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Solo elettriche costose? NEIN dei sindacati tedeschi

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Il prototipo della piccola Volkswagen elettrica, denominato non a caso ID.2 All, per tutti.

Solo elettriche costose nei Listini delle grandi Case auto? No, dice il sindacato tedesco IG Metall: servono prezzi più bassi per farne un fenomeno di massa.

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La linea di produzione delle Volkswagen ID. a Zwickau.

C’è aria di crisi nella fabbrica EV di Volkswagen

IG Metall è un sindacato molto potente, con un piede nella stanza di comando dei grandi produttori tedeschi. A cominciare dal gruppo Volkswagen. E proprio in questi giorni sta facendo il punto sulla transizione all’elettrico in quel di Zwickau, la città che ospita il principale stabilimento VW convertito alle auto a batterie. Non senza problemi, dato che la stasi delle vendite sta cominciando a causare i primi tagli nel personale. 270 dipendenti  a tempo determinato dovranno andarsene e molti degli altri 2.000 addetti con contratti precari temono ora per il proprio posto di lavoro. La Volkswagen prevede poi di ridurre la produzione in ottobre e di chiudere un’intera linea per almeno due settimane. Tutto questo in un sito che occupa 10.000 persone.

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Dirk Schulze, del sindacato metalmeccanico tedesco IG Metall.

Solo elettriche costose? No, servono modelli alla portata di chi ha uno stipendio medio

La riduzione dei posti di lavoro a Zwickau dovrebbe essere un campanello d’allarme per tutti coloro che sognano di continuare come prima“, avverte Dirk Schulze, direttore del distretto Berlino-Brandeburgo-Sassonia della IG Metall. “Le case auto e i fornitori devono accelerare la svolta della mobilità, investendo in auto più piccole, oftware e digitale”. E per competere soprattutto con la Cina, dovrebbero immettere rapidamente sul mercato modelli elettrici a basso costo. Ma la Volkswagen, dopo avere interrotto la produzione della piccola e-Up, continua a ritardare l’arrivo della nuova citycar elettrica ID.2, ora posticipato al 2026. Il sindacato vorrebbe fare della Germania dell’Est il polo produttivo dell’elettrico VW in Europa. E ora chiede una rapida espansione della rete di ricarica, con costi al kWh più accessibili.  Insistendo sul fatto che i produttori dovrebbero offrire modelli che un salariato medio possa permettersi. Oggi l’elettrica tedesca meno costosa, la VW ID.3, parte da 40.900 euro: fuori portata.

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11 COMMENTI

  1. Ormai più di 10 anni fa si costruivano le prime elettriche moderne, I-Miev e sorelle, Leaf, Zoe, I3, poi arrivarono le e-up e sorelle I^ serie. Ora tutto abbandonato per mega SUV che fanno a gara a chi lo ha più grosso. Con i volumi attualmente vendibili e il miglioramento tecnologico credo proprio sia una questione di scelte e programmi delle diverse case automobilistiche volti solo al minor rischio ( se devo fare volumi e sbaglio i calcoli potrebbe essere un bagno di sangue id3 docet) e massimizzazione del profitto…Come dice Enzo due commenti più su!

  2. Se ci fosse il mercato ed i margini di profitto non credo che le piccole elettriche non sarebbero in produzione. Se non ci sono ancora fra tanti construttori, incluso la fantomatica Tesla, significa che sono mancati una o entrambe, almeno fino ad ora.

    Intanto le piccole spariscono anche tra le termiche, segnale che sviluppare auto per margini risicati non e’ tanto appetibile. Del resto Tesla insegna producendo 2 sole auto, perche’ gli altri dovrebbero offrire una scelta ampia con costi maggiori da spalmare?

    • Il mercato delle piccole c’è ma chiaramente non può ricadere tutto sulle spalle di Tesla. Tesla ha oltre 4 anni di ritardo sulla consegna dei cybertruck che hanno accumulato 2 milioni di preordini, una cifra mostruosa, e parliamo di persone che hanno versato una caparra (anche se poi non è detto che confermeranno gli ordini). Ti pare che Musk non ha fretta di consegnare i veicoli e intascare i margini? Neanche vendendo 20 milioni di piccole Musk guadagnerà tanto quanto dalla vendita del Cybertruck.

      Ricordiamoci ancora che il successo di un modello come il Cybertruck lo si deve al coraggio del produttore. Musk non fa come gli altri imprenditori, prende lo skateboard, ci monta sopra un’estetica anonima qualunque con un cassone dietro e ti vende l’auto. Musk ad ogni nuovo prodotto migliora e fa avanzare tutta l’azienda, oltre a sperimentare cose nuove: il Cybertruck porterà innovazioni importanti come le 4 ruote sterzanti, come la carrozzeria antigraffio (solo i diamanti potranno graffiarla), come – forse – l’architettura 800 volt, per non parlare del nuovo impegno sui margini di allineamento dei pannelli. Tutti vorrebbero vendere 2 milioni di pickup elettrici da oltre 50000 euro, solo Musk ci riesce perché solo Musk innova tanto, con un rapporto prezzo/qualità straordinario.

      Ciò che fa capire l’abisso tra questi produttori old-school e Musk è che mentre i primi si stanno affrettando a fare la mini elettrica levando tutto (facile che la R5 da 25000 euro non avrà i 400 km di autonomia inizialmente promessi, una promessa tradita …), Musk per la sua baby Tesla ha annunciato un’estetica futuristica e rivoluzionaria, cioè la baby Tesla potrebbe essere più bella dei vari Model qualcosa oggi presenti in gamma. Inoltre con la gigapress si potrebbe arrivare al telaio davvero costruito in uno, massimo 2 parti e tutto il resto della componentistica potrebbe godere degli efficientamenti e delle soluzioni appena introdotte in gamma. Chiaro che un progetto così richiede anche un certo tempo di sviluppo, sviluppo che è già in corso.

      Il fatto che spariscono le baby auto vale solamente qui. In Giappone e in Corea le kei-car si vendono come il pane e sono quasi imposte dai governi, anche come tassazione. Vatti a vedere la Kia Ray EV, auto da meno di 20.000 euro che ha avuto 6000 preordini appena presentata. La domanda allora è: perché se queste auto esistono (sia elettriche che benzina) non si vendono e/o vengono ritirate (Ford Fiesta, VW e-up, …) dal mercato europeo? La risposta è semplice: qui in Europa, con la COMPLICITA’ della UE, si sta decidendo che l’auto deve essere un oggetto premium a portata di pochi, pochissimi.

      E’ incredibile che il problema del costo delle auto elettriche sia posto dal sindacato tedesco e non dal governo tedesco o dalla UE! Come si fa a non vedere un problema enorme come questo? E’ incredibile che davanti alla competizione commerciale cinese, possibile solo grazie ai listini gonfiati dei produttori europei, la Von Der Leyen anziché tutelare i cittadini europei dal caro-listini tuteli i poteri forti dei produttori, facendosi dettare l’agenda da loro (e no, non ditemi che VW era contraria a quel provvedimento che tanto non ci credo, è stato un annuncio di facciata). Qui il piano è chiaro, per volontà politica e industriale: l’auto deve costare il doppio, i guadagni dei produttori devono decuplicare, non solo non importa se i poveri non potranno più comprare l’auto ma anzi è proprio uno degli obiettivi. Si sta facendo di tutto per rendere l’auto privata una cosa complicata e costosa per trasformarla in un lusso per solo una metà della popolazione europea disposta a più che compensare i mancati guadagni delle vendite (dopotutto è quello che dice De Meo, da quando c’è lui si vende di meno eppure i guadagni sono saliti …).

      • -qui in Europa, con la COMPLICITA’ della UE, si sta decidendo che l’auto deve essere un oggetto premium a portata di pochi, pochissimi.-

        Eh ma presto o tardi qualcuno il conto glielo presenta vedrai…

      • Capisco il tuo punto Enzo. Al momento Tesla non si cimenta affatto nel segmento delle piccole ma invece, come dici, sta mettendo insieme il Cybertruck, oggetto di cui ancora non sappiamo il prezzo e che molti hanno preordinato ma non firmato il contratto infatti, e che tutto sara’ tranne che un veicolo green. Il rischio di Tesla e’ di perdere i clienti tecno ambientalisti benestanti puntanto sui fan che pero’ non sempre comprano (se tutti i web estimatori della Giulia ne avessero comprata una sarebbe stata un’altra storia).
        Ad ogni modo, tornado alla baby Tesla, se non ce’ un prodotto non si puo’ commentare ne confrontarla con gli altri. Il FSD beta e’ in arrivo da quanti anni? Il Cybertruck stesso di quanto e’ in ridardo?
        Le auto piccole esistono ancora in altri paesi ma sono incentivate, quindi il mercato e’ spinto artificialmente. In Europa non posso che concordare, il messaggio e’ chiaro o vai in elettrico se puoi permettertelo o smetterai di avere un’auto. Non vedo perche’ dovrei fare auto, se fossi un OEM, solo perche’ e’ socialmente utile se nessuno mi paga (stabilimenti gratis, tasse, lavoro a basso costo..). Perche’ e’ sempre stato cosi mi pare fino ad ora, o no? I governi volevano piu’ posti di lavoro e l’auto era l’industria che poteva soddisfare la richiesta, con stabilimenti piazzati nei posti spesso piu’ strani. Questi non fanno beneficenza e in Europa non sembrano voler piu’ supportare queste politiche. Giusto o sbagliato che sia.
        Quindi torno al mio punto, se non c’e’ mercato e margini (in modo naturale o artificiale) certi prodotti spariranno.

      • Non vedo il nesso logico tra le evidenti strategie dei costruttori e il darne la colpa alla EU come pcapri espiatorio

        La EU per ora ha solo ceduto alle pressioni per l’indagine sui prodotti cinesi, da vedere poi in cosa sfocerà, mediando con il ricatto dei costruttori sui posti di lavoro, ma di certo non può obbligare i costruttori a mettere in produzione un tipo di vetture più piccole piuttosto che altre o a ridurre i margine

        Anzi secondo me gli organismi sovranazionali sono da difendere, sono l’unico argine a una serie di distrosioni che vengono prodotte da aziende grandi, multinazionali, come i cotruttori auto o le filiere dei carburanti, oppure localmente da governi nazionali particolarmente sballati nella gestione di startegie economiche e strategiche

        Non vorrei che siccome come spieghi spesso sei molto centrarto sul voler cancellare il ban del 2035, per questo singolo desiderio saresti disposto anche a indebolire la fama degli organismi EU, e le tante garanzie che di fatto ci offrono, pur con i limiti di essere organizzazioni umane e mediatrici di più esigenze;

        purtroppo in questo singolo passaggio ( incolpare la Eu delle note distorsioni dei listini create dai costruttori auto per marginare di più di cui discutiamo ogni giorno ) rischi di trovarti allineato o essere confuso con certa propaganda e strategia politica per le elezioni del 2024, di parti che fanno campagna usando retorica anti ‘europeismo’, parti che peraltro mi pare di capire non approvi per altri aspetti diversi dal futuro ban della produzione di nuove auto termiche

        • -Non vedo il nesso logico tra le evidenti strategie dei costruttori e il darne la colpa alla EU come pcapri espiatorio –

          Le propongo un punto di vista.

          Di fatto l’UE ha deciso che dal 2035 si potranno endere solo veicoli elettrici.
          Per mancanza di altre tecnologie altrettanto valide, la realtà è questa al momento.
          Ragionare in questi termini, anche qui nei fatti e al di là della teoria, è fare del dirigismo.
          Ora mi creda: di indole posso essere una delle persone più “liberali” del mondo, ma a volte viene il momento in cui bisogna dire “ok, si fa così”. Il dirigismo in sè non mi sconvolge.
          Se si prende una direzione, bisogna avere però il coraggio di arrivare fino in fondo e cercare di considerare tutte le contingenze.

          I decisori politici avrebbero dovuto analizzare la situazione sul campo meglio di cme hanno fatyto (o NON fatto…), rendersi conto fin da subito che i veicoli elettrici tra le varie cose nell’immediato e ancora per un certo periodo hanno e avranno dei costi di acquisto difficilmente raggiungibili da ampie fette della popolazione, valutare in maniera più chiara di come è stato fatto quali possono essere gli impatti su industria e società, e in una frase fose un po’ semplicistica “avere le palle” di arrivare fino in fondo col dirigismo e dire qualcosa del tipo: “si passa alle auto elettriche e si faranno delle misure tali da spingere ed incentivare in particolar modo la produzione e la commercializzazione di vetture di segmento a/b/c alla portata della c.d. classe media”.
          Vetture che, fra l’altro, per destinazione d’uso sono le più adatte ad essere elettrificate e quelle che potrebbero anche offrire delle migliori performances in termini di minori emissioni (visto che si usano tanto in città, i famosi “grandi inquinatori” di un articolo comparso proprio su questo sito)

          Tutto questo, in tutta evidenza, ad oggi non è stata fatta nel modo giusto.
          Si è fatto del dirigismo (dal 2035 si fa così!) ma al momento di dire “ok, ma come?” la risposta è stata “ah! ci penserà il mercato! mica siamo socialisti!”

          E il mercato ci ha pensato esattamente nel mondo in cui mi aspettavo che pensasse.
          Macchinoni, fascia alta, margini etc etc.
          La novità rispetto al passato è che i produttori si stanno accorgendo che guadagnano più così che allargando l’offerta.
          Ma siccome dove si crea un vuoto presto o tardi arriva qualcuno che lo riempie, ecco le auto cinesi e tutto quello che ci va insieme.

          In tutto ciò qual’è la risposta dell’ UE? Che sono i cinesi che fanno dumping.
          Oddio, lo farano pure. e lungi da me dire che la Cina è un sistema che mi attrae.
          Però loro il coraggio di arrivare fino in fondo lo hanno avuto, sovvenzionando sì l’elettrico ma spingendo tanto le fasce più basse.
          I risultati li vediamo.

          Concludendo: al netto di annunci, piani di sovvenzioni e tentativi di chiudere il recinto dopo che i buoi sono scappati, nulla ma proprio nulla riesce a togliermi dalla testa che i decisori politici si siano comportati con un’incompetenza e una leggerezza gravissime.

          Questo è prendersela con il concetto di auto elettrica? assolutamente no.
          E’ il metodo che trovo idiota.
          E i risultati che vediamo tutto sommato mi danno ragione.
          Anche il fatto che di fatto come elettriche si vendono solo Tesla e che VW fa -70% sulla richiesta di elettriche appena il governo tedesco toglie gli incentivi per le società non è per nulla un buon segno. Ma proprio per niente.

          l’idea è buona, l’esecuzione secondo me si sta rivelando pessima.

  3. VW è il maggior azionista di Gotion giusto?
    Gotion ha presentato le LMFP da 190WhXKg e -5% su LFP.

    Questo sarebbe il primo passo, un piattaforma in grado di ospitare 50KWh netti di queste batterie il secondo.
    Un SegB accettabile ed accessibile dovrebbi uscire così

    • Ma su, Ilario, come se loro non sapessero costruirle le elettriche economiche. Manca la volontà!

      La ID4 negli USA parte da 36000 euro (la versione come la nostra), in Cina parte da 20000 euro (una versione leggermente depotenziata), da noi parte da 56700 euro. Dai!!!!! Ma ti pare hanno bisogno di usare la batteria che dici tu per far calare i prezzi? E poi quando non raggiungono gli obiettivi di vendita si lamentano pure. Cioè chi oggi promuove e chi compra le elettriche del gruppo VW sta promuovendo questo politica economica qui che dà il cattivo esempio anche al resto del mercato perché chi non vorrebbe avere i numeri di vendita di VW che ha margini stratosferici su ogni elettrica venduta?

      Vedi Tesla. Le sue auto costano uguali quasi dappertutto, quando il prezzo scende da una parte scende anche dall’altra. La Model 3 europea, prodotta in Cina, non costa il triplo della versione cinese ma solo poco più (spese di spedizione, iva e dazi nostri).

      Non è che hanno bisogno di idee geniali per ridurre i costi, devono solo decidere di farlo.

      E con costruttori così, i peggiori speculatori al mondo, vogliamo anche rendergliela facile, sia limitando la concorrenza straniera (l’indagine della UE si è estesa anche sulla Model 3) sia proibendo la concorrenza interna delle auto a benzina. Quanto ci piace strapagare e indebitarci inutilmente per le auto …

      • Model 3 Shangai (stabilimento efficente) la vedo dura che dimostrino che ha più emmissioni di produzione maggiore rispetto alle auto europee prodotte in Est Europa

        Poi è uscito un “rumors” che la Model 3 potrebbe inziare la produzione anche a Berlino.. la richiesta c’è

        Stanno avanti come organizzazione aziendale, agili, le idee le mettono a frutto, ho visto la spiegazione del nuovo faro unificato che ha porzioni di illuminazione configurabili per adattarsi alle diverse omologazioni dei vari pesi

    • I pacchi batteria completi LiFePo (LFP) recenti:

      135-150 Wh/kg
      i più leggeri da 145-152 Wh/kg pare siano le Blade BYD
      cioè 15 KWh per ogni 100.kg

      come paragone, Stellantis usa batterie LG del tipo NCM da 54.kwh – 360.kg,
      LFP Blade attuali hanno raggiunto queste NCM,
      le Blade sarebbero già usabili per una buona compatta,
      compatte e utilitarie cinesi infatti già le usano 🙂

      Se poi arrivano nuovi pacchi LFP (o LMFP) (o LFP con anodo in silicio) a 180 Wh/kg,
      si va a pari con i migliori pacchi NCM in vendita ora

      il passaggio da densità 150 a 180 sarebbe:

      – 90.0 Kwh 600.kg —> 500.kg (auto ammiraglia E)
      – 75.0 Kwh 500.kg —> 417.kg (auto grande D da autostrada)
      – 60.0 Kwh 400.kg —> 334.kg (auto media C)
      – 52,5 Kwh 350.kg —> 292.kg (auto compatta B)
      – 45.0 Kwh 300.kg —> 250.kg (auto utilitaria A)
      – 37.5 Kwh 250.kg —> 208.kg (city-car 2+2 posti)
      – 30.0 Kwh 200.kg —> 167.kg (mini-car 2 posti)
      – 22.5 Kwh 150.kg —> 125.kg (micro-car 2 posti)

      Vanno poi sottratti da 50 a 220.kg,
      per tener conto della sostituzione di un gruppo motore termico e accessori con un gruppo motore elettrico

      Sul peso ormai già ci siamo, anche senza aspettare batterie ancor più dense

      Rimangono le beghe prezzi commerciali e capacità produttive, sulle LPF per ora i produttori cinesi sono ancora i più bravi, magari compromesso batterie cinesi prodotte in europa?

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