Spring + fotovoltaico: Marco, un lettore, ci racconta come ha convertito auto e casa all’elettrico, senza spese folli. Usufruendo di bonus e finanziamenti. Vaielettrico risponde. Ricordiamo di inviare i quesiti a info@vaielettrico.it.
Spring + fotovoltaico: così l’accoppiata non è solo per ricchi
“Ho incominciato a seguirVi con interesse da poco e precisamente da quando ho ordinato una Dacia Spring. Voglio farVi i complimenti per l’impegno verso un progresso più rispettoso per l’ambiente. Approfitto della sezione ‘Vaielettrico risponde’ per portarVi il mio esempio. E per confermarVi (anche se penso non ce ne sia bisogno) che l’abbinata fotovoltaico/auto elettrica sia un’accoppiata vincente non solo per i ricchi. Premetto: ho un Isee inferiore ai 25.000 euro, mia moglie non lavora, ho due figli minori e mia suocera vive con noi nell’abitazione di mia proprietà. Nel 2016 installo un impianto fotovoltaico da 4,35 kW. Per ammortizzare il prima possibile l’investimento faccio a meno del gas e converto tutta l’abitazione all’elettrico. Montando una pompa di calore per l’acqua sanitaria, una piastra a induzione e dei condizionatori per il riscaldamento invernale e il raffrescamento estivo“.
Ho venduto la vecchia Panda a benzina e sto aspettando la Dacia EV
“Acquisto piastra, pompa di calore e condizionatori con soldi da parte, mentre faccio un finanziamento fino a marzo ’23 con rate da 156 euro mensili per l’impianto fotovoltaico. A novembre dello scorso anno, avendo ammortizzato il costo dell’impianto fotovoltaico e quasi finito di pagare il relativo prestito, decido di cambiare la mia auto. Si tratta di una Fiat Panda 1.2 a benzina del 2008 usata dalla moglie per la spesa e accompagnare i figli a scuola, che percorre mediamente 15 mila km/anno. Io vado al lavoro usando bicicletta per andare in stazione, treno e metropolitana. Prendo un prestito in 10 anni con rate da 300 euro circa e ordino: una colonnina elettrica, un nuovo impianto fotovoltaico da 6 kW e la Dacia Spring. Che, se tutto va bene, verrà consegnata in questo mese di febbraio“.
Il nuovo impianto solare è il mio distributore
“Nel 2016 avevo usufruito del bonus energetico con il quale sto scaricando sul 730 in 10 anni al 65 % la pompa di calore e al 50 % fotovoltaico e condizionatori. Mentre questa volta mi avvalgo del bonus di 7.500 euro per chi ha un ISEE inferiore ai 30 mila euro. Con rottamazione della mia Fiat Panda per l’acquisto dell’auto elettrica e sconto in fattura del 50% sulla colonnina e il nuovo impianto fotovoltaico. Quest’ultimo lo considero come la stazione di rifornimento casalinga per la mia autovettura. Ho fatto un calcolo approssimativo, al costo attuale della benzina. Percorrendo 15 mila km l’anno, considerando anche l’esenzione dal bollo e i minori costi di manutenzione, dovrei arrivare a risparmiare intorno ai 1.500 euro l’anno. E ammortizzare nuovamente il mio nuovo impianto fotovoltaico in 7 anni! Ditemi per favore se ritenete che le mie previsioni sono sbagliate. Un caloroso saluto“. Marco.
Spring + fotovoltaico, e i conti (programmando) tornano
Risposta. Ci sembra che Marco abbia fatto tutto nel migliore dei modi, pianificando con cura ogni passo e sfruttando al meglio le possibilità di incentivi e finanziamenti. Ragionando sul lungo termine e non sul solo prezzo iniziale di un’auto. Questo sito è nato proprio per far circolare le esperienze più virtuose, per scambiarci esperienze concrete, consigli e anche imparare dagli errori in un campo comunque nuovo. Certo, non tutti hanno la possibilità di montare un proprio impianto fotovoltaico, ma per chi ha questa chance si tratta di un resoconto di sicuro interesse. Grazie.
— Leggi anche: una Spring al posto della Panda? In autostrada…E qui sotto trovi la video-prova di Paolo Mariano
E comunque vorrei far notare che a gennaio 2023 il prezzo del PUN è sceso a 0,17€/kWh mentre diesel e benzina restano stabilmente a 1,90€/lt
Rimango basito dal fatto che tutti i commenti negativi vertano solo sull’aspetto economico e dell’aspetto ambientale, sociale e perché no sanitario, non importi nulla a nessuno.
Marco ha smesso di acquistare combustibili fossili sia per la casa che per l’auto. Potenziando l’impianto fotovoltaico fa il massimo possibile per autoprodursi energia pulita. Non arriverà al 100% di indipendenza energetica perché quando piove non produce? Ma dai??!! Che scoperta! Quindi siccome non si può risparmiare il 100% ma solo il 60% non conviene? Ma di che stiamo parlando? Ogni pieno di gasolio risparmiato significa non solo Co2, ma anche PM10, PM2,5 e ossidi di azoto non immessi nell’aria che respiriamo tutti e per me questo già vale il prezzo dell’investimento.
O vogliamo continuare a pensare solo al soldo esattamente come fanno le industrie petrolifere che noi stessi accusiamo?
Guardate le strade e vedete quante auto da 36 mila euro o più girano con motori a petrolio poi ditemi se non si potrebbe fare molto di più se solo non ci fosse tanto menefreghismo
Daniele è solo il titolo che lascia un po’ perplesso. Se scrivi “Spring + fotovoltaico: i conti dell’elettrico per tutti” e poi dici che hai fatto un “prestito in 10 anni con rate da 300 euro circa” più che un investimento “per tutti” mi sembra un investimento “per cuor di leoni”. Tanta, tantissima stima per Marco, per la sua storia personale, per come riesce a far quadrare i conti, per come a piccoli investimenti migliora la sua casa e pensa al futuro e all’ambiente, per i sacrifici che fa (va a lavoro in bici, poi metro e stazione, mantiene una moglie e 2 figli e ha la suocera in casa). Però se vai da una persona che ha un isee “inferiore ai 30 mila euro” come Marco e che ha la sua stessa situazione e gli proponi di farsi un prestito identico al suo secondo me … come dirlo gentilmente … ecco, non credo che proprio tutti tutti accetterebbero. Soprattutto se dopo gli dici che l’auto che si ritroverebbero a guidare è una Spring …
-più che un investimento “per tutti” mi sembra un investimento “per cuor di leoni”-
Onestamente un po’ anche a me.
Ma sarebbe utile saperne di più dal diretto interessato.
Letta così mi pare un po’ al limite, ma sarei sinceramente curioso perchè potremmo tutti sbagliarci e non di poco.
-ha la suocera in casa-
E già soltanto questo merita infinita ammirazione e umana vicinanza.
Però magari la suocera con la pensione… magari anche lei contribuisce alla cosa.
Credo che in questa interessantissima discussione ci siano alcuni elementi di base che vanno oltre le valutazioni economiche individuali, sulle quali ho letto punti di vista tutti validi anche se discordanti.
1. Innanzitutto la sostenibilità individuale di questo “piano” dipende tutta dagli incentivi in assenza dei quali non sarebbe neanche considerato. Se fosse effettivamente praticabile da tutti, non sarebbe economicamente gestibile a livello paese.
2. In una grande città in cui il fotovoltaico non esiste, le colonnine idem, i box sono già fuori norma come impianto elettrico, l’auto elettrica non è un’opzione. Lo sarebbe se venissero incentivate piccole auto da città invece che pachidermi da 300 CV e 3 tonnellate di peso.
3. Date queste premesse, l’elettrificazione di massa della mobilità rischia di essere possibile solo con enormi investimenti infrastrutturali che si possono permettere (o meglio ci stanno provando non senza problemi) paesi come la Norvegia che li stanno pagando con i proventi “fossili” e hanno una geografia e una popolazione molto diversa. A meno che non vengano rese disponibili e a buon mercato tecnologie che rompono il mercato come oggi lo conosciamo.
4. Va gestita una transizione in modo realistico altrimenti effettivamente gli obiettivi di riduzione dell’inquinamento e decarbonizzazione saranno sempre spostati un po’ più avanti. L’elettricità oggi ha una grossa componente di produzione da gas e carbone quindi non è necessariamente green, lo sappiamo. Il parco circolante Italiano di 55 mln di vetture ha oltre 10 anni di anzianità e si vendono poco più di 1 mln di auto l’anno con rate e finanziamenti.
A mio avviso se incidessimo sul parco auto molto vecchio, incentivando i veicoli endotermici realmente efficienti e nei centri urbani quelli elettrici, defiscalizzando i prodotti compatibili con i motori tradizionali come green diesel, si potrebbe accompagnare la transizione energetica in modo più realistico.
Transizione può
Domanda: come coesistono i due impianti fotovoltaici sotto lo stesso Pod? Tra l’altro parliamo di 4,65 + 6… va a finire che l’allacciamento è da fare in trifase? Inoltre serve un discreto tetto per ospitare tutti quei moduli…
Sono sulla stessa via anche io FV.
Ora sto preparando l’arrivo di induzione e BEV, ossia tirare due linee indipendenti una da 6 e l’altra da 4mm.
Aspetto un paio di preventivi poi mi muovo il contributo 80%/1500€ é sei mesi che c’é e non arriva il decreto attuativo.
Non posso stare dietro ai tempi della politica.
Fatto questo levo il gas è porto il contatore a 5/6 KWh.
E poi prendo una BEV. Avevo considerato la spring…ma costa troppo per quello che da (secondo me) propenso per una MG4
se non fai piu’ di 100 km/giorno lascia pure indietro la wallbox: fatti pure adeguare le linee certamente, ma aspetta, intanto ti potra’ essere sufficiente shuko e carichino. Poi vedrai con calma. Non e’ sempre cosi’ essenziale.
Io son oltre due anni che ho preso l’auto, ed alla fine nn l’ho ancora installata …
Un unica volta ho avuto l’esigenza di caricare un po piu’ velocemente … e quella notte l’ho lasciata alla colonnina presente a poche centinaia di metri da casa.
Perdonatemi, il signore in questione spende 36000 in 10 anni sostanzialmente per acquistare sostanzialmente la Dacia Spring. Bisogna però tenere conto però che il nuovo impianto fotovoltaico, perdonatemi nuovamente, non produce di notte, non produce quando c’è cattivo tempo e produce pochissimo nel pomeriggio. Considerato questo la Dacia non può camminare gratis, anche ottimizzando al massimo la ricarica casalinga, quindi si dovrà aggiungere ai 36.000 euro il costo dell’energia che serve in più all’auto. Senza altresì tenere conto delle pompe di calore, climatizzatore e delle piastre a induzione per cucinare, e relativo pentolame adatto, se no non ne usciamo più (ma la sera piatto freddo?)
Io invece con la mia auto diesel che fa 20 al litro, percorro 20.000 km all’anno e consumerò in 10 anni 10.000 litri di gasolio che al costo attuale di 1,9 euro al litro fanno 19.000 euro di spesa. Quindi, avrò speso in meno rispetto al signore sopra citato la bellezza di 17.000 euro. Vorrei gentilmente sapere quali calcoli ha fatto il signore per riuscire ad ammortizzare il costo dell’auto, e soprattutto se ha messo in conto la sostituzione delle batterie quando saranno esaurite. Infine quando lo stato deciderà che non può regalare soldi alla gente per cambiarsi la macchina, (così come ha smesso di incentivare il fotovoltaico con un tanto a kw) quanto costerà realmente un’auto elettrica?
Grazie a chi vorrà rispondere.
Quindi a lei il diesel l’ha regalato il babbo. E le regalerà anche il prossimo, visto che non mette in conto di doverselo ricomprare quando non andrà più. E pretende anche una risposta?
No, non me l’ha regalato il babbo. Le voglio far comprendere che con 36.000 € avrebbe potuto comprare una utilitaria endotermica e il gasolio per 10 anni, senza tutti i problemi annessi e connessi che hanno le auto elettriche allo stato attuale, considerato anche che il signore l’impianto fotovoltaico lo aveva già.
E la corrente a casa gliela regalano?
Il gas glielo regalano?
Fino a 15gg fa era allarme bollette mo addirittura DISTRIBUISCONO GRATIS?
Allora se distribuiscono GRATIS la corrente mi prendo una Model 3 mi voglio cacciare la soddisfazione tanto pure a parlare 45000 considerando che la corrente è gratis e 1200€/anno di gasolio li pago in 15 anni risparmio 18000€ per cui la pago come un qualunque segmento C.
Se la corrente é gratis. Se invece paga la bolletta io senza accumulo ho fatto -51% consumi in 6 mesi.
Oggi con l’accumulo vado per l’i0% di riduzione consumi.
Ma hai letto ciò che ha scritto il tizio? Ha detto esplicitamente che il nuovo impianto fotovoltaico lo ha realizzato esclusivamente per fornire energia alla sua Dacia Spring, capito? Quindi ha speso trentaseimila euro per una utilitaria che nonostante l’impianto fotovoltaico avrà comunque bisogno della rete elettrica nazionale quando l’impianto non produce, chiaro?
Te lo dice uno che ha realizzato un impianto da 4,6 kw nel 2011 e percepisce l’incentivo di ben 0.40 € a kw prodotto.
@Domenico: e tu hai letto che nei 36000€ è compreso il costo di acquisto della macchina?
Mi sa di no…
…e tra 10 anni aveva un mucchio di ferro e nient’altro.
invece così tra 10 anni avrà un mucchio di ferro e un impianto fotovoltaico in più con cui avrà risparmiato parecchio sul riscaldamento.
“…l’impianto fotovoltaico lo aveva già…”: guarda che un impianto fotovoltaico non è come avere un cane, o possedere la casa al mare, o la tv da 72 pollici!
l’impianto fotovoltaico si ripaga e produce reddito o mancata spesa, non è un ninnolo da collezionare
Fra 10 anni avrà un impianto fotovoltaico costato 36000 euro visto che la macchina la dovrà buttare perché non sarà conveniente sostituire le batterie mentre un diesel fra 10 anni non sarà certo da buttare. La mia diesel è del 2005 e ancora va, con la giusta manutenzione.
@Domenico: Su quale base stabilisci che dopo 10 anni dovrà sostituire le batterie?
Base tecnica, documentata, grazie.
altrimenti, solite sparate da bar sport.
Lei non ha proprio nulla da spiegare a me, che ho avuto auto diesel, benzina e GPL per 40 anni, nè ai nostri lettori che non sono nati ieri. Lei, invece, cosa ne sa di auto elettriche? Ne ha mai guidata una, l’ha mai ricaricata? Ci ha ha mai fatto un viaggio di più di 10 km?
@domenico
hai letto l’articolo?
l’autore dichiara di non aver ancora mai ricaricato alla colonnina, questo ti dice nulla?
e da quando il fotovoltaico produce pochissimo di pomeriggio?
e poi: con 10,5kW totali ricarica la Spring e alimenta le pompe di calore con tutta tranquillità.
tu semmai: in questi 10 anni e 20mila km quanto spenderai di manutenzione? facciamo 300euro all’anno solo per tagliando e poco altro, SENZA contare il cambio gomme? e poi, quando arriverai più o meno a 150mila una ripassatina a pompe, iniettori e simili amenità, prima o poi, dovrai pur farla, no? quanto costerà, diciamo 1000 euro a iniettore + 2000 per la pompa? vedi che mi sto tenendo basso, e considerando SOLO le cose più comuni per un motore diesel (ho avuto 4 auto diesel in vita mia) non so che macchina tu abbia nè se tu viva in una grande città o in un piccolo centro di provincia, i prezzi cambiano.
insomma:
19000 euro di carburante
300×10= 3000 euro di tagliandi
4000 euro per gli iniettori
2000 euro per la pompa
totale: 28000 euro
quanto è il valore residuo di questi 28mila euro? nulla, zero, nada.
l’articolista ha speso 36000 euro per comprare un’auto e un impianto fotovoltaico.
tra 10 anni magari butta via la Spring, ma l’impianto gli resta e continua a produrre (ne ho uno di 12 anni).
e quando lo stato deciderà (volente o nolente) che non può pagare multe con le istituzioni con le quali ha firmato trattati internazionali su cosa credi che caricherà l’extra gettito? (a parte che sarà vincolato, è già vincolato in tal senso)
sul serio credi che il prezzo del gasolio resterà strutturato nella maniera attuale ancora a lungo?
Quando la Dacia avrà esaurito le batterie sarà da buttare perché non sarà conveniente sostituirle. Hai pensato a questo?
te l’ho scritto!
“tra 10 anni magari butta via la Spring”
ma l’impianto sul tetto gli rimane,
e i soldi risparmiati col fotovoltaico per scaldarsi casa anche!
il gasolio che hai bruciato invece proprio no!
Hai pensato a questo?
Avrà speso 19000€ di carburante, 4000€ di bollo, 6000/7000€ di tagliandi + 20.000€ di macchina.
Totale 49/50.000.
+ 20.000€ di corrente PERCHÈ LE BOLLETTE LE PAGA O NO?
Totale 69.000/70.000€.
Ora immagini 36000+ per la Spring 2000€ di tagliandi, 1000€ di bollo e 15000€ di corrente per la casa.
Totale 54000€.
Risparmio della Spring+ Fotovoltaico di 16/17.000€. E non ci ho messo ne il gas (che il signore non paga) ne il contributo GSE per l’eccesso produttivo.
Chiamali poco
i tuoi conti sono più veritieri dei miei che erano ottimistici
Mario, il FV lo ho anche io.
Sono mesi che faccio conti. E ho intenzione di fare la stessa cosa induzione e BEV. I condizionatori li ho in cantina e me li vengono a montare a breve.
Sto solo pensando di sostituire lo scaldino con un NUOS evo 110 i una panasonic 150L.
Ma prima l’elettricista che mi aggiorna l’impianto.
Un passo alla volta
Ecco qui, un’altra voce che si unisce al coro dei detrattori dell’auto elettrica. Domenico, ti ringrazio per aver condiviso i tuoi calcoli che, devo ammettere, sono abbastanza precisi. Sì, la Dacia Spring non è esattamente un’auto che si guida gratis. C’è un costo associato all’energia che viene utilizzata per farla funzionare, ma devo correggerti su un paio di cose.
Innanzitutto, la produzione di energia da fonti rinnovabili non si ferma di notte o in caso di cattivo tempo. L’energia viene semplicemente immagazzinata in batterie che possono essere utilizzate in un momento successivo. Inoltre, l’auto elettrica non è limitata dalla disponibilità di energia durante il giorno, a differenza di quella che utilizza il combustibile.
Inoltre, devo dissentire con te riguardo alla sostituzione delle batterie. Le moderne batterie per auto elettriche sono progettate per durare decenni e, anche se alla fine dovessero essere sostituite, il costo sarebbe molto inferiore rispetto ai costi associati alla manutenzione e alla sostituzione del sistema di propulsione di un’auto a combustione interna.
Infine, devo sottolineare che gli incentivi governativi per l’acquisto di veicoli a zero emissioni sono stati creati per aiutare a ridurre l’impatto ambientale della mobilità e per incentivare lo sviluppo di tecnologie pulite. E, a lungo termine, l’obiettivo è che l’auto elettrica diventi più economica rispetto a quella a combustione interna, rendendo i governi inutili.
Quindi, in sintesi, il futuro della mobilità è elettrico e la transizione verso veicoli più sostenibili è inevitabile. Sarebbe meglio prepararsi per essa invece di lamentarsi per ogni piccolo dettaglio che potrebbe non essere perfetto.
No, guarda non sono un detrattore dell’elettrico ma ho solo analizzato il caso specifico. Già stipulare un prestito della durata di 10 anni di 36.000 euro da una famiglia monoreddito di 25.000 euro l’anno esclusivamente per potersi permettere un’auto elettrica è pura follia. Questa è una spesa che non verrà mai ammortizzata, anche perchè il tizio in questione ha esplicitamente dichiarato di aver installato un NUOVO impianto fotovoltaico dedicato esclusivamente alla ricarica della Dacia. Non ha parlato di sistemi di accumulo, quindi vale ciò che ho detto prima riguardo al cattivo tempo, la notte, il pomeriggio, l’inverno…
Poi le batterie che durano decenni non mi risulta, io so che sono garantite per 8 anni e la loro sostituzione inciderebbe troppo sul valore dell’auto, ( Un motore a gasolio non si sostituisce ogni dieci anni. Io ho una macchina del 2005 che ha 360.000 chilometri e ancora non ha nessun problema al propulsore. Fatta solo ordinaria manutenzione) e comunque la manutenzione dell’auto elettrica non viene certo azzerata. A parte il motore , tutto il resto è uguale ad un’auto endotermica, ruote, freni, bracci oscillanti, ammortizzatori, climatizzatore, cuscinetti, impianto elettrico.
Volevo aggiungere che sono anche possessore di un impianto fotovoltaico di 4,62 kw installato nel 2011 e che gode dell’incentivo di 0,40€ al kw. Nonostante ciò con l’incentivo sto ancora pagando il prestito che ho dovuto stipulare per realizzare l’impianto ma le bollette non le ho certo azzerate, diciamo ottimisticamente che ci vado in pareggio, ma ho solo uno scaldabagno elettrico e due condizionatori installati l’hanno scorso che utilizzo anche d’inverno ma solo quando c’è il sole. Il riscaldamento principale della mia abitazione è il termocamino.
Un’ultima cosa vorrei capire. Il signore in questione, monoreddito di 25.000 euro l’anno, è cosciente del fatto che sta investendo un mucchio di soldi, che avrebbe potuto mettere da parte, in impianti tecnologici che ad un certo punto arriveranno a fine vita e si ritroverà con un pugno di mosche in mano?
La smetta di scrivere “tizio”: ha un nome, che è Marco. E non si permetta di dubitare di quello che scrive. Il “prestito di 10 anni da 36 mila euro” se l’è inventato lei; Marco non l’ha mai scritto. Come la pensa l’abbiamo già capito. Non serve che lo ripeta un’altra volta.
Buongiorno, scrivere tizio non è un’offesa. Secondariamente, Marco, ha scritto di avere stipulato un prestito con rata da 300 euro al mese per 10 anni che, se la matematica non e un’opinione, fa 36000 euro totali. Siccome non ha parlato di accumulo lui ha considerato che ammortizzera il costo del SOLO impianto fotovoltaico, non di tutto l’investimento. Ma la cosa che lascia perplessi è che dichiara di fare sacrifici per andare al lavoro con bici e mezzo pubblici, di essere mono reddito con 25.000 euro l’anno e poi si impelaga in un prestito così importante, quando avrebbe potuto semplicemente sostituire la sua vecchia panda con un buon usato endotermico. Mi sa che qui parecchi non si danno fare i conti a questo punto.
Marco ha fatto i conti meglio di lei, evidentemente. E ha fatto scelte più lungimiranti a beneficio dell’ambiente (anche suo). Merita tutta la nostra ammirazione
@Domenico, ISEE di 25000€ non vuol dire reddito di 25000€/anno.
Informati meglio su cosa vuol dire ISEE…
Suggerimento per Domenico, provi a cercare “parametro della scala di equivalenza” e vedere quanto vale con la presenza di due figli, come nel caso dell’autore. Poi ripensi se 25.000€ di ISEE sono anche solo minimamente vicini a 25.000€ di stipendio annuo.
Spoiler: non lo sono.
Riguardo alla durata delle batterie, sarebbe importante tenere in considerazione che le tecnologie migliorano continuamente e che, anche se al momento le batterie sono garantite per 8 anni, potrebbe esserci un miglioramento nel futuro che le renderebbe ancora più affidabili. Inoltre, riguardo alla manutenzione, le auto elettriche hanno effettivamente meno componenti meccaniche che richiedono manutenzione rispetto alle auto con motore a combustione interna.
Inoltre, riguardo all’installazione di un nuovo impianto fotovoltaico, potrebbe essere interessante considerare che l’investimento in un sistema di produzione di energia pulita e rinnovabile potrebbe essere visto come un investimento a lungo termine, non solo per l’utilizzo dell’auto, ma anche per il risparmio sulla bolletta energetica.
Infine, riguardo alla situazione finanziaria del signore in questione, potrebbe essere importante tenere in considerazione che ogni persona è libera di decidere come utilizzare i propri soldi e che potrebbe essere stato un investimento che ha valutato attentamente e che ritiene sia vantaggioso per il suo futuro.
In definitiva, credo che sia importante valutare ogni scelta finanziaria con attenzione e considerare tutti i fattori rilevanti, ma allo stesso tempo rispettare le decisioni personali degli altri.
25.000€ di ISEE avendo 2 figli minorenni a carico significa avere un reddito familiare annuo di 25.000 * 2.46 = 61.500 lordi che sono circa 3.200€ NETTI al mese (su base 12).
Se 3.200€ NETTI al mese per lei sono pochi, ha confuso l’Italia con la Svizzera.
Oppure (spoiler: è questa) non ha la benchè minima idea di cosa sia l’ISEE, e non è l’unica cosa in cui è deficitario, a livello di informazioni.
Ho 2 domande:
– “una colonnina elettrica, un nuovo impianto fotovoltaico da 6 kW e la Dacia Spring […] con un prestito in 10 anni con rate da 300 euro circa” (immagino con anticipo 0 e senza rata finale) sono, in 10 anni, 36000 euro. Considerando che la Spring, per chi ha un ISEE basso e un’auto da rottamare, costa circa 14000 euro (8000 euro di incentivo) e che una “colonnina elettrica” ne costa 1000, gli altri 21000 euro (di cui, certo, una buona parte vanno via per gli interessi) per un “nuovo impianto da 6 kw” mi sembrano tanti. Il vecchio impianto da 4.5 kW non andava più bene?
– “condizionatori per il riscaldamento invernale e il raffrescamento estivo”: come ti trovi con i condizionatori d’inverno? Perché leggendo sui forum molti storcono il naso parlando di un confort termico sub ottimale col condizionatore rispetto ai termosifoni (non tanto per la temperatura raggiunta in stanza o dal giusto grado di umidità quanto al modo con cui i condizionatori distribuiscono l’aria calda)
se ha pompe di calore per riscaldamento e raffrescamento
direi che l’impianto di 4,5 kW non gli bastava di certo per alimentare tutto
(che era anche la condizione per avere un rientro e un vantaggio massimo),
e dico questo senza sapere che orientazione abbiano il vecchio e in nuovo impianto FV.
certo che butti là sempre un po’ di dubbi velenosi con fare sornione di chi è saputo,
ma poi gratta gratta manco due conti sul fotovoltaico li sai mettere insieme…
Mario io domando perché se poco poco faccio una ipotesi e viene smentita apriti cielo! Lesa maestà! Rogo!
Intanto tu stai affermando che per una casa con fotovoltaico servono 10.5 kWh. E siamo comunque in un caso di casa collegata alla rete perché certo non c’è una batteria di accumulo. A questo punto ai 30k di investimento (di cui una parte la recupera detraendo le spese…) vanno sommati ulteriori costi di ricarica.
Visto che la Spring è inferiore a una Panda da 9990 euro, non sono certissimo che sia andato in pari. Anche perché quando la Panda dopo i 10 anni raggiunge i 150000 km continua a viaggiare tranquillamente per altri 10 anni, la Dacia buona fortuna…
Ah, finalmente un esperto di matematica e di auto elettriche che ci ha fatto un’analisi comparativa precisa e dettagliata! Grazie mille Enzo, è stato un vero piacere leggere il tuo commento. Ora, permettimi di farti alcune domande. Quando dici “faccio una ipotesi e viene smentita”, a chi ti riferisci? Alla tua ipotesi sulla quantità di energia necessaria per alimentare una casa con fotovoltaico? Perché, sai, potresti aver bisogno di verificare queste cose prima di fare un’affermazione, specialmente se ti stai presentando come un esperto.
E poi, hai ragione, la Spring non può essere paragonata a una Panda. La Panda non è un’auto elettrica, quindi non ha bisogno di batterie di accumulo o di costi di ricarica. Ma perché limitarsi a una Panda quando puoi confrontare la Spring con un’auto che costa 9990 euro? Perché non confrontare la Spring con un’auto che costa 5000 euro? O con un’auto che costa solo 1000 euro?
E riguardo alla tua affermazione che la Panda continua a viaggiare tranquillamente per altri 10 anni dopo aver percorso 150000 km, è anche questo un dato preciso e verificato o solo una tua ipotesi? E se la Panda ha bisogno di riparazioni costose o di parti di ricambio costose durante questi 10 anni, questo non influirà sul costo totale della tua auto?
Insomma, Enzo, ti ringrazio ancora per il tuo contributo. Spero che in futuro tu possa fornirci analisi più accurate e verificate, così da poter fare scelte informate riguardo alla scelta della nostra auto. Grazie!
Visto Mario? Meno male che non l’ho scritto io che i 4.5 kWh non bastavano per ricaricare la Spring altrimenti mi sarei trovato Efesto che mi sfondava la porta del bagno in stile shining … 🙂
Efesto rilassati, relax, è un forum, lascia che ognuno esprima la propria opinione serenamente, stai scialla, non trasformare un diverso punto di vista in lesa maestà o in una bestemmia in chiesa.
Mi sono limitato a fare 2 conti e ho osservato che una persona che vive con un isee basso, inferiore a 25.000 euro, con 2 figli, moglie disoccupata e suocera dentro casa si è fatto un debito di 10 anni per un ammontare complessivo di 36000 euro per auto elettrica + colonnina + espansione fotovoltaico.
Sai com’è, siccome il titolo dell’articolo è “Spring + fotovoltaico: i conti dell’elettrico per tutti” ho fatto una domanda per capire bene perché sinceramente non sono sicuro che tante famiglie nelle stesse condizioni leggendo l’articolo sono pronte così su 2 piedi a fare la stessa scelta, eh … onestamente 300 euro al mese di debito per 10 anni peserebbe tantissimo anche a me che ho un isee familiare per fortuna leggermente migliore …
Tra l’altro faccio sommessamente notare – oh ma non ti arrabbiare eh! Non vorrei essere responsabile di un attacco alle coronarie! Respira che ti sale la pressione! – che con 300 euro al mese, ovvero 3600 euro all’anno, mediamente un’auto a benzina/diesel percorre circa 30000 / 36000 km, lui ne fa 15000, motivo per cui acquistando un’auto più economica (ho fatto l’esempio della Panda a 9.950 con finanziamento e rottamazione) la rata mensile sarebbe stata mooolto più bassa e anche mettendoci i soldi della benzina avrebbe finito per spendere meno di 300 euro al mese.
Però io non insegno matematica all’università, quindi tranquillo, se i conti non tornano, si sa, la matematica è un’opinione.
Basta che stai calmo però.
Forse dovresti preoccuparti più della comprensione testi che della matematica. Hai capito o no che con fotovoltaico Marco alimenta tutti i consumi domestici? Addio bolletta del gas, bolletta elettrica ridotta del 60%, e auto gratis, visto che non ha mai caricato da una colonnina pubblica. E il valore del suo fotovoltaico lo realizzerà sempre vendendo la casa, anche fra 15 anni (Questo te lo dico per esperienza diretta)
Enzo forse dovresti considerare che ogni situazione finanziaria e familiare è unica e che 300 euro al mese potrebbero essere un prezzo accettabile per alcune persone per passare a un’auto elettrica e a un’alimentazione fotovoltaica. Inoltre, non tutti hanno la stessa visione della mobilità e dell’impatto ambientale, quindi potrebbero essere disposti a spendere di più per una causa che ritengono importante. In ogni caso, è importante che ognuno valuti le proprie opzioni e prenda la decisione che ritiene più opportuna per sé e per la propria famiglia.
Massimo sinceramente per una abitazione normale non c’è enorme differenza tra 4.5 e 10.5 kW di fotovoltaico, soprattutto se senza accumulo. Lui già con 4.5 kW aveva un buon risparmio (non li avesse avuto ti darei ragione), passando a 10.5 (ovvero i 6 aggiuntivi) risparmierà ” un altro po’” di corrente ma non mi pare la svolta…
Chiaramente quei pannelli in più sono stati pensati soprattutto (non esclusivamente: soprattutto) in ottica auto elettrica ed è lì che parte il conto/confronto perché 300 euro/mese per 10 anni (qualcosina riprende con la dichiarazione dei redditi) la convenienza è borderline. A ognuno i suoi calcoli.
Enzo, mi dispiace che tu non comprenda la vera essenza del fotovoltaico. Non si tratta solo di risparmiare sulla bolletta della luce o sui costi per caricare un’auto elettrica, ma si tratta di avere un impatto positivo sull’ambiente e di contribuire alla generazione di energia pulita. Sì, i risparmi sulla bolletta della luce sono importanti, ma non è l’unico fattore da considerare.
Inoltre, le tue affermazioni sulla convenienza sono solo superficiali e limitate. Non ti sei preso il tempo per considerare gli sviluppi futuri del mercato energetico o gli incentivi fiscali per le fonti rinnovabili. Non è solo una questione di calcolare i costi iniziali, ma di pensare a lungo termine e all’impatto che avrà sulla nostra società e sul pianeta.
In definitiva, è importante guardare oltre i semplici risparmi sulla bolletta e comprendere la vera importanza del fotovoltaico. Spero che un giorno tu possa apprezzare la sua vera valenza e la sua importanza per il futuro del nostro pianeta.
i kWh sono energia, i kW sono potenza.
Alla luce di ciò, cosa intendi “𝙥𝙚𝙧 𝙪𝙣𝙖 𝙘𝙖𝙨𝙖 𝙘𝙤𝙣 𝙛𝙤𝙩𝙤𝙫𝙤𝙡𝙩𝙖𝙞𝙘𝙤 𝙨𝙚𝙧𝙫𝙤𝙣𝙤 𝟭𝟬.𝟱 𝙠𝙒𝙝”?
Enzo, io nel 2020 ho montato FV di 4,35 Kw., bastavano tranquillamente. Poi l’anno successivo ho ampliato tutto e portato a quasi 9 kw, installato batterie accumulo e pompa di calore (e grazie al 110% non ho sborsato manco un euro).
Con 4,5 kw, a giugno, oltre al risparmio sulle bollette, con lo scambio sul posto ho portato a casa 300€.
Con l’impianto maggiorato ho eliminato del tutto la bolletta del gas (1200€/anno quando il gas costava poco), inoltre con lo SSP ho portato a casa quasi 900€ che sono più di quanto ho speso in un anno di energia e inoltre ho scoperto che posso farmi rimborsare anche le eccedenze.
Ho pagato il FV 10.000€, 5k subito e il resto in rate di 42€/mese per 10 anni. Ogni anno recupero il 50% sul 730 (in pratica mi ripago pari pari il finanziamento).
In massimo 4 anni ammortizzo la spesa e poi è tutto guadagno…
Ps. Io ho un isee sotto i 18k, non sono quindi Paperon de Paperoni, però con le giuste accortezze e sfruttando i giusti bonus, non è così complicato rientrare in situazioni simili a quelle del sig. Marco
Paolo leggo solo adesso. Dal 2024 lo scambio sul posto non ci sarà, ci sarà il ritiro dedicato. Gli incentivi si riducono sempre di più, anno dopo anno, ne è passata di acqua sotto i ponti quando gli stessi fornivano entrate decenti.
L’upgrade del fotovoltaico è costa 5k, ma la pompa di calore? Le batterie di accumulo? La manodopera? I caloriferi? Inoltre avevi un precedente impianto, quindi avevi già un inverter e parte dei lavori già fatti, hai solo dovuto aggiungere altri pannelli.
Ah, aspetta, ma di che parliamo? Hai usufruito del 110% 😀 😀 😀
Un po’ come quel signore che ha comprato l’auto elettrica nuova a 500 euro perché ha sommato gli incentivi statali, quelli regionali, quelli comunali e l’eredità del nonno …
Marco : un solo consiglio la Dacia Spring DEVE avere anche la ricarica in DC !
Lo so è un optional costoso, ma NON è istallabile dopo la consegna!
Ti permette di ricaricare in molte più colonnine (praticamente tutte) e sicuramente ti verrà ripagato nel momento della rivendita.
In realtà si può montare dopo la vendita, un paio concessionari lo hanno fatto su richiesta dei clienti, ovviamente viene a costare un po’ di più rispetto se ordinato come optional. Addirittura l’ho visto anche in vendita su AliExpress per circa 1000€, quasi una cosa fai da tè, sono qualche bullone e qualche vite
Ah si? 😳😳😳😳😳
Ma è vero? 😳😳😳😳😳
Redazione si può indagare?
Chiedo per un amico… 😇😇😇
Bravo Marco, anche io sto intraprendendo la tua strada, entro l’estate avrò l’impianto FV e poi vorrei sostituire la mia vecchia yaris con una BEV, mi piacerebbe molto la Spring ma sono frenato dal fatto che è 4 posti e non 5…..anzi chiedo a tutti se ci sono novità in tal senso sulla nuova versione della Spring, grazie a tutti
Complimenti a Marco per la decarbonizzazione generale e avrei una curiosità, siccome sto facendo un’analisi per eliminare il gas da casa mia.
La pdc aria-aria è sempre sufficiente nella sua abitazione?
Per casa mia ho il timore che nelle giornate più fredde vada in blocco l’unità esterna e sto quindi studiando le pdc ht (ad alta temperatura) aria-acqua, ma costano come una piccola bev!! 😱
Mi ritrovo molto nel racconto di Marco, dal momento che ho un’esperienza simile. Per quanto riguarda i tempi di ammortizzazione del nuovo impianto io considererei anche i risparmi sul gas (riscaldamento, ACS, cucina) quindi i tempi si abbreviano ulteriormente. Invece Fares, se vuoi ti dico la esperienza con la PDC. Abito in una località di mare del centro Italia, ho un sistema ibrido caldaia-pompa di calore. Per quello che è la mia esperienza (considerando che la mia abitazione non è coibentata con cappotto) ti posso dire che fino ai 7° esterni la PDC riesce a lavorare bene mantenendo la temperatura interna a 19,5°, anche 20 all’occorrenza. Sotto i 7° esterni richiede progressivamente l’intervento della caldaia a condensazione e dai 3-4° esterni è la caldaia a fare la maggior parte del lavoro. I sistemi ibridi non sono così ben visti da tutti i termotecnici, ma io credo che la soluzione migliore vada valutata caso per caso, le variabili in gioco sono davvero tante, difficile generalizzare.
Io vivo in Sicilia, collina non molto distante dal mare, ho trasformato la mia casa in full elettric. Fotovoltaico 6 kw , pdc con fan coil, piano induzione e boiler per acs al momento a resistenza. Nonostante le temperature molto basse di questo periodo, vicini allo zero, la pdc assolve al suo compito in maniera egregia. Le nuove pompe pdc riescono a scaldare anche con temperature sotto lo zero. Anch’io sto pensando, appena possibile, di sostituire il mio vecchio diesel che percorre 100km al giorno con un’auto full elettric. Sarebbe il modo più efficace per sfruttare la produzione in eccesso di energia specie dal mese di aprile. Non credo però che la spring sia una buona soluzione. A mio avviso una Zoe con batteria da 52 kw possa essere un buon compromesso, anche usata
Giusto, serve uno studio di fattibilità specifico del termotecnico e non sempre sarà possibile l’eliminazione del gas dagli appartamenti, almeno con la tecnologia attuale.
Fortunatamente nel mio ho spazio in balcone ma il problema è l’investimento che mi ricorda le batterie di accumulo per fotovoltaico: ammortamento oltre il fine vita impianto.
Ergo, o si è ecologisti convinti o servono incentivi sostanziosi con una situazione che trovo simile all’acquisto di una bev. Dipende dai consumi precedenti e se si consuma già poco l’ammortamento si allontana.
-non sempre sarà possibile l’eliminazione del gas dagli appartamenti, almeno con la tecnologia attuale-
Approfitto del tuo intervento.
Sto iniziando a studiare un argomento che mi lascia onestamente un po’ perplesso, ma che non riesco a non trovare interessante. Ovverosia le caldaie a idrogeno.
(un link totalmente a caso: https://energycue.it/successo-caldaie-a-idrogeno-italiane-olanda/35796/)
Capisco perfettamente da solo che da un punto di vista energetico la cosa può essere… diciamo… diversamente efficiente, ma per esperienza diretta so per certo che in ben determinate situazioni togliere una caldaia a gas e passare alla pompa di calore è un’operazione sostanzialmente impossibile senza fare lavori tali da rendere di fatto antieconomica la cosa.
Al punto che quasi vien da dire: ruspa, tira giù la casa e rifai tutto da zero. Il che non è sempre auspicabile.
Con una caldaia a idrogeno in teoria si potrebbero aggirare un sacco di problemi.
Continuerò a studiarci perchè la cosa mi interessa da vicino, al momento vedo che tutto è molto generico.
Magari la redazione è interessata anche lei all’argomento e conosce qualcuno che si occupa di questi prodotti?
Mi dispiace Alle ma non ho letto molto di caldaie ad idrogeno perchè è un vettore in cui non credo, per le mie esigenze private.
Probabilmente i precursori saranno le industrie perchè il problema delle tubazioni per il suo trasporto credo sia rilevante, oltre a quello di una produzione sostenibile.
Scusami Alessandro, ma cosa cambierebbe a passare da metano a idrogeno?
Perchè fintanto che non arrivo la fusione nucleare, non c’è idrogeno verde che tenga, l’energia che usi per ottenere idrogeno è un buon triplo di quella che puoi poi riottenere dal riscaldamento, tanto vale usarla in forma diretta, no? A parte gli insignificanti dettagli di avere la caldaia alimentata con un gas un po’ birichino nei confronti delle tubature e nel fatto che NON esiste nessuna rete di distribuzione (sempre a differenza della corrente elettrica che già arriva in qualsiasi casa, anche la più sperduta di montagna.
Non mi si dica che la combustione dell’idrogeno è CO2 free, perchè è vero soltanto se stai usando idrogeno ottenuto da rinnovabili (con le quali potevi alimentare con un’efficienza ben superiore, salvo che tu viva in alta montagna, direttamente una PdC).
Credo che quando arriveremo ad avere idrogeno a buon mercato e ottenibile con poco spreco di energia, saranno passati talmente tanti anni che nel frattempo si sarà necessariamente provveduto diversamente.
Qui tutti tuonano per il 2035 con il divieto di vendere auto termiche e nessuno “tuona” sul 2029 con la proposta di bloccare la vendita di caldaie a metano puro: perchè non ci sono colossi a spingere per frenare il vento con le mani.
Sono assolutamente d’accordo con voi.
Il problema è che ci sono situazioni dove, di fatto, togliere una cadaia a gas è impossibile. O quantomeno estremamente difficile e quasi certmente antieconomico.
Questa, nell’essere una brutta soluzione, però è una soluzione praticabile.
Per questo ci guardavo dentro.
Mica ho detto che è geniale. 😉
Ci sto solo guardando dentro.
Alessandro abbiamo avuto per tre anni il Superbonus 110, e adesso è comunque al 90%. E uno degli interventi trainanti è esattamente la sostituzione della caldaia con un sistema più evoluto. Rimborsato per praticamente il suo intero importo, e nel progetto si può mettere dentro anche l’aggiornamento di radiatori, valvole, e sistemi di automazione dell’impianto stesso.
Come fa questa sostituzione a essere antieconomica??? Anche adesso che la cessione del credito è ferma (con le banche, si può comunque cedere il credito ad altre figure giuridiche) e non si fanno più i cosiddetti “prestiti ponte”, è comunqu possibile farsi finanziare il capitale necessario a fare uno-due interventi (magari solo pdc e ftv) e ripagare il prestito con i rimbosti statali in 5 anni, o appunto rivendendo il credito.
O intendi antieconomico per calcoli energetici? guarda che una pdc consuma meno calorie di una caldaia per produrre lo stesso quantitativo di calore. Ovvio, avrai una bolletta elettrica più alta, ma toglierai la bolletta del metano, e mentre non puoi produrre parte del metano a casa tua, puoi produrti parte dell’elettricità abbinandoci un fotovoltaico.
Ah e ci sarebbe il dettaglio che ambientalmente hai tolto il gas da casa tua, ma vedo da molti commenti (non direttamente riferito a te) che si guarda solo al proprio portafoglio, non alla propria salute.
Oh signur, ma allora mi spiego proprio male!
O non leggete quello che scrivo. 😉
Sto dicendo che IN DETERMINATE SITUAZIONI, sostituire una caldaia a gas con una pompa di calore o con l’elettrico tout court può essere impossibile o estremamente difficile.
Pr esempio nelle case più vecchie, quelle sottoposte a vincoli artistico/architettonici, quelle situazoni dove oggettivamente non si sa dove mettere il motore esterno della pompa di calore… etc
Ci sono situazioni dove per passare dalla caldaia alla pompa di calore bisogna praticamente “disfare” la casa… Cioè, sarò anche matterello, ma ne frequento di cantieri eh? 😀
Non ho detto che è la regola e non sto dicendo che sia il caso più comune, tutt’altro!
Semplicemente ho visto abbastanza immobili per sapere che ci sono comunque delle situazioni dove bisognerà trovare dei sostituti “diretti e brutali” della caldaia a gas. che dal 2039 in teoria on si potrà più montare e ben presto si dovrà pensare di riconvertire anche le caldaie esistenti.
Ho scoperto sta cosa e ci sto guardando dentro, solo quello.
Chiedevo alla redazione se potesse essere interessata a mandare una mail a qualche ditta e ottenere ulteriori info in forza del fattoche Vaielettrico è un giornale. Tutto qui. 😉
Altri link
https://www.baxi.it/news-eventi/bdr-thermea-riscalda-case-storiche-con-caldaie-idrogeno-in-un-progetto-pilota-unico-al-mondo
https://www.infobuildenergia.it/info_dalle_aziende/bdr-thermea-caldaie-100-idrogeno/
@Luca: per quanto riguarda l’aspetto ecologico, credo che desiderare di eliminare il gas dalla propria abitazione sia già una buona intenzione.
Però anche i conti devono tornare e non rientrare neanche dopo 10 anni da un investimento può non piacere.
Infine, riguardo al Superbonus 90, le situazioni sono molto differenti fra unità singole e condomini dove, nel mio caso, la pdc aria-acqua dovrei acquistarla privatamente perchè senza cappotto comune non passa.
Quindi sarà difficile effettuare una sostituzione nel breve periodo, dato anche l’elevato costo dell’impianto.
Forse negli anni, con una maggiore diffusione, suddetto costo potrebbe scendere, come quello delle bev.
Fares siccome mi sto informando anche io, ti dico quel pochissimo che ho capito (da persona totalmente inesperta): tutto dipende dai caloriferi. Se hai un sistema a bassa temperatura (riscaldamento a pavimento o a muro o, al limite, caloriferi più grandi composti da più elementi) allora una PDC “standard” dovrebbe farcela (a meno che non vivi in Val D’Aosta …). Se invece vuoi usare i caloriferi tradizionali allora avresti bisogno o di una geotermica (quindi acqua-acqua) o una aria-acqua (entrambe costano un occhio della testa) o di una pompa di calore ad alta pressione che è in grado di riscaldare anche con termosifoni tradizionali. Il costo di quest’ultima non è stellare ma il problema è che lo è l’assorbimento (ti servirà un upgrade ai 6 kW almeno …).
La soluzione più “economica”, se non hai dictat della padrona di casa, è la pdc aria-aria con sostituzione dei caloriferi con modelli ad-hoc, molto più grandi, concepiti proprio per questo tipo di conversioni. Il confort termico dovrebbe restare lo stesso.
Occhio che la PDC comunque consuma quindi senza il fotovoltaico il risparmio annuo è basso (soprattutto se il costo del metano, terminato il conflitto con l’Ucraina, crollerà) e il risparmio annuo è talmente basso da non ripagarsi le spese della trasformazione.
Infatti Enzo le parole magiche sono comfort e signora 😂.
In realtà stiamo già mixando il riscaldamento con i due impianti esistenti, una pdc aria-aria e termosifoni in alluminio. Inoltre abbiamo già i 6kW, imposti dal fotovoltaico, perché quando si effettua un contratto di SSP viene ovviamente chiesto l’adeguamento della potenza impegnata (non si può immettere 6kW in 3).
In questi giorni di sole splendente diamo una scaldata all’appartamento (vissuto da figli e suoceri) con pdc, ma poi usiamo il gas perché la cucina e i bagni, sprovvisti di split, restano freddi.
E il comfort non c’è e quindi la signora…
La pdc per i radiatori classici non è “ad alta pressione”, ma “ad alta temperatura”. Mentre col riscaldamento a pavimento basta una mandata dell’acqua di 30-35° (ed è la condizione ideale di una pdc) nei radiatori si deve mandare acqua a una temperatura di 45-50° almeno. Ma ormai è una tecnologia consolidata anche questa, esistono pdc che arrivano anche a 70° volendo, e che sono in grado di funzionare anche con temperature esterne inferiori allo zero di parecchi gradi.
Attenzione perché molti termotecnici e peggio ancora idraulici fanno corsi di formazione in poco tempo, solitamente tenuti dall’azienda di cui rivendono qualsiasi prodotto, imparano due cose due (tipo “sotto zero la pdc non va, serve la ibrida” magari perché l’azienda che rivendono non ha una pdc seria a catalogo) e rifilano la stessa soluzione a qualsiasi cliente. Si riesce a togliere il gas anche in località molto fredde, basta trovare uno che faccia i calcoli e il progetto in modo serio.
As esempio, la Therma V di LG garantisce il 100% della potenza nominale fino -7°C esterni (85% a -15°C), con temperatura massima acqua a 65°C garantita fino a 0°C esterni (60°C fino a -7°C).
Ps non sono un termotecnico, solo uno che sta facendo questa migrazione a casa e che si è documentato un minimo.
Ps2: la pdc consuma meno energia di una caldaia anche a parità di condizioni, perché ha un’efficienza energetica maggiore.