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Sei ragioni per tornare indietro dalla ID.3 all’ibrido

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La Volkswagen ID.3 (foto: Volkswagen Newsroom).

Sei ragioni per tornare indietro all’ibrido: l’esperienza con la Volkswagen ID.3 del 2021 non ha soddisfatto Paolo, i tempi non gli sembrano maturi. Vaielettrico risponde.  Ricordiamo che le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it

punto interrogativoSei ragioni per tornare indietro, dal valore dell’usato alla batteria: che consiglio date?

“Vi contatto per un consiglio tecnico, dopo che vi avevo già scritto per la svalutazione della mia VW ID.3 da 43kWh di settembre 2021, che ad oggi vale 1/3 del valore di acquisto. Sarei intenzionato a passare dall’elettrico ad una vettura ibrida non plug-in.

Le ragioni sono: 1) Nei prossimi anni le batterie delle vetture elettriche miglioreranno sia in termini di autonomia che di velocità di ricarica. 2) Per le ragioni sopra esposte, la mia vettura sarà ancora di più svalutata e resterò con un pugno di mosche in mano. 3) La garanzia della batteria è di 8 anni o 160.000km, dopo? 4) In VW mi hanno detto che la sostituzione del pacco batterie ha un costo di circa 15.000€. 5) Ho una percorrenza in un anno di 13.000km. 6) Il mio risparmio annuo solo di carburante può aggirarsi intorno ai 600 euro. 

Quindi mi domando: conviene tenermela? Vorrei un consiglio se passare ad un ibrido e poi, tra circa 10 anni, passare nuovamente all’elettrico in quanto abbastanza consolidato/ stabilizzato. Grazie, vi seguo sempre con attenzionePaolo

Sei ragioni per tornare indietro
Il ministro Urso dovrebbe varare a giorni i nuovi incentivi.

Ma con gli incentivi in arrivo si può pensare a un’altra elettrica…

Risposta. A noi la situazione non sembra così sfavorevole all’elettrico. Anche a scorrere le quotazioni di grandi siti specializzati nell’usato troviamo prezzi tutt’altro che risibili per le EV. Certo, la ID.3 non è stato il modello di maggior successo. Ma compaiono inserzioni per la versione con batteria 43 kWh (secondo noi la meno azzeccata) comunque sopra i 20 mila euro.

Quanto alla scadenza della garanzia, questa non implica che l’auto non sia più utilizzabile e tantomeno che sia necessario sostituire la batteria. È vero, però, che in questo momento come gestione l’elettrico conviene davvero solo se hai la possibilità di ricaricare privatamente, a casa o in ufficio. La differenza di 600 euro ci sembra sovrastimata, nel confronto tra ricariche pubbliche e rifornimenti di benzina, ma è vero che non c’è più la convenienza di un tempo.

Il nostro consiglio è di aspettare comunque i nuovi incentivi prima di decidere. Magari c’è la possibilità di acquistare una EV nuova con una buona autonomia al prezzo di un’ibrida o poco più. Rivendendo la ID.3 a un privato, a cifre sicuramente più elevate di quanto offrano i concessionari.

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35 COMMENTI

  1. Allora dite a Paolo di prendere una Model Y e non rompere. E basta con questi discorsi da bar sulla batteria e sulla svalutazione dell’auto.

    Grazie!

  2. 6 ragioni per abbandonare l’elettrico.
    E scopri che da 1 a 4 sono delle ipotesi o delle valutazioni economiche random, che nella maggior parte dei casi manco si realizzeranno e la 5 e la 6 sono invece dei buoni motivi per tenerla!
    Mah!

  3. Domanda: oggi vale 1/3 del valore di listino del 2021 o del reale prezzo d’acquisto che ha sostenuto? Anch’io ho preso la mia Mokka-e nel 2021 ma ho beneficiato degli incentivi del decreto agosto 2020 (10k euro con rottamazione) e di un prezzo di listino più basso rispetto ad oggi (34.900).
    Altra domanda: quel valore le è stato riconosciuto da un concessionario in permuta con auto nuova o da un rivenditore?

  4. Ma se l’auto ha già perso 2/3 del valore, perso per perso conviene tenerla. La minius valenza si realizzerebbe solo al moneto della vendita ad 1/3 del valore, se invece viene tenuta non c’è nessuna minusvalenza e si può continuare ad utilizzare l’auto nello stato in cui si trova indipendentemente se nel tempo usciranno auto più aggiornate. E poi come è possibile avere la certezza che la batteria si guasterà entro 10 anni?

    • La penso allo stesso modo. Io percorro 10’000-15’000 km/anno in media e le auto le ho sempre tenute fino a demolizione (con le Skoda tenute per strada senza garage la maggior parte della loro vita, han sempre tirato 16 anni, poi cadono a pezzi per tappezzeria interna, serrature, clima, ecc.) e in questo modo ammortizza completamente i costi di acquisto. Qualunque auto viene svalutata tantissimo nei primi anni poi si assesta e perde sempre meno. La Skoda CitiGo elettrica (19.9k al lancio, lordo incentivi) di 4 anni ora vale per l’assicurazione furto e incendio 8k, in realtà è come nuova e credo che a 10k ci sarebbe la fila per prenderla usata (io stesso la comprerei se ne avessi bisogno).

  5. Leggendo la domanda dell’articolo a me viene da pensare che ci sono altri motivi non menzionati sul perché stia valutando di cambiare.
    Insomma se oggi la macchina avesse un valore residuo di 1/3 allora il danno economico volendo cambiare è già stato fatto.
    Ma questo riguarda le persone che cambiano con cadenza regolare l’auto (alla faccia delle ideologie green millantate).
    Se lei d’abitudine l’auto la tiene molto a lungo o fino a fine vita utile non vedo il problema di porsi domande sul valore attuale.
    Riguardo tecnologie, batterie, garanzia, costi sostituzione in maniera cattiva e schietta la risposta è che doveva valutare con più attenzione prima dell’acquisto ora è un po’ tardi.
    Per i costi della batteria sicuramente è una cosa infelice ma non compreremmo niente con l’idea che si possa rompere.
    Se i motivi sono solo quelli elencati non vedo perché cambiare auto. Per altri 6 anni scarsi la batteria ha garanzia e dopo se anche dovesse avere la sfortuna di doverla cambiare vorrà dire che coi soldi risparmiati in carburante, bolli, assicurazione e manutenzione spenderà una differenza comparabile a un guasto serio su una termica (cosa che può succedere pure lì). Oppure deciderà di cambiarla e i soldi risparmiati sono quelli che le porteranno a pari il valore residuo dell’auto venduta guasta.

  6. Se l’auto ha già perso i 2/3 del valore dopo 2 anni, tra 8/10 anni quanto ne potrà aver perso in più? 4/5? Praticamente la venderebbe a poco meno dell’attuale..

    A questo punto, se l’auto continua a soddisfare le proprie necessità, conviene tenerla altrimenti l’affare lo farà più che altro il futuro possessore.

  7. Da possessore soddisfatto di una ID3 45 kW posso solo dirti che io penso di tenerla ancora molto a lungo. In due anni e mezzo ho fatto 60.000 km, l’avevo presa per sostituire la seconda auto ma di fatto è diventata la prima. Non faccio calcoli sul valore residuo della macchina, come non ne faccio sull’altra auto termica della famiglia: è un disel del 2002, e continuerò ad usarlo (il meno possibile) finchè farà onestamente e senza spese di riparazione il suo servizio. Per me le automobili non sono investimenti ma mezzi da usare il più a lungo possibile. Piuttosto spenderò ancora qualcosa per ampliare l’impianto fotovoltaico, per essere pronto quando dovrò sostiruire il vecchio disel con una seconda macchina elettrica. Allora l’ID3 diventerà la seconda auto, che terrò finchè potrò. Credo che, accettando un’autonomia ridotta, potrà servirmi ancora a lungo con questa seconda funzione. Se poi il prezzo delle batterie calerà e diventerà conveniente la sostituzione del pacco batterie, valuterò a suo tempo il da farsi.

    • sono d’accordo con questa risposta. Anche io punto a tenere la mia id.3 58kwh il più possibile, anche io confido che un giorno con 5-8k€ potrò sostituire la batteria con una più economica e performante. Certo che se l’ottica è quella di vendere l’auto con una svalutazione minima dopo pochi anni direi che la strategia è poco pagante.

  8. a Paolo, se non è più convinto che la sua iD3 43kWH vada bene per lui… ed ha il budget …
    consiglio invece di … cambiarla appena arrivano gli incentivi .. ma con altra BEV.

    La iD3 se la venda da solo se possibile.. magari dopo il famoso test batteria per tranquillizzare un acquirente che la usa prevalentemente in città .. o come 2a auto.

    Prenda l’auto (elettrica) nuovo modello, con almeno 55/60kWh di batteria … e si troverà sicuramente meglio.

    Le plug-in erano il mio primo obiettivo 2 anni fa … aspettavo Tonale Plug.in o anche Hyundai Sportage 1.6 plug.in … Sono arrivate solo adesso sul mercato … costano mediamente intorno ai 50.000 euro … molto di più di quanto ho pagato la mia Full Electric da 60kWh 220cv che mi dà grandi soddisfazioni (per la qualità di guida e vita a bordo) ed ha consumi elettrici molto bassi.
    Le mild-hybrid son solo una “presa di c*** … le full-hybrid costicchiano .. ma assicurano discrete percorrenze, paragonabili a buoni motori diesel.
    La manutenzione BEV costa 1/3 di quanto le costerebbe una ibrida (mild, full, plug)… ed in aggiunta il bollo (al momento) molto costoso su potenze >100cv della parte “benzina” … A proposito … entro l’estate è molto probabile che la benzina torni sopra i 2 euro al litro … son solo 13000km/anno (come quelli che percorro io da decenni … prima con 9 td …adesso con bev).

    Non è stato detto come ricarica… penso non abbia posto auto + WB (sennò perché escludere le plug.in ? solo per paura della batteria?)… E’ un fattore determinante per capire quanto spenderà oggettivamente … anche senza FV …

    comunque … in tanti anni di lavoro in conc. vari OEM (18 in assistenza) non ho mai consigliato di tenere un’auto più di 4/5 anni … anche se va perfetta .. c’è sia obsolescenza tecnologica che “svalutazione commerciale”; io per me ho sempre fatto un “ammortamento accelerato” … e mi son sempre trovato bene .. e pure chi mi comprava l’auto (tra privati) decisamente poco sfruttata… nb .. l’ultima ho ripreso +4k € rispetto alle normali valutazioni usato … ed ho compensato la mancanza di sconti…

  9. Per me servirebbe che le case fossero obbligate a rendere sostituzione batteria con nuovo modello praticabile a prezzi accessibili (cosa che ovviamente per loro é svantaggiosa) e magari incentivi statali per fare la manovra. Allora si che una macchina elettrica avrebbe vita eterna oltre ad essere più ecologica. Ed anche una elettrica vecchietta rimarrebbe appetibile e non si svaluterebbe. Ma sappiamo ahimè che l’obsolescenza é la colonna portante dei tempi moderni…

    • il circuito dei ricambi (per auto in garanzia) viene alimentato dal recupero e rigenerazione dei medesimi pezzi provenienti da riparazioni in officine autorizzate; al momento sono ancora troppo poche le elettriche, tra l’altro con tante “formule” diverse, per chimica, per dimensioni e posizionamenti.
      Al momento è difficile pensare che possa essere fatto a condizioni economicamente vantaggiose; possono solo sostituirle con batterie nuove … cosa che con le ICE non avviene da anni.. i motori, turbine, etc provengono da “revisionati”; quasi mai viene autorizzata la sostituzione in garanzia di un motore nuovo “rotto” con un motore nuovo di fabbrica.
      In futuro mi aspetto magari aziende specializzate nello smontaggio e rigenerazione delle singole celle guaste .. so che ci sono in altri paesi, più avanti dell’Italia con le elettriche …

    • Io vorrei contestare alcuni punti. Il punto 1: se si guarda al futuro ed ai miglioramenti tecnologici allora non si convincerà mai. Tra 10 anni ci saranno altre migliorie, 20 altre ancora e via dicendo.
      I punti 2,3 e 4 sono collegati. Prima di tutto potrebbe usare la sua auto serenamente senza aver mai bisogno di cambiare la batteria. Poi se i prezzi delle batterie caleranno drasticamente non costerà sempre così caro doverle sostituire. Inoltre si potranno riparare solo le celle usurate. Inoltre secondo me la garanzia di 8 anni dovrebbe tranquillizzare in caso di problemi a breve termine. Per quanto riguarda il risparmio di carburante, invece, dovrebbe ritenersi fortunato già di risparmiare. In aggiunta non si paga il bollo e le soste nei pargheggi con strisce blu.

  10. Questo é il risultato del fallimento vw nel elettrico con prodotti troppo costosi per il valore che avevano
    E lo pagano gli acquirenti ( io per esempio). Sono solo stato fortunato che renault mi ha valutato bene la id3 per passare a megane la quale non ha nessuno dei difetti che affliggono la id3 ancora oggi. Però io starei attento , e parlo alla redazione, di far passare come verità assoluta che le auto elettriche sono vantaggiose solo per chi ricarica a casa. Significa tagliare le gambe alla diffusione delle elettriche. La convenienza c é quando ci sarà vera concorrenza sui prezzi alla colonnina
    Per il momento il duopolio eni enel sta facendo il brutto tempo fisso. Ma mi chiedo se i nuovi abbonamenti becharge con quei prezzi alla colonna sono stati acquistati da qualcuno o se sono tutti emigrati ad a2a e tesla. Enel no , perché ” casualmente” proprio quando becharge stravolgeva i suoi abbonamenti enel toglieva i propri ai nuovi iscritti…sempre ” casualmente ” eh..

  11. Io, sono del partito compra l’auto che ti piace e quando non sarà più riparabile si passa ad una nuova. Pertanto non faccio testo visto che le auto le posseggo per periodi superiori alla garanzia.
    Per chi invece ha il pallino del cambio auto prima che scade la garanzia non ha senso comprare un’auto BEV o ICE (nelle sue varianti ibride).
    La cosa più semplice e con meno rischi è il NLT o equivalente. Questo però comporta un esborso mensile costante e consistente.
    Ora, mi domando, la ID.3 45 kWh funziona correttamente? L’ha acquistata e non noleggiata? Pensa che la potrà usare più in la come seconda auto? Percorre 13.000 km/annui? (e quindi in 8 anni arriverà a 105.000) Ha verificato lo stato (degrado/capacità residua) del pacco batteria e rientra nella norma?
    Ecco, se alle domande risponde sì, io mi terrei l’auto visto che non credo che il pacco batteria smetterà di funzionare allo scadere della garanzia. Se poi ha il terrore che il pacco batteria la lasci a piedi e vuol cambiare auto, scelga la nuova auto e se pensa di tenersela per soli 3/4 anni opti per l’opzione NTL o similare. D’altra parte in questo caso un HEV le costerebbe meno e in 4 anni si troverebbe sotto la soglia dei 60.000 km paventata come pareggio delle emissioni di CO2 tra BEV ed ICE.
    Ripeto, io non faccio testo, ho acquistato una BEV e me la terrò più che potrò. Ma se la maggior parte dei proprietari di BEV non si fidano della durevolezza/obsolescenza tecnologica del prodotto allo scadere della garanzia come pensate che qualcuno acquisti il vs usato che avete dato indietro dopo 3/4 anni? Io già non lo faccio con le ICE visto l’alto tasso di auto taroccate (almeno in Italia). Anche perché il ragionamento fatto da chi si tiene l’auto per pochi anni è: “non voglio accollarmi le spese di manutenzione straordinaria che normalmente si anno dopo i 3/4 anni”. Con questa premessa, perché dovrebbe farlo il secondo proprietario? Aggiungiamoci che il primo proprietario avendo già in mente di restituire l’auto dopo 3/4 anni non ha nessun interesse a non spremere l’auto per farla durare di più e si torna al punto, perché dovrei acquistare un usato e per di più BEV? A questo punto viene il dubbio ai possibili second hand che le BEV di 3/4 anni sono delle auto usa e getta! Questo è un ragionamento per assurdo, ma se ci pensate è il motivo del si sta alla finestra finché non uscirà il santo gral, o elisir di lunga vita per una BEV (che potrebbe essere anche l’abbattimento del costo di sostituzione del pacco batteria).

    • “un HEV le costerebbe meno e in 4 anni si troverebbe sotto la soglia dei 60.000 km paventata come pareggio delle emissioni di CO2 tra BEV ed ICE.”
      Anche ammesso che 60.000 km sia un valore corretto, non è che dopo 60.000 km l’ auto viene distrutta, purtroppo verrebbe rivenduta come usata e portata a fine vita da un altro proprietario, contribuendo alle emissioni in modo significativo.
      Il santo Graal per quanto mi riguarda sarebbe la riparabilità del pacco batteria, cosa che all’ estero è più facile trovare, ci sono tanti filmati di officine che riparano e risistemano Tesla con problemi grossi, alcune anche finite in acqua. Tutto si può fare, come oggi abbondano le officine che rigenerano i pacchi batteria delle ibride. Certo se poi chiedi alle case madri di agevolarti a tenere in vita la loro auto non mi stupisce che ti propongano una batteria costosissima o in alternativa una nell’auto nuova.

      • Ricordo che ci sono persone come me che stanno alla larga dall’usato per partito preso e non sono poche.
        D’altra parte ci sono persone che attingono all’usato per partito preso. Il problema è che ad oggi chi compra usato va su ICE perché ancora non si fida di EV ultima generazione, immaginiamoci di 3/4 anni fa (questo in Italia).
        Di persone che comprano una BEV usata ce n’è poca ed ha come motivazione l’impronta green (si può dire).
        Se poi dopo 4 anni vendi una BEV ben messa che è stata pagata 40k € a max 10k € allora potresti trovare anche un consumatore dell’usato per partito preso. Ma qui il punto è che nessuno vuol vendere a questi prezzi e mi sembra giusto.
        A questo punto in quanti comprano l’auto con la solita logica del consumismo? Sono in tanti? Se sì, allora aspettiamoci che le nostre BEV di prima generazione saranno svalutate moltissimo e pertanto chi da via l’auto dopo 3/4 anni deve sperare di trovare quel privato che si prende i rischi dell’obsolescenza e manutenzione straordinaria salata. Mi spiego se compro una BEV che so mi costerà molto per ripararla in caso di guasto allora mi aspetto che mi costi poco in fase d’acquisto in modo tale che anche se la dovessi usare per 3/4 anni e poi buttarla non avrò speso più di 8-10 k€. Altrimenti vado su un ICE di pari categoria che so in partenza che mi costerà meno in riparazioni (non parlo di costi d’utilizzo).
        Io compro nuovo perché so che l’auto mi durerà quei 8/10 anni minimo. Quindi anche spendendo 40k € per me è come aver speso circa 4k€ l’anno, valore che scende man mano che l’auto continua a camminare.
        Uno che compra usato sa in partenza che ha 4-6 anni certi e pertanto vorrà spendere anche meno di quei 4k € annui, ovvero punta a 2k € annui o al max 3k€ l’anno e pertanto arriviamo alla soglia dei 10 k€. Anche perché quanta probabilità abbiamo che un’auto passi dalla seconda alla terza mano?
        Se questo non piace, la soluzione è il NLT dove il rischio di ritrovarsi sul groppone l’auto vecchia dopo 3/4 anni se la prenderà la società di noleggio.
        Se ci fate caso si iniziano a vedere NLT di auto usate proprio per questo motivo, ovvero rischio obsolescenza/riparazioni straordinarie.

        • Siamo d’accordo un po’ su tutto, solo due considerazioni:
          – Il costo del NLT è influenzato dall’ incertezza dei prezzi quindi alla fine si rischia che la rata dei mezzi elettrici non sia così vantaggiosa.
          – Nel mio caso con una Kia eNiro acquistata a metà 2021, mi trovo dopo tre anni con una proposta di riacquisto di 22.500 € in cambio dell’ acquisto di una nuova eNiro. Il venditore per invogliarmi ha giocato la carta che questi 22.500 € sono ora e che poi l’ auto potrebbe valere molto meno. Gli ho risposto che potrei essere d’ accordo ma se anche valesse la metà dopo ulteriori tre anni sarei sempre nel campo dei 3.500/anno e la mia ha garanzia 7 anni cioè la venderei dopo 6 anni con un anno di garanzia ancora disponibile.

          Poi ognuno hai i suoi casi particolari.

          • Buona sera Leonardo (R), su NTL/acquisto con valore garantiti vs ACQUISTO da una parte pende la bilancia o per meglio dire non si può avere la moglie ubriaca e la botte piena.

        • Se no .fosse che faccio 6000 km/anno con il Lexus e quindi non ha nessun senso cambiarla (prima ne facevo 40.000 all’anno). Mi sarei già preso una model S 100 a 35k euro..

    • Concordo 100%. Anche perché l’imprevisto può capitare a tutte le auto il giorno dopo l’acquisto: alla peggio fai un incidente con colpa e butti l’auto… Quindi se sei quello che cambia l’auto ogni 4 anni meglio il NLT con kasko che ti costa ma ti serenizza davanti a qualunque evento, altrimenti anch’io sono per il nuovo da tenere ad oltranza e ammortizzare sempre più sul lungo periodo. Riguardo l’usato mi fiderei solo di una Tesla di 3-4 anni (quindi con ancora 4 anni sul powertrain) certificata e venduta da Tesla stessa (sul loro portale) fino a 80mila km… con 10-15mila km/anno, vai avanti altri 10 anni almeno e arrivi a 200mila. Dopodiché quando è ora è ora.

  12. Io volevo fare due commenti , certo la ID3 non è stata la migliore negli ultimi tempi ma , sta soddisfando i suoi bisogni ? Ne è soddisfatto ?
    Quanto impatterebbe oggi l opzione di vendita ed aggiunta di nuove Euro per comprare una ibrida ? Io penso almeno 15 20 k . Ne vale la pena ? Io mi terrei quella che ho , se soddisfa i miei bisogni .

  13. Invito il “dubbioso” a guardare un bel video di quattroruote su YouTube,sull’efficenza residua delle batterie dopo tanti km. La tesla addirittura 430.000….

  14. fai 13.000 km l’anno e ti fai problemi per l’autonomia? io ne faccio 25.000 e sono felicissimo. In VW ti hanno risposto che una batteria “adesso” costa 15.000 euro e può essere anche vero ma se guardi i grafici dell’andamento del costo di una batteria, vedrai che decresce quasi in maniera esponenziale, tanto che la stessa CATL (fornitore batterie Tesla) ha annunciato che entro il 2025 il costo delle batterie sarà dimezzato e tra 8-10 anni sostituire la batteria sarà accessibilissimo. In quanto alla svalutazione, anche le endotermiche fra qualche anno saranno ancor più svalutate. Per quanto riguarda i costi di gestione, non guardare solo al risparmio di carburante ma anche alle spese di manutenzione che per una elettrica sono quasi inesistenti. Consiglio? non appena saranno disponibili gli incentivi, compra una Tesla e vai tranquillo!

    • -In VW ti hanno risposto che una batteria “adesso” costa 15.000 euro (…) entro il 2025 il costo delle batterie sarà dimezzato e tra 8-10 anni sostituire la batteria sarà accessibilissimo.-

      Esatto! Ed è qui la presa per le terga!
      Perchè se da un lato è vero che il prezzo delle batterie sta scendendo parecchio, dall’altro è altrettanto vero che ad oggi (e per chissà quanto tempo ancora in assenza di correttivi legali) per cambiare la batteria di una ID3 bisngnerà per forza andare comunque a morire in Volkswagen.

      Dove diranno una cosa tipo: “il calo è vero ma tarapia tapioca come fosse antani, con l’indice che stuzzica, e guardi anche lo scappellamento a sinistra perchè sono comunque 15.000 euro per la sua batteria”.

      Capisce perchè dico che il problema va affrontato a martellate?

  15. -3) La garanzia della batteria è di 8 anni o 160.000km, dopo?-

    Vox clamantis in deserto.
    Ovvio che la vettura al 99% andrà benissimo anche all’anno decimo, undecimo, duodecimo et caetera, ma continuare a non considerare come possibile (o addirittura ovvio…) il problema commerciale mi lascia sempre a bocca aperta.

    -4) In VW mi hanno detto che la sostituzione del pacco batterie ha un costo di circa 15.000€.-

    E questo fa il paio con quanto sopra.
    La questione, anche giornalisticamente, andrebbe affrontata “a martellate”.
    Questo tipo di prezzi non è minimamente sostenibile da parte dell’utente finale e non è nemmeno più credibile a livello di comunicazione visto che oramai si sa cosa costano oggi “all’ingrosso” le batterie.
    Questo è un problema, vero o percepito che sia, che può semplicemente ammazzare la mobilità elettrica. Quindi, in primis, i produttori tra l’altro.

    -conviene tenermela?-

    Mi perdoni la “crudeltà”, ma d’acchito mi viene da dirle: ormai che l’ha comprata, se la vettura le va bene (e non vedo perchè non dovrebbe) se la tenga fino alla morte.
    Della macchina intendo.
    Arrivi fino in fondo e a quel punto saranno passati abbastanza anni per capire se le cose effettivamente hanno preso una certa piega oppure no.

    Io farei così.

    • Perchè non ti poni lo stesso problema per la scadenza della garanzia sulle auto termiche? Sostituire un motore costa meno, ma anche 5-6 mila euro non sono noccioline. Mi risponderai: al 99% non dovrò mai sostituirlo. Infatti, idem per le batterie.

      • Massimo perchè fai finta di non sapere che un problema commerciale si basa più spesso sul “percepito” e non sul reale?
        Lo sai benissimo.

        Il guaio è che anche se il “percepito” è solo aria fritta, comunque ci devi picchiare contro la testa, piaccia o no.
        Sono dinamiche che ohimè conosco perfettamente.
        Non so più come fare a scrivre che non hanno quasi niente a che vedere con la realtà tecnica, ma ci devi per forza convivere.
        Specie se si parte da una posizione di aperto scetticismo come quella a cui assistiamo.

        Per esempio: ti devo fare l’elenco dei difetti “presunti” che vox populi molte moto si sono portate dietro da un modello all’altro (magari completamente diversi fra loro!!!) solo perchè la moto XYZ del 1984 aveva manifestato il difetto?

        Hai presente la Yamaha TDM?
        Nella mente di molti, il cambio della TDM è stato “fragile” per anni solo perchè le prime 850 effettivamente avevano manifestato un problema.
        Fa niente che nel frattempo è stato risolto e anche alla svelta e che negli anni il motore sia stato completamente rivisto passando addirittura a 900 cc.
        Parlavi con la gente… Yamaha TDM? bella moto sta 900… Ma il cambio regge, vero?
        No way. Funziona così. Mi spiace. Ma davvero.

        Sono perfettamente d’accordo che è “materia da idioti”, ma ti giuro: con dolore ti dico che la questione va affrontata.
        Te lo dico “da professionista” se mi vuoi dar credito e se ritieni che la mia esperienza abbia un qual certo valore.

        Altrimenti amen, ti lovvo lo stesso. 😉

        • ho tenuto la TDM 850 2GEN. per 10 anni … tantissimi percorsi 1000curve in collina/montagna (pochissima autostrada .. mia moglie è “allergica”), tantissima città (e continue cambiate)…. cambio sempre a posto (a parte che secondo me era scalato male).

          • Il problema era sulle primissime, è bastata una boccola di rame (o di bronzo?) sull’alberino del preselettore e tutto è andato a posto. Ma le confermo che la storia è andata avanti anni nelle leggende tramandate di padre in figlio… ☝️☝️☝️👴👴👴🤦‍♂️🤦‍♂️🤦‍♂️

  16. Il rischio tecnologico è l’unico rischio che ho sempre ritenuto decisamente pericoloso e per questo le mie due auto elettriche non le ho comprate, ma finanziate. Vero che ci si espone a dei costi di finanziamento, ma è anche vero che un’auto elettrica ha una svalutazione difficile da calcolare. Lo stesso vale per le endotermiche in questo periodo, perchè l’abbassamento del costo delle batterie elettriche e il prevedibile
    allineamento dei costi tra endotermiche ed elettriche, a cui occorre aggiungere i costi di gestione che rimarrano più competitivi, le endotermiche, al di là degli ideologhi che ritengono che le caldaie consumino meno, verranno svalutate perchè non più convenienti. Siccome l’orrizonte è da qui a 36/48 anni si può ritenere che in questo periodo l’allineamento possa avvenire se l’industria europea riuscirà a mettersi al passo della Cina.

      • Si tratta dell’orizzonte che si pone chi accede ad un finanziamento, ad esem pio quest’anno scade il finanziamento della mia prima e la restituisco, perchè tecnologicamente ormai molto vecchia, si tratta di una Peugeot e208 del 2020. Si tratta di un’auto elettrificata e oggi non rifarei la stessa scelta. Ho una KIA EV6 e la differenza tra una elettrificata ed una elettrica e le efficienze che già nel 2022 si registravano rendono tecnologicamente obsoleta la 208. Ora dovrò prendere una seconda auto che sarà senz’altro elettrica e continuerò con i finanziamenti e per questa seconda il prossimo cambio sarà per il 2027/28.

        • Sì grazie Roberto, mi riferivo al lapsus dei “36/48 anni”, era evidente che dovevano essere necessariamente mesi 🙂

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