Nel Mediterraneo stanno per alzarsi in volo una gran numero di droni per il monitoraggio ambientale, per ricavare dati e informazioni sull’inquinamento del mare, ma pure per dare assistenza nella repressione di traffici illeciti, nel controllo dei flussi migratori e di pronto intervento nelle missioni di soccorso in caso di incidenti e naufragi. Le novità dal Sea Drone Tech Summit 2018
Non è una novità la presenza dei velivoli teleguidati in Mediterraneo con i “Predator” dell’Aeronautica Militare fatti decollare nelle missioni marine; ma nel Mare nostrum è in arrivo un esercito di droni, decisamente meno pericolosi. Tema al centro di “Sea Drone Tech Summit 2018”, il congresso dedicato a droni e robot per impiego marino e subacqueo, che si è svolto recentemente a Gallipoli, in Puglia, dove si sono dati appuntamento maggiori esperti nazionali del settore, con rappresentanti della Marina Militare, Vigili del Fuoco, ENEA, CNR, Enel, università, centri di ricerca e aziende specializzate.
Il progetto Marin di Fincantieri
Uno dei progetti presentati è “Marin”, sviluppato da Seastema (gruppo Fincantieri), in collaborazione con RINA Consulting, Co.M.Media e Università del Salento. Si tratta di droni specializzati nel controllo ambientale e nella sicurezza costiera. Nello specifico il sistema sarà articolato su un’imbarcazione senza equipaggio di circa 20 metri, che servirà come piattaforma di appoggio per uno o più droni aerei e uno subacqueo. Il cerchio si chiude con la stazione terrestre per il comando e controllo a distanza.
Splash, il drone galleggiante
Un altro progetto molto interessante presentato a Gallipoli è Splash Drone 3+, prodotto dai cinesi della SwellPro, importato da Drone Store Italia: un quadricottero totalmente impermeabile e capace di galleggiare, utilizzabile in mare anche con pioggia e vento, ad esempio per trasportare un salvagente ad un naufrago o ad un bagnante in difficoltà.
Tanti progetti italiani
Ritorniamo in Italia con la Green Tech Solution di Napoli ed il suo “Litter Hunter System” dove il drone è specializzato nel monitoraggio e nel recupero di rifiuti plastici in mare, poi un salto a Bologna alla Zad Marine con il drone sottomarino “Bravo 1”. Poi il Sav (Sistema Aeromobile Vincolato), sviluppato dalla società casertana TopView, inserito nel progetto europeo “Sara”; questo drone è dotato di sensori ottici e termici ed è vincolato con un lungo cavo che fornisce l’alimentazione elettrica; può essere utilizzato dal ponte di un’imbarcazione per aumentare l’orizzonte di osservazione in missioni di monitoraggio e soccorso in mare. A Gallipoli era presente anche il Consorzio Proambiente di Bologna con il progetto “OpenSwap” di cui abbiamo parlato in passato (guarda).
Il convegno ha portato in superficie il gran lavoro di ricerca delle università italiane su questo settore della mobilità dove si nota anche tutto il fermento delle piccole imprese che stanno disegnando il futuro. Anche questo a zero emissioni.