Estrazione, approvvigionamento, lavorazione, utilizzo e riciclo di 17 materie prime critiche strategiche saranno disciplinate da una legge approvata la scorsa settimana dall’Europarlamento. L’obiettivo è ridurre la dipendenza da paesi terzi, in particolare la Cina che ne controlla il 90% circa, e garantire la sostenibilità del processo. Nell’elenco figurano molte delle materie prime utilizzate nella produzione di batterie e motori per veicoli elettrici.
Con 549 voti favorevoli, 43 voti contrari e 24 astensioni la plenaria di Strasburgo ha approvato l’accordo con gli Stati membri raggiunto un mese fa sul regolamento ‘Critical raw materials act’, proposto in primavera dalla Commissione europea. Si tratta di uno dei tre pilastri del Piano industriale per il Green Deal. Gli altri due sono la legge per l’industria a emissioni zero (Net-Zero Industry Act) e la riforma del mercato elettrico.
Legge Ue su 17 minerali strategici
In sostanza, ha stabilito un elenco di materie prime critiche (di cui solo una parte da considerare ‘strategiche’). E ha fissato obiettivi per l’estrazione, la lavorazione e il riciclaggio all’interno dell’Ue, ancora troppo dipendente dalle importazioni da Paesi terzi come la Cina (che concentra oltre il 90 per cento delle materie critiche).
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Delle 34 materie prime critiche (dalla bauxite all’elio, dall’arsenico allo stronzio), solo 16 sono considerate strategiche: bismuto, boro (grado metallurgico), cobalto, rame, gallio, germanio, litio (grado batteria), magnesio metallico, manganese (grado batteria), grafite naturale (grado batterie), nichel (grado batterie), metalli del gruppo del platino, silicio metallico, titanio metallico, tungsteno ed elementi delle terre rare per magneti: neodimio (Nd), praseodimio (Pr), terbio (Tb), disprosio (Dy), gadolinio (Gd), samario (Sm) e cerio (Ce). A queste è stato aggiunto l’alluminio, strategico seppur non critico.
Secondo la nuova legge l’Unione europea dovrebbe avere la capacità di estrarre il 10 per cento, processare il 40 per cento e riciclare il 25 per cento del suo consumo entro il 2030.
“Basta con le minacce e le pressioni da Paesi terzi”
Il commissario al mercato interno Thierry Breton l’ha definita «la risposta europea alle minacce e alle pressioni di alcuni Paesi terzi nei nostri confronti per quanto riguarda l’accesso alle materie prime critiche».
Garantendo un mercato certo e pianificato per le materie prime di origine europea e procedure di autorizzazione rapide e semplici, la legge «stimolerà l’estrazione, la lavorazione e il riciclaggio in Europa».
Meglio tardi che mai
Troppo tardi a mio avviso. Questa cosa al si doveva fare almeno 20 anni fa, non solo per le batterie, ma per molte altre lavorazioni. Vedremo come andrà a finire