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Volvo dice addio al diesel già nel 2024

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Volvo dice addio al diesel già nel 2024: barra sull’elettrico, abbandonando una motorizzazione che fino al 2019 rappresentava la maggior parte delle vendite.

volvo dice addio al diesel
Jim Rowan, numero uno di Volvo (foto: Volvo Media).

Volvo dice addio al diesel: “L’elettrico ha molto più potenziale”

L’annuncio è arrivato durante la Climate Week di New York. Ed è tanto più significativo se si considera che Volvo fa capo a un colosso cinese, Geely, che già ha fatto la scelta del solo-elettrico per un altro suo marchio, Polestar. Da tempo la marca svedese ha abbandonato lo sviluppo dei motori a combustione, su cui il n.1 Jim Rowan ha deciso di “non puntare più neanche una corona“. Spiegando che che “il motore elettrico è il nostro futuro e sono convinto che il suo potenziale sia maggiore rispetto al termico“. Liquidato il diesel, (gli ultimi esemplari saranno prodotti nei prossimi mesi) resteranno in produzione i motori a benzina, in gran parte ibridizzati, fino al 2030. Poi solo elettrico, con l’obiettivo di raggiungere lo zero assoluto di emissioni anche nella produzione entro il 2040. La conversione di Volvo è stata accelerata dal fatto che il diesel è sempre meno popolare nei due mercati principali, Nord Europa e Stati Uniti. E già nel 2022 le vendite di veicoli a gasolio sono scese all’8,9% del totale.

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La Volvo EX30, il piccolo Suv elettrico in arrivo a inizio 2024.

“Speriamo di ispirare altri marchi ad essere audaci”

Abbandonando subito il diesel,  Volvo spera di “ispirare altre aziende ad essere audaci nella lotta contro i cambiamenti climatici“. Al momento la Volvo ha solo due modelli completamente elettrici in gamma, la C40 Recharge e la XC40 Recharge. Ma nei prossimi mesi verranno lanciati altri due Suv, la EX30 e la EX90. La prima in particolare è una delle novità più attese del 2024, con un prezzo d’attacco di 36 mila euro (meno incentivi). Dotato di una batteria LFP da 51 kWh, la EX30 ha un’ autonomia fino a 344 km. con trazione posteriore assicurata da un motore da 200 kW (272 Cv). Per chi ha bisogno di più autonomia, c’è la versione Single motor extended range, con cui la percorrenza sale a 480 km, con batteria NMC da 69 kWh. Il top di gamma è la EX30 Twin Motor Performance a trazione integrale, con batteria NMC da 69 kWh e 460 km di autonomia. E super-prestazioni: 315 kW (428Cv) di potenza e 0/100 in 3.6″.

  • Un punto di ricarica per tutti? Guarda come hanno fatto a Riva del Garda nel VIDEO di Paolo Mariano

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12 COMMENTI

  1. Bahaahahahaha
    Il mercato del diesel in Europa non arriva al 15% e Volvo non beccava manco il 9%: questo nel 2022, facile pensare che nel 2023 questa quota sia ulteriormente caduta. Non gli conviene più costruirli e quindi smettono di farlo, dipingendo la cosa come scelta green ad uso e beneficio dei talebani delle pile che infatti si son fermati alla pittura.

    • Bwahahahaha! E allora che ci sta a fare qui un furbacchione termofanatico a leggere e commentare tutte queste sciocchezze? Per illuminarci sulla strada di Damasco così da convincere i talebani delle pile a mollare i veicoli elettrici e ricomprare diesel e ravvivare il mercato prima del 2035? Generoso, graZZZie!🙏

    • guardi che la notizia non è la “presunta” svolta green.
      la notizia è che non fanno più diesel.

      l’avrebbe detto 5 anni fa? o 3 anni fa?
      io no.

      • Io sì, le vendite dei diesel stavano calando eccessivamente e già era presumibile che potessero fermarne la produzione. Non sono versioni vendute in tutto il mondo, il diesel (e il diesel di Volvo nello specifico) aveva spazio solo in Europa quindi i numeri dei diesel Volvo erano davvero risicati: mettiamoci poi la sempre minor convenienza dovuta all’inasprirsi delle normative (aumento dei consumi, aumento dei listini, aumento dei costi di manutenzione), all’aumento dei prezzi dei carburanti e al sempre minor appeal del marchio svedese, la cosa per me era assolutamente verosimile.

        • se lo avrebbe detto
          immagino che avrà fatto fruttare la consapevolezza anche dal punto di vista economico,
          guadagnandoci qualcosa.

          bene, beato lei.

          ha qualche previsione da regalarci per diventare ricchi anche noi?

  2. Per tutti gli italiani patriottici e leghistici, pronto “Bonus carro con i buoi”, purché siano dei paesi tuoi.

  3. SONO INGRASSATO DI 10 KG.
    Di chi è la proprietà di Volvo?
    Che macchine lancerà fra poco?
    Ecco… povero Matteo.. la sua Volvo perderà un sacco di valore… ma se vorrà (ammesso che abbia ancora la Volvo) potrà portarla in concessionaria e prendersi una bella elettrica!!!!
    Mi sa che rido fino a stasera alle 9!!!!

    • Visto i calci che aveva preso anni fa mi sa che quella Volvo (la famosa auto del “io compro solo italiano”) al massimo va bene come incentivo rottamazione 😀

      Battutacce a parte, brava Volvo, anche se potevano provare a mandare in pensione anche le auto a benzina prima del 2030. Vediamo chi saranno i prossimi.

      • Felpini si commenta da solo.
        Volvo sarebbe stata brava se le vendite dei suoi diesel avessero costituito una parte sostanziale dei guadagni ma non è così, visto che con quel market share e su un solo mercato vendere diesel significa solo vendere in perdita, ammesso che recuperino i costi non riescono di certo a farci dei margini. Quindi imho c’è poco da applaudire per una scelta per loro obbligata: già Honda, Subaru, Toyota hanno rinunciato da tempo al diesel (pickup e fuoristrada a parte), vendendone troppo pochi non si raggiungono adeguate economie di scala.
        Volvo non può dismettere i benzina tanto presto, gli servono per campare: Polestar, la divisione Volvo solo elettrica, presenta perdite devastanti nonostante Geely passi l’hardware elettrico, quindi non possono emanciparsi dal termico.
        I prossimi, chissà, dipende anche dall’esito delle europee l’anno prossimo..

        • mmmmhhh…,,,mmmm
          guarda superfede che l’esito delle prossime elezioni europee è già scontato.
          Il gruppo marginale di sovranisti che sta cercando di gonfiare i consensi è destinato a rimanere da solo.
          L’anno prossimo comunque ci ritroveremo una grande coalizione dove i voti sono la maggioranza. Si tratterà solo di capire se sarà più una destra democratica o una sinistra democratica.
          Prova a guardare tra le righe della politica. Appena Salvini dice una min…..a Tajani va in tv e lo smentisce categoricamente. Forza Italia ci tiene a mantenere lo status quo conquistato nel ppe dopo che se l’è sudato in decenni di stupri continui (perché c’era B al comando e non piaceva ai dirigenti).
          Alle prossime elezioni l’Italia potrebbe anche votare in massa Fdi e Lega (ma ne dubito perché la luna di miele è già bella che finita e … aspetta un pochettino che i nodi dell’immobilismo Meloniano vengano al pettine… vedremo) comunque i voti dell’Italia contano in relazione a tutti quelli Europei.
          In Francia non c’è al governo la biondina estremista, c’è Macron che si è guardato bene dall’esagerare sulla transizione ecologica e punta alla produzione nazionale. In Germania … poi… gli estremisti li hanno già mandati tutti in Argentina mezzo secolo fa. Restano le incognite sui paesi frugali ma ormai contano pochino visti i bilanci. Come siamo messi noi potrebbe fare il pienone di voti la Meloni ma ha una spada di Damocle sulla testa, quella del bilancio. Siamo come nel 2011, sull’orlo del baratro. Io non me la giocherei con la carta politica, penserei più ai conti di casa nostra.
          Comunque fidati del Fede…. l’anno prossimo non cambia nulla.
          Salvini rimarrà da solo come un pinguino al polo nord. Insegue l’Europa… anche se in realtà l’Europa è sopra di lui che lo guarda solo relativamente infastidita.

          • Mah credo che gli esiti dipenderanno non da chi è attualmente al governo dei singoli paesi ma da come voterà la popolazione in quel dato periodo e sui temi che verranno proposti, quindi non è impossibile che esca qualche maggioranza a sorpresa. Che poi un’ipotetica maggioranza diversa dall’attuale decida di ribaltare certe decisioni già prese è un altro par di maniche, quindi ci metto un vedremo.
            Per conto mio, sono ovviamente favorevole al ritiro del divieto di vendita di auto termiche, su numeri del genere va lasciato fare al mercato in base a gusti ed esigenze degli utenti.

          • superfede ha 12 anni per comprarsi un’altra auto a benzina o diesel: per almeno vent’anni è a posto. stia tranquillo!!
            ora del 2043 le auto elettriche gliele tireranno a dietro, ce ne saranno per tutti i gusti e le grandi case non lasceranno nessuno a bocca asciutta, come mai è stato e com’è neanche ora

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