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Tesla che insegna a BP come si fa la ricarica

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Una ricarica Pulse di BP: ora il gigante petrolifero userà la tecnologia Tesla.

Tesla che insegna a BP come si fa la ricarica. Dovendo scegliere la notizia del mese che ci lasciamo alle spalle, è questo accordo da oltre 100 milioni di dollari.

Tesla che insegna a BP

Tesla che insegna a BP: meglio allearsi col nuovo che avanza che combatterlo

È il nuovo che avanza (e quanto avanza…) che insegna a uno storico gigante dell’energia come si fa il rifornimento nell’era dell’elettrico. Tesla, un tempo considerata un mondo chiuso, dà nuovi segnali di apertura. Dopo avere consentito l’accesso ai Supercharger anche a chi guida auto di altre marche, ora condivide con il colosso petrolifero l’hardware dei suoi potenti caricatori. Aggiungendo al suo business anche la fornitura di tecnologia, oltre alla vendita di auto e mezzi pesanti, pannelli solari e batterie di accumulo. Perché lo fa? “Concedendo l’accesso a terzi, Tesla non solo amplia il suo mercato, ma consente anche a chi non possiede una Tesla di usufruire delle stazioni di ricarica rapidamente. Almeno per ora negli USA“, è il commento su LinkedIn di Fabio Pressi, CEO di A2A e-mobility. Chiedendosi poi: “Mirano a accelerare l’eletrificazione delle auto?È interessante anche l’aspetto relativo ai dati di ricarica dei veicoli e ai proprietari?“.

Tesla che insegna a BPCaricatori da 250 kW con il pagamento plug&charge

Di sicuro c’è che un gigante come BP, che potrebbe scegliere tra mille fornitori, con questa scelta certifica che anche nella ricarica Tesla è il riferimento. La Bp intende installare le nuove colonnine con tecnologia Supercharger all’interno della sua rete Pulse. Non parliamo di un network alle prime armi: solo negli Stati Uniti conta su circa 30mila colonnine, con l’obbiettivo di arrivare a 100 mila entro fine decennio, con investimento di un miliardo di dollari. I nuovi caricatori avranno  una potenza di 250 kW, con connettore Magic Dock adatto sia allo standard americano Nacs sia al CCS, in uso in Europa. Con abilitazione e pagamento Plug & Charge, quindi senza bisogno di app o card, ma con il “riconoscimento” automatico del bocchettone dell’auto. Assieme a Shell e Total, BP è tra i big del petrolio che hanno manifestato maggiore apertura nei confronti dell’elettrico. Exxon (Esso) e Chevron mostrano totale ostilità, anche con azioni di lobbyng molto aggressive.

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1 COMMENTO

  1. Ricordo a tutti, soprattutto a chi non si ricarica presso i Supercharger Tesla, che la
    rete mondiale di ricarica marchiata Tesla funziona molto meglio di tutte le altre presenti in Italia, dato che hanno un tasso di funzionamento annuale superiore al 99,74% .
    Quindi dimenticatevi le telefonate all’assistenza, le arrabbiature e le perdite di tempo per problemi di ricarica.
    Infine sembra che “tra i mille fornitori” possibili Tesla venda i propri Supercharger a prezzi MOOOLTO più convenienti.

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