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Un anno in Model Y: ho speso…

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Un anno in Model Y. Luca Baglioni, un lettore di Arezzo, ha preso nota di tutto: km percorsi, kWh consumati, spesa complessiva e risparmio rispetto al gasolio. 
“Ho guardato l’ultimo video di Paolo Mariano (a fondo articolo), relativamente al costo delle ricariche. Ecco di seguito un consuntivo che ho fatto il mese scorso, proprio in merito a quanto mi è costato un anno di elettrico.

un anno in Model YUn anno in Model Y: risparmiati 2.700 euro rispetto al diesel

Mi manca da fare il confronto con l’auto precedente (un Fiat Doblò da 120 CV). Ma purtroppo manca sempre il tempo per scrivere ‘in bella copia’ quanto ho speso di meno con l’elettrico rispetto al gasolio (malcontati circa 2.700 euro risparmiati). Spero di riuscire quanto prima a mettere nero su bianco, compreso pneumatici e manutenzioni, mano a mano che passano i mesi. Caratteristiche principali dell’auto: due motori, uno sull’asse anteriore ed uno sull’asse posteriore. Batteria Litio Nickel Manganese Cobalto, capacità 75 kWh netti. Uso prevalente dell’auto: percorso extraurbano, su strade statali per spostarsi da casa all’ufficio, dall’ufficio al cantiere e viceversa, con percorrenza media di 80/120 km giorno“.

un anno in Model YHo fatto 34.673 km, consumo medio 19,2 kWh/100 km

Percorrenza maggiore: per lavoro, circa 800 km con andata e ritorno in giornata. Partenza con batteria al 100%, una sosta di 17 minuti all’andata per caffè/bagno e rabbocco fast Free To X (tempo sosta determinata dalla fila alla cassa dell’autogrill). Arrivo a destinazione con ricarica lenta durante la sosta, ripartenza con batteria al 100% nel pomeriggio, sosta caffè da 8 minuti con rabbocco Fast Free To X. Rientro a destinazione. Km percorsi in un anno: 34.673. KWh consumati dall’auto per la trazione: 5.457 per un consumo medio di 15,7 kWh per 100 km. KWh caricati sull’auto in un anno: 6.659 per un consumo medio di 19,2 kWh per 100 km. Compreso quindi trazione, climatizzazione, illuminazione, servizi di intrattenimento, perdite di energia“.

un anno in Model YUn anno in Model Y: dove ho ricaricato (il grosso al lavoro con una wallbox)

  • 188 kWh presso i Supercharger.
  • 437 kWh presso altri operatori privati di cui la maggior parte Fast attraverso le app ( Enel x, Be Charge, Nextcharge, EvWay).
  • 641 kWh a casa da wallbox monofase con potenza di ricarica da 7,4 kW.
  • 5.393 kWh al lavoro da wallbox trifase con potenza di ricarica di 11 kW (la massima acquisibile dall’auto).

Ecco quanto ho speso: 2.103 euro in tutto

E ora passiamo ai costi:

• Costo ricarica Supercharger: 83,00 € (0,44€ media)
• Costo ricarica Operatori Privati: 150,00 € (calcolata su quanti crediti acquistati con abbonamenti prepagati)
• Costo Ricarica a casa: 160,00 €  
• Costo ricarica in azienda: 1.410,00 € 
Per le ricariche a casa ed in azienda il costo è calcolato in base a quanto pagato in bolletta per ogni kWh, compreso iva ed oneri di sistema, escluso canone TV

Totale Costi 2103,00 € per un equivalente di 0,06 € per Km. Nel costo di cui sopra, non ho considerato l’apporto del fotovoltaico, quindi anche quella caricata durante la produzione dell’impianto l’ho considerata come acquistata dalla rete (in questo modo anche chi non ha un fotovoltaico può valutare i reali costi).

  • Ecco il VIDEO di Paolo Mariano citato nell’articolo

 

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116 COMMENTI

  1. Per quanto riguarda il costo di acquisto, bisogna provare a mettere piede per esempio in una concessionaria tradizionale e vedere che preventivi ti fanno per un auto nuova di pare categoria diesel, per esempio una VW Tiguan All Space, il prezzo base è di 50.000€ e poi ci sono gli optional a botte di migliaia mdi euro cadauno
    Poi ti vendono anche un finanziamento al tasso del 11% progetto valore, altri 5000€ di costi aggiuntivi per il finanziamento.
    Secondo me una Model Y costa come una equivalente termica, quindi il risparmio sulle spese di gestione resta in tasca, non deve essere utilizzato per ammortizzare il maggior costo di acquisto.

  2. marco.focanti.it/c-hr/40000.html con la model 3 per 40kkm ho speso un po’ di meno per contratti energia più convenienti e tipologia di percorsi diversi. Ma nulla da aggiungere al tuo post. Si gode molto con l’elettrico, ma si risparmia pure. A parità di kW a disposizione, non facciamo il paragone con un A3 a metano, suvvia. 🙂

      • Dove vuole andare a parare è abbastanza ovvio.
        Così come è ovvio che anche i primi iPhone non erano affatto competitivi come prezzo eppure com’è andata la storia lo sappiamo bene.

        • D’altra parte l’incoerenza della massa è comprovata dal caso Smart per esempio: una macchina di 3 metri che costa 24000 €. E nessuno si è mai scandalizzato, visto che alla fine ne hanno vendute molte. La gente si smarcava dicendo la classica frase: “beh d’altra parte risolve un problema di viabilità e mobilità urbana, vorrai dargli 4 soldi per questo vantaggio no?”
          Adesso viene fuori che un costo superiore di un’auto elettrica invece non può essere giustificato dai vari plus che offre, semplicemente perchè molti italiani non hanno un garage e non possono usufruire del vantaggio? nessuno ammette che in effetti essendo ancora relativamente pochi i numeri, sembrerebbe ovvio che un BEV costi di più. Fisiologico industrialmente. No! in italia le leggi della fisica e dell’industria cessano di esistere. Va bene, è un costo che si assorbiranno i primi ad sfruttarne la capacità. ok, ma questo non vuole dire che l’elettrico sia una cretinata, come tutti vogliono far passare l’idea. Semplicemente come tutte le cose, Iphone incluso, c’è chi le compra e chi no. Infatti poi succede che c’è un Motorola o un Huawei che costano quanto un Iphone e infatti nessuno più protesta per Iphone. Anzi sappiamo tutti che oggi si tende a dire che Apple abbia aperto un mercato da 1000€ al pezzo. E anche gente che non si permette una casa va in giro con un cell da 1200 € (ne ho tanti di conoscenti in questa situazione). E invece qui, mentre il mondo procede con la transizione obbligatoria, solo in Italia sentiamo discorsi del tipo che il solare non è conveniente, perchè non c’è il sole, piove sempre, il garage, la colonnina, ma di notte, ma di giorno, ma c’è vento, le cavallette ecc ecc.

          • Con la differenza che se usi un iPhone o un (vecchio) Nokia per l’ambiente non cambia nulla. Se unsi un motore benzina/diesel vs/ un elettrico per l’ambiente cambia tutto

            SI PASSA ALL’ELETTRICO PER L’AMBIENTE, PER NESSUN ALTRO MOTIVO

          • E questo lo dici tu, sai quanti cellulari ci sono al mondo.
            C’è stata un’intervista molto interessante fatta al capo del CNR Nicola Armaroli che aveva tra l’altro parlato di questo tema.
            Chiaro che a questo punto la gente non vuole sentirne di sapere la verità, sennò ci sarebbe un altro tenore di discussione. E si preferisce parlare solo per sentito dire. Io ne parlo perchè lavoro nel settore e sto seguendo un progetto in USA proprio incentrato sulle energie rinnovabili: in alcuni paesi sentono l’obbligo di capire a fondo la situazione. Da noi no.
            Dunque: la batteria di un cellulare pesa ca. 100gr. Contiene oltre a polimeri, litio e altri componenti come Manganese, Cobalto e altro.
            Secondo le statistiche, al mondo nel 2023 ci sono ca. 1.5 smartphone per persona. Cioè ca. 12 miliardi di cellulari (molti addirittura hanno 3 cell per ciascuno). Il riciclo del cellulare è ca 1 ogni 2 anni (ma non è vero perchè molti lo cambiano ogni 6 mesi), per cui si può dire che nell’ultimo decennio sono stati prodotti e usati ca. 40 Miliardi di cellulari. Equivalenti a 4 miliardi di Kg di composti chimici dannosi. La differenza tra l’LCA (Life Cycle Assesment) di una filiera di smartphone e quella della BEV è sostanzialmente che la filiera automotive è obbligata (per ragioni finanziarie non ecologiche tengo a precisare!) a riciclare il pacco di batterie proprio perchè il valore di litio contenuto in 300Kg è elevatissimo, è un tesoro, ed è la voce più sostanziosa del pacchetto. Quindi le case auto DEVONO riciclare per contenere costi.
            La macchina viene smaltita dalla casa madre la quale prende il pacco batteria, ne estrae i litio e lo ricicla (nel contratto infatti si dice che la batteria è di proprietà della casa madre). Punto. Quanti di voi sanno di riciclo sistematico di batterie di smartphone? nessuno. Immagino. Semplicemente perchè il processo di riciclo di 100gr è molto più arzigogolato e oneroso. Infatti nel mondo si ricicla meno del 20% di batterie di smartphone cioè dei 4 miliardi di kg di materiale chimico solo 800 milioni di Kg vengono riciclati (in verità solo 400 milioni ma facciamo in eccesso). Il resto va nelle discariche ad inquinare. Ora, chi avesse seguito Armaroli saprebbe che nelle nuove generazioni di batterie d’auto (NON QUELLE DI SMARTPHONE) il concentrato chimico è prevalentemente litio, non inquinante, mentre nelle batterie di smartphone e laptop la prevalenza è di manganese, cobalto e altro che sono materiali chimici altamente inquinanti, è significativo.
            Conclusione: il riciclo della batteria di auto è ciclo virtuoso obbligato per definizione, perchè è parte del conto economico dell’automobile e fà parte del business plan. Quello del cell non lo è: infatti non ci sono programmi di Apple o Huawei in questo senso.
            Ma la cosa che lascia perplessi maggiormente è che se io dico che passo all’elettrico solo per l’ambiente, e che gli smartphone non inquinano, oltre che un ragionamento errato, virtualmente asserisco che non ho alcun interesse nel preservare l’ambiente dove vivo. Ergo, ci penseranno altri. E quegli altri saranno probabilmente i figli che dovranno vivere in un mondo totalmente inquinato da chimica. In poche parole che mi frega se mi sto segando il ramo dove sono seduto tanto a cascare è mio figlio o mio nipote. Sarà ben cavoli suoi?
            Ripeto, il litio della batteria di un BEV viene interamente riciclato. Importante questo dettaglio. Quindi il costo energetico di estrazione e impiego (famoso LCA) è applicato solo una volta e lo smaltimento non avviene nell’ambiente ma in una nuova batteria d’auto. La stessa cosa non avviene nella filiera dello Smartphone, a parte quei famosi 800 milioni di kg su 4 miliardi di kg, non avviene.

      • Coretto. Non ci sono garanzie alcune che l’energia anche con maggiori quote da rinnovabili diventerà più economica, anzi. Le rinnovabili stanno spingendo i prezzi verso l’alto visto il ritorno richiesto sugli investimenti e gli impianti di backup da tenere attivi in stand by.

        • Salve, ma cosa sono gli impianti di backup da tenere attivi in stand by?
          L’energia è un prodotto di mercato e come tutte i prodotti di mercato segue delle regole precise: in un governo debole politicamente, incapace di strutturare manovre finanziarie, che non incentiva le rinnovabili che, riprendendo le politiche di trivellazione innescate dal governo di Sunak, preme per riprendere trivellazioni in Mar Adriatico, che subisce le lobbies incluse quelle del fossile per accaparrarsi voti solo per rafforzare l’esecutivo e non certo per fare interessi dei cittadini, ma che cosa si pretende? è chiaro che il prezzo dell’energia elettrica ne risenta. Lo dice oggi stesso la Meloni che, nella sua infinita ingenuità, si lascia andare al telefono con uno sconosciuto sulla situazione Ucraina, ammettendo tra le tante cose che l’energia sta aumentando per via dei conflitti. Ma va!? Ma davvero? sagace. La situazione è molto semplice: in un periodo in cui la benzina e il gasolio sono sul 2.1 Euro ormai ovunque, quindi 30 centesimi, più del limite del patologico e abbondantemente sopra i valori pre-covid, che senso ha parlare di aumento di energia elettrica? L’energia in tempo di guerra è una commodity che aumenta costantemente per via di vari fattori incluso penuria ecc. Se sommiamo questo alla totale scarsità italiana a livello politico e finanziario (Italia è un paese oramai completamente dipendente da paesi amici o nemici) abbiamo il quadro esatto. Ma è assurdo puntare il dito e non vedere la situazione nell’insieme. Ad oggi la benzina ha subito aumenti sistematici che sono oramai cronici. La gente si sta abituando “al 2 euro al litro” e chi ha il termico dovrà abituarsi a pagare un litro più di 2 Euro da oggi e per sempre. Ma quando mai la benzina è calata dal 2000 ad oggi? Il bello è che stanno usando il conflitto con l’elettrico per far passare la logica degli aumenti sul fossile e la gente ci casca: sento sempre più gente che dice che l’energia elettrica aumenta per cui niente BEV. E mentre io ho di nuovo ripristinato il deficit familiare in materia di energia, quest’anno ho pagato l’ammontare di 0 Euro per la prima volta nella mia vita, ho anche avuto rimborsi cospicui da GSE e, tra me e mia moglie, alla voce benzina ho messo un bello 0 al posto di un 5/6000 Euro all’anno (ci muoviamo per lavoro e ci stava costando un capitale). E ci si dimentica che 50 litri di benzina hanno subito un aumento di 30 centesimi al litro che vuole dire 15 Euro a pieno. E quanti pieni si fanno all’anno? Spesso la gente ne fa uno alla settimana (a me capitava e capitava a mia moglie) quindi sono 60 Euro al mese e 700 Euro all’anno che moltiplicato per 2 auto di media a famiglia fanno 1.400 Euro all’anno solo di aumento. E di cosa vogliamo parlare? di aumento da 0,20 a 0,22 centesimi al KWh? che per il consumo che ho io incluso auto elettriche fanno un aumento di 14 Euro mese cioè 160 euro anno calcolando in eccesso. Ma anche se aumentasse a 0,40 centesimi? Ma di che cosa parliamo? Ma che continuino a comprare il termico io intanto con un risparmio di questo tipo fra due anni passo di classe e, a botte di migliaia di euro risparmiati, ho anche ammortizzato tutto l’impianto. Ma perchè una volta tanto non sono quelli che adorano la termica che ci fanno vedere quanto pagano all’anno la benzina? Eh? Perchè si parla e si parla ma nel 2002 un pieno costava in media 49 euro e nel 2022 ne costava 90 di Euro. In 10 anni quasi il doppio! Se oggi mi aumentasse l’energia del doppio io pagherei un aumento di costi pari a zero, visto che i costi fissi rimangono quelli. Ma anche se non avessi il fotovoltaico certo non impatterebbe come quanto mi impattava la benzina e il gas di casa. Nel periodo invernale pagavo migliaia di euro per riscaldare la casa. Ora se ne pago 200 di Euro è veramente tanto. Ma di che parliamo?

  3. Sono appena stato negli USA per un certo periodo e il numero di auto elettriche è elevato rispetto all’Italia, che sembra il paese in assoluto tra i più reticenti nell’adozione della mobilità elettrica. Innanzitutto, c’è da dire che ho avuto una Tesla a noleggio per tutto il periodo e mai avuto un problema a fare rifornimento in aree pubbliche.
    A NY il costo per gallone è di 3,55 US$. Il gallone equivale a 3,78 Litri.
    Quindi, traslato in Euro/Litro dovrebbe essere ca. 1,1 Euro, contro 1.9 Euro media italiana (non viaggio più in termico per cui non so più il prezzo della benzina attuale in Italia ma mi sembra attorno a 1.9 €/l).
    Parlando di US, il minor costo per litro rispetto alla media Italiana in teoria dovrebbe far piegare il mercato US a favore delle auto termiche. Ma non è così: l’elettrico è gradualmente sempre più diffuso.
    A NY il prezzo medio per KWh è 20/25centesimi (di US$!), la loro media nazionale è ca. 20 centesimi al KWh e in alcune aree anche 17 centesimi di US$. Quindi più o meno quello che si paga qui. Parlo della componente energia.
    Nonostante tutto, ho visto una montagna di auto elettriche a dispetto del prezzo relativamente basso della benzina.
    La domanda che mi sono fatto è: ma come mai il governo e la stampa italiana fanno questa disinformazione?
    La risposta è complicata e forse risiede nelle parole di Nicola Armaroli, dirigente CNR, che spiega il
    perchè dell’Italia automobilistica oggi. E del declino del settore Automotive italiano, un tempo agli
    apici e ora nel totale oblio, aggrappato a fare falsa informazione pur di vendere quattro trabiccoli termici e a foraggiare un mercato della componentistica del termico che oggi come oggi in Italia versa in uno stato pietoso, grazie ovviamente ai governi lungimiranti (che siano di destra o di sinistra non cambia nulla: è la somma che fa il totale, come diceva un popolare comico. Ovvero è il politico Italiano il fattore determinante di “per se”, non la sua inclinazione o dottrina politica). Tra l’altro negli USA l’indotto del veicolo elettrico foraggia un mercato del lavoro non indifferente. Se l’Italia capisse che la transizione è obbligata ed investisse oggi nella mobilità elettrica, non solo il costo dell’auto elettrica diminuirebbe ma anche il costo dell’energia. Ma tant’è. Ad ogni modo sembra che l’elettrico sia comunque più vantaggioso. Sembra che il modello di “Fake news” abbia preso piede in Italia, con danni economici per le famiglie italiane a cui non viene fornito il giusto livello di informazione. Ma si sà. In Italia la lobby è forte. L’Italia nel mercato Automotive oggi è un nulla cosmico. Non ha impianti di fabbricazione di veicoli e neanche di ricambi per veicoli elettrici (che è un mercato in espansione enorme che genera migliaia di posti di lavoro). E forse il motivo per cui si fa questa informazione negativa è che a tutti gli effetti, volenti o nolenti, saremo la discarica dei veicoli termici (costruiti in Germania?) nei prossimi 20 anni. Il fatto che i tedeschi, o Francesi che siano, stiano programmando lo smaltimento di trabiccoli termici, e vedono nel mercato italiano l’occasione della vita per non pagare costi di smantellamento, non è un mistero per chi lavora nel settore. Dopotutto l’Italia non s’è mai desta: perchè non approfittare dei polli?

    • Grazie Paolo, è in sintesi ciò che sostengo anche io, ma i miei auditori si dividono in chi le cose le ha già capite (ovvero la maggior parte dei lettori di Vaielettrico) e chi non sente o non vuole sentirci.
      L’ Italia è in declino strutturale, in particolare nel settore automobilistico, perché non ha capito e non vuole capire da che parte tira il vento.
      L’ unica cosa di cui non sono convinto è che diventeremo la discarica delle auto termiche perché ad un certo punto volenti o nolenti i carburanti diventeranno più difficili da trovare e più costosi e speriamo che quel giorno i prezzi delle auto elettriche siano già scesi, anche se temo che se si aspetta l’emergenza, in emergenza la forte domanda di veicoli elettrici ne sosterrà il prezzo anche se i costi di produzione saranno scesi.

    • Quoto al 100% ogni parola e aggiungo che la disinformazione più ridicola è quando parlano di “lobby dell’elettrico”. Roba da cabaret

    • Negli USA le BEV sono al 7% del venduto, un dato non lontano da quello italiano. Cosa cambia rispetto all’Italia? Semplicissimo, lo spiego di seguito:

      – l’americano spende 50000 dollari per la sua auto nuova mediamente tant’è che negli USA la model 3 è considerata più economica rispetto alla spesa media dell’americano medio
      – quasi tutti gli americani hanno box auto con possibilità di installare wallbox senza problemi
      – negli USA ci sono modelli economici e validi, come la Chevrolet Bolt che coniugano autonomia e prezzo d’acquisto basso (altro che Twingo elettrica). La Bolt che costa pochissimo garantisce ben 417 km di range nel ciclo EPA che è più restrittivo del nostro WLTP
      – il risparmio negli USA lo si ha perché anche se la benzina costa meno le auto lì sono tutte enormi, pesanti con motori assetati, quindi come benzina spendono come noi
      – le città americane più grandi vivono sommerse in un traffico micidiale. Chiaro che l’elettrico si presta benissimo a spostarsi in questi contesti
      – negli USA la velocità massima è più bassa che da noi, quindi in autostrada non vivi ostaggio della corsia di destra come le elettriche qui da noi
      – gli incentivi in molti stati sono più alti che da noi
      – nonostante il miglior andamento delle elettriche negli USA, il mercato sta rallentando anche lì tanto che Ford e GM stanno rinviando l’uscita di modelli già programmati per via della domanda più bassa rispetto alle attese
      – negli USA non vendono le elettriche ridicole che vendono qui, non hanno la Citroen Ami, non hanno la Dacia Spring, né la Twingo elettrica o la C3. La Fiat doveva vendere lì la 500 elettrica ma ci ha rinunciato perché gli avrebbero dato fuoco. Da noi qui se non ti sbucci le mani ad applaudire la C3 sei un adoratore di Satana e ti mandano al rogo. Lì l’elettrica più economica, la Bolt, ha 417 km di autonomia nel ciclo EPA e ho detto tutto

      Vado avanti o sono motivi sufficienti?

      • Prezzo medio auto EV in USA: 65000 USD nel 2022 e 58000 USD nel Febbraio 2023 e 53000 USD nell’Agosto 2023.
        Sa che in America la spesa media per auto è 48000 USD per cui un prezzo medio inferiore alla media EV. Cosa che non collima con le sue informazioni. Il settore Luxury, il più alto, mostra una spesa media di 64000 USD.
        Le segnalo anche che Tesla ha annunciato una riduzione del prezzo per via del taglio degli incentivi. Quindi anche questo in netto contrasto con quello che asserisce lei.
        Ecco innanzitutto l’americano medio ha uno stipendio medio superiore, costo della vita in generale superiore ecc. ergo i prezzi medi non sono neanche quelli che dice lei.
        In secondo luogo l’articolo di cui sopra smentisce la sua teoria su Tesla, tant’è che infatti Tesla sta lanciando un modello più economico proprio perchè i prezzi delle auto elettriche calano per via delle vendite. In US intendo. Non in Italia.
        In terzo luogo si vede che non viaggia negli USA in quanto ha ancora il concetto del macchinone: è valido se si và fuori dalle città, ma neanche tanto, ma certo non nelle zone ad alta urbanizzazione.
        Per quanto riguarda il traffico MIlano è anche peggio, il che secondo la sua teoria la cosa dovrebbe favorire l’EV cosa che invece non succede: il problema è che l’italiano medio non accetta i cambiamenti e tendenzialmente si presta maggiormente a falsa informazione.
        In Italia infatti pensano di aumentare la velocità limite invece di ridurla: siamo la patria dei Brumm Brumm sull’autostrada. Credo che sia fisiologico che si creda più nel termico. Infatti c’è gente che si lamenta se sulla corsia di destra c’è una macchina elettrica che non va a 160Kmh e non fa i fari abbaglianti. Siamo tutti piloti in italia.
        Inoltre, si possono prendere come esempio anche altre nazioni Europee che, simili all’Italia come geografia della mobilità, sono in realtà molto più avanti e hanno sviluppato più consapevolezza della necessità di cambiamento. Non è un grande mistero che al Nord siano più lungimiranti. Il che vuole dire che metà delle sue congetture valgono solo perchè l’Italiano medio preferisce il termico per altre ragioni.
        L’ultima sua congettura neanche la commento perchè credo che a nessuno freghi nulla se lei si compra una termica o un’elettrica. E’ un suo problema.
        In ultimo, e sono a conoscenza del dato perchè lavoro con colleghi BMW USA, sa che la BMW nel 2023 ha registrato un +300% e che la Genesis un +998%, Chevrolet + 360% , Mercedes 304%, Tesla ha previsto il calo per via dell’aggressività della concorrenza, e questo dato è quello che confonde il volgo. E mi fermo qui. Inutile andare avanti. Non vedo motivi sufficienti per andare avanti. Continui pure con la sua termica, io domani prenderò la mia elettrica, che ho caricato oggi al costo di 0 centesimi, e percorrerò la solita strada passando davanti al benzinaio che per anni mi ha spillato un sacco di soldi. Ovviamente trattenendo a stendo un leggero sorriso.

        • Povero benzinaio, l’anello debole della catena: di tutti i soldi spillati è quello col margine inferiore.

          • Hai ragione, ma fatto le somme, tra me e mia moglie, al benzinaio finivano migliaia di euro. In quale altro negozio si spendono così tanti soldi per un bene volatile come il gasolio o la benzina? Io e mia moglie, dopo aver cestinato la termica, avremmo avuto potenzialmente due alternative per abbattere i costi: (a) abbonamento treno con un costo di 250 Euro mensili globali a crescere per via di costanti aumenti nel corso dell’anno (b) auto elettrica. Alla fine visto che una macchina per muoverti comunque la devi avere abbiamo optato per la (b). Il risultato è soddisfacente perchè con tutto quello che abbiamo risparmiato nel primo anno ci stiamo ammortizzando l’impianto di ricarica e la spesa dell’auto, per altro ampiamente coperta dal ricavato della vendita della termica. Risultato veramente ottimo.

        • @paolo
          grazie della testimonianza.

          anche oggi, come tanti altri giorni,
          Enzo ha sparato corbellerie
          e anche oggi, come tanti altri giorni
          Enzo ha trovato qualcuno disposto a smontare pezzo per pezzo i suoi sofismi e i suoi ragionamenti fallaci.

          • @Mario, ma le dico di più.
            Roma: 10 min per fare 100m per via del traffico. Roma è la capitale d’Italia (sede di uno dei pochi governi Europei totalmente e integralmente contrari alle rinnovabili, alla salvaguardia della biodiversità – vedasi Schifani in Sicilia cosa stà facendo per esempio – e tra i pochi firmatari dell’abolizione del patto green Europeo che è un attentato contrò l’umanità italiana e un tradimento della politica epocale) con la percentuale di penetrazione di BEV più bassa in assoluto.
            Ma dirò anche di più -fonti BMW US – il mercato BEV ha registrato nel 2023 già un +42% di crescita. E non dico altro perchè non serve. Come vede i dati sono completamente diversi e tutto verificabile da fonti ufficiali a cui chiunque può accedere, se vuole ovviamente sapere la realtà. Chiaramente.

          • Beh poi ci sarebbe da dire che la Bolt è un’auto da 4m, 50 cm più della Twingo, con 400km di autonomia ma che in US viene fuori dal concessionario in forma base a 32000 USD che sono ca 30.000 Euro. Raffrontato con i 23.000 Euro della Twingo base ci stanno 140km di autonomia in più.
            Il fatto è che nella BEV il vero key factor è e rimane la batteria che incide su tutto il complessivo. L’auto elettrica di fatto è costruita intorno alla batteria necessariamente, in quanto è la parte preponderante, sia in form factor che in costo. Mentre l’auto termica viene costruita intorno all’abitacolo dei passeggeri, perchè il motore comunque prende tutto la parte anteriore che è un fattore obbligato, mentre il serbatoio del carburante non incide. Quindi è evidente la diversa natura della costruzione del costo di un BEV rispetto ad un termico: ovvero, è chiaro che la batteria è una componente tecnologia che evolve con il tempo, la Renault per esempio sta andando a presentare i nuovi modelli con batteria allo stato solido (dicevano ci si sarebbe arrivati fra anni ma in realtà no) e per tanto ci si aspetta un margine di evoluzione sia dimensionale che economico notevole con un grado di sviluppo molto elevato nel tempo. E’ probabile che la macchina elettrica fra 5 anni sia molto diversa da quella attuale, magari con un pacco batteria grosso come un serbatoio e 4 motori dentro i mozzi così da avere un’abitabilità talmente elevata, componentistica molto meno soggetta ad usura che porterà a far decrescere la dimensione del veicolo e il costo: e per avere autonomie da 1000 km basteranno anche piccole come la Twingo o la 500 o simili. Cambierà tutto. Anche il prezzo. Chi può contrastare il progresso. Solo gli scettici. Ma alla fine la tecnologia prevale. E il fossile non è una tecnologia che evolve. E’ quella e quella rimane con poche varianti possibili e giochi ridicoli su classi Euro 6, 7 o che siano.

  4. Ho un veicolo elettrico, una dacia spring. Che sia possibile un risparmio viaggiando in elettrico ne sono più che consapevole. Quello che veramente mi lascia di stucco e a cui sarei molto interessato è come si fa ad avere un fiat doblo e al momento di cambiarlo prendere una MYLR , se me lo insegnate la compro anche io

  5. Ho una Fiat Doblò a gpl , versione da 120 CV , 1 litro di GPl costa 0,7 euro e la mia auto fa 10 km .
    La Tesla del signore con 1 kw ne fa 5 e il prezzo del kw alle colonnine rapide è simile , quindi con il GPL si spende meno che con l’elettrico anche calcolando il 5% di consumo di benzina .
    Poi il costo della walbox nessuno lo calcola come se fosse normale spendere 1000 euro per poter ricaricare l’auto, con 1000 euro compro 1400 litri di GPL e faccio 14000 km

    • Ma infatti, basta caricare a casa, così costa di meno e non si perde tempo al distributore o alla colonnina 🙂

    • 1.000 euro per la wall Wallbox che ti rimangono a vita e ti permettono di risparmiare nel tempo, oltre ad incrementarti il valore della casa. Chiamasi investimento, peraltro dal costo ridicolo. I tuoi 1.400 litri di GPL invece te li fumi e basta.

      • È inutile Mauro, sai quando si dice “sono de coccio”?
        Ormai sono dell’ idea che chi vuole capire capisce, chi ha deciso di lasciarsi trasportare dalla corrente è giusto che finisca tra le fauci degli squali che banchetteranno abbondantemente.

        • Peccato che un fiat Doblò costa mal contati 25000 euro mentre una model y 50000. Bisogna anche averli per poter poi risparmiare sui consumi. Se depositi 5 mln di chf su un conto gestito in Svizzera è facile che tu abbia un profitto annuo di 250000 chf, non capisco perché la gente sia così de coccio e insista a non fare questo tipo di investimenti.

          • Eh no, non cambiamo ogni volta argomento, qui si discuteva di colonnine: “Poi il costo della walbox nessuno lo calcola come se fosse normale spendere 1000 euro per poter ricaricare l’auto, con 1000 euro compro 1400 litri di GPL e faccio 14000 km”

          • Per il Sig. @Leonardo. L’argomento ewallbox su cui avete deciso di concentrarvi era secondario e a corollario del principale argomento di confronto tra quanto si risparmia con la model y rispetto a un Doblò. Se ai 1000 eur di wallbox aggiungiamo 25000 eur di differenza tra il prezzo delle 2 auto vengono 37000 litri di gpl che per ammortizzarli bisogna percorrere una vita intera di km.

          • Il pieno al suo Doblò GPL lo fa solo in modalità servito, quindi solo quando il distributore è aperto.
            Il pieno alla mia EV, lo faccio quando voglio, soprattutto quando dormo.
            Poi mi vengono a dire che con le EV si deve stare dietro ai tempi della macchina ed è stressante.
            Per me è più stressante star dietro a agli orari dei distributori ed il GPL non lo hanno tutti.

            Ah, un’ultima cosa, alle colonnine fast e HPC, pago 0,32€/kWh, mi pare distante dal prezzo del suo GPL.
            E la corrente posso produrla anche da solo, a casa come in azienda.

    • Lei non calcola i costi causati dal cambiamento climatico, per non parlare dei problemi geopolitici di dipendere dal Gas da potenze straniere

  6. Sempre questi conti senza prove documentali, il signore ci vuole far credere che 5400 kwh acquistati con contratto aziendale almeno da 15kw li ha pagati 0,26. Dal portale delle offerte ufficiale arera per la fornitura piu’ economica ci vogliono 2.643 euro. Poi sempre il signore carica in ufficio bhaa forse la lascia di notte. Quando date i numeri per favore fornite prove documentali.
    Grazie

      • le fotocopie della bolletta, dove vediamo il costo reale sostenuto, puo’ darsi che ha preso solo il costo dell’energia.
        in ogni caso dal sito ufficiale dell’arera htttps://www.ilportaleofferte.it/portaleOfferte per uso aziendale con almeno 15kw di potenza 5400 kwh costano 2643.

        • Buona sera Tommaso, per calcolare il costo dell’energia si deve calcolare il costo dell’energia, le perdite di rete, le accise, l’iva ecc… escluso la parte fissa che è indipendente dai consumi. Le assicuro che fino ad agosto scorso la media del costo dell’energia è stata inferiore di quella che ho utilizzato per il calcolo (che viene in media 0,26 a kWh). Se controlla anche la sua bolletta (anche diversa da uso domestico), salvo non abbia un contratto capestro, vedrà che anche lei spende più o meno la cifra che ho speso io (al PUN di questo mese). Quando si fanno i conti bisogna dividere i vari fattori, altrimenti rischiamo di fare confusione.

          • Il prezzo ufficiale, della migliore offerta per la fornitura di 5400 kWh con 15 kW di potenza per usi diversi da quello domestico è di 2643 euro. Inoltre il caso di una persona che ricarica in ufficio rappresenta un campione fuori dalla statistica, la comparazione corretta sarebbe quella con il prezzo delle colonnine, dove la stragrande maggioranza delle persone può caricare. Inoltre il prezzo che ha preso di riferimento è il PIN di agosto 2023, forse vul dire che ha una batteria di 5400 kWh. Quando lei ha iniziato a fare questi calcoli cioè agosto 2022 il solo prezzo pun di circa 0,60 euro. Successivamente calato fino a 0,11 di agosto 2023. Per fare svanire qualsiasi polemica posti le bollette dove vediamo quanto ha pagato l’energia: agosto 2022, settembre 2022 ecc.

          • @Tommaso La Presta
            Per capire quanto è sbagliato il suo ragionamento basti pensare che io che non ricarico né a casa né in ufficio ma esclusivamente alle colonnine pagavo 0,40 € prima della crisi del gas (sì, gas!) senza abbonamento e dopo in seguito all’aumento dei prezzi del gestore che utilizzavo sono sceso a 0,38 € utilizzando gli abbonamenti (Enel X e BeCharge) senza contare alcuni ulteriori sconti e promozioni di cui sto ancora beneficiando.
            Non so cosa intenda lei per prezzo ufficiale ma cercando tra le offerte ci sono possibilità di risparmiare rispetto ai prezzi folli (e temporanei visto che dovremo cessare o ridurre pesantemente l’ utilizzo del gas) che si vedono in giro.
            Ultima bolletta di casa, ad esempio, legata al PUN ad oggi siamo intorno a 0,13 €/kWh a cui aggiungere accise e IVA ben lontano dallo 0,60 € da lei indicato che è il prezzo massimo che lei vorrebbe usare per dimostrare la sua tesi.

          • Per il signor Leonardo
            Purtroppo sono infelice nel fare comprendere correttamente il mio ragionamento.
            La persona che ha fatto questo test ha iniziato ad agosto 2022 e terminato ad agosto 2023 : agosto 2022 prezzo pun 0.54315, settembre 2022 0.42992, ottobre 2022 0.2115 e così via. Questa è solo il costo della materia prima, deve aggiungere perdite rete 10%, balzelli vari, trasporto, oneri di sistema, accise ed infine IVA. Il prezzo di 0,26 omnicomprensivo non è credibile. Se le dico che mio figlio con la sua elettrica spende ancora meno , anzi spende zero ricarica a casa sua con i pannelli, ma questo non può essere riferimento per la maggior parte degli automobilisti.

          • @Tommaso: ma lo sai, sì, che esistono anche i contratti a prezzo fisso? Io per tutto il 2022, quando ci sono stati i picchi maggiori del PUN, ho pagato l’energia circa 0,13€/kWh comprensivo di tutto (tasse, oneri, ecc.), esclusi i costi fissi. Ovviamente trattasi di contratto stipulato l’anno prima.
            Ergo, ci sta benissimo che al lavoro da lui avessero un contratto a prezzo fisso stipulato 1, 2 (o anche più) anni prima.
            Penso che se al lavoro avesse pagato quei prezzi che dici tu, ora sarebbe qui a lamentarsi, non ad esprimere soddisfazione, che vantaggio ne avrebbe a mentire? Non penso venda Tesla (ed anche se fosse non credo che gli advisor Tesla lavorino a provvigione 😉).
            Ultima cosa: continuo a leggere frasi del tipo “il confronto va fatto con le ricariche pubbliche perché non tutti possono caricare a casa/al lavoro”… ma perché? È un dato di fatto che chi ha l’auto elettrica molto spesso ha la possibilità di caricare a casa o al lavoro, perché è tecnicamente possibile, cosa che con le auto termiche non puoi comunque fare in alcun caso. Inutile tirare in ballo le statistiche (ribadite più volte) sul fatto che una grossa fetta di italiani può o potrebbe ricaricare a casa, perché è stato ripetuto alla nausea su questo sito. È semplicemente un dato di fatto che è una possibilità concreta, quindi è giusto tenerne conto o parlarne nelle esperienze raccontate. Se tu non puoi farlo, mi dispiace per te, spero in futuro la tua situazione cambi e tu possa farlo. Di sicuro non potrai mai farlo con un’auto termica, né tu né alcun altro italiano.

          • @Tommaso La Presta
            Anche io le ho detto i prezzi di quanto ho pagato alle colonnine, anzi le ho messo i prezzi nominali e non quelli ulteriormente scontati di cui tutt’ora usufruisco grazie ad alcune promozione a cui ho aderito.
            Per quanto riguarda il mercato elettrico bisogna riconoscere che c’è molta agitazione in questo momento, dettata dalla crisi del gas da una parte e dagli investimenti necessari per attuare la transizione dal gas alle rinnovabili.dall’altra.
            Riconosco che non è semplice in questo momento districarsi tra le offerte anche se ci sono ancora possibilità di risparmio.
            Una società cooperativa come ènostra fornisce elettricità da rinnovabili a 0,12-0,13 € ai soci sostenitori, mettiamo anche di raddoppiare il valore tra perdite, accise e IVA credo che saremo nell’ ordine degli 0,26 € già citati, anche se come sempre per risparmiare bisogna giocoforza investire (che sia un impianto fotovoltaico oppure una partecipazione con quote alla società cooperativa).
            Non trovo neppure carina la richiesta delle prove, non siamo in tribunale e i modi di ottenere quello 0,26 € ci sono basta cercarli, volendo, chiaro che come sempre nelle cose della vita è una questione di scelte, purché alla fine se ne accettino le conseguenze e non si vada sempre a piangere per poter attingere dalla mammella statale.
            Ora la finisco qui, credo di averla già tediata a sufficienza.

          • Signor Tommaso credo che sia il suo di ragionamento quello sbagliato.
            Nel caso del costo di energia non si devono calcolare i costi fissi che sarebbero comunque pagati, sia nel caso si tratti di abitazione privata che in caso di azienda: i balzelli del costo di trasporto e altre amenità di tasse vengono pagate solo una volta in bolletta, che si consumo 0KWh oppure 1milione di KWh. Probabilmente quello che confonde molti è la differenza con i balzelli, le famose accise della PdC, che si pagano per acquistare un Litro di combustibile fossile lo stato e il benzinaio li fanno pagare su ogni litro erogato. E’ un principio radicalmente diverso di riscossione delle tasse. Infatti, il trasporto di energia elettrica avviene via cavo senza costi effettivi aggiuntivi, mentre il combustibile fossile viene fatto attraverso camion che consumano carburante per consegnare il materiale e necessitano personale per gestire tutto il resto a partire dallo stoccaggio per finire alla consegna. Oltre al fatto che ovviamente ci sono costi di balzelli che allo stato fanno comodo e che mantiene a carico degli automobilisti anche se non spettanti.

          • X il signor Paolo.
            Ho poco da discutere con lei se pensa che il trasporto e l’accisa o gli oneri di sistema sono costi fissi.

          • Per il signor Leonardo.
            Bene questo è il ragionamento: non si puo’ illudere gli automobilisti dicendo che si spende pochissimo solo grazie al suo contratto fantastico o altro.
            Lei per fare una stima corrette deve utilizzare un campione ampio: cioè dove rientra almeno il 75% della popolazione forse questo non è chiaro.

          • A lei non è chiaro che non stiamo facendo il censimento Istat. Stiamo solo cercando di spiegare che l’auto elettrica può essere conveniente a certe condizioni. Una di queste è cercare sul mercato un contratto di fornitura vantaggioso.

          • x il signor Mauro.
            Lei sa, io so, loro non sanno.
            Ho ancora un contratto 0,05 per kwh che scade tra 7 mesi durata 36 mesi. Sarei ingannevole verso tutti, se facessi una comparazione, di quanto spenderei, per percorrere 34000 km: questo è il concetto.
            Il futuro sicuramente è elettrico, ma i governi si devono impegnare per l’aumento alla produzione di energia elettrica rinnovabile a prezzi equi e stabili. Quando si compra termico le variazioni storiche dei prezzi del carburante sono molto limitate, per il mercato elettrico il contrario : pun agosto 2023 0,10 pun ottobre 0,145 cioè il 40% di aumento.

          • Signor Tommaso, quanto dice è condivisibile, ma vede sul settore elettrico e automobilistico si tratta di scalzare un’ industria che guadagna miliardi all’anno e che per continuare a farlo non lascerà nulla di intentato.
            Un po’ di montagne russe non ce le leva nessuno nel settore elettrico, d’altra parte consigliare alle persone di continuare con i fossili potrebbe rivelarsi una corsa con un brusco stop. Ognuno poi faccia i conti come meglio crede.

          • X il signor Paolo.
            Stiamo discutendo di energia elettrica lei mi invia link della carburanti fossili ? bhoo non riesco a comprendere, magari sono stupido.

          • Sig. Tommaso, suvvia. Sono argomentazioni a supporto della discussione, tra l’altro quelle che vorrei leggere anche da parte sua. Non si offenda.
            Dopotutto la sua discussione verte su costi fissi, accise, costo dell’energia elettrica, comparazione tra termico ed elettrico, vantaggi e svantaggi. Nello specifico lei sosteneva che le accise non erano costi fissi o cose del genere. Allora sono andato a vedere la composizione del costo di un litro di benzina e ho messo il link per conoscenza. A sostegno per altro del fatto che, quando si parla di costi di gestione di energia, questi sono sostanzialmente differenti nel caso si parli di energia elettrica o combustibile fossile. Tutto qui. Mi sembra il link sia molto attinente alla discussione intrapresa. Non le pare (?)

          • @Tommaso il protagonista di questo articolo non vuole catechizzare su quanti soldi spenderebbe una qualunque persona che viaggia con un’auto elettrica, anche la più sprovveduta, ma sta semplicemente raccontando la propria esperienza, così come tutti coloro che scrivono su questo sito che stanno risparmiando un pacco di soldi viaggiando in elettrico. Sei tu semmai che metti in dubbio la veridicità di questi racconti e sostieni che tutti dovrebbero pagare l’elettricità in un anno ad un prezzo che se tutto va bene si è visto l’anno scorso per un solo bimestre. Ora, se non vuoi crederci è un problema tuo: fai a meno, tienti stretta la tua auto termica e continua a pagare felice il tuo carburante fossile, finché potrai farlo. Noi intanto, come Luca, continuiamo soddisfatti a risparmiare con la nostra auto elettrica (dopo aver pagato per anni più soldi per alimentare le nostre vecchie auto termiche).

          • Per il signor Mauro.
            Premesso che non possiedo automobili, non ho la patente.
            Per mestiere mi occupo di consulenza per la fornitura di energia, qualunque essa sia, a grandi aziende da oltre 30 anni.
            Nei decenni precedente siamo stati drogati dal basso costo di due fonti di energia primaria; gas e elettricità, la seconda strettamente correlata alla prima. Sicuramente fino metà del 2021 non c’era confronto tra prezzo della Kwh e il carburante. Le forniture tramite gasdotto sono molto piu’ economiche di quelle via nave e soprattutto sono invisibili. Fino al 2021 inostri principali, Russia e Algeria, hanno fornito energia a bassissimo costo, questo ha reso non profittevole alle grandi aziende di effettuare massici investimenti per l’alternativa green. Oramai veniva considerato un mercato maturo, prezzi bassi e stabili. Adesso questo mercato è totalmente capovolto : purtroppo, quando ci troviamo a fonti certe di produzione totalmente indipendenti dalla volontà umana (manca il sole, poco vento, piove poco), l’unica alternativa rimane il fossile. La grande incognita è il prezzo del metano e la sua reperibilità.
            Spero di non aver annoiato nessuno

          • Signor Tommaso La Presta, personalmente non mi ha annoiato, anzi ho trovato il suo commento molto interessante.
            Credo però che manchi un tassello molto importante in comune con le auto elettriche: le batterie.
            La forte evoluzione delle batterie che si è avuta negli ultimi dieci anni, e ancora di più le batterie del prossimo futuro che sono in fase di test avanzati nei laboratori sta lentamente ma continuamente rivoluzionando il settore di cui si occupa.
            E’ vero che sole, vento e pioggia non ci sono sempre, ma la totale assenza dei tre elementi è molto limitata nel tempo, pertanto poche ore di accumuli sono in grado di cambiare totalmente tutte le attuali regole del mercato elettrico. Certamente il gas difficilmente tornerà a costare poco come lei dice e oltretutto dovremo sbarazzarcene anche per le arcinote questioni ambientali e le nuove fonti di energia sono ormai diventate o stanno diventando sempre più convenienti, e nei prossimi anni renderanno sempre meno conveniente produrre elettricità con il gas. La maggiore penetrazione di rinnovali e di conseguenza il fattore di capacità in forte declino degli impianti termoelettrici li renderà antieconomici, probabilmente prima i peakers, facilmente sostituibili con le batterie, e poi anche le centrali più efficienti, a ciclo combinato, purché la penetrazione di rinnovabili sia sufficientemente sviluppata, e questo è un buon motivo per i supporter dei fossili di cercare di rallentare il più possibile l’avanzata delle fonti rinnovabili.
            Ci riusciranno? Probabilmente sì. Riusciranno a impedire che accada? Quasi certamente no.

            Spero anche io di non aver annoiato nessuno.

        • Signor Tommaso, quindi Lei dice che non ci sono dei costi fissi. In sostanza Lei dice che il costo del trasporto cade nella voce dei variabili (?)
          Credo che questo link possa essere utile:

          https://it.motor1.com/news/572955/accise-iva-prezzo-benzina-diesel/

          Cerco di attrarre l’attenzione al punto in cui si specifica la tabella dei costi per litro, e il commento appena sotto la tabella, che cito testualmente:
          “Prendiamo quindi in considerazione un litro di carburante: se per assurdo il prezzo industriale fosse pari a 0, il prezzo sarebbe comunque superiore all’euro per la benzina (1,08 euro al litro) mentre per il diesel si sarebbe di poco sotto l’euro (0,947 euro al litro).”
          Significa, riferendosi alla tabella, che anche se per assurdo il litro di materia prima costasse 0, l’utente comunque pagherebbe una quota superiore all’euro per litro di benzina e leggermente inferiore all’euro per litro di gasolio. Nel caso dell’energia elettrica non succede una cosa del genere. Appunto perchè il costo di gestione è industrialmente completamente diverso. Ecco perchè tra l’altro non ha senso mettere generatori di energia elettrica per alimentare le case. Sarebbe antieconomico e nessuno lo farebbe. E qui si arriva alla questione, ma non mi spingo oltre per non alimentare la discussione forzosamente. Non vale la pena.

  7. Io credo che continuare l’ elettrico per il risparmio sia veramente inutile e controproducente. Il risparmio FORSE c’è solo con Tesla. Di sicuro io con il mio diesel da 29000 euro spenderò di più ma cosa mi interessa se il pareggio con il prezzo di acquisto lo farò a 200000 km?
    Inoltre quando viaggio a velocità autostradali da diesel cioè 120,/125 km/ora, non mi ha MAI superato una Tesla, mentre io ne ho superate a decine che vanno a 105/110 km/h, evidentemente la velocità consigliata dal risparmiometro….forse lo sarà solo per me, ma per me questo è un parametro importante, non voglio andare in autostrada a 110 km/h!

    • C’è invece gente che viaggia a quella velocità perché le piace di più.
      Io stesso a 110km/ha mi sento più rilassato.
      Il risparmio, sia di elettricità ora che di gasolio/benzina prima, è solo un in più.

      Non c’è scritto da nessuna parte che si DEVE viaggiare al limite di velocità.

  8. Ma quale differenza di prezzo d’acquisto scusate??
    Ma li avete visti i listini di Q3, X1, GLC, Stelvio e compagnia bella? Stiamo parlando di Model Y non vorrete mica paragonarla alla Clio 1.5dci o Dacia a gpl? Perché io i 20 con un litro a gasolio con vetture da 55k euri non li ho mai visti, qui qualcuno scrive addirittura 25… dai su

    • Con l’X7 che avevo ero molto vicino ai 26litri, se poi andavo oltre i 130km/h allora dovevi guidare con il benzinaio dietro.
      Voglio fare notare che 26 litri di diesel sono 50 euro per 100km, con la Model Y e 50 euro ci puoi fare, quanto? 1000km? Se poi carichi a casa con il fotovoltaico, voglio dire, l’elettricità a casa si può produrre, ma produrre benzina o diesel è un po’ complicato 😅

      • Ma dai che esagerazioni, 26litri per 100km, meno di 4 kilometri a litro. A parte che l’equivalente della MY è la X3, la X7 è un treno merci, ma questa dei 26litri per 100km non la raccontare troppo in giro.

  9. Dopo il settordicesimo articolo relativo ai costi, sono ormai arrivato alla conclusione salomonica che per quanto riguarda i soli consumi viaggiare in elettrico costa grosso modo la metà di quel che costa viaggiare a carburante.
    Chiaramente la cosa è massima se uno può ricaricare la casa dispone di un buon contratto. Ma grossomodo ci siamo, per lo meno per quanto riguarda l’oggi, anche basandosi esclusivamente sulle colonnine e facendosi andare bene i contratti capestro che ben conosciamo.
    Il resto lo fa il differenziale di prezzo a parità di vettura (e sui segmenti più alti sappiamo che ormai è prossimo allo zero) mentre non faccio più chissà quale affidamento su grandissime differenze tra bolli e assicurazioni. Più che altro bisogna vedere per quanto ancora tiene il discorso circa l’esenzione parziale o totale del bollo.
    Quindi grosso modo si hanno dei conti difficili da far quadrare in presenza di un forte differenziale tra la versione elettrica e un equivalente versione a benzina.

    Visto che tutti quanti abbiamo guidato veicoli benzina o diesel, sapete tutti perfettamente quali alchimie algebriche abbiamo fatto tutti quanti per decidere se prendere una macchina diesel o la stessa macchina col motore a benzina. E questo in presenza di un differenziale di acquisto che andava dai 2500 fino ai 3500 euro, e un differenziale tra benzina e gasolio che fino a non tanti anni fa era di circa 25 centesimi in favore di quest’ultimo.
    Con questi dati di partenza sappiamo tutti perfettamente che o si fanno come minimo 15.000 km l’anno, ma proprio come minimo, oppure tra maggiori costi di manutenzione e maggiore costo di acquisto difficilmente si rientrava in tempi umani scegliendo il diesel. E in ogni caso, per cominciare a parlare seriamente di risparmio, e adesso bisognava passare i 60-70.000 km. E tutto ciò con un differenziale di acquisto relativamente piccolo.
    Vedremo cosa ci riserva il futuro

    • Credo siano rules of thumb condivisibili.
      Sono curioso di vedere come faranno le case a colmare almeno in parte la differenza nell’altra grande voce di costo automobilistico, la manutenzione.
      Immagino che a breve gli upgrade software (quelli non legati a sicurezza o troubleshooting) diventeranno a pagamento, così come controlli periodici su SOH richiesti per la garanzia della batteria. E’ troppo importante questa voce nella redditività delle concessionarie per potersene dimenticare.

      • Prima vengono abolite le concessionarie e meglio staremo tutti: che inutile spreco di soldi (soldi che devono pagare gli utenti in un modo o nell’altro)

  10. 34.673 km in elettrico gli son costati 2103 €

    per semplificare se ho un’auto diesel che fa 20 km/litro mi servirebbero 1733 lt. con costo medio di 1,9 € avrei speso 3292 €

    la minor spesa di viaggiare in elettrico si riduce a 1189 €

    non male ma non capisco come possa risultare 2700 € come enenuciato dall’articolo

    • Paragonando Model Y ad una vettura di pari segmento e costo si risparmiano almeno 300€ di bollo (per un 150cv diesel) e buoni 400€ di un normalissimo tagliando. I 20km/litro poi mi sembrano piuttosto generosi come media costante su 34 mila km, direi più 17 a meno che non si tratti di una segmento B diesel 1.6, ma non sarebbe corretto il paragone a questo punto.

      • Il bollo le elettriche non lo pagano per 5 anni e in alcune regioni a vita, finendo i 5 anni paghi 1/4 della potenza che riporta il libretto.
        Per un assicurazione base, e una Tesla Model 3, il costo è uguale a quello che avresti con una panda.
        Il confronto della Model Y va fatto con un suv di simil potenza il cui consumo si aggira da 20 ai 30 litri per 100km.
        Se il calcolo viene fatto su 1.000km allora il risparmio è poco, ma se il calcolo viene fatto su 150.000km le assicuro che il risparmio è ENORME.

        • Non sono d’accordo. Se parliamo di gestione finanziaria il raffronto va fatto per classe di costo, non di potenza. Credo che la maggior parte di clienti Tesla scelga l’auto confrontandola con A4, Serie 3 e SUV derivati. Non certo con Cayenne, Urus o Maserati Levante che avrebbero potenza simile, troppa distanza nel prezzo di acquisto e di gestione.
          D’altronde l’opener di questo post, che ringrazio per la precisione, scendeva da un Doblò!! 🙂

      • Beh diciamo che lei percorre quasi sempre le stesse strade e ha la fortuna di ricaricare a casa e al cantiere il grosso delle ricariche ,questi conto andrebbero fatti con ricariche alle colonnine per fare il giusto confronto perche nn tutti hanno la sua fortuna e nn tutti hanno la possibilità di ricariche a casa o dl lavoro. Poi oggi si fa tanto presto perché le auto i elettriche n circolazione sono pochissime ,mi viene da ridere quando poi si arriverà ad un numero più sostenuto che quando arriva magari troverà due o tre veicoli prima i lei se poi ci mette 8 minuti per rabboccare o addirittura x caricare visto che parliamo di cariche prettamente alla colonnina e nn di casi sporadici come il suo

        • Alla colonnina pago 0,31€/kWh, ma non vedo perché nei MIEI conti annuali dei consumi non debba tenere conto di quanto ricarica casa, di quanto è l’apporto del FV e così via.
          Sono conti MIEI, che possono andar bene anche ad altri, mica a tutti.

        • Sulle colonnine si guardi come fa Tesla, in particolare negli Stati Uniti e ancora più in particolare in California dove le auto elettriche e soprattutto le Tesla sono diffusissime. Qualche criticità ai Supercharger nei giorni “da bollino nero” c’è stata ma se si guarda alla gestione delle tariffe e all’ incentivo a restare connessi lo stretto necessario gli altri gestori hanno soltanto da imparare.
          Non si confondano poi le tariffe attuali alle colonnine dovute principalmente a tutta una serie di fattori negativi coincidenti, tra cui la scarsa diffusione di auto elettriche, la scarsa concorrenza e l’ utilizzo e/o abuso non efficacemente gestiti sia da parte dei gestori che dalle forze dell’ordine.

      • Parlato ieri con un neo possessore di Audi S3 nuova, tutto felice dei suoi 350 cavalli. Solo di bollo paga 1.500 €/anno (600 di bollo più 900 di superbollo). Ed è un 2.000 benzina senza alcun tipo di ibridazione. Con questo ho detto tutto.

  11. Guarda, se parlassi del piacere di guida di una BMW M3, di una lotus Elise… ti darei ragione, ma parlando (se va bene) di una Skoda 1.5, francamente mi scappa da ridere. La Skoda è un’ottima macchina, niente da dire, ma per quanto riguarda il piacere di guida…. suvvia….

  12. La model Y costa 42000 €, incenviti esclusi, quindi 17000€ in più della sua vettura.
    Risparmiando 2700 € l’anno, come dice l’autore, in dieci anni ha ammortizzato 27000 € di costo, risparmiando 10000 € rispetto all’acquisto della Skoda.
    Si, direi che al signore conviene continuare in elettrico.

  13. Per quanto l’aumento sia cospicuo l’importo raggiunto è equivalente a quanto versato dalle auto a combustione. Pertanto non sarà l’elemento che cambierà la scelta d’acquisto. Piuttosto è che non è quell’aumemto x3 paventato da certi influenzer da strapazzo!

    • Resta il punto inconfutabile che con l’elettrico resta la possibilità di caricare gratis (fotovoltaico) o a lavoro, cosa che altrettanto inconfutabilmente non sarà possibile per nessuno che guidi un endotermico.
      Poi c’è la possibilità di ricaricare a casa o a lavoro, a prezzo a tutt’oggi più conveniente rispetto che il carburante della pompa; anche questo impossibile con i veicoli a combustibile.
      In ultimo, può al massimo capitare di ricaricare a prezzi meno convenienti alle colonnine…ma dubito che il costo/km sia superiore rispetto a quello del carburante per un’endotermica.
      Ma, ripeto, resta certo che la POSSIBILITÀ di pagare assai poco o proprio niente che non ci sarà mai con i carburanti.
      Quanto sopra solo limitandosi ai costi quotidiani di rifornimento.

  14. L’80% dei kWh consumati in un anno li ha offerti il datore di lavoro….. Grazie al c…o che hai risparmiato 2700€ rispetto al diesel.

    • se moltiplichi i 5.393 ricaricati al lavoro per una tariffa non so di 50cent ….. trovi giusto la differenza “risparmiata” rispetto al doblò se tutte queste ricariche sono state gentilmente offerte dal datore di lavoro, per quello ho chiesto se ha il costo delle 4 voci sue di ricarica …. (confrontando poi un doblò con model Y ….)

      • No, come ho già scritto l’articolo è uscito incompleto. L’abbiamo aggiornato con la parte mancante relativa ai costi. Eccola:

        Passiamo ai costi:

        Costo ricarica Supercharger: 83,00 € (0,44€ media)
        Costo ricarica Operatori Privati: 150,00 € (calcolata su quanti crediti acquistati con abbonamenti prepagati)
        Costo Ricarica a casa: 160,00 €
        Costo ricarica in azienda: 1410,00 €
        Per le ricariche a casa ed in azienda il costo è calcolato in base a quanto pagato in bolletta per ogni kWh, compreso iva ed oneri di sistema, escluso canone TV

        Totale Costi 2103,00 € per un equivalente di 0,06 € per Km Nel costo di cui sopra, non ho considerato l’apporto del fotovoltaico, quindi anche quella caricata durante la produzione dell’impianto l’ho considerata come acquistata dalla rete (in questo modo anche chi non ha un fotovoltaico può valutare i reali costi).

    • No, come ho scritto nel commento precedente è saltato l’ultimo paragrafo dell’articolo con la spesa voce per voce. Esattamente questo:

      Passiamo ai costi:

      Costo ricarica Supercharger: 83,00 € (0,44€ media)
      Costo ricarica Operatori Privati: 150,00 € (calcolata su quanti crediti acquistati con abbonamenti prepagati)
      Costo Ricarica a casa: 160,00 €
      Costo ricarica in azienda: 1410,00 €
      Per le ricariche a casa ed in azienda il costo è calcolato in base a quanto pagato in bolletta per ogni kWh, compreso iva ed oneri di sistema, escluso canone TV

      Totale Costi 2103,00 € per un equivalente di 0,06 € per Km Nel costo di cui sopra, non ho considerato l’apporto del fotovoltaico, quindi anche quella caricata durante la produzione dell’impianto l’ho considerata come acquistata dalla rete (in questo modo anche chi non ha un fotovoltaico può valutare i reali costi).

      Ora l’articolo è aggiornato.

      • Ma il risparmio non torna.

        per fare 34mila Km ha speso 2103 euro,
        diciamo un 15Km a liltro per 1,83 euro prezzo medio calcolato sui valori del mise, per fare gli stessi kilometri avrebbe speso 4000 – 4100 circa, che sono 2000 euro di risparmio e non 2700

        Di fatto 2700 euro sono un po’ ottimistici. DIciamo che è chi ha la possibilità di ricaricare a certe tariffe mantiene il vantaggio che c’era fino all’aumento delle tariffe dei Enel X. 2K sono un bel risparmio.

        • In realtà io ho fatto i conti basandomi sui 5 anni precedenti del Doblò che ho usato fino ad una anno fa, con il mio piede e con le mie abitudini, non su cosa dice il MISE. Di fatto siamo tra i 2600 ed i 2800 euro, calcolato con una media del costo del gasolio attorno agli 1,8 euro per litro… In pratica avrei speso tra 4700 e 4900 euro (lo scarto è dovuto al fatto che la media annuale non tiene conto del mese su mese). Questi sono numeri veri reali, che ho condiviso con piacere

          • Ma tu negli corsi 5 anni non hai pagato il gasolio a 1.8. Addirittura durante il covid è sceso a 1.1/1.2.

            Tu hai fatto un paragone su una spesa di 1 anno con prezzi di oggi del carburante. Cioè non sai con certezza quanto avresti speso. Non è un dato reale, perché il prezzo del carburante ha un costo che oscilla nel tempo e anche di molto. Se avessi fatto questo conto quando la corrente alla presa è stata di 50centesimi al Kw e il diesel a 1.6 avresti avuto valori diversi.
            Ora l’elettricità sta aumentando di nuovo, mentre i carburanti cominciano a scendere per esempio.

            Hai paragonato un dato reale (spesa elettrica) a un dato presunto (piede pesante e prezzo del diesel ai massimi) . Io devo per forza correggere il tuo calcolo usando il valore medio annuale e i kilometri al litro medi fatti dal tuo ex mezzo diesel.

  15. Riesce darci le spese per le 4 voci:

    188 kWh presso i Supercharger.
    437 kWh presso altri operatori privati di cui la maggior parte Fast attraverso le app ( Enel x, Be Charge, Nextcharge, EvWay).
    641 kWh a casa da wallbox monofase con potenza di ricarica da 7,4 kW.
    5.393 kWh al lavoro

    ?

    • Chiediamo scusa: è saltato l’ultimo paragrafo che indicava analiticamente le spese. Ora l’articolo è stato aggiornato

  16. Alla fine dei 10 anni avrai sì speso tanto uguale, ma nel frattempo hai fatto 300k con una skoda da quanto? 120 cavalli? e non con una Tesla da 400. Non è la stessa cosa….

    • 400 cavalli ma se fai i 150 all’ ora beve il triplo e già hai poca autonomia quindi questi 400 cavalli quando ti servono? 2 km su 500? Tu sì che sei una volpe

    • Ah già ormai se non hai 400 CV non puoi metterti in viaggio.
      Sto pensando di passare al partito contro le auto visto l’angolo in cui ci spingete.
      E chiaro da questo confronto che l’ auto è conveniente solo per i Fringe benefit di una limitata categoria di possessori.
      Fringe di stato 110% o aziendali. A questo punto non vi resterà che vietare l’auto termica tout court. Nella mia città si è esentato il possessore della ev, da pagamento accesso ZTL, tanto pagano i poveracci con euro X. Che tristezza la lotta di classe con l’ elettrica.

  17. Hai fatto la maggior parte delle ricariche al lavoro. Quanto ti costavano? Se fossero gratuite come a volte succede, si può considerare il tuo come un caso particolare.

    • Questo il testo completo dell’articolo, che era saltato ed è stato aggiornato:

      Passiamo ai costi:

      Costo ricarica Supercharger: 83,00 € (0,44€ media)
      Costo ricarica Operatori Privati: 150,00 € (calcolata su quanti crediti acquistati con abbonamenti prepagati)
      Costo Ricarica a casa: 160,00 €
      Costo ricarica in azienda: 1410,00 €
      Per le ricariche a casa ed in azienda il costo è calcolato in base a quanto pagato in bolletta per ogni kWh, compreso iva ed oneri di sistema, escluso canone TV

      Totale Costi 2103,00 € per un equivalente di 0,06 € per Km Nel costo di cui sopra, non ho considerato l’apporto del fotovoltaico, quindi anche quella caricata durante la produzione dell’impianto l’ho considerata come acquistata dalla rete (in questo modo anche chi non ha un fotovoltaico può valutare i reali costi).

  18. Che dire, beato chi può ricaricare gratis: l’81% di ricariche sono state fatte sfruttando la ricarcia gratis a lavoro. alla colonnina e a casa sono state fatte pochissime ricariche.

      • basta fare due conti approssimativi. 2700€ di gasolio a 1,8€ e supponendo 18Km a litro di media sono 27.000 km anno.

        con una media di 5km a KW tra casa e colonnine ha caricato 1400KW, che sono 7000 kilometri
        Se ne ha fatti 34mila in totale, sottraendo i 7mila che ha eventualmente pagato, ha di fatto risparmiato i soldi per pagare 27000 kilometri che corrispondono esattamente a quelli fatti con il gasolio, quindi viene che non ha pagato quella corrente. altrimenti se l’avesse pagata il risparmio non potrebbe essere di 2700 ma scenderebbe.

        • No, come ho scritto nel commento precedente è saltato l’ultimo paragrafo dell’articolo con la spesa voce per voce. Esattamente questo:

          “Passiamo ai costi:

          Costo ricarica Supercharger: 83,00 € (0,44€ media)
          Costo ricarica Operatori Privati: 150,00 € (calcolata su quanti crediti acquistati con abbonamenti prepagati)
          Costo Ricarica a casa: 160,00 €
          Costo ricarica in azienda: 1410,00 €
          Per le ricariche a casa ed in azienda il costo è calcolato in base a quanto pagato in bolletta per ogni kWh, compreso iva ed oneri di sistema, escluso canone TV

          Totale Costi 2103,00 € per un equivalente di 0,06 € per Km Nel costo di cui sopra, non ho considerato l’apporto del fotovoltaico, quindi anche quella caricata durante la produzione dell’impianto l’ho considerata come acquistata dalla rete (in questo modo anche chi non ha un fotovoltaico può valutare i reali costi).”

          Ora l’articolo è aggiornato.

          • Come le ho risposto in precedenza, il risparmio è più vicino ai 2K che a 2.7K.
            ma di fatto cambia poco la sostanza, ha praticamente caricato a una tariffa molto bassa e ha fatto tanti kilometri. di fatto La condizione ideale.
            Cioè ha caricato con una media di costo di 30centesimi al KW che era la tariffa alla colonnina che è stata ammazzata dagli operatori.
            Oltretutto se vede la tariffa pagata alle colonnine è quella prima dei rincari

            Quindi non ci discostiamo molto da quanto sapevamo già: la ricarica conviene quando è domestica (con tariffe entro i 50 centesimi), meglio ancora se con fotovoltaico perché gratis, ma oramani non lo è più alla colonnina dove oggi avrebbe un costo tale da rendere la spesa equiparabile.

          • Veramente io ricarico alla colonnina a 32 centesimi di media. Detto ciò, abbiamo sempre scritto che la condizione ideale per un automobilista elettrico è ricaricare in casa. Altra notazione: 35.000 km all’anno non sono pochi. Questo smentisce la favola metropolitana secondo cui le BEV sono inadatte a un uso professionale extraurbano

          • beh 32centesimi è una tariffa morente (in modo ingiustificato), è quello che scrivete anche voi nei vari articoli sulle compagnie che stanno alzando i prezzi.

            Di fatto con la tendenza al rialzo che si sta avendo, quel prezzo è chiaramente destinato a sparire.
            ad ogni modo concordo sulla percorrenza, 35K Kilometri sono tanti, a destra di una gaussiana di percorrenza media. Quindi il risparmio diventa evidente, anche perché M3 e MY oramai hanno prezzi normali.

            Il problema resta la disponibilità di certe condizioni di utilizzo (cioè avere la disponibilità di una ricarica domestica)
            il problema oggi di qualsiasi fonte di energia non è la tecnologia che la utilizza, ma la speculazione energetica e dei produttori di auto.

            Come ho sempre affermato, se le auto costassero quanto dovuto, se si riempissero le stazioni di servizio di colonnine invece di infestare i marciapiedi (in Germania c’è l’obbligo di metterle nelle satzioni di servizio) e ci fosse un controllo sui prezzi con un modello vicino ai carburanti piuttosto che alle ricarcihe telefoniche, molti avrebbero già fatto il passaggio.

  19. 35000km sono 1700litri di carburante circa (faccio 17km/l con una se a benzina non ibrida, suppongo che una diesel moderna ibrida consumi pure di meno), ovvero un budget di circa 3000/3200€. Questa model y va ad aria…

    • Trovando una condizione standard, una buona media sarebbe calcolare 20000km l’anno con una vettura che fa 20km/l di media (non è quindi interessante benzina o diesel, si porti la statistica ad un elemento maggiorato apposta) al prezzo (medio) di 2€ al litro.
      Per fare quindi 20000 km, occorreranno 1000 litri, al prezzo si citato sono 2000€ l’anno.
      Nell’ammortamento dei costi è essenziale, considerando una vettura elettrica, di capire dove si effettueranno le ricariche o, ancor meglio, ricariche e tragitto della vettura.
      Facendo una comparazione rapida, 35000km con ricariche prevalentemente a casa e in azienda sono bei soldi risparmiati (l’azienda fornisce la ricarica gratis o con uno sconto maggiorato per i dipendenti solitamente), quindi se il signore fa 40000km l’anno (sto arrotondando) e risparmia diciamo 3000€ l’anno, si dovrà calcolare che la controparte termica avrà un costo di 4000€ annui solo di carburante, in 10 anni saranno 400000km con un costo di 40000€ di carburante.
      Nella pratica è il calcolo del costo di vita di una vettura diesel (sempre medio) di solo carburante

      • Ma inutile fare calcoli drammtaici.

        Premesso che il risparmio, quando esiste, è un moltiplicatore sul prezzo più alto, a prescindere dal camminare molto o poco un risparmio c’è. Inutile estremizzare con percorrenze da comaniosta.
        Il problema che un utente si deve porre è: quanto costa il mezzo, quanto è il risparmio sulla percorrenza che io faccio in base alla possibilità di ricarica (se da casa o colonnine), quanto sono disposto a sottostare alla scomodità (se per me lo è) pur di risparmiare.

        Banalmente con le tariffe attuali alla colonnina conviene prendere sempre e solo Tesla (infatti è quella che vende tanto cannibalizzando il mercato). pErche UNa model 3 o Y a prezzi da auto endotemrica alla colonnina pareggia il costo del diesel, alla spina domestica è più conveninete. Una 500e invece alla, dato il grosso differenziale sul modello endotermico, nel lungo termine caricata da casa e con una percorrenza altissima pareggia il costo a lungo termine della versione endotermica, caricata alla colonnina quel differenziale non lo recupera più.

        Quindi è solo una questione di possibilità di ricarica il più economica possibile vs costo iniziale dell’auto.

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