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Tesla sbanda in Borsa, Musk ci ride su

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Tesla continua a sprofondare in Borsa, scendendo sotto i 250 dollari (-6%) nel giorno di Pasquetta. Elon Musk ci scherza su, con una serie di tweet in cui finge di dare notizia dell’avvenuta bancarotta e anche del suo personale trapasso.

Una serie di tweet da Pesce d’aprile

Il patron usa l’arma dell’ironia per un impasse che oggettivamente si fa pesante. Scrive che il fallimento è stato inevitabile nonostante un “estremo tentativo di vendita straordinaria di uova di Pasqua” e altre amenità. Ma resta la preoccupazione per un’azienda che sembra avere perso la fiducia dei mercati finanziari. Ma che della Borsa potrebbe avere assoluto bisogno se non riuscirà a superare i problemi produttivi che ancora le impediscono di soddisfare la lunga lista d’attesa del Model 3. E la situazione diventa sempre più paradossale. Come ricordato dalla stampa americana , è dai tempi del lancio della Ford Mustang (1964) che un’auto non aveva un simile successo negli Stati Uniti. Ma se le catene di montaggio continuano ad incepparsi, le consegne proseguono col contagocce e i quattrini che si incassano non bastano portare finalmente in equilibrio i bilanci. Già martedì 4 aprile, comunque, il titolo ha iniziato la sua risalita (+6% a 257$), dopo una mail inviata da Musk ai dipendenti per annunciare che nell’ultima settimana di marzo, finalmente, il Model 3 aveva raggiunto il primo step delle 2 mila auto prodotte. Notizia accompagnata dalla notizia che lo stesso Model 3 è già l’elettrica più venduta negli Staes.

Errori e omissioni, ma Tesla ce la farà

E’ una situazione che non ha precedenti nel mondo dell’auto. I cimiteri sono pieni di Case un tempo gloriose, schiacciate dal peso insostenibile di piazzali pieni di auto invendute. La Tesla i clienti li ha e non vedono l’ora di poter pagare quel che hanno prenotato. Non c’è dubbio che Musk, che è un tipico prodotto della new economy, abbia sottovalutato l complessità di un apparato industriale complesso come la fabbrica di automobili. Tanto più di un prodotto completamente nuovo come un’auto elettrica sportiva. Probabilmente la sferzante ironia del patron non aiuta a convincere l’ala più scettica della comunità finanziaria, che si ingrossa ogni giorno di più. Ma la Tesla non morirà: è più di un’azienda. E’ il simbolo di un mondo nuovo, un marchio talmente glamour da rappresentare di per se stesso un patrimonio enorme. Forse al suo interno succederanno fatti dolorosi, anche traumatici, come spesso avviene nei percorsi di crescita. Anche degli esseri umani. Ma Tesla ci sarà. Pronti a scommettere.

 

 

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