Home Scenari Tornano le tariffe a prezzo bloccato per luce&gas

Tornano le tariffe a prezzo bloccato per luce&gas

9

Tornano le tariffe a prezzo bloccato per luce&gas, mentre ARERA fa slittare di 3 mesi (dal 1° aprile al 1° luglio) la fine del “mercato tutelato” per l’energia elettrica.

Tornano le tariffe a prezzo bloccato
Stefano Besseghini, presidente dell’Autorità pubblici Arera.

La fine della “tutela” per l’elettricità è slittata a luglio

Gli italiani ancora “in tutela” (con tariffe stabilite dall’autorità pubblica ARERA) si stanno comunque preparando alla scelta sul Mercato Libero. Nel quarto trimestre del 2023 si registra un’accelerazione dei passaggi. Con una crescita dei contratti attivati dai consumatori ancora in tutela pari al 50% su luce e 110% su gas rispetto al terzo trimestre.

E la novità è che, rispetto a inizio 2023, tornano attuali le tariffe a prezzo bloccato fino a 12 mesi, scelte dal 24% degli utenti per la luce e dal 32% per il gas. Le tariffe indicizzate rimangono, tuttavia, il riferimento del mercato. Cresce anche la propensione alla bolletta elettronica e al pagamento con addebito diretto in conto corrente.

L’osservatorio di Segugio.it registra anche una maggiore propensione verso provider nuovi e/o emergenti. E si diffondono sempre più le tariffe Luce&gas (cosiddette “dual fuel”), con promozioni riservate ai clienti che attivano una doppia fornitura. Se non, in alcuni casi, tripla (includendo luce, gas e connessione Internet).

Tornano le tariffe a prezzo bloccatoTornano le tariffe a prezzo bloccato, c’è più stabilità nei prezzi dell’energia

Altre promozioni “dual fuel” riguardano  l’elettricità di casa e la ricarica delle auto elettriche, come abbiamo visto nel caso di A2A e anche dell’Enel. Tornando alle tariffe, nel primo trimestre del 2022 le formule a prezzo fisso rappresentavano il 70,2% delle tariffe luce e il 65,5% delle tariffe gas scelte dagli utenti.

Un anno dopo, nel primo trimestre 2023, queste percentuali sono crollate, rispettivamente, al 13% e al 7,3%, per via dell’instabilità del mercato. Nella seconda metà del 2023, però, a fronte di una stabilizzazione dei prezzi all’ingrosso, le tariffe a prezzo bloccato sono tornate d’attualità: nel quarto trimestre sono state scelte dal 24% degli utenti sulla luce e dal 32% sul gas.

Le offerte a prezzo indicizzato restano ancora il riferimento del mercato, grazie al maggiore risparmio di prezzo. E anche alla crescente conoscenza del meccanismo di queste tariffe da parte dei consumatori. 

– Chiedetelo a Nicola Armaroli / “Deluso da Cop 28? No, ha chiuso la bocca ai negazionisti” –  VIDEO-INTERVISTA

Webinar
Apri commenti

9 COMMENTI

  1. È una questione di propensione al rischio. Con il prezzo fisso si bloccano delle condizioni che al momento della sottoscrizione non sono le più economiche del mercato ma mettono al riparo da eventuali aumenti. Nello stesso tempo però fanno perdere ulteriore risparmio in caso di discesa dei prezzi. Io ho preferito restare ancora un pò con il prezzo indicizzato ma la soluzione ideale non esiste, bisogna conoscere la materia e restare informati.

  2. Certo che consigliare oggi di sottoscrivere una tariffa a prezzo fisso con il Pun in discesa e che nel caso migliore è più cara del 30% di una a prezzo variabile, è proprio un bel regalo di Natale per i vostri lettori!

    • C’è un equivoco, noi non consigliamo nulla. Abbiamo riferito di un’analisi del sito specializzato Segugio.it che segnala un ritorno alle tariffe a prezzo fisso. Punto. Prima di criticare gli articoli bisognerebbe fare lo sforzo di leggerli, ma mi rendo che a volte è chiedere troppo.

      • Le tariffe a prezzo fisso non, sono mai mancate, nemmeno quando il Pun era alle stelle. Certo erano a prezzo proibitivo e proprio per questo il vostro “tornano le tariffe a prezzo fisso” lascia intendere un “tornano CONVENIENTI le tariffe a prezzo fisso”.
        E stia tranquillo Sig. Tedeschini che l’articolo l’ho letto e sarà sicuramente uno degli ultimi che leggerò di Vaielettrico.

          • Ho da poco attivato (in ogni caso prima della data dell’articolo) una tariffa a prezzo fisso a poco più di 0,15 €/kWh, quindi senza nessuna “influenza” del redattore.
            Una tariffa a prezzo fisso contiene anche le perdite di rete 10% (come prescrive l’ARERA) mentre il PUN di dicembre, pari a 0,1152 €/kWh, non è direttamente comparabile con il prezzo dell’offerta sottoscritta, perché il PUN deve essere incrementato del 10%.

            Il PUN è funzione di innumerevoli variabili, tra cui il prezzo del gas metano e delle condizioni climatiche. In altre parole: con alte temperature medie, buona produzione dell’eolico e dell’ idroelettrico il PUN è sceso da 121 €/MWh (nov. 2023) a 115 €/MWh (dic. 23). Considerando i consumi della mia abitazione “elettrificata”, scarsa produzione del mio impianto fotovoltaico nel periodo invernale e non ultimo … la mia propensione al rischio, mi hanno fatto propendere per il prezzo fisso dell’energia. Nelle restanti stagioni dell’anno il mio rischio di pagare un prezzo elevato è … praticamente nullo, data la produzione ottima del mio impianto FV.

            @ Bacco: come vede non considero il contenuto dell’articolo come “suggerimento occulto” per una scelta commerciale, ma per quello che è: semplice informazione. Per questo ringrazio Mauro Tedeschini, e per lo stesso motivo… continuerò a leggere Vaielettrico.

Rispondi