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Xiaomi lancia la prima auto, con ambizioni enormi

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La SU7, la prima auto elettrica di Xiaomi, supertecnologica.

Xiaomi lancia la prima auto, l’elettrica SU7, con ambizioni enormi. Il colosso cinese punta a diventare una delle prime 5 Case automobilistiche mondiali.

Xiaomi lancia la prima auto
DAI TELEFONINI ALLE AUTO EV/ Lei Jun, n.1 di Xiaomi.

Xiaomi lancia la sua prima auto: “Vogliamo diventare uno dei primi 5 costruttori al mondo”

Sempre meno auto tradizionali, sempre più computer con le ruote. Xiaomi lancia la sfida ai big del settore (Tesla compresa), svelando il primo modello e i 5 pilastri della sua strategia. Le basi sono: motore elettrico, batteria, pressofusione, guida autonoma Pilot e cabina intelligente. Dichiarandio di voler “ridefinire la tecnologia dell’industria automobilistica”. Fondata nell’aprile 2010, Xiaomi è un’azienda di elettronica di consumo e produzione intelligente, con al centro smartphone e hardware collegati da una piattaforma IoT. La prima auto, la  SU7, è stato pre-lanciata e definita una “berlina eco-tecnologica a grandezza naturale ad alte prestazioni“. Il CEO del colosso cinese Lei Jun, non usa mezzi termini: ritiene che l’industria automobilistica secolare offra oggi poco spazio di manovra: “Xiaomi ha deciso di investire 10 volte tanto, partendo dallo sviluppo di tecnologie di base fondamentali, impegnandosi a costruire un veicolo eccezionale. In 15-20 anni di sforzi, puntiamo a diventare una delle prime 5 case automobilistiche mondiali.”

Xiaomi lancia la prima autoIl motore di punta ha 425 kW e 645 Nm di coppia

Xiaomi ha svelato i suoi motori elettrici, sviluppati e prodotti in modo indipendente, HyperEngine V6/V6 e HyperEngine V8. Con tecnologie innovative come il raffreddamento completo bidirezionale dell’olio, il design del circuito dell’olio a forma di S e il design sfalsato delle laminazioni in acciaio al silicio. In grado di “competere con le prestazioni dei tradizionali propulsori V8 e V6 di grandi dimensioni dell’era dei motori a combustione interna“. In particolare, l’HyperEngine V8, “con velocità massima di 27.200 giri al minuto, una potenza di 425 kW e una coppia di picco di 635 Nm, stabilisce un record globale per i motori elettrici”. Per consentire lo standard di settore superiore a 27.200 giri/min, HyperEngine V8 utilizza la prima piastra in acciaio al silicio ultraresistente del settore, con una resistenza alla trazione di 960 MPa. Vantando “una resistenza che supera di oltre due volte le tradizionali offerte del settore“.

Xiaomi lancia la prima autoInnovazione anche nella batteria integrata a celle invertite

Xiaomi ha anche sviluppato autonomamente la tecnologia della batteria integrata CTB. Attraverso l’innovativa tecnologia a celle invertite, uno strato intermedio elastico multifunzionale e un sistema di cablaggio minimalista. Annunciando un’efficienza di integrazione della batteria del 77,8%, la più alta delle batterie CTB al mondo. L’azienda parla di un miglioramento delle prestazioni complessive del 24,4% e una riduzione dell’altezza di 17 mm. Con una capacità massima della batteria fino a 150 kWh e un’autonomia teorica di ricarica CLTC superiore a 1200 km. Per garantire prestazioni stabili durante i lunghi viaggi, Xiaomi assicura alti standard di progettazione di sicurezza. La valvola limitatrice della pressione rivolta verso il basso rilascia rapidamente energia in situazioni estreme. Massimizzando la sicurezza della cabina passeggeri. Un robusto sistema di protezione fisica a 14 strati comprende 3 strati di supporto superiore, 3 strati di protezione laterale e 8 di protezione inferiore.

Xiaomi lancia la prima auto
La Gigapress di Tesla: Xiaomi ne ha realizzata una internamente.

Evoluzione del sistema produttivo, in stile Tesla

Innovazione anche nel processo produttivo, dopo la rivoluzione introdotta da Tesla con le Gigapress. Xiaomi ha presentato il cluster Die-Casting T9100 auto-sviluppato e il materiale proprietario in lega di pressofusione, Xiaomi Titans Metal. Definendosi “l‘unico produttore di automobili domestico che effettua contemporaneamente ricerche autonome sia sulla pressofusione di grandi dimensioni che sui materiali”. Xiaomi Die-Casting T9100 copre un’area di 840 m², con un peso totale di 1050 t. e una forza di bloccaggio che raggiunge 9100 t. Xiaomi ha sviluppato un sistema di giudizio di qualità del modello base in grado di completare le ispezioni dei singoli pezzi entro 2 secondi. Con un’efficienza  10 volte superiore rispetto all’ispezione manuale. L’applicazione di questo cluster consente un risultato notevole, con il sottoscocca posteriore che integra 72 componenti in uno. Riducendo i giunti saldati di 840, diminuendo il peso complessivo dell’auto del 17% e tagliando le ore di produzione del 45%.

Phoenix
Vesper
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36 COMMENTI

  1. Bella? Si
    Interessante? Anche no per la gente comune.
    Evidentemente, ancora oggi, puntanto a “rubamazzetto dei “Paperoni” che non devono essere merce rara dato che le Case ammortizzano ricerca, impianti e ci fanno pure buonissimi utili.

  2. “sempre più computer sulle ruote”, poi però Volkswagen torna sui suoi passi reintroducendo i tasti fisici dopo che migliaia di clienti si sono lamentati della poca praticità. L’auto è un auto, dev’essere pratica in primis, in secondo luogo, ma solo dopo, può essere sfiziosa tecnologicamente. Non il contrario.

    • Dove hai visto che non ha tasti fisici?
      Tra l’altro citi VW che ha proprio toppato il software, che ha licenziato un sacco di gente di CARIAD perché non ne vengono a capo.
      In VW hanno toppato SIA il software CHE i tasti fisici.

    • I tasti fisici o touch non sono una questione di modernità ma di ergonomia, gli schermi touch non hanno feedback, per capire se li hai premuti devi guardare lo schermo, con conseguente perdita di tempo e attenzione, mentre un tasto fisico ha il vantaggio che si capisce se è stato effettivamente premuto dal movimento e dal click.

      • Gli schermi touch hanno un feedback fisico, tramite una piccola vibrazione, almeno sulla mia macchina. Il problema non è lo schermo o il tasto, il problema sono i menù e insotto menù. Questi sono obbiettivamente scomodi e i comandi vocali non sono ancora all’altezza. Miglioreranno, ormai l’indirizzo è questo.

        • Il vantaggio dei tasti fisici è che puoi sfiorarli per cercare quello giusto senza dover guardare. Come faccio con il telecomando della TV. Se avessi tasti touch ne attiverei 10 prima di aver trovato quello che cerco.

          • Torno a proporre una domanda , senza polemica , che rimane senza risposte dopo anni: mi fate un esempio di comando che bisogna dare mentre si sta guidando e che non è possibile farlo senza utilizzare un tasto fisico in una Tesla ? Consideriamo che velocità della ventola e temperatura si modificano da una delle due rotelle al volante, così come volume o cambio brano, cosa rimane da fare di così frequente? Ribadisco che non è una domanda polemica, non sono mai riuscito ad avere risposta concreta. Per la versione restyling, hanno aggiunto tasti togliendo le leve e a mio parere, ma non l’ ho guidata, si tratta di un passo indietro, costringe ad abituarsi e prima non era necessario.

    • Sarà ma l’importazione Tesla è talmente disarmante per la sua semplicità e fattibilità pur avendo veramente pochi tasti e leve fisiche.
      Invece altre cube Renault con i suoi troppi tasti e leve disorienta e complica l’abilità.
      Le cose vanno pensate nella loro ergonomia prima di essere messe in commercio.
      Esempio, da informatico ammetto che gli smartphone Android sono più completi nelle funzionalità ma devo ammettere che gli iPhone (pure con meno flessibilità) sono molto più facili da usare.
      Vediamo nei prossimi anni. Io mi aspetto sempre meno pulsanti ma più facilità d’uso con i vari tochscreen così com’è successo per gli smartphone.

    • C’è però una bella differenza tra degli smartphone ed un’auto, lo smartphone non si guida a 80/100 all’ora rischiando di uccidere qualcuno per distrazione. Il mio intervento non era solo legato alla questione tasti, ma alla maggiore tecnologia che facilita la distrazione al volante. Per me rimane di assoluta primaria importanza che chi guidi, guidi e sia al 100% concentrato sulla strada. È anche una questione di coerenza, visto che l’uso dello smartphone al volante è giustamente proibito, non vedo come non debba esserlo l’uso di schermi con funzionalità finalizzate alla guida.

      Per Guido (per me tasti fisici valgono anche le leve, qualsiasi cosa che non sia basata da schermo insomma): accensione/spegnimento sedili riscaldati, cambio marcia, selettore marcia, regolazione/gestione fanali, accensione/gestione tergicristalli, accensione/regolazione del Cruise, accensione/spegnimento luci da lettura, cambio e gestione musica, tasti che permettano degli shortcut tra menù (passare da radio a navi a impostazioni ad es. in marcia senza guardare lo schermo), gestione a/c, apertura/chiusura tetto panoramico,…
      Tesla alcune di queste funzioni le ha fisiche, ma ad esempio la selezione della marcia e la regolazione tergi da schermo dovrebbero essere vietate per legge tramite schermo. Se seleziono la marcia dallo schermo e parto, magari non mi sono accorto che si è parato davanti a me un bambino nel frattempo. Se sta diluviando e sono a 100 all’ora in autostrada non voglio certo guardare uno schermo per accendere i tergi. Schermo che può sempre smettere di funzionare per xyz motivi e ciaone poi.

      • Caro R.G. lei sa come mai volare in aereo è diventato sempre più sicuro negli anni? Grazie ai sistemi automatici e a nuove regole sulla sicurezza. Per le auto non è differente, e la sicurezza sarà raggiunta sempre di più grazie ai sistemi di assistenza alla guida e alla guida autonoma più avanti.
        Tenga conto che anche i cockpit degli aerei sono ormai concepiti con tecnologie abbastanza vecchie ma stanno arrivando velocemente i touch screen.
        La navetta spaziale Dragon che trasporta gli astronauti da e verso la ISS è a guida totalmente autonoma e gli astronauti prendono il controllo solo in casi eccezionali, indovini un po’ come? Con dei grandi LAD (Large Area Display) totalmente touch.
        Insomma i telefoni hanno fatto scuola ma tasti touch anzichè fisici e schermi touch saranno sempre più comuni anche per controllare funzioni legate alla sicurezza.

        • Mi spiace ma aerei e macchine non sono paragonabili. Gli aerei hanno una rotta impostata che viene seguita in maniera automatica tant’è che questa tecnologia è implementata nell’aereomautica (e nella Marittima) ormai da decenni con sistemi che oggi sembrano rudimentali. In auto questo è possibile, boh, forse, magari, chissà. Fatto sta che dopo più di un secolo di auto guide autonome non se ne sono ancora viste, mentre nella Ben più breve storia dell’aviazione e dell’esplorazione spaziale è lo standard da diverso tempo. Poi ben vengano i sistemi di aiuto alla guida, ma mi sentirei (sia benianima la redazione) deficiente se ho bisogno che l’auto mi tenga in strada perché mi sto distraendo con lo schermo a regolare l’aria condizionata. Questa non è innovazione, è una stronz…..ta!

          • Carissimo R.G., la ringrazio sentitamente per insegnarmi il lavoro che faccio.
            Ma in realtà mi dispiace più che altro per le migliaia di ingegneri che nel mondo stanno lavorando alacremente ai sistemi che a breve vedremo applicati anche nel mondo automotive.
            Che aerei e automobili abbiano bisogno di sistemi ben diversi per funzionare in modo autonomo probabilmente l’ha capito anche mio nipote di dieci anni.
            Certamente i sistemi di intelligenza artificiale necessari per condurre in modo sicuro un’automobile sono molto complessi e soprattutto sono necessari lunghi periodi di training, che sono già in atto proprio in questi tempi, perché l’intelligenza artificiale è più simile ad un essere vivente che deve imparare cosa fare in moltissime situazioni differenti prima di essere realmente capace a svolgere un compito complesso come quello di “guidare”. La cosa sorprendente è che quando questi sistemi saranno arrivati al livello degli umani, in breve tempo li supereranno. Sarà molto divertente vedere in quanto tempo gli esseri umani al volante diventeranno obsoleti ma soprattutto oltremodo costosi e inaffidabili nelle loro imperfezioni rispetto ai sistemi artificiali.
            Per il resto lei mi confonde un problema di ergonomia con la necessità della presenza di tasti fisici, su questo cosa vuole che le dica? Si tenga la sua convinzione, mentre il mondo continua a evolvere indisturbato.

          • Già è vero, per pilotare gli aerei servono brevetti che richiedono molte più competenze rispetto che guidare le auto. 😎

      • “Tesla alcune di queste funzioni le ha fisiche, ma ad esempio la selezione della marcia e la regolazione tergi da schermo dovrebbero essere vietate per legge tramite schermo” non è proprio così.
        Ho premesso che sono contrario all’avere tolto le leve perchè erano più facili e non richiedevano alcuna pratica per il loro utilizzo.
        I tergi così come le marce hanno ancora il loro pulsante fisico anche nella Model 3 Highland (versione 2024) proprio per supplire ad un eventuale guasto dello schermo.
        Nella Model 3 pre-2024 e in tutte le Model Y TUTTE le funzioni elencate tranne la scelta manuale della velocità tergi (la singola spazzolata è un tasto) e forzare il riscaldamento sedili ad un dato valore non automatico (quello automatico funziona perfettamente) è disponibile con tasto fisico o singolo tap (cioè SENZA navigare in menu, perchè sempre presente a video nella pagina principale, come il discorso luci).
        Personalmente ritengo che le due leve e le due rotelle multifunzione al volante (si premono brevemente o a lungo, si girano nei due versi e si spostano lateralmente, quindi ognuna ha 6 funzioni per un totale di 12 combinazioni) fossero completamente sufficienti a coprire il 99% di azionamenti richiesti durante la guida. Poi ci sono i comandi vocali che in una Tesla funzionano alla perfezione, capisce qualsiasi comando dato con qualsiasi voce o accento anche durante le conversazioni.
        Potevano aggiungere una rotella fisica per la temperatura anzichè metterla in seconda funzione al volante, onestamente a me non manca altro.
        Concordo però che 4 o 5 tasti programmabili non avrebbero guastato.

  3. La linea non mi dispiace anche se come ha fatto notare qualcuno, strizza molto l’occhio alle produzioni di un noto brand teutonico. Se lato software sviluppano il sistema di infotainment alla stessa maniera di come sviluppano la MIUI: siamo a posto.
    Oltretutto fa piacere vedere come il mercato metta a disposizione un ulteriore modello di vettura da oltre 100k con un minuscolo pacco batterie da soli 150kW; proprio quello di cui avevamo bisogno.

    • Immagino che la venderanno al Mediaworld, assieme ai monopattini. O magari direttamente su Amazon 🤭🤭🤭🤭😇😇😇😇

    • Sig. Edoardo, ma lei parla al plurale pensando forse che la maggioranza dei cittadini italiani, ma anche europei, abbiano lo stesso suo immenso patrimonio finanziario? Torni con i piedi per terra che è meglio
      Poi. sinceramente la MIUI fa cagare, ma daltronde si adatta bene al pessimo sistema operativo android, pessimo dal punto di vista userfriendly. Vero che in giro c’e ben poco di meglio, però quantomeno non celebriamo quello che non è da celebrare…

      • Non voglio sembrare Scortese ma Edoardo aveva un tono decisamente sarcastico ed affermava quanto Tu stesso riconosci: un’auto da almeno 100k euro interessa a pochissimi clienti (mi sembra di capire che anche lui sia escluso dai “ricchi”) e la MIUI di Xiaomi non si può certamente definire il meglio che ci sia in giro.
        Fatte queste premesse aspettiamo di vedere se da Xiomi usciranno prodotti validi o se, come troppo spesso accade, questo sia l’ennesimo proclama da libro dei sogni.

  4. /// la valvola limitatrice della pressione rivolta verso il basso rilascia rapidamente energia in situazioni estreme \\\ Di cosa si tratta ?
    Credo che anche il “design sfalsato delle laminazioni in acciaio al silicio” meriti un chiarimento..

    • La valvola è quella di sicurezza per il rilascio dei gas in caso di cortocircuito/sovratemperatura.
      L’altro discorso, suona un po’ di Antani…

      • I gas della batteria ? Credevo che si creassero solo con le batterie al piombo. Si vede che si tratta di tecnologie nuove..

        • Sono più di 20 anni che la valvola è presente sulle celle di qualità (Sony, Panasonic, LG, CATL etc.) per superare il test NPCO (Nail Penetration and Crush Option) in ogni singola cella che compone il pacco. Il gas in questione, per sua info, è per lo più floruro di idrogeno. Ogni pacco può avere a sua volta una o più valvole e l’involucro esterno, che è impermeabile e sigillato, deve necessariamente avere valvole di sfogo. Sono tecnologie in uso da oltre trent’anni che hanno avuto una enorme evoluzione seguenti all’adozione nei PC portatili, venduti in miliardi di esemplari, prima di essere adottate nelle automobili e utensili a batteria (e negli “svapo”, non dimentichiamoli).

          • cosa non si impara…complimenti per le sue conoscenze… ma mi sorge spontanea subito la domanda che sicuramente lei immagino sarà in grado di rispondere. Ma se questa o queste valvole integrate nella batteria, non dovessero funzionare cosa potrebbe succedere? Vengono integrate anche nelle batterie degli smartphones? Hanno a che fare per caso con le espolosioni accadute di alcuni smarthones e di alcuni portatili?
            Hanno già inventato dei sensori che nel caso di guasto di queste valvole spengono definitivamente la batteria, al fine appunto di non farle esplodere?
            A me è successo che avevo uno smartphone surriscaldato e a un certo punto si è spento definitivamente, ho dovuto portarlo all’assistenza che credo abbiano sostituito la batteria, c’entra qualcosa in merito?
            Grazie in anticipo gli eventuali chiarimenti

          • Gli smartphone (e i notebook da 10 anni a questa parte) NON hanno celle cilindriche con involucro metallico, per questioni di spessore e forma. Infatti non sono più sostituibili, fisicamente assomigliano a “sacchetti” sottili, sono flessibili e NON hanno valvole e, per quanto ne so, i dispositivi di sicurezza sono esclusivamente termici (ed elettrici intesi come misurazioni sul voltaggio). Infatti i telefoni prendono fuoco più frequentemente di quello che si percepisce. La chimica però è diversa: le batterie dei cellulari usano moltissimo cobalto, in proporzione centinaia di volte più di una macchina (di quelle con catodo con cobalto), il rischio è che il telefono incendi qualcosa di vicino, perché per renderlo inoffensivo è sufficiente immergerlo in acqua e date le dimensioni…
            Relativamente alle macchine,vse le valvole non dovessero funzionare, avverrebbe una esplosione dovuta ai gas in pressione, esplosione che squarcerebbe l’involucro esterno accelerando il processo anziché rallentarlo: servono parecchi minuti perché una batteria perforata o danneggiata in modo molto grave (incidente catastrofico) prenda fuoco, dando tempo ai soccorritori.
            Ricordo le obiezioni quando introdussero obbligo delle cinture: “ma se la cintura si blocca e la macchina prende fuoco rischio di bruciare vivo” a cui rispondevo con “se la macchina prende fuoco e tu non indossavi le cinture effettivamente non dovresti preoccupartene perché saresti 20 metri avanti la macchina con sulle spalle il parabrezza a mo’ di coprispalle “. Cioè se la batteria di una BEV dovesse danneggiarsi al punto da prendere fuoco, probabilmente gli occupanti sono diventati parte della carrozzeria.

  5. Il problema delle gigapress è il costo di riparazione in caso di incidente 😔
    Usano la stessa logica dei cellulari: quando si rompe lo cambi.

    • spesso la riparazione è impossibile, ricordo il telaio della lotus fatto con lo stesso concetto, ho buttato l’auto perché non riparabile.

      • -lotus… ho buttato l’auto-

        Nuuuuuuuuu…. 🤦‍♂️🤦‍♂️🤦‍♂️🤦‍♂️🤦‍♂️🤦‍♂️💔💔💔💔💔💔

        • 😆quella volta ho fatto fuori un filare di vigne di amarone uscendo da un tornate peccato per le vigne e buttato oltre 100k di auto

    • In parte è un luogo comune, non vero per molti urti di tipo medio

      le lamiere più esterne, le prime due spanne, non fanno parte del componente stampato in alluminio, sono comuni lamiere che assorbono gli urti e sono riparabili con i metodi normali

      mentre se arrivi a piegare anche la parte interna della scocca, si tratta di urti molto seri e spesso il danno è antieconomico da riparare comunque, anche con le auto con scocca tradizionale

    • Ma giusto un filo.
      Per lo meno non è la solita supposta.
      Però il laterale secco non mi dispiace.
      Decisamente meno di mio gusto il frontale

    • I prezzi sono superiori ai 100 Mila euro,per la politica di Xiaomi che ha sempre introdotto smartphone economici rispetto agli altri, è un controsenso,a meno che non vogliono partire da un auto estrema per poi vedere come va e fare successivamente macchine alla portata di tutti,un po’ come sta facendo Tesla, comunque autonomia fino a 1200 km anche se ciclo cinese,tanta roba

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