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Viaggio con la mamma in ansia da ricarica

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La mamma in ansia da ricarica alla fine...si è prestata a ricaricare.
Viaggio con la mamma in ansia da ricarica. Michele racconta una trasferta di 1.627 km in Model 3, da Sesto Calende a Gaeta a/r. Consumi, spesa e altro…
                               di Michele Del Bianco
“A fine novembre ho fatto il mio primo viaggio con una nuova Tesla Model 3 RWD, ecco com’è andata. Sono partito dalla provincia di Varese (Sesto Calende) per andare a Gaeta, 790 km di tratta, partenza di sabato e ritorno di lunedì.

Viaggio con la mamma in ansiaViaggio con la mamma in ansia…/ 1.627 km consumando 278 kWh

Il viaggio è stato per accompagnare mia madre per motivi famigliari, e l’ansia da ricarica da parte sua era a livelli importanti. Ho fatto un abbonamento A2A, 280 kWh a 90 €, per un consumo totale di 278 kWh in tutto il viaggio. Ho avanzato circa 38 kW per via della prima ricarica fatta a casa e perché l’ultimo rabbocco l’ho fatto a un Supercharger Tesla. Stimo di aver speso circa 90€ in tutto. Ho scelto Free to X per convenienza economica rispetto ai Supercharger Tesla dato il lungo viaggio, e per usufruire degli autogrill senza uscire dall’autostrada. Penso sia interessante non dare per scontato che con la Tesla si viaggia facilmente perché ci sono i Supercharger. Sono partito carico al 100%, ho fatto i primi 312 km arrivando alla Free to X con l’11% viaggiando a 125 km/h di cruise control per prendere confidenza coi consumi. Dalla prima ricarica in poi ho viaggiato a 135 km/h di cruise control quando possibile“.

La sosta in autogrill è il tempo di una ricarica, nulla più

Viaggio con la mamma in ansiaPer quanto riguarda le condizioni di viaggio, monto le gomme invernali e la temperatura più alta è stata sui 10 gradi all’andata. Il tempo di una seconda colazione dopo la levataccia (con la solita coda in cassa e al banco) e di andare in bagno e siamo ripartiti dopo una ricarica di 31 minuti. È da qualche anno che butto un occhio all’orologio quando mi fermo in autogrill, immaginando i tempi per una ricarica (questa è la mia prima EV). Se si è veloci sono sempre 20 minuti tra entrata, cassa, caffè, bagno, uscita. Credo valga un po’ per tutti, ma non so se ci si faccia caso, a molti sembra di stare dentro 5 minuti in tutto, ma difficilmente è così. In nessuna sosta del viaggio ho allungato i tempi per la ricarica, ma il rifornimento si è sempre sovrapposta alla mia abituale sosta. Alla seconda tappa mi spingo più in là e arrivo col 3% di batteria dopo altri 272 km.

Viaggio con la mamma in ansiaAvevo pianificato tre soste, in realtà ne bastano due

Grazie all’inaffidabilità della app di A2A, non vedo la colonnina sulla app e perdo 10 minuti prima che si riprenda. Avevo ordinato la tessera per evitare questi problemi, ma non è arrivata in tempo. A un certo punto si riprende, l’auto si ricarica e mia madre si rilassa. Ricarica effettiva di 36 minuti, nei quali abbiamo pranzato e usufruito dei servizi. Anticipo le critiche: se proprio non fosse andata a buon fine, avrei potuto usare l’app di Enel X. Avrei speso di più, ma non sarei rimasto a piedi. Nonostante avessi stimato di arrivare col minimo di batteria per caricare in albergo o a una colonnina per strada (in base alla tariffa più conveniente), arrivo col 25%. Evidentemente la seconda sosta è stata più lunga del necessario, ma come già detto ho fatto le soste nei miei tempi abituali. Se avessi avuto dovuto rimettermi ai tempi di ricarica avrei potuto partire prima. Avevo fatto 2 scenari con ABRP e in entrambi ipotizzavo di fare 3 soste, ma valutando di volta in volta la prossima stazione ho capito che sarei arrivato a destinazione con 2.

Al ritorno freddo e vento impattano sui consumi…

Viaggio con la mamma in ansia

A Gaeta decido di usare le colonnine in strada perché la (ormai compianta) tariffa A2A da 0,32€/kWh era imbattibile, permettendomi anche di non pagare il parcheggio in strada. Anche se il giorno prima della partenza ho usato la ricarica in hotel per essere certo di ripartire col 100% e con la batteria preriscaldata per maggiore autonomia. Ma ho caricato qualcosa come 3-4 kWh… Ho deciso di usare 2 colonnine Enel X vicinissime ai luoghi in cui dovevo andare. Peccato che la seconda fosse occupata da auto termiche e sono tornato alla prima, comunque lì vicina. Al ritorno pioggia e vento abbastanza forte fino quasi a Roma e temperature sotto i 5 gradi. Si può notare l’impatto sui consumi nel 6% di carica residua dopo 274 km alla prima tappa del ritorno. Anche se va detto che c’era un bel pezzo in salita per arrivare all’autostrada. Ho fatto 3 tappe perché alla seconda non ho voluto aspettare dopo la pausa caffè in autogrill. E, complice un giro dalla tangenziale esterna di Milano causa code sulle altre tangenziali, ultima tappa di 10 minuti al Supercharger di Arese.

Poter ricaricare a casa è condizione essenziale per avere un’elettrica

In tutto 67 minuti di sosta all’andata e 73 al ritorno, normalissimi per me se faccio 800 km in giornata. Magari non vanno bene a tutti, ma vorrei rassicurare chi esclude una EV perché preferisce fermarsi il meno possibile. Se i viaggi non sono all’ordine del giorno o per motivi lavorativi, nell’utilizzo tipico la ricarica è solo un vantaggio rispetto al rifornimento di carburante. Si parte da casa sempre carichi. E in un anno penso che un possessore di EV passi meno tempo ad aspettare che l’auto sia carica rispetto al tempo speso alla pompa di benzina da chi ha una termica. Se si ha la possibilità di ricaricare a casa, condizione necessaria per prendere una EV per quanto mi riguarda. Il consumo medio del viaggio rilevato dall’auto è stato di 171 Wh/km, ottimo per un percorso quasi totalmente autostradale in un clima quasi invernale. Il comfort è impressionante, tra silenziosità, cruise control e autosterzatura sono arrivato molto riposato, nonostante qualche difetto negli ADAS.
Viaggio con la mamma in ansia
E alla fine ci pensò la mamma di Michele a ricaricare…

Viaggio con la mamma in ansia…/ Ecco com’è finita

Tra l’altro ringrazio l’autosterzatura per essere intervenuta prima di me durante un’invasione di corsia improvvisa davanti a me. Forse non ha fatto la differenza e non sarei arrivato all’impatto in ogni caso, ma si è accorta prima l’auto di me. Aggiungo che l’ho presa senza ansie, e mi sono permesso di saltare la stazione di ricarica prevista, quando vedevo che la carica mi permetteva di arrivare a una più distante. Se ciò era compatibile con la mia voglia di guidare. Così ho anche ottimizzato la curve di ricarica. I 170 kW di potenza di picco della scheda tecnica sono stati rispettati e superati nelle prime fasi di ricarica, con un’ovvia discesa andando avanti. Non ricordo altre auto con batteria da 60 kWh con picchi di ricarica del genere. Impressionante la prima ricarica: ho attaccato l’auto all’11% e mentre ero in coda in cassa, 5 minuti dopo esatti, era al 26%! Ricordo anche un altro caso dal 6% al 66% in 20 minuti. Quanto all’ansia da ricarica di mia madre, dopo un po’ ha cominciato a indovinare a che punto fossimo con la ricarica mentre eravamo in autogrill, ed è finita come mostra la la foto…“.
 Nuova Tesla Model 3: la VIDEO-PROVA di Paolo Mariano

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32 COMMENTI

  1. Vorrei dare il mio contributo per avere meno ansia, e magari risparmiare un po’.
    Tra pochi giorni usciremo con la nostra azienda, con un prodotto che denomineremo Powerbank per EV.
    Di fatto si tratterà di avere una scorta di 20/40/60 kw da mettere nel bagagliaio. Si caricherà in hotel, anche quelli senza colonnina, al ristorante ed a casa. Servirà una normale shuko.
    Per la casa vale molto il fatto di avere il fotovoltaico.
    Infatti tutta l’energia prodotta in eccesso, potrà essere utilizzata per ricaricare il Powerbank.
    Stay tuned…..

    • 60 kWh? Sono veramente curioso. Una batteria di quelle capacità quanto pesa? Attualmente pare che una batteria di quella capacità pesi intorno ai 700 kg se non leggo male, comprensiva di contenitore e bms. Inoltre i prezzi? La mia misera batteria del niu da 1,5 kWh costa più di 1200€ …

        • Ma se il powerbank pesa 400 kg in pratica, oltre al conducente, l’auto non potrà caricare nessuno o quasi! Ed anche per capacità inferiori si verrà a ridurre notevolmente la possibilità di carico

    • L’uso delle unità di misura errato già non depone a favore. Bisogna vedere poi se c’è qualche certificazione, la capacità e la potenza in gioco sono di qualche migliaio di powerbank messi assieme

    • Cioè dovrei portarmi un valigione di batteria del peso non indifferente presumo in hotel o al ristorante mentre mangio per scroccare una ricarica di pochi kWh?
      Sembra una startup di Mai dire Gialappa’s…

  2. La questione circa i lunghi viaggi, che tutti sappiamo benissimo, non è tanto quella di fare 800 km senza scalo.
    Perchè quello ci mancherebbe, ovvio che solo un cretino fa 800 km senza mai fermarsi.
    È che con un diesel, tanto per dire, fai il pieno e poi per 800 km non ci devi pensare. Non è un problema. Non esiste quasi pianificazione, zero sbatti, vai e basta. E quando proprio devi pensarci son 5 minuti.
    Poi tutto il resto son cose già dette e ridette, e siamo d’accordo.
    ma i famosi “800 km” quello sono.
    Se viaggi tanto in autostrada la differenza te la fa, inutile far finta.
    Poi figuriamoci, ci si organizza, ci mancherebbe. E rispetto anche solo a tre anni fa, oro e ferro. Si arriverà anche a risolvere tutto.
    E per contro, per chi di viaggi lunghi ne fa pochi e può ricaricare a casa, effettivamente con 200 o 300 km nella battetia tutti i santi giorni semplicemente ha vinto.

    • Esatto Alessandro, centrato il punto secondo me. Per la mia poca esperienza posso dire questo. Mi capita spesso fare il percorso Bordighera Borgo San Dalmazzo, diciamo due volte al mese, 180 km. Di solito uso la Niro ma una volta ho voluto provare con la Twingo Ze, un’altra volta con la Twingo a benzina di mia figlia. Partiamo da quest’ultima, pieno alla partenza, andato e tornato senza il minimo problema. Alla velocità che di solito si va. Fatto con la Ze: partito con carica al 100% in autostrada a 90 kmh per non consumare troppo. Siccome per il colle di Nava non ci sono colonnine, arrivato ad Imperia ho fatto un rapido calcolo e se avessi avuto un imprevisto non ci sarei arrivato, quindi 20 minuti di rabbocco alla colonnina. Arrivato a destinazione non ho comunque una colonnina nelle vicinanze per caricare per il ritorno, quindi ne ho cercata una ed atteso 40 minuti per fare il pieno, con questo complice la discesa al ritorno ed il piede leggerissimo sono arrivato a casa. Ecco, in totale ho perso un’ora inutilmente perché in quell’ora non avevo altro da fare, il mio scopo era arrivare, fare quello che dovevo e tornare a casa. Certo, forse per questo scopo servirebbe un’auto con più autonomia, però resta il fatto che con la Twingo 1.0 a benzina, pagata 14.000€ posso farlo mentre con la Ze che ne costa 24 no.

    • Io ho un diesel (nel 2016 non c’erano furgoni elettrici con un costo umano), faccio il pieno e sono 1000km di autonomia eppure ci penso lo stesso.
      Non per l’autonomia, ma per l’inquinamento che causò. Euro 6B eppure na puzza ogni volta che lo accendi da freddo. Per questo cerco di usarlo il meno possibile e soprattutto per casa-lavoro vado con una bici elettrica.
      Farei volentieri un minimo di pianificazione e ricaricare ogni 300km se questo aiuta a ridurre le emissioni.
      Con l’aumentare delle colonnine installate in autostrada la pianificazione non servirà più.

  3. Tesla Model 3 è la regina dell’efficienza. Basti pensare che la mia pur ottima Tesla Model Y in autostrada a 135/140km/h (astenersi vigili da tastiera) in inverno consuma sui 210-220Wh/km.

    • Un motivo che mi fermò anni fa a comprare la Renault ZOE fu il costo fisso del noleggio della batteria. Visto che NIO offre il battery swap dietro pagamento di un fisso mensile e mettici poi anche che con lo swap (per come siamo noi italiani) puoi ritrovarti sotto il cullo una batteria maltrattata che non credo uno cambierà così spesso perché le postazioni sono e saranno sempre poche rispetto alle colonnine.
      Io preferisco comprare anche la batteria.

  4. Lo definirei un bell’incubo 😁 grazie del racconto
    Mi rafforza nella convinzione di non prendere auto elettriche fino a che fare un viaggio non richieda un Master Plan…
    A me piace salire in macchina ed andare. Mi fermo dove e quando ho voglia. Sennò prendo un treno

    • Non è assolutamente necessario questo livello di pianificazione ma una minima pianificazione serve, come serve per chiunque stia fuori casa 3 giorni in una località a 700 Km da casa. Rientra nella normale pianificazione di un viaggio del genere

    • Ho pianificato per prova, per valutare anche come si comportano i pianificatori, e poi alla fine ho fatto esattamente ciò che dici tu, cioè ho guidato fermandomi quando mi andava, non vedo questo incubo.

  5. Sulla necessità di avere la carica in garage: ho vissuto 3 anni e mezzo con solo la ricarica pubblica (2 colonnine entro i 500mt da casa) e non è stato un trauma (facendo pochi km di norma caricavo solo il sabato), ma da poco più di un mese ho la wallbox in garage ed ammetto sia ultra comodo! Arrivi a casa, attacchi e la mattina riparti. Una volta ho fatto 2 viaggi lunghi (per la autonomia della mia Citigo) nella stessa giornata, rientrando a casa tra uno e l’altro… Credevo di dover rabboccare ad una fast e invece la pausa centrale in garage è stata abbastanza per andare e tornare anche al secondo viaggio. Comodissimo!

  6. Certo è imbarazzante leggere che dopo 312km percorsi si è arrivati alla ricarica con l’11% di carica residua.
    E per fortuna che la Tesla è l’auto con la migliore efficienza e la maggiore autonomia.
    Autonomia che viene sbandierata anche sopra i 500km, ma quando si viaggia in regime autostradale non si arriva a 350…

    Poi nella seconda tappa addirittura al 3% perché ha spinto a 10km/h in più…

    Tutto molto falso e ridicolo esultare per questi dati.
    Io starei zitto con la coda tra le gambe…

    Aspetterei a esultare quando ci saranno auto elettriche serie con autonomia seria e costi seri…
    Ora è poco più di un giochino ….

    Ottimo invece se l’auto elettrica è usata per la vita di tutti i giorni in tratte locali….per il resto occorre aspettare…

    • Fermarsi ogni 3-4 ore non mi sembra un’esagerazione. Inoltre tenga in considerazione che sono consumi invernali con gomme invernali, pertanto si aspetti qualcosa di più in estate.
      Per il discorso che alla seconda tappa è arrivato col 3%, le tabelle le legge a metà? Non vede che nella prima tappa ha ricaricato fino all’81 e non al 100?

      • Dipende. Faccio un esempio personale: quest’estate mi ho passato una giornata bella motor valley, prima ho fatto una visita alla fabbrica Pagani e relativo museo, pranzo, e al pomeriggio museo Ferrari per poi tornare a casa.

        Da casa mia alla fabbrica Pagani ci sono 300 km, in larga parte autostrada. La visita iniziava alle 10, con l’imposizione che se fissiamo arrivati tardi l’avremmo persa per contratto. Per eccesso di prudenza siamo partiti da casa alle 6:00, un 15 minuti di caffè al volo in autogrill dopo 1.30 h e via di nuovo. Fatto sta che a Rimini abbiamo trovato un traffico esponenziale e rischiavamo di perdere la visita. L’ultima ratio è stata di percorrere i km rimanenti ai 150+ km/h, cosa che ci ha permesso di varcare il cancello della Pagani alle 10:01.
        Ora, in Tesla all’autogrill avrei avuto sicuramente abbastanza autonomia per arrivare alla Pagani e non avrei ricaricato, ma poi non sarei cmque riuscito ad arrivare a destinazione perché a 150 km/h imposti dalle circostanze (perdere 80€ di visita dopo 3 ore di viaggio non era un’opzione) non avrei avuto autonomia.
        Se tutto fosse andato bene, avrei comunque avuto poco tempo arrivato a destinazione per cercarmi una colonnina, ma l’avrei necessitata perché appena uscito da Pagani ci siamo mossi in direzione di Maranello e avrei avuto bisogno di quei km di autonomia. Anche avendola avuta, a Maranello, nei pochi posteggi liberi che abbiamo visto, le colonnine erano tutte occupate, quindi quando caricavo? Dopo la visita al museo avrei anche potuto trovare una colonnina libera, ma avrei dovuto allungare la giornata di almeno un’oretta (ricerca+ricarica).

        Con la Diesel, andata e ritorno dalle 6.00 alle 19, stanchi, si, ma siamo riusciti a vedere tutto senza impazzire.

    • Ovviamente ognuno ha le proprie esigenze. Io l’ho pagata come una Golf versione base e ho fatto andata e ritorno con 90€ guidando come guido di solito, anzi sottolineando che le mie soste sono durate più delle esigenze di ricarica dell’auto senza aspettare un minuto in più di quello che avrei fatto normalmente, però a volte mi pare che ognuno legga ciò che vuole.

      • Sostengo il passaggio alle elettriche, adoro la guida delle ev, fluidità, coppia, “freno motore”, ma è indubbio che in un viaggio simile (790km) con bmw 320d (stessa categoria della model 3) ho fatto 1 sosta da 15′ e il viaggio ai 140 di cruise, arrivando con ancora autonomia e perfettamente riposato.
        Dato che è l’unico viaggio così lungo in 20 anni, se avessi dovuto fare 2-3 soste non mi sarebbe cambiato molto.
        Ora il limite delle ev è ovviamente la batteria, con densità energetiche ridicole (se si considera che le ev hanno almeno il doppio di efficienza delle ice, siamo a 10-15 volte il volume dei carburanti).
        Certo che viaggi di 800km non sono la regola e batterie più dense e piccole ora servirebbero principalmente per alleggerire le ev e dare più spazio a bordo.
        Ora vedo l’acquisto delle ev come il sostenere la ricerca, finanziare i produttori affinché possano continuare le ricerche, sicuramente non sono veicoli perfetti, così come le infrastrutture (seppure tesla sia in cima).

    • “Autonomia che viene sbandierata anche sopra i 500km” da chi?
      L’autonomia esposta nelle caratteristiche tecniche è SEMPRE quella misurata secondo il ciclo WLTP, esattamente lo stesso con cui viene sbandierata l’autonomia di 800km delle auto termiche, che in autostrada diventano 600 ma nessuno si straccia le vesti per questo.

  7. L’efficienza di Tesla Model 3 è imbarazzante. Io con Mokka-e in autostrada a 130 faccio si e no 170km a 280Wh/km tanto che sono praticamente costretto a viaggiare a 110km/h per riuscire a limitare le soste ogni 200km.

    • Certamente al momento per chi ha bisogno di viaggiare l’auto elettrica è Tesla, non ci sono storie. Ha la migliore efficienza e la migliore infrastruttura di ricarica, poi con il prezzo che ha attualmente la m3 non ci sono alternative. Se invece si fanno pochi km al giorno e si può ricaricare a casa allora anche la mia Twingo elettrica va benissimo per muoversi senza avvelenare l’aria

      • Da possessore di una Enyaq 80x non posso che confermare. Rispetto ai consumi di Michele ho avuto circa il 40% i più viaggiando per altro a 120km/h. Tesla è avanti almeno 3/4 anni rispetto alle case automobilistiche tradizionali

    • Scegliendo una ev, dato le autonomie non eccellenti, un suv non è certo una gran scelta, la mia phev si avvicina ai consumi della Y… se non c’è freddo, li la tesla e la loro pompa di calore vince a mani basse.
      Ma i suv hanno diversi svantaggi, anche in città i consumi sono più elevati, nella realtà si affrontano le curve dai 5 ai 15km/h più lenti rispetto una berlina (per questioni di confort), il che porta ad un maggiore consumo per accelerare (questo dettaglio porta anche alle maggiori discrepanze nei consumi reali rispetto le berline).
      Altro svantaggio è l’altezza da terra, che è tutto a discapito dello spazio a bordo e costringe ad allargare la vettura per mantenerla stabile.
      In questa epoca di limiti sulle emissioni e bassi consumi, la diffusione dei suv è insensata, se ho visto giusto ormai restano solo 2 monovolume vendute in europa, tra queste la mia classe B, che è l’esempio ideale, ha consumi, prestazioni e confort più simili alla classe A, ma è più spaziosa della GLA (tra i consumi della A e della GLA c’è un abisso).

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