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Ronconi (Koelliker) “Presto altri brand di auto elettriche cinesi”

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auto elettriche cinesi
Il Ceo di Koelliker Luca Ronconi

Il Gruppo Koelliker fa sul serio. E, dopo aver annunciato che importerà sul mercato italiano cinque brand cinesi di auto elettriche, vale a dire Seres, Weltmeister, Karma, Maxus e Aiways (leggi qui la notizia), rilancia.

Koelliker si prepara al boom elettrico

Perché l’azienda non si fermerà: «L’idea è quella di coprire tutti i segmenti di mercato, per questo motivo arriveranno altri brand di auto elettriche cinesi a breve sul mercato italiano». Sono le parole del CEO del Gruppo Koelliker, Luca Ronconi, nella nostra intervista video che potete vedere più sotto. Qui una sintesi:

Luca Ronconi, è davvero il momento giusto per questa svolta elettrica?

La nostra ambizione è quella di presentare un portafoglio di prodotti completo, che copra veramente tutte le esigenze di mobilità e ogni segmento di vendita. Siamo in costruzione, perché non abbiamo ancora lanciato tutti i prodotti.

“Cerchiamo i modelli giusti nei segmenti A e B”

Quindi dobbiamo aspettarci altri marchi cinesi di auto elettriche?

Certo. Al momento, ad esempio, non copriamo ancora i segmenti più piccoli, A e B, perché non abbiamo trovato il modello giusto per il consumatore italiano. Non appena saremo convinti _ e ci stiamo lavorando molto attivamente _ di aver trovato lo proposta giusta, la porteremo in Italia. Il mercato è ancora piccolo, ma sta crescendo ad una velocità enorme.

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Anche SsangYong avrà presto la sua EV

Questa invasione di auto elettriche porterà ad un ridimensionamento dei marchi Mitsubishi e SsangYong?

No. Mitsubishi è già molto avanti nella strada dell’elettrificazione, anche se abbiamo ancora in vendita modelli benzina e diesel. Ssangyong sta vivendo una fase molto importante e a breve lanceremo anche il primo modello elettrico. Continueremo assolutamente anche con i nostri brand storici.

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Il suv Korando elettrico presentato come concept

Il primo modello elettrico di Ssangyong di cui parla Ronconi è il Suv Korando. Monterà un motore elettrico da 140 kW con trazione anteriore. La batteria è da 61,5 kWh che dovrebbe garantire un’autonomia di 400 km. Il prezzo si aggirerà attorno ai 50 mila euro.

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2 COMMENTI

  1. Ho tanti commenti, non mi frenerò, vado in ordine sparso. Intanto complimenti per l’intervista a Luca Talotta e a VaiElettrico.

    Subito una precisazione: in questo e nell’altro articolo riecheggia la parola “cinese” ma faccio notare che Karma e Seres sono statunitense. Ciò che mi ha stupito in positivo di Koelliker è che ha portato sia USA che Cina qui da noi, in contemporanea. Siccome negli USA ci sono tanti brand promettenti in attesa di essere lanciati (Aptera in primis, ma anche la canadese Daymak), l’auspicio è che Koelliker porti anche questi presto qui da noi.

    Passiamo poi al meccanismo di vendita: grande plauso per l’idea della vendita in digitale. Vorrei acquistare una Toyota online ma non è possibile, il configuratore mi mostra un prezzo finito, poi vado in concessionaria e il prezzo lievita di 1200 euro. Io rientro tra coloro che non hanno bisogno della concessionaria e che acquistano online le proprie auto, quindi benvenga la modalità “full digital”.

    Argomento affidabilità: Koelliker vincerebbe la sua scommessa se riuscisse ad offrire una garanzia di 7 anni, come Kia. Ricordiamoci che Kia era un brand malvisto finché non tirò fuori dal cilindro la formula dei 7 anni di garanzia: improvvisamente si iniziò a parlare di Kia come di un brand affidabile, più delle “tedesche”. Capisco che questo ha un costo ma si tratterebbe di un costo ridotto proprio per l’affidabilità “intrinseca” di una vettura elettrica: in pratica i benefici supererebbero i rischi.

    Concludo con l’argomento city-car: spero che Koelliker non faccia l’errore di uccidere questi brand in fasce applicando il classico markup europeo al prodotto cinese, puntando, come tutti, sul “poco ma buono”, la clientela premium, il ricavo alto per ogni singolo modello; Koelliker guardi al modello Xiaomi, oggi un colosso, che si è imposto con prodotti di massa con markup ridotto (o anche il modello Amazon, anche questo con markup ridotto). Xiaomi, ad esempio, differenziando i modelli tra fasce alte, medie e basse, spesso con prodotti di fascia economica che avevano poco da invidiare ai prodotti di fascia alta della concorrenza, non solo ha venduto tanto ma ha anche fidelizzato il mercato: chi compra Xiaomi difficilmente poi tradisce il brand al prossimo acquisto.

    Beh, ne avrei di suggerimenti e proposte per Koelliker su come conquistare il mercato, avendo lavorato anche nel settore marketing ma al momento mi limito a fare loro un grande in bocca al lupo: se se la sapranno giocare, avranno un successo straordinario.

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