzati,
        oltre che in maggior parte basati su chimica LPF

        Poi:
        anche le termiche si incendiano da parcheggiate, specie nei 20 minuti prima che si raffreddino, e pur raramente anche dopo, da fredde, anche vetture nuove,
        a meno di non togliere la batteria di avviamento/servizi
        ho citato il caso delle audi a6, puoi goglare le notizie relative

        Ps, non che sia rilevante su questi numeri, e non ti devo vendere un’auto nuova,
        ma sei sicuro che considerando 5 anni di una città con invece 125.000 auto termiche,
        non ne trovi almeno una che è andata a fuoco parcheggiata, magari nel garage?
        ..non lo so, non ho verificato cosi in dettaglio, è giusto un dubbio..

        e pare che le auto ibride saranno ancora più problematiche,
        questo secondo me è il dato più notevole che spicca nelle statistiche americane

        Invece per il dato dei rischi complessivi (in uso, incidenti, etc):

        si fanno i confronti con le statistiche che sono disponibili,
        capisci che non puoi avere dati perfettamente omogenei,
        con un po di attenzione magari si può comunque estrarre delle informazioni

        in Norvegia e in Svezia le auto mi aspetto abbiano età “quasi” confrontabili,
        sono benestanti, specie in norvegia usano le elettriche da una vita, e le termiche le cambiano spesso, dubito l’eta media superi i 10 anni, non son così nostalgici e collezionisti come noi, da quanto ricordo sono pratici, devono avere auto affidabili in quel contesto, più che oggetti di devozione

        il fattore età delle auto è anche considerato nella valutazione di rischio dell’ente svedese, documento molto ampio, ad occhio frutto di mesi di lavoro di esperti,
        se hai interesse prova a leggerlo prima di decidere se è tutta fuffa

        ora, potrei sbagliarmi, magari in Svezia molti girano con la “volvo 66” di 50 anni fa;
        battute a parte, rimane che anche a voler fare un po’ di tara (es. età media 5 anni contro età media 7 anni), in quei paesi si parte da un rapporto tra i rischi delle due categorie 1 a 10, se hai un po di infarinatura scientifica o tecnica penso vedi che è parecchio

        tra l’altro ripeto, stimato su modelli degli anni passati, cioè elettriche di prima generazione con pacchi batteria relativamente poco sofisticati rispetto ai modelli del 2023, è un settore che progredisce molto veloce, ogni anno i componenti sono in parte già più moderni

        Il dato americano:

        – elettriche verso auto termiche (fattore 1 a 54), evidentemente certo in questo caso saranno mediamente più vecchie le temiche rispetto alle elettriche;
        le tesla S sono vendute dal 2012, altri brand con alti numeri circa dal 2016

        considera anche che i difetti di fabbricazione, non da usura con scarsa manutenzione, li vedi colpire già dal primo anno, penso che comunque difficilmente compensando per l’eta potrai annullare del tutto questo divario correggendo per diversa età media

        – ma quello che colpisce, almeno a me, è il confronto tra eletriche ed auto termiche con qualche forma di ibrido (fattore 1 a 130), queste ibride evidentemente sono recenti, coetanee delle elettriche, e risultano la tipologia più incline all’autocombustione

        Ps: conosco per caso uno dei programmatori storici del nucleo linux,
        non è snob o arrogante, anzi è buono come il pane e totalmente informale,
        anche quando per lavoro va in trasferta;
        è sempre stato convinto che sarebbe stato un sistema più per ambiti professionali, smanettoni, programmatori, esperti di rete, e versatile per tanti usi in sistemi embedded

        il paragone con l’auto elettrica e la profezia di un futuro uso marginale, con retromarcia industriale/tecnologica mondiale, a me sembra un forzatura, un bias,
        se guardo i dati di vendita vedo un trend in costante crescita, ovunque,
        qui in europa mancano all’appello giusto un po di utilitarie a prezzo economico, arriveranno anche queste

        penso che una rivoluzione tecnologica del genere, con una serie di vantaggi economici/tecnici/ambientali e sinergie con altri settori industrilai, impiegherà parecchi anni, ma non la fermi più,
        è un po’ come i computer arrivati dopo le macchine da scrivere

    • Da quel che leggo sull’articolo la risposta che viene data dalla redazione (scritta anche in grassetto) è che attualmente non ci sono statistiche a dimostrare la maggior propensione dei veicoli elettrici ad incendiarsi, forse perché come scrivi tu non esistono i big data.
      Quello che però si vede molto soprattutto sui social media è la tendenza a inventare molte fake news sull’auto elettrica, come quella postata su questo articolo, poi è vero che riguardo l’altra macchina del ministro andata a fuoco stiamo parlando di un dinosauro ma penso che sia stata portata come esempio nel dire che se c’è un incendio di un auto con motore termico nessuno se lo fila, mentre ogni elettrica che brucia viene messa in risalto e questa è una cosa molto strana, sinceramente è la prima volta che vedo da un lato una serie di pubblicità negative su dei mezzi di trasporto solo per la diversa alimentazione o motore che sia.

      • La questione è che non si parla di incendio, ma di esplosione. Altrimenti l’elettrica incendiata, in un”normale” rogo non se la sarebbe filata nessuno.
        Un po’ come quando si fecero articoli sulla Classe A che si ribaltava. Sono casi eclatanti, però se qualcuno dice “cavolo è esplosa”, è un eretico.

        Per il resto non è questione di pubblicità negative, semplicemente alla maggior parte delle persone non va giù l’imposizione, quell’imposizione che non considera la diversità sociale, economica e culturale tra nazioni. Se in Svezia è Norvegia è tutto figo (io ci ho lavorato) è perché economicamente vanno al quadruplo di noi, a parità di posizione lavorativa guadagnano il triplo. In Italia la maggior parte delle persone ha auto che sono come quella di Frantoianni, hanno 20 anni o più ed è gente che stenta ad arrivare a fine mese, e per loro è più facile comprare auto da quattro soldi e magari fare benzina 2 o 3 volte al mese, perché riescono così a sopportare la spesa, mentre l’acquisto di un’auto costosa di base non possono reggerlo.

        Io negli ultimi 10 anni ho speso 300K in automobili, quindi quando sarà il momento, se mi andrà, prenderò un’auto elettrica. Ma non ho la possibilità per esempio di aver è una wall box in garage o montare un impianto fotovoltaico potente, a meno di comprare una villa. Quindi sono cojone? Sono un “porco” perché ritengo queste delle limitazioni? O perché non condivido il modo di affrontare l’argomento?

        • Ok, ho capito che molta gente è contro l’imposizione di non avere più auto inquinanti (o almeno con ridotto impatto ambientale) dopo il 2035, però questa cosa non spiega questo fenomeno delle fake news contro l’auto elettrica che non ha nessuna colpa delle imposizioni del legislatore europeo. Personalmente io la vedo invece una buona cosa e anche se con tempi stretti abbastanza fattibile, al di là del fatto comunque accertato dei cambiamenti climatici io vedo benissimo l’auto elettrica in città dove se tutto il parco macchine (o almeno l’80%) fosse elettrico si respirerebbe aria di sicuro migliore e di conseguenza ci sarebbero meno malattie; un altro utente qui aveva portato come esempio l’amianto, ottimo materiale per l’isolamento e molto più economico di molti altri, poi nel 1992 è stato messo al bando contro ogni logica di mercato per i motivi che sappiamo eppure non c’è stato nessuno scandalo e nessuno ha gridato all’imposizione di materiali più scadenti e meno economici.
          Dal lato economico essendo la scadenza al 2035 bisogna vedere nel frattempo cosa succederà, penso che molto probabilmente da qui a 12 anni le macchine elettriche avranno una migliore tecnologia ed un prezzo più abbordabile, basta fare il gioco al contrario e vedere come erano messe le macchine elettriche 12 anni fa, c’erano pochissimi modelli costosi e molto più acerbi degli attuali; dal punto di vista tecnologico al momento ci sono moltissimi studi e prototipi di nuove batterie sempre più performanti mentre sul motore a scoppio negli ultimi 12 anni non ci sono stati così tanti passi avanti, sembra che per l’attuale conformazione abbiamo raggiunto l’apice di questa tecnologia (poi se arriva il genio di turno che riesce a far fare alla macchina 200km con uno sputo di benzina cambia tutto).
          Anche dal punto di vista delle colonnine sarà sicuramente migliore, anche perché se siamo riusciti a costruire una rete di distribuzione così capillare per la benzina farlo con le colonnine che sono immensamente più facili da installare non lo vedo un grosso problema.
          Ti parlo da possessore di praticamente tutte le motorizzazioni (anche se ho speso meno di te) ho moto a benzina, auto elettrica, auto ibrida e un camper diesel euro -1 del 1992 (con solo 130000 km quindi appena fuori rodaggio) inoltre ho posseduto anche una macchina con impianto a metano e mio padre ne aveva una GPL. Adesso per il tragitto casa-lavoro (cioè l’80% del mio chilometraggio) vado con la macchina elettrica, logico che adesso ed anche dopo il 2035 (se lo avrò ancora) continuerò ad utilizzare il camper per andare in vacanza ma non c’è da sentirsi porci per questo anche se si utilizzasse una vecchia Ritmo60D (ce l’aveva mio padre, penso la macchina più lenta del pianeta)

  2. Secondo me tutti i dati sono veramente da relativizzare. Molto molto molto molto molto più importante è capire il perché un mezzo va a fuoco, e nell’80% delle macchine termiche questo è dovuto alla combinazione vecchiaia+scarsa manutenzione, logico che poi preodno fuoco quando giunti è tubazioni iniziano a perdere e l’olio finisce sul motore bollente dopo averlo usato. Molto raro è che prenda fuoco un auto termica nuova ferma (non dopo averla usata, semplicemente ferma, tipo di notte).

    Con le elettriche invece è già capitato, ed è preoccupante perché si parla di auto con al max. 10 anni, che queste prendano fuoco all’improvviso, pur senza tubature e parti calde a scatenarne l’incendio. Spesso avviene però durante la ricarica, quindi mi verrebbe da dire che la combinazione ricarica superfast + temperatura esterna elevata + temperature batterie sia una delle cause più comuni degli incendi delle bev. Però appunto, vorrei avere un report chiaro sulle cause, più che sui numeri

    • R.S e R.G. non siamo la stessa persona,
      l’uso di sigle simili potrebbe generare confusione

      il tuo è il 4° messagio simile in pochi giorni che interviene a dire che le statistiche non sono importanti e usa aggettivi non proprio calzanti come “all’improvviso”,
      appena dopo che io o altri postiamo statistiche sempre più dettagliate,
      sembra che queste statistiche ad alcuni non piacciano proprio

      Ti rispondero volentieri sui vari punti appena ho tempo, ormai i vari report me li sono letti, sono una miniera di informazioni, quelle che dici che vorresti sapere,
      se ti fidi poi cerco di scrivere un riassunto dei punti principali come riesco

      non sono solo numeri aggregati, ci sono descritte anche le varie cause, analisi, valutazioni di rischio di enti preposti (il report svedese ad esempio è un “report chiaro”, anche se un po ‘ lungo e in inglese), dati per singoli modelli, e anche modelli invecchiati (dal 2013 al 2023)

      PS: goggla “audi a6 incendio”, qualche trafiletto si trova ancora

      una decina di casi tra il 2014 e il 2019 di incendi in parcheggio a motore spento e freddo,
      bobina difettosa da nuova, in questo caso senza neanche che fosse colpa della batteria al piombo difettosa (altra possibile causa di incendi a freddo in parcheggio, per quanto rara)

      tra questo, e un altro difetto al generatore, su tutti i modelli di audi ibride sino al 2022 (rischi incendio in caso di infiltrazione di umidità), 500.000 vetture richiamate in fabbrica

      è solo un esempio preso del database dei richiami per le auto, ce ne sono permilioni di auto richiamate ogni anno rischio incendi da nuove, ciao!

      • Mi sa che la sigla simile, nonostante io sia un grande lettore del sito da anni, ti ha tratto in confusione, perché è da parecchio tempo che non commento! Non metto in dubbio che ci sia un rischio di incendio anche per auto nuove, ma siamo un po’ alle solite: se una guarnizione o un giunto difettoso permette ad un liquido infiammabile (olio/benzina/lavavetri) di entrare a contatto con il turbo bollente, certo che poi scoppia l’incendio anche se è nuova. Ma la motivazione è chiara: un liquido infiammabile se scaldato non può che avere quella reazione.

        Però una batteria che mi va a fuoco, mi lascia sempre in attimo perplesso, leggevo (non so quanto veritiera, quindi prendiamola con le “super pinze”, che NY è in preda ad un serio problema di incendi derivati dalla ricarica impropria dei monopattini elettrici). Anche Samsung con il suo note 7 ebbe le sue belle scaramucce. Però ancora, da che io sappia, non si è riusciti a comprendere a fondo qual’è il tallone d’Achille che provoca gli incendi dei dispositivi elettrici (auto comprese). Se in una termica nella stragrande maggioranza delle volte si sa che è un liquido a contatto con superfici bollenti (o oggi più che in passato, qualche cortocircuito), gli incendi delle batterie rimangono un mistero.

        • Ciao,
          in realtà i cediemnti delel batterie sono stati parecchio studiati, non è un mistero, io sbagliando ho dato per scontato che tu avessi già letto del cosidetto Thermal runaway

          sul thermal runaway, il cedimento delle celle al litio, ci sono decine di studi pubbblicati sui portali scientifici e tecnici, per lo più in inglese, con grafici e parametri, differenziati anche in base al tipo di chimica e forma particolare usata nella cella; è uno degli aspetti delle batterie che viene valulato con appositi test di laboratorio ad ogni nuova formulazione, ci sono anche video on line

          quasi nessun articolo generalista sugli incendi si sofferma a spiegarlo, è un approccio divulgativo barbaro, si preferisce dare un alone di paura e magari descrivere l’incendio come evento rapido, improvviso, inspiegabile, crea più sensazione, e anche chi scrive news spesso non è un tecnico, non ha chiaro di cosa parla, ha 20 minuti per redarre un trafiletto

          Ps.: sulle auto termiche penso che era come dicevi tu sulle auto storiche,
          una ispezione visiva esperta non toglieva i rischi ma magari già li dimezzava,
          auto euro 0-1-2-3, circuito benzina, traflaggi olio, batteria, cavi alta tensione e poco altro, a esagerare alternatori difettosi, anche qualche corto circuito nei connettori, comunque ancora non una esagerazione, infiltrazioni acqua, etc

          sulle auto recenti ci sono decine (?) di nuove possibili cause di incendio (più connettori e parti elettro-elttroniche-meccaniche, vani motori molto affollati di parti roventi a stretto contatto altri con materilai, oltre ai sistemi di filtro degli scarichi che arrivano a 700°) se vai sui siti con l’elenco dei richiami, milioni di auto termiche ogni anno sono richiamate per il solo rischio incendio e per i componenti più vari

          Sul thermal runaway delle celle al litio:

          se una cella raggiunge circa 130-150° (per un qualunque malfunzionamento dei sistemi di uso/controllo/sovraccaricarica brutale non controllata/ malfunzionamento impianto raffreddamento),
          il setto separatore interno poroso (un foglio di materiale plastico in plastica ricoperto di un film di ceramica) si scioglie e la cella va in corto circuito, con l’elettrolita che è infiammabile;

          per migliorare questo si può usare plastiche più resistenti per il setto (es. sino a 180°), chimiche diverse per elettrolita e batteria, o passere alla battrerie a stato solido, non infiammabili neanche se danneggiate,

          e in generale migliorare i sofwtare ed hardware che gestiscono l’uso, la ricarica, il monitoraggio in tempo reale delle batteria, oltre che la sua termalizzazione attiva; su questo, tra una vettura del 2020 e il 2023 c’è già una differenza notevole in meglio

          lo stesso effetto dello scioglimento del setto per calore molto elevato,
          lo puoi avere se la cella ha il separatore difettoso di fabbrica (controlli di qualità in fabbrica non efficaci, magari sommato a un disegno già scarso all’origine), semplificando diciamo che un acella esca con il setto “stampato male”, predisposto ad avere un’area già quasi “bucata”, nell’uso potrebbe cedere, invece che lasciar invecchiare la cella negli anni lentamente e normalmente sino a che perde parte della sua capacità

          idem se fori la cella con il test del trapano (simulazione di un incidente stradale grave che danneggi fisicamente il pacco batterie), ottieni un corto circuito interno immediato (in caso di incidente poi c’è anche uno “staccabatteria” che isola la batteria dai circuiti dell’auto)

          una volta che il setto separatore ha ceduto, si realizza in corto circuito interno che libera l’energia della carica presente velocemente,
          si scalda ulteriormente, si incendia, espelle particelle di fumo e gas anche gonfiare e fare un piccolo botto se strappano l’involucro della cella (non è detto, alcune hanno valvole di degassamento sulle singole celle e fanno un rumore meno forte); ci sono video di test on line; poi c’è una valvola generale di sovrapressione/degassamento nell’involucro del pacco batteria, che fa uscire fumo nero di lato, all’eserterno dell’auto, spesso posizionata in avanti, così il fumo è più visibile mentre si guida; dall’esterno il botto di una cella incendiata dentro al pacco batteria sembra un petardo, oppure un forte crepitio avvertibile, concontorno di rumore di fischi (i degassamenti e i fumi)

          se la cella è fatta con chimica NCM, invece che LPF, in thermal runaway può raggiungere temperature elevate di 500-600°, e se il pacco batteria non è dei più studiati, può o meno (non è scontato) riuscire a surriscaldare altre celle vicine, se succede questo, invece di una singola cella bruciata, che magari pur rilevata dalla diagnostica non creerebbe poi problemi di funzionamento, ha inizio l’incendio progressivo, una striscia di celle alla volta, dell’intero pacco batteria, con tante “petardate” e abbondante fumo espulso all’esterno

          a un certo punto le fiamme iniziano indebolire l’involucro metallico della batteria e scaldare e incendiare l materiali infiammabili del resto dell’auto,
          si arriva all’incendio dell’auto

          da quando la diagnostica dell’auto segnala (lo fa persino la Dacia Spring) un surriscaldamento anomalo della batteria (es. sopra 60°),
          e se il sistema di raffreddamento non riesce a bloccare l’aumento di temperatura (magari una cella danneggiata), da li al momento dell’incendio, può passare da qualche minuto nei casi rapidi a qualche ora, con nel mezzo di solito segnalazioni software, fumo, i forti rumori nel sottoscocca

          per quello che ho visto/capito, il processo apparirebbe come “improvviso” se l’auto non è osservata o non e in uso, e magari con diagnostica spenta,
          ma il processo inizia lentamente; nel caso della Zoe di Treviso probabilmente dal momento della ricarica al 100% fatta a colonnina prima rientrare e metterla nel box

          mentre se sei presente di solito fai in tempo ad accorgertene e a fare una serie di azioni prima che (eventualmente) l’auto si incendi

          l’ultimo articolo che ho letto è di una signora appunto con la Spring in Romania, era un epsisodio blando, su cui si può anche scherzare: ha visto la spia dell’anomalia della batteria, la ha ignorata continuando adusare l’auto (forse aveva ancora possibilità che nonprendesse fuoco), poi ha sentito rumore di scoppi sotto l’auto e visto uscire il fumo, ha telefonato al marito e nel mentre però ha continuato a guidare per arrivare a casa, poi la ha messa in un posto lontano dai muri mentre l’auto continuava a friggere e fumare e si e messa a fare il film con il telefonino per l’assicurazione quando si è incendiata.. imagina se era un’auto termica se si poteva prendere tutti questi lussi.. altri casi più veloci comunque danno il tempo di accostare in area sicura e allontanarsi

          un altro articolo raccontava di un signore che ha avuto “solo” pochi minuti per capire che il forte crepitio sotto il suo suv ( era un brand di lusso ora non ricordo) era sospetto e lo ho spostato in strada ed a chiamato i pompieri già prima che iniziasse a fumare e ad incendiarsi

          Le statistiche ad oggi, per i soli casi di incendio “a freddo” in parcheggio (magari un’ora o due dopo una ricarica a batteria risultata difettosa, oppure danneggiata il altro modo), per es. nel caso della Zoe (500.000 vendute) sembrano essere 3-4:

          cioè 1 vettura ogni 125.000-150.000 (complessivo su più anni di vita dell’auto, se normalizzato a 1 anno il dato scende ulteriormente),
          e se aspettiamo che queste vetture facciano altri anni di vita, qualche caso potrebbe aggiungersi ma non cambia la sostanza

          o non so se renault ha previsto un upgrade o un turnover con batterie di tipo più nuovo e più capiente, non ho capito come funziona la loro formula della “batteria a noleggio”, nel caso invece la statisitsica andrà a migliorare

          non so il tasso di ijncendi per una auto termica “parcheggiata e dopo aver aspettato 20 minuti ad allontanarsi” finché le parti roventi (turbo, cllettori, fap, compressore clima, motore,) si siano raffredasse,

          ma non è zero, specie se non togli la batteria (e sulle automoderne non si toglie per non perdere l’allineamento delle varie centraline, e magri per soste di una settimana si attacca anche un mantenitore di carica)

          Tornando alla Zoe, poi ci sono altri 15 casi circa di incendi “non parcheggiata”, ma piuttosto durante l’uso, in incidenti, atti dolosi/vandalici, in ricarica alla colonnina

          se aggiungi questa casistica varia (e non sempre è colpa della batteria, possono essere anche altri componenti) si arriva a 1 auto ogni 25.000,

          questo dato complessivo è molto buono rispetto alle termiche (o peggio alle ibride), poi possiamo concordare che ancora non sia ottimo

          personalmente credo che i costruttori abbiano innovato ogni anno le batterie per auto elettriche e gia tra il 2020 e il 2023 ci sia una grande differenza, chimica, packaging meglio studiati con una serie di accorgimenti, climatizzazione, sotware di monitoraggio e gestione,

          questo per rendere più raro il cedimento di una cella e soprattuto impedire la propagazione alle celle vicine

          in questo già di base è meglio la chimica LPF, che nel 2023 è su circa il 60% delle vetture vendute;

          cerca ad es. qualche video “test battery BYD Blade”, è unabatteria in uso dal 2022 che dovrebbe resistere ai peggio maltrattamenti e situazioni senza incendiarsi

          mi aspetto che le statistiche ricontrollate tra 3 anni siano ancora migliori, con la mole notevole di ricerca che c’è dietro, vedremo

          piuttosto che impuntasi su un rischio “zero”,
          rimane l’assicurazione con rischio incendio,
          che più persone confermano costare poco su un’elettrica,
          e che copra anche eventuali danni al box nostro o condominiale,
          in quanto faccenda antipatica, per quanto possa errere rara come un biglietto della lotteria della iella

          magari anche aggiungere un sensore di allarme nel box, e le notifiche sul telefono dagli allarmi di iniziale surriscaldamento batteria dal software dell’auto se previsti

          più delicato il caso di grosse batterie al litio (o al piombo) per accumulo statico di elettricità se “artigianale/autocostruito” in casa,
          e con componeti comprati on-line; si può fare, ma ci sono regole e dispositivi da usare per evitare che possano surriscaldarsi, da cui il danneggiarsi e magari incendiarsi, e nel dubbio conviene attrezzare un piccolo locale o area dedicata secondo le materiali / norme a prova di resistenza ad incendio

          poi concordo monopattini e biciclette eletriche potrebbero essere oggetti relativamente fragili, difettati o danneggiabili, a livello batteria e caricatore, meno certificati nella qualità e con molti meno dispositivi ridondanti di sicurezza e protettivi rispetto alle auto, rimangono comuqnue dei begli oggetti, ma se tenuti in box o dentro casa vanno tenuti distanziati da altri oggetti infiammabili

          Tornando alle auto, una statistica dettagliata di cause e circostanze e annate si può fare, oltre che per la Zoe, con il database ancora più preciso degli incendi delle tesla (già linkato)., e una cosa che si nota è che nel tempo appunto il tasso di incendi per le varie cauese (compresi incidenti stradali) diminuisce

          Due parole dinuovo anche sul fatto che le statistiche più generali mischierebbero auto di eta diversa:

          – il rischio generale per una elettrica (tutte le circostanze cumulate e tutti i modelli e annate mischiati tra loto) è stimato 10 volte minore di autotermiche nelle statischiche di norvegia e svezia,

          li le auto elettriche sono già invecchiate, e le auto termiche cambiate spesso, sono benestanti e “pratici”, non come noi nostalgici che restauriamo parecchie auto di 20-30-40 anni fa; sostanzialmente le auto nella statistica saranno abbastanza vicine tra loro come età media;
          tra l altro il rischio incendio per difettosità, non per scarsa manutenzione, è più alto nel primo periodo d’uso dell’auto o poco dipendente dall’età;
          e anche facendo un po’ di tara, 1 a 10 di partenza è tanto

          – il noto studio delle assicurazioni delle statistiche U.S.A. il rischio per le elettriche è risultato addiirittura 54 volte meno rispetto ad auto termiche,
          che evidentemente avranno età media più alta;
          comunque le elettriche considerate erano ad es Tesla S in commercio dal 2012, e molti altri marchi con buone quantità circa dal 2016, non sono proprio tutte così “nuove”

          in futuro ci saranno molti che conserveranno un’auto elettrica per 20 anni, e senza aggiornare il paccobatteria con uno più nuovo e performante?

          il divario cambierà molto analizzando queste eventuali nicchie della statistica con pacchi batteria di 20 anni?

          non lo so, ma probabilmentre non è la domanda giusta, se già tra 3-5 anni le batterie dei nuovi modelli immessi in più grandi numeri potrebbero aver portato il rischio ad es. a 1 su 10.000.000 di veicoli, questa discussione sarà già superata

          – PS: sempre in USA, stessa statistica delle assicurazioni, il rischio è risultato 130 volte meno rispetto alle auto termiche con quanche forma di sistema ibrido, e queste auto più complesse, sono recenti, coetanee alle elettriche

          Per ogni tipo di auto, poi hai il rischio umano (incendio per vandalismi/vendette/ incendi propagati da altro) se l’auto non è tenuta in box, che statisticamente è una buona quota dei casi

          l caso (del passato) dei cellulari Sansung

          è in parte simile, è un thermal runaway, e in parte diverso dalle auto

          i cellulari potevano avere chimiche al litio diverse (LMO, LCO, NMC),
          a volte più spinte (infiammabili) e instabili anche delle celle già ad alte prestazioni NMC per le auto,
          e senza i sistemi di sicurezza meccanici e sofware avanzati delle auto,
          senza l’involucro metallico protettivo per evitare danni meccanici,
          utile a proteggere verso l’esterno in caso di reazione incendiaria;

          le batterie dei cellulari erano (sono) poi ultrapiatte, con i setti porosi separatori interni dei vari strati costituiti da un film plastico molto sottile, che alla lunga poteva danneggiarsi meccanicamente schiacciando o flettendo la batteria o caricatori inadatti, e/o essere soggetto a difetti di fabbricazione;

          questa combinazione di aspetti è stata in parte modificata per renderla meno instabile, e le batterie dei telefonini uscirono dalle notizie dei giornali;
          restano comunque relativamente fragili e reattive, da non perforare, piegare o surriscaldare

          Dopo tutti questi eventi incendiari rari ma visualizzati tutti insieme,
          meeto un bel link allegro per sdrammatizzare:

          incidente apocalittico del 2015, un incendio, pare partito da un impianto, e poi propagatosi a 10.000 auto nuove nei piazzali di un porto:

          https://www.automotivelogistics.media/thousands-of-cars-destroyed-in-tianjin-port-explosions/13570.article

  3. Ciao, per Bob e chiunque voglia scartabellare un po’ di dati,
    metto raccolta di link a statistiche incendi termiche ed elettriche in vari paesi
    PS: il trend per le elettriche è migliorato negli anni

    1) parere su auto elettriche dei vigili del fuoco italiani, un po datato (2017):
    https://antincendio-italia.it/il-rischio-incendio-nei-veicoli-elettrici/

    2) analisi cause e statistica incendi auto (termiche) Italia per anno 2015,
    circa 22.000 incendi (55 milioni di mezzi), sono 4 su 10.000 all’anno,
    oppure 4 su 1000 su 10 anni di vita del veicolo,
    cioè in italia circa 1 termica su 250 avrebbe un incendio,
    circa solo poco meno della metà sono incendi gravi (tutta la vettura):
    http://www.vigilfuoco.it/allegati/biblioteca/Attivita_Indagine_Incendi_Autoveicoli.pdf

    2b) per un’idea immediata incendi termiche auto in italia gogglate “auto prende fuoco”

    3) statitistica termiche tedesche, 15.000 incendi gravi annui,
    40.000 considerando anche incendi parziali (concorda con dati italiani):
    https://de.wikipedia.org/wiki/Fahrzeugbrand

    3) la famosa statistica (2020 o 2021?) AssuranceEZ in USA, Bex vs Ibride vs Termiche,
    con allegata tabella principali auto termiche ed elettriche che hanno avuto richiami nel 2020;
    incrociando i dati si ha per le termiche in U.S.A ogni 3 minuti 1 incendio:
    https://www.autoinsuranceez.com/gas-vs-electric-car-fires/

    4) dati statistici Svezia anno 2022, sono 23 incendi in un anno su 611.000 auto elettriche,
    cioè 4 su 100.000 (1/10 delle termiche);
    interessante il raffronto con dati normalizzati anni passati mostra un trend in discesa:
    https://thedriven.io/2023/05/16/petrol-and-diesel-cars-20-times-more-likely-to-catch-fire-than-evs/

    5) raccolta sembra accurata di (198) incendi Tesla 2013-2023
    (NB: i dati parziali 2013-2018 relativi alle vetture meno recenti mostravano circa 40 incendi su 300.000 vetture prodotte, 1 su 7500, incidenti compresi;
    i dati 2013-2023 comprendono l’arrivo delle Model 3 e Y e sono miglioriati,
    circa 200 incendi su oltre 4 milioni di vetture, 1 su 20.000 vetture prodotte
    (e il conteggio fatto per probabilità per singolo anno risulterebbe ancora più basso):
    https://www.tesla-fire.com/

    6) raccolta parziale su wikipedia di incendi elettriche ogni brand aggiornata almeno a Dicembre 2022 (sicuro mancano i dati cinesi, non facili da avere, avendo 6 milioni di elettriche incendi ormai ne hanno per forza come eventi non più esotici, e per cause varie, non solo batteria):
    https://en.wikipedia.org/wiki/Plug-in_electric_vehicle_fire_incidents

    – uno studio 2022-2023 di rischio molto tecnico di un ente Svedese, contiene:

    >> statistiche di vari paesi europei

    >> in coda un elenco di casi di incidenti noti, anche questo chiaro non esaustivo e non aggiornato oltre la data di pubblicazione dello studio, ma può dare un’idea

    >> interessante una causa importante di incendio era in passato il riscaldatore elettrico dell’abitacolo, ora per fortuna quasi sempre sostituito dalla pompa di calore

    >> ridimensiona la percezione di pericolo di vari tipi incidenti

    >> prevede in una combinazione di fattori eccezionale (3 casi noti al mondo per le auto, più mi pare ad esempio la sala macchina di una nave traghetto elettrico) durante un incendio la fuoriuscita dal pacco batteria e la raccolta in uno spazio chiuso di gas infiammabili non ancora combusti (principalmente H2 leggero) e successiva deflagrazione della nube di gas (esplosione di intensita variabile)
    –>> lasciare aperture per ricircolo aria in alto nella serranda del box, buona norna anche per la batteria al piombo di servzio specie se usi un caricabatteria)

    link alla presentazione dello studio in questa pagina:
    http://ri.diva-portal.org/smash/record.jsf?pid=diva2%3A1744882&dswid=-5717

    da cui si puoi scaricare lo studio in PDF:
    http://ri.diva-portal.org/smash/get/diva2:1744882/FULLTEXT01.pdf

      • Grazie, mi sono fatto prendere da questo blog dopo la povera nissan leaf emiliana “affogata”, qui ci cazzeggio volentieri, ci leggo ragionamenti interessanti proprio nei commenti, oltre che nel taglio molto pratico (indovinato) degli articoli

        utenti cordiali, appassionati, ironici, anche critici il giusto,
        con presenza di immancabili troll/ tifosi/ fake ma non preponderanti

        ciao e buona settimana

        • /// combinazione di fattori eccezionale (3 casi noti al mondo per le auto, più mi pare ad esempio la sala macchina di una nave traghetto elettrico) durante un incendio la fuoriuscita dal pacco batteria e la raccolta in uno spazio chiuso di gas infiammabili non ancora combusti (principalmente H2 leggero) e successiva deflagrazione della nube di gas (esplosione di intensita variabile) \\\ Volendo un’altra combinazione di fattori eccezionale è quella dell’incendio del prototipo “retrofit ibrido” del CNR sulla tangenziale di Napoli che trasportava bombole di ossigeno https://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/napoli_auto_esplosa_tangenziale_cnr-7483423.html Fra l’altro non conoscevo il progetto..

          • Bombole di ossigeno che nulla c’entrava o con la “natura” elettrificata del mezzo…
            È come dire che un camion che trasporta bombole di metano esplode perché cede una bombola e la colpa è che il camion era a diesel….

          • Grazie, solo preciso che non è una auto elettrica

            Leggo veicolo tradizionale (VW Polo motore a pistoni) ad alimentazione benzina + gas di natura non specificata contenuto nelle bombole a bordo, forse H2 ricavato da idrolisi e da bruciare insieme alla benzina in mix variabile ?

            non spiegano se il gas lo bruciavano direttamente con la benzina (ci sono questi kit in vendita o da autocostruzione di microgeneratori di H2 da immettere in aspirazione del motore, che promettono di far risparmiare carburante, un po pericolosi)

            o se era un sistema più complesso (fuel cells?)

          • @ Moreno e R.S. : mi scuso per avere parlato di bombole di ossigeno, è un dettaglio “inventato” da altri articoli sull’evento che evidentemente mi era rimasto in mente.. Non so se i pannelli solari che facevano parte del sistema di propulsione fossero in grado di provvedere all’idrolisi dei gas, non sarebbe male trovare piú info in merito

  4. Abituiamoci all’idea che si avrà notizia di bev andata in fiamme… è un fatto che accadrà,tutto quello che ha energia (sotto qualsiasi forma) è soggetto a tale rischio,ma non si tornerà indietro al termico…vi porto un fatto che è capitato vicino a me’ ,purtroppo drammatico…un contoterzista mentre imballava il fieno con una normalissima rotopressa,per un qualche guasto, è sceso ed ha tentato di sistemare il mezzo…ma gli è rimasta la mano incastrata,nulla di che se la sarebbe cavata con mano ingessata….ma l’energia rilasciata dal fieno ha fatto incendiare la rotopressa ed il povero uomo è stato ustionato a morte… è un incidente veramente rarissimo e singolare(che si incendi una rotopressa ..i balloni di fieno invece capita sovente)…ma nessuno si sogna di bandire le rotopresse per tornare a raccogliere fieno con la forca

  5. Offtopic. Fratoianni che cammina su una vecchia 156 contro gli amici di un altro politico che camminano con le Porsche sequestrate … per gli italiani che no, la questione morale in Italia non esiste …

    • Secondo me si è suicidata.
      Già se mi prendi un’alfa romeo e me la metti in mano a uno di “sinistra convinta” questa si deprime e perde compressione.
      Fratoianni in macchina ascolta di sicuro i cd degli inti illimani o cose simili, ti lascio immaginate l’atmosfera.
      Inoltre suppongo che non abbia mai superato i 2500 giri, la povera 156 ha passato la vita a chiedersi “ma io cosa ci sto a fare al mondo? Ma questo non poteva prendersi una Tipo 1.3 multijet tre volumi? ”
      Poi lui l’ha portata in Molise, un posto che tutti sanno che non esiste, e lei ha avuto un crollo psicologico.
      Non ce l’ha fatta, che la pressa le sia lieve.

      • Mi sa che confondete la passione politica con quella motoristica.
        Mio cugino (oramai 60 enne) è stato tesserato PCI nemmeno maggiorenne e la passione per le alfa lo sta accompagnando da allora insieme a quella politica.
        Io non sono alfista (o altro marchio) e non sono mai stato tesserato ad un partito.
        Semplicemente mi piacciono le auto termiche e non, ma per la mobilità preferisco quelle auto che mi permettono di impattare meno anche se devo sostenere un costo leggermente superiore per l’acquisto.
        Quindi a oggi le BEV mi sembrano la scelta più giusta da fare, ma questa è una mia opinione e non voglio convincere ma solo far riflettere. Poi se per motivi economici ad oggi ci sono fasce di utenti che non possono permettersi una BEV, okay una termica può esserci. Ma per partito preso escludere una BEV mi sembra illogico.
        Aggiungo, se il problema sono i costi, si potrebbe creare un mercato ad ok, con sussidi statali, di conversione di auto termiche a elettriche con kit standard per molte utilitarie per quelle famiglie che veramente ne hanno bisogno. Anche perché se veramente convertire una qualsiasi Fiat Panda costa 12k (circa) è sempre meno che comprare un’auto equivalente nuova (a meno di vivere in Lombardia) dove si sentirebbe di più il beneficio ad un passaggio alla mobilità elettrica.

        • Ma si, volevo solo farmi una risata con Enzo sfruculiando su qualche luogo comune dai… 😉
          come siete seri… 😀

          • Se la metti così, forse ci saranno più clienti con alfa elettriche che con quelle termiche
            😱

          • In questo momento se ne vendono due han già fatto +100%… 🤭🤭🤭🤭

      • “Pallosi come gli Inti Illimani”. Cit. Vecchioni che, pur di sinistra, non li sopportava nemmeno lui.

  6. Premesso che anche un caso su 100K auto vendute va indagato e capito le cause perché si parla di sicurezza e bisogna sempre avere il.massimo delle informazioni possibili ma non capisco come potete rispondere dicendo che non ci sono ancora statistiche…
    In realtà qualche statistica c’è ed è stata redatta da gente autorevole e credibile… e tempo fa lo avete scritto pure voi
    https://www.vaielettrico.it/mi-preoccupa-il-rischio-incendio-cosa-posso-fare/
    Quindi non potete non esserne a conoscenza.

    Direi che un rapporto di 25 a 1530 (quindi ben 61 volte in più) è abbastanza esplicativo di con che tecnologia si rischia di più…. poi il rischio 0 non c’è mai da nessuna parte, puoi prendere tutte le precauzioni che vuoi ma quella volta su 1 milione l’imprevisto accade…
    Però, come detto all’inizio, ogni singolo caso va studiato e capite a fondo le cause delle fiamme in modo da poter migliorare sempre ed abbassare ancor di più in futuro la possibilità di tali eventi ma che comunque già oggi è enormemente più bassa rispetto alle termiche.

    • Sono andato a vedere il link che hai riportato. Da quello che ho letto sono statistiche non afferenti l’Italia.
      Qui si chiedeva se i nostri vigili del fuoco hanno delle statistiche e se fossero consultabili. Dalla risposta sembra che non lo siano.
      Sono io ad aver scritto alla redazione e prima di farlo ho provato a cercarlo sul sito dei vigili del fuoco dove ho trovato i report annuali degli interventi ma non ho trovato questo dato.

      • Perché secondo te in America vendono elettriche diverse da che in Italia?
        Oppure qui da noi c’è un aria diversa che le fa andare in fiamme più facilmente?
        Certo se vuoi statistiche bel paese dove le elettriche non si vendono sarà un pò difficile trovarle..
        Ed il colmo è che non su vendono anche per questi motivi….
        Cerchi statistiche riguardo la sicurezza di una tecnologia? A me sembra ovvio che me si debba cercare dove questa tecnologia è maggiormente utilizzata non dove ancora, per svariati motivi, la percentuale di penetrazione nel mercato è pressoché insignificante… pretendere dati statistici italiani in quedto momento è cercare scuse per non acquistarla a parer mio…

        • Se proprio dovremo guardare fuori dai confini nazionali dovremmo cercare un mercato con modelli simili per caratteristiche ed obsolescenza del parco circolante. Quindi non possiamo paragonare le auto vendute in Nord America ma con quelle europee visto che seguono gli stessi criteri di omologazione.
          Tutto qua

    • 25 su quante?
      1530 su quante?
      età dei mezzi coinvolti?
      in uso o ferme (parcheggiate)?
      mai queste semplici informazioni che sono però alquanto importanti..
      per statistiche serie.

        • si che sei un imparatore di professione.. leggere optional

          età dei mezzi coinvolti?
          in uso o ferme (parcheggiate)?
          e aggiungo: cause? incidente, cortocircuito, perdita di carburante/olio..

          • fammi capire tre cose:
            1. perchè ti poni queste domande LEGITTIME solo ora e non nei commenti precedenti anche ad altri articoli, nei quali l’elettrico sembrava avere qualche magagna con gli incendi?
            2. questi dati, ancorchè non completi, sono dei dati ufficiali: ne hai di migliori? altrimenti, SCIENTIFICAMENTE discutiamo attorn oa quel che si ha SENZA trarre conclusioni che quel che si ha non è in grado di dare. tradotto: l’elettrico non ha tutti queste grandi magagne con gli incendi, anzi, numericamente, altro non si può dire
            2. perchè mi insulti?

          • mi correggo:
            i dati che richiedi sono riportati nelle statistiche linkate nei commenti.
            lei hai guardate?

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