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Tesla: Model Y quasi pronto, si vedrà a marzo

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Il Model Y, la quarta gamba della gamma Tesla, verrà svelato a marzo. Lo ha confermato Elon Musk in una lunga intervista a Bloomberg. In cui ha fornito altri dettagli sul progetto, di cui si parla da tempo. Oltre a molto altro.

Non è facile definire il Model Y: a giudicare dalle immagini vedo-non-vedo rilasciate a suo tempo dalla Casa di Fremont, sembrerebbe un cross-over. Destinato a completare una gamma fatta da due modelli di sicuro successo (il Model S e il Model 3) e da uno un po’ meno azzeccato (il Model X). Non a caso il Model Y andrà ad affiancare proprio il Model X, ma con dimensioni e un prezzo più abbordabili (si parla di 60 mila euro in Italia). E, probabilmente, senza le suggestive complicazioni che hanno caratterizzato il Model Y, come l’apertura delle portiere ad ali di gabbiano. Soluzione affasciinante per i reportage fotografici, ma poco pratica per gli ultizzatori, con il rischio che entri l’acqua nell’abitacolo quando si apre e la pioggia è battente. Musk ha confermato che il lavoro di design del Model Y è ormai ai dettagli, facendo ritenere ormai certa la presentazione a marzo e l’inizio della produzione nel 2020.

Il capo del design, Franz Von Holzhausen, con Elon Musk: il lavoro sullo stile del Model Y è ormai agli ultimi dettagli.

ll completamento della gamma è comunque proiettato su un decennio, il prossimo, in cui Tesla conta di avere risolto i suoi problemi produttivi e di avere realizzato il progetto di costruire in Cina una fabbrica da 500mila macchine all’anno. Oltre al nuovo stabilimento europeo, che dovrebbe nascere in Germania, anche se ancora la location definitiva non è stata scelta. Questo puzzle dovrebbe portare la Casa di Elon Musk oltre il milione di vetture vendute all’anno, traguardo tutt’altro che trascurabile per un’azienda che opera solo nel settore premium. Dove prezzi e margini sono ben diversi dal mass market.

Nell’intervista Musk dice molte cose interessanti. Ne riassumiamo le principali: cinque:

1 IL MODEL 3. Il capo di Tesla la definisce “una grande macchina” ed è sicuro che migliorerà col tempo, man mano che il software verrà migliorato. Sì, perché Musk pensa alle Tesla come a “un computer con le ruote“, che può essere via via aggiornato. Con il risultato che “più lo tieni il Model 3 e più migliora col tempo”.

2– LA SOPRAVVIVENZA DI TESLA. Musk ammette di “avere messo un piede all’inferno“, quando i colli di bottiglia in fabbrica impedivano di raggiungere l’obiettivo di 5 mila Model 3 prodotti alla settimana. Ma ora il peggio sembra alle spalle e dopo il Model 3, assicura Musk, non ci saranno più progetti bet-the-company , ovvero  modelli sul cui successo l’azienda si gioca la sua sopravvivenza.

3– TROPPA AUTOMAZIONE. Perché la produzione ha avuto tanti intoppi? Musk ribadisce che si è esagerato con l’automazione, spesso mettendo la catena di montaggio in un vicolo cieco. Perché è accaduto? “Perché siamo stati dei veri idioti“, risponde, “pensando che produrre macchine fosse semplice come fare una presentazione in Powerpoint”.

4– DIPENDENTI TRATTATI MALE? No, assicura Musk, ammettendo solo che in Tesla per sopravvivere bisogna che tutti lavorino duro. In fin dei conti, fa notare, Tesla e Ford sono le due uniche aziende automobilistiche americane a non essere fallite, a differenza di GM e Chrysler. E invita i media a farsi un giro a Fremont e a parlare senza filtri con i 40mila dipendenti per verificare che in fabbrica non si vive affatto male.

5. LA DIPENDENZA DA TWITTER. Musk ammette di avere un modo un po’ troppo precipitoso di comunicare, lasciando trascinare in polemiche da evitare. Su Twitter, per esempio, interviene in modo compulsivo (84 tweet solo nell’ultimo mese).

 

 

 

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2 COMMENTI

  1. “Destinato a completare una gamma fatta da due modelli di sicuro successo (il Model S e il Model 3) e da uno un po’ meno azzeccato (il Model X)”

    ….. Le consegne dell’ultimo trimestre sono state su 11.730 Model S e 10.070 Model. Mi sono perso qualcosa?

    • Sì, ma il Model S è del 2012, mentre il Model X è del 2015: tre anni in un mercato sempre a caccia di novità contano parecchio. Aggiunga che il segmento dei Suv premium (e super-premium) sta conoscendo un grande successo, al punto da attirare marche insospettabili come Jaguar, Alfa, Maserati, Lamborghini e tra poco, persino la Ferrari. Ergo: gli osservatori dal Model X si aspettavano qualcosa di più. IL che non toglie nulla al valore della macchina.

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