Candela P-12, aliscafo elettrico che accoglie 30 passeggeri, ha completato con successo i test in acqua a Stoccolma. Via alla produzione in serie nello stabilimento di Rotebro di Candela.
Velocità a 30 nodi, 50 miglia di autonomia

Nei test Candela P-12 ha confermato la velocità massima di 30 nodi e l’autonomia fino a 50 miglia nautiche. Il sistema come per le altre barche della società svedese si basa sui foil che permettono di ridurre l’attrito con l’acqua e di conseguenza i consumi.
La società sostiene che “quando vola a velocità superiori a 18 nodi, Candela P-12 consuma l’80% in meno di energia rispetto a imbarcazioni con motore termico“. Si supera, in parte, uno dei limiti della nautica elettrica.

Un aspetto interessante che sta convincendo anche le istituzioni svedesi riguarda la scia minima. “Confermata dai test, apre la strada a esenzioni dai limiti di velocità, poiché il P-12 non eroderà le coste né danneggerà i moli e le navi ormeggiate, anche a piena velocità”.
Il prezzo? 1,7 milioni di euro
Quanto costa? Siamo a 1,7 milioni di euro. L’azienda punta sulla riduzione dei costi dell’aliscafo “che consente un’autonomia estesa da una modesta batteria da 252 kWh. Senza dimenticare una produzione in serie semplificata che porta a costi unitari complessivi bassi per il settore“.
Erik Eklund, direttore per le navi commerciali di Candela, sottolinea: “Con il P-12 permettiamo agli operatori di passare a navi sostenibili, economiche e redditizie“.

Una volta in servizio, gli operatori “possono aspettarsi una riduzione dei costi del carburante fino al 90% rispetto alle diesel. I motori C-POD richiedono una manutenzione minima. In totale prevediamo che il P-12 ridurrà i costi per passeggero-chilometro fino al 50%, ottenendo un’economia operativa per passeggero simile a quella di un autobus elettrico“.
Si parte a Stoccolma
Un altro elemento su cui puntano a Candela è il tempo e la velocità nelle manovre: “Il tempo in ogni fermata è inferiore a 2 minuti, grazie al vettore di spinta dei motori C-POD per manovre agili, consentendo anche all’imbarcazione di spostarsi lateralmente quando richiesto“.

Candela P-12 entrerà a far parte della rete di trasporto pubblico di Stoccolma nel 2024, “riducendo il tragitto giornaliero dal centro di Ekerö da 55 a 25 minuti, superando in velocità auto, autobus e attuali traghetti diesel. Ciò è possibile ottenendo l’esenzione dai limiti di velocità del centro cittadino, grazie alla scia minima dell’imbarcazione“.
In cantiere tre versioni; Shuttle, Business e Voyager
Previste tre versioni: Shuttle, Business e Voyager. La configurazione Shuttle può ospitare 30 passeggeri e stabilisce il “punto di riferimento per il pendolarismo sostenibile con bassi costi operativi”. Lo spazio assegnato per le biciclette (insieme a passeggini e sedie a rotelle) incoraggia l’integrazione della bicicletta con il trasporto pubblico.
La versione Business presenta interni premium con posti a sedere per 12-20 passeggeri (e numerose valigie), mentre la versione Voyager, altamente adattabile, offre flessibilità nel design degli interni, sia per clienti privati che commerciali.
“Il P-12 è una piattaforma che soddisferà una vasta gamma di clienti. Che si tratti di flotte di trasporto pubblico, servizi VIP o clienti privati, rivoluzionerà il modo in cui viaggiamo sull’acqua“, afferma Gustav Hasselskog.
“Riducendo il tragitto giornaliero dal centro di Ekerö da 55 a 25 minuti, superando in velocità auto, autobus e attuali traghetti diesel. Ciò è possibile ottenendo l’esenzione dai limiti di velocità del centro cittadino, grazie alla scia minima” . In realta’ grazie al fatto che consuma molto meno del solito, energia anche rinnovabile. La resistenza all’avanzamento molto minore e’ un vantaggio enorme, prima si andava piano per letargo, cioe’ per consumare meno possibile.
fantastico, come è stato aggirato un limite fisico
cioè la limitata energia stoccabile a bordo nelle batterie rispetto all’energia per avanzare in acqua a buona velocità o per lunghe distanza, che anche sfinando la chiglia o facendola doppia a catamarano o i miracoli non si posso fare, la resistenza in acqua c’è
invece si è sollevata la barca fuori dall’acqua 🙂 stessa realizzazione degli dell’aliscafo, ma più semplice ed economica sfuttando semplicità e potenza di spunto delle eliche a trazione elettrica
e niente.. a me queste piccoli cambi di paradigma mi stampano sempre un sorriso in faccia
Grazie per il commento, la tecnologia dei foil sperimentata in Coppa America sta diffondendo i suoi lati positivi anche nella nautica di diporto
giusto, mi ero dimenticato che ultimamente riuscivano a sollevarsi dall’acqua anche già con la forza del vento, almeno sugli scafi estremi
e visto gl articoli di altre imbarcazioni elettriche che sfruttano questo principio