Stellantis si allea coi cinesi anche nelle batterie e sceglie il partner più solido a livello mondiale, CATL. Puntando sulla produzione congiunta di batterie LFP.
Stellantis si allea coi cinesi: patto con CATL per le LFP
Se non puoi batterlo il tuo nemico, meglio allearsi. Il n.1 di Stellantis Carlos Tavares sembra rifarsi a questa massima nei confronti dei concorrenti cinesi. Il suo collega della Renault, Luca De Meo, continua ad attaccare a testa bassa l’aggressività delle aziende cinesi, per una concorrenza ritenuta scorretta.
Lui firma un’alleanza dietro l’altra: dopo l’accordo con un produttore di auto come Leapmotor, firmato un mese fa, ecco quello con CATL per le batterie. I due dovrebbero dare vita a uno stabilimento in Europa e concentrarsi sulle batterie al litio ferro fosfato (LFP), considerate ideali per veicoli di dimensioni medie. Più economiche, durature e anche più rapide da caricare delle batterie al litio più diffuse.
E già in uso a grandi produttori, tra cui Tesla. “Grazie alla lunga durata e all’elevata stabilità termica, la tecnologia LFP consentirà a Stellantis di produrre autovetture, crossover e SUV elettrici durevoli, economici e di alta qualità nei segmenti B e C“, conferma Stellantis.
Nascerà una fabbrica comune (da escludersi in Italia)
Il comunicato ufficiale non dice dove verrà costruita la nuova fabbrica comune. Da escludersi l’Italia, che resta fuori da questo tipo di investimenti per la manifesta avversione del governo all’elettrico. “Questo accordo con CATL sulle batterie LFP è un ulteriore elemento della nostra strategia di lungo termine per garantire la libertà di movimento della classe media europea”, si limita a dir Tavares.
“CATL è un’azienda leader in questo settore. Tramite i nostri marchi iconici, offriremo ai clienti una tecnologia di batterie innovativa e accessibile. E che ci aiuterà a raggiungere il nostro ambizioso obiettivo di azzerare le emissioni nette di carbonio entro il 2038”. Aggiunge Robin Zeng, n.1 di CATL: “Grazie alla consolidata esperienza di Stellantis nella produzione di auto e all’avanzata tecnologia delle batterie CATL, questa partnership rappresenta un passo decisivo nel percorso di entrambe le aziende”.
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“Da escludersi l’Italia, che resta fuori da questo tipo di investimenti per la manifesta avversione del governo all’elettrico”.
le motivazioni son ben diverse “citarle sarebbe OT” , mi risulta abbiano da diversi delocalizzato buona parte della produzione endotermica seppur a vostro dire gli italiani ed i nostri soni innamorati dell’endotermico (ed hanno foraggiato Fiat per decenni) ed avversi all’elettrico..
Anche la Germania e la Francia hanno a lungo demoralizzato in Paesi in cui il lavoro costava meno, ma ora guarda caso riportano le produzioni in patria e fanno a gara per attrarre investimenti, anche da cinesi e coreani. Noi no.
Avversione dell’Italia verso l’elettrico o avversione del management francese verso l’Italia?
La prima che ha detto, perché è un’avversione non solo dei gruppi francesi, ma di tutti i costruttori: investono in Spagna, Germania, Polonia…ovunque tranne qui. Chissà perché.
Fabbrica batterie la faranno in Marocco?
Sarebbe utile che i giornalisti italiani facessero notare al governo che perdere investimenti esteri per avversione causata da ignoranza nei confronti della mobilità elettrica non è nell’interesse generale del Paese. Questi anni sono decisivi (e i più decisivi sono già passati) per non rimanere indietro in un settore strategico come trasporti ed energia.
infatti
ci sarebbe da pregare anche in ginocchio sui ceci CATL, EVE, GOTIO, BYD o altri di installare da noi almeno una fabbrica di batterie per accumuli statici, se non per autotrazione (di auto da noi ne facciamo pochine, forse batterie per trattori elettrici?)
una linea che produzione a chimica LFP,
e soprattutto una con chimica al Sodio
(già in produzione in Cina e in vendita on-line)
– pannelli solari già c’è una fabbrica enel al sud italia che si sta ampliando molto
– idem abbiamo una sede produttiva di Vestas ( mega-turbine eoliche) sempre al sud italia
– componenti per idroelettrico già li produciamo
– cantieristica, inverter, trasformatori, elettronica, pompe di calore l’indotto già c’è
..mancano le batterie da accumulo statico prodotte in loco..
Per me Stellantis al massimo potrebbe prevedere una gigafactory associandola all’impianto di produzione dei ducato e fratelli, nell’impianto Sevel in Val di Sangro.
Sempre che non decidano di trasferire la produzione in Polonia.