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Bollette elettriche/4 Il decalogo contro il “teleselling aggressivo”

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teleselling aggressivo

Bollette elettriche e tentate truffe: un decalogo per difendersi dal “teleselling aggressivo” di call center e venditori porta a porta che ci bersagliano di offerte scorrette. E’ il tema della quarta puntata del nostro viaggio nel mercato libero dell’energia. Qui la prima, la seconda e la terza.

                        di Cosimo Piovasco

“Difenditi dai call center aggressivi”. Antitrust e Arera, le Authority che regolano rispettivamente la Concorrenza e i servizi legati all’energia, non hanno usato giri di parole. Per rilanciare la campagna di comunicazione che mette in guardia i consumatori da offerte scorrette, molestie telefoniche, attività di porta a porta troppo aggressive sono state assolutamente dirette.

Scendono in campo Antitrust e Arera

“La ripresa della campagna si rende necessaria in seguito all’aumento delle pressioni dei call center in vista della fine della tutela, una fase in cui sarà di cruciale importanza fornire ai consumatori uno strumento importante per contrastare il fenomeno del “teleselling aggressivo”.

Così hanno scritto Antitrust e Arera, come si può leggere anche sui siti delle due Autorithy; dove si possono scaricare una serie di guide -sia per iscritto sia per immagini – per “difendersi” da partiche scorrette. Vediamo le regole principali con cui far valere i propri diritti di consumatori e come denunciare le violazioni.

Telefonate false, offerte insistenti

Tutto parte dalla decisione del governo di passare all’ultima fase della liberalizzazione dei servizi per la fornitura di elettricità. A parte alcune categorie di famiglie “vulnerabili”, per tutti gli altri cittadini scatta l’obbligo di passare al libero mercato libero a partire dal prossimo primo luglio.

In pratica, circa 4,5 milioni di famiglie che erano rimaste nel mercato di tutela e non avevano mai cambiato fornitore dovranno scegliersene uno. Da qui, “l’aumento delle pressioni” da parte di venditori porta a porta a call center.

Partiamo da quest’ultime.  Il primo punto del decalogo spiega proprio come difendersi dal teleselling aggressivo. “Si tratta delle telefonate commerciali per la vendita di contratti-forniture: le più numerose riguardano proprio elettricità e gas, ma si estendono anche a servizi di telecomunicazione e assicurazioni)”.

teleselling aggressivo

Da che cosa bisogna guardarsi? Le segnalazioni finora arrivate alle due Autorithy – ma anche alle associazioni dei consumatori –  “spaziano da una generica insistenza delle telefonate a offerte incomplete o false, a registrazioni non esplicite, fino a presunte telefonate fatte a nome delle stesse Autorità”. Nei casi più gravi vengono proposte le attivazioni di “servizi non richiesti”.

Cosa “pretendere” come consumatore

Prima di concludere il contratto si ha il diritto a ottenere tutte le informazioni utili per comprendere esattamente l’offerta”. In cosa si concretizza?

L’operatore deve metter a disposizione la “scheda di confrontabilità e la Scheda sintetica, che contiene “in maniera chiara e concisa i contenuti del contratto”.  In particolare, il venditore deve indicare con precisione “prezzo, durata e modalità di conclusione del contratto”.

Inoltre, il consumatore deve pretendere di avere una copia sottoscritta del contratto appena concluso da parte del venditore: è il documento fondamentale per far valere i propri diritto in qualunque sede.

Due settimane per cambiare idea

In ogni caso non bisogna farsi prendere dalla fretta di voler firmare il contratto. Così come in caso di ripensamenti o nel momento in cui il consumatore si accorga di un comportamento scorretto da parte del venditore non si deve allarmare: bisogna sempre ricordarsi che ha 14 giorni di tempo per cambiare idea.

Non solo: in caso di dubbi ci sono una serie di centralini a cui rivolgersi e porre domande. Così come sono previste una serie di procedure per presentare denunce contro truffe o segnalare anomalie.

Chiama qui, troverai assistenza

Per avere assistenza c’è il numero verde gratuito dell’Antitrust che risponde al 800 166661. Fornisce tutti i chiarimenti per pratiche commerciali scorrette. Lo stesso per il numero verde sempre gratuito dell’Arera (800166654).

Sempre Arera mette a disposizione il Servizio di conciliazione, una procedura gratuita per risolvere controversie con gli operatori e trovare una mediazione senza dover ricorrere alle vie legali.

(4-segue)

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2 COMMENTI

  1. Va forzato il passaggio dei Call Center commerciali ad un numero prefisso specifico (es.880…) ed autorizzato dal Ministero, AGCM e ARERA.

    Gli schemi di contratto proposti devono essere preventivamente vidimati dalle autorità.

    A contratto proposto e concluso va immediatamente ed obbligatoriamente inviata copia scritta e confermata dall’ acquirente sottoscrittore entro 15gg , pena decadenza.

    Nessuna validità ai contratti sottoscritti vocalmente da numeri di cellulare (fittizio) da cui attualmente chiamano.

    Per le risposte di accettazione vocale.. obbligo di rispondere “Affermativo!” quindi niente audio montaggio con qualunque sillaba “SI ” pronunciata durante la conversazione.

    Che ne dite?

  2. Problema che si risolverebbe in pochi minuti , bisogna obbligare i fornitori a formulare l’offerta a prezzo kWh finito, con tutte le spese e iva compresa non ci vuole niente, io ti dico quanto consumo e tu mi dici cosa costa consumo 5000 kwh spendo 0,34 euro a kwh consumo 4000 spenderò 0,35 consumo meno mi costerà un po di più . Non ho trovato mai un fornitore che mi abbia fatto una offerta cosi ,solo un sacco di chiacchiere e balle . Per avere una vaga idea di quello che costa effettivamente un kWh utilizzare il simulatore di Dolomiti Energia se c’è ancora . Siamo sommersi da offerte a 0.0 7/8/9 euro a kWh ovviamente senza nessuna spesa ma quanti cadono nel tranello

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