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Controcanto: tutti i benefici del mercato libero

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bollette elettriche

In base ai dati Arera il mercato libero ha permesso di ridurre i costi per gli utenti che l’hanno scelto del 30% circa. Lo dice Diego Pellegrino, portavoce di A.R.T.E. Associazione di Reseller e Trader dell’Energia commentando la decisione del Governo di non prorogare il cosiddetto regime di maggior tutela.

Il mercato libero «produrrà, a nostro avviso, un notevole vantaggio per tutti» scrive Pellegrino. I dati diffusi da Arera, infatti «smentiscono molte fosche previsioni».

Sul mercato libero costi giù del 30%

Secondo quanto dichiara il portavoce di A.R.T.E «a partire dal 2019 si è determinata una vera e propria inversione di tendenza dei prezzi medi finali applicati ai clienti finali domestici con una evidenza particolare in corrispondenza del 2022. All’indomani dell’impennata dei valori delle materie prime, quando il prezzo medio totale dei clienti domestici del mercato libero, al netto delle imposte, è stato di 281,80 euro/MWh, a fronte dei 402,50 euro/MWh di quello del mercato tutelato (+30% rispetto al mercato libero)».

Sul primo semestre 2023, sempre da fonte Arera, «sembra permanere nel settore elettrico il vantaggio di prezzo del mercato libero rispetto al tutelato, che si è prodotto a partire dal primo semestre 2022».

mercato libero
Stefano Besseghini, presidente di Arera

Una rivoluzione: più innovazione e più servizi

L’avvento del mercato libero dell’energia produrrà inoltre «una vera e propria rivoluzione nel settore dell’energia all’insegna della transizione digitale» che stimolerà «un piano di efficientamento globale dei nostri servizi». Pellegrino prevede per esempio «iniziative innovative che ci consentiranno un approccio diverso al mercato, mirando sempre meglio le nostre offerte, basandole sulle peculiarità e sulle concrete necessità dei differenti utenti e sempre più orientate alla sostenibilità energetica e ambientale».

Insomma: secondo gli operatori del mercato accadrà per l’energia quello che già è successo per telefonia e telecomunicazioni: un generalizzato calo dei prezzi e delle tariffe, a fronte però di un ginepraio di offerte assai difficili da comprendere e valutare per l’utente medio.

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26 COMMENTI

  1. Leggo: “In base ai dati Arera il mercato libero ha permesso di ridurre i costi per gli utenti che l’hanno scelto del 30% circa. Lo dice Diego Pellegrino”

    Poi leggo su un quotidiano che: “a ottobre scorso le offerte sul libero mercato più vantaggiose della tariffa stabilita dall’Autorità erano solo il 14% del totale per l’elettricità e solo il 4,3% per il gas, a fronte di circa 2000 diverse proposte disponibili in entrambi i mercati. Sempre considerando i grafici diffusi da Arera, si scopre che il mese scorso la spesa annua per una utenza media nel mercato tutelato con tariffe variabili, era di 887,85 euro contro i 1.038 del mercato libero.”

    Io sono nel mercato libero da anni, con risultati più o meno buoni, quindi mi tiro fuori dalle polemiche in corso, tuttavia faccio fatica a credere che il “portavoce di A.R.T.E. Associazione di Reseller e Trader dell’Energia”, non tiri l’acqua al suo mulino…

  2. non commento.. perché ricalcherei Fantozzi nel celebre commento alla corazzata potemkin..

    a parte che con il tanto acclamato libero mercato su bolletta in quest’ anno mi son trovato 144€ anno di costi fissi gestore (12 € mese mai visti prima) e cercando altri operatori vedo che tutti ormai li hanno messi…
    preso casa e senza abitarci pago 60€ di utenze tra quota operatore, noleggio contatore e canone tv (ovviamente quello on imputabile a loro)
    le 144€ anno mi stanno proprio sul gozzo.
    bolletta gas luglio agosto 2022 con 6 mc 20€, bolletta luglio agosto 2023 con 4 mc (e prezzo gas diminuito) 52€.
    è ce pure chi dice che conviene.. ma fatemi il favore.

    Anzi.. si ho fatto conto, con quel che pago di costi fissi metano fra le 144€ , le 6E di contatore etc mi conviene staccare metano e ricollegarmi alla vecchia bombola del gpl (magari scaldando con impianto clima) ed utilizzare gpl solo in caso di freddo intenso e per acqua sanitaria.

    200€ di costi fissi per un utenza metano sono una rapina legalizzata ; considerando che utilizzo 450 mc anno di metano (450*0.65 = 292€ metano + 200€ malcontati “costi fissi + contatore” .. tralasciamo iva e accise a consumo..) .

    Stesso discorso varrebbe per la corrente anche li da metà anno sono apparsi 12€ mensili per gestore).. ma li staccarsi sarebbe molto più complesso..
    libero mercato significa lucrare in due anziché uno.. e visto che entrambi sono affamati di dividendi ed utili non so come la cosa possa conciliare con gli interessi del cittadino.

  3. Rido!
    Libero mercato dove il fornitore più grosso è un privato controllato dallo Stato a favore del privato?
    Rido… per non piangere.
    E non importa se, come è successo a me, ho potuto avvantaggiarmi di un contratto molto vantaggioso in un determimanto momento…. sono situazioni contingenti. Una volta va bene e tutte le altre meno.
    Uno Stato dovrebbe poter imporre un prezzo massimo calmierato… la concorrenza del privato inizia da lì.

  4. Tutto il ragionamento è viziato da fallacia logica. Il confronto si fa in un dato momento confrontando i prezzi applicati dal mercato libero, sulle proposte a prezzo variabile, e quello del mercato tutelato; quelle del mercato libero sono sempre e ripeto sempre (tranne pochissimi casi e lo potete verificare andando sul portale delle offerte di Arera) superiori rispetto al mercato tutelato. Il confronto tra prezzo fisso e tutelato è semplicemente ridicolo perchè confronta le mele con le pere. Arrivare poi a confrontare il prezzo medio del tutelato durante l’anno con la media dei prezzi fissi è al limite della truffa perchè confronta una situazione emergenziale(come quella della crisi innescata dalla guerra in Ucraina) dei prezzi del mercato tutelato con prezzi fissi decisi un anno o due prima. Al momento tutti i contratti a prezzo fisso sono superiori al tutelato e ripeto tutti. Oltre l’80% dei contratti a prezzo variabile sono superiori al tutelato; tutto il resto sono chiacchiere. Quello che fa rabbia è nel mainstream è tutto un fiorire di articoli che incensano in maniera interessata il mercato libero spiegando quanto sono stati furbi quelli che hanno sottoscritto il contratto a prezzo fisso prima della guerra in Ucraina(come se tutti avessimo la sfera di cristallo) e riportando questi vantaggi come ulteriore spinta a passare al mercato libero, quando questi vantaggi sono solo per chi è già in possesso di uno di questi contratti mentre chi entra ora paga solamente di più.

    • Io posso solo farti il confronto sui 24 mesi in cui ho avuto il precedente contratto, mercato libero a prezzo fisso con A2A: 12.5 cts/kwh, da 08/2021 a 05/2023.
      In quei 24 mesi il pun medio è stato più alto o più basso? Non mi son messo a fare i calcoli ma dai grafici che vedo in giro, mi pare di no.

      Adesso il nuovo contratto con Iren è di 15.2, bloccato per altri 24 mesi. Ad oggi il PUN è più basso, di poco (13.4), ma su fluttuazioni di 24 mesi, e con 1MWh al mese di consumi, scommettere su un prezzo variabile non è una cosa che mi interessa. Preferisco un prezzo fisso, anche se fosse più alto del pun. Ma facevo questo ragionamento anche prima che pensassero di togliere la maggior tutela.

      • Buonasera Luca, è chiaro che ognuno ha esigenze diverse ma il tam tam sulla convenienza del mercato libero ha del vergognoso. Secondo Arera il 95% degli italiani passati nel 2023 al mercato libero al momento pagano di più, contro il solo 5% che, invece, spende meno. Ecco perchè sono contrario a qualsiasi imposizione, compresa quella dell’auto elettrica.

        • mancano 13 anni all’imposizione delle EV ..
          per ora non si impone nulla
          gli incentivi in valore assoluto sono stati dati di più alle termiche
          ed è probabile che quelli per le EV quest’anno resteranno in buona parte allo stato

          13 anni
          mancano 2 governi e mezzo “all’imposizione” se va bene ..
          essendo l’Iitalia , di governi ce ne saranno almeno 5 ..
          e con la nostra burocrazia recepiremo le direttive Europee
          con qualche anno di ritardo pagando multe da lasciare ai posteri come al solito

          keep calm and relax

  5. Questo blog si riempie ogni giorno di detrattori dell’auto elettrica che si lamentano dell'”obbligo” della vendita di BEV a partire dal 2035. Ovvero fra 12 anni e per importanti motivi ambientali e di salute pubblica.

    Qui invece ci obbligano, ci buttano nel libero per evidenti ragioni commerciali…ma se questo benedetto mercato libero fosse veramente cosi’ conveniente, perche’ allora non lasciare che le persone decidano autonomamente se e/o quando passarci? In fondo a rimanervici non faremo alcun danno a terzi, salvo che agli interessi privati degli operatori commerciali del settore!

    Peraltro, a giudicare dalla mole di assillanti di telefonate che ci tartassano ho la vaga impressione che l’interesse commerciale a passarci non sia proprio nostro…

  6. Dalle mie esperienze indirette emergono:
    – costo al Kw competitivo;
    – costi accessori poco chiari;
    – sorprese durante il percorso.

    Alla fine facendo i conti della serva i vantaggi sfumano.

  7. Risparmiare nel mercato libero è possibile ( io ci “navigo” da tanti anni … poi ho tutta la casa “elettrizzata” e anche la BEV ..)

    L’importante è …. “lavorarci su ” : ogni anno è bene seguire le migliori offerte sul mercato (con portale offerte ufficiale come “base” perché ogni “comparatore” proporrà le Sue compagnie a contratto).

    Se si è disposti a “perder tempo” a verificare ogni anno per LUCE / GAS il miglior contratto possibile … si risparmia parecchio; secondo me ne val la pena dedicare 1 giorno / anno a fare questa operazione.

    • Concordo. Oltretutto, capisco in parte chi scrive che alcuni costi accessori non sono chiarissimi ma fondamentalmente se si parla di consumi importanti alla fine l’unico valore che conta è il costo al kwh, essendo la stragrande percentuale del costo totale. E in una casa nogas con pdc, induzione, una o più bev, passare 1 mwh/mese è facile, anche se in parte compensato da un eventuale ftv (con o senza accumulo).

      Ad oggi, sono a 15.2 cts/kwh con Iren, bloccato per 24 mesi. Tempo investito per trovare l’offerta e sottoscriverla: due ore. Due ore investite in due anni. IL PUN attuale è 13.4 (ottobre) in risalita continua dal minimo di Giugno di 10.5. Io sono fisso a 15.2 per due anni, anche dovesse schizzare ancora a 30-50 come lo scorso anno.

    • Scusate ma vi rendete conto che l’Italia è fatta soprattutto di pensionati, massaie, operai, single con figli e in generale molte persone che non hanno né il tempo né gli strumenti per stare dietro al mercato dell’energia? Solo una sparuta minoranza può permettersi di fare come suggerite voi.

      • Complimenti per dare degli ignoranti a pensionati massaie operai. Chi non ha tempo? Chi passa le ore a lobotomizzarsi davanti ad uno smartphone merita di pagare di più, problemi suoi.

        • Concordo! Un mio vicino ha la licenza elementare, ma ogni anno quando arriva il consuntivo delle spese condominiali lui si mette li, smartphone connesso a internet per sapere quali spese vanno ripartite per millesimi e quali spese vanno ripartite “a numero”, si fa quelle 2 orette di conti e alla fine sa quanto davvero doveva pagare. E ci azzecca. Quello che conta non è il livello di istruzione o l’età, quello che conta è la voglia di informarsi e fare due conti. Chi non si vuole informare e non vuole mettersi a fare due conti, beh, pace all’anima sua ma che non venga poi a lamentarsi

      • Però com’è che tutti questi trovano invece tempo in abbondanza per rincoglionirsi a morte sui vari social guardando video imbecilli e mandando gattini e buongiorno e buonanotte?
        Un utilizzo intelligente di pc, tablet e smartphone vogliono impararlo per una volta, invece di crogiolarsi nell’insipienza più totale?

        • Aggiungo alle considerazioni di Luca, Roberto ed Eugenio ( che, nella vita, bisogna anche imparare ad amministrarsi bene … oltre che essere esperti in Calcio, Gattini su internet etc)

          Per le “categorie deboli” su citate da Gio (“pensionati, massaie, operai, single con figli e in generale molte persone che non hanno né il tempo né gli strumenti per stare dietro al mercato”)

          spero non siano tutti “soli al mondo”:
          Pensionati? Io son stato assieme a mia madre ultraottantenne x fare un offerta con PUN 11.5c€/kW (ma anche lei non è incapace: usa induzione, microonde, pompa di calore etc)
          I pensionati non rincoglioniscono appena lasciato il lavoro .. magari sono ex insegnanti, dottori, ingegneri …
          Gli Operai .. ne ho frequentati a centinaia per lavoro (oltre ad amici personali) ..son persone spesso molto capaci .. talvolta più di quelli che li hanno assunti (e magari “lasciati andare” .. e diventati imprenditori)
          Massaie (per incapacità .. o -spesso in Italia – necessità familiari .. magari con laurea / diploma nel cassetto)
          Single (con /senza figli .. non capisco la distinzione): se hanno imparato a “campare da soli” .. saranno pure in grado di capire come scegliere un contratto (per quanto “fumoso” .. ci son tanti siti dove informarsi …)

          Ribadisco che bastan due ore … non uno studio di 6/8 mesi .. basta provare!

          Altrimenti provare con un CAF / Associazione di Consumatori … o al limite con un “comparatore” … che offrirà “il meglio ” di quanto ha a disposizione .

          Allo STATO dovrebbe essere richiesto (= IMPOSTO !) di fare norme Chiare, Obbligatorie, Controllate e , nel caso, Sanzioni importanti per gli eventuali abusi ( la Sanzione DEVE sempre esser superiore al margine di guadagno realizzabile con l’illecito/furbata ).

          Ricordiamocene alle prossime promesse elettorali … abbiamo ciò che abbiamo accettato di subire (votando … o non andando a votare)

          • Beh…io son pensionato, ex insegnante e pure ingegnere, però non single con figli🤣🤣
            e son accerchiato da persone che pur non essendo rincoglioniti sui social non si sono ancora resi conto che a gennaio finiranno, a loro insaputa, in un contratto PLACET che, guarda caso, qui a Forlì è dal 35%(luce) al 50% (gas) più oneroso del Maggior Tutela.
            Il mo amico ex dipendente di Enel, ecologista ai massimi livelli, ha il compostatore da 20 anni, ecc. , proprio l’altro giorno si è fatto fregare da XXX perchè, informato, chiedeva delucidazioni sul contratto per utenti vulnerabili maggiori di 75 anni (e lui li ha compiuti in agosto) e gli hanno proposto il Protezione + che ha lo sconto del 20% per gli over 65. Mi ha avvertito (ne ho 66 di anni), ho controllato e la loro offerta Special Flat ha anch’essa lo sconto del 20% e indipendente dall’età. Il simpatico e che hanno anche l’offerta Prezzo Netto Relax che per il suo consumo e le LORO SCHEDE DI CONFRONTABILITA’ è più conveniente di 240€ rispetto a Protezione+.
            Poi oggi mi ha comunicato che con un operatore (operatrice) è riuscito a farsi mettere negli utenti vulnerabili.

    • Il “risparmio” è avvenuto solo ed esclusivamente dal secondo semestre 2022 al primo semestre 2023. Poi illudetevi come volete…noi impiegati del Commerciale Energia (SERVIZIO ELETTRICO NAZIONALE) la materia la conosciamo…e siamo i primi a rimpiangere questa “carognata” del mercato libero imposto…anche perché le “offerte dipendenti” per noi sono comunque più esose (anche se un pelo più convenienti di TUTTE le altre per voi).

    • Infatti non c’è nessun dato errato, è dall’anno scorso che leggendo Arera si vede che in molte occasioni i prezzi del mercato libero erano più bassi che sul tutelato. Io stesso quest’anno, nel mercato libero, ho pagato il primo bimestre di gas ben meno che i miei vicini nel tutelato, poco più della metà. Sull’elettricità la differenza è invece minore, purtroppo…

    • Io invece sono così masochista che voglio continuare a pagare di più, lasciatemi nel mercato a maggior tutela….

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