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Confronto tra Model 3 e Audi Q5

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Confronto tra Model 3 e Audi Q5
Meglio l’Audi Q5 o la Tesla Model 3?

Confronto tra Model 3 e Audi Q5. Roberto ci racconta un viaggio di 1.460 km, paragonando tempi e spese dell’elettrica con quelli della sua precedente auto di famiglia.  Risultato…                                 

                 di Roberto Vicari

“Sono un vostro lettore residente a Milano. Dopo un’esperienza di quasi 2 anni in elettrico con la seconda auto di famiglia, da qualche mese ho convertito all’elettrico anche la prima auto. Passando da un’Audi Q5 a una Tesla M3 LR. L’idea alla base della scelta è stata di provare a mantenere il più possibile invariate le nostre abitudini di viaggio. Pur consapevoli che l’auto elettrica richiede comunque dei compromessi. Per me e la mia famiglia l’auto rappresenta un mezzo a servizio delle attività lavorative e del tempo libero. Pur sensibili ai temi ambientali, non accetteremmo compromessi troppo al ribasso.

Confronto tra Model 3 e Audi Q5Confronto tra Model 3 e Audi Q5: 1.460 km da fare in giornata

Ogni anno all’inizio del periodo vacanziero estivo eravamo abituati a raggiungere la nostra seconda casa nella costa ragusana della Sicilia in unica tappa. Quest’anno abbiamo provato a fare lo stesso in Tesla e verificarne le principali differenze. Il raffronto era quello dello scorso anno, 1.460km coperti in 14h e 30m, con 3 brevi soste viaggiando di Sabato. L’obiettivo era di coprire la stessa tratta, senza una particolare pianificazione, sfruttando la rete Free to X sull’A1 e i Tesla Supercharger nella seconda tratta del viaggio. Mantenendo una velocità di crociera, traffico permettendo, sul limite massimo di 130km/h previsto dal codice della strada. La sfida era pertanto quella di testare l’auto in condizioni normali di marcia, senza bisogno di andare a velocità molto ridotte e pianificare ossessivamente le ricariche. Con tanto di piani B, C, etc,  così come erano costretti i guidatori elettrici della prima ora. Partenza sabato 15 Luglio alle 10 col 100%.

Confronto tra Model 3 e Audi Q5Prime ricariche nelle Free to X: ottime, ne servirebbero di più e non al sole

Il traffico molto intenso, con rallentamenti e code a tratti ha condizionato l’andatura fin dopo Firenze. La Tesla Long Range consentirebbe in teoria un’autonomia autostradale di oltre 400km grazie ai 79kWh della batteria, ma il gran caldo e il traffico impone una strategia di ricarica un po più prudente. Per non uscire dall’autostrada decido di sfruttare le frequenti postazioni Free to X sull’Autostrada del sole. In particolare quelle presso le aree di servizio Arno Ovest e Prenestina Ovest, in cui ricarico rispettivamente 36 e 56kWh. Al costo di circa 35 cent al kWh, sfruttando un abbonamento Be Charge Large con sconto Tesla club. FreetoX ha rivoluzionato il viaggio in elettrico, ove presente (rete Autostrade per l’Italia). È discretamente performante e consente di sfruttare in roaming gli abbonamenti dei principali operatori. Da rivedere il posizionamento, spesso al sole all’interno di parcheggi affollati. E soprattutto il numero di erogatori, assolutamente sottodimensionato nei periodi di esodo e in prospettiva di crescita dei volumi di vendite.

Ricarica notturna in un Tesla Supercharger.

Per fare 1.463 km impiegate 15,45 ore, 2,15 ore in più di una turbodiesel, risparmiando…

Lasciata la Toscana, il traffico ha dato tregua e consentito di impostare l’Autopilot alla massima velocità consentita. L’assenza di cantieri (a differenza dell’anno scorso) ha aiutato a tenere un buon passo. Per le 3 successive ricariche ho sfruttato i Supercharger di Mercato San Severino, Campotenese e Palmi, ricaricando 44, 56 e 42kWh. I Supercharger impongono di lasciare l’Autostrada, sebbene per brevi tratte. Ma hanno il vantaggio di trovarsi in luoghi più confortevoli (in genere hotel), con servizi migliori rispetto ai punti di ristoro autostradali. I prezzi sono a consumo, molto competitivi rispetto agli altri provider, ma leggermente più alti delle migliori tariffe in abbonamento. Ma il vantaggio più grande è comunque il plug&charge. Giunti all’imbarco traghetti alle 23,50, dopo circa 1.240km è tempo di primi bilanci. Il tempo aggiuntivo richiesto dalla Tesla è stato di circa 2h e 55m. La disponibilità di una nave in partenza ha poi consentito di ridurre il gap. Alle viste del faro di Montalbano, dopo 1.463km dalla partenza, il cronometro segnava 16h e 45m, quindi +2h e 15m rispetto a una turbodiesel con 200cv. Un gap accettabile, se ti muovi per turismo, un po meno se ti muovi per lavoro.

Confronto tra Model 3 e Audi Q5Da Milano alla Sicilia: quanto ho consumato e quanto ho speso

Per l’intero viaggio sono stati necessari circa 260kWh di energia, con un costo complessivo di circa 100 euro, circa 75 in meno di quello che spendevo con l’Audi Q5. Peccato di non potere usufruire di sconti sul pedaggio, come previsto sulla Bre.Be.Mi. La Tesla M3 si è confermata auto confortevole e capace di affrontare lunghi viaggi, malgrado un fastidioso rumore aerodinamico sopra i 120km/h. Il paio di soste in più che l’auto ti costringe a fare aiutano. Il SuC a Campotenese, ad esempio è in un bosco a 1.000 metri di altitudine sul Pollino, che rende piacevole la sosta. Anche nei tratti di montagna in A2, l’auto ha confermato di avere un assetto molto piatto e privo di rollio, caratteristica apprezzata dal guidatore e soprattutto dai passeggeri. La Tesla ha una buona autonomia, che tiene lontana l’ansia da ricarica e l’elettronica ti guida a non commettere grossi errori di valutazione. L’autonomia non è quella mirabolante che leggi sul sito, ma tant’è e rimane un riferimento. Se però ti affidi del tutto al navigatore, non c’è possibilità di utilizzare le HPC di altri operatori, se funzionali ai tempi del viaggio. Serve un minimo di dimestichezza in più rispetto a quella del guidatore italico medio.

Confronto tra Model 3 e Audi Q5: c’è ancora tanta strada da fare…

Un ultima considerazione: lungo il viaggio mi sono chiesto più volte la fattibilità dello stesso con una EV di segmento più basso. Non ho una risposta immediata, certe situazioni vanno testate sul campo, e magari chissà, ci proverò… Tempi e soste di ricarica aumenterebbero considerevolmente, ma almeno ultimamente è migliorata la copertura dell’infrastruttura. E di pari grado aumenterebbe la competenza ed esperienza necessaria. In poche parole, c’è ancora un po di strada da fare.

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68 COMMENTI

  1. @Endyamar Infatti io sono abbastanza convinto. L’unico cruccio è che, per stare tranquilli, almeno al momento, sono necessarie auto da prezzi non proprio da discount, ma questa è un’altra storia:)

    • Mah, come dice lei, siamo il fanalino di coda dell’Europa, segno che è la nostra Mentalität Fever cambiare, altrimenti non si va da nessuna parte.
      Riguardo al tirar fuori argomenti tipo trombosi, stanchezza od altro, da tanti anni i conducenti professionisti hanno un massimo di ore di guida, sia continuate sia giornaliere.
      Un motivo valido ci sarà pure.

      Comunque, in tanti mi dicono „eh ma se vado in ferie in Puglia ci metto 3h in più, son mica matto“, poi scopri che in Puglia non ci vanno perché vanno a Sharm in aereo, mentre con l’auto fanno al massimo 200:300km il fine settimana.
      Sono troppi preconcetti, aiutati ed istigati da stampa e fv che cavalcano questi finti problemi.
      Ti stesso, hai impiegato 2,5hcin più per percorrere 1500km per andare in ferie.
      È un ritardo così tragico?
      Se avessi avuto fretta, avresti preso un aereo, non una termica.

  2. Innanzi tutto grazie per l’ospitalità e i molti commenti al mio viaggio che voleva essere il racconto di una singola esperienza, un po estrema, ma daltronde anche in passato si testavano le qualità delle auto andando su e giù per lo Stelvio o facendo 100.000km in 6 mesi. Comunque ci sono più automobilisti di quanto qualcuno possa pensare che sono costretti a fare frequentemente tappe molto lunghe per lavoro e non sempre altri mezzi di trasporto possono sostituire la propria auto efficacemente.
    Sulla questione delle infrastrutture, io sono del partito di quelli che pensano che queste debbano venire prima delle vendite e non viceversa, e non per niente oggi sono ancora per lo più finanziate dalla collettività.
    Sono a conoscenza della scalabilità di FTX, ma sono abituato a guardare in prospettiva. E anche guardando al presente, è sufficiente dare un’occhiata al best in class (anche in questo caso Tesla) per osservare che molti SuC hanno dimensionamenti ben più generosi (banalmente ad Arezzo ed Affi ci sono 24 postazioni) e sulle nostre autostrade del Nord si sono già avute delle giornate critiche (ad es. Domenica 2 Giugno). E non dimentichiamo infine che FTX copre la sola rete di competenza ASPI, ovvero una metà scarsa della ns rete autostradale
    Noto soprattutto da parte degli elettrici della prima ora una certa tendenza ad accontentarsi dello status quo, il che è il peggior modo possibile di promuovere la mobilità elettrica di massa.
    Sull’infrastruttura sarebbe invece necessario un cambio di passo deciso, non solo in termini di dimensionamento, ma anche in termini di miglioramento dell’esperienza utente, che oggi è costretto a districarsi tra app e tessere di 1000 gestori differenti, malfunzionamenti, zone scoperte e metodi di pagamento poco flessibili (si pensi all’assenza del POS)

    • Ripeto anche a te la domanda: tu creeresti infrastrutture ancora più sovradimensionate in una nazione dove non si vendono BEV?

      Ora, il caso delle BEV lo conosci perchè le usi e quindi sei di parte (come me) quindi proviamo ad astrarre il concetto.
      In una nazione non turistica creo un aeroporto al centro della nazione.
      Arrivano una manciata di turisti. Che faccio? Creo altri 15 aeroporti sparsi “nella speranza che”? O attendo che i turisti che arrivano siano abbastanza da giustificarlo?

      E aggiungici che l’aeroporto non lo crea il governo che può, idealmente, stare in perdita per fornire un servizio. Lo crea un privato, ok con fondi pubblici, ma che deve avere un ROI.

      Tu che faresti?

      Si. la risposta è “incentiverei il turismo!”
      Esatto.
      Ma non lo facciamo. :'(

      • Assolutamente si. Creerei ancora infrastrutture (io preferisco dire investire sull’ecosistema che sta intorno all’EV più a 360 gradi) perchè è questa la via per superare la resistenza al cambiamento di molti.
        Il potenziale compratore ha bisogno di percepire tangibilmente la capillarità e l’affidabilità dei servizi offerti. E deve inoltre percepire come semplice e immediato il loro utilizzo.
        Se ragioniamo in prospettiva di una transizione generale, il rischio di essere sovradimensionati semplicemente non esiste.
        Una transizione nella sua fase iniziale ha un ROI negativo per definizione, per questo deve essere sostenuto dal Pubblico e daltronde è quello che sta accadendo.
        Dipendesse da me, sare ancora più dirigista, normando i servizi di ricarica come servizi essenziali di pubblica utilità con appositi livelli di servizio minimo che i provider devono garantire

        • Esatto. Il Pubblico investe in perdita perchè tollera ROI negativo.
          Il privato no.
          Tesla nonostante sia un privato è in perdita sui SuC perchè sono collaterali e coadiuvanti alla vendita che fa su altri canali.
          Il privato che monta le colonnine non ha altri canali per rientrare.

          Si torna al punto in cui dico che servono gli incentivi pubblici e il nostro merdaviglioso governo non ci sente da quell’orecchio perchè la transizione non vuole farla.

          Se poi tu le faresti lo stesso posso dirti che io, da privato, posso darti i fondi per installare colonnine ma pretendo un rientro in 2 anni del capitale + X%. Accetti?
          E’ una provocazione, solo per dire che il privato funziona così.
          Enel, BeCharge, Plenitude e soci non sono delle no profit… 🙂

          (per completezza, molte installazioni degli operatori sopra sono già, correggetemi se sbaglio ‘aiutate’ da fondi pubblici, ma sono tutti investimenti che il privato fa in previsione del rientro futuro)

          Intendevo questo Roberto, probabilmente mi ero spiegato male.

      • Se attualmente non se ne vendono, non significa che da qui a breve il trend non cambierà… e sarà obbligato a cambiare, i produttori anticiperanno la data del 2035 per l’offerta sul nuovo di sole BEV. quindi , o in italia compreremo gli endotermici usati di tutta europa, o se nel malaugurato caso volessimo prendere una auto nuova saremo quasi costretti ad acquistarla BEV…
        Quindi serve velocizzare la standardizzazione delle infrastrutture… nella mia zona ci sono diversi paesi che hanno colonnine dove ricaricare è un incubo… registrati al sito, lascia la CC… avvia la ricarica. se parte…. questo è il dramma.
        Plug & Charge / o uso del bancomat direttamente su colonnina… il resto è fastidio

    • Roberto scrive:
      “Noto soprattutto da parte degli elettrici della prima ora una certa tendenza ad accontentarsi dello status quo, il che è il peggior modo possibile di promuovere la mobilità elettrica di massa.”
      Sbaglia, perché nonostante io uso una id3 da 2 anni, e di km ne ho percorsi parecchi, ormai, non ha minimamente cambiato le mie abitudini.
      Eravamo già abituati a fermarci per pause pranzo, caffè e bagno, oppure semplicemente perché eravamo stufi di stare in auto alla guida.
      Quindi non fare di tutta un’erba un fascio.
      E no, non conosco nessuno che deve necessariamente fare tirate tutti i giorni per lavoro.
      Forse un tempo gli agenti di commercio, ora non più.

      Per quanto riguarda gli stalli, non ha senso metterli a prendere polvere oggi se si possono ingrandire rapidamente.
      Costano e vanno mantenuto anche se non usati.

      • Paradossalmente sta confermando la mia tesi. Le EV si vendono poco, al di la di una generica resistenza al cambiamento, che è nella natura umana, per il fatto che la maggior parte degli automobilisti non accetta grossi compromessi e non vuole limitare più di tanto la sua libertà di movimento. Che questi siano compromessi reali o soltanto timore degli stessi, poco importa.
        Lei (e per certi versi anch’io), Andrea, era evidentemente già ben predisposto, anche in funzione delle sue abitudini, della sua sensibilità e delle sue disponibilità di tempo e denaro, per cui le va bene lo status quo, e magari è pure contento che si rimanga in pochi, per godere di certi vantaggi esclusivi che lei conosce benissimo.
        Ma i numeri dicono in modo inequivocabile che questo è il modo di pensare di una esigua minoranza e in minoranza non si fanno le rivoluzioni, anzi si rischia di passare per elite.
        La vera transizione di massa è un’altra cosa e richiede un distanziamento radicale dallo status quo e scelte visionarie, che necessariamente non possono essere guidate dalla totalmente dall’impresa privata.
        Non me ne voglia, ma non è con un approccio in stile “decrescita felice” che se ne viene fuori da quello 0,XX% in cui ci siamo impantanati in Italia, fanalino di coda in Europa. Quella è una visione per certi versi nobile ma che viene sposata da pochi, per potere avviare una transizione. O peggio ancora tirando in ballo argomenti tipo trombosi e addirittura salute mentale
        Mai io rimango comunque ottimista e pronto a nuove sfide

  3. Ha risparmiato il 42% sul costo del carburante. Tanta roba! Considerando che guidare un’elettrica è un vero godimento che impreziosisce la vacanza sminuendo il valore del poco tempo in più necessario per un viaggio così lungo, risulta avere più valore la spesa totale, la differenza è oggettivamente molto evidente.

    • Avrei titolato “Come risparmiare 42 euro passando da un auto con un valore di Cx di 0.30…..ad un auto con Cx di 0.23.
      Ma che confronto è scusate..

  4. Ma che noia. Ancora con i resoconti dei viaggi in autostrada. Il consumo della model 3 in funzione della velocità è ormai arcinoto, le posizioni delle stazioni anche, con un trip planner il tempo del viaggio si può stimare senza di certo ricorrere al metodo sperimentale. No davvero, ma basta. Scusate, ma cosa c’è di interessante in questi resoconti, se non le solite risposte “finché non ho 1000 km REALI11!1 che ricarico in 5 minuti l’elettrico non sarà pronto per l’adozione di massa”. Un viaggio poi di 1500 km in giornata, nemmeno negli anni ’60…

    • Ci permetta di dissentire. Sono proprio questi racconti di vita vissuta a dimostrare quanto siano pretestuose le obiezioni di quelli che
      “finchè non ho 1000 km…”. Forse per lei è scontato, quindi le basterà non leggerli e passare oltre; ma per il 99% degli italiani no.

    • Ha perfettamente ragione, è la stessa cosa che ho pensato io. La gente normale non usa l’auto così, per fortuna, ci sono gli aerei e i treni.

  5. Bel resoconto, complimenti, anche se sono tempi che puoi fare solo con Tesla e pochissime altre auto BEV. Personalmente non mi sono mai sognato di fare così tanti km in una volta sola, il mio massimo sono 800 km e li ho sempre fatti con 3 soste, tuttavia non ho mai viaggiato con la fretta di arrivare e ci ho sempre messo 8 ore minimo. Comunque capisco che l’auto consente questi tipi di spostamenti con indubbi vantaggi di flessibilità e economicità (se si viaggia in famiglia).

  6. Sulle critiche al lettore, segnalo che fare 3 soste su 1460 km significa fermarsi ogni 350 km, perciò dopo una percorrenza non eccessiva. Tra l’altro, magari prima guidava lui, poi la moglie e magari anche un figlio maggiorenne: laddove non abbiamo informazioni, non è automatico dedurre che il lettore si sia fatto una tirata tutta di un fiato. Ed anche la definizione “brevi soste” è tutta da capire.

    In definitiva, le critiche alla scelta delle modalità di viaggio sono del tutto gratuite. E poi uno sarà ancora libero di organizzarsi come gli pare, a condizione di non cagionare incidenti?

    L’oggetto del racconto del lettore, secondo me interessante, è il confronto tra lo stesso “viaggione” fatto con due belle auto, l’una diesel e l’altra elettrica.

    Tutti si sono soffermati sulle 2 ore e 15 in più che, a mio modo di vedere, non sono poi moltissime in un tipo di viaggio del genere. Anche se, leggendo bene, il puro tempo di viaggio in auto in più è stato 2 ore e 55, non pochissimo.

    Al contrario, mi ha colpito “E soprattutto il numero di erogatori, assolutamente sottodimensionato nei periodi di esodo e in prospettiva di crescita dei volumi di vendite”. E’ qui che, a mio modo di vedere, c’è da lavorare, nell’attesa delle autonomie mostruose che vengono preannunciate.

    • Anche per me le 2h e 15 min in più sono più che accettabili, ho figli piccoli e so cosa vuol dire fermarsi per le loro necessità.
      D’altronde non mi piace correre, ma godermi il viaggio per le vacanze.
      E non conosco nessuno che si debba sparare 1500km in giornata per lavoro tutte le settimane.
      Sul discorso colonnine, se il sig. Roberto si fosse informato meglio, saprebbe che FreeToX ha già dichiarato che le sue postazioni sono già pronte per almeno raddoppiare gli stalli, basta solo posizionare altre colonnine ed allacciare alla loro cabina.

    • C’è da lavorare. Ma tu, onestamente, installeresti colonnine e investiresti milioni di euro in un paese che non compra BEV?
      Io sono già incredulo nel vedere quante ne abbiamo e quanto sia diffusa FTX e funzioni bene!!
      Perchè siamo in 4 gatti con le BEV e per ora abbiamo tutto per noi.

      Tra colonnine e SUC enormi abbiamo ben poco da lamentarci. Aggiungiamoci che sulle FTX pare abbiano previsto la scalabilità e hanno fatto bene visto che i turisti con le BEV ci sono…

      PS: Concordo che non abbia senso stare a fare le pulci al viaggio di Roberto. Se ci si alterna alla guida il confronto con il termico ha di sicuro senso e mostra una differenza. Se vogliamo essere pignoli i dati di roberto han poco valore statistico… troppi pochi dati. E’ la cronaca di un viaggio. Un’esperienza.

      • E un cane che si morde la coda, d’altronde se vuoi forzare ( secondo me sbagliando) , la transizione devi predisporre la rete anche andando inizialmente in perdita, devi favorire la sostituzione del parco circolante ( abbiamo comunque un orizzonte di almeno 10 anni) , e infine aspettare che l’evoluzione tecnologica limi gli attuali difetti.

        • O la forzi o non si fa. Se non si fa il problema che si andrà ad acuire è sotto gli occhi di tutti. Per quanto si possa tetare di discutere politicamente con la fisica e il clima del pianeti, questi ultimi due soggetti non ascoltano. Dettano le regole e faranno sempre come vorranno.

          Dici bene che bisogna incentivare. Peccato che il governo eletto non abbia interesse nel farlo.
          Quindi è grasso che cola quello che abbiamo.
          guarda quanto fotovoltaico è stato installato recentemente. Perchè? perchè è stato regalato dal 110. Risultato? Un vantaggio per tutti.

          Ma ora è più importante il ponte sullo stretto e starte a sbraitare inutili proclami elettorale mentre si mette becco su come devono essere chiamati gli animali domestici e decidere chi sono i “veri” genitori dei figli delle coppie. Senza pensare che questi stessi bambini sono quelli che dovranno vivere a 45 gradi d’estate. E mi fermo qui perchè mi incazzo ogni volta che ci penso….

      • Infatti, ci sta un grazie a Roberto per il racconto
        tra l’altro mirato ad un lungo viaggio autostradale e con paragone Bev / Diesel

        i lunghi viaggi non saranno frequenti nell’anno, ma gli diamo importanza particolare, es. per le vacanze, ci sta di volere che siano esperienze gratificanti senza complicazioni

        e ben spiegato nei vari aspetti, colonnine, anche nel numero di stalli in prospettiva futura, le pause, con aspetti negativi, ma anche positivi per affaticarsi meno, cambiando le priorità, e i costi carburante

      • Eh, c’è comunque un po’ da lavorare. Io la vedo un po’ come la questione dei servizi pubblici che devono essere garantiti a tutti. Per dire, ci sono linee ferroviarie destinate ad andare in perdita, ma non puoi lasciare la gente che vive a casa del diavolo senza collegamenti.

        Fino a che passa l’ottica del privato che -giustamente dal suo punto di vista- mette le colonnine solo se ci guadagna, rischiamo di stare freschi. Purtroppo, anche se la parola mi fa venire l’orticaria, qui ci vuole un po’ di dirigismo.

        • Non è un pensiero errato. In passato vennero imposti i servizi universali. Ogni cittadino ha diritto ad avere la corrente elettrica anche in cima al monte per esempio.

          Non c’è nulla di male o di cui avere paura. Uno stato illuminato dovrebbe capire l’importanza delle infrastrutture strategiche. (come giustamente hai citato tu con l’esempio delle tratte di servizio pubblico in perdita)

          Ma è utopia. Inutile rimandare in virtù di “se”, “ma”.
          o meglio, inutile sperare nell’illuminazione di questi personaggi di potere che hannoorizzonte temporale di 12 mesi.

    • Dice che “gli erogatori sono sottodimensionati nei periodi di esodo”: non ho letto che abbia trovato tutti gli stalli occupati ed abbia dovuto attendere per ricaricare.
      Eppure sabato 15 luglio mi pare in pieno periodo di esodo vacanziero, quindi il problema lo vuole creare, oppure è reale?
      Come ha già scritto Lucio poco più sopra, FreeToX ha già detto che le postazioni sono progettate e costruite per aumentare il numero degli stalli molto rapidamente.
      Ergo, è un non-problema.

  7. Pensavo che almeno in autostrada il turbodiesel fosse competitivo ed invece anche lì, nello scenario peggiore, il costo Km-itrico è spostato, di grosso, verso le BEV.

    Immaginare in città dove una BEV scende sotto i 15KWhX100 Km ed un diesel segB come la mia 207 fa sui 16Km/L che gap enorme che c’è.

    • Pensi come siamo diversi: il costo non l’ho neanche guardato, mi sono focalizzato sulle oltre due ore in più.

      • Sono completamente d’accordo con te sul fatto che sia più importante arrivare sani e salvi a destinazione che concentrarsi unicamente sul costo del viaggio. È un aspetto che spesso viene trascurato, ma la sicurezza dovrebbe essere la nostra massima priorità quando si tratta di guidare per lunghe distanze.

        Guidare per 15 ore consecutive è estremamente difficile e pericoloso. La stanchezza accumulata durante un viaggio così lungo può influire negativamente sulla nostra concentrazione, tempi di reazione e capacità di prendere decisioni rapide ed efficaci sulla strada. La fatica può portare a un aumento del rischio di incidenti stradali, mettendo a repentaglio non solo la nostra vita, ma anche quella di altri automobilisti.

        È importante ricordare che la nostra salute e il nostro benessere sono di primaria importanza. Il corpo umano non è progettato per stare seduto alla guida per così tante ore consecutive, senza pause o momenti di riposo adeguati. Questo tipo di stress fisico ed emotivo può causare affaticamento, dolori muscolari, problemi di circolazione e persino aumentare il rischio di trombosi venosa profonda.

        Inoltre, guidare per così tanto tempo può anche avere un impatto negativo sulla nostra salute mentale. La monotonia della strada, la mancanza di stimoli visivi e la pressione costante possono portare a uno stato di stress, irritabilità e frustrazione. Questi fattori possono contribuire ad aumentare il livello di stress e diminuire il piacere del viaggio, influenzando negativamente l’esperienza complessiva.

        È importante considerare alternative al lungo viaggio in auto, come ad esempio suddividere il percorso in più giorni o optare per mezzi di trasporto alternativi come il treno o l’aereo. Queste opzioni possono ridurre lo stress e la fatica associati alla guida prolungata, consentendoci di goderci il viaggio in modo più rilassato e sicuro.

        In conclusione, la sicurezza e il benessere personale devono sempre essere la nostra priorità assoluta quando si tratta di viaggiare. Non lasciamoci guidare solo dal costo o dal tempo di percorrenza, ma consideriamo sempre i rischi e i benefici associati a ogni decisione. Arrivare a destinazione sani e salvi è un obiettivo che dovremmo perseguire con costanza e responsabilità, perché la vita e la sicurezza non hanno prezzo.

        • Infatti fare viaggi così lunghi senza prendersi le pause necessarie è una gigantesca cazzata.
          Ma si sa, a tutto c’è un limite tranne alle stupidità umana, e una delle cose stupide più frequenti è non rendersi conto quando si corrono rischi inutilmente, facendo affidamento a falsi sensi di confidenza in se stessi.

        • 1460 km, di sabato (con questi sabati) e famiglia a bordo (anche solo la moglie) non sono proprio una passeggiata, in effetti la stanchezza si fa sentire. Ma molto dipende dall’età: 30 anni fa non mi pesavano affatto (e con auto molto meno prestazionali), anzi, oggi sinceramente (a meno di necessità) non andrei oltre i 1000/1100 per evitare rischi di colpi di sonno o distrazioni.

          Oppure il nostro Roberto si è alternato alla guida con i familiari, sarebbe altro discorso. Comunque non tutti reagiamo allo stress e alla sonnolenza allo stesso modo, magari Roberto è arrivato bello pimpante a destinazione. Nonostante l’elettrica 🙂

          • Basta una volta, Enzo.
            Una sola volta.
            Tutti, anche io, abbiamo creduto di esserci bevuti i 1000 km filati di quella volta senza nemmeno accorgercene.
            La realtà, che ci piaccia o no, è che abbiamo stupidamente messo a rischio la nostra vita, quella di chi viaggiava in auto con noi (e per me la situazione più tremenda, e purtroppo anche molto comune, sarebbe quello di sopravvivere ad un incidente da stanchezza mentre mia moglie o i miei figli, che affidavano a me la loro sicurezza, rimangono uccisi: penso che mi suiciderei) e quella di altri che nemmeno conosco.

          • Prima dell’inizio della commercializzazione delle auto elettriche non importava a nessuno delle soste. Il perchè è presto detto: non dipendevano dall’auto ma dalla stanchezza di chi guidava. Quindi è evidente che da questo punto di vista le BEV sono ancora penalizzanti. Poi si può discutere sul fatto che sia una penalizzazione lievo o meno in ragione di eventuali preferenze sulle altre caratteristiche delle BEV, ma finiamola di dire che da questo punto di vista non siano penalizzate, perchè semplicemente si sostiene una cosa non vera.

          • @Astuto: ogni motorizzazione impone delle soste per rifornire di carburante, non ho ancora visto auto che percorrano 100000km senza fermarsi per rifornire.
            Quindi la sua è la solita polemica trita e ritrita.
            Io ogni 300km mi fermo per bagno ed eventualmente caffè, indipendentemente dalla motorizzazione.

        • E perdonami Eugenio se il viaggio dura 15 h è stamcante invece 13h sarebbe riposante?

          Secondo me è un’argomentazione che fa sorridere. Ed io l’ho attraversata l’Italia, anche di notte e con una 207HDi 90CV, con un’abitablità NON lontanamente paragonabile ad una model 3 LR, con solo l’ABS come sistema di sicurezza (le facevano così 15 anni fa), quindi BEN LONTANA dalla guida autonoma tipo 2 della Tesla.

          Aggiungo che mio padre tornava da Berlino con una Kadet 1.3 a benzina, senza clima, senza abs, senza finestrini elettrici. Ed oggi vivo e vegeto (spero per tanti anni ancora).

          Proibiamo l’esodo alle macchine senza guida assistita tipo 2 e l’abitabilità di una Model 3? abbiamo risolto il problema delle giornate a bollino rosso.

          ahahahahahahahahaha

      • Astuto, visto che è astuto quanti viaggi da 1400 Km ha fatto in vita SUA? Io nessuno, max 1100Km.

        Il dato che ne traggo è che la model 3 LR nei primi 300 Km (90% dei miei viaggi) va come una ICE, costando una fesseria confronto. Nel quotidiano polverizzerebbe la mia HDi perchè io NON VIVO IN AUTOSTRADA ma in una Città, come diecine di milione di persone (mica 4 gatti) che tuitti i giorni percorriamo 14 km NON 1400 e spendiamo un botto invece che due lire

        • Mi creda, non sono abbastanza intelligente da capire il senso del suo commento rispetto a quanto ho scritto io. Se non che arde dal desiderio di comprarsi una Model 3, cosa più che lecita intendiamoci.

          • Astuto c’è poco da CAPIRE. Si è concentrato sulle 2h in più. DUE ORE in più SU 13, mica con la termica ne impiegava 7.

            13h o 15h è un lungo, lungo viaggio, in entrambi i casi. Esperienza che NON ho mai fatto. Non sono mai andato oltre le 11h programmate, diventate poi magari 14 per altre ragioni, code, incidenti, lavori ecc ecc.

            Ma stranamente l’italia è il paese degli stipendi bassi e della Panda “auto più venduta”, se parliamo di elettriche mentre quando parlaimo di costi carburante, tutti diventano danarosi e spendere 100 o 175, che AR diventano 150€ (alla faccia del risparmio).

            Stranamente, di botto questo diventa un particolare secondario. L’importante è avere “1000 Km di autonomia” poi quanto te li fanno pagare quello è secondario. Ma solo se si puiò spendere in libertà però.
            Se invece abbiamo un badget 100€ e 175€ sono due viaggi MOLTO diversi, molto più delle 2h di differenza.

            E parliamo di autostrada, ergo, il campo dove un diesel è nel suo ambiente congeniale, se facciamo il confronto in città ne viene annichilito.

          • Per me due ore e mezza di vita valgono ben più di 75 euro, mi spiace per lei che invece la vede diversamente.

  8. Ottimo.
    Durante le scorse due settimane mi sono spostato tra Bologna, Matera, Gallipoli, Gargano, Lago di Como. Ringrazio per le testimonianze perchè sono il miglior incentivo a restare sul termico. Per chi come me continua a ritenere che la caratteristica primaria di un veicolo sia quella di facilitatore di movimento a 360°, fermarmi ad un autogrill e vedere 2-3 bev in fila per le FreeToX e leggere quanto sopra mi conferma che le BEV siano ancora lontane dall’assicurarmi quella facilità e flessibilità d’uso garantita dalla cara vecchia benzina.

    • Ma se sei così convinto a che serve stare qua a ribadirci quanto tu sia convinto? Davvero pensi che possa interessare?
      O forse non sei per nulla convinto e vuoi convincerci che l’uva è acerba?

      Che noia.

      • Quindi c’è pure la pretesa di cantarsela e suonarsela come vi pare e piace, leggendo solo ed esclusivamente le posizioni allineate con chi non vede l’ora di mettersi in autostrada e fermarsi ad ogni autogrill per… come lo chiamate? Biberonaggio…
        A Lucio non rispondo neppure.

        • Evidentemente dalle tue parti gli autogrill sono solo ogni 300km.
          Se uno dei pochi che riesce a vedere il bicchiere solo completamente vuoto anche quando è quasi pieno.
          Complimenti

        • Posizioni allineate????
          Ha ragione Lucio: non sai leggere bene.
          Questo sito pubblica ogni giorno e li offre alla discussione costruttiva articoli e testimonianze sui problemi che la mobilità elettrica ancora deve affrontare: di che posizioni allineate parli?
          Quello che NON contribuisce alla discussione costruttiva, invece, sono le sterili ripetizioni che la mobilità elettrica non è ancora all’altezza di quella termica: lo sappiamo benissimo, siamo qui a discuterne proprio per quello e per migliorare le cose!

          • “lo sappiamo benissimo, siamo qui a discuterne proprio per quello e per migliorare le cose!”

            sono curioso di leggere tutte queste discussioni che, evidentemente, mi sono perso: potresti indicarmele?

          • ernesto eri troppo impegnato a scrivere inutili risposte mono riga senza argomentare e senza rispondere citando comici degli anni 90.
            E ora vuoi pure che altri utenti cerchino le cose al posto tuo?
            Poi che altro? Vuoi anche… (sei emiliano… sai benissimo come finisce il modo di dire).

          • Ernesto: Se è per questo allora ripetete ogni giorni i vantaggi, ma non mi pare che quello vi irriti.

          • ernesto: tralascio i piagnistei sui commenti che il moderatore brutto (non è il mio tipo 😀 ) e cattivo ( non mi pare… ne passa fin troppi ) non ti passa perchè avrà le sue ragioni.
            Posso risponderti per i lampioni. Per te sono una cavolata (se ho capito bene), purtroppo non possiamo mettere nei commenti foto o ti metterei quelle che ho fatto ai lampioni con ricarica in Irlanda e in Svezia. Tutti scemi in quelle due nazioni. 🙂

            Sui parcheggi con prese che dovremmo dire? E’ palesemente una cosa che attendiamo. Non hai detto nulla di incredibile. E’ bello però che chi può farlo lo faccia davvero.
            Come dire che servirebbero colonnine in autostrada. Bene. Ma quando FTX lo fa allora si che applaudiamo.

        • Ma sei tu il disco rotto che ripete sempre le solite cose.
          Abbiamo capito che stai cercando una scusa per giustificarti. Ma non serve. Se non vuoi la BEV non te la impone nessuno.
          Che tu sia più o meno convinto di tenerti la tua auto non importa a nessuno.
          Che noia.

    • Ho fatto anche io più o meno gli stessi spostamenti l’anno scorso, senza il minimo problema. La macchina si è ricaricata mentre mangiavo o stavo in spiaggia a Vieste, tutte cose che avrei fatto comunque. Alla fine l’unico tempo perso è stato quello per attaccare i cavi…. 5 minuti in tutta la vacanza?

  9. Interessante, ma penso che per spostamenti di questo tipo sarebbe più pratico caricare l’auto sul traghetto a Genova o Livorno, sbarcando poi a Palermo. Srebbe arrivato più riposato, facendo nel contempo una mini-crociera: oggi i traghetti sono molto confortevoli. L’auto, qualunque sia la motorizzazione non è il messo più indicato per queste percorrenze, se si hanno alternative

  10. “Un gap accettabile, se ti muovi per turismo, un po’ meno se ti muovi per lavoro”

    Mah, in quale lavoro devi guidare 14 ore per 1500km prima di lavorare? O fai il pony express?

    Certo se guidi un mezzo tipo autobus o camion con doppio conducente per non fare soste… allora ha indubbiamente ragione.

    Ma comunque, se devo fare 1500km e l’arrivo è condizionato dal traffico, dai lavori o dalla sosta ricarica, qual’è la differenz a parità di orario d’arrivo?
    Avete davvero clienti che vi contestano l’arrivo in ritardo su un viaggio da 1500km? E accettano risposte del tipo “eh, bloccati per incidente/lavori” ma non accettano “soste rifornimento”?

    Per capire eh. io ho la fortuna di non dover viaggiare lontano quasi mai per lavoro e nel caso uso treni/aerei…. 😀

    • Ogni volta che si parla di un’auto elettrica si va sempre lì a parare, le percorrenze di migliaia di Km.
      Tanto per ancorare il discorso alla realtà ricordiamo che in Italia le automobili sono circa 39 milioni con una percorrenza media di 10.712 Km per vettura.
      Un’auto in Italia percorre mediamente 3640 Km all’anno, altro che viaggi 1500 Km che possono interessare solo un numero estremamente basso di persone non certo significativo statisticamente.
      Per sostituire la grande maggioranza delle auto in circolazione sarebbe sufficiente un’elettrica con un’autonomia di 200 Km.
      Personalmente dovendo affrontare un viaggio di 1500 Km userei l’aereo e noleggerei un’auto sul posto.
      Le automobili servono per gli spostamenti locali, non per i viaggi su Marte.

      • Guarda che è l’autore dell’articolo che lo sostiene.
        Secondo me, se uno guida per 150km fermandosi una sola volta, come ha detto che faceva per la termica, è un problema per sé stesso e per gli altri. Vuol dire che per 6h è stato alla guida, la stanchezza arriva anche se non ce ne accorgiamo.
        Ci sarà un motivo se gli autisti di professione si devono fermare per almeno 45min ogni 4,5h di guida. E dopo 9h devono fare 11h di riposo.
        E questo si lamenta per 3 pause?
        Ma quando? Dovesse farli tutti i giorni.
        No, una volta all’anno!!!!
        Casca il mondo?
        Stai andando in ferie, mica al lavoro tutti i giorni.
        Ma un po’ di serietà, per favore.
        E pensare a quanto risparmi tutt i restanti giorni dell’anno?

          • continua dal mio commento: di comprensione del testo..

            in effetti vedo che perseveri 👌👏🤣

          • Mannaggia, ti facevamo in vacanza, vabbè, speriamo sempre nell’adozione di Disqus, così potremo darti gli upvote come se uscissero “dalle fottute pareti ” (cit.)

      • “Personalmente dovendo affrontare un viaggio di 1500 Km userei l’aereo e noleggerei un’auto sul posto.
        Le automobili servono per gli spostamenti locali, non per i viaggi su Marte.”

        In verità su questo non concordo al 100%. L’auto serve per tante cose e non sempre si può dire “prendi l’aereo”.
        Se viaggi in gruppo, se hai molti bagagli, l’aereo non è sempre la scelta più comoda.
        Qui il punto è un viaggio lungo e la fretta di arrivare.
        L’auto permette di fare anche viaggi itineranti, cosa che con altri mezzi è molto più complicato.
        Un viaggio anche molto lungo, anche 6000 km per dire, con un’auto ha il suo perchè. Vedi panorami, visiti luoghi, magari paesini, ecc ecc.
        Ma è un modello di viaggio differente, rilassato, itinerante.

        Quindi no, non releghiamo l’auto a piccoli spostamenti locali. tutt’altro.
        E soprattutto con le BEV che non inquinano i paesaggi che attraversiamo.

        • Non ho affatto escluso lunghi viaggi in auto. Sostengo solo che, statisticamente, gran parte dei veicoli è utilizzato per brevi percorrenze. Tutta questa enfasi riguardo all’autonomia nel maggior numero dei casi è fuori luogo. Le auto potrebbero essere in larga misura elettriche oggi, e con autonomie dell’ordine di 200 Km.

    • il solito norvegese Bijorn dice che 1000 km
      con una ibrida , Nissan X-Trail ,li ha fatti in 8 ore e 35 minuti
      con una idrogeno, Toyota Mirai , li ha fatti in 8 ore e 40 minuti
      ev,Nio ET5 100 kWh, 08:55
      ev,Tesla Model S LR Palladium,08:55
      ev,Nio ES8 100 kWh,09:00
      ev,Mercedes EQS 450+,09:05
      e,ioniq 6,09:30
      ev,Audi e-tron GT,09:35
      ..
      Tesla Model 3 SR+ MIC 2021,09:55
      ev,Model 3 SR+ 60 kWh,10:05
      ev,MG4 64 kWh,10:10

      insomma , il ritardo è in base al prezzo
      su 1000 km 20-30 minuti di ritardo costano 120000 euro di Ev di model S o 70000 una nio 100 kwh

      un ora e 20 minuti di ritardo con una modesta m3 rwd lfp cinese del 2021 ma al prezzo di 40000 eur

      quanto vale il vostro tempo ?
      sicuri che non è meglio l’aereo su certe distanze ?
      qualsiasi motorizzazione abbiate ?

    • Rispondo a te non per contestare quello che hai detto, ma perché mi hai dato lo spunto. Ci ho pensato e di gente che, per lavoro, deve farsi 1.500 km e poi andare dal cliente non ne conosco o, almeno, non di persone che lo facciano abitualmente. Conosco tecnici ed impiegati di una cliente che opera nell’edilizia che fanno regolarmente dcine di volte l’anno Milano-Roma o Milano-Napoli e ritorno in giornata per andare a visitare i cantieri, ma non oltre (viaggiando in 2 o 3 si alternano alla guida).

      Sempre rimanendo nell’ambito lavorativo, tuttavia, arrivare in treno alle 9, partendo da Milano, in tutte le tratte servite dai Frecciarossa non è possibile, salvo partire il giorno prima. Anche un banale Milano-Napoli prima delle 10:03 a destinazione non ci arriva. Benissimo per un appuntamento di lavoro, ma le udienze ci sono anche alle 9-9:30 ed il tribunale è a 10-15 minuti di taxi… Andare da Milano a Campobasso in treno è un’impresa titanica. Raggiungere Latina città, pur partendo alle 5:10 da Milano, è impossibile prima delle 11. Tivoli (circa 580 km) è servita ma, se sfori la coincidenza, ti tocca aspettare il giorno dopo. Velletri è invece ok.

      Insomma, rimanendo al mio mestiere di avvocato, salvo trasformare le udienze in mini-vacanze di 2 giorni e mezzo di viaggio, cosa che ho fatto se le udienze erano di venerdì o lunedì, ci sono purtroppo molti casi nei quali un milanese che, come trasporti, dovrebbe essere nella migliore situazione, può essere costretto, nel caso in cui la sua partecipazione ad un’udienza non possa essere delegata, a sorbirsi viaggi assurdi.

      Questi sono i motivi per cui il resoconto del lettore mi interessa poiché 1500 km in giornata (tra andata e ritorno) 2 o 3 volte l’anno mi capita di farli ed i 1.000-1.200 almeno 4 o 5 volte, per cui capire come li fa chi già viaggia in elettrico per chi, come me, ci sta pensando seriamente, è istruttivo. Nell’attesa che i treni migliorino…

      • Luca di certo il tuo esempio è interessante. Mi preme solo far notare una cosa.
        Semplifichiamo i numeri tanto non importa che siano precisi al minuto.
        1000 km sono 10 ore di viaggio. Se li fai per lavoro, siamo tutti d’accordo che il viaggio fa parte del lavoro, no? Cioè se tu ti sposti a Napoli per un’udienza, significa che sei di base a Milano e stai andando a Napoli per compiere un lavoro.
        Quindi il tuo “giorno di lavoro” inizia già con 10 ore di lavoro! A cui aggiungi 1,2,3 ore di udienza? (non so quanto possano durare).
        Aggiungici almeno 1 ora di pausa pranzo (per essere super efficienti) e siamo a 12, 13 o 14 ore di lavoro in un giorno!!

        Ora, ognuno fa quello che vuole ovviamente e non voglio fare i conti in tasca o giudicare ma possiamo almeno concordare che sia una situazione abbastanza limite?
        Tu sarai sicuramente bravissimo ma chissà quanti tuoi colleghi non performano al meglio in udienze lontane perchè arrivati stanchi da 4-5 ore di guida magari nel traffico stressante
        Mi risponderai “lo so ma la realtà è questa” e infatti il problema è a monte. Nell’esistenza di situazioni di questo tipo. E non vengono risolte da una semplice scelta tra bev o diesel…

        PS: io stesso a volte esco di mattina alle 8 e torno alle 20, con 1h30 di pausa pranzo. Non voglio fingere di essere fuori dal mondo reale.

        • Parlo di 8-10 viaggi l’anno, perciò non abbastanza da annichilirmi:) Certo, sono situazioni limite perché mi è capitato un paio di volte di farmi 14 ore di guida per un’oretta di udienza! Purtroppo non potevo delegare. Sinceramente la stanchezza mi viene fuori alla fine a casa, mentre sono impegnato non la sento, per fortuna. Ovviamente, se serve, caffè e mini pisolino me li faccio, non sono un pazzoide.

          Fosse così tutti i giorni, schiatterei! Però sono occasioni abbastanza frequenti da farmi interessare al resoconto del lettore, proprio perché sono viaggi “lunghi e stupidi” che mi tocca fare in auto e non in treno (che sarebbe la prima scelta, se possibile).

          La mia impressione è che, con una Tesla model 3 “base” già potrei fare questi viaggi senza troppa programmazione, magari con qualche attesa o accorgimento in più, e con la LR starei ancora più tranquillo, e già non mi pare poco.

          • Posso dirti che con la mia Y LR faccio sosta ricarica attorno ai 300km percorsi senza alcuna limitazione alla guida (CC a 135).
            Se capita una sosta prima magari cerco di beccare una FTX per ottimizzare. Tanto arrivi, parcheggi, attacchi il cavo e vai in bagno. Torni, stacchi e riparti.

            Tempo perso quasi nullo.
            Se poi a destinazione puoi avere delle AC sei proprio a cavallo. Altrimenti cerchi di arrivare con 20-25 (parlando di una LR) e sei tranquillo che quando riparti hai di sicuro o un SuC o una DC comoda per il viaggio di ritorno.

            Per onestà posso aggiungere che quando le soste intermedie iniziano a diventare 2 e più (600+ km) allora inizi a sentire il “peso” dei 20min di ricarica perchè vuoi ottimizzare il numero di fermate.

            (Questa è solo la mia esperienza. Non voglio convincerti che poi se non ti trovi bene mi fai causa! 😀 😀 😀 😀 )

        • Il signor Luca lo fa come avvocato, io come manutentore di macchine operatrici dove faccio assistenza sul campo dove siamo soggetti a penali in caso di fermo . Io ho avuto giornate lavorative che sono iniziate alle 6.00 e terminate alle 24.00 non tantissimi casi ma comunque frequenti e per fortuna perché con l’extra gettito di stipendio mi tolgo molte soddisfazioni

          • Eh, lo so. Ma la gente normale che lavora dalle 9 alle 18, che poi è sempre meno, ci prende per matti:)

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