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Tavares sui prezzi Tesla: “Si rischia un bagno di sangue”

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Carlos Tavares sui ribassi di prezzo Tesla decisi da Elon Musk: "Si rischia un bagno di sangue".

Tavares sui prezzi Tesla: “Si rischia un bagno di sangue”. Il n.1 di Stellantis è il primo top manager a commentare i nuovi tagli, questa volta del Model Y.

Tavares sui prezzi Tesla
La Tesla Model Y: prezzo ribassato sotto i 40 mila euro in Italia.

Tavares sui prezzi Tesla:  “Ribassi? Prima si tagliano i costi, poi i listini”

Con il taglio dei prezzi delle auto elettriche avviato da Tesla si è aperta una corsa al ribasso che rischia di finire in un bagno di sangue. È quello che vogliamo evitare“.  Tavares ha scandito queste parole durante la presentazione della nuova piattaforma STLA Large, destinata alle elettriche Stellantis di fascia alta. “Se c’è un trend di costante distruzione del valore quando si abbassano i prezzi a un ritmo superiore alla capacità di ridurre i costi, alcune società avranno ovviamente problemi“, ha aggiunto.

Con evidente riferimento al conto economico della marca di Elon Musk, che però finora ha assorbito i ribassi con notevole disinvoltura. “Noi comunque siamo in una posizione solida“, ha assicurato il manager portoghese. Spiegando che l’intenzione di Stellantis è di “intervenire sui prezzi in base a quanto riusciremo a ridurre i costi di produzione. Occorre investire per rendere più accessibili, ma anche redditizi i veicoli elettrici“.

La nuova piattaforma elettrica Stellantis” STLA Large” sarà introdotta in vari stabilimenti in Nord America e in Europa (compresa Cassino), per i marchi Jeep, Dodge, Alfa Romeo e Maserati.

“Correlazione stretta tra ridurre le emissioni e tagliare i prezzi”

Il ragionamento di Tavares in soldoni è: esagerare nel tagliare i prezzi per conquistare quote di mercato comporta un calo di redditività rischioso di questi tempi: “Si vede una significativa variazione, un calo, nella redditività delle Case auto a livello globale. Se c’e’ un trend di costante distruzione del valore quando si abbassano i prezzi a un ritmo superiore alla capacità di ridurre i costi, qualcuno avrà problemi. Noi siamo in attivo, in una posizione solida, la migliore per essere protetti a fronte di una riduzione dei prezzi. Le aziende che finiranno in rosso in un contesto di listini in calo, diventeranno target di acquisizioni, è ovvio“.

Conclusione: “C’è molto margine per migliorare verso l’eccellenza,  possiamo fare meglio non solo nel tagliare i costi, ma anche nel ridurre gli sprechi. Non si finisce mai di migliorare sulla qualità, vedo una correlazione stretta tra ridurre le emissioni e tagliare i costi“.

 

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44 COMMENTI

  1. Oddio !! l’ultimo aggiornamento sui dati Tesla in borsa e le dichiarazioni di Elon Musk mi fan pensare che Tavares sia pure contagioso !

    magari stamattina E: Musk è “sceso dalla parte sbagliata del letto” ed ha chiesto pure lui sanzioni contro le case cinesi

    Quando gli passa la sbornia (o gli effetti allucinogeni) poi ci spiegherà che fine faranno secondo lui le giga factory Tesla in Cina e tutta la componentistica (che attualmente non arriva tramite Suez causa attacchi Houti) dalla Cina arriva alla Giga factory Berlino (forse in USA+Mexico son più indipendenti per creazione batterie e materie prime necessarie, chissà).

    Le sanzioni son sempre armi a doppio taglio… soprattutto se richieste contro la 2a manifattura mondiale .. che è pure tuo cliente principale.

  2. Per ora le vendite danno ragione a Tesla che con solo due modelli M3 e MY detiene una grossa fetta delle vendite di BEV. Poi nei prossimi mesi vedremo se i suoi bilanci salteranno. Certamente la situazione per chi deve rincorrere non è delle migliori anche perché stanno arrivando i cinesi.

  3. Forse l’unico che si salva è De Meo di Renault. Pur arrivando dalla scuola Marchionne ha capito che l’innovazione va affrontata e ci sta credendo (di certo più di Tavares)

  4. A me nessuno mi toglie dalla testa che il mercato delle auto in futuro si ridurrà a pochi sopravvissuti esattamente come è avvenuto per gli smartphone e che Tesla è sostanzialmente la Apple delle BEV.

    • Tesla come Apple ci può stare,
      ma che per il mercato futuro dell’auto si riduca a pochi sopravvissuti come per la telefonia
      proprio no:
      non so se ci saranno poche aziende produttrici di auto elettriche,
      di certo la morte di Ericsson, Nokia, ecc ecc non ha impedito, anzi, semmai ha favorito
      la nascita e crescita di Oppo, Realme, Xiaomi, Oukitel, Ulefone, Cubot, ecc ecc, e anche Fairphone.
      Son tutti cinesi? eeeeh, qui da noi negli anni precedenti al primo iPhone si dormiva…
      poi è arrivato iPhone. tutti a ridere (me compreso). poi hanno chiuso.
      l’analogia con il settore auto è abbastanza impressionante.

      e poi: magari ci fosse in futuro l’analogo a 4 ruote del Fairphone

      • Oh, finalmente qualcuno che vede cosa potrebbe capitare. Io lo sto dicendo da anni, qui a forza di, ibridizzare, elettrificare, inneggiare alla neutralità tecnologica, all’ idrogeno, ai biocarburanti, ai carburanti sintetici, insomma a cazzeggiare contro l’ elettrico si rischia di fare la fine della Nokia e di ripetere quello che è accaduto nella telefonia.

    • Oggi le aziende che producono smartphone saranno 100 volte quelle che c’erano 20 anni fa a produrre cellulari, solo che prima erano tutte europee, qualche giapponese e l’americana Motorola, ora sono tutte cinesi, coreane e un’americana (che produce nei bassifondi di Pechino) .
      Quindi eventualmente si ripeterà la medesima cosa.

  5. Nessun bagno di sangue signor Tavarez, visto i guadagni che avete nelle vendite di queste auto.
    A prescindere siete e sarete obbligati non a ribassarli ma addirittura a dimezzarli, perchè se non vendete quelle che avete ora in vendita entro un anno, poi non le venderete più in primis per obsolescenza.

  6. ieri ho visto una analisi che attribuiva a Tesla M3 e MY,versioni SR (RWD), un costo di circa:

    – 34-35.000 euro, compresi i costi di ammortamento delle nuove fabbriche

    – tendono a 32.000 euro circa man mano che le fabbriche vengono ammortizzate vendendo molte vetture, e tendono a 30.000 euro contando i prezzi industriali in calo delle batterie

    – per i modelli long range un poco di più (doppio motore e batterie più grandi e NCM )

    le vendono a 42.500 euro (sino a 40.000 euro in certi paesi), sono tutt’altro come in perdita, anzi se ne vendono altrettante quest’anno, è possibile che tra 1-2 anni taglino un altro 7-9% dal prezzi di listino, oppure aumentino un poco le specifiche delle batterie a parità di prezzo

    che poi a pensarci, non sono pochi 30-35.000 euro per fabbricare un auto (di cui al massimo ce ne sono 5000-6000e di batteria nel caso di batterie LPF da 62 kwh)

    cosi a occhio sono gli altri costruttori che mi pare hanno listini sovraprezzati

    • Scusa ma non mi tornano i conti: se vendi a 42,5k€ soltanto a togliere l’IVA si va a 34,8 k€. Se il costo per il produttore è 34-35 k€ non ci sta dentro.
      Il costo di produzione è certamente molto inferiore.

      • Errata mio:

        su un canale youtube italiano estrapolano a fine 2023 un costo 34.000 dollari = circa 31.150 euro, già attualizzati ai rincari inflattivi avuti nel biennio passato

        e prezzo medio MY e M3, tagliao i bilnci con il numero di vetture, allora forse comprese LR e Performance, non c’era scritto che il conto fosse solo per le SR

        a me poi non è chiaro se l’iva è in parte scaricabile dai costi

        l’estrapolazione parte da dati (per me complicati) presi da qui:
        https://twitter.com/TroyTeslike

        • Ah allora se i prezzi sono in dollari l’ IVA (VAT) non è compresa, ero rimasto confuso perché avevi scritto € quindi pensavo a prezzi Europei

          • se 31.000 euro fosse il costo delle SR, allora vendute a 34.800e +IVA è un margine 10%

            mentre se 31.000 fosse un valore medio (a fine 2023), ipotizzerei:

            – 28.000 euro una SR ( RWD con LFP)
            con margine di vendita 20%

            – 34.000 euro una LR (doppia trazione con NMC)
            con margine di vendita 23%

            che poi sono discorsi che lasciano il tempo che trovano, a seconda di cosa è incluso o meno nel conteggio dei costi (oltre al costo dele fabbriche, anche altri costi accessori aziendali, es investimenti precedenti e nei nuovi modelli, azionisti, bonus USA, oltre alla mera fabbricazione dell’auto)

          • ..e anche spese di assitenza post vendita, garanzia sulle vetture, spese di trasporto e consegna delle autovetture..

            ..ma anceh eventuali guadagni sull’utilizzo dei supercharger e di servizi accessori aquistabili per le auto..

            insomma credo che il costo e imargini possono essere dichiarati e calcolati o “tutto compreso per lo sviluppo dell’azienda” o solo relativi alle fabbriche ed alla fabbricazioe per singolo modello di auto

  7. Tesla in questo momento ha abbassato il prezzi, altre volte (poche) li ha alzati. E allora? Dove è il problema? Si tratta di una strategia di mercato, che certamente avrà le sue ragioni.
    Ma in fin dei conti non lo fanno anche le case tradizionali, con promozioni e scontistica in prossimità di certi scadenze di periodo? Per non parlare del margine di movimento del venditore stesso, che spesso si traduce in estenuanti trattative (per chi è abile a portarle avanti).
    La vera differenza è che Tesla lo fa alla luce del sole (il prezzo è quello, prendere o lasciare), per tutti gli altri se si vuol conoscere il prezzo si deve scendere al “mercato” e sperare di spuntare un buon affare.
    Anche in questo, mi spiace caro Tavares, voi costruttori tradizionali siete rimasti indietro, troppo indietro!

    • Ottima analisi. Purtroppo i costruttori europei non hanno creduto nell’eletrco e rischiano la valanga cinese (che gioca scorretto con gli aiuti governativi)

  8. negli stessi anni in cui un CEO nostrano dell’automotive invitava a NON COMPRARE il suo prodotto elettrico, e che diceva che l’elettrico non aveva futuro,
    in barba a tutte le analisi sociali, ambientali, climatiche, ecc ecc
    ecco, in quegli stessi anni Musk e Tesla sviluppavano la loro strategia industriale, alla luce di quelle stesse analisi.
    ora che il mercato libero e selvaggio, che piace tanto quando si vince, faccia il suo corso, e vediamo se piace ancora.

    a me non piace. ma non faccio il CEO.
    invece vivo in una zona dove il CEO della principale azienda dolciaria del Paese
    divide la torta degli extra profitti con i dipendenti,
    sta sul mercato, ma non si fa comandare dal mercato (rifiutano da anni di quotarsi in Borsa).
    l’azienda è florida, chi ci lavora dei miei studenti è di solito molto contento,
    c’è futuro.

    magari un pensierino e una autocritica gli industriali dovrebbero farsela, PUBBLICAMENTE.
    pia illusione.
    e allora farà il mercato, libero, liberissimo.
    purtroppo ci rimetterà anche tanta gente che spesso (non sempre)
    ha creduto alle fanfaluche di questi personaggi.

    • Quando Marchionne diceva di non comprare la 500 elettrica parlava del modello esclusivamente è venduto negli USA, qui non era neanche disponibile, è. Fca perdeva circa 14mila euro a esemplare.Tesla in quegli anni vendeva solo Model S e mi pare Model X che sono mezzi di lusso e molto costosi.
      Quindi,. Marchionne dal, suo punto di vista aveva ragione.

      • dal suo punto di vista. ok.
        e dal punto di vista del futuro dell’azienda?
        che idea di futuro ha trasmesso agli investitori, ai suoi ingegneri, al settore R&D interno, agli acquirenti e agli abitanti del Paese di origine dell’azienda?
        perchè mica c’è solo domattina, c’è anche dopodomani.
        e dopodomani già allora NON era termico.

        e poi: perdeva 14mila euro a esemplare venduto…mica è tutta la storia però!
        quei 14mila euro persi erano lo scotto da pagare per vendere gli altri modelli,
        secondo le regole della California,
        e gli altri modelli vorrai mica farmi credere che non capisci che,
        tra tutti, recuperavano a listino quei 14mila ?!?!

        e che quindi
        quei 14mila persi ma sul bilancio generale interpretabili come R&D
        (non in senso amministrativo stretto, capiamoci)
        potevano essere un formidabile volano per il futuro di FCA:
        perdo 14mila per ogni 500 elettrica venduta, quindi alzo un pochino il listino degli altri veicoli per rientrare almeno in parte di quei soldi,
        e tutto il know-how acquisito con quei 14mila “persi” va a gettare le basi per il successivo modello elettrico che non perde più 14mila a esemplare.

        ma il signor Marchionne non si lamentava solo dei 14mila:
        diceva proprio che l’elettrico non è il futuro, per esempio a luglio 2017, Rovereto, alla cerimonia della sua Laurea Honoris Causa, cioè non proprio in un momento di svago e davanti a uno spritz, e nel 2017, quando dubbi sull’elettrico potevamo averli noi poveri mortali che viviamo in provincia.
        quindi?
        quindi assenza di visione di futuro, con protervia e testardaggine,
        contro ogni analisi sociale, ambientale, industriale.
        e adesso se ne pagano le conseguenze.

        “…Quindi,. Marchionne dal, suo punto di vista aveva ragione…”
        se accettiamo come vero e sufficiente questo
        allora torniamo alla predominanza del libero mercato,
        e che contano gli sghei qui e ora
        e allora siamo punto a capo: di che si lamenta Tavares?
        no money, no party, bye bye

        • In effetti la domanda che fu fatta a Marchionne era: “Pensi che la Fiat si muoverà verso le auto elettriche?”
          A cui lui rispose che perdeva soldi con la 500 elettrica, quindi fu una risposta evasiva.
          In ogni caso non è mai stato un fan delle auto elettriche, questo penso che sia pacifico.

      • …e quanto segue è una dichiarazione del tempo di Marchionne (taglio delle parti per semplificare la lettura, ma è facilmente reperibile integralmente):
        “Forzare l’introduzione dell’elettrico su scala globale, senza prima risolvere il problema di come produrre l’energia da fonti pulite e rinnovabili, rappresenta una minaccia all’esistenza stessa del nostro pianeta … È certamente più utile concentrarsi sui miglioramenti dei motori tradizionali e lavorare alla diffusione di carburanti alternativi …”
        che, guarda caso
        è la STESSA COSA che ancora dicono tutt’ora, a distanza di 10 anni,
        la gran parte della nomenklatura industriale del nostro Paese:
        se 10 anni fa era già allora una stupidaggine dire che esisteva un problema a produrre elettricità da fonti rinnovabili,
        e altrettanto miope era sostenere la validità ambientale dei carburanti alternativi, dimostrabilmente e dimostratamente più costosi anche a livello ambientale
        ecco,
        che ci sentiamo raccontare ancora 10 anni dopo?
        la stessa cosa!

        e ci domandiamo perchè Tavares & co vedono i sorci verdi e temono il tracollo?

  9. Occorre investire per rendere più accessibili, ma anche redditizi i veicoli elettrici”.
    Forse a lui interessa, più che altro ,che diventino poi redditizi.

  10. Ma no, dai aspettate ancora un po’, e allora….altro che bagno di sangue.
    Sono anni che dovevate svegliarvi, e, al momento, pur contando su una base unica per diversi modelli, insistete riproponendoli senza calare i prezzi.
    Solo la e-C3 sembra andare nel verso giusto, ma sarà meglio che si tagliano i loro super-stipendi, innanzitutto e….lavorare a spron battuto! Altrimenti…beh, buttatevi sui mondi in fase di sviluppo…con i soliti prodotti riciclati!

  11. mi ricordo i pesci in faccia che Musk prese ( e prende ancora ) da questi Ballmer style, ora i pesci se li prendono loro, ma faranno molto, ma molto più male…

  12. Aggiungerei che questi “trop” manager, anzichè unire le forze e creare una piattaforma unica europea per l’elettrificazione dei pianali (così come nel passato i pianali di molte auto sono comuni anche tra differenti marche di autoveicoli) preferiscano reinventare l’acqua calda per ciascuno di loro.
    Così facendo non bloccheranno affatto l’avanzata dei cinesi e di Tesla: sono destinati a fallire. E noi con loro (intendo il sistema industriale europeo ma principalmente quello italiano).

    • Credo che Stellantis abbia abbastanza marchi per ottimizzare una piattaforma comune.
      Mettere d’accordo aziende diverse sulle specifiche di una piattaforma, amalgamando requisiti, è un lavoraccio . Funziona quando qualcuno si prende il pacchetto completo con poca voce in capitolo, vedi Ford.

  13. Il discorso di Tavares mi pare una grossa supercazzola.

    “Se c’e’ un trend di costante distruzione del valore”

    un ribasso dei prezzi lui lo chiama una “Distruzione del valore”, termine altisonante , ma se l’oggetto è sempre lo stesso? Caso mai sarà una RIDUZIONE DEL PREZZO ed un taglio del margine di vendita, compreso il suo appannaggio… il che non guasterebbe.

    “quando si abbassano i prezzi a un ritmo superiore alla capacità di ridurre i costi, qualcuno avrà problemi.”

    Quel qualcuno probabilmente sa di essere lui.

    ” Noi siamo in attivo, in una posizione solida, la migliore per essere protetti a fronte di una riduzione dei prezzi.”

    Allora di cosa sta parlando? Si preoccupa per i danni che avrebbe la concorrenza? Altruismo capitalista un pochetto peloso?

    ” Le aziende che finiranno in rosso in un contesto di listini in calo, diventeranno target di acquisizioni, è ovvio”.

    Coda di paglia?

    “C’è molto margine per migliorare verso l’eccellenza, possiamo fare meglio non solo nel tagliare i costi, ma anche nel ridurre gli sprechi. Non si finisce mai di migliorare sulla qualità, vedo una correlazione stretta tra ridurre le emissioni e tagliare i costi”.

    Tradotto: Abbiamo aspettato la randellata di Tesla per darci una sveglia?

    I consumatori invece non meritavano automobili a prezzi umani e li stiamo spennando a dovere, approfittando anche degli incentivi, che in Italia vanno principalmente ad auto a combustione.

    L’industria automobilistica europea, con questi manager, è alla frutta.
    Rassegnamoci per il futuro a comprare cinese.

  14. Bagno di sangue detto da uno di quelli che ha distrutto l’industria auto italiana… Comunque oggi ho visto dal vivo la nuova 600 che difatto è una 500 X così come la nuova Y è un Opel Corsa rimarchiata. Personalmente la Uno è stata la mia ultima Fiat più di 20 anni fa, se scompariranno me ne farò una ragione

    • Diciamo che il lavoro di distruggere l’auto italiana era a già a buon punto prima dell’arrivo di Tavares

      • Di Gianni Agnelli e Romiti..cosa rimpiango?
        Nulla!

        Di Marchionne… diverse cose (anche se ci ho messo tanto ad accettarlo)…ma se c’era ancora lui…forse…

        • Se Marchionne avesse avuto un CTO degno di questo nome non si sarebbe perso il treno dell’ elettrico e oggi, forse, potremmo raccontarci tutta un’ altra storia.
          Dico “forse” solo perché Marchionne ha dovuto fare un mezzo miracolo per recuperare una situazione già piuttosto compromessa e impegnarsi sull’elettrico sarebbe stato un impegno non da poco, e comunque avrebbe dovuto fare i conti con gli azionisti poco propensi a mantenere il ramo auto figuriamoci a rilanciarlo.
          Certo che se fosse riuscito a “salvare” Musk quando era sull’orlo del baratro e quindi se fosse riuscito a mettere le mani sulla possibilità di impiegare i powertrain e la tecnologia Tesla, molto probabilmente oggi il marchio Maserati sarebbe decisamente più splendente.
          My 2 cent.

          • Marchionne??? Ma se era proprio lui a non credere nell’elettrico, esattamente il contrario. Ancora con queste favola su Marchionne. Marchionne, ma non da solo, ha avuto soltanto il fiuto di approfittare dei finanziamenti a tasso quasi zero negli USA, per il resto ha lasciato andare alla rovina marchi come Alfa Romeo (che si è ripresa solo dopo la sua morte) e Lancia.

          • per Valerio: Alfa dopo il progetto Giorgio – frutto di Marchionne e della visione di resuscitare l’auto sportiva italiana – cosa avrebbe avuto?

  15. Ogni volta che ripetono queste cose mi rendo conto di come tesla stia avanti e di quanto siano legati al termico troppi interessi riguardanti il petrolio e co., ma gioco forza caro tavares devi finirla di lamentarti quindi fai uscire prodotti buoni ed abbassare di un bel po’ i prezzi finendonola grazie!

    • Dimezzare lo stipendio a Tavares equivarrebbe a un tagliare i costi o ridurre gli sprechi? O entrambi? Al povero Tavares si stringe il cuore al pensiero di dover licenziare operai per mantenere il suo compenso da nababbo. Ma cosa pensa che gli italiani abbiano tutti l’anello al naso? Distruzione del valore … È senza vergogna, e soprattutto preoccupato perché per una volta chi vende più auto di tutti si rifiuta di fare cartello con gli altri (o di imporlo agli altri) e democraticamente permette la transizione ecologica vera. Diciamolo chiaro: Elon Musk può piacere o non piacere, ma senza di lui e senza Tesla probabilmente anche nel resto dell’Europa si venderebbero poche BEV ancora oggi e la cultura dell’elettrico sarebbe ancora di là da venire.

  16. A me risulta che Tesla si appoggia alle banche di Stellantis ,ex FCA ,per i finanziamenti ,
    almeno in italia, fanno soldi anche senza fare e vendere auto elettriche volendo
    oggi conta più la finanza che l’industria e Tavares lo sa benissimo

    tanto per parlare

  17. Creare “problemi” alla concorrenza è proprio quello che voleva ottenere Tesla con la riduzione dei prezzi, e Tavares ha cortesemente confermato che l’obiettivo è stato raggiunto.

  18. per quanto strilli e pianga Tavares … cinesi e Tesla hanno sistemi produttivi più efficienti e con margini molto più alti … e se li “giocheranno” a loro favore, a dispetto dei concorrenti … magari a spregio dei lavoratori coinvolti (E. Musk a licenziare è abituato .. a volte lo fa anche a “sproposito” … e ne paga le conseguenze .. v. X / Twitter).
    poi , ovviamente , sono i “consumatori” a scegliere (o almeno è quello che crediamo di fare)

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