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Salvini: casco, targa e assicurazione per monopattini e biciclette. Ma davvero?

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Da 500 a 1000 euro di bonus per acquistare ebike e cargo bike elettriche

Nel Codice della strada verrà davvero introdotto l’obbligo di targa, casco, assicurazione e frecce anche per monopattini e biciclette? Questo è quanto prospettato da Salvini, ma succederà davvero?

L’occasione è stata quella del question time alla Camera. Il protagonista: Matteo Salvini, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. L’argomento: le nuove norme per la sicurezza che verranno introdotte nel Codice della Strada.

Non si parla ovviamente solo di biciclette e monopattini, anzi. Fortunatamente le priorità sono le morti stradali e il come ridurle. Il nemico numero uno è la guida in stato di ebrezza e per contrastarla Salvini annuncia pene severissime, controlli e anche “l’ergastolo della patente”, con sospensione a vita del titolo di guida. L’annuncio che più fa più chiacchierare però è quello che riguarda la stretta su bici e monopattini.

Monopattini e bici equiparati ad auto e moto?

Per ora si tratta di parole, ma la direzione sembra comunque quella dell’introduzione di obblighi per la mobilità leggera. Le questioni sul tavolo sono tre: obbligo di casco, frecce e assicurazione.

Per quanto riguarda le frecce l’obbligo per i monopattini c’è già e potrebbe essere introdotto anche per le due ruote a pedali. Il tutto probabilmente finirebbe in un’infruttuosa situazione dove la legge c’è, in pochi la rispettano e nessuno controlla. Ad oggi il codice della strada ad esempio prevede che i “velocipedi” siano dotati di doppio impianto frenante, luci anteriori e posteriori, segnalatore acustico (campanello) e dispositivi rifrangenti sui pedali. Quante delle bici in circolazione ad oggi rispettano queste disposizioni? Quante multe vengono fatte ogni anno?

L’assicurazione, aspetto strettamente connesso all’adozione di una sorta di targa, è il più complesso da introdurre e potenzialmente il più impattante. Nel caso venga realmente introdotto sarà necessaria una notevole infrastruttura burocrazia a sostegno della creazione e gestione di un registro dei velocipedi e dei monopattini. Poi sarà da giocare la partita delle assicurazioni con la creazione di apposite offerte. Quanto potrebbero costare? Poche decine di euro sarebbero sufficienti?

Infine il casco, in Europa generalmente non è obbligatorio anche se in diversi stati è imposto al di sotto di una età che può variare dai 12 ai 18 anni. In Italia per le biciclette è fortemente raccomandato, ma non è obbligatorio per nessuno. L’educazione negli ultimi anni ha portato grandi risultati e sono sempre di più quelli che prima di mettersi alla guida indossano il casco. L’utilità del casco è fuor di dubbio, ma renderlo un obbligo aumenterebbe realmente il numero di chi lo usa rispetto a chi già lo fa?

ANCMA contraria e preoccupata

Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) con un comunicato stampa «esprime forte preoccupazione e prende posizione contro la proposta di introdurre assicurazione, targa, casco e frecce obbligatori per le biciclette.

Si tratta di misure che non vanno nella direzione di ottenere maggiore sicurezzacontinua il comunicato –, per la quale serve un impegno strutturale ed educativo a tutela di chi utilizza la bicicletta, che è un utente debole della strada».

Un “autogol” per l’Italia

«Abbiamo già avuto modo di inviare lo scorso marzo una lettera dettagliata al ministro competente, attraverso la quale – ha rimarcato il presidente di ANCMA Paolo Magri – non solo abbiamo sottolineato il valore del comparto ciclo, che in Italia genera un volume d’affari di oltre 3,2 miliari di euro, ma abbiamo anche evidenziato che il nostro sarebbe l’unico Paese in Europa ad introdurre questi obblighi. Questa riforma sembra oggi più contro la diffusione della bicicletta, che a favore di una maggiore sicurezza sulle strade: penalizzare la leadership della nostra industria sarebbe un autogol”.

Come andrà a finire?

Mettere nello stesso macro tema “Sicurezza” le morti a causa della guida in stato di ebrezza e la targa sul monopattino suona stonato. Politiche come l’alcolock possono avere un reale impatto sulla sicurezza mentre per quanto è di nostra competenza, la mobilità leggera, sono probabilmente altre le strade da percorrere prima dell’imposizione di ulteriori obblighi. Creare una cultura della sicurezza attraverso comunicazione ed educazione, ad esempio, sta portando grandi risultati. Per non parlare di quanto la creazione di infrastrutture ciclabili aumenterebbe la sicurezza, ben di più che targa e frecce. Anche la riduzione della velocità massima a 30 km/h ha dimostrato che la mortalità in caso di impatto cala di circa 6 volte. Ma su questo Salvini si è già espresso decisamente contrario.

A prescindere da considerazioni di merito, quanto annunciato dal vice premier è realmente fattibile? Verrà realmente fatto? Una risposta ovviamente non c’è: certamente è fattibile, ma è già meno probabile che venga fatto.

Iniziamo da targa e assicurazione. Tra gli annunci fatti è il più complesso da mettere a terra e la partita potrebbe risolversi con una soluzione intermedia. Magari restringendo l’obbligo solo ai monopattini o solo ai veicoli a motore, includendo anche le eBike. Questo solleverebbe decine di milioni di biciclette dall’obbligo di assicurazione. Lo stesso potrebbe succedere per le frecce, già di legge sui monopattini e magari in futuro previste anche per le sole eBike.

Anche per il casco si potrebbe raggiungere una soluzione meno incisiva con l’obbligo limitato fino a una certa età, magari 14 o 16 anni.

L’esame del disegno di legge sarà in Parlamento entro fine mese. e dopo i grandi annunci pubblici si spera che in sordina si arrivi a più miti consigli. Insomma, è pur sempre vero che “la politica è l’arte del compromesso”.


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94 COMMENTI

  1. In Italia ci sono 2,6 milioni di conducenti che circolano senza assicurazione Rc Auto. La stima è stata indicata dal presidente dell’Ivass Luigi Federico Signorini durante un evento tenutosi a Roma. Si tratta del 6% degli automobilisti.Dic 26, 2022

    Non sarebbe pi furbo cercare di regolarizzare questi?
    Ah già questo è il governo che vuol fare le multe all’estero!!

  2. comunque, se anche il buon “caprone manicheo” xe d’accordo con targa e affini, vuol dire che il “problema posto” è tale solo perché lo ha detto salvini..

  3. Vabbè poi voglio vedere chi ferma i ragazzini di 14/15 anni chiedendo l’assicurazione, la targa….
    Già sono 2 o 3 anni, non ricordo, che è obbligatoria l’assicurazione per sciare, ma nessuno me l’ha mai chiesta, pur avendo io una assicurazione che copre sia me che i famigliari (anche per le bici) e il casco lo uso sempre, sia per sciare che per la bicicletta, visto che con i miei figli facciamo spesso molti km, non il giretto del parco.

    Ma chi ti ferma? Questo è il problema.

  4. Meno male che siamo in uno stato di diritto, va bene la sicurezza ma vorrei delle semplificazioni, non ulteriori complicazioni tecniche e burocratiche. Il tutto con un ulteriore aggravio di costi.

    Non si farebbe prima a sostituire tutte le poilzze RC veicoli con una RC persona?

    Ognuno personalizzerebbe la polizza con ciò che vuole utilizzare (auto, moto, bici, droni, barche, etc…) e chi non ha la copertura pagherà in proprio o con lavori sociali/forzati (ci sono tante strade da sistemare, come fecero i prigionieri dell’esercito spagnolo sulle strade per il Teide).

    Io, per esempio, ho sottoscritto una RC famiglia per tutelare noi ed il prossimo da eventuali danni dei bimbi. Non basta il “Non sono stato io. Non lo faccio più…”

    “Ti prego baby, lo sai che ti amo. Non avrei mai voluto lasciarti, non è stata colpa mia. Davvero, sono sincero. Quel giorno finì la benzina. Si bucò un pneumatico. Non avevo i soldi per il taxi! Il mio smoking non era arrivato in tempo dalla tintoria! Era venuto a trovarmi da lontano un amico che non vedevo da anni! Qualcuno mi rubò la macchina! Ci fu un terremoto! Una tremenda inondazione! Un’invasione di cavallette!” (cit. mitico James Belushi)

    • /// Non si farebbe prima a sostituire tutte le poilzze RC veicoli con una RC persona?
      Ognuno personalizzerebbe la polizza con ciò che vuole utilizzare (auto, moto, bici, droni, barche, etc…) […]
      Io, per esempio, ho sottoscritto una RC famiglia \\\

      Ma non è giá cosí ? Quasi tutti hanno RC famiglia + RC auto a seconda dei loro rischi specifici. Credo che basterebbe sensibilizzare ( in modo piú o meno “coercitivo”) i pochi che non tengono conto di tutte le eventualitá..

      • Non proprio, intendevo assicurare le persone e non ogni singolo veicolo (se contiamo anche biciclette, monopattini, droni e chissà cos’altro potrebbe arrecare danni a terzi).
        Noi, in periferia, non abbiamo i rischi dei grandi centri urbani mentre andiamo a 10 km/h in bicicletta e dovermi mettere il casco e fare un’altra polizza, onestamente, non mi piacerebbe

    • comunque non è farina del sacco di Salvini ma è una proposta che cala direttamente dalla commissione Europea , la stessa che sta chiedendo l’introduzione di un dazio d’importazione delle bici e monopattini elettrici dalla Cina per il fenomeno dumping, la stessa che ha emanato il provvedimento 2021/2118 per il quale da Dicembre 2023 tutti i veicoli non circolanti anche se in aree private o in garage dovranno obbligatoriamente essere assicurati RC e non sarà più possibile alcuna sospensione , l’unico caso in cui l’assicurazione non sarà obbligatoria e a seguito di radiazione del veicolo

      “EQUIPARAZIONE DELLE AREE PUBBLICO/PRIVATE
      L’obbligo assicurativo per un mezzo scatta sempre ed è dunque connesso alla sua idoneità a un “utilizzo conforme alla sua funzione abituale” (quella di circolare) e non è più legato all’ambito spaziale in cui avviene la circolazione (da intendersi quest’ultima nella sua oramai ampia accezione anche di sosta o fermata).
      In sostanza quanto all’ambito spaziale in cui la circolazione si svolge, riferito dalla legge all’articolo 122 Cap in relazione alle “strade di uso pubblico o […] aree a queste equiparate”, in cui le aree equiparate erano ormai per giurisprudenza quelle costituite da zone di proprietà privata aperte a un numero indeterminato di persone, non sarà più dirimente quest’ultimo requisito, essendo di per sé sufficiente che il veicolo, sebbene in area privata anche chiusa al pubblico, sia idoneo a un “utilizzo conforme alla sua funzione abituale”, così come si era anche già pronunciata la Corte di Cassazione a Sezioni Unite (n. 21983) il 30 luglio 2021. “

  5. /// il nostro sarebbe l’unico Paese in Europa ad introdurre questi obblighi \\\ In effetti eventuali misure “drastiche” potrebbero essere mal digerite dai turisti stranieri, o quanto meno viste come provvedimenti di facciata che non incidono sull’inefficienza di fondo purtroppo esistente in vari settori. E’ cosí difficile rinunciare alla demagogia e ispirarsi ai Paesi che hanno una incidentalitá ciclistica inferiore alla nostra ?

  6. Ho comprato la bici “elettrica” nel 2017 se non ricordo male. Forse addirittura 2016?
    Boh, chissene: è solo per dire che ce l’ho da tempi non sospetti.

    Effettivamente se dovessi targarla, assicurarla e dover mettere per forza il casco sarei ipocrita se dicessi che la cosa non mi da fastidio.

    Perchè a quel punto, va da sè, che mi compero un motorino. E siccome con la patente della macchina (che ha anche la Signora ovviamente) si può guidare fino al 125, mi compro un 125. Che cercando bene si trova bellino e con ruote alte (Sym Symphony, Kimko agility) a meno di 2500 euro. Non si pedala, consuma pochissimo, manutenzione minima, si va in giro in due comodamente, unico limite niente autostrada.

    Non dico che la cosa non abbia un suo motivo di essere.
    Però o la si studia molto bene, oppure si rischia l’effetto boomerang di cui sopra

    • Sarà che sono della generazione X ma la penso come te.
      E immagino che hai anche una e-bike illegale che fa i 45 km/h 😂

      • 😂😂😂

        No, la bici è tutta originale. In ogni caso ne sono contentissimo, e contando che non è di gran lunga il mio mezzo di locomozione principale, comunque occhio e croce almeno 2500 km dovrei averli fatti tutti. Che immagino siano niente per chi invece ci va in giro seriamente, ma intanto li ho fatti.

        • E TAAAAAC!

          Stamattina, dopo anni di onesto funzinamento, mi si è “svampato” il caricabatteria.
          Panico passeggero (perchè sulle prime temevo fosse la batteria morta) poi 50 euro (ohimè) e mi è passata la paura.
          (si, lo so, su amazon si trova a meno… ma io volevo risolverla subito. anche l’urgenza ha un suo costo).

          D’ora in poi per scaramanzia non parlo più della mia bici. ahahaha!

  7. Ma seriamente qualcuno mette in discussione la bontà di azioni del genere?

    innanzitutto il casco, che salva la vita, e di ragazzini morti per essere caduti con il monopattino ce ne sono stati tanti (ne basta uno solo).
    Ma poi che probelma c’è ad avere targa e assicurazione? Io ho subito un incidente mentre ero in auto con uno in bici che mi ha completamente ammaccato uno sportello venendomi addosso perché ovviamente il tipo non si era fermato a un incrocio, e andando abbastanza veloce con bici e corpo mi ha sbattuto sulla fiancata, nel mentre che uscivo dall’auto si è alzato ed è scappato, e non ho potuto inseguirlo nel traffico. Magari se avesse avuto la targa l’avrei presa e avrei potuto chiedere i danni e se ci fosse stata un’assicurazione non ci avrei rimesso.

    Fa sorridere che i lettori di un sito di mobilità elettrica, che decantano virtù morali superiori rispetto all’ambiente, poi contestino delle norme che salvaguardano il senso civico.

    • guarda che obbligare al casco i ciclisti
      significa semplicemente spostare la colpa delle morti da incidente
      dalla causa reale, ciclabili assenti e automobilisti delinquenti,
      allo specchio per le allodole: caro ciclista sei morto ma è colpa tua.

      inoltre costa molto di meno!
      allo Stato quasi zero, al ciclista…beh, casco più assicurazione più revisione del casco… facciamo 100 euro l’anno?

      fare le ciclabili costerebbe di più! allo Stato….

      • Scriverebbe un noto moderatore di VaiElettrico: questo è benaltrismo. Le 2 cose non sono in contrapposizione ma sono complementari, non è che Salvini ha abolito le ciclabili per obbligare le persone a mettere il casco, sono ambiti diversi: Salvini a livello nazionale può modificare il codice della strada, tocca ai sindaci a livello locali fare i progetti per le ciclabili e magari farseli finanziare coi soldi del PNRR. Se il tuo sindaco non lo fa va a protestare in comune, non con Salvini.

        • non è benaltrismo e so che lo sai e butti la palla di là.

          non è benaltrismo:
          è chiedere a te che ci spieghi come le cose dovrebbero andare (rispetto ai contenuti io concordo!)
          se hai due metri e due misure

      • Ciclabili assenti – e su questo sono d’accordo: effettivamente, almeno dove abito io, sono piuttosto scarse (anche se ultimamente ne stanno facendo di nuove). Però, come scrive Enzo, sono le Amministrazioni locali che principalemnte se ne dovrebbero occupare. E vedo purtroppo pessimi esempi, tipo una ciclabile ricavata “a scavalco” su una strada a doppio senso, pericolosissima soprattutto per i ciclisti. Oppure un progetto per un’altra affiancata ad una strada di grande traffico con limite di velocità a 60 kmh che prevede l’abbattimento di una settantina di platani secolari e la copertura di un fosso d’irrigazione di valore storico “perché non c’è spazio.
        D’altra parte, per continuare con il benaltrismo che pare piaccia, “automobilisti delinquenti” dimenticando apparentemente i “ciclisti delinquenti”. Vengono sempre citati i numeri degli incidenti con vittime su due ruote (soprattutto ciclisti, ma anche monopattinisti, motociclisti ecc.), però non ho mai visto dati su quanti siano sul totale i casi in cui la responsabilità era in gran parte o del tutto del biruotato… Ma tanto è facile parlare solo degli “automobilisti delinquenti” versus i poveri “utenti deboli”, che ripeto e sottolineo non sono solo i ciclisti.

      • Ma scherziamo? argomentazioni nulle.

        Si può cadere in bici o con il monopattino anche nelle migliori condizioni di viabilità, per puro errore del conducente. Qual è il prblema a salvarsi al vita con il casco?

        • ma infatti il problema non è il casco:
          il problema è la distrazione di massa, parlare dei caschi ai ciclisti per distogliere l’attenzione dalle ciclabili assenti, ottenendo così l’effetto annuncio, l’effetto “colpa dei ciclisti”, e un aiutino anche solo piccolo agli amici del termico.

          colpaccio, direi, no?
          possibile che siano ancora sconosciute e stupiscano queste tecniche di comunicazione?

          • Ma scherzi? Aiuto agli amici dell’endotermico?

            Perché le auto elettriche non investono i ciclisti? Le piste ciclabili si fanno eventualmente dove è possibile farle, per il resto i ciclisti che percorrono le vie contromano io li trovo tutti i giorni…

          • @dubbioso
            già già solo io ci vedo un aiuto agli amichetti produttore di SUV, che sono in larghissima parte endotermici, già già sono un complottista ….

            “…Le piste ciclabili si fanno eventualmente dove è possibile farle..”: eh, beh, certo,, eventualmente e solo dove proprio proprio proprio si può, sia mai che ‘sti stronzi di ciclisti abbiano pari dignità di circolazione, prima vengono quelli che si spostano per questioni serie, cioè per lavoro e quindi su 4 ruote meglo se ingombranti!

            già già già, tutti comunisti in Belgio Olanda Germania Danimarca (per dire) o anche a Barcellona, dove i ciclisti a lavorare ci vanno in bici!
            mica è una cosa fattibile a Torino Pavia Cremona Milano Roma Vicenza e Pordenone, ma scherziamo? in questi posti non c’è tempo per queste fighettaggini, tocca muoversi in fretta, con il SUV in tangenziale andiamo a comandare, in coda ..

  8. Fare qualcosa per la sicurezza in bicicletta limitando la bicicletta e non chi la mette in pericolo. Ci risiamo.

    • Quindi l’introduzione di casco e targa obbligatoria per i cinquantini decisa anni fa fu una limitazione? Io ne vedo sempre di più in giro …

      • Ma dove li vedi tutt questi 50ini in giro? Io sul tragitto casa-lavoro li conto sulle dita di una mano, mentre nella mia adolescenza, quasi tutti avevano lo scooter 50… dai, sii onesto.

        • E secondo te non si vendono come una volta per via del casco o della targa? Ma dai … sono tutti interessati ad altro, ci sono altre priorità, lo scooter ai nostri tempi ci serviva per raggiungere la comitiva la sera e da lì partire a fare un tour in moto per la città, adesso i minorenni sono su instagram, snapchat, tiktok e qualcuno pure su onlyfans.

          O vuoi dirmi che tu a 14 anni avresti rinunciato alla tua Aprilia RX 50 o al Phantom F12 perché ti obbligavano a mettere il caschetto? Su su … Tra l’altro l’obbligo del casco quando ero minorenne io c’era e ti garantisco che in Campania nonostante l’obbligo c’erano quasi più scooter e moto che auto, ovunque andavi sembrava di essere in un gigantesco motoraduno …

          • Enzo, probabilmente sei fuori dal giro da un po’, ma hai idea dei costi oggi di una patente AM e dell’assicurazione di un 50cc per un minore? Per 2 anni d’uso devi investire migliaia di euro, quando a 16 anni puoi prendere una più utile A1 e se resisti ancora un po’ arriva la B. Quando ero ragazzo il corso e l’esame per il patentino per i minori veniva tenuto a scuola nelle ore extra. E tutti mettavamo il casco.
            Il problema non sono i social, ma i costi.

    • Beh, limitare la bicicletta aiuterebbe chi viene messo in pericolo dalla stessa. E su questo non ci risiamo. In Italia non ci risiamo mai stati.

  9. A quando .. casco, assicurazione e targa per andare a piedi ?

    stanno studiando dove mettere la targa ?

    o temono che l’utente lo sappia già ..

    sò cininico e pure satirico

  10. Alcune considerazioni:
    1) Ridurre velocità da 50 a 30Kmh riduce il numero di morti, certo e sicuramente se rifuciamo la velocità a 0 abbiamo eliminato completamente i morti da incidenti stradali.
    2) ho una bici a pedalata assistita velocità massima 25Kmh quando andavo con quella normale (stesso percorso molti anni in meno alzia Fiume Adda per intenderci) mantenevo una media di 30Kmh adesso quando arrivo a 28 il motore diventa un freno che mi costringe a rallentare….. Però posso ancora fare il percorso di 30 anni fa…
    4)Questa mattina in auto sono stato mandato affa da tre ciclisti che viaggiavano occupando l’intera corsia uno affianco all’altro perchè gli ho suaonato prima di tentare un sorpasso azzardato.
    Sono perplesso

    • Dov’è finito il punto 3?

      Comunque concordo con tutto e con le targhe e le dashcam la vedo dura per i ciclisti continuare a poter viaggiare affiancati come oggi e farla franca …

      • D’accordissimo, vado molto in bici, faccio il possibile per rispettare il codice e purtroppo vedo alcuni ciclisti anche compagni di uscite, che fanno cose sbagliate e mi arrabbio.
        Detto questo alcune volte anche i ciclisti si sorpassano e quindi si può anche portare pazienza un attimo e poi sorpassare, senza fare tante tragedie.

        Quello che invece non va proprio bene è il “…farla franca…” che sia chiaro vuol dire una multa dove la legge lo prevede e non essere insultati, arrotati, buttati in un fosso, cosa che invece sembra essere desiderio di alcuni automobilisti, sottolineo alcuni.

    • mio fratello, da me definito “ciclosuonato”, quando guida l’auto odia i ciclisti..
      il manubrio di una mountain bike si avvicina al metro di larghezza: mettete 2/3 bici al pari (la chiacchiera è necessaria altrimenti i pedali non girano) e fate 2 conti dello spazio impegnato.

      poi il ciclista aborra le ciclabili: qualcuno ne ha mai visto uno percorrerle?

      PS: qualcuno infine un giorno mi spiegherà il senso della mountain bike solo per strada e in pianura..

      • Il senso di una mountain bike in strada e pianura è come il senso di un SUV alto 3 piani o una moto da enduro in città…

  11. ARMI DI DISTRAZIONE DI MASSA. QUESTI HANNO 200 MILIARDI DI EURO DA SPENDERE IN COSE SERIE E SONO LI’ CHE PERDONO TEMPO A PARLARE DI COSE DA FARE DOOOOOPOOOOO….
    DEI RAVE PARTY – DELLA MATERNITA’ SURROGATA – DEI BARCONI – DELLA CARNE SINTETICA – DELLE BICICLETTE DA TARGARE. (sì, sto gridando).

    Populino che si mette a discutere di menate.
    Targare tutte le biciclette d’Italia = operazione da pazzi felpaioli ubriachi.
    Stiamo parlando di circa 5000 incidenti all’anno in cui uno dei due conducenti è in stato di ebrezza e per cui esiste già una legge che mette in ginocchio chi viene trovato fuori dai limiti. E pure una legge europea che obbligherà con sistemi automatizzati alla rilevazione del tasso alcolemico fra qualche anno.

    Targare tutte le biciclette + monopattini + overboard + tricicli dei bambini + pattini a rotelle + sedie a rotelle + targhiamo anche i pedoni e i cani.
    Mettiamo una r.c. obbligatoria su ogni cosa che circoli sulla strada e pure sulle foglie che sulla strada ci cadono e ci transitano.
    Salvini è praticamente il genio della distrazione di massa.
    Adesso che il governo ha 200 miliardi di euro da spendere per le cose serie lui se ne esce con una boiata di portata nucleare, è periodico, come un settimanale.
    Uno che è stato deriso pubblicamente in parlamento Europeo perché in parlamento non ci andava a lavorare, uno che su instagram si fa le fotine con la pupa mentre se la limona mentre le scadenze al 30 di giugno sono praticamente come raggiungere la luna arrampicandosi sugli specchi.

    Forse così si spiega la sua servile accondiscendenza con quello di Mosca.
    Cioè…. abbiamo l’inflazione al 8+6.5% e questi si preoccupano delle biciclette da targare?
    Ma si sono fumati l’impossibile? (citazione tratta da un noto comico).
    E noi stiamo qui a discutere dicendo che comunque è cosa buona e giusta?
    Sì… dai… alla fine cerchiamo di essere buonisti e diamogli ragione a questo Anchorman del governo alla frutta.
    Peccato che sia I R R E A L I Z Z A B I L E.
    Quando arriva la troica? speriamo presto.

  12. Ma guardare ogni tanto gli altri, no?
    Per quanto riguarda le biciclette, in molte città del nord Europa non mi pare ci siano targhe e assicurazioni (anche se di quest’ultime se ne può parlare), ma in compenso c’è più educazione stradale da parti di tutti gli utenti, ci sono infrastrutture migliori (o quanto meno meglio delimitate) e ormai le “zone 30” sono sempre di più.

    • Ok, Oggi Salvini ha già fatto retromarcia (ha detto che le misure serviranno solo per i monopattini). Era la volta buona per migliorare la sicurezza dei ciclisti, peccato che era solo uno dei tanti proclami che non portano a niente.

      • La sicurezza dei ciclisti? Dovrebbero essere loro stessi. Io non vado a correre sull’Aurelia, ma al parco, la bicicletta non è un cicloMOTORE, quindi per strada nemmeno dovrebbe andarci.

        • E questa è la scemenza più grossa mai scritta.
          Quand’è e se ci saranno piste ciclabili con diritto di precedenza su auto e moto, allora forse ne possiamo riparlare.

  13. Il mancato rispetto della legge è un problema secondario anche se importante. Il fatto che la legge esista, però, conta moltissimo. Questo perché se un automobilista investe un pedone di notte, il fatto che questi viaggiava senza fari, catarifrangente e casco può fare la differenza ai fini della pena: è vero che ti ho investito, ma se batti la testa sul marciapiede e non porti il casco obbligatorio per legge va considerato.

    Concordo con il provvedimento. C’è un punto che è molto critico: la targa per le normali biciclette senza motore elettrico. Da come l’ha messa giù Salvini potrebbero essere coinvolte anche loro nel provvedimento. Se fosse vero, allora dovrebbe costare pochissimo e non deve portare ulteriori aggravi per evitare di scoraggiare l’andare in bici. Se fatto bene, in realtà, questo provvedimento potrebbe aiutare a diminuire il fenomeno dei furti e andrebbe legata la targa al numero di telaio della bici almeno per i modelli che ne sono provvisti (per quelli vecchi si potrebbe pensare ad una punzonatura ad-hoc). Un altro beneficio potrebbe essere risalire al proprietario e auspicabilmente al conducente del veicolo: se una bici contromano provoca un incidente o colpisce uno specchietto oggi può farla franca e scappare, domani con la targa, le telecamere e i testimoni sarà più difficile.

    Infine, curiosità personale: ANCMA Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori sta facendo gli interessi del “ciclo”. Ma Motociclo e Accessori forse sono favorevoli al provvedimento …

    • Non ho capito. Sostiene che sia giusto introdurre l’obbligo del casco perché se un automobilista investe un ciclista possa avere una pena ridotta in virtù del fatto che la vittima non portava il casco? A mio parere il casco DEVE essere indossato perché salva la vita, non per altri motivi. Sul rispetto del Codice siamo tutti d’accordo.

      • Certo che il casco deve essere indossato perché salva la vita, ma io scompongo questo vantaggio in 2. Mi spiego.

        E’ lo stesso discorso della cintura di sicurezza. Se non indossare la cintura riguardasse solo se stessi, io leverei l’obbligo, ognuno decida liberamente della propria vita. So che in tanti non saranno d’accordo con me, ma così come c’è la libertà di bere, fumare, ingrassare, fare sport estremi, fare sesso promiscuo non protetto e in alcuni paesi anche di assumere droghe leggere, per me l’obbligo di indossare la cintura non dovrebbe esistere. Sono contrario al concetto di stato-papà che mi dice cosa posso o non posso fare della mia vita, al più uno stato-consigliere che mi consiglia cosa è giusto per me.

        Ma sia nel caso della cintura di sicurezza che del casco c’è un gigantesco MA per cui alla fine sono favorevolissimo all’obbligo di entrambi (e infatti io indosso sempre la cintura anche per fare pochi metri in auto e questo da quando avevo 18 anni). La cintura di sicurezza protegge anche “il colpevole”: facendomi io poco male lui sarà chiamato a rispondere per il poco danno che ha fatto.

        • @enzo
          “Se non indossare la cintura riguardasse solo se stessi, io leverei l’obbligo, ognuno decida liberamente”
          ma siccome riguarda anche gli altri allora ben venga l’esistenza dell’obbligo.

          concordo con te.

          questo ragionamento vale anche per quando fai i 180km/h in autostrada, però?

          • I limiti di velocità devono essere ragionevoli e connaturati al traffico. Di recente il tar ha annullato un provvedimento del comune di Perugia che stabiliva limiti esageratamente bassi per le bici (perché non aveva i soldi per asfaltare la strada).

            Quando dici che i 180 km/h in autostrada andrebbero vietati allora stai dicendo che tutti i tedeschi sono criminali eppure lì il numero di incidenti è inferiore che in qualunque altro paese occidentale. Altrimenti mettiamo il limite di velocità in autostrada a 50 e così siamo a posto, a 50 km/h puoi sopravvivere anche a un frontale se hai un’auto con 5 stelle ai test euro’ncap. Che dici, abbassiamo il limite a 50?

          • Enzo, sta mescolando un po’ le carte per sostenere la sua tesi. Giusto per correttezza: quasi l’80% degli automobilisti tedeschi non viaggia oltre i 130 km/h nemmeno in autostrada. Potremmo dire lo stesso in Italia, nonostante i limiti? Poi se vogliamo ragionare specificatamente di incidenti, teniamo presente che più del 70% del totale avviene in ambito urbano dove da 30 km/h a 50 la differenza è abissale… se le vittime sono ciclisti o pedoni.

          • Ma io non voglio obbligare nessuno a viaggiare oltre i limiti. Il limite massimo è una cosa, il fatto che ci debbano andare per legge tutti è un’altra. Ognuno viaggia alle velocità alle quali si sente più confidente sulle autostrade tedesche e la cosa funziona ed è comprovata da anni di esperienza sul campo, tra l’altro su climi meno favorevoli dei nostri (noi con gomme estive, loro con gomme termiche e il rischio di neve e ghiaccio).

            La differenza è abissale per le vittime perché in città (dove i limiti sono comunque bassi) ci sono i soggetti deboli, quindi pedoni e ciclisti … senza casco.

            https://italy.representation.ec.europa.eu/notizie-ed-eventi/notizie/sicurezza-stradale-nellue-ancora-insufficiente-il-calo-dei-decessi-rispetto-ai-livelli-pre-pandemia-2023-02-21_it

            “tra i vari utenti della strada i ciclisti sono l’unico gruppo non interessato da un significativo calo di incidenti mortali nell’ultimo decennio. In Francia, ad esempio, i dati preliminari per il 2022 rivelano un aumento del 30% degli incidenti mortali per i ciclisti rispetto al 2019.”

            E in Germania non sono messi meglio:

            https://www.cicloturismo.it/targa-obbligatoria-per-biciclette-in-germania/

            Tra l’altro “nel 2018 l’UE si è prefissata l’obiettivo di ridurre del 50% i morti per incidenti stradali e, per la prima volta, anche i feriti gravi, entro il 2030” e noi siamo in ritardo e il Ministro chiamato a fare questo, che ci piaccia o no, è Salvini (che io non ho votato ma la maggioranza degli italiani sì). Quindi se per ridurre il numero di vittime si inizia col casco alle biciclette e ai monopattini io ci sto.

          • @enzo
            chi stabilisce la ragionevolezza?
            l’utente della strada o un ente superiore?
            perché, guarda, adesso c’è un ente superiore che lo fa

          • Tranquillo, quell’ente superiore sta per varare la targa alle bici obbligatoria, limitare l’uso degli autovelox e aumentare i limiti di velocità in autostrada a 150 km/h. Va bene così?

          • @enzo
            ” Va bene così?”
            a me no, ma mi adeguerò se del caso.

            a te non va bene di sicuro, tu non fai i 140 o 150 o 160,
            tu fai le gare in autostrada contro il tempo,
            è un pelo diverso, è trasgressione ed ebbrezza sulla pelle di chi è in macchina con te e chi nell’altra corsia.

            alzare il limite ti obbligherà ad andare ancora più forte…

          • @enzo

            ma tu non vivi in Germania
            e dei civili tedeschi al volante
            hai solo il mezzo,
            il resto che hai e che metti in atto (da cosa racconti) è italicissima burinaggine da tamarro del sud Europa, un “Enzo” molto da “un sacco bello” per capirci, ecco,
            condita e tenuta insieme da una dialettica che San Paolo ti fa’ una pippa

  14. salvini mi pare sul curriculum abbia come unica esperienza lavorativa 3 settimane da burghy, capirono prestissimo che era il caso di lasciarlo andare
    anche la premier mi pare possa vantare una unica esperienza come tata della progenie di Fiorello
    non è quindi il caso di meravigliarsi se per tutto quello che riguarda la mobilità assistiamo ad investimenti ovunque meno che in Italia

    • un pedone anche involontariamente può fare danni tremendi con uno sgambetto , un carrello della spesa (immaginarlo lanciato colmo dibottiglie d’acqua) è una tremenda minaccia, per non dire di un passeggino e chi più ne ha più ne metta , e perché non obbligare un ciclista ad indossare scafandro e tuta inviolabile invece di un misero casco ?

    • Se il marciapiede è pubblico o privato ma ad uso pubblico il fondo dovrebbe pagare. Ciò che il fondo non copre sono i danni alle cose, quelli alle persone dovrebbero essere coperti (magari ricordo male io)

      • Il fondo copre i danni cagionati dai veicoli a motore, nelle due diverse ipotesi di veicoli “scappati” e non noti oppure non assicurati (per i danni materiali c’è la franchigia). Si estende anche ai veicoli che circolano contro la volontà del proprietario. Diversa è la responsabilità per custodia o per insidia/trabocchetto del gestore della strada, ma qui parliamo di incidenti cagionati dalle bici, che si verificano con una certa frequenza nella mia città, e che non sono coperti da nulla. Basterebbe estendere la garanzia del fondo a tutti i veicoli, magari tassandoli una tantum, ed avremmo una discreta copertura. Non è che tutto quello che dice Salvini divenga automaticamente irricevibile:)

        • Ah scusa, avevo interpretato male, quando hai scritto “Oggi se un nullatenente ubriaco stira un bambino sul marciapiede nessuno paga” pensavo lo stirasse con la sua auto non assicurata e non con la bici. Sì, sospetto anche io che le bici non rientrino in quel fondo, non ne sono certo …

  15. Io personalmente sono d’accordo sul fatto che anche i mezzi come biciclette e monopattini vadano meglio regolamentati, oltre a fare maggior informazione. Non capisco come questa scusa di essere “utenti deboli della strada” sollevi ciclisti e chi va in monopattino dal rispettare il codice della strada e assumersi l’eventuale responsabilità di un sinistro. Se è vero che in un eventuale incidente è molto probabile che siano loro a ferirsi o rimetterci le penne, è anche vero che se l’incidente è stato provocato da un loro comportamento pericoloso o illecito, non è che il guidatore dell’auto coinvolta si diverta a finire a processo per lesioni per colpa altrui o a mandare la gente all’ospedale. Esempio di pochi giorni fa: io abito in una strada a senso unico, in cui i parcheggi sono a spina di pesce. Uscendo all’indietro con l’auto butto un’occhio anche dall’altra parte per sicurezza, ma poi mi concentro ovviamente dal lato da cui provengono le auto. All’improvviso è arrivata una bici sparata contromano e per poco non mi finisce sul paraurti. Stavolta non è successo niente, è andata bene, ma se non fosse stato così? La colpa sarebbe stata comunque prevalentemente mia anche se questo veniva contro mano a tutta velocità? Come mi sarei sentito se lo avessi investito? Quanta salute ci avrei perso? Sarebbe proprio giusto che le regole venissero fatte rispettare anche agli “utenti deboli”, che venissero fatte multe salate quando passano col rosso, vanno contromano, fanno manovre azzardate e pericolose. Invece non capisco perché si parli solo del fatto che delle regole più stringenti potrebbero disincentivare l’uso di biciclette e monopattini, e del fatto che sarebbe “difficile” far rispettare gli obblighi. Non è difficile, è solo questione di una volontà che non c’è culturalmente, perché siamo abituati che se si è gli “utenti deboli” è sempre colpa degli altri se si fa un incidente perché siamo quelli che si fanno più male, e perché fa strano fare la multa a una bicicletta, quasi che il codice della strada sia uguale per tutti ma per qualcuno più che per qualcun altro. Quindi io penso proprio che una maggiore responsabilizzazione, che passi sia da una maggiore informazione ma anche eventualmente dall’obbligo di targa e assicurazione, possa aiutare a cambiare la percezione diffusa per cui questi mezzi non hanno responsabilità per il modo in cui si comportano nella strada. Poi è chiaro che molti incidenti siano colpa degli automobilisti, ma penso che tutti gli utenti della strada debbano comportarsi secondo il codice e essere sanzionati quando lo infrangono.

    • Sono d’accordo con lei sull’importanza anche da parte dei mezzi su due ruote del rispetto del CdS. Non vedo però il collegamento reale con avere un’assicurazione o una targa.

      • Marco, Io penso che l’avere una targa sul mezzo e relativa assicurazione possa essere un passo per fare capire al possessore del mezzo che anche lui ha una responsabilità nel momento in cui esce in strada.

      • nel momento in cui sei rintracciabile previo targa, alcuni comportamenti smetti di averli (come in tutte le categorie, ci sono bravi e non).
        es: auto ferme in colonna e ciclista che passa a fianco e segna la portiera. se scappi ho la targa per trovarti, se non scappi cid e il danno lo rifonda l’assicurazione..

        non capisco questa presa di posizione avversa: per le moto non venne forse messo l’obbligo del casco? si, e all’epoca fui uno di quelli che si lamentarono (e spesso non lo mettevo). adesso non mi muovo senza protezioni.
        le moto/ciclomotori/scooter hanno smesso di essere vendute? no

        • Quindi la logica è quella di introdurre una legge costosissima per i cittadini perché ci sono ciclisti che potrebbero rigarmi la macchina e tra questi, ce ne sono alcuni che invece di fermarsi fuggirebbero. In quel caso, io scendo dall’auto, verifico il danno e prendo la targa (sempre che il ciclista vada molto, molto piano). Mi sembra macchinosa come cosa…

          Speculazioni a parte, il problema Erneso, quello veramente da risolvere, è riassunto nelle parole iniziali del suo esempio: “auto ferme in colonna e ciclista che passa a fianco”. Se invece di disincentivare l’utilizzo della bici lo favoriamo, chi è obbligato (per lavoro o altre ragioni) ad utilizzare l’auto non rimarrà incolonnato e non dovrà preoccuparsi di annotare targhe, andare in questura, sporgere denuncia e inalberarsi in un contenzioso dall’esito quantomeno incerto.

          • costosissima … 15 euro … https://www.amazon.it/GIMOCOOL-Bicicletta-Skateboard-Pattinaggio-Ciclismo/dp/B0C6PP7HF7/

            Vedremo poi il tipo di omologazione richiesta, ma intanto meglio questo che affidarsi alla propria chioma fluente (per chi ancora ne ha una …). Ce ne sono anche di carini con la lucina.

            Per le telecamere non citate sempre le Tesla? Quelle possono essere programmate per funzionare in modalità dashcam e riprendere a 360 gradi: https://www.youtube.com/watch?v=K54weVAYiEs ecco, con la targa questo proprietario non ci avrebbe rimesso 4000 dollari per la sua Tesla.

          • Non mi riferivo al costo di un casco, ma all’apparato burocratico necessario a gestire, in un Paese come il nostro, un registro di veicoli che a spanne potrebbe essere quasi il doppio di quello automobilistico. Mi permetto anche un consiglio Enzo, se compra un casco, investa qualche decina di euro in più e lo acquisti di qualità, deve salvarle la vita non solo evitarle di prendere una multa.

          • Marco dammi del tu. Io sono spendaccione su queste cose, avessi una bici avrei un modello di casco costosissimo, anche perché ne ho sentite di storie di caschetti che si sono spaccati anche con impatti leggeri. Oltre a verificare l’omologazione ECE 22-06, io andrei a leggermi anche qualche comparativa di crash test:

            https://www.tcs.ch/it/test-consigli/test/test-caschi-bici.php

            Questo di uvex ad esempio potrebbe essere un buon punto di partenza: https://www.amazon.it/dp/B08FC3BDFN ma probabilmente spenderei ancora di più …

          • No, non coglie il punto, l’effetto dell’assicurazione obbligatoria della bicicletta è che renderebbe più improbabile la fuga del ciclista che non avrebbe motivo di scappare in quanto a pagare provvederebbe la sua assicurazione.

            Come peraltro accade con le auto: a me non è mai capitato di dovere inseguire nessuno dopo un tamponamento.

          • Speculazioni: quello che è capitato a me non tantissimo tempo fa. Stavo andando al lavoro a piedi camminando su un marciapiede largo sì e no 1,5 metri. Ero sul ciglio verso la strada e per fortuna tenevo la valigetta nella mano destra. All’improvviso mi sento sfiorare il braccio sinistro: era un ciclista che pedalava come un forsennato e che ha sfiorato anche tutti gli altri pedoni che mi precedevano. Prima che mi rendessi ben conto ha infilato una stradina ESCLUSIVAMENTE PEDONALE di fronte a me facendo slalom tra tutte le persone che la percorrevano senza rallentare. Se la sua bici avesse avuto la targa magari io o qualcun altro avremmo potuto denunciarlo…
            Non ho invece ben compreso il passaggio “Se invece di disincentivare l’utilizzo della bici lo favoriamo, chi è obbligato (per lavoro o altre ragioni) ad utilizzare l’auto non rimarrà incolonnato e non dovrà preoccuparsi di annotare targhe, andare in questura, sporgere denuncia e inalberarsi in un contenzioso dall’esito quantomeno incerto.” Perché chi è obbligato ad utilizzare l’auto non rimarrebbe incolonnato se l’uso della bici venisse incentivato? Perché non userebbe più la macchina ma il velocipede? Sono un po’ scettico sulla percentuale di persone che cambierebbe abitudine…

          • Io vorrei evitare di arrivare ai soliti dibattiti “pedoni buoni” VS “ciclisti cattivi” oppure “ciclisti buoni” contro “automobilisti cattivi”.
            Per rispondere invece alla sua domanda: più persone saranno incentivate all’utilizzo della bici meno automobili ci saranno in strada e quindi quelle che rimarranno non dovranno lottare con il traffico.

          • Se sei un “ciclista buono”, perché vuoi nascondere la targa? Io sulla mia auto la targa ce l’ho ed è in bella vista, perché al ciclista invece va garantito l’anonimato?

            Il “ciclista buono” non se lo porrà il problema della targa, anzi magari la apprezza così se qualcuno gli ruba la bici ha più speranze di ritrovarla.

            Oppure proviamo per un attimo a dire le cose come stanno e leviamoci la maschera. I ciclisti mooolto raramente rispettano il semaforo rosso (soprattutto per le svolte a destra), ogni tanto e troppo spesso si infilano in strade contromano e possono anche non rispettare i limiti di velocità, ad esempio affrontando un tratto in discesa a velocità superiore ai 50. Con la targa finirebbe la pacchia: benvenuti autovelox, t-red e forse anche ztl interdette alle bici. Senza considerare quei piccoli incidenti che possono capitare come urtare uno specchietto mentre si sguscia tra le auto in sosta e quelle in coda, un insulto tirato ad un passante (per un qualche “valido” motivo) per poi scappare via, etc. etc. L’anonimato in questi casi aiuta.

            Vogliamo mettere la bodycam e la targhetta sulle divise degli agenti e poi vogliamo lasciare le bici nel totale anonimato?

            Ognuno guarderà il proprio stile di guida e si passerà la mano sulla coscienza.

          • Per completezza: in Italia non è possibile, per un cittadino, denunciare una violazione amministrativa come quella al Codice della Strada. Quindi anche con la targa non si potrebbe denunciare un ciclista che passa con il rosso o circola sul marciapiede.

            Poi, ripeto quanto scritto in altri commenti: qui non si vuole fare la lista dei buoni e dei cattivi, ma spiegare i pro e contro di una “idea” di legge. La discussione si sta radicalizzando su giusto o sbagliato quando magari sarebbe più logico riflettere se quanto proposto sia la cosa più opportuna, più urgente, più adeguata al raggiungimento dello scopo che ci si prefigge.

          • Ma il t-red o il vigile ti mandano la multa a casa, proprio come succede alle auto.

  16. Infatti la targa salverà il ciclista quando sarà investito dal solito automobilista che pensa che la strada sia solo per lui. Bravo Salvini

    • E quando l’automobilista investirà il solito ciclista che pensa che la strada sia solo per lui? Solita giustificazione dell'”utente debole”? Che pare valga solo per i ciclisti e, da qualche tempo, per i monopattinisti. Sperimentato più volte di persona DA PEDONE su marciapiede o strada esclusivamente pedonale che ha rischiato di essere investito da due ruote lanciate a tutta velocità zigzagando. E se protesti ti becchi pure insulti e gestacci.

  17. Anche un orologio rotto 2 volte al giorno (se analogico) dice l’ora giusta.

    Devo dire che stavolta il “multitutto” verde mi trova d’accordo.

    Anche se devo dire che con il caldo potrebbe incentivare le persone ad usare l’auto invece della bicicletta, però effettivamente cadere dalla bicicletta o dal monopattino (con quelle ruotine microscopiche) può essere realmente pericoloso.

      • Se tricicla su spazio pubblico e sfuggendo al controllo dei genitori fa danni forse sarebbe auspicabile. Esagero, eh! Però mi sembra di ricordare che un paio d’anni fa una signora ultraottantenne (o addirittura ultranovantenne) venne urtata su un vialetto di un parco pubblico da un bambino in bicicletta che si era allontanato all’improvviso dal papà. La signora cadde, battè la testa sul cemento edopo un paio di giorni morì. Non so come si concluse la vicenda, se il genitore venne arrestato e/o sanzionato in qualche modo.

        • Negli anni 2000 era diventata famosa una vicenda simile accaduta nel parco del Ticino, la famiglia del bambino investitore venne condannata a risarcire 200K euro ma non so come andó a finire

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