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Vendite Europa: giù le EV, su le Hybrid

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In Europa è il momento delle ibride: qui la Toyota Yaris, tra le più vendute.

Vendite Europa: frenano le elettriche, che scendono dal 13,9% al 13,0%, molto richieste le ibride, con una quota di mercato che sale dal 24,4% al 29%. 

Vendite Europa
Nel grafico ACEA le quote di mercato: benzina (petrol) 34,4%, ibride (HEV) 29%, elettriche (EV) 13%, diesel 12,4%, ibride plug-in (PHEV) 7,1%.

Vendite Europa: male anche anche Tesla (-30,4% in marzo)

È soprattutto la situazione di stallo di due grandi piazze come Germania e Italia a frenare la corsa delle elettriche. Sul mercato tedesco a fare la differenza è la cancellazione degli incentivi, con le vendite scese del 28,9% a 31 mila elettriche immatricolate. In Italia, invece, continua a pesare l’attesa dei nuovi bonus, annunciati a dicembre e mai entrati in vigore. In tutto il continente il mese scorso sono state vendute 134.397 EV (-11,7%). In forte calo anche il leader di mercato, Tesla,  -30,4% a 29mila unità. Ma diversi mercati continuano a correre in positivo, con Belgio (+23,8%) e Francia (+10,9%) a registrare ancora incrementi a doppia cifra. Nonostante tutto, nel complesso il primo trimestre del 2024 si conclude con un totale di 332.999 nuove auto elettriche immatricolate. Con un aumento del 3,8% rispetto allo stesso trimestre del 2023. E si continuano a vendere più EV che diesel (13% contro 12,4%)

Vendite Europa
Le vendite diTesla sono calate del 30% a 29 mila unità in marzo, ma Model Y resta l’auto elettrica più richiesta nel continente.

Le ibride salgono dal 24,4% al 29% di quota

Tutt’altra musica per le auto ibride, che in questo momento sembrano le preferite tre i consumatori europei. Ia marzo hanno registrato un aumento delle immatricolazioni del 12,6%. Francia e Italia hanno registrato gli aumenti più significativi rispettivamente del 29,6% e dell’8,3%, mentre le vendite in Germania hanno registrato un calo marginale dello 0,3%. In tutto le vendite di hybrid hanno raggiunto le 299.426 unità. Si tratta in gran parte di modelli mild-hybrid, con un apporto del motore elettrico molto marginale. In calo infine le vendite di ibride plug-in, diminuite del 6,5% il mese scorso, con Germania e Belgio che hanno registrato cali rispettivamente del 4,5% e del 15,3%. La Francia ha contrastato la tendenza con un modesto aumento del 3,6%. A marzo, le ibride plug-in vendute sono state 73.029 (7,1% di quota).

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51 COMMENTI

  1. Lo dico da anni, beato chi ha voglia e danari da buttare per fare il beta tester con auto che manco più convengono economicamente.

    • boh…domenica scorsa ho caricato 200km spendendo 0,10€. 10 centesimi. 5 centesimi ogni 100 km. 0,5 millesimi a km.

      non convengono.

  2. Tranquilli Sansung ha finalmente annunciato che diventerà il più grande produttore di batterie allo stato solido al mondo.

    Con caratteristiche tali che tutti gli altri produttori dovranno chiudere. Cinesi compresi.

    20.000 cicli di ricarica, tempi rapidissimi, capacità aumentata del 50%, con peso e costi ridotti ai massimi livelli.

    Insomma il futuro roseo per l’auto elettrica che tutti aspettano e vogliono…

    Ma non prima del 2028…

    Occorre aspettare, ed è quello che tutti stanno ormai capendo.
    Ci vuole tempo per avere un sistema valido…

    I modelli attuali sono solo di passaggio e saranno carta straccia nei confronti di quelli che usciranno tra 4-5 anni.

    Solo chi vuole e può rischiare i propri soldi può farlo adesso.

    Tutti gli altri che tengono molto al valore del proprio denaro aspettano periodi migliori, visto anche i costi dell’energia elettrica non proprio convenienti.

    Dobbiamo farci una ragione, l’auto elettrica è il futuro, ed essendo il futuro non è proprio per adesso…

    • Io ho una Renault Twingo elettrica e le assicuro che come citycar non c’è bisogno di nulla d’altro. Per giunta allo stesso prezzo adesso viene venduta la C3 che ha il doppio della batteria (40 kwh). Temo sia giunto il momento che per esprimere il parere su di una tecnologia bisogna almeno averla provata (e magari possederla).

      • Salve Gio, certo sono perfettamente d’accordo. Come sono d’accordo con gli altri commenti.

        La mia descrizione riguardava il motivo per il quale le Auto elettriche non si vendono come speravamo.

        Basta sentire le opinioni della gente, di tanta gente. Non solo di pochi.

        Infatti i risultati sono quelli che sono stati discussi.
        La gente aspetta prodotti migliori, anche per avere dei sistemi più maturi e meno costosi.

        Personalmente ho guidato diverse elettriche e mi accingo a comprarne una per mia moglie.

        Abbiamo una C3 a Benzina, quasi nuova, la voglio sostituire con quella elettrica, o forse Panda che è simile.

        Ma io non faccio testo, ho i soldi per farlo, ho il box con la Wall di Enel e il Fotovoltaico.
        Faccio pochi km e l’autonomia di 300/400km e più che abbondante per i miei utilizzi.
        La tecnologia delle batterie mi va bene già adesso, e voglio un’auto con gli Adas odierni.
        Insomma Moderna e con emissioni zero.

        L’unica incertezza della C3 elettrica è la sua velocità max limitata a135km/h.
        Troppo poco, se la confronto con la mia attuale a benzina.

        Nei percorsi urbani non mi interessa, ma nei pochi tratti autostradali che faccio la giudico una limitazione pericolosa…

        Ma io sono 1, come anche quelli che usano elettrico…sono pochi.

        La massa aspetta tempi migliori…

        • “…le Auto elettriche non si vendono come speravamo…”: qui da noi. negli altri Paesi europei è decisamente diverso. il mondo non finisce al Brennero, anzi, forse comincia lì.

          “…L’unica incertezza della C3 elettrica è la sua velocità max limitata a135km/h…” sta forse dicendo che supera abitualmente i limiti di velocità? sta forse facendo una ammissione di reato?

        • Questa non si può proprio sentire, ogni volta abbassi l’asticella della tua astuzia. Ovviamente per conoscere gli effetti della droga sono decisamente più attendibili le informazioni di un drogato piuttosto di quelle di uno che non lo è ma stato.

    • Carletto ieri mattina ero passeggero su una tesla, 280.000 km e sembrava nuova, e impressionante come andava, le EV sono già anni avanti al termico, penso dovrebbe provarne una

    • Proviamo a cambiare punto di vista: oggi ho un’auto elettrica che può fare tutto quello che mi serve e me la tengo fin che va. Dove sarebbe il problema se nel 2028 i nuovi modelli avranno prestazioni millemila volte superiori?

      • Lo stesso vale per me, dal momento che la mia attuale BEV di tre anni soddisfa appieno le mie esigenze, la cambierò quando lo riterrò più opportuno, e nel frattempo non dovrò neppure preoccuparmi dei limiti di emissione o blocchi del traffico.

        In pratica, in quanto proprietario di BEV, sono l’incubo vivente dei produttori di automobili, che borbottano ma poi alla fine ama(va)no le norme EURO che hanno fatto sostituire prematuramente una mucchio di auto funzionanti, rendendole obsolete prematuramente.
        Nello stesso meccanismo rientrano le ibride e le ibride plug-in (in modi e per ragioni diverse) che con l’arrivo delle nuove generazioni di BEV rischiano il macello normativo, ed eventualmente anche sui carburanti. Naturalmente questa è la mia impressione, staremo a vedere.

    • Già scritto tante volte, si fa il paragone coi telefoni e coi computer commettendo un enorme sbaglio (tipico di chi ignora): telefoni e computer richiedono risorse crescenti perchè sono in drastico peggioramento le ottimizzazioni software e le richieste dei programmi. Ci sono APP da centinaia di megabyte che potrebbero occupare un centesimo della dimensione se non inglobassero al loro interno di fatto un telefono virtuale in modo da essere compatibili con tutti (ho semplificato parecchio il concetto). Il computer di bordo dell’Apollo 11 che portò l’uomo sulla Luna aveva 0,000004 Gigabyte di memoria RAM e ben 0,000072 Gigabyte di memoria in sola lettura che conteneva il sistema operativo che governava TUTTE le funzioni. No, non è un errore, gli zeri ci sono tutti e sono al posto giusto. Il processore operava ad una velocità di circa 100.000 volte più bassa di quello di un qualsiasi cellulare moderno: ossia per fare quello che oggi FAREBBE un cellulare in un secondo impiegava 26 ore.

      La strada no. Per andare da Milano a Roma i chilometri sono sempre quelli e saranno sempre quelli.
      Se oggi mi è richiesta una sosta da 30 minuti, con una macchina BEV del futuro a nanocarletti quantici che fa 1 milione di chilometri con una ricarica, risparmierò quei 30 minuti su un viaggio di 6 ore, non è che arrivo il giorno prima di essere partito.
      Per chi la usa prevalentemente in città e può ricaricare in garage e fa 5 volte all’anno percorsi che vanno oltre l’autonomia, cambierà l’uso 5 volte all’anno, nessuno stravolgimento meraviglioso.

      Aspettare 5 anni a prendere una BEV se si è in condizioni di farlo oggi (economiche, ricarica, utilizzo) significa aspettare che esca l’iPhone 20 Pro Max perchè sarà sicuramente migliore dell’attuale iPhone 15 Pro Max e intanto continuare a consumare, inquinare, rimandare, arretrare. Per cosa? Permetterà come oggi di telefonare, usare i social e fare foto da 1 yottapixel che tanto continueremo a guardare su di uno schermo da 6 pollici perchè non siamo e non saremo capaci di guardarle sul meraviglioso 85 pollici QNANOQUANTUMLED della sala 8k con cui guardiamo l’Isola dei famosi in standard quality ipercompressa.

      Vogliamo 1000 km di autonomia per usarla forse una volta all’anno, vogliamo batterie che durino 30 anni quando quelle attuali già vanno oltre la durata del resto della macchina (le LFP montate ormai da tutti).

      • [sicuramente off-topic]

        @guido baccarini
        “…telefoni e computer richiedono risorse crescenti …”

        – computer: una distribuzione linux, e bentornato computer! uso tutt’ora un notebook acer del 2005, non è una scheggia perchè anche i file che gli chiedo di gestire sono diversi da quelli di 19 anni fa, ma funziona e fa il suo

        – telefoni: ancora più facile, esistono ROM alternative di tutti i gusti, e gruppi strutturati che gestiscono alcune di queste, e spariscono tutti i bloatware e tutti i rallentamenti. Ho usato un Xiaomi per 6 anni grazie all’installazione di LineageOS, e lo userei tutt’ora senza rallentamenti di alcun genere, ma purtroppo è defunto lo schermo, e non aveva più senso sostituirlo.

        riassunto, e rientro in-topic: come dici tu, occorre anche un po’ buttare il cuore oltre l’ostacolo, osare, provare, fidarsi del futuro più che delle proprie certezze

        • Sono informatico da quando ero ragazzo.
          Però l’attuale PC ha 6 anni, il precedente l’ho sostituito dopo 11 ma solo perchè non era riparabile…
          Questo per dire che ANCHE coi PC, cambiarli spesso è una moda, nonostante io ne faccia un uso superiore alla media (banalmente: uso fotoritocco e editing video), perchè mediamente un PC, salvo giocarci, è occupato al 5%…
          Telefono: Xiaomi di 5 anni, il suo problema è la batteria che non arriva a sera, devo caricarlo a metà pomeriggio. Ne faccio un uso estremamente intensivo (dual Sim, entrambe attive) ma lo cambierò solo per via della batteria (che magari sarebbe anche sostituibile, ma se lo uniamo ad altri problemi alla capsula auricolare…), non perchè sia tecnologicamente arretrato: perchè le mie esigenze sono quelle di 5 anni fa…
          Invece ribadisco che Milano – Roma richiede lo stesso tempo di 50 anni fa e un’auto di 50 anni fa poteva fare il viaggio esattamente come una di oggi e una del 2055. Certo, con molta – molta – molta meno comodità.

    • Sarà un miglioramento, di sicuro, e sarà benvenuto. Ma già adesso le auto elettriche soddisfano alla stragrande le necessità della quasi totalità dei guidatori. Poi se in un lontano futuro ci saranno miglioramenti, ben vengano, ma già oggi guidare un’elettrica è una strafigata, un’altro pianeta rispetto le termiche che ho dovuto guidare per oltre 33 anni. Chiaro, magari con Tesla ci sono dei benefit evidenti e indubbi, ma in generale elettriche forever. E per fortuna esiste Vaielettrico che ci supporta nella gestione di questa ancora nuova tecnologia di autotrasporto

      • la stessa notizia è stata data diversamente.. gl importatori si approfittano dei porti per usarli più a lungo del dovuto, in pratica come parcheggi.. che è non significa che non le vendono

        dai siamo la livello delle bufale dei parcheggi sui prati in cina 🙂

        • Intanto quella dei parcheggi sui prati delle auto in Cina è una notizia verissima e quelle foto erano vere … se poi a partire dalla notizia verissima qualcuno ha ricamato fake news, ma che in Cina ci sono flotte di auto nuove o seminuove, tutte elettriche, dismesse perché facenti parti di un progetto di car sharing elettrico è notizia verissima …

          Quest’altra notizia non è come la descrivi tu. Intanto autonews è fonte ben autorevole (è un sito business che scrive articoli solo per aziende, tant’è che per leggere devi registrarti) e la stessa notizia contiene una inchiesta al suo interno, con tanto di approfondimenti. E comunque l’ipotesi del parcheggio portuale come raccontata da te non mi suona molto sensata: intanto il parcheggio al porto costa una fucilata, non è come parcheggiare l’auto in doppia fila a Roma che nessuno ti dice nulla. E poi non ha senso: io faccio partire dalla Cina un carico sulla base di una previsione di vendita, se per economie di scala so già che spedisco più auto di quelle che andrò a vendere mi muovo in anticipo, acquisto io un terreno nelle vicinanze del porto (ma anche altrove va bene) e quando arrivano le auto le lascio lì, sul mio terreno, spendendo zero. Questi qua invece sembrano proprio siano stati presi in contropiede da una carenza di domanda di auto elettriche perché, guardacaso, il problema si sta verificando con le elettriche cinesi, mica con le MG 3 Hybrid+ …

          Avendo fatto un acquisto importante dal Giappone so bene quanto costa ogni giorno di fermo in deposito, quindi direi proprio che non era una spesa preventivata …

          • mha.. ricordo che le elettriche dismesse in Cina erano car sharing usate, di società di car-sharing fallite, e che le quote minori di auto nuove presenti nel pargheggione invece erano normali auto in attesa di vendita.. da cui la bufalona

            mentre sui parcheggi dei porti del nord europa:

            mettiamo che sia come dici, che non riescono a venderle e il parcheggio al porto costa più che affittare un terreno, perché non lo affittano? forse (?) perché se prendi grossi parcheggi non sei comunque vicino ai piazzali dei punti vendita (che magari non hanno ancora distribuiti sul territorio?), e dovrebbero fare un doppio trasporto e relative spese

            vediamo invece un’altra interpretazione:

            “Car distributors are increasingly using the port’s car parks as a depot. Instead of stocking the cars at the dealers, they are collected at the car terminal,” executives representing the Port of Antwerp-Bruges told the Financial Times.

            cioè usano i porti come parcheggio sino alla vendita al cliente, senza spostamenti intermedi dell’auto.. facendo girare le scatole ai porti..che forse gli avevano concesso dei costi di fermo troppo bassi (?) non immaginando l’uso improprio 🙂

            i numeri di vendite sono quelli citati nell’articolo di Vaielettrico, la notizia non li cambia, per ora non vedo ne un floop ne un boom, però forse le auto nei porti sono un segnale che programmano di vendere tante, anche se non hanno ancora le strutture di vendita pronte dove stoccarle in modo distribuito sul territorio

            quando arrivò in particolare la nave di BYD a sbarcare qualche migliaio di auto, dopo pochi giorni è partito il panico tra i nostri brand e la richiesta di aumentare i dazi

            e se in europa al momento ci sono strappi a mettergli i bastioni tra le ruote (chiedo, i dazi incerti/ retroattivi ipotizzati ma senza tempi certi, modificherebbero i listini? sono forse un sistema per bloccare le vendite? come l’incertezza sui tempi dei nostri incentivi? poi anche le elezioni, i nostri brand che si agitano), ma intanto le auto sono qui.. se servirà penso non si fanno troppi problemi e fissare/ritoccare i listini e venderle

            comunque giusto ipotesi da bar/social 🙂

          • EDIT: trovati altri dettagli.. secondo un report del Financial Times (linkato da un altro sito di ev) non le spostano dai porti anche quando potrebbero (cioè quando hanno il dealer locale) perché non ci sono disponibili abbastanza camion bisarche e quelle che ci sono sono in buona parte prenotate da Tesla

  3. C’è un virgolettato di Bill Ford, executive chairman di Ford Motor, che testualmente dice questo ai microfoni della Reuters: “WE’RE NOT SHOWING ANYTHING DOWN ANYBODY’S THROAT” (che suona così bene in inglese che non mi va di tradurla in italiano). [ https://www.reuters.com/business/autos-transportation/us-auto-sector-whipsawed-by-politicians-ford-chairman-says-2024-04-17/ ]

    Credo che l’espressione da sola indichi il nervosismo del mercato e dell’industria. Da un lato i consumatori che stanno combattendo una battaglia politica e ideologizzata contro le elettriche per via della imposizione del 2035: dall’altro l’industria che subisce le imposizioni a fase alterne della politica (“The problem is when we’re whipsawed back and forth by politicians. We can’t turn on a dime. Just pick a path and we’ll go for it.”, sempre Bill Ford).

    Ma la frase di Bill Ford, per la sua brutalità e schiettezza (solo gli americani parlano con questo linguaggio …), fotografa in modo eccellente la situazione attuale: i consumatori che accusano i produttori di volergli imporre le elettriche e i produttori che, giustamente, ricordano che la responsabilità non è loro ma della politica (e i più svegli si sono subito messi in una posizione di neutralità). Con Ford che ci tiene a precisare che fintanto che potrà legalmente vendere auto a benzina per accontentare coloro che le vogliono, lo farà e se per rendere il tutto più esplicito deve usare un’espressione forte allora questo è un segnale che la tensione è alle stelle.

    L’errore, assolutamente madornale e imperdonabile, è stato il ban del 2035, tanto negli USA quanto in Europa. In Cina senza ban le elettriche si vendono bene ma soprattutto solo in Cina non c’è un sentiment anti-bev così radicato (chi compra le auto a benzina lo fa principalmente perché anche lì costano meno). Peccato, quando la politica finisce per far odiare un prodotto valido (o destinato ad essere valido) come le elettriche.

    Nel frattempo, off-topic, segnalo alla redazione, ad Alessandro e a pochi altri interessati questo link: https://netaauto.com.es/neta-gt/ . Occhio al dominio: è .es. Qui c’è qualche dettaglio in più: https://www.facebook.com/netaautospain . Come dire, adesso che le auto stanno arrivando e dovremmo assistere ad una impennata delle vendite, a causa della politica miope i dati di vendita fotografano ben altra realtà … se anziché pensare al ban del 2035 avessero fatto una legge per mettere colonnine HPC presso i distributori e previsto un price cap al costo di ricarica …

      • Peccato che sia l’uomo della strada che poi compra le automobili non il politico che ha “capito tutto” 🤣

        • esatto ma è troppo difficile da farlo capire a chi è inebriato dall’imposizione del suo amato elettrico. il ban è l’errore più grande che potessero fare .

          • Mai tanto quanto far capire a lei che siamo a un passo dalla catastrofe climatica. Don’t look up: no alle auto elettriche, no alle case green e petrolio per tutti!

    • ma si parla di prezzi di listino, vale anche per la frase della Ford, e magari anche di paure e complicazioni tecniche vere o finte diffuse in tv

      secono me figurati cosa gli importa a un cliente che deve prendere un’auto oggi, del ban del 2035

      di solito è un tema su cui ricamano:
      – detrattori
      – attivisti politici sotto elezioni
      – campagne “contro” della filiera oil

      che sono gruppi di persone ideologizzate, a cui le bev per ora non piacciono a prescindere.. se non è il ban trovano altri pretesti.. non sono loro il bacino di potenziali clienti di Bev in questa fase

      le vendite di BEV si incrocano con già favorevoli e indecisi all’aquisto, che valutano/aspettano i prezzi in rapporto alle specifiche; ammesso di volerle vendere la BEV, sappiamo com’è la situazione con le compatte e utiliatarie, sembra che i costruttori si impegnino per non venderle e far andare ancora il greggio

      • /// figurati cosa gli importa a un cliente che deve prendere un’auto oggi, del ban del 2035 ///

        Io con chiunque parlo non sento altro. Ho parlato con un amico che ha sempre e solo guidato Volvo (comprate nuove a prezzo pieno ogni 5 anni circa) e da quando gli ho detto che Volvo non ha più in vendita diesel e presto passerà solo all’elettrico ha detto che non comprerà più Volvo. Altri hanno imparato a memoria tutti gli argomenti contro-elettrico, fake news incluse. Il ban del 2035 indispettisce tanti, me compreso, che pure passerò all’elettrico ma ti garantisco che quel ban mi fa venire voglia di non passare mai, è come se con la mia scelta finissi per premiare un tipo di politica che assolutamente disapprovo, quello delle imposizioni dall’alto stupide e dannose (e per questo a queste europee non andrò a votare). Quando leggo i commenti sul web leggo frasi del tipo “elettrico non mi avrai mai”, “lavatrici fatte in Cina”, etc. dove ormai è palese che l’argomento ha assunto un tono da stadio, ormai è un tifo e quando c’è il tifo non importa quali sono le ragioni di controparte, si continua a tifare per la propria squadra.

        /// le vendite di BEV si incrocano con già favorevoli e indecisi all’aquisto, che valutano/aspettano i prezzi in rapporto alle specifiche ///

        dovrebbe essere così e speriamo che un giorno torni ad essere così. Ma avendo trasformato la questione in una sorta di match politico-ideologico ora il rischio che la componente emotiva-irrazionale prevalga o comunque contribuisca pesantemente nella scelta finale è grave.

        E tra poco rischia di ripetersi lo stesso schema con l’efficientamento energetico delle case … temo barricate …

        • L’esempio delle case green è la miglior smentita del tuo ragionamento. Infatti la reazione è la stessa, ma non c’è nessuna imposizione dall’alto.

          • Sulle case green è pure peggio: perché mentre chi ha un’auto a benzina in teoria può mantenerla anche dopo il ban (e quindi l’imposizione riguarda solo il nuovo venduto e non l’auto di proprietà), con le case green c’è l’obbligo di intervenire anche su ciò che già si possiede con l’obbligo di migliorare l’efficienza energetica.

          • Non è così, Enzo. Nessun obbligo per i privati ma obbligo dei Paesi a raggiungere il risultato. Come, lo deciderà ogni singolo governo

        • se i discorsi sono tra tifosi, e in particolare i tifosi sono oppositori fissati con il ban, per me è una statistica falsata in partenza, quei qruppi già non erano potenziali aquirenti

          se si lancia un nuovo prodotto lo si fa anche contro gli oppositori (vecchi competitor che faranno di tutto per negativizzare il nuovo), mica si segue il volere degli oppositori e si chiude bottega

          le facs news e le polarizzazioni vengono spinte per varie ragioni di fondo, c’è un conflitto di tanti soldi sulla filiera oil, e ci sono i sovranisti in politica, per me sono fattori non eliminabili, figuriamoci a voler assecondarli sperando che si tacciano.. il giorno dopo ne hanno un’altra, ti chiedono di togliere il voto alle donne, e cosi via sino al medioevo

        • Non c’è nessuna ottima notizia Enzo, come pensi che l’Italia raggiungerà questo traguardo? accollandosi lo stato le spese per l’efficientamento energetico? sono solo belle parole che mascherano l’imposizione di una ulteriore spesa fatta a danno di cittadini che non hanno disponibilità economica per giunta(visto che l’imposizione è tanto maggiore quanto più è in classe energetica bassa l’edificio e che statisticamente tanto è più bassa la classe energetica e tanto minore è il potere economico del suo proprietario). Dovranno decidere se curarsi o efficientare la loro casa.

          • Mah, vedremo come lo stato deciderà di declinare il tutto. Ci sono molti modi per farlo bene. Ad esempio come in Germania hanno fatto quando ci hanno sorpassato per installazione di fotovoltaico (c’è una società che l’ha proposto in Italia ma poi è sparita …). La proposta è: io azienda ti pago il pannello a mie spese ma il risparmio che tu hai in bolletta me lo ciuccio io per tot anni, finché non mi ripaghi (con interessi, ovviamente) la spesa fatta. Così si vince tutti: all’utente non costa un centesimo in più, dopo molti anni addirittura inizia a risparmiare, l’azienda fidelizza il cliente, il clima ringrazia. Questo è un modo furbo, intelligente. Poi c’è il modo sbagliato che è il ban e scaricare sul privato il costo della transizione senza ragionare e creando fazioni e tifoserie.

          • sembra che lavori a gratis come propagandista per il partito di salvino, fai narrativa populista usando la fantasia, non c’è un elemento di analisi dei temi, giusto slogan

            scommettiamo che passate le elezione la frequenza con cui postate questi slogan diminuisce? che non ve ne frega niente dei “poveri” ma solo di fare retorica pre-elettorale come per “vincere” con l’inganno una partita di calcio?

          • R.S. ma ce l’hai con me o con Carlo? Io i soldi per sostituire la caldaia con la pompa di calore e rifare tutti i caloriferi interni non ce li ho e quei pochi soldi che ho frutto del mio lavoro vorrei spenderli per andare in vacanza con mia moglie, non per cambiare un impianto di riscaldamento che funziona senza problemi. Quindi condivido la preoccupazione di Carlo, siamo nelle mani del governo, vediamo che si inventa …

          • Ciao Enzo, no scusa rispondevo al messaggio di Carlo, che ne posta altri simili, prima che sotto comparisse anche la tua risposta

            “ulteriori spese”.. etc è lo stile di propaganda dei partiti sovranisti.. di ogni cosa visualizzare gli scenari peggiori, creare paure, ridirigere lo scontento a forza di slogan ripetuti.. “votateci.. mangiate m..elma.. è buona”

            leggo che hanno anche tagliato dalla TV (che non ho ma leggo i siti dei giornali) varie persone e programmi che gli sembravano scomodi in vista del 25 aprile e delle elezioni di giugno.. a me sto andazzo da lavaggio del cervello dei più influenzabili fatto con i media e anche sui social con i messaggi stila Pravda quotidani non mi sta piacendo e scusate se mi è partito l’embolo

            per le pompe di calore, penso di avere tasche modeste, ma non mi preoccupo, da noi non riescono neppure a fare il poco giusto con le norme, si fanno prendere in ostaggio da quattro taxisti, figurati se faranno il troppo, cioè norme troppo dure senza necessità o senza aiuti, come nelle narrative per creare paure; poi magari (?) le norme andranno applicate dal momento in cui si verifica un nuovo affitto, una vendita, o un lavoro di ristrutturazione.. o altro per mitigarle rispetto alle fasce più deboli.. e non credo si punterà a efficentare tutto il parco case..ci saranno ragionamenti di costo/benieficio

            nel merito:
            i prezzi delle pompe di calore scenderanno, sono oggetti relativamente semplici, e per i lavori edili è sempre esistito il 50% di incentivo, alcuni anni sulle parti termiche era anche 65%; si tratta anche di un investimento che in parte si ripaga

            dove la temperatura di mandata della caldaia nei termosifoni non è esagerata, non sarà necessario cambiarli, o magari aumentarne solo alcuni

            poi ogni appartamento/casa è un caso a sè, a maggior ragione si aggiunge una controparetina (4cm) interna in carton gesso, con un po’ di calcoli si possono evitare le condense e farle internamente, e la temperatura di mandata scende e magari i termosifoni bastano anche se li fai andare a 60 gradi invece di 70

          • Enzo,
            una pompa di calore dura minimo 20 anni (a differenza delle caldaie, quelle vecchie duravano senza problemi anche 25/30 anni quando non di più, quelle prodotte 10 anni fa hanno una speranza di vita nettamente inferiore) senza sostanzialmente manutenzione, salvo pulire lo scambiatore esterno (gli attuali gas, tipo R290, hanno un costo ridicolo, è propano)
            Una pompa di calore ha un rendimento almeno doppio rispetto ad una a condensazione. Sto facendo il caso peggiore, usando lo SCOP, per chi ha radiatori in ghisa e quindi userà alta temperatura. Per chi ha il riscaldamento a pavimento, probabilmente lo SCOP si avvicina al triplo. Ma ragioniamo nel worst case.
            Se consumi ogni anno 1000 metri cubi di metano (a 90 centesimi + costo contatore), useresti 5000 kWh per fare lo stesso servizio. Fintanto che il metano costa meno del quintuplo del kWh, conviene il metano. Attualmente, oggi, puoi fare contratti da 18 centesimi finito (escluso contatore: ma abbiamo escluso il contatore anche nel gas) che guarda caso è esattamente il punto di pareggio col metano. Se fossimo in Spagna, il kWh costerebbe ampiamente meno della metà già oggi.
            Fra 5 anni, tu ti aspetti che il costo dell’energia elettrica sia diminuito o aumentato, sapendo che siamo il paese europeo in cui costa più di tutti? E il costo del metano, come lo vedi? Dato che se ne consumerà di meno, costerà meno perchè lo svendono o al contrario lo aumenteranno perchè devono ripagarsi la manutenzione dei metanodotti e delle navi rigassificatrici che hanno enormi costi fissi che tu li usi o meno?
            Io credo che bisogna considerarlo un investimento con un ritorno nel lungo termine. Questo vale per chiunque arrivi a fine mese tranquillamente, chi non ci arriva adesso, ha sicuramente già oggi problemi e domani non andrà meglio: per questo sarebbe buona cosa che chi può facesse il prima possibile… sempre per una questione sociale, favorisce il futuro di chi non può.
            Se qualcuno ha 5k che non sa dove investire e sta pensando di prendersi un BTP Italia, magari li metta in una pompa di calore che probabilmente alla fine darà un ritorno economico superiore, se ha una caldaia vecchietta.
            La mia ha 12 anni e ha superato l’età media che mi dissero 12 anni fa (ed è una Viessman, seconda marca per affidabilità), al primo guasto (in estate… purtroppo mi fa anche acqua calda sanitaria, per il riscaldamento posso stare senza avendo split in tutta la casa, ma per ACS è un problema) non la riparerò e la sostituirò. Sempre che non la anticipi, il prossimo anno (per quest’anno non faccio più in tempo, bisogna partire con un bel progetto e soprattutto devo anche sostituire l’inverter che deve integrarsi con la PdC, anche il mio inverter ha già superato la sua vita media)

    • @enzo
      “…Peccato, quando la politica finisce per far odiare un prodotto valido (o destinato ad essere valido) come le elettriche…”

      ma scusa…
      e tu con i tuoi ragionamenti troppo spesso capziosi e spesso fondati o su dati sbagliati o su logiche fallaci (qui in questo thread sei stato smentito DUE volte da due lettori diversi!)
      … … .. .. . .
      non ti sembra di essere tu stesso causa dell’odio che lamenti nel tuo commento?
      all’inizio lamentavi le prestazioni, poi lamentavi le batterie e il cobalto, poi lamentavi l’autonomia, oggi lamenti il costo elevato, e man mano che uno dei problemi citati comincia ad avere soluzione allora passi a qualcos’altro, come un umarell brontolone e inacidito davanti a un cantiere.
      dovresti cercare di dirti la verità:
      “sono in lutto perchè prima o poi dovrò abbandonare i pistoni e la puzza di benzina che mi fa girar la testa, e significherà anche la fine della giovinezza”
      ne gioverebbero le tue considerazioni, spesso non banali ma inquinate fino allo stravolgimento da questo retrogusto novecentesco.

      io immagino che la più parte della politica circa l’elettrico e circa le case green non abbia capito un tubo, come non abbia capito un tubo del cambiamento climatico, non gli serva capire e non abbia nessun interesse a capire, non sappia distinguere un kW da un kWh,
      che ragioni in termini di bruum bruuuum, di “coppia che entra subito”, di “grosso”, di “veloce”, roba da futurismo a posteriori al limite del tamarro,
      e si faccia portare in braccio da personaggi che invece capiscono benissimo le conseguenze delle scelte energetiche perchè il loro profitto da quelle dipende.

      dai tuoi commenti
      penso lo stesso di te.

  4. Ieri ho visto delle recensioni sulla mg3 hybrid, sulla carta sembra un’auto eccellente, ad un prezzo onesto soprattutto con incentivi. Full tra l’altro

    • Ma lo sappiamo tutti che sono auto a benzina o diesel normali. Infatti il vero titolo sarebbe: la rivincita del petrolio e dei suoi derivati …

      • Ora rivincita mi pare una parola grossa, se le BEV scendono dello 0,9% vuol dire che tutte le auto che hanno un motore termico (incluse ibride e Plug-in) saranno salite di 0,9%.

        Come sempre una rondine non fa primavera.

      • …rivincita che si potrebbe anche declinare con una metafora diversa:

        “che figo, gliel’ho fatta vedere io a mia moglie che mi cornificava, mi sono segato l’uccello”

        alè!
        geniale,
        una settimana fa ho amici che hanno fatto il bagno ad Alassio, dopodomani danno neve a quote pianeggianti
        ma “rivincita del petrolio” …

        ah, ma di sicuro sarà stato il “cloud seeding”, la nuova parola d’ordine per questo periodo,
        di nuovo
        senza dimostrazione scientifica
        senza particolare attinenza
        un nuovo utile sacchetto di biglie per distogliere l’attenzione.

    • Così possono scrivere che l’elettrico vende più del diesel e sperare in un effetto “trascinamento” di massa.

    • Il dato grezzo Acea così com’è non dice tanto. La quota delle flotte sarebbe molto interessante. Il dato per il mercato UK è pubblicato da SMMT. Il 60% del mercato nuovo sono flotte e sono loro a comprare BEV per gli appetitosi incentivi fiscali. Il problema è che il privato non li ha e le stesse auto perdono tantissimo valore quando arrivano sul mercato dell’usato. Il leasing di una Model 3 era sulle £400 2 anni fa, con costo agevolato scalato sull’imponibile lordo, adesso £900.
      BEV di 2/3 sono in effetti un affare.

      • AntonioR
        Non so in UK, ma in Italia, OGGI 21 aprile, fermo restando i 5.000€ di anticipo che sono il minimo, se la prendi con un leasing a 48 mesi e 15.000 km annui, sono 387€ al mese… se ci spalmi l’anticipo, sono 500€ al mese.
        Provare per credere, sul sito Tesla.

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