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Novembre elettrico 22: domina il Model Y

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La Tesla Model Y, l'unica elettrica oltre le mille consegne in novembre in Italia.

Novembre elettrico 22: domina la Tesla Model Y, in un mercato ancora debole, nonostante l’entrata in vigore dell’atteso super-bonus da 7.500 euro. E restiamo l’unico Paese in Europa in cui la quota delle plug-in (5,5%) supera le EV (4,2%).

Novembre elettrico 22: solo 5 mila EV vendute

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La 500e: neppure 400 consegne in novembre.

Non è un Paese per auto elettriche, l’Italia. Mentre il mercato in generale è in ripresa (119.853 immatricolazioni, +14,7%), le vendite di EV continuano a calare. Nel mese appena terminato non si è andati oltre le 5.162 immatricolazioni, ovvero 1.800 in meno rispetto alle 6.963 del novembre 2021. E anche il bilancio dei primi 11 mesi dell’anno è pesantemente negativo: da 61.327 elettriche vendute si è passati a 44.942. Come si diceva, neppure l’entrata in vigore del super-bonus per chi ha un ISEE entro i 30 mila euro ha smosso le vendite. Di auto acquistabili con l’incentivo maggiorato se ne sono vendute pochissime, mentre il bilancio del mese è stato parzialmente salvato dalla Tesla Model Y. Ovvero da un’auto che ha un prezzo oltre i limiti posti dal citato super-bonus. Ancora molto fiacche, per esempio, le vendite della 500e, che non arriva a 400 unità, mentre dalla top ten esce ancora una volta la Renault Zoe.

Vanno forte invece le vendite di auto a GPL e ibride

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La Jeep Renegade, l’ibrida plug-in più venduta.

Novembre ha segnato invece una buona crescita delle alimentazioni tradizionali: benzina, diesel e Gpl. Le auto a benzina confermano il 26,9% di quota (27,6% in gennaio-novembre), mentre il diesel scende solo di 0,8 punti al 18,2% e al 19,9% nel cumulato. Le vendite di Gpl recuperano due punti e salgono nel mese addirittura all’11,2% di share (8,8% negli 11 mesi). Male invece le vendite di macchine a metano, ormai arrivate a un misero 0,3% (0,8% nel cumulato). Delle elettriche si è detto: la quota di mercato è leggermente risalita rispetto ai terribili mesi scorsi, al 4,2%, ma resta a un modesto 3,7% nel totale dei primi 11 mesi 2022. Meglio fanno le plug-in, che salgono al 5,5% in novembre e al 5,1% nel cumulato dell’anno. Vanno sempre forte, infine le ibride, al 34% nel totale gennaio-novembre. Con un 9,2% per le full hybrid e 24,5% per le mild hybrid. Ovvero per auto, queste ultime, in cui l’elettrico incide ben poco. Tutte le statistiche sul sito Unrae.it

– Tesla Model Y: guarda il video-test di Paolo Mariano

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10 COMMENTI

  1. Il problema è che le elettriche le puoi usare solo se: percorri pochi km al giorno; vivi in una zona ricca di colonnine; puoi ricaricare a casa, condizioni disponibili a una piccolissima percentuale di italiani. E non raccontiamoci che “basta organizzarsi e adattare la propria giornata”: a parte pochi fanatici delle novità a tutti i costi, la stragrande maggioranza di chi compra un’auto lo fa per risolvere dei problemi, non per crearsene di nuovi.
    Non sorprende che le auto elettriche le comprino solo quelli che hanno un pacco di soldi per comprare questi costosissimi giocattoli (e intanto hanno in garage anche un SUV diesel con cui fare viaggi lunghi).

    • Massimo, Vaielettrico esiste da cinque anni, ha pubblicato più di 8 mila articoli letti 52 milioni di volte e commentati da 85 mila lettori, la maggior parte dei quali viaggia abitualmente in auto elettrica. Si sforzi di proporci qualche ragionamento più evoluto.

      • Se continuate a farvi le stesse domande del perché l’elettrico non si diffonda, senza accettare la banale realtà dei fatti, uno non può che continuare a darvi le stesse risposte.

        • Noi non facciamo domande, cerchiamo di dare risposte. Quelle giuste. Quelle che interessano chi l’auto elettrica già la utilizza e la conosce o ha intenzione di acquistarla. Non le sue, che non ne sa nulla.

          • Indipendentemente da quel che so, posso essere l’utente medio che compra l’auto come qualsiasi prodotto, ovvero che deve risolvere le mie esigenze nel modo migliore – e più economico – possibile. Non può essere una risposta: “devi cambiare casa, lavoro e abitudini di viaggio, così puoi «godere» di un’auto elettrica”, anche se voi la considerate “la risposta giusta”.
            Non lo è, per la maggioranza della gente. Fatevene una ragione.

          • Chi ha mai detto che deve cambiare casa, lavoro e abitudini? Vaielettrico dice da anni che l’auto elettrica, oggi, è già adatta a molti, ma non a tutti. E’ adatta a chi può caricarla a casa o al lavoro, o a chi, non potendo farlo, dispone di una buona rete di ricarica pubblica nei pressi di casa (le due condizioni sono in alternativa una all’altra, non come pensa lei, entrambe necessarie). E’ adatta a chi ne fa un uso quotidiano prevedibile, entro il range di autonomia della vettura (entro i 150 km) e saltuariamente percorsi più lunghi, mettendo in conto una minima programmazione delle ricariche e qualche tempo di viaggio in più. Queste sono le condizioni dell’oggi, che potranno migliorare domani con auto più performanti e una rete di ricarica più capillare. Quanti sono gli utenti a poter contare su queste opportunità? Non certo tutti, probabilmente nemmeno la metà, ma di sicuro più del 3,7% che oggi acquista un’auto elettrica. Nel resto d’europa, infatti, si viaggia fra il 10 e il 15% di mercato.

  2. Se non ci diamo una mossa,il mercato Italiano dell’auto e di conseguenza tutto l’automotive diventerá marginale per i grandi costruttori, (a questo ci siamo già ora) e ci rifileranno solo auto obsolete non adatte al “primo mondo” . La cinese BYD sta crescendo a ritmi forsennati, Tesla continua la crescita a doppia cifra. La grande tradizione automobilistica italiana resterà solo un ricordo dei bei tempi andati purtroppo!

  3. Purtroppo tra la crisi, il costo del energia e dei carburanti in continuo aumento, il prezzo delle auto a combustione e delle elettriche fuori prezzo per gli stipendi italiani non giova, ed in fine una presa di posizione da parte dei detrattori e politici compresi sa avendo i suoi frutti ( non vendere nulla o quasi )
    Purtroppo la media degli italiani non vede la bontà delle elettriche, ma vede solo i disagi che superano la salvezza del pianeta e dei propri figli.

  4. L’incentivo è interessante solo se c’è la combinazione di 3 fattori: Isee inferiore a 30k euro, auto da rottamare, capacità di spesa. Io stesso sarei interessato a cambiare anche la seconda auto con una elettrica vista la prima esperienza molto positiva con la Mokka-e. Peccato che è un diesel euro 5, non rientra perciò negli incentivi e ha poco interesse nel mercato dell’usato a causa del prezzo del gasolio elevato e dei limiti alla circolazione nelle grandi città.
    Svendere l’usato e prendere gli incentivi ridotti aiuta poco a fronte di un prezzo di acquisto di almeno 30k euro per le mie necessità perciò alla fine mi tengo il diesel.

  5. Numeri che dovrebbero far riflettere.
    Intanto, in questa piccola finestra temporale, la % di Diesel vendute aumenta…. ed il 2026 si avvicina.
    Mha….

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