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Urso contro l’elettrico: “Visione quasi religiosa”

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Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

Urso contro l’elettrico: il ministro delle Imprese parla di “visione ideologica, quasi religiosa“. E festeggia l’ammordibimento della normativa Euro 7.

urso contro l'elettrico
Il ministro Urso con il collega tedesco Robert Habeck: con Berlino visioni diverse sul passaggio alle emissioni zero

Urso contro l’elettrico: “Una voragine per industrie e lavoratori…”

L’Italia continua la sua crociata contro la road map dell’Unione Europea per arrivare alle emissioni zero. Di rientro dal Consiglio competitività Ue, Urso dice di avere finalmente riscontrato  “orientamenti improntati a ragionevolezza, buon senso, realtà e pragmatismo“. Continuando a premere affinché dal 2035 siano ammesse le produzioni non solo di auto alimentate a e-fuel (come ottenuto dalla Germania), ma anche da biocombustibili. Intanto porta a casa un primo traguardo con la revisione della normativa Euro 7, con i nuovi limiti  in arrivo sulle emissioni della auto tradizionali: “Abbiamo raddrizzato una strada che sembrava portare a una voragine per industria e lavoratori. Ora la larga maggioranza che si è registrata oggi su Euro 7 va consolidata per superare una visione ideologica, quasi religiosa della batteria elettrica. Che non corrisponde alla natura, ai valori, all’identità e alla natura del lavoro in Europa“.

Urso contro
Luca De Meo, numero uno del Gruppo Renault e dell’ACEA.

La UE impone requisiti minimi per la durata delle batterie delle EV

I limiti imposti inizialmente dall’Euro 7 sono stati addolciti tenendo conto delle proteste delle industrie per gli investimenti aggiuntivi richiesti. Ma per i veicoli leggeri (auto) vengono mantenuti i limiti di emissione esistenti, mentre per i veicoli pesanti (camion) vengono dettati limiti più bassi. La nuova normativa contiene poi una disposizione speciale sugli autobus urbani. L’Euro 7 stabilisce limiti anche per le emissioni “non di scarico“, come le particelle provenienti da freni e pneumatici. Previsti inoltre i requisiti minimi di prestazione per la durata della batteria nelle auto elettriche con requisiti più severi. Il regolamento prevede inoltre l’utilizzo di tecnologie avanzate e strumenti di monitoraggio delle emissioni. La partita ora si sposta sulla scadenza 2035 per il passaggio alle emissioni zero: se ne discuterà nel 2026. Con le industrie schierare contro il passaggio al solo elettrico-idrogeno e il presidente dell’ACEA, Luca De Meo, a definire le auto a batterie “una rivoluzione solo per ricchi“.


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87 COMMENTI

  1. Senza scendere in stucchevoli dettagli perchè non è la sede, questi letteralmente non sanno fare niente ! E vengono a sputare sentenze! Poi senti chi parla di fanatismi (Vincere ! E vinceremo!)

      • Un tempo si direbbe che vi sfugge il quadro d’insieme ma in questo caso l’avete sotto gli occhi, quindi dovrebbe essere facile vederlo. La proposta è stata approvata dal consiglio europeo (europeo, non italiano), è stata avanzata dalla presidenza spagnola e sulla posizione dell’Italia c’era anche la Francia. Tutti conservatori?

        Che poi, chi sarebbero “gli altri”, quelli buoni? Gli americani, che non hanno un ban per le auto a benzina? I cinesi, che non lo prevedono neanche loro e che ogni anno battono il record dell’anno precedente nell’uso del carbone per le loro sempre più numerose centrali elettriche a carbone? Gli inglesi che hanno appena spostato il ban delle elettriche dal 2030 al 2035? I californiani che consentiranno alle plugin di essere vendute al pari delle elettriche senza limiti temporali? I giapponesi e gli indiani che devono ancora partire? I brasiliani che vanno a etanolo?

        Aspetto i nomi dei buoni, di quelli migliori di noi da cui imparare …

        P.s.: a scanso di equivoci non ho votato e non voterò mai questo governo

        • Enzo, a noi colpiscono queste definizioni che fanno apparire chi viaggia in auto elettrica come il membro di una setta di esaltati. Tutto qui.

          • concordo con il sig. Mauro.

            Enzo divide il mondo in buoni e cattivi
            e così facendo conferma quel che dice il ministro rispetto all’atteggiamento fideistico e simili religioso.

            peccato che Enzo una BEV non ce l’ha anche se ha più volte confermato che la comprerà, nel giorno di poi al prezzo di quasi niente.

            estrapolo quindi che l’atteggiamento fideistico e da invasati
            esista,
            ma tra i detrattori e i finti-sostenitori

          • Io rileggendo il virgolettato del ministro non ci ho visto un attacco a chi sceglie di guidare elettrico ma a chi vieta le auto a benzina. Lo spiego con una iperbole: è un po’ come se l’Europa, per migliorare lo stato di salute delle persone, imponesse a tutti di fare jogging tutte le mattine e il ministro della salute italiano, opponendosi a questa visione unica, difendesse chi non vuole fare attività fisica, ritenendo che la salute può essere tutelata anche in altri modi.

            Nessuno ce l’ha con chi guida elettrico, non c’è un attacco a chi guida elettrico (anzi, anche con questo governo sono confermati i benefit: chi guida le auto elettriche non paga né bollo né accise che sono usati per asfaltare le strade che tutti usiamo, chi guida elettrico viaggia a scrocco di chi guida a benzina), tanto è vero che questa proposta è stata partorita dalla Spagna e appoggiata dalla Francia, entrambi paesi ben convinti dell’elettrico.

            Mauro io sinceramente ho l’impressione opposta: che chi non è favorevole al ban totale delle auto a benzina per il 2035 è un esaltato patrol head, quando alla fine questa decisione l’ha presa solo l’Europa, pure la California ha fatto qualche compromesso … i “talebani” dell’auto elettrica non sono coloro che la acquistano ma coloro che non accettano altre religioni oltre la loro …

          • @enzo

            continui a fare finta di non sapere quale sia la ragione dietro il ban del 2035
            e nemmeno i tornado, le grandi are fuori stagione, la siccità ripetuta
            e i 28 gradi a Cuneo al 28 settembre
            sembrano sufficienti a farti ragionare.

            o forse ragioni benissimo,
            magari hai interesse a spostare l’attenzione

        • E perché mai dovremmo sempre seguire gli altri?
          E se fossimo noi ad aprire una nuova strada?
          La Cina installa rinnovabili a spron battuto.

          • @mario milanesi
            No, era una risposta ad Enzo, quando dice che solo in Europa c’è il nam alle ICE e puntiamo sulle FER, mentre nel resto del mondo continuano ad inquinare.

        • “La proposta è stata approvata dal Consiglio europeo…”
          Si ma in concomitanza hanno anche deciso che gli e-fuels debbano essere carbon neutral al 100%, mentre nella prima ipotesi si parlava del 70%.
          Per inciso pare che il 100% sia quasi impossibile da ottenere.

          Io ci vedo una unica lettura: c’è stato un accordo con le case produttrici che vogliono puntare all’elettrico, ma, essendo in ritardo con i competitor, hanno bisogno di forti investimenti che non possono dirottare su euro7. Così meglio (per i conti VW, Stellantis, Renault…) non buttare soldi in euro7, ma fare all-in sulle batterie.

          Quindi non si capisce questa “PASSIONE” per i motori termici, ma in particolare per il BIOCARBURANTI CHE MAI SONO STATI PRESI IN CONSIDERAZIONE: sarà l’ennesimo spreco di denaro pubblico, l’ennesima cattedrale nel deserto italiana…. E sotto sotto c’è uno sfottò fatto apposta per gli stolti che non comprendono e che devono sostenere qusti politici in questa battaglia delle “IPOTESI ALTERNATIVE”, “NON C’È SOLO L’ELETTRICO”….. BATTAGLIA PERSA IN PARTENZA!
          ST..I E APPROFITTATORI.

        • Ma scusa Enzo, pensi veramente che quei quattro in Europa siano tanto piu sganciati dal petrolio e dai ricchi azionisti dei fabbricanti di caldaie dei nostri geniali governanti? ILLUSO.
          Quello che tu scambi per saggezza salva economia e’ solo il solito salvo le mie tasche e le mie poltrone.

  2. Secondo me questa decisione fa bene anche all’elettrico. So che il 99% mi darà contro e non condividerà, ma c’è una ragione per cui secondo me l’avvantaggia. Non dovendo sviluppare nulla di nuovo per l’Euro 7, gli attuali produttori possono continuare a vendere i modelli a benzina e diesel con i motori attuali. E “spalmando” la vendita da qui al 2035 ci sarà anche una diminuzione dei prezzi. Penso al 3 cilindri Renault che equipaggia tanti modelli Renault e Dacia. Ma penso anche alle vetture a benzina di MG, inclusi i motori a benzina della prossima MG3.

    Senza una competizione al ribasso dei listini, l’elettrico sarebbe destinato ad una decrescita del prezzo molto lenta, con i produttori che difficilmente saranno pronti a scendere sotto i 25k. In pratica l’attuale previsione dei prezzi vede il “listino elettrico” partire da 24k o 25k come prezzo d’accesso (sto già includendo le future R4, R5 e id2), quindi parliamo di una segmento B, senza optional, con batteria da 50 e autonomia wltp di 400 km. Il minimo indispensabile. Sotto i 24k solo segmento A e “cosette”, autonomie di 320-350 km, etc. etc. Con prezzi pronti ad impennarsi di nuovo al minimo soffio di vento.

    Invece con la competizione dei motori a benzina, con auto come Yaris Cross, Clio, Sandero, Duster a prezzi bassi i produttori di auto elettriche dovranno sforzarsi di rinunciare di più ai loro margini per avvicinare il più possibile la loro offerta a quella del benzina, altrimenti l’acquirente scappa, soprattutto in alcuni paesi come il nostro.

    E anche socialmente ritengo che sia una buona notizia: l’operatrice del call center pendolare la cui auto di 20 anni tra 2 anni tira le cuoia potrà ancora accedere alla vettura a benzina a 15000 euro (Sandero et similia) e rinviare l’acquisto dell’elettrica a quando davvero il prezzo scenderà e sarà competitivo (VW ID1 ?!?), tra l’altro acquistando un’auto la cui affidabilità è nota e non un motore Euro 7 che, dopo qualche anno, avrebbe potuto far illuminare il cruscotto come un albero di natale.

      • Klaus è un dato di fatto che le auto con 400 km di autonomia WLTP (che poi sono realisticamente meno di 300 in autostrada) oggi costano più di 30000 euro. E con la Renault 4 e 5 non crede che ci sarà un’evoluzione in tal senso perché la Renault 5 la faranno con batteria da 42 kWh e 52 kWh e secondo te la versione base con gli alzacristalli a manovella e l’autoradio col giradischi che ci hanno promesso a 25000 Euro che batteria monterà? Forse la ID2 sarà la prima vera elettrica con autonomia di 400 km a 25000, forse! E comunque è una spesa ancora molto alta per chi cerca qualcosa di nuovo a meno di 15000 euro (e sì che nei concessionari su certi modelli è facile trovare qualcosa di nuovo a meno di 15000 euro per le versioni a benzina).

        • Si chiama transizione perché non viene fatta dall’oggi al domani. Ma nell’arco di 12 anni.
          Chi ti dice che tra 7 anni non siano calate di prezzo e con modelli di fascia A e B acquistabili allo stesso prezzo dei termici?
          Oppure con offerte a km0?
          Perché se guardo il puro listino, la panda che parte da 17000€ non la prendo nemmeno in considerazione.

          Quindi, smettila di parlare dall’alto del tuo scranno come se dovessimo convertire tutto il parco auto oggi, per favore.

          • E in questi 7 o 12 anni le auto a benzina sono il paracadute per chi non può spendere 30000 euro per la Renault 5 da 420 km …

            Quando le elettriche costeranno come le auto a benzina, tutti o quasi passeranno all’elettrico, che timore hai? Perché le persone dovrebbero comprare auto più costose che vanno con un carburante più costoso e inquinante? Aspettiamo il promesso calo del prezzo, fiduciosi … molto fiduciosi …

    • Buongiorno, mi perdoni ma mi sfugge il nesso tra riduzione (o mantenimento) del prezzo di un segmento A e B benzina e maggiori vendite di auto elettriche di pari segmento ( che hanno prezzi maggiori).
      L’effetto è semplicemente che io, casa produttrice di macchine segmento A e B, continuerò a rimandare la produzione di un modello elettrico corrispondente, venderò segmenti C, D e superiori in elettrico e inferiori a benzina.

      • non funziona così perché il mercato dell’auto è fatto sempre dalle stesse persone, non è che domani mattina raddoppiano gli acquirenti. Se tu offri un’alternativa economica, levi clienti agli altri. Che succede se in un comune, pur con buoni ristoranti, viene aperto un McDonald? Che una comitiva di amici, anziché farsi la pizza, la bistecca o il sushi andrà a mangiare al McDonald. E chi offre prodotti di qualità a prezzi competitivi difficilmente chiude.

        Avere qualcuno che ti offre qualcosa low cost impedisce a chi vuole aumentare i prezzi di aumentarli troppo perché così finisce per perdere clientela che va verso il low cost. Questo vale soprattutto per i segmenti A e B ma anche per gli altri. Ovviamente tu casa produttrice puoi benissimo continuare a rivolgerti al mercato premium e luxury ma nessun operaio dovrà indebitarsi per acquistare il modello d’ingresso della tua gamma, potendo contare su una alternativa low cost.

        game, set, match.

        @mario milanesio: riprova, se hai argomenti …

        • auto low cost = margine di guadagno basso.
          ne devi vendere molte, molte, molte.
          e quindi
          ne devi produrre molte, molte, molte.
          e quindi
          avere un investimento di capitali per materie prime e semilavorati e risorse umane molto oneroso e con coefficienti di rischio molto elevati.

          una produzione di lusso questi problemi non li ha,
          e a differenza di 20 anni fa
          ci sono tante persone che possono permettersi il lusso,
          perchè la forbice tra ricchi e poveri (categorie semplicistiche, per carità)
          si è allargata, e parecchio, a scapito della classe media.
          quando prima vendevi una auto sopra i 120mila euro
          adesso ne vendi 10.
          e costa molto meno venderne e produrne 10
          che venderne 60 a 20mila euro.

          quindi scannarsi per aver le BEV a 25mila euro
          è tempo perso: o interviene il regolatore (Stato, UE, ecc)
          o finchè il ricco diventa più ricco ogni giorno che passa
          le BEV a 25mila ce le scordiamo,
          e bye bye classe media.

          mi sembrano banalità.
          @enzo, può bastare?

  3. Trovo le elettriche una buona soluzione. Vedo l’idrogeno solo per i trasporti pesanti. Gli e-fuels hanno il problema del costo, ma in caso di economie di scala chissà.

    Detto questo. smettiamo di attribuire le mancate vendite delle elettriche in Italia al cattivo di turno quando è una banale questione di redditi. Nel centro di Milano ci sono più Tesla che piccioni. A Napoli ho fatto a piedi andata e ritorno dalla stazione al tribunale, con due percorsi diversi, ed ho visto una sola ibrida (uguale alla mia) a pochi metri dalla stazione e nessuna bev. Infatti Napoli è al cinquantesimo posto o già di lì nella vendita delle elettriche.

    Se non cambiano il prezzo delle elettriche od i redditi degli italiani, ci sarà poco da divertirsi e vedremo i benestanti elettrificati ed i poveri “cubanizzati” con auto d’epoca almeno sino a che fare il pieno non costerà come una colazione da Tiffany.

    • Non si tratta di essere cubanizzati ma semplicemente di essere oculati nel mettere su piazza migliaia e migliaia di euro soprattutto quando quella spesa (auto) non rientra tra le priorità.

      • …e tra qualche anno tutti a piagnucolare contro
        il destino cinico e baro
        la Cina
        la UE
        i crucchi
        i “nekri”
        le cavallette

        perchè il clima è andato del tutto a putt…., anche per la quota parte che si poteva salvare
        e perchè gli altri Paesi ci avranno invasi con i loro prodotti tecnologici.

        roba già vista a più riprese negli ultimi 30 anni, non trovi?

        aaah, la capacità di innovazione degli imprenditori
        aaaaah, la capacità di visione della classe politica
        aaaaaaah, la capacità di comprensione e di pulling della popolazione figlie della scuola buona…..

  4. Resto ogni giorno sempre più stupito da quella che non si può neanche definire “ignoranza” perché il Ministro sicuramente non lo è. Ma come non sapere che di italiano nella prod. automobilistica è rimasto ben poco! E la transizione verso l’elettrico si muove (…in Italia lentamente) nonostante queste esternazioni prive di logica. Provate a contare quante “pubblicità” di auto elettriche vedete ogni giorno in Tv e quante di “temiche…”! Bene farebbe invece il Ministro a sponsorizzare, incrementare investimenti verso l’elettrico, riconvertire fabbriche oramai decotte e tagliate fuori da questo passaggio e attrarre capitali stranieri per la riconversione industriale. Se perdiamo anche questo treno come paese siamo veramente messi male stavolta. Il GAP con gli altri Paesi europei non lo recupereremo più, ci mancheranno competenze e maestranze formate. Mi dispiace, ma è la peggiore classe politica che ci poteva capitare in questo periodo di rinnovamento tecnologico.

  5. Occhio sui biocarburanti ci sono dei problemi da valutare prima di essere tentati di sosteniterli

    per questo il programma sarebbe di utiliizzarli per mezzi pesanti e aerei in attesa di sviluppare sistemi a e-full realmente ‘verdi’ o a idrogeno (serve molta energia in esubero da fonti rinnovabili per renderli competitivi, in pratica inizeranno a “ingranare” dal 2030 secondo previsioni),

    mentre per vendere più auto termiche in questi anni di transizione viene fatto intendere ai meno preparati e ammiccando che potrebbero essere creati e forniti in grande quantità e costi abbordabili anche per le auto, scongiurando un invece probabile aumento futuro dei costi dei carburanti per i motori a pistoni

    Questi i problemi dei bio-fuell che ho sentito accennare:

    – se si si calcolano le emissioni di Co2 anche indirette con un calcolo LCA rigoroso, c’è il rischio che le emissioni siano non molto inferiori dal carburante ottenuto dal petrolio; questo perché si ricavano da culture agricole molto estese, richiedono l’utilizzo di risorse ed energia, anche di mezzi alimentati a carburante, poi ci sono le fasi di trasporto tra continenti e il processo di raffinazione; se il calo di emssioni fosse modesto, non avrebbe senso rispetto a banalmente convertire a metano i motori termici residui o altre misure palliative

    – c’è un serio problema etico, oltre che di quantità totali ottenibili, vanno a sottrarre una risorsa non infinita, ampio suolo coltivabile (in africa); ora sostengono che per i biocarburanti di 2a generazione avrebbero selezionato colture speciali per tipi di suoli non in competizione diretta con colture alimentari, ma questo in teoria, alla fine i suoli appetibili vengono destinati alla coltivazione più ‘redditizia’ (carburanti), e poi c’è comuque sempre almeno una competizione indiretta per i suoli, vedi punto successivo

    – c’è è anche un problema ambientale, per recuperare altro suolo coltivabile e sfamare la popolazione ancora in crescita in africa nei prossimi anni, suolo che verrà sottratto dai biocarburanti, è difficile recuperare suolo agricolo dai suoli desertico, e nella pratica si preferisce disboscare aree gia verdi, con altro danno al bilancio netto di Co2 e agli abitat naturali

    – un possibile problema commerciale, non è chiaro come evitare che nella filera venga miscelato bio-combustibile con combustibile tradizione variamente trattati in raffineria

    – quande la trazione elettrica è possibile in alternativa (per auto e furgoni leggeri, già entro 3 anni a costi e spefiche sempre più convenienti; per mezzi pesanti pare ci vorrà qualche anno in più), risulta per emssioni di Co2 e anche bilancio enegetico nettamente preferibile;

    lo stesso suolo occupato da coltura di biocarburamte, potrebbe essere destinato ad agricolo lasciandone una piccola porzione per la posa di pannelli fotovoltaici e fornirebbe sia cibo che abbastanza corrente per far marciare lo stesso numero di vetture per gli stessi km se vetture elettriche, questo è il livello di enorme differenza di resa delle due filiere messe a confronto

    Eni punta molto di essere in prima linea, perché sta già riconvertendo le raffinerie anche italiane rimaste inutilizzate già dal 2008 con il calo dell’uso dei carburanti tradizionali

    E’ una questione da tenere d’occhio, stanno già tentando di influenzare l’opinione pubblica e le elezioni con estese ‘campagne’ di influenza, ammicando ad un possibile uso per autotrazione, fosse anche solo per far partire la filiera per altri usi ma ottenendo senza contrasti ampi finanziamenti pubblici (manco a dirlo il nostro governo pare voglia elargire soldi pubblici molto più abbondantemente che per altre cause)

    Come curiosità,
    in modo marginale un po’ di propaganda interessata/prezzolata da social-media a tema è arrivata anche qui sul blog

    nuove utenze con messaggi a tema ed ‘entusiasti/interessati’ su biocarburanti e idrogeno; più i soliti messaggi disinformanti sull’elettrico e sulle ideologie anti-europeiste; più un paio di casi goffi, un genio che inizialmente postava da più utenze fake ma usando direttamente l’email del car sharing Eni, e una promotorer politica che spammava comunicati prestampati con news a tema strambi ma perlomeno in modo un po’ meno occulto

    La stizzatina d’occhio è ai conservatori meno informati delle conseguenze dell’uso dei biocarburanti (e delle sovvenzioni di soldi pubblici che stanno già inziando a prendere), con il rischio di farsi manipolare da messaggi pensati con i metodi della pubblicità; come se il desiderio di alimentare a bio-fuell un’auto a pistoni nel 2045 fosse davvero una priorità nella vita, senza capire che molto prima loro stessi preferiranno un’auto elettrica vista la rapidità di evoluzione delle specifiche tecniche

    più realisticamente penso che e-fuell (o per un po’ anche i biocarburanti) saranno disponibili ma a prezzi che ne scoraggeranno l’uso alternativo alla trazione elettrica, se non per far fare giretti alle auto d’epoca su strada o in pista, e non sarà un dramma, anzi, per quel momento le auto elettriche saranno già molto semplici da produrre e già quasi auto volanti con opzione di decollo in verticale (esagerando ma non trppo) a questo ritmo di evoluzione

    =====

    Sulla normativa euro 6-7

    anche tenendo gli stessi parametri, potevano almeno rendere più rigorosi i test di omologazione, ovvero includere nella misurazione anche le fasi di rigenerazione dei filtri, è il trucchetto con cui le diesel euro 6 di fatto possono svicolare dai parametri imposti sulle emissioni delle polveri (c’è un noto report tecnico a riguardo di Riccardo Engineering, gli stessi consulenti tecnici inglesi che anni prima avevano scoperchiato il diesel-gate)

    le modifiche tecniche migliorative che avrebbe comportato ai filtri delle auto erano state stimate in 200e aggiuntivi, questo il prezzo dato alla salute ed anche il prezzo di tutto il can-can mediatico e delle pressioni sulle commissioni dei costruttori auto europei, che piangevano miseria, gridavano al complotto, e diffondevano paura nel pubblico sostenendo un aggravio di costi di 2000e

    pazienza, ci dovrà pensare il mercato a ridurre queste motorizzazioni,
    i diesel recenti sono meno appetibili per il livello di maggiore complessità e delicatezza alla ricerca di prestazioni sempre più tirate, oltre che compromessi con emissioni inquinanti, per avere problemi ad oggi basta un pieno di carburante adulcorato o minimi difetti di produzione, pompa alta pressione, iniettori, turbo, olii motore sempre meno densi e meno protettivi, con costi notevoli in caso di manutenzione e guasti; e lato convenienza per chi fa ampi chilometraggi ormai lo scettro è alle efficenti e aerodinamiche auto elettriche berline segmento D, il passaparola si sta spargendo

    bene che almeno per i mezzi pesanti la normativa venga aggiornata, camion e autobus pare rimarranno termici qualche anno in più delle auto e dei furgoni leggeri

  6. Un ministro della Repubblica italiana credo abbia il diritto e il dovere di tutelare lo sviluppo del petrolio made in Italy, nonché di tutelare lo sviluppo della produzione di auto made in Italy fatte in Polonia, Turchia, Serbia e Francia, nonché di tutelare lo sviluppo di emissioni dannose per l’ambiente e nocive per noi uomini made in Italy, nonché di sviluppare un’arretratezza tecnologica irreversibile dell’industria made in Italy. Con questo ministro il made in Italy è in buone mani.

    • e chissà che giro di scambio di favori politici e personali da ‘tutelare’

      Purtroppo il problema alla radice siamo anche noi, queste sono coalizioni regolarmente elette e a cui poi viene permesso e perdonato tutto

    • stai scrivendo quel che stai scrivendo
      (“il made in Italy è in buone mani”)
      riferito al ministro che ritiene
      che il “prezzo medio esposto” possa fare da clamiere del prezzo della benzina?

      no, dai: davvero?

  7. Tanto dopo la revisione sugli euro 7, che poi alla fine si traduce in minori spese per adeguare il termico e maggiori investimenti da dedicare all’elettrico, c’è stata anche la reprimenda sugli e-fuels: devono assolutamente essere carbon neutral, prima era previsto il limite al 70%, ora revisionato al 100 %, altrimenti niente commercializzazione.
    Figuriamoci se prendono in considerazione quella ciofeca dei biocarburanti.

    • A ecco, buona notizia questa sui requisiti degli e-fuell

      poi intendi che non c’è il rischio che approvino i bio-carburanti per le auto, invece che per altri usi?

      ho letto che Eni avrebbe già riconvertito 3 raffinerie italiane, oltre a news confuse di ampi finanziamenti pubblici; per altri usi (navi, aerei, mezzi pesanti?) pare che la filiera bio-fuel (con un vantaggio di emissioni non molto chiaro rispetto ai carburanti mormali) la vogliono far partire, con coltivazioni in Nord Africa

      • Sinceramente io la mossa congiunta euro6/7 e e-fuels la interpreto come:.”ok, euro 7 vi costa, toglie risorse alla transizione energetica, vi veniamo incontro, così potete puntare tutto su elettrico.

        Poi sul biocarburante non capisco molte cose: secondo Eni stessa non si potrà alimentare oltre 6 milioni di veicoli, con una ottima raccolta differenziata. Ma ci sono veicoli di più difficile elettrificazione, quali navi ed aerei, che li possono utilizzare, inoltre dei 40 milioni di veicoli, non credo che ne rimangano meno di 6 se non tra moltissimi anni.

        Per cui, che filo logico esiste nel vendere auto termiche nuove dopo il 2035, se il biocarburante non basterà nemmeno per il parco vecchio circolante, senza contare gli altri mezzi per cui potrà essere prodotto?
        Hanno bisogno di un business di decenni, non bastano vent’anni? Per gli stabilimenti già in essere credo che ci sia ampio margine di ammortamento: vogliono soldi dallo stato o dall’Europa per farne di nuovi?

        Io non ho le risposte, ma molti dubbi si, soprattutto se mi si dice che si toglierà spazio all’agricoltura: allora tanto vale installare pannelli fotovoltaici e pale eoliche, di gran lunga più efficienti della coltivazione di colza (o olio di palma a buon mercato, visto che l’alimentare lo sta abbandonando) per trasformarla in carburanti.

      • Trovata geniale, togliere spazio alle coltivazioni in Africa per continuare a far stare in piedi le raffinerie dell’Eni?

        Ottimo.

        Già dall’Africa migrano verso di noi anche per la fame, aumentata pure dal surriscaldamento globale che ha portato con siccità ed alluvioni a non poter più coltivare molte terre.

        Quindi per riempire la pancia di una manica di carogne che nel golfo del Niger ha devastato il territorio e fatto venire malattie sconosciute alla popolazione (oncologiche e non), vogliono ulteriormente affamare gli africani aumentando di fatto la piaga dei barconi della speranza dove i morti quotidiani non si contano neanche più.

        Chi ha pensato è sta progettando una cosa del genere può essere solo un criminale o un petroliere, che poi è la stessa cosa.

        Li ho vicino a casa, questi pensano di essere degli eletti padroni del mondo con diritto di vita o di morte sul prossimo (anzi qualcuno di loro un giorno con una forma di demenziale orgoglio strisciante arrivò a dire guardando i fumi della raffineria dove lavora: “quello è vapore, quello che uccide non si vede”).

        Uno schifo.

  8. Ma sui Requisiti minimi di durata delle Batterie ne vogliamo parlare?
    Voglio comparare ne noleggiare o prendere in Leasing una nuova fiammante Model 3 facelift.
    Ad oggi dopo 7-8 anni e 56.000, 00lo euro spesi (Tesla Long Range con cerchi da 19 e grigio stealth) lo trovo un pollo a cui venderla?

      • Io con 7 anni sulle spalle con annesso Alert di fine garanzia pacco batteria manco per sogno.
        Voglio più garanzie.
        Voglio immaginare di potermi tenere stretta la Tesla Model 3 L.R. almeno 20 anni….senza dover pensare ad un cambio batteria con costo annesso tra i 15.000 ed i 18.000 euro. da aggiungere ai 56.000,00 per l’acquisto.
        Mi diano questa garanzia e so disposto ad andare a caricare anche a 3 km da casa in pieno inverno aspettando in auto per oltre un’ ora in attesa di arrivare al 100%.

        • Puoi farlo benissimo con la tua diesel. Tutto quello che chiedi. Sei già a posto.

          Ah, forse no? Ah cavolo. E allora che senso ha chiederlo per le BEV?

        • La sua attuale termica ha una garanzia di 20 anni? Ci passa il nome?

          A parte che la Model 3 LR con vernice a pagamento e cerchi da 19″ costa 53.690€ e quella coi cerchi da 18″ (consuma molto meno!) colori di serie (a scelta tra 3) costa 49.990€, che sono 6.000€ in meno.

          Nessuno darà mai questa garanzia: c’è per caso qualche auto garantita più di 7 anni, a parte le KIA (leggersi le limitazioni della garanzia, please!) ?
          Oppure: ti faccio pagare la macchina 100.000€ anzichè 50.000€ e poi te la garantisco 20 anni.

          Quanto costa una segmento D di 8 anni rispetto al valore da nuovo, oggi?
          Davvero una Tesla “invecchia” male? Sono passati 6 anni da quando è uscita e la nuova ha ben poco di più della vecchia e qualcosa di meno, in compenso TUTTE hanno lo stesso software aggiornato e c’è chi intanto ha superato i 300.000 km con batteria originale e se l’è già ripagata (col risparmio carburante, dato che fino a 18 mesi fa sostanzialmente il kWh costava 5 centesimi e il risparmio era enorme).

          C’è il leasing, se si hanno dubbi. Una Tesla Model 3 LR ha un valore garantito a 48 mesi di 30.000€: considerando che sicuramente NON ci rimettono, quanto vale una BMW 330 benzina di 4 anni? Su Autoscout girano intorno ai 40.000€ ma il prezzo di partenza è quasi 20.000€ in più di una Model 3 LR, quindi, chi si deprezza di più?

    • Tesla e Zoe sono auto stra-rodate e longeve, in strada dal 2012 circa; penso che le piazzi anche dopo 10 anni senza problemi;

      il bello è cho lo stato dell’auto può essere certificato da un test batteria stampato su carta, che il risultato sia buono o meno è contento chi vende e contento chi compra, si fa il prezzo e sanno cosa hanno in mano senza fregature, poi tre qualche anno ance le batterie di ricambio è previsto costeranno la metà di oggi

      voglio vedere piutttosto l’alternativa se non sia peggio:

      chi ti prenderebbe invece una termica usata anche già tra 5 anni se non a prezzo stracciato, svalutato al massimo, visti i costi di gestione carburante e i rischi di manutenzione delle meccanica,

      che sulle auto termiche inizia a diventare un rischio e ‘puzzare’ come il pesce già a 60.000.km, mentre un’auto elettrice con 300.000.km ha ancora molto a da dare

      ..chiamali polli..

    • Se fanno la stessa cosa per le ICE.
      10 anni garanzia minimo per tutte le auto.
      Io ne ho auti 3,5 sulla mia 308 ma perché, paradossalmente, l’ho presa usata per cui mi hanno offerto l’estensione 5anni/80K Km inclusa nell’acquisto.

      Avrebbe un suo perchè es una macchina è una spesa da ponderare e per un bene durevole. Ebbene rendiamolo durevole 10 AA di garanzia obbligatoria sulle auto a chi NON piace uscisse dal mercato europeo.

      Sono curioso di vedere chi resterebbe

  9. Forse è giusto non andare verso l’euro 7 perché sarebbe meglio indirizzare la ricerca verso batterie, accumuli e produzione verde di energia elettrica. Ma lo sappiamo che questo governo conservatore con elevate punte di inettitudine rappresenta il vecchio mondo fossile e tecnologie obsolete. Nel frattempo gli altri progrediscono e ci porteranno via tutto.

  10. L’unica visione religiosa ce l’hanno loro nei confronti di petrolieri, petrolio e derivati.

    Parlano tanto di non puntare tutto sull’elettrico e continuano a riempirsi la bocca (e le teste di chi li ascolta) con:

    – l’idrogeno: che per l’autotrazione è una follia in quanto si sprecano i due terzi dell’energia rispetto all’elettrico puro;
    – i biocombustibili: peccato che in un anno con la coltivazione di 1 mq si fanno solo pochi km, INVECE CON 1 METRO QUADRATO DI FOTOVOLTAICO SI POSSONO FARE 300-400 KM.

    Ma come dico sempre il loro obiettivo non è ne l’idrogeno ne il biocombustibile, ma bensì creare confusione nella testa della gente affinché nel dubbio non scelga e continui a bruciare benzina e gasolio continuando ad ingrassare i loro amici petrolieri.

  11. Da un governo che:

    – ha peggiorato gli incentivi per l’elettrico;
    – ha il coraggio di incentivare ancora il termico;
    – ha ridotto sensibilmente le agevolazioni per installare le energie rinnovabili;
    – inventa problemi nei confronti dell’efficientamento degli immobili;
    – ha tolto i finanziamenti alle piste ciclabili cittadine;
    – ha tolto finanziamenti pure alle ciclabili turistiche;
    – ha aizzato contro l’elettrico tutta l’informazione compiacente di questo paese;
    – sta creando burocrazia (giusta o sbagliata che sia) nei confronti della mobilità elettrica leggera (bici e monopattini)….forse con lo scopo di disincentivare!?!??
    – ecc.

    Cosa ci possiamo aspettare?

    I posti di lavoro saltano e salteranno in quanto lo stato non fa nessun investimento nei confronti dell’elettrico, QUINDI PER LORO ESPRESSA VOLONTA’ ALIMENTANDO LA PROFEZIA CHE SI AUTOAVVERA.

    I POSTI DI LAVORO IN ITALIA SI PERDONO PER COLPA DEL GOVERNO CHE E’ ATTACCATO AI FOSSILI PIU’ DI QUALUNQUE ALTRA COSA utilizzando come caprio espiatorio l’auto elettrica.

    Le aziende italiane non lavorano solo per l’italia, ma anche per l’estero……e cosa pensano…che per i capricci dell’Italia e di qualche casa automobilistica della mutua il resto del mondo si adegui a loro?

    E tutto questo per non far perdere quote di produzione alle raffinerie, tanto generose nell’elargire royalties alla politica (e non solo) e chissà.

  12. La solita aria fritta di una classe dirigente scientificamente ignorante e incapace (assumendo la buona fede) di riconoscere l’interesse pubblico. Se in Europa verrà perso lavoro sarà proprio a causa dell’inettitudine di questa classe dirigente incapace di accompagnarci verso un futuro inevitabile.

  13. Lo pensavo più pragmatico (leggasi sveglio), in europa concedono l’euro 7 nel mentre vendono sempre più elettriche.
    Lui da pragmatico (leggasi sveglio) pensa di aver ottenuto una vittoria invece è la croce sopra alla nostra industria e sopratutto ai nostri lavoratori.
    Ma lui molto pragmaticamente non si sente minimamente toccato.

  14. Quella dell’euro 7 è una vittoria di Pirro. Se in Europa ad Agosto 1 auto su 5 è elettrica (media europea) e in Germania il 40% delle auto vendute ha un cavo di ricarica, si capisce anche che quella che si sta correndo non è una maratona ma una gara sui 400 metri.

  15. Inutile prolungamento dell’agonia del termico… No si capisce perché una Panda termica a 15k sia meglio al consumatore di una Spring elettrica alla stessa cifra… Diano invece una strizzata ai produttori europei che preferiscono aumentare il costo delle auto (termiche ed elettriche) piuttosto che aumentare la produzione. Non si capisce perché la stessa VW venda la ID4 a prezzi diversi in Europa e Cina… Che siamo più stupidi qui a pagare di più? Questa è manipolazione politica, non religione. Il resto del mondo è partito sull’elettrico ben prima e prolungare l’agonia del termico significa solo perdere ulteriore terreno. Quando dall’era del bronzo si è passati a quella del ferro, chi è rimasto cocciuto sul bronzo perché aveva le miniere è rimasto fuori mercato, non ha evitato l’ avanzamento tecnologico del mondo. Con buona pace della religione e della politica.

    • Peggio, chi è rimasto al bronzo si è ritrovato morto perché le armi in ferro aprivano come burro gli scudi di bronzo. E come paragone tra l’Europa arroccata sul termico e la Cina elettrica mi pare perfetto, bravo Marco.

    • Riguardo alla differenza di prezzo della ID4 cinese vs europea: mi pare di aver letto che la ID4 sia prodotta anche in Cina; viene anche venduta a prezzo diverso nei differenti mercati per un discorso di mercato : tot prezzo tot vendite.
      In Cina x vendere devi calare il prezzo e quindi i margini di guadagno, in Europa puoi mantenere margini piu alti (VolkWagen però ha fatto male i conti e vende meno elettriche del previsto). E i costi di tutte le auto virano verso l’alto per mantenere lauti guadagni a De Meo & C.

    • Ma come fanno a scendere i prezzi delle ICE!!!
      Sono l’uovo d’oro delle case automobilistiche che stanno spremendo il più possibile i poveracci prima di mettere in commercio BEV a prezzi più bassi con minori costi di gestione.

  16. “Visione quasi religiosa”
    Mentre la “Visione clienterale” del ns. governo sarebbe da preferire?
    Aspettando nel frattempo la tassazione sugli extra-profitti…O la nostra e’ una “Visione utopica?”

  17. Intanto la prima notizia è che l’Europa rivede i suoi paletti rigidi. L’Euro 7 di fatto è saltato, resta tutto uguale per le auto fino al 2035. E il ministro ha ragione a festeggiare. Una battaglia l’ha portata a casa, l’ha vinta, insieme ad altri paesi che l’hanno combattuta (ricordiamo che la proposta sulla formulazione vincente dell’Euro 7 è stata fatta dalla presidenza di turno spagnola ed è passata).

    La seconda battaglia, cruciale, è quella sui biocarburanti: da un lato ci sono coloro che li vorrebbero introdurre (commissione crescita), dall’altro la commissione ambiente vuole rendere la vita difficile anche agli e-fuel, chiedendo che la co2 da considerare ai fini del calcolo della neutralità tenga in considerazione anche la logistica. Scopriremo il prossimo anno come andrà a finire.

    Precisato ciò, ho una mia personale curiosità sulle emissioni delle polveri dei freni e dei pneumatici: saranno i produttori di auto a certificare il rispetto delle emissioni o dovranno essere i produttori di freni e pneumatici a omologarli e certificarli secondo la normativa euro 7?

    • Enzo, ma cosa ha vinto se i limiti euro 7 per le auto è rimasto uguale? A passare di più saranno sempre gli acquirenti.
      L’unica cosa che sono riuscito a fare è permettere di produrre mezzi pesanti un po’ più inquinanti.
      Bell’affare! Gli Agnelli ringraziano per il regalo fatto al Iveco e gli altri marchi del gruppo.
      Vi siete resi conto che hanno nuovamente aiutato la solita famiglia? Perché stellantis non è più affare loro ma dei francesi.

      • Ops volevo scrivere che a pagare di più saranno sempre i poveracci che devono acquistare un’auto, che comunque avvelena ugualmente.
        Aggiungo un’altra osservazione. Ma può darsi che chi parla di auto ad idrogeno ovvero fcev non ha ancora capito che sono delle semplici auto BEV a cui hanno aggiunto un generatore elettrico? Non vado oltre perché chi segue questa testata sa bene di cosa si tratta e i relativi svantaggi+/vantaggi- rispetto ad una pura BEV.

    • …eh, senti un po’:
      la tua salute,
      il tuo futuro su questa Terra
      e la tua vita nelle prossime stagioni, qui, in Italia
      in mezzo a devastazioni climatiche continue e sempre peggiori

      hanno vinto?

    • aggiungo:
      gloriarsi come sottilmente lasci trasparire
      del “successo presunto”
      di un ministro che ha pensato di risolvere la questione caro carburanti
      con l’obbligo dell’esposizione del prezzo medio regionale…

      beh, Enzo, insomma…puoi ambire a pasti più sostanziosi, no?

  18. Un modo per rimanere al palo e smettere di generare ricchezza. Complimenti governo, qui la ideologia sta solo da una parte, mi dicano come intendono risolvere il problema, che smettano di dire basta senza dare spiegazioni senza senso, se l’industria automobilistica e non solo non si trasforma, ebbene un bel ciano e fabbriche chiuse. Complimenti.

  19. sono opinioni mirate , il bio lo usi su motori a pistoni con il solito problema di emissioni e di co2 ,l’idrogeno lo usi con celle combustibile senza emissioni ( se da filiera verde ) . e le bestie ( pecore a 2 zampe ) abboccano e sbavano al solo pensiero di andare a pistoni.

  20. Ed ecco una nuova dimostrazione che i soldi, tanti, di pochi valgono di più della salute di tanti con pochi soldi. Quanto alla “visione ideologica, quasi religiosa” potrebbe anche stimolare commenti sicuramente censurabili.
    Intanto i cinesi cattivi fanno le fabbriche in Marocco e Finlandia e quando ci sveglieremo il tempo perso invece di 10 anni saranno diventati 15 o 20 e succederà quello che paventano, la voragine per l’industria e i lavoratori.
    Io problemi non ne ho. Purtroppo ho dei nipoti.

  21. Ma non devono convincere noi. Devono convincere il Sig. Clima Mondiale. E’ lui da convincere a fare un passo indietro. Ad attendere.
    Si sieda al tavolo con il Clima e gli spieghi le sue ragioni.
    Poi il Clima deciderà che fare.

    Come? Ah.. pare che non voglia discutere. Acc…

    • E’ un radical chic, il Clima. Si sente superiore. Sbuffa, si scalda, tuona. E se ne frega, di noi. Altezzoso e cafone. Molto poco accomodante: praticamente è un proprietario di Tesla, secondo la mentalità del plantigrade (l’Urso).
      Ah, dimenticavo: nessuno lo ha eletto, quindi non prende provvedimenti populisti pro-rielezione, se ne strafotte, lui. E dicono che non faccia favori agli amichetti potenti.
      Boh, chissà a chi piace e chissà chi è: sicuramente non un politico italiano.

          • Le case farmaceutiche, che non sono ONLUS, sono quelle che hanno salvato centinaia di milioni di esseri umani con quei vaccini non certo regalati, però. L’alternativa di Carlo quale sarebbe stata? L’alternativa industrializzata già acquistabile a milioni ogni anno per ridurre la CO2 quale sarebbe?
            Chi metterebbe sullo stesso piano un casinò e un ospedale privato, entrambi alla ricerca del profitto? Esatto.

          • Mi duole informarla che ogni scelta “ricetta” deve avere una sostenibilità economica, sempre.
            Io ho fatto serenamente le mie, buona fortuna per le sue

          • OGGI si può scegliere (mi riferisco a chi acquista segmento D o superiori, non certo a chi fatica ad arrivare a fine mese), DOMANI non sarà una scelta e in parte sarà colpa di chi non ha fatto scelte ieri e oggi.
            La sostenibilità economica del fare, come nel caso dei vaccini, è di gran lunga inferiore alla sostenibilità economica del NON fare.
            Solo nel 2023 in Italia abbiamo avuto danni da cambiamento climatico di gran lunga superiori al regalare PdC a 1 milione di abitazioni. E ogni anno si ripeterà incrementandosi vertiginosamente. Fra 10 anni una assicurazione contro gli eventi atmosferici semplicemente si rifiuteranno di fartela o te la faranno pagare cifre la cui sostenibilità economica sarà imbarazzante: ecco perchè io, potendolo fare, ho già fatto da anni il mio bel contratto che non può essere disdetto e il premio non può essere aumentato, se non aumenti Istat.
            Buona fortuna a tutti gli innocenti inconsapevoli.

          • Carlo “ogni scelta “ricetta” deve avere una sostenibilità economica, sempre.”

            Sbagliato. Il clima se ne frega della sostenibilità economica. Sempre.
            Smettetela di ragionare in ottica antropocentrica. Siamo il nulla e nel nulla torneremo se non combatteremo per stare al mondo, adattandolo A noi e non adattandolo CONTRO di noi.
            Quando si è morti, dei soldi non ce ne facciamo nulla.

          • Carissimo Endyamar, il concetto di povero ma felice (o decrescita felice) è piuttosto difficile da far accettare. Se lei ritiene di poterlo fare si accomodi.
            Però senza senza ansia

          • Non carissimo Carlo, ha scoperto la parola “ansia” e la usa per qualsiasi cosa come fanno i bambini? 🙂
            Ma a parte questo io non sono per la decrescita felice. Anzi. La parola “decrescita” mi fa accapponare la pelle.
            Io voglio crescita sostenibile.
            Nel mio mondo ideale la razza umana sfrutta la cosa più importante che ha, l’intelligenza, per progredire sempre più.
            Attualmente la stiamo usando per progredire lentamente e ucciderci velocemente.

            L’ansia, Carlo, è nel non voler perdere nemmeno una delle proprie abitudini (il pienoin 5 minuti, il brum brum, i 1200km senza andare in bagno) in virtù di un utilizzo più consapevole di quello che abbiamo.

  22. “Che non corrisponde alla natura, ai valori, all’identità e alla natura del lavoro in Europa“… Quindi adesso siamo in trepidante attesa di un progetto di motore a carbone che rispecchi di più la capacità di estrazione dell’Europa.
    Concetto di autarchia letargica oppure un più consono immobilismo finanziato dagli OPEC+?

    • Un antropologo penso ci vedrebbe, come società/tribù, sia i politici che gli elettori, come in perenne lotta degli animali sociali tra individualismo familistico e cooperazione

      – soggetti che per ambizione personale e in mancanza di migliori qualità per emergere sono disposti a depredare e fare danni ai clan famliari diverso dal suo – detto facile, fare i furbi

      – soggetti dotati ma inclini a creare collaborazione cooperativa anche al fuori del proprio clan familiare, e quando succede rendendo possibili avanzamenti più rapidi e redditizi – chissà se forse eravamo cosi nel dopo guerra o se è un mito anche questo

      Da noi pare si è rafforzato e si auto-perpetua il primo modello, lotta a chi è più furbo degli altri, divisi in tante fazioni, e si salvi chi può, arraffa oggi l’uovo e non ti curare del domani e della gallina

  23. Tanto Adolfo Urso, Gilberto Pichetto Fratin, Giancarlo Giorgetti, Matteo Diesel etc. vanno sul sicuro: per quando moriranno figli e nipoti nostri, forse loro saranno tutti belli e mangiati dai vermi sotto due metri di terra e quindi non potremo fargli causa.

    Speriamo soltanto, a questo punto, che il collasso climatico acceleri così assaggeranno anche loro la minestra che stanno preparando per noi.

  24. Adolfo Adolfo, non fare il birichino.
    Ma questa passione per i mitologici biocombustibili da che …parte arriva? e l’idroggeno basta?

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