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Serve una colonnina per macchina o addio elettrico

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Serve una colonnina per macchina o l’elettrico è impraticabile: dall’alto della sua Mercedes diesel, Corrado spara a zero sulle EV,  pronosticando un colossale flop. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che la mail per scriverci è info@vaielettrico.it

punto interrogativoServe una colonnina per macchina “o sarà un flop. E se hai un’emergenza che fai?”

“Voi che difendete le auto elettriche, non avete ancora realizzato che saranno un enorme flop. Non tenete in considerazione che l’80% delle automobili sono parcheggiate per strada e quindi non hanno possibilità di ricarica. Immaginatevi che uno di questi possessori che alla mattina vanno a lavorare e alla sera rientrano, cosa dovrebbero fare? Cercare una colonnina e stare ad aspettare la ricarica? 

Per favore, non siamo ridicoli! Ci vorrebbe una colonnina per ogni macchina parcheggiata. Utopia vera.  Inoltre rispondendo a voi che uno non deve andare a Reggio Calabria tutti i giorni, dico questo: uno che ha l’auto in ricarica e gli succede di avere un’emergenza che cosa fa?.

Serve una colonnina“Mi viene l’ansia guidando la Smart elettrica, la mia Mercedes diesel invece…”

Ho avuto in sostituzione un’auto elettrica poiché la mia, una Mercedes 3.000 d, era a fare il tagliando. E credetemi: mi è venuta l’ansia, in quanto sono veramente fasulli i dati sull’autonomia. Pioveva, era sera, quindi luci accese, riscaldamento e tergicristalli, di tutto e di più, mi sono accorto che dovendo fare 40 km e poi ritornare non c’è l’avrei fatta. Era una Smart che mi avevano assicurato per 100 km di autonomia.
Balle, a meno che uno non vada a 30km orari. Ma allora dove sono le tanto decantate prestazioni? Ultima cosa: dite che la manutenzione rispetto al termico è inferiore, d’accordo, ma cosa succede quando non c’è più garanzia sulla batteria? La spesa è superiore a tutte le manutenzioni del termico, senza contare lo svalutamento dell’auto, notevolmente superiore.  Mi sono dilungato e so che non verrò pubblicato, ma almeno ho espresso la mia opinioneCorrado Buscemi

Serve una colonnina Serve una colonnina per macchina? Non scherziamo…

Risposta. Abbiamo scritto mille volte che l’auto elettrica è per molti, ma non per tutti. Non siamo talebani e premettiamo sempre che, prima di acquistare, occorre verificare che ci sia poi un’effettiva possibilità di ricaricare in modo semplice e sicuro. A casa o nelle colonnine pubbliche. In caso contrario, meglio soprassedere.
Quanto al confronto tra la Mercedes 3.000 diesel e la piccola Smart elettrica, beh, già il paragone si commenta da sé. La Smartina è in assoluto l’auto con l’autonomia più ristretta ed è un modello che sta uscendo di produzione, legato alla prima ondata dell’elettrico. Oggi ci sono auto che, al prezzo di una Mercedes a gasolio di quella cilindrata, hanno un’autonomia WLTP di oltre 600 km. Viaggiando su strada, in condizioni reali, sono circa 500, percorrenza dopo la quale di solito una sosta la si effettua.
Quanto alla garanzia sulla batteria, funziona come la garanzia sulle auto “normali”. Non è che l’auto si butta, è solo che il costruttore ti assicura che si riprenderà l’auto se, dopo un certo periodo, la batteria scende sotto un certo livello. Cosa che ovviamente non avviene: chi fa le auto, sa fare anche i conti.

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62 COMMENTI

  1. Non si tratta di una provocazione, ma è del tutto ovvio che chi realizza le infrastrutture di ricarica in questo momento stia facendo una scommessa su:

    – numero di Bev circolanti tra 10 anni;
    – prevalenza della ricarica casalinga o di quella on the road;
    – tempi di ricarica e densità energtica delle batterie a venire;
    – rapporto tra ricarica lenta e veloce;
    – eventuale maggiore sviluppo del trasporto pubblico, con conseguenti minori percorrenze delle Bev;
    – fattori di economia generale ed andamento dei redditi.

    E mi fermo qui.

    E’ piuttosto ragionevole supporre che, tolta Tesla che fa tutto a gamba tesa e buttando il cuore oltre l’ostacolo (così pare) gli altri player della ricarica si stiano tenende aperte tutte le alternative e siano in attesa di vedere come va. Solo qualche amministrazione pubblica (luogo in cui chi sbaglia non paga mai) può pensare ad opere faraoniche, mentre chi risponde agli azionisti giocoforza sarà assai più prudente e, a breve, una colonnina per ogni parcheggio pare una chimera. E sarebbe pure inutile in molti degli scenari sopra descritti.

  2. C’è da considerare anche che già in parecchi posti (Londra sono sicuro, ma se non ricordo male anche in Italia a Pescare) stanno sperimentando le prese nei lampioni, proprio per raggiungere quello che l’elegante Corrado taccia come impossibile: una colonnina per ogni auto.
    Parcheggio dove capita e ho una presa (lenta, ma per la ricarica notturna và più che bene) e se ho un’emergenza le colonnine HPC saranno libere perché ognuno sarà attaccato alla sua presa.

  3. Attendo la prossima lettera di questo signore.

    Se l’officina Mercedes la prossima volta mette a sua disposizione una Mercedes EQA o altro (visto che la Casa nell’ elettrico ci crede ed investe parecchio)… sono molto… molto curioso di leggere le sue considerazioni in merito…

    (Anni fa.. se ad un cliente Jeep Grand Cherokee avessi fornito una Panda sostitutiva…mi avrebbe sputato addosso…
    ma i tempi cambiano…)

    • A me in carrozzeria qualche anno fa, per un piccolo danno al paraurti della mia Model 3 mi offrirono una Panda a benzina, e tutto sommato la apprezzai per quello che poteva darmi. Non mi sono fatto nessun problema, sono un ragazzo di campagna 🙂

  4. Perché mai dovrebbe servire una colonnina per auto elettrica? C’è chi ricarica a casa, sul posto di lavoro, ci sono le HPC che in 20/25′ permettono di caricare il 10-80% e non tutti ricaricano ogni giorno. Addirittura in Norvegia dove mi pare le EV circolanti siano oltre tre volte quelle che calcano il suolo italico, le colonnine pubbliche sono addirittura inferiori di numero a quelle attualmente presenti in Italia (seppur nel caso della Norvegia, più della metà siano HPC).
    Ora, che ad una maggiore diffusione delle BEV, debba seguire una migliore capillarizzazione ed efficienza dei servizi di ricarica pubblica, sono d’accordo, alcune zone restano tutt’ora davvero sguarnite pregiudicando l’acquisto di una EV per chi non ha possibilità di ricarica domestica, però non si pensi nemmeno che vadano installate colonnine ad ogni angolo delle strade!

    • /// perché mai dovrebbe servire una colonnina per auto elettrica? C’è chi ricarica a casa, sul posto di lavoro, ci sono le HPC \\\ Oltre a queste possibilitá “canoniche”, in caso di emergenza ci sono le prese industriali per le ricariche lente o al limite le prese schuko per ricaricare quel tanto che basta a raggiungere una colonnina o una wallbox..

          • Luigi sono 4 anni che carico così giorno e notte estate e inverno con e senza FV a 2,2 kWh impiantino fatto a norma cavi di giusta sezione con il suo termico ,spina sempre fredda . Se ti interessa ti mando la foto, aggiungo ho anche inserito un orologio digitale e faccio partire la ricarica quando mi pare . In estate non è la Spina che scalda un po ma il carichino ma da noi emiliani a ovest verso le 16/17 sopra i 40° praticamente sempre e senza un filo d’aria, il termico non è mai intervenuto.

  5. La Mercedes 3000 d non esiste,la 300 D e’ un reperto storico ma dubito fortemente che Le abbiano dato in sostituzione una smart elettrica.

  6. No, serve un’informazione imparziale e la voglia dell’automobilista di approfondire gli argomenti in prima persona e non di decidere sulla base di quello che sente in televisione o legge sul giornale.

    • Una casa automobilistica ha ovviato al problema della ricarica dei veicoli elettrici inserendo un motore endotermico utile ad alimentare quando serve il pacco batterie. Già
      questo permette di avere un’autonomia garantita dell’utilizzo del veicolo senza ansiotiche preoccupazioni da parte del guidatore. Sostituendo il tipo di servo-motore, che nella sua attuale funzione inquina relativamente poco, con uno alimentato con bio-carburante/e-fuell/ruota-criceti/etc., questo permetterebbe di eliminare in toto il problema garantendo il 100% di sostenibilità ambientale (ovviamente anche quando tutto il ciclo produttivo ed il riciclo dei materiali del veicolo – batterie incluse – sia studiato in modo tale da permettere tale virtuosismo).

  7. Come disse Pippo Franco “Che entri il prossimo barzellettiere!!!”
    Siete fantastici vi vogliamo bene, come si vuole bene allo scemo del villaggio.

  8. Approvo in pieno. Pur essendo un accanito sostenitore delle BEV, a volte mi chiedo chi me lo faccia fare a rispondere a certi ignoranti che odiano il progresso tecnologico e preferiscono vivere nelle caverne.

  9. Questa mail è decisamente esagerata (e provocatoria) ma sicuramente il problema della ricarica esiste e esisterà ancor più col crescere del numero di elettriche/ibride circolanti.
    Non voglio entrare nella polemica della capacità elettrica delle attuali/future linee di distribuzione. Facciamo finta che siano a capacità infinita e/o che le energie di turno siano più efficienti nello stendere i cavi delle telecom con le fibre ottiche, ma di sicuro fintantoché non vi saranno colonnine libere e funzionanti (per tutti i possessori di una macchina alla spina) entro 200 metri max da casa, conoscendo le abitudini italiche, l’auto elettrica resterà a % molto basse (oggi chi la acquista nella stragrande maggioranza può caricare da casa e alle colonnine ci va solo quando necessario), e questo (oltre al costo di acquisto che speriamo che in futuro scenda) è il problema principale che se non verrà risolto bloccherà la transizione elettrica.

  10. Amo questa gente, spero non muoia mai e che si moltiplichi ma solo in italia così da avere colonnine sempre libere per noi e i turisti, incentivi e prezzi dell’usato ridicoli, una solo concetto: grazie di esistere.

  11. Non capisco il tono di scherno di alcuni verso l’autore della lettera. Sì è usciti dal merito della questione per dargli addosso e colpevolizzandolo di guidare una auto costosa (punti di vista) o del fatto che lui non amerebbe la tecnologia al punto da non doversi nemmeno permettere di scrivere su questo blog. Che c’entra tutto questo? L’utente dimostra di non essere preparato all’elettrico e la disinformazione che circola è la causa di molte delle sue idee. È vero che ha ricevuto la “peggior” auto da paragonare alla sua in cambio ma è anche vero che se gli avessero dato una 500 termica non si sarebbe lamentato. Non si è lamentato del comfort dei sedili, si è lamentato di una cosa che dava per scontato e scontato non è (l’autonomia). Manca cultura e certamente non là si fa escludendo queste persone con queste convinzioni dai luoghi dove si porta questa cultura.
    Brava redazione ad aver pubblicato la lettera.
    PS: guido elettrico ovviamente, per evitare fraintendimenti.

    • Perchè siamo stufi di gente che invece di informarsi e poi scrivere, scrive e poi forse si informa. Un elenco di falsità e luoghi comuni e fake news come in poche altre lettere con il bias di chi è contro per partito preso. Nei forum si direbbe che prima di pubblicare si deve usare il tasto cerca ed evitare di aprire thread doppi. ecco questo consiglio lo diamo anche al nostro amico.

    • Probabilmente non si sarebbe lamentato se gli avessero dato una Tesla, sinceramente per uno abituato alla Mercedes passare ad una smart è uno smacco

  12. Corrado, da felice e soddisfatto possessore di un auto elettrica, peraltro con batteria di taglio medio/piccolo (60 kWh), ho l’esperienza per renderle noto che l’autonomia nell’ uso quotidiano medio standard è di 400 km, considerando una percorrenza giornaliera media di circa 40 km può quindi benissimo comprendere che non è affatto necessario caricare ogni giorno, no stress. Io non ho box auto, carico alle colonnine pubbliche vicino casa una volta ogni 7/10 giorni, mentre l’auto è in carica faccio le normali cose che uno fa solitamente la sera a casa in famiglia, quando l’auto assolutamente non serve, poi la vado a riprendere e la parcheggio. Nei rari casi di un urgenza e si è scarichi o durante lunghi viaggi autostradali ci sono ormai tantissime colonnine ultra fast (per es. Tesla Supercharger, Free to X, Ionity) e nell’arco di 5-10-15 minuti può fare un rabbocco sufficiente a raggiungere la meta o se la deve caricare da scarica a piena ci vogliono 25-30 minuti, poco più di una normale sosta, quindi anche qui problema inesistente. Tenga poi presente che con gli abbonamenti o addirittura ricaricando a casa propria si risparmia parecchio rispetto ai rifornimenti di carburante, a cui deve sommare l’assenza del bollo e l’assenza dei tagliandi oltre ad altri benefit eventuali. Come vede Corrado guidare un’elettrica tutti i giorni è fattibile, semplice, gratificante, con prestazioni e comfort nettamente superiori, senza emettere gas cancerogeni dannosi e nocivi, come fa un diesel. Per la tenuta del valore a dire il vero prendendo ad esempio una Tesla, malgrado i vari tagli di prezzo l’usato tiene molto bene il valore. C’è tanto di buono e di bello nell’elettrico.

    • Cioè quindi mi faccia capire:
      Lei parcheggia alla colonnina per ricaricare, poi sale a casa, fa le sue cose, poi RISCENDE PER SPOSTARE LA MACCHINA?

      • Si, e allora ?
        Se la colonnina è nel parcheggio del supermercato, non c’è nemmeno da sbattersi a cercare un posto libero: fai la spesa e la ritrovo carica.
        È una cosa diversa.
        Coraggio, solo i cretini non cambiano idea

        • Si è se il supermercato è come nel mio caso a oltre 2 km e deve ricaricare ogni 2 / 3 giorni (80 km al giorno e considerando il 20-80% di una macchina con una autonomia reale di 200 – 250km i giorni sono quelli) le che fa? Si allena avanti indietro per la maratona di NY?

      • Certamente Federico, funziona così per chi non ha la possibilità di ricaricare a casa e deve usare le colonnine pubbliche lente in AC (22 kW). Questo è logico e facilmente comprensibile dal momento che bisogna dare ad altri la possibilità di ricaricare. In ogni caso non è questo gran problema, anzi non è affatto un problema. Ebbene sì, è un po’ diverso dalle solite abitudini che avevo da 33 anni di auto termiche, ma mi ci sono abituato subito al cambiamento, con soddisfazione e gratificazione.

      • Pensi che la maggior parte della gente inserisce il tubo del combustibile nel bocchettone e deve stare lì ad aspettare che il serbatoio si riempia, senza potere fare nulla altro nel frattempo. Saranno solo 5 minuti, ma una volta alla settimana (anzi, ogni giorno, perché sfruttano ogni giorno i 1000 km di autonomia, con tutte le loro emergenze, che manco l’ambulanza…) i minuti si accumulano.

      • Pensi che per 35 anni ogni 7/10 giorni mi dovevo fermare, rigorosamente in orari di apertura e durante i festivi era la caccia al distributore di servizio. Se ero fortunato era subito il mio turno ma spesso dovevo aspettare la macchina davanti e anche l’addetto, perchè la priorità dell’addetto era per gli altri, che pagavano di più. Poi finalmente ho smesso la macchina a GPL.

        Lo so, per risparmiare (soldi e ambiente) si fanno anche sacrifici. Li abbiamo fatti io e il 12% degli automobilisti che hanno/avevano o Metano o GPL. Parliamo di quasi 5 milioni di veicoli che hanno fatto quello che ho fatto io per dei mezzi secoli, senza lamentarci e senza scrivere in maiuscolo.

        E pensare che ci sarebbero tanti, ma proprio tanti, che non hanno il problema di non avere garage e potrebbero tranquillamente caricare nel proprio box perdendo esattamente 5 secondi (il tempo che serve per inserire un cavo) ma non lo fanno “a prescindere” perchè il cobalto, perchè prende fuoco, perchè la batteria se poi si rompe, perchè la zia a Reggio Calabria che poi sta male di notte, perchè fra 2 anni è obsoleta, perchè poi si deprezza e quando la rivendo tra 18 anni vale pochissimo, perchè se poi tassano la corrente, perchè poi le proibiscono nei parcheggi coperti, perchè poi ci sono i blackout in Olanda, perchè l’ha detto anche il Generale e pure suo figlio…

        Massimo rispetto per chi ogni giorno va a caccia del parcheggio sotto casa e magari la lascia a 400 metri da casa e piove, perchè non ha il garage ed è giustamente preoccupato per il futuro: a queste persone va tutta la mia solidarietà (di fortunato) e il mio DISPREZZO a tutti quelli del paragrafo precedente perchè è soprattutto colpa loro se chi non ha il garage soffre ed è preoccupato del futuro.

        Non si può pretendere che vengano installate millemila colonnine, magari nei lampioni, in tutti i parcheggi di cinema, supermercati, posti di lavoro, finchè i numeri delle BEV in Italia sono ridicoli. Se i MILIONI di automobilisti che potrebbero passare hic et nunc (qui e ora) alle BEV lo facessero potendo tranquillamente ricaricare con comodo nel garage a zero sbattimenti, allora sì che arriverebbe la rete degna di questo nome a favore di chi il garage non ce l’ha…. Ma LORO (i no-volt) dicono che non prendono le auto perchè non c’è la rete, rete che non c’è (che in realtà c’è, ma distribuita in modo NON uniforme e coi problemi ampiamenti noti) perchè non ci sono BEV a giustificarne gli investimenti….

      • Cosa che faccio anche io quando non posso caricare a casa di mio padre, e visto che la macchina in AC arriva ad assorbire addirittura 3Kw di potenza , per riempire i 14,5Kwh ci vuole una mattina intera…

    • Senza emettere gas nocivi la vedo dura visto che almeno il 75% é prodotto da fonti fossili, vengono solo prodotti da un altra parte , io sono a favore dell elettrico ma prima bisognerebbe produrre energia pulita al 100% , così é solo la scusa per indurre a cambiare le macchine e far girare soldi stile digitale terrestre con le tv

      • Le sfugge che le auto elettriche di oggi continueranno a beneficiare di ogni miglioramento futuro del mix energetico. Il “prima” è un non senso. L’unica cosa da fare “prima” è smettere di immatricolare auto a petrolio che continueranno a emettere CXO2 e gas nocivi fino alla fine dei loro giorni.

      • Mix elettricità italia è circa al 46% fatto “bruciando combustibili”,
        e Mix europeo è circa al 30% fatto “bruciando combustibili”

        https://www.energy-charts.info/charts/energy_pie/chart.htm?l=it&c=ALL&interval=year&year=2023

        nel caso dell’italia:
        quel 46% è metano bruciato in efficenti centrali a ciclo combinato, “emette” molto meno che se fosse una quota di petrolio e in ciclo di combustione semplice, come nei motori auto

        contando le dispersioni di rete e di ricarica, come emissioni al km con una Bev hai circa 1/4 lordi rispetto ICE; aggiugendo la fabbricazione delle batterie e delle auto stesse, il conto si sposta a poco meno di 1/3 rispetto ad ICE

        1/3 oggi in italia.. poi negli anni migliora ancora ..la stessa auto elettrica comprata anni prima, usa eletticità più pulita ogni anno che passa

        GRAFICI con il gap di emissioni tra BEV e ICE nel 2023 e nel 2030:
        https://about.bnef.com/blog/no-doubt-about-it-evs-really-are-cleaner-than-gas-cars/

        ovvio poi l’auto si cambia quando è da cambiare mica per forza prima

        Per lo Stato: ci sarebbe anche un discorso di risparmio nelle importazioni di petrolio, che farebbe bene al bilancio statale.. ballano decine di miliardi all’anno risparmiabili, anche al netto del discorso accise.. invece che fare una lauta donazione ogni anno ai poveri petrolieri

  13. Gentile (?) Corrado,
    sono davvero colpito dal fatto che lei, cosi visceralmente amante dell’auto termica, in particolare a gasolio, e così altrettanto visceralmente contrario all’auto elettrica, decida di prendere mouse e tastiera per esprimere tale sua viscerale contrarietà all’auto elettrica ad un sito che si occupa proprio di mobilità elettrica.
    Quale ancestrale, primordiale istinto ha spinto lei, persona che, da quanto si può desumere a partire dall’auto che dichiara di utilizzare di solito, è sicuramente distinta e gode di un certo stato sociale e di una certa agiatezza, a compiere un tale atto?
    Le scatta un impulso simile riguardo, per esempio, alla sua disciplina sportiva preferita, per cui prende mouse e tastiera e scrive a qualche sito che propugna uno sport diverso? O magari lo fa con qualche sito divulgativo di un tipo di cucina da lei aborrita?
    La ringrazio anticipatamente fin d’ora per la sua disponibilità a provare a spiegare quel bizzarro primordiale istinto di prendere mouse e tastiera e rivelare al mondo le banalità, le falsità e i triti stereotipi che le affliggono e rendono così evidentemente penosa la vita.

    • Si è vero ci sono certi istinti da ambo le parti, si figuri che una volta un utente con l’istinto elettricista alla mia nota che mostrava (nel mio xaso) le difficoltà di ricarica mi ha scritto, ” non ci sono problemi, io nella mia spring ci tengo in monopattino elettrico e i 3 km dalla colonnina li faccio con quello, torno a casa mangio e poi torno a staccare la macchina ricaricata” i talebani (quelli veri) sono nulla al confronto dei talebani elettrici o endotermici … non crede anche lei? 😉

      • “Gli istinti ci sono da entrambe le parti”. Non percepisci la differenza che il secondo e’ indotto dal primo? Questo scrive a VaiElettrico con toni arroganti su cose tra l’altro perlomeno opinabili. Come si dovrebbe reagire a tale (l’ennesimo) intervento? Sono convinto che se avesse usato toni non da leone da tastiera e qualche condizionale avrebbe ricevuto una accoglienza diversa (almeno dal sottoscritto….)

  14. Mi viene in mente quel comico che deve correre dalla zia che sta male per portarla in ospedale e ha l’auto in carica: io, pur abitando a 500 metri dall’ospedale, chiamerei il 118: arriverebbero i paramedici e l’auto medica con un dottore. Molto più sicuro che mettersi in auto con un malato grave che magari non andrebbe neppure mosso e partire a tavoletta….

  15. A me è capitato: auto in ricarica e…grave problema familiare ( emergenza!! ). Ho scollegato la ricarica, accettato l’avviso di interruzione ricarica sul cruscotto e…sono partito! Che pena!!

  16. Ansia da autonomia già fa ridere. Con una Smart poi? in città? E dove vive a Mumbay o a Houston? Ma la preziosa Mercedes 3000 diesel la lascia buttata in mezzo a una strada? Di attaccare l’auto alla spina la sera nel suo lussuoso box non le è venuto in mente?

  17. Garfagnana (Lucca) -Rimini, 270 +270 km, più quelli fatti per tre giorni a Rimini.
    Fatti con cosa?!?
    Smart EQ fortwo!

    Certo, non è il suo pane, ma, se la conosci, ci vai ovunque, con calma, certo.

    Mio figlio ci va all’Università, 60 km, poi torna senza ricaricare, 120 km, tranne che in inverno, poiché cala l’autonomia ovviamente.

    Piccola ricarica da 5 min, ed il viaggio è fatto.

    Sì, non è da tutti, e nessuno è obbligato!

    • Con molta calma … ideale per pensionati con tanto tempo da occupare a cantieri fermi !!! Se uno deve farsi tutti i giorni Bergamo Milano o magari anche solo come mia Figlia Lodi – Rho forse magari questa calma e tempo ‘libero’ non li ha …non crede?

      • Certo. Ma…quanti pensionati ci sono in giro che potrebbero, se capissero.
        O, anche, pendolari entro i 20-30 km, che potrebbero utilizzare, che so, una Twingo, che ora la paghi 11000 euro.

        Io, comunque, ero in vacanza, e la pensione, per ora, me la sogno…

      • Bergamo-Milano sono 53 km, immagino 2 volte al giorno, quindi 106 km e Lodi-Rho sono 57 km, quindi 114 km. Tutte percorrenze alla portata della stragrande maggioranza delle elettriche attuali. Quindi? Stiamo parlando del nulla!

  18. L ansia sulla smart è capibile , è sempre stato il bidone più bidone .
    La proposta di A2A con colonnine a bassa tensione è la più intelligente .
    Ovviamente tutti quelli che commentano non mai provato usato auto elettrica.

  19. Via uno sotto un’altro.
    Tutti con la loro originale domanda e considerazione.
    Come non solo non ci fosse un domani ma nemmeno ci fosse stato un ieri, un l’altro ieri, un… 5 anni fa.
    Avanti così e anche i gamberi ci supereranno.

    • Dite che valga la pena pubblicare queste lettere? Non credo che gli autori poi ne leggano la risposta. Non vorrei che Vaielettrico diventasse un sito attrattivo per i no-watt certi che possano trovare spazio

      • Forse non le è chiaro che queste lettere vengono pubblicate apposta per vedere la reazione delle persone … è chiaro che sono degli esempi senza senso scritti da pochi fanatici, ma temo che su voglia enfatizzare queste esagerazioni per non approfondire i problemi veri che ancora oggi ci sono con la mobilità elettrica, io ad esempio non ho quasi mai avuto risposte a quanto dicevo sulle difficoltà di un pendolare “medio” che non possa ricari are da casa ne altrettanto quando dicevo che in ragazzo *i famosi da 1000 euro al mese) l’auto elettrica la vede solo nelle vetrine … mentre a mail “assurde” come quella appena postata le risposte “giustamente indignate” si sprecano.

        • Se avesse seguito vaielettrico saprebbe che di continuo si è evidenziato che( x ora) l’auto elettrica non è x tutti. Poi c’è anche chi è disposto a fare piccoli sacrifici e chi anche sacrifici più impegnativi. Mi sembra evidente che lei vede solo ciò che le fa comodo e ha una leggera tendenza a fare solo della polemica

        • Salve, sono un pendolare medio e non ricarico in garage, quindi?
          Se guadagnassi 1.000 euro al mese non potrei permettermi nessuna auto di nessuna alimentazione.

        • Io percorro 60 km al giorno, ho la macchina elettrica da febbraio 2023, ricarico a casa da novembre 2023 ma prima di allora ricaricavo tranquillamente per strada senza problemi e ho fatto diversi viaggi lunghi per le vacanze documentati anche su Vaielettrico, dopo quasi 30’000 km percorsi mai ansia da ricarica.

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