Home Auto Tesla Y di nuovo prima in Europa (non solo EV)

Tesla Y di nuovo prima in Europa (non solo EV)

38
POLESTAR 2, CHE NUMERI / Quasi 5 mila auto vendute anche in novembre.

Tesla Y di nuovo prima in Europa nelle vendite di novembre: non solo tra le elettriche, ma tra le auto di tutte le motorizzazioni, con 19.025 consegne.

tesla y di nuovo prima
Le 10 auto elettriche più vendute in Europa  in novembre, secondo le rilevazioni di Jato Dynamics.

Tesla Y di nuovo prima con oltre 19 mila auto vendute

È stato proprio l’exploit di vendite delle auto elettriche, Tesla e Volkswagen in primis, a trainare la ripresa di vendite di auto in Europa. Il mese scorso il mercato delle auto nuove ha segnato il 4° mese consecutivo di crescita, con 1.010.900 immatricolazioni.   Ma le vendite di EV sono cresciute del 30%, ben più della media della media, con il Model Y di nuovo primo in assoluto e una quota  del 17,1%. Unico grande mercato in controtendenza resta l’Italia: da noi in novembre ci si è fermati a un misero 4,2%, meno di un quarto della media continentale. Impressionante la performance di Tesla, che il mese scorso ha ottenuto un aumento di volumi del 93%. Balzando al 18,9% di quota nel mercato delle elettriche, dal 12,3% del novembre 2021. “Nonostante l’emergere di nuovi rivali, i risultati di novembre mostrano che la crescita di Tesla sta accelerando, consolidando la sua leadership nel mercato europeo dei BEV“, spiega Felipe Munoz, analista di Jato Dynamics, la società che effettua il monitoraggio del mercato

Tesla Y di nuovo prima
A sinistra la classifica assoluta delle auto più vendute in Europa (tutte le motorizzazioni) in novembre. A destra la top ten delle ibride plug-in.

Forte crescita anche di Volkswagen e Polestar

Gli altri exploit che emergono sono soprattutto due. Il primo è legato alla forte ripresa di Volkswagen, che conferma le sue ambizioni di principale sfidante di Tesla. Questo grazie anche ai buoni numeri messi a segno dalla ID.3, dopo mesi difficili. L’auto che deve raccogliere l’eredità della Golf si è piazzata al 4°posto, con 6.933 immatricolazioni, alle spalle della ID.4, 3° con 7.584. La Fiat 500e esce così dal podio e si piazza quinta con 5.826 auto vendute, mettendo a segno comunque un aumento del 37% sul 2021. L’altro exploit è quello della Polestar 2: il modello della nuova marca elettrica fondata dal gruppo cinese Geely e da Volvo sfiora le 5 mila immatricolazioni. Piazzandosi all’8° posto, a ridosso delle due auto del Gruppo Renault, la Dacia Spring e la Megane. Il mercato delle ibride plug-in, infine, vede ancora in testa la Ford Kuga, seguita dalla Mercedes Classe A. Ma siamo ben lontani dai numeri messi a segno dalle due Tesla.

Tesla Y ancora prima
Le quote di mercato delle varie motorizzazioni in Europa in novembre: le auto con la spina salgono al 28%.

 

Apri commenti

38 COMMENTI

  1. Vi leggo da qualche mese ma non ho mai commentato.
    Ho recentemente acquistato una Model Y RWD, dopo un ventennio di BMW. Ho valutato una BMW i4 eDrive40, poi ho preferito Tesla, risparmiando quasi 30.000€ (imbarazzante che su di una macchina che parte da 61.000€ per raggiungere quello che è di serie nel modello base di Tesla servano quasi altri 30.000€, solo per avere i tagliandi compresi o l’antifurto satellitare per 4 anni o per aggiornare le mappe servono migliaia di euro quando per Tesla sono compresi gratuitamente)
    Di professione lavoro per VW e precedentemente mi occupavo di perizie automobilistiche, ramo danni.
    Credo di essere qualificato come “persona informata dei fatti” dato che le auto le vedo da dentro, sventrate a seguito di incidenti.
    Invito tutti i detrattori di Tesla a farsi un giro nei concessionari oggi e guardare da vicino la qualità costruttiva BMW della serie 3, oppure di Audi A4 e A5 o anche di Mercedes e della Golf, che qui è stata citata. Vorrei dirvi di salire su una BMW o Audi o Mercedes elettrica pari prezzo e pari allestimento di una Model Y, purtroppo non è possibile, dato che c’è un gap di svariate decine di migliaia di euro a favore di Model Y, che costa meno di tutte. Che costa meno di tutte, ma è superiore in quasi tutto.
    Sì, le plastiche sono inferiori, i sedili hanno un rivestimento economico, questo è innegabile. Costa 20/30.000€ in meno, però. Il comfort non è solo plastica. Il comfort è avere un ecosistema che funziona. E’ salire su di una macchina e dovere soltanto girare il volante perchè tutto il resto è automatico, il vero automatico che non si vede. Non ci sono i comandi, pulsanti e levette: certo, perchè non servono.
    Ho imparato a conoscere la macchina in mezz’ora. Guidarla è la cosa più naturale che esista.
    E’ la macchina più sicura al mondo: ve lo dice uno che vedeva in quanti pezzettini simpatici si riduce un’auto normale quando fa un incidente. Comfort è dire alla macchina dove vuoi andare, fossero anche 1000 km di distanza e non pensare ad altro, fermarsi quando te lo dice lei dove dice lei, altro che pianificare. Comfort è fermarsi una volta in meno perchè consuma meno di qualsiasi altra equivalente di fascia. Comfort è non dovere fare tagliandi, avere tutto compreso e non ammeniccoli a pagamento e a scadenza. Comfort è avere un’APP che fa tutto davvero, compreso vedere da remoto le telecamere, anche interna, così da scoprire che il parcheggiatore ci ha fatto un test drive perchè non ha resistito. Comfort è sapere che non diventerà mai vecchia perchè ogni 2/3 settimane arriverà un aggiornamento che aggiungerà qualche nuova funzionalità. Un giorno sarà superata come autonomia, prestazioni o affidabilità, ma sarà sempre una Tesla che farà quasi quello che fanno le ultime vendute.
    Guardatela da vicino lasciando i preconcetti e smettetela di dire che sono assemblate male: quelle costruite in Germania o in Cina sono perfette. E smettete di dire che le VW, le Audi, le BMW e le Mercedes sono fantastiche: una volta, sicuramente, oggi no, se non andate nella fascia che è in competizione con la Model S, che peraltro è salita moltissimo con l’ultima versione (prima era davvero inguardabile qualitativamente, considerando il prezzo), hanno ridotto la qualità sensibilmente. Il divario qualitatitvo si sta assottigliando sempre più, il divario di prezzo, invece, aumenta, Tesla cala i prezzi e aumenta la qualità, gli altri aumentano i prezzi e calano la qualità.
    Accertatevene di persona, fatevi un bel giro nei concessionari e in uno Showroom Tesla e smettete di parlare per quello che era qualche anno fa e cominciate a parlare per quello che è oggi.
    Michele

    • Mi par di leggere i primi priussisti, tutto meraviglioso tutto perfettissimo, la macchina del futuro, pareva che la quintessenza della modernità, dell’ecologismo e della perfezione la guidassero solo loro.. Salvo poi scoprire che c’è qualcuno “PIU'”…
      Vabbè, chiusa. Mi manca un esame degli esemplari recentissimi perciò non mi esprimo ma una X che avevo visto un paio di anni fa, assemblata allora da poco, aveva dei montaggi delle pannellature esterne (allineamento sportelli e paraurti, tolleranze) che sarebbero stati imbarazzanti su una Panda degli anni 90, da rifiutarsi di ritirarla dalla concessionaria. Idem una S di un paio d’anni ancora prima, cornici del lunotto staccate, gioco di montaggio baule strettissimi sul lato sx e larghissimi sul lato dx, un lembo di una guarnizione cofano “motore” che sporgeva di fuori, roba che di recente ho visto solo su una Dacia Dokker furgone. La buonanima di quel meccanico youtuber di cui mi sfugge il nome si era preso una 3Performance, era entusiasta di un sacco di cose ma mostrò chiaramente una discreta lista di difetti di montaggio, quindi non è che ci si stiano inventando le cose. E’ anche vero che Tesla doveva per forza far economia da qualche parte essendo un marchio molto giovane con poca esperienza e dirottando una parte considerevole di fondi in r&d.
      Felice di sentire che ora queste auto siano montate come si deve, ci crederò quando le vedrò, mi auguro che anche l’affidabilità sinora tutt’altro che eccelsa (hanno smesso di cedere i supporti dei magneti permanenti dei motori?), abbia seguito lo stesso solco.

  2. Le vendite di Tesla in Europa hanno sempre mostrato lo stesso schema: alcuni mesi con dei numeri bassi e poi un mese con numeri elevati a causa dell’arrivo scaglionato delle navi dai continenti di produzione. Qui per capirci le vendite della Model3 EU, purtroppo poco aggiornate.
    https://carsalesbase.com/europe-tesla-model-3/
    Per Y è più o meno lo stesso, anche se per la Model3 lievitata dovremmo cominciare a vedere gli esemplari prodotti a Berlino (hanno sistemato i problemi di qualità?): Y aveva segnato vendite notevoli a settembre mentre ad Ottobre non era manco arrivata a 3000 pezzi ben fuori dalla TOP50, quindi boh, continuo a non vedere il senso dei titoli a senso unico che si vedono solo quando si fanno i numeroni, non i numerini. Conviene perciò seguire ed eventualmente entusiasmarsi per i cumulati semestrali ed annuali, danno sicuramente un’idea più realistica delle vendite di questo costruttore che ha con tutta evidenza un andamento atipico: Model3 in qualche mese è pure stata la best seller in EU, la più venduta con 23000 pezzi (con conseguenti titoloni tipo marzo 2022) salvo poi crollare ad 850 unità al mese successivo e 450 quello dopo ancora (senza titoli…), quindi resta lontanuccia dall’essere “la più venduta in Europa”. E’ però la più venduta nel suo segmento di carrozzeria, le berline di segmento D, più delle Mondeo, delle serie3, delle A4 e Classe C, ce lo dicono i cumulati ed è IMHO un risultato di tutto rilievo.
    Detto questo, a mio parere sarebbe interessante vedere SE e nel caso QUANTO Y stia togliendo alla 3, la sua concorrente in casa, e quanti degli esemplari di Y vengano dalla Germania. Altra cosa interessante da capire adesso (ma per questa basterà aspettare qualche trimestre) è l’andamento degli ordinativi perchè la discesa dei prezzi reali di vendita in seguito alle scontistiche introdotte lasciano pensare che la richiesta stia calando o che risulti inferiore alle attese del costruttore. Questo per Tesla: per gli altri, è innegabile che questo mese i numeri siano stati positivi. Andrebbe però ricordato che in regime di chip shortage e in un continente in cui i governi hanno imposto delle scellerate e salate sanzioni a chi supera dei ridicoli limiti sulle emissioni di CO2, ai costruttori conviene costruire e vendere le PHEV e BEV a listino, dirottando lì le forniture in carenza come centraline e cablaggi, rispetto a produrre ed immatricolare auto con emissioni di CO2 oltre i limiti.

    • Sembrava un commento equilibrato e ben circostanziato fino a “scellerate e salate sanzioni a chi supera dei ridicoli limiti sulle emissioni di CO2”.

      Peccato.

      • Rimane un commento equilibrato e circostanziato anche se ho espresso un’opinione che non le piace. Le scelte scellerate son quelle che hanno portato nel giro di qualche mese, a dover spender oltre 20000 euro per acquistare una segmento B che un anno fa mettevi in garage per 13000. Capisco che siano problemi che non toccano chi si può permettere la Tesla da 50 banane e la casa con giardino e pergolato per ricaricarla ed poi venire qui a dire che ha fatto 7438km spendendo 232,45€ di ricariche, ma le scelte di cui parlo stanno già creando un sacco di problemi a chi non ha certe cifre da spendere e, contestualmente, inderogabili esigenze di mobilità.
        Peccato che non se ne parli mai di questo aspetto..

        • Se ne parla eccome.
          Sono aumentati tutti i prezzi, tutti.
          Una Panda base (empty optional) costa 13.500€.
          E non ha nulla di elettrico, a parte il motorino di avviamento e nessuna batteria, a parte quella al piombo. Si chiama inflazione, dipendenza da estero per i componenti, incapacità di modificare i processi rapidamente.
          È vero, chi ha bisogno di un’auto oggi, paga uno spropositato: non per colpa delle “scellerate” decisioni mondiali ma per colpa delle scellerate decisioni di pochissimi.
          Il 2035 è tra 13 anni: non raccontiamoci che è colpa delle elettriche che oggi la panda costa uno spropositato, però.
          Di scellerato vedo il volere continuare a emettere CO2 sapendolo che ci porteremo all’estinzione. 32 morti per il gelo in USA meno in Sicilia si fa il bagno al mare.

          • Nono, nessuno da la colpa alle elettriche, povere, mica sono loro le cattive: la colpa, per quanto mi riguarda, è prevalentemente della politica che, in brevissimo tempo ha:
            1) modificato le normative sulle emissioni (e qui ha fatto solo bene…) mettendo mano allo scandalo dei cicli di omologazione che non avevano nulla di realistico
            2) stabilito delle sanzioni alle case per la CO2 emessa dai veicoli immatricolati calcolata sulla media di ogni singolo esemplare immatricolato, sanzioni che ovviamente le case hanno girato sui prezzi di vendita reali. Sanzioni peraltro calcolate con un complesso calcolo che tiene conto dei consumi medi del veicolo ma la parametrizza alla massa, in modo che i veicoli più pesanti siano in realtà favoriti pagando una multa meno pesante a parità di consumo (regalo ai tedeschi..)- E’ per questo che stanno sparendo le piccole di segmento A, il loro prezzo sale troppo.
            3) Incentivi scandalosi per l’acquisto di auto elettriche, mettendo in atto una evidente manipolazione del mercato .
            4) stabilito un divieto di vendita per una categoria di veicoli.
            Il tutto sapendo che queste decisioni, anche se alcune lontane (ma industrialmente il 2035 è dopodomani) avrebbero provocato storture nel mercato come quello dell’usato o del nuovo e che una certa tipologia di auto, guardacaso quella preferita dalle fasce meno abbienti, sarebbe stata la più penalizzata senza che vi siano delle alternative valide, perchè una Spring non è certo una tuttofare come una Panda oppure Aygo.
            Confermo perciò il mio giudizio sulla scelleratezza: va bene inserire nei valori quello dell’ecologismo e della salute dell’ambiente, sono molto scettico sul farlo diventare il primo ed unico valore in assoluto senza considerare le conseguenze sociali di tali provvedimenti. Se poi penso che in diverse zone del sud girano ancora parecchie Uno e Clio a carburatori, ma di quale elettrificazione stiamo parlando???

          • Superfede
            Lei è obbiettivo ma parzialmente, me ne dispiaccio.
            Nessuno ha vietato la vendita di ICE nel senso da lei all’uso e lei lo sa, per cominciare: le parole hanno un peso.
            Gli incentivi scandalosi: 16 miliardi all’anno per le ICE ogni anno da decenni? Questi dove ce li siamo dimenticati?
            Il calcolo delle sanzioni è ponderato sul numero di veicoli dei modelli: ovvio che quello da 200.000€ venduto in 100 esemplari paghi in modo proporzionalmente ininfluente per chi tanto ha comunque quella cifra. La tassazione Irpef è “giusta”? Non mi pare proprio…
            Cosa avrebbero dovuto fare, secondo lei?
            La domanda non è provocatoria.

          • Ah, e chi sarebbe quindi obiettivo, di grazia?
            Nessuno ha vietato la vendita di ICE? Mi sta dicendo che per il 2035 non è stato deciso nulla di definitivo? So bene che non vi siano divieti alla circolazione (alcune ztl a parte ma tralasciamo) ma non mi si venga a dire che già ora i piani delle case non siano stati modificati radicalmente in previsione di quella data, trattandosi di tempi industrialmente molto stretti, con risultati che si vedono già nella disponibilità di veicoli economici.
            Incentivi alle ICE per anni? E’ noto a tutti che siano stati abbondantemente erogati per sostenere l’occupazione, è stata una scelta politica a mio avviso miope perchè quando un settore richiede incentivi strutturali e non una-tantum, significa che il settore è un ramo morto su cui andrebbero fatti altri investimenti; era cioè da risanare prima un settore che aveva perso slancio passando da mercato di espansione a sostituzione e con l’arrivo di concorrenti asiatici. Ciò non toglie che migliaia e migliaia di euro dello stato da sommare ad eventuali regionali e comunali siano solo una stortura che va a vantaggio di pochi e non di bisognosi, non stiamo aiutando dei poveretti ad assicurarsi una mobilità.
            Calcolo delle sanzioni: si paga in pratica per ogni veicolo immatricolato a prescindere dalla tiratura, fanno conto emissioni e massa, la formula è nota e basta usar una calcolatrice: una panda Hybrid con 120g/km di CO2 ed una massa di 980kg pagherebbe circa 3500€ di sanzione (la paga stellantis, guardacaso di quant’è l’aumento di listino?), più di quanto pagherebbe una Tipo 1,5 turbo che invece si ferma a 2000. Fiat può ridurre queste sanzioni vendendo BEV e PHEV con una sorta di greenwashing interno, ed è il motivo per cui spinge così tanto sulle 500e anche se ora può godere delle compensazioni delle Bev di PSA ed Opel.
            Cos’avrebbe dovuto fare la politica? Beh, innanzitutto non buttare soldi in incentivi per chi compra bev da 40-50000€, chi la vuole se la paga di tasca sua. Poi rimodulare il sistema di calcolo delle sanzioni (che si possono lasciare come spinta verso modalità più ecologiche), evitando che dei Suv marchiati Land Rover (per dire un marchio fra i tanti non di primo prezzo) paghino anche in assoluto sanzioni inferiori a quelle di una Panda, perchè va salvaguardata la mobilità delle persone. Gli incentivi per le BEV possono essere dirottati sulle infrastrutture di ricarica, visto che la loro mancanza è fra le cose che pongono i maggiori dubbi nell’acquisto e nella fruizione. Io la vedo così: poi chissà, può anche darsi che la scelta di rendere l’auto privata un lusso sia voluta per togliere mezzi dalle strade e dalle città, questo è un dubbio che mi rimane.

          • @Superfede no, prima di tutto va salvaguardata la salute pubblica. Gli incentivi alle colonnine avrebbero provocato soltanto un deserto pieno di colonnine. Il problema degli incentivi è che se interessano un prodotto che la nostra industria non vuole produrre creano ricchezza in altri Paesi. Per avere ricaduta economica occorre rinnovare le nostre industrie e non rallentare il cambiamento, perché tanto il resto del mondo va avanti e noi restiamo destinati all’irrilevanza economica.
            Poi è ovvio che se c’è una multa da pagare il suo importo è trasferito al cliente: si chiama disincentivo all’acquisto ed è l’altra faccia della medaglia dell’incentivo per le auto che non appestano l’aria che respiriamo e riducono al minimo possibile l’impatto sull’ambiente che, ricordiamolo a voce alta, è un bene di tutti, ricchi e poveri, bianchi, neri, gialli, furbi, astuti, ignoranti, LGBTQ+ e via discorrendo.

        • Capisco il risentimento superfede e sono preoccupato anche io per le questioni economiche sottese alla transizione ma ci sono questioni importanti che hanno dignità al pari delle “inderogabili esigenze di mobilità”.
          – Prima di tutto non ne farei una questione di lotta di classe, d’altra parte sono proprio i più facoltosi che finanziano lo sviluppo delle nuove tecnologie a partire dagli smartphone, passando per i piani a induzione, le pompe di calore così come le auto elettriche.
          – La questione dei cambiamenti climatici sembra lontana e poco importante a molte persone, in particolare quando si affrontano quotidianamente difficoltà economiche. Ma spesso non ci si rende conto che le questioni climatiche impatteranno prima e maggiormente le persone delle fasce economiche più deboli e per questo è bene non dormire sugli allori per non ritrovarsi da un giorno all’altro senza alternative (la storia del gas ci sta insegnando qualcosa).
          – Definendo scellerate le politiche sul cambiamento climatico (che è un problema pubblico) si fa lo stesso identico ragionamento di quando si dice che la sanità pubblica è troppo costosa. L’effetto finale è lo stesso, il problema è sempre e solo per le classi più deboli tanto chi ha i soldi ha l’assicurazione e i soldi per pagare la clinica e le medicine più costose.
          – Mi pare che Vaielettrico sia un radar particolarmente attento e che scriva spesso articoli su incentivi per tutti e per le fasce più deboli e abbia spesso espresso giustamente dubbi e critiche sulle politiche italiche alla mobilità elettrica. E ripeto politiche italiche e non europee perché nel resto d’Europa si incentiva la mobilità elettrica mentre in Italia ci si balocca con supercazzole sulla neutralità tecnologica e mobilità ad idrogeno che ormai vanta innumerevoli tentativi falliti eppure secondo i fossili fossilizzati è il futuro.
          Qualcuno sta ciurlando nel manico, caro superfede, ma è ingiusto prendersela con chi l’auto elettrica se la può permettere già oggi, bisognerebbe invece tirare per la giacchetta i nostri politici e decisori affinché facciano il loro dovere anziché politiche suicide che vanno contro l’economia del nostro stesso Paese.

    • Un attimo: un tempo si diceva che Tesla faceva i “numeroni” alla fine dei trimestri. Ma novembre non la fine di un trimestre. Quindi con dicembre questa leadership è solo destinata ad aumentare.

      • Può darsi che faccia il botto, è più che possibile.
        Y ha immatricolato 19144 pezzi a novembre 2022 contro i 5197 dello stesso mese 2021, Europa.
        3 ha venduto 12449 pezzi a novembre 2022 contro i 10852 di novembre 2021.
        Nel cumulato gen-nov 2022, Model 3 ha venduto 70737 pezzi contro i 114049 del 2021.
        Model Y invece ha un cumulato gen-nov 2022 di 105283 pezzi (contro i 18513 dello stesso periodo 2021) al ventesimo posto delle vendite generale quindi, anche se manca il dicembre di Model3 che di solito è corposo, mi pare chiaro che la berlina (al 42°) venga cannibalizzata pesantemente dalla concorrente in casa propria. Con le vendite della Y, per dire, la Model 3 ha perso anche il primato nelle vendite delle berline segmento D, ritornato alla BMW serie 3.

  3. curioso come la caspitalizzazione di borsa Tesla si sia ridotta a un terzo rispetto a 1 anno fa, -70% di discesa , mica bruscolini, chiedevo a qualche esperto di analisi finanziarie/industriali come si spiega la cosa, vendite alte borsa che crolla… Grazie a chi mi spiegherà.

      • In linea generale ma non sempre è così i valori azionari riflettono le “previsioni” future.
        Però spessissimo accade che ci siano valori di borsa assurdi se paragonati con le posizioni debitorie, e ho detto tutto.

  4. Il prezzo è aggressivo rispetto alla concorrenza, e la Tesla più economica in vendita..
    Tuttavia per centrare gli obiettivi in usa sono al secondo taglio di prezzo da ben 7500 dollari, non mi stupirei se stesse vendendo in perdita secca.. quindi.. la domanda non è così robusta a livello globale

      • Bè a discapito della qualità costruttiva, ben più alta in quasi tutti i competitor attuali.
        Chioso, se vuoi un’auto fatta bene la devi pagare di più…
        Ma detto ciò andando oltre le vendite, il bilancio è tenuto in piedi dalla capitalizzazione in borsa, dai crediti verdi e dagli incentivi statali.. Piace vincere facile, la vendita dei veicoli diventa quasi marginale..

        • C’è un certo bias sulla qualità Audi/Mercedes/BMW/Tesla.
          Di tutte si ricorda come erano “prima”.
          Crediti verdi? Legga il bilancio Tesla e poi torni qui a parlarvi di quanto incidono sull’utile nel 2022.

          • Per quanto reperibile in rete io l’ho letto e lei?
            Ovviamente se paragona una Tesla a Audi/Mercedes/Bmw allora forse si intende poco di auto o non ne ha mai avute caro Ingegnere.
            Buona giornata.

          • Nel primo semestre 1 miliardo, ma l’utile 2022 dovrebbe superare i 18, quindi gli utili industriali sono 16 miliardi, i crediti pesano per l’11%, non certo la fonte primaria, direi.
            Possedute? No. Guidate? Si, come auto aziendali. Secondo me siete, un po’ tutti, legati ad un passato: Audi etc non è quella di 5 anni fa. E Tesla non è quella del 2019 quando era assemblata esclusivamente in USA.
            Infatti in Germania…

    • “non mi stupirei se stesse vendendo in perdita secca.” è quello che vorrebbero gli altri competitor… Invece nonostante gli investimenti (apertura di 2 nuovi stabilimenti negli ultimi 2 anni che però vanno commisurati a quelli che aveva prima: due… quindi ha raddoppiato) miliardari, ha il margine al netto delle tasse pari a oltre il 15% per il 2022, Mercedes fa il 9%.

        • Che possono permettersi di vendere a prezzo inferiore della Model 3 perchè gli costa molto meno. O vogliamo pensare che con un 29% di margine operativo lordo medio abbiamo il 60% di margine sulla Model 3 e lo 0% sulla Model Y?

  5. Un’auto da 50-70 k, per di più elettrica, che sbaraglia tutta la concorrenza con qualsiasi alimentazione, incluse auto che costano 1/3 e utilitarie varie. Non so che prova di forza occorra ancora per comprendere il fenomeno cui stiamo assistendo.
    Tutto ciò mentre i legulei nostrani disquisiscono di neutralità tecnologica.

    • Arrivano tra un paio di settimane e sarà una vittoria netta per le EV tranne che in Italia ma sai noi arriviamo sempre dopo intanto respiriamo M…a in città almeno chi vive al nord anche se Napoli non se la passa meglio di Padova .

  6. La strategia di Elkann/Tavares sta dando i suoi frutti: con un mercato dell’elettrico che in Europa vale il 30%, nei primi 10 modelli c’è la sola e solita 500. Traiamo qualche conclusione?

  7. Hanno venduto piú Model Y che Sandero.

    Speriamo che i produttori europei si sveglino o spazio qualche anno e fra Tesla ed i cinesi restano solo le briciole.

    Buona la performance di VW, speriamo che duri e si consolidi.

    Noi come al solito in LEGGERA controtendenza. Quando le gigafactory, i nuovi stabilimenti e le maestranze le faranno altrovee ci lamenteremo che gli altri ci hanno piallati.

    • No, non resteranno solo le briciole però il fenomeno Tesla resta ed è molto simile a quello Apple (con pochi modelli ma che fanno numeri importanti).

      • uhm, temo che ilariovs abbia ragione.
        quando Apple ha sbaragliato il mercato con iPhone,
        fascia alta come Tesla
        gli altri competitor si sono buttati nella mischia, con prodotti di gamma alta media e bassa.

        nessuno di questi in Italia.
        nessuno.
        e ora compriamo sud-coreano quando va bene.

        • Uhm, ovviamente il parallelo con Apple è una semplificazione per cercare di fare un ragionamento.
          Ritengo che il mercato dell’auto sia più complesso e variegato rispetto al mercato degli smartphone.
          Il rischio veramente grosso è sulla guida autonoma e robotaxi, che se o forse quando verrà raggiunto creerà il massimo scompiglio, però credo che dovrà passare ancora qualche tempo.

  8. Buongiorno, forse c’è un errore di stampa nell’elenco delle BEV, è indicata la Volvo XC40, che è una phev che infatti troviamo nella seconda tabella. La volvo elettica dovrebbe essere il modello C40.
    Fabio

Rispondi