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Senza bonus le EV non si vendono, parola di Tavares

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Carlos Tavares, numero uno del gruppo Stellantis.

Senza bonus le Ev non si vendono. Un lettore, Umberto, cita le parole del n.1 di Stellantis, Carlos Tavares, solo grazie agli aiutini statali esiste un mercato dell’elettrico. Vaielettrico risponde, come sempre, alla mail info@vaielettrico.it

Senza bonus le EV non si vendonoSenza bonus le ev non si vendono, neppure le migliori al mondo: vero?

“Ecco quanto dice delle auto elettriche Tavares, che è uno del mestiere: “…e riguardo alle auto elettriche e plug-in, guardate che cosa è successo in Germania e Italia: appena hanno smesso di avere incentivi, gli ordini sono collassati. Quindi le persone non vogliono compare le auto a batteria senza incentivi. Neppure se offro loro la migliore auto elettrica al mondo. E perfino nei segmenti A, B (citycar e utilitarie, ndr) e veicoli commerciali leggeri, così importanti in Italia dove siamo infatti i leader “. Umberto Antolini

Senza bonus le EV non si vendono
La Tesla Model Y di un car sharing di Berlino: in Germania un grande successo.

La Tesla Model Y è prima assoluta in Europa (e non solo), anche senza aiutini

Risposta. Massimo rispetto per Tavares, un manager molto capace che sta portando Stellantis a risultati straordinari, come confermato dai dati del primo semestre. Sul suo punto di vista sull’elettrico, però, ci permettiamo di dissentire. Anzi, sarebbe tempo di non parlare più di elettrico in generale, perché anche qui (come nel termico) ci sono costruttori che vanno bene e altri meno bene. L’ennesima conferma viene anche dai dati  del mercato europeo di metà 2023. L’auto più venduta in assoluto è stata proprio un’elettrica, la Tesla Model Y, proposta a un prezzo che in molti Paesi (Italia compresa) la escludono dagli incentivi. La stessa Tesla sta scalando la classifica assoluta dei costruttori, nonostante abbia una gamma ristretta a soli 4 modelli e tutti con un prezzo superiore ai 40 mila euro. Tutti dati che dimostrano che l’elettrico non è più una nicchia, in cui vince chi propone le auto più belle ai prezzi più competitivi. Quanto al presunto calo delle vendite citato da Tavares, in realtà riguarda solo le ibride plug-in, in particolare nel mercato tedesco

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65 COMMENTI

  1. Come spesso accade si fanno valutazioni senza considerare una visione d’insieme più ampia.
    Da quello che leggo in giro nei commenti/articoli e sento da amici e conoscenti mi sono fatto questa idea:
    1. ci sono persone che comprerebbero solo auto elettriche
    2. ci sono persone che non comprerebbero mai un auto elettriche
    3. ci sono persone neutre che fanno una valutazione a 360 guardando anche l’aspetto economico
    Quanto grossi siano questi gruppi non lo so, immagino che il 3 sia il più consistente, quindi se un’auto elettrica da dei vantaggi che compensano il maggior costo e/o il maggior costo è ridotto grazie agli incentivi la comprerebbero, altrimenti guarderebbero altre motivazioni.
    Anche qui, dove è posto questo “limite” che faccia pendere la bilancia non è dato sapere, ma è sicuramente soggettivo per cui ci si trova di fronte ad una fetta che senza gli incentivi non è più disposta ad acquistare un veicolo elettrico.
    Dire che senza incentivi le auto elettriche non si vendono in sostanza è una c****ta pazzesca.

    • Al gruppo 1 appartengono quello che hanno già un auto elettrica, io stimo che il ritorno ad auto atermiche sia inferiore al 5%
      Al gruppo 2 appartengono persone restie e documentarsi e accettano la disinformazione in atto , io lo stimo al 50%
      Al gruppo 3 appartengono persone che vorrebbero documentarsi meglio , sono curiosi ma non sempre sanno dove trovare le informazioni.
      E a quest’ ultimo gruppo quello andrebbe coinvolto con eventi .

  2. Tavares che è così preparato saprà senz’altro che senza i sussidi a quei mendicanti dei petrolieri le auto termiche non le comprerebbe più nessuno. Ma non ne tiene conto, naturalmente.
    A proposito: chi sa per quali motivi – per lo meno ufficiali – le fonti fossili sono stra-supportate dai governi europei, americani, ecc.?

  3. L’ennesima TAVANATA GALATTICA di un strapagato venditore di auto elettriche scarse. Le elettriche Stellantis se avessero il prezzo con una marginalità al pari di una loro termica sarebbe meno della metà di quello a cui ci vogliono vendere l’auto!

    Il fatto è che di elettriche ne hanno poche e per venderti gli altri cassoni fumanti e obsoleti screditano il loro stesso prodotto in stile Minchionne!

    Basta poi comprare altro, di Tesla per esempio ce ne sono a vagonate e a volte si trovano anche a meno delle loro elettriche sovrprezzolate!

    Vai TAVANA….fai dei metri che ormai non ti credono più nemmeno i petrolhead.

  4. L’auto elettrica è così competitiva,che dovranno imporla per legge!
    Questa è la vera competitività dell’elettrico.
    Proviamo a lasciare il mercato LIBERO di decidere,senza gonfiare i dati e sovvenzioni,e sarà la gente a decidere cosa è più conveniente per le proprie tasche…👍👍👍

    • Pensi che gli idrocarburi sono così competitivi (per noi) che senza aerei da guerra che sganciano bombe sui paesi che ne hanno ancora abbastanza da tenerne il prezzo basso, ci costerebbero già oggi una fortuna.
      Domani ci costeranno una fortuna, e se non si sarà comprato l’auto elettrica per tempo e non avremo convertito il nostro sistema elettrico per funzionare per la maggior parte con sistemi che non richiedono fossili, si potrà sempre godere la bicicletta e le vacanze al torrente come si faceva una volta.

    • Vero solo se l’informazione pubblica è veritiera. Non in Italia dove simil giornalisti, CEO, showman di parte, ecc ecc seminano zizzania. Su questo ma anche su tanti altri argomenti.

  5. In famiglia abbiamo una elettrica con una batteria da 72 KW ed una plug-In (jeep Compass). La plug-In è stata scelta perchè i viaggi quotidiani sono nei 30 – 40 km per cui può quasi sempre andare in modalità elettrica.
    Quindi ho sperimentato entrambi i mondi. Ora se si vendono poco plug-In è perchè sono costose ed adesso che hanno tolto gli incentivi sono impossibili da comprare.
    A listino la differenza tra le due nostre auto è di 11000 € (39000 la elettrica – 50.000 la Jeep)
    In Germania li hanno tolti perchè si sono accorti che pochi utenti le usavano in modalità elettrica, anche perchè sembra che una buona partre fossero auto aziendali ed agli utilizzatori non interessava il risparmio sia di carburante fossile sia la riduzione dell’inquinamento.

  6. “Tesla sta costruendo un’ecosistema fatto di auto, colonnine di ricarica, produzione in proprio delle batterie e ora perfino vendita del software di guida a terzi. Altri (il gruppo Volkswagen, che anni fa decise di scriversi in casa tutto il codice) stanno avendo parecchi problemi a realizzarne uno, in particolare sul lato del software: cosa intende per “la nostra tecnologia è pronta”?

    Tesla sta entrando nel “mio mondo”, dove conta la redditività.
    Noi non siamo caduti nella “trappola del software”: abbiamo fatto le cose in maniera umile e graduale, lavorando in maniera pragmatica e non dogmatica. E sappiamo che il software porterà grandi guadagni: se Tesla ha un ecosistema, allora potremo farlo anche noi. A un certo punto saremo noi quelli che la sfideranno”

    mah

    vedo che il concetto di Tesla come computer (quindi hw, sw) + auto, meccanica fatica a passare nel mondo dei costruttori tradizionali
    faccio una previsione: Tesla nei prossimi anni continuerà a vendere con crescita a 2-3 cifre in percentuale e a collezionare record di vendite in Europa
    non solo nei BEV, su tutte le auto

  7. non so se Tavares abbia fatto questa affermazione

    “siamo noi l’anti-Tesla”

    ma sempre con il massimo rispetto, se è vera, mi sembra un po’ grossa

    non è importante la redditività, è importante la tecnologia, il prodotto, il concetto di Tesla come computer su 4 ruote
    su questo sono ancora avanti, di almeno 10 anni
    sul fatto che anche Stellantis possa fare un “computer su 4 ruote” mettendo in piedi sviluppo software. hardware in casa … non sarà facile
    Tesla è avanti
    Anche in VW stanno avendo problemi a raggiungere il modello Tesla software defined vehicle 🙂 con la nuova realtà https://cariad.technology/

  8. “Massimo rispetto per Tavares”

    certamente, ci mancherebbe
    non vorrei essere al suo posto, nemmeno per 200 milioni di euro l’anno
    Tesla macina vendite, dati, conquiste di fette di mercato come un carro armato

    “il calo delle vendite citato da Tavares riguarda solo le ibride plug-in, in particolare nel mercato tedesco”

    ovvio, vendendo più Tesla model Y si vendono meno PHEV
    una Tesla è meglio 🙂

  9. Tavares dice ovviamente una sciocchezza.
    Non è vero che la gente non vuole comprare le auto senza incentivi, è vero invece che la gente non è disposta o non può spendere più (parecchio di più) del valore dell’auto.
    E loro, tutti loro, impongono prezzi molto gonfiati.

    • Centrato in pieno anzi credo che gli incentivi contribuisca a mantenere gonfiati i listini oltre misura Tesla insegna

    • Però al caro Tavares piacciono gli incentivi dati alle “sue-2 auo a combustione, che il nostro caro Governo ha elargico con limiti di spesa per vettura più alti di quelli per le auto elettriche. Allora togliamo gli incentivi a tutti e vediamo se il mercato globalmente non si contrae.

    • Tavares come De Meo funziona a giorni alterni, quando guarda il profitto fa produrre in Polonia , quando servono bonus promette al governo di produrre in Italia .
      Mentre l Altro , Elon va a vanti a razzo missile

  10. Piccolo spaccato di storia recente: i CFC ed il buco dell’ozono.

    I CFC sembravano del tutto innocui, poi si è scoperto che rischiavano di farci rosolare a fuoco lento dal sole, facendo venire meno il benefico filtro dell’ozono con amabili ricadute in termini di cancro alla pelle etc..

    Ecco, nessuno ha pensato di dare incentivi a chi avesse accettato di fissarsi il proprio fluente ciuffo con una lacca priva di CFC.

    Nessuno, allo stesso modo, ha pensato di consentire l’uso di lacche o schiume da barba o quel che era al CFC per tot anni e di creare contrapposizione tra i CF-lovers, che sottolineavano com’era bello essere investiti dai CFC e che bel rombo che faceva la schiuma da barba in quel tempo felice, ed i No-CFC.

    No, erano pericolosi e li hanno semplicemente vietati.

    Finite le scorte di lacca “classica” senza che giovinastri finto ecologisti andassero a bucare nottetempo le confezioni siamo passati ad altro sistema.

    Ah, lacche e schiume da barba hanno mantenuto più o meno lo stesso prezzo, si badi bene.

    Non molti anni prima era successo qualcosa di simile con amianto ed eternit, quando era stato evidenziato il nesso con la mesenteliosi. Più indietro ancora la faccenda del DDT.

    In via incidentale, nonostante la visione cupa che il mainstream ci dà delle multinazionali, queste non hanno interesse a sterminare l’umanità, altrimenti non avrebbero più compratori. Quando è evidente a tutti che una tecnologia è dannosa ed utilizzarla sarebbe svantaggioso economicamente, abbozzano e passano a quella più pulita.

    Tornando al tema principale, perché è così difficile adottare lo stesso modello al passaggio tra ICE e BEV e bisogna continuamente parlare di incentivi?

    Un’auto dura, in efficienza, al massimo 15 anni: tagliola al 2038-2040 per tutte le ICE che non potranno circolare dopo tale data (salvo mini esenzioni) e vendita di sole BEV dal 2030.

    Se lo scopo è il passaggio alla nuova tecnologia per ragioni di salute pubblica, non è che ci vorrebbe molto e gli incentivi li potremmo spendere per cause più urgenti (sanità in primis).

    • Analogia interessante ma che credo valida fino ad un certo punto.. Rispetto al passaggio da auto termica ad elettrica, la progressiva eliminazione dei CFC e delle altre sostanze dichiarate pericolose è stata avvantaggiata dal prezzo unitario molto piú basso dei prodotti dove dette sostanze venivano impiegate. Per cui lo sforzo economico dei consumatori è stato accettabile (nel senso di piú diluito nel tempo) ammesso e non concesso che il prezzo finale dei prodotti “sostitutivi” fosse aumentato molto in percentuale. Con i veicoli elettrici i consumatori si trovano – o meglio si troveranno man mano che ci si avvicina al 2035 – nella condizione di affrontare una spesa iniziale non trascurabile rispetto a quella che avrebbero sostenuto anni fa con un modello tradizionale.

      • Infatti io ho accennato ad una lunga vita di 15 anni per un’auto: la compri ora e la cambi nel 2038 o 2040 quando ho ipotizzato che ci dovrebbe essere il divieto di circolare con le termiche, In quest’ottica il cambiamento non inciderebbe più di tanto sulle tasche della gente,

        Quello che non funziona e non funzionerà mai è il doppio binario che consenta la circolazione, a tempo indeterminato, di termiche ed elettriche, sperando che le persone comprino le seconde per spirito ecologico. Siamo nel paese degli sversamenti a mare delle peggiori schifezze, come possiamo sperarlo?

        • Ma i politici mica lo sperano!

          Sanno benissimo che non si può realizzare da solo.

          È la frottola che raccontano sempre quando sono davanti a una telecamera, o ad un microfono, perché sanno che noi gonzi ci beviamo la storiella della non-imposizione e della libertà individuale.

          Quando alluvioni, incendi, smottamenti, desertificazione, grandinate, tempeste, siccità, tsunami, epidemie etc. non saranno più contenibili, semplicemente scapperanno. Con tutti i sacrifici che hanno fatto per favorire i loro amici, mica vogliono sorbirsi la fine del mondo che aspetta noi!

    • Sui CFC bisogna ricordare che la maggior parte dei brevetti scadevano negli anni 80, quindi vi era l’interesse delle industrie a sfruttare gli ingenti finanziamenti statali per studiare nuovi prodotti

    • Vero però l’automobile è un tassello essenziale delle economie occidentali e la sua reingegnerizzazione e riproduzionalizzazione non è una passeggiata di salute e richiede ingenti investimenti. Inoltre le auto termiche utilizzano carburanti fossili e un’industria che guadagna miliardi di dollari ogni anno sarebbe fortemente ridimensionata nel giro di pochi anni. Oltretutto essendo un’industria molto ricca si può permettere il lusso di finanziare politici senza scrupoli, studi e media prezzolati per manipolare l’opinione pubblica ben sapendo di colpire il ventre molle delle popolazioni.
      E quindi eccoci qua, sappiamo tutti che il clima è l’emergenza dei prossimi anni, eppure in molti dubitano e qualcuno è anche convinto che sia l’invenzione di “una mafia” e sappiamo che dobbiamo ridurre l’uso dei fossili al minimo indispensabile convertendo intere industrie e tutto il settore energetico, eppure molti dubitano e qualcuno è anche convinto che senza fossili non si possano fare le stesse cose che facciamo oggi.
      L’epilogo di questa storia è che un sacco di persone ci rimetteranno la pelle, in particolare i più deboli e i più poveri. E un giorno nei libri di storia i giovani si chiederanno come abbiamo fatto a vivere con tecnologie che ci hanno avvelenato l’aria e cambiato il clima in meno di due secoli, e soprattutto come sia stato facile per le élite confondere la popolazione per avere il tempo di fare la transizione ben sapendo che così avrebbero sacrificato gran parte dei più deboli e poveri.

    • In questa cosa si innestano gli interessi dei produttori di automobili. Se notate, il profitto del gruppo Stellantis deriva dalle vendite di automobili a combustione, mentre con le elettriche i bilanci di Stellantis vanno in perdita. Ovviamente spolperanno la carne finchè non si arriverà all’osso, poi forse cambieranno rotta. Ed intanto pagano i vari Porro, Formigli, ed adesso Linus e Savino per fare propaganda anti-elettrico.

      • La TV italiana è scandalosa, ormai web e youtube sono d’obbligo per un minimo di salute mentale!

  11. manager così sono ridicoli e non c’e’ altro da aggiungere il confronyo con chi ha i soldi per le tesla o peggio si indebita forte per seguire una moda non regge

  12. Scusate, in base a quanto affermato da Tavares io come molti altri non avremmo dovuto comprare la Tesla Model Y nelle sue varie declinazioni, visto che è esclusa dagli incentivi nella maggior parte del territorio Italiano. Eppure è l’elettrico più venduto negli ultimi 6 mesi!
    Forse sarà che molti che avrebbero voluto e potuto usufruire degli incentivi alla fine stufi di prodotti che non reputano valere il prezzo anche incentivato e con attesa lunghe nelle consegne hanno optato per acquistare altro anche sapendo di accollarsi un costo maggiore?

    • Scusami, probabilmente la gran parte dei potenziali acquirenti non ha il tuo potenziale di spesa e con 1300/1500€ mese non si va lontano, sono gli utenti che si sono sempre motorizzati ( a debito) con la uno/punto/panda/Sandero ecc…

      • Esistono anche le auto usate. Con una e-Up usata spendi per l’acquisto quanto una Panda nuova.
        Se hai il garage per caricare e non devi fare 300km al giorno tutti i giorni, un po’ di disagio ce l’avrai solo nei viaggi lunghi.

      • Mi chiedo chi siano tutti quelli che acquistano i SUV da oltre 30000€, perché se giri in poco nel nod Italia ne vedi a fiotte.

      • Scuola elementare scarcagnata di quartiere in mia cittadina piccola, al pomeriggio arrivano mamme e papà a prendere i figli all’uscita del cancello

        la stradina si ingolfa di balene metalliche su ruote.. molte sono larghe 2 metri, alte 1,7 metri, e lunghe quasi o più di 5 metri.. non suv, mega-suv..

        pazientemente incolonnate.. non ci stanno parcheggiate sui lati della starda.. tutte auto semirecenti, 2,3,4 anni di vita.. in aggiunta tutte auto termiche.. ventole dei radiatori che soffiano furiosamente come turbine di aerei per i motori surriscaldati

        A volte penso che in famiglia dovranno pur avere anche una utiliataria, per muoversi più comodi, ma si vergognano a usarla per ritirare il figlio a scuola.. meglio pavoneggiare per il pubblico

  13. Richiesta incentivi dati anche a diesel e benzina. Prezzi più alti, maggiori guadagni per pagare errori gestionali, pagarsi la ricerca, presentare bilanci straordinari per pagare CEO e azionisti. La solita privatizzazione dei guadagni e socializzazione delle spese. Vedere scandalo vaccini pagati tre volte dal pubblico con guadagni stratosferici di Big Pharma. Di cui si parla poco perché c’è caduta tutta l’EU.

  14. IL LAMENTO DI UN CHIWWWWAWWWA A CUI HANNO PESTATO LA ZAMPETTA.
    Poverino l’a.d. ricalca pari pari l’andamento della sua azienda.
    Quando è partita Tesla per “loro” Elon era uno mezzo matto o completamente matto.
    Quando Tesla era in difficoltà gufavano perché fallisse miseramente. Quando Tesla si è lanciata a bomba hanno avuto il terrore … orrore….
    si sono svegliati una mattina e non sapevano più cosa fare.
    Corri di fretta a trovare una piattaforma e a comprare le batterie… butta su un’auto così come viene e diciamo che siamo già avanti sull’elettrico.
    Voilà… si sono accorti che far fare l’auto all’esterno ha un costo impressionante e che gli mancavano le materie prime .. le batterie.!!!! oddddiomio… il litio!!! non ce n’è abbastanza … non c’è cobalto…
    In verità assistiamo a un gruppo che è fortemente in ritardo sulla catena di produzione e che è stato costretto ad andare all’estero su quasi tutta la componentistica.
    Ovviamente Stellantis è pure legata ai suoi due stati di appartenenza perciò tira al guinzaglio i rispettivi governi minacciandoli perché “no incentivi no party”.
    Ma Tesla e altri produttori Cinesi non hanno il problema della riqualificazione dei lavoratori, delle materie prime e della componentistica. Devono solo adeguare i software ai paesi beneficiari e cercare di entrare in mercati dove gli vengono sbarrate le entrate con scuse di ogni genere perché lo sappiamo… Se in Italia arrivasse oggi una Cinese senza questi “rallentamenti” i marchi Europei sarebbero SPACCIATI e lo sanno benissimo.
    L’economia basta leggerla con attenzione per capire quali scelte sbagliate abbia fatto la politica negli ultimi 20 anni. Guardate quante fabbriche di auto elettriche o di batterie sono venuti a fare in Italia….. .. ……… ……….. un attimo di silenzio ………… … ZERO. Non è venuto neanche il matto di Elon che poteva benissimo piazzare una giga factory nel cuore dell’Emilia Romagna.
    Gli ha fatto comodo spostare tutta la componentistica dai Cinesini ai parenti degli Agnelli… peccato che adesso siano gli asiatici a dettare prezzi e regole. Tu gli metti i dazi e loro alzano i prezzi di produzione, tu gli metti ostacoli per le importazioni e loro ti mandano i calzini in ritardo di 10 mesi… si … i calzini come il 98% della merce che ci mettiamo addosso ogni giorno o i microchip che fanno funzionare l’apricancello e i cellulari… (non a caso Taiwan è diventato fort Knox).
    ENTRANDO PERO’ NELLA SOSTANZA DELLA FRASE….
    Gli incentivi sono indispensabili se confrontati ai prezzi degli autoveicoli Europei che sono mediamente ancora più alti e meno performanti.
    Chiaramente gli incentivi sono fondamentali per sovvenzionare la popolazione a CAMBIARE visto e considerato che non è così facile mettere in testa ai poveri politici che fa un pò caldino … un pò troppo. Figuriamoci poi far capire all’a.d. di una grossissima industria che deve ripensare il suo modello di business. Quando mai? meglio vendere le solite macchinette termiche magari mettendoci un motore più piccolo che duri pure meno. Se gli metti un 600 cmc vedrai che le emissioni magicamente diminuiscono. La trovata dell’anno!!!
    Dai Tafazzes!!! aspetta gli incentivi del governo che prima o poi arrivano…
    mille più o mille meno quattro macchinette le vendi sempre in Italia.
    Gli incentivi sono indispensabili perché abbiamo allevato una popolazione CONSERVATRICE E RETROGRADA, incapace di affrontare i cambiamenti repentini di un mondo in continua evoluzione.
    Una popolazione che non è capace di capire quanto sia importante la transizione e quanto tale fenomeno rappresenti la quarta o la quinta rivoluzione industriale.
    Acclamiamoli Sigggggnori e Sigggggnore!!! Pronti a tutto pur di spendere male i soldi del PNRR ma incapaci di affrontare scelte lungimiranti e futuriste.
    Gente che ha in mente la TAV solo per spostarci le auto prodotte in altri paesi.
    Guardiamo i dati di Stellantis e analizziamo quante auto sono prodotte in Italia e quante all’estero.
    E’ un dato importante uscito di recentissimo sui media economici che fa capire il braccio di ferro tra il governo e l’industria per rallentare la morte clinica del sistema produttivo Italiano.
    STOP… mi fermo altrimenti SAI COSA ESCE POI…

    • /// gli incentivi sono indispensabili perché abbiamo allevato una popolazione CONSERVATRICE E RETROGRADA, incapace di affrontare i cambiamenti repentini \\\ Il problema del nostro Paese è che chi ha la capacitá di spesa si pone spesso (per motivi anagrafici) in modo conservatore e/o menefreghista nei confronti dell’auto elettrica.. Chi invece lo farebbe piú volentieri in molti casi non puó perché ostacolato da lavori precari e malpagati 🙁

      • -Chi invece lo farebbe piú volentieri in molti casi non puó perché ostacolato da lavori precari e malpagati 🙁-
        infatti già protestano a napoli per il rdc soppresso.. 🤷‍♂️

        2 piccoli esempi che conosco molto bene: tuo omonimo (siciliano) venuto nella mia città e lavora nell’informatica, si faceva sabato sera e domenica in ristorante come cameriere. 720 eurini al mese in più che hanno aiutato a comprarsi casa e macchina.
        mia nipote, finiti gli studi è andata a lavorare al mc’donald.. poi, quando ha trovato di meglio ha cambiato: ora si paga l’affitto, le bollette, la rata dell’auto e si fa le vacanze in giro per il mondo. ha 26 anni.
        si sono dati da fare e non hanno aspettato il lavoro “che voglio io” per prendere 6000 euro al mese..
        finché verranno trattati da “poverino ti meriti di meglio” avranno sempre la scusa per non fare. dalle mie parti si dice “mov cal man”

    • No, dettagliale….

      All’inizio del suo mandato De Meo diceva cose che condividevo, ora mi crea flatulenza.

  15. “la Tesla Model Y, proposta a un prezzo che in molti Paesi (Italia compresa) la escludono dagli incentivi” Infatti l’Italia è il fanalino di coda per vendite di veicoli esclusivamente elettrici. Non sono al corrente della situazione negli altri stati, come vanno le vendite in quelli dove non ci sono incentivi? Non parlo solo a livello europeo, ma mondiale. Qualcuno ha i dati?

      • Grazie molto gentile, ma li si fa un minestrone generale. Sarebbe interessante mettere in relazione le vendite di elettriche pure con gli incentivi.

        • Non penso ci sia nulla di pronto che sia affidabile. Uno studio serio in merito sicuramente interesserebbe sia i partiti politici a livello locale e di Unione, sia gli ambientalisti, sia, in primis, i costruttori di automobili. Però per tenere separate vendite solamente correlate e non causate dagli incentivi occorrerebbero probabilmente ricercatori versati in campi molto diversi tra loro e quindi o finanziati da qualche università, o grosso centro di ricerca privato.

          Magari Tavares ha accesso a ricerche Stellantis non pubbliche e quindi parla così – evidentemente pro domo sua – sebbene forte di dati statistici che corroborerebbero quello che dice.

    • Si ma non è questione di incentivi, anche perche quando erano anche generosi comunque in italia non si vendevano le elettriche. Diciamo come stanno le cose che nessuno vuole dire … è questione d ignoranza del cittadino medio, siamo un popolo che mediamente è abituato alla superficialità. Superficialità alimentata e coltivata, perche fa comodo, da classe dirigente, politici e grossi centri d interesse che coltivano e fomentano la disinformazione sfruttando le paure … dovute all’ignoranza del cittadino medio … tramite giornali, riviste e TV in primis con notizie furvianti, distorte o addirittura prive di una base scientifica.
      Di contro chi cerca di dare un’informazione corretta è nettamente svantaggiato o addirittura denigrato perchè come voce fuori dal coro viene visto come mistificatore della realtà.
      Ma vorrei far notare che IL MONDO sta andando in un altra direzione a parte e prima o poi dovremo farci i conti … e prima o poi ci renderemo conto di essere rimasti in dietro in un processo di nuova industrializzazione e saremo la Cuba d’europa con tutto quello che ne consegue.
      Uno dei primi aspetti che gia stanno prendendo piede è la trasformazione del mercato italiano automobilistico da primario a secondario … se non ve ne siete accorti siamo in transizione … ma gia pochi se ne sono resi conto perche non sanno riconoscere i segnali economici/sociali.
      Il fatto che i grossi capitali stanno investendo per la realizzazione di nuovi stabilimentiovunque tranne che qui da noi … che oltre che amodernamento vuol dire decine di migliaia di posti di lavoro … persino in spagna vanno che nonostante tutto vendono meno auto elettriche di noi … la differenza qual è allora? … la perchezione che l’italia sia un ambiebte ostile alle nuove e dominanti tecnologie e dovremo farci i conti. Dopotutto cosa ti puoi aspettare da un paese che ha bloccato da un decennio la realizzazione di impianti eolici offshore perche deturpano il paesaggio … a 20KM DALLA COSTA????? .. stiamo SCHERZANDO? … no SIAMO ITALIANI.

      • Semplicemente basta guardare il potere d’acquisto degli ultimi 20 anni dei lavoratori italiani per capire che non è una questione di ignoranza, ma semplicemente di possibilità, a tutti piacciono le cose belle, e che se prendi 1300€ mese non te le puoi permettere e giri con il vecchio usato.

        • Con tutto il rispetto per chi ha una paga simile, mi chiedo in quanto siano in quella situazione, poiché di SUV da 30000€ ed oltre ne vedo girare parecchi.
          Quindi, questi, chi sono?

          • Sono tanti e moltissimi 1300 € netti al mese non li prendono.
            Questo non significa che in Italia manchino i benestanti, i ricchi, ricconi e riccastri.
            Fra i benestanti ci stanno tanti dipendenti con buoni stipendi o pensionati.
            Fra gli altri tanti imprenditori, piccoli o grandi, molti dei quali piangono miseria, evadono alla grande… e possono permettersi quasi tutto.
            Alla fine rimane però che le EV, almeno in Italia, sono pochissime.

      • Attenzione: quando in Italia gli incentivi erano SERI (tra Stato e Regione Lombardia si è arrivato a 16.000 – 18-000 euro) delle macchine elettriche ancora non parlava quasi nessuno.
        E’ ovvio che la diffidenza verso le elettriche la faceva da padrone.
        In talia le auto elettriche si vendono poco sia per il potere d’acquisto inferiore rispetto ai nordeuropei sia perchè vengono esaltati, distorcendoli anche, i lati negativi ma non quelli positivi dell’auto elettrica. Si buttano via PACCATE DI MILIARDI (copyright Fornero) per il Superbonus al 110% che pure essendo buono nelle intenzioni ha distorto il mercato e fatto volare i prezzi delle ristrutturazioni mentre per le automobili sono rimaste le briciole, e aggiungo, fino a che ii produttori di elettriche saranno al di fuori del gruppo Stellantis nessuno al governo punterà ad aumentare gli incentivi automotive alettrici.

        • @Fabio
          Tutti gli incentivi distorcono il mercato ma di per sè non sono loro il problema, che invece è di chi ne distorce il significato alimentando la speculazione.
          Alla fine l’unico incentivo che è finito nelle tasche dei veri destinatari è stato il 110% perchè è quello che non ha fatto tirare fuori soldi (o quasi) ai fruitori.
          Con le auto invece hanno semplicemente aumentato i listini e l’acquirente ha pagato come se non ci fossero.

  16. se di listino proponi la tua abarth 500e turismo a prezzo superiore alla tesla model 3 (e la fiat 600e laprima a prezzo simile) può succedere di non assistere ad un boom di vendite

    è solo un maGnager disperato

    • Disperato ?!? Tutto fuorché disperato considerando il suo compenso Annuale tra contratto , benefit e stock !!!
      È solo che vesta la maglia Fiat dove richiedere aiuti e sovvenzioni sta nella prima pagina del buon manager (il resto conta poco ) 😕

  17. A parte la giusta risposta data nell’articolo c’è da aggiungere che riguardo gli incentivi c’è una grossa differenza fra la fine di questi e la sospenzione in attesa di rinnovo come è capitato in Italia….
    Se viene data l’ingormazione che al momento gli incentivi non ci sono più ma che tempo qualche mese verranno reintrodotti (magari con modifiche ma ci saranno) è assolutamente normale che le vendite si bloccano e questo non dipende da se l’articolo piace o meno, se c’è la volontà di acquistarlo o meno…
    Dipende semplicemente dal fatto che nessun sano di mente (a meno di assoluto bisogno non rinviabile di qualche mese) va a comprare qualcosa se ha la certezza che se attende qualche mese lo pagherà 4-5 K € in meno…

    In Italia non si riesce mai a far si che i “nuovi incentivi” partano il giorno dopo che terminano quelli precedenti e questo porta alle vendite a singhiozzo.
    È talmente sistematica questa cosa che viene il ragionevole sospetto che venga fatto di proposito per “bloccare” o comunque limitare l’espansione di un mercato perchè il mettere l’incentivo bene o male il governo italiano è obbligato dall’ UE se non vuole pagare salatissime multe quindi per “ostacolare” gli resta solo la possibilità di ritardare il più possibile l’attuazione…
    Un esempio molto lampante è l’annosa questione dell’incentivo per l’istallazione delle wall box private annunciato ormai un anno fa e ancora non fatto partire e il risultato qual’è? Che facendo così in quest’anno si sono istallati solo una minima parte delle wall box che sarebbero state istallate se on ci fosse all’orizzonte un incentivo.
    Perchè c’è una marea di persone che ha già deciso d’istallarla (e che l’avrebbe istallata anche senza incentivo) ma che sta aspettando l’arrivo dell’incentivo perchè così gli costerà molto di meno.

    • In effetti il tuo ragionamento è verosimile, specie sulla wallbox, potrebbe essere intenzionale, e stesso stile con i vari bandi delle colonnine di ricarica

      il bello della nostra amministrazione comqunue è che lascia anche un piccolo dubbio che possa essere sciatteria, che quando scade un bando inziano con molta calma a crcare l’incaricato per far scrivere il successivo

      Forse entrambi le motivazioni ?

      Comunque fa piacere sapere che c’è mamma Europa a ricordare di fare i compiti 🙂

    • non ho capito il tirare in ballo tesla , a parte che cambiando ‘tesla-inc’ con ‘stellantis’ nel suo link non credo Tavares possa lagnarsi troppo ma se contiamo tutto quello che tutti i marchi del gruppo stellantis hanno ricevuto in dono nella loro storia l’intero gruppo stellantis sarebbe di proprietà dei vari stati

    • Ho visto che gira questa cosa, rinfacciare a Tesla i contributi americani, potrebbe essere un toormentone anti-elettrico

      un mio amico me la ha aveva girata, e un conoscente a lui su telgram, con una sfumatura in particolare, che forse e quella con cui è partito il tormentone: sostenendo che erano aiuti per Tesla ed era grazie a questi che aveva avuto successo e così che sarebbe stato capace ance lui

      gli ho spiegato, spero sia corretto, che sono incentivi recenti, Tesla andava bene anche prima, e che non sono incentivi “per Tesla”, sono per tutti i costruttori, e sono proporzionati al numero di vetture/batterie prodotte con filiera su suolo americano

      ..spero di aver detto giusto..

    • Che c’entra?
      Sono contributi dati a chiunque produca veicoli non inquinanti negli USA.
      La Model Y campione d’Europa di vendite è prodotta in Germania e NON prende un dollaro di quegli incentivi. Quindi?
      Buttiamo nel mucchio qualsiasi notizia contenga la parola Tesla e denigri l’elettrico, giusto per distrarre dal fatto che queste notizie circolano perchè chi le riceve, le rilancia senza nemmeno averle lette e capite, spesso da chi pensa di essere più furbo “perchè non segue il mainstream” senza rendersi conto che ne fa passivamente parte e a cui contribuisce gratuitamente, bassa manovalanza della disinformazione interessata a mantenere quegli stessi “poteri forti” che si vogliono esorcizzare.
      Keyword: mainstream, narrazione, favoletta climatica, terroristi green, gretini, venduti alla Cina, poteri forti.
      Bah.

  18. Tavares cerca di far sembrare che i suoi problemi siano di tutti, ma non è così.

    Se lui non è in grado di mettere sul mercato un prodotto valido ed appetibile passi la mano e lasci il suo posto a qualcuno più bravo di lui.

    • Per essere in grado, è perfettamente in grado, ma questo comporterebbe che alcuni grossi azionisti quest’anno non potrebbero comperarsi il nuovo yacht da 40 m capace di fare la rotta artica e questa – penso sia chiaro ed evidente anche a te – è una grossissima scocciatura, quasi paragonabile a te e me che stiamo in coda in autostrada sotto il sole per andare al mare.

    • Non è solo la capacità del manager ma la voglia di spendere soldi per assoldare ingegneri in grado di creare prodotti veramente rivoluzionari.
      Tesla si à accaparrata i migliori ingegneri sulla piazza ed alla fine ha sfondato (non è che Elon Musk si sia svegliato una mattina e abbia progettato lui le autovetture), ma come al solito i nostri maGnager non hanno voglia di spendere troppi soldi in Ricerca ed Innovazione. Qualcosa di buono lo stava facendo VW ma Herbert Diess alla fine è stato silurato per le idee troppo innovative. Si continua a cambiare senza cambiare nulla. E starnazzare in attesa che la mano generosa dei Governi aiuti queste povere aziende automobulistiche…

      • Tesla ha la progettazione in casa , mentre gli altri costruttori hanno subcontrattato la progettazione delle singole funzioni , subassiemi ai terzisti che sono i detentori del know how .
        Una modifica Sotware in tesla perende un giorno , se devi fare modificare il software del micro della pompa del servofreno devi fissare un incontro e forse dopo due settimana a fare qualcosa .
        La gara è persa , VW sta telefonando a Xpeng , Luca De Meo ha chiamato google per risolvere velocemente un problema che attanaglia VW CAriad da anni

      • ..severi ma giusti..

        Tesla tutto fatto in casa (chip e software) e modello aziendale differente (alla Olivetti?)

        C’era una bella intervisata al CEO di Ford che onestamente ammetteva che erano disperati per non riuscire in tempi ragionevoli a modificare e far parlare tra loro chip e sofwtare di 20 fornitori diversi, e che per il futuro avrebbero copiato Tesla, facendo di più in casa

        PS: mi ha divertito leggere anche del team di 25 espertoni che Tesla spedisce a risolvere velocemente i problemi tecnici più tosti.. so che la hanno raccontata e colorita anche per fare colore, ma mi è piacita lo stesso 🙂

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