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Rinnovabili a palla e “net zero” più vicino. Già finita l’era del petrolio?

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Con le rinnovabili che avanzano oltre le previsioni la transizione elettrica potrebbe essere più veloce del previsto e il “picco” nelle emissioni di CO2 (vedi grafico qui sotto) potrebbe essere già stato superato lo scorso anno. Anche il consumo di idrocarburi potrebbe aver toccato il suo massimo nel 2022: da quest’anno potremmo assistere a un calo progressivo e ad un crollo dal 2030 in poi. Sarebbe dunque già finita l’era del petrolio.

Sorpresa: rinnovabili in crescita a “tassi esponenziali”

L’energia rinnovabile sta decollando a tassi esponenziali, mettendo l’energia pulita globale “in linea con ambiziosi scenari net-zero” scrive infatti un nuovo rapporto pubblicato dal Rocky Mountain Institute (RMI), un’organizzazione di ricerca e consulenza sulla sostenibilità con sede in Colorado. Il rapporto è stato realizzato in collaborazione con il Bezos Earth Fund. “L’era dei combustibili fossili è finita“, afferma il rapporto intitolato X-Change: Electricity – On Track for Net Zero.

Già superato il picco delle emissioni?

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Emissioni mondiali di CO2 per origine. Il livello 2022 (36,8 gigatonnellate), potrebbe restare il massino storico.

Cina avanti a tutti: triplicata la capacità in 3 anni

Una parte del merito va alla Cina che ha investito 80-90 miliardi di dollari l’anno,  triplicando in tre anni la sua capacità di generazione da fonti rinnovabili. Così dovrebbe arrivare all’obiettivo del 30% del fabbisogno elettrico nel 2025, con 5 anni di anticipo sulla data target del 2030 (fonte: Global Energy monitor). Ad oggi dispone di 228 GW di capacità solare “utility scale” e 310 GW di capacità eolica a cui vanno aggiunti  379 GW di energia solare e 371 GW di capacità eolica, ora in fase di costruzione. Ciò porterebbe il totale di rinnovabili ben oltre i 1.200 GW del target 2030.

Ecco la pala eolica più grande del mondo

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MingYang Smart Energy MySE 16-260 in fase di assemblaggio. Ogni pala è lunga 123 m (404 piedi) e pesa 54 tonnellate

Il 19 luglio scorso la Cina ha messo in funzione la più grande turbina eolica off shore mai realizzata dall’uomo: è collocata su una torre alta oltre 152 metri, ha un rotore con 260 metri di diametro che spazza una superficie di aria pari a sette campi di calcio ad ogni giro, con  una potenza di 16 MW, pari ai consumi elettrici di 36 mila abitazioni. L’aerogeneratore è stato installato nel parco eolico offshore Fujian nello Stretto di Taiwans.

Il gigantismo degli aerogeneratori (presto arriverà un modello sempre cinese da 20 MW) e i progressi di efficienza e di costi dei pannelli solari hanno prodotto negli ultimi anni due risultati sorprendenti: fotovoltaico ed eolico sono oggi le due fongti di generazione elettrica più vantaggiose; il boom mondiale di installazioni e di investimenti sulle rinnovabili negli i utimi due-tre anni ha stravolto le stime sui tempi necessari a centrare l’obiettivo “Net Zero” (zero emissioni nette di gas serra Co2 equivalenti). Potrebbe arrivare prima del fatidico 2050, fissato con l’Accordo di Parigi.

Il segreto? Con eolico e solare energia a costi stracciati

L’energia solare e quella eolica accelereranno la loro produzione (dati in TWh) in modo esponenziale piuttosto che lineare, afferma RMI

I modelli precedenti, affermano gli autori del rapporto, compresi quelli dell’Agenzia internazionale per l’energia (IEA), hanno ipotizzato che il passaggio alle energie rinnovabili sarebbe proceduto a un ritmo lineare piuttosto che alle curve esponenziali viste nell’eolico e nel solare negli ultimi 20 anni. Questo errore ha portato questi modelli a sovrastimare la continua domanda di combustibili fossili nel settore.

Anche l’accumulo costa l’80% meno di dieci anni fa

Nella prima metà del 2023, il costo livellato dell’energia (LCoE) da energia solare ed eolica era di poco superiore a 40 dollari USA per megawattora, circa la metà del prezzo dell’energia a carbone o a gas. Ma secondo alcune stime potrà scendere ancora fino a 15 $/MWh per il solare e 20 $/MWh per l’eolico.  Le rinnovabili hanno il problema dell’intermittenza, ma anche i costi dell’accumulo sono precipitati dell’80%  passando in dieci anni da 800 a meno di 200 dollari a MWh.
In secondo luogo la spinta dei governi, che in un primo tempo hanno erogato sussidi come motore per lo sviluppo tecnologico e ora si concentrano sulle normative, semplificando le autorizzazioni.
Infine la guerra in Ucraina ha stimolato l’Occidente ad affroncarsi dalla dipendenza dalle esportazioni di combustibili fossili.
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La curva a S delle fonti rinnovabili verso l’obiettivo emissioni nette zero

Torna il sogno di Parigi: solo 1,5 gradi in più nel 2100

«La crescita esponenziale dell’energia pulita è una forza inarrestabile che metterà più potere d’acquisto nelle tasche dei consumatori» commenta Kingsmill Bond, Senior Principal di RMI.

Italia virtuosa nei consumi, non nelle rinnovabili

Nel primo semestre 2023 gli italiani hanno consumato meno eneregia  (-5%) grazie all’efficientamento energetico e al clima meno rigido in inverno e primavera. Sono scesi i consumi di gas (-16%) e carbone (-15%), in parte compensati dall’energia green (+5%  le rinnovabili elettriche) ma soprattutto dalle importaziono di elettricità (+22%). Crescono invece i consumi dei trasporti (+3%), tornati ai livelli pre-pandemia. Nel complesso le emissioni di CO2 equivalente sono comunque scese del 9%.

Una curiosità per chudere: le rinnovabili elettriche hanno fatto registrare nella fascia oraria 13-15 del 10 aprile (giorno di Pasquetta) un nuovo massimo storico con la copertura di oltre l’80% della domanda.

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57 COMMENTI

  1. Questo articolo avrebbe senso se il mondo fosse solamente l’Europa… Mi pare che ci siano posti nel mondo quali Asia, Africa, Sud America, parte del nord America nel quale il petrolio non verrà abbandonato almeno fino a quando non ci saranno alternative reali attuabili in quei paesi o sino all’esaurimento… Per esempio in India non è credibile un passaggio all’elettrico da qui ai prossimi 25/30 anni.. ed è un paese di oltre 1 miliardo di individui..

    • Sì, ma qual’è l’impronta ecologica di un cittadino indiano? Pensi che 1 miliardo di indiani vivano come 1 ipotetico miliardo di italiani????

      https://ourworldindata.org/grapher/co-emissions-per-capita?tab=chart&time=latest

      Se muovi lo slider vedi anche lo storico. L’India non sta crescendo con le stesse curve che ad esempio si vedono nel periodo 1960-1980 degli USA ad esempio. Senza contare quanto storico hanno USA stessi ed Europa della CO2 che è stata accumulata in atmosfera.

      Siamo tutti sulla stessa barca, ci si salva tutti insieme, ognuno fa la sua parte. La Cina sta investendo capitali impensabili da noi (https://www.scientificamerican.com/article/china-invests-546-billion-in-clean-energy-far-surpassing-the-u-s/) e come spesso fa, con tempi di esecuzione affascinanti. E anche gli altri paesi emergenti che oggi stanno incrementando le emissioni, stanno “rallentando” la crescita perchè le tecnologie di cui parliamo ogni giorno sono disponibili a tutti, magari non subito, magari non a prezzi compatibili (ancora) con le loro possibilità, ma più le rendiamo accessibili noi investendoci (tradotto: comprandole) più saranno usabili presto dagli altri.

      Più che la tecnologia serve un pò di presa di coscienza, ma pare ad esempio che in Italia questa estate funestata di eventi climatici estremi stia facendo svegliare più di una persona.

      • Il problema è che gli italiani sono 59 milioni, gli indiani un miliardo e 400 milioni. Se anche ciascuno di questi ultimi ha un’impronta, in termini di emissioni climalteranti, ben più modesta di un italiano, la cifra finale, per l’India, è impressionante. Del resto, basta vedere la graduatoria delle emissioni, suddivisa per Stati

      • Fortuna (si fa per dire) vuole che la curva di sviluppo dell’India è in ritardo su quella degli altri paesi occidentali (sono a 10 anni dal loro picco di sviluppo), ancora gli manca letteralmente buona parte della filiera industriale, almeno non con dimensioni paragonabil alle nostre, e anche il reddito pro-capite

        Quando tra pochi anni arriveranno a potersi permettere più consumi energetici e più scooter, vetturette e auto, la maggiore economicità di fonti rinnovabili ed elettrico sarà già netta, più di oggi che sappiamo è ancora sfumata a seconda degli ambiti;
        stanno inziando, per ora in piccolo, ad elettrificare vetturette taxi tipo le apecar per es.

        potrebbe fargli saltare la fase della motorizzazione termica di massa che noi incece abbiamo vissuto da decenni e passare direttamente all’elettrificazione,
        per necessità di risparmiare 🙂

        Lo stesso delle auto, vale per le fonti di energia..rinnovabili ormai costano meno anche del carbone e scendono ogni anno..io conto su questi fattori di “economicità” per avere buone sorprese future da India e Cina

        Cina sta già correndo veloce, ha anticipato il raggiungimento del picco di emissioni in quantità assoluta dalla previsione che era 2030, lo sta realizzano ora, al 2023-2024, e sta per inziare il decremento; l’intensità carbonica del suo kwh è in calo rapido, nonostante utilizzino ancora per necessità (di quantità assoluta di energia) carbone nel mix, ma stanno installano rinnovabili a ritmi tosti:

        – Cina 2011: 1 kwh elettrico prodotto emettendo 661 gr Co2
        – Cina 2022: 1 kwh elettrico prodotto emettendo 531 gr Co2

        Per il resto:
        – in Europa e in Cina ad oggi emettiamo circa 8 tonnellate di Co2 a persona all’anno e stiamo riducendo (in Europa abbiamo inziato già dagli anni 2000, siamo già in decremento)
        – in India ad oggi sono a circa 2 tonn
        – in Amerca circa 15 tonn (ma sono “solo” 300 milioni, che facciamo li esoneriamo?:), un po’ dopo di noi ma ora si stanno muovendo veloci ( si sono smossi per ragioni di economicità e strategici, e forse vedendo i primi allagamenti e abbandoni dei quartieri costieri delle città sul mare, per riscaldamento globale, prima non se lo filavano neanche di striscio)
        – Australia, canada, etc, persino i paesi ricchi sauditi (alti emettitori come intensità di Co2) stanno facendo la lora parte nel ridurre l’intensità delle loro emissioni, installano rinnovabili a pioggia
        – in Africa è plausibile salteranno la fase fossile (per risparmiare) anche più che in India
        – Sud america hanno miniere di litio e altri minerali, qualcosa ho letto, forse ci stanno pensando all’elettrificazione, da affincare ai biofuel
        – rimarrà indietro la Russia e qualche staterello asiatico, con il fossile che gli costa molto costa poco..ma tra qualche anno rinnovabili ed elettrificazione scendono ancora di prezzo e si spera si smuovano anche loro..oppure sdi farà pressione econmica e con i certificati per incentivarli con l’interscambio commerciale..quando smetteranno di fare guerre..triste il contrasto

        Ps: rimanere indietro ripetto al resto del mondo, per l’italia, non sarebbe disonorevole, sarebbe antieconomico !!

        oggi si capisce il vantaggio in termini startegici/di programmazione a lungo termine, roba da tecnici o economisti, quanti sanno che il fotovoltaico e l’eolico off-shore possono produrre elettricità a 2-3-4-5 cents al kwh e il costo scende ogni anno?
        e lo stesso sta per succedere con le elettriche (tempo 2 anni per avere a listino anche le utilitarie abordabili?) mentre i politici possono anche ignorare purtroppo ragionamenti a medio termine

        ma un paio di anni e i vantaggi economici diventano cosi netti che anche da noi nei discorsi tra gente comune diventerà chiaro..solo mia opinione personale ovviamente 🙂

  2. Sapeste come si lamentavavno nell’anno mille dei mulini ad acqua… di come deturpavano il paesaggio… giuro eh? e oggi li guardiamo sognanti celebrando i bei tempi antichi…

  3. Non vedo come una pala eolica al 20 km dalla costa deturpi il paesaggio più di una scogliera a 50 metri, di cui sono piene le coste adriatiche. Probabilmente sarebbero appunto impallate da queste bellissime scogliere. Che inoltre rendono fangoso il fondo. O da quei simpatici idioti che se ne vanno a remare in piedi sul surf.

    • La cosa folle , è che l’eolico è una tecnologia TRAZIONALE !!
      sono millenni che l’uomo la usa , usava ..
      prima del petrolio a buon mercato , non c’era un campo che non avesse una pala eolica per pompare l’acqua dai pozzi

      Nei campi vicino casa mia ,Torrimpietra RM, vicino casa mia le ho viste arrugginire fino a crollare al suolo in 40 anni

      la cosa tristissima è che recentemente un’isola italiana , non ricordo quale
      ha in bella mostra i mulini a vento ,storici, nel porto
      ma non vuole i nuovi mulini a vento offshore ..

      non credete che le idee buone , non devono morire mai ..
      ma solo aggiornate nel tempo ?

      in un paese dove la meccanica di precisione
      ha decretato il boom economico
      perchè perdere queste occasioni ..
      proprio non lo capisco

    • Avevo visto delle simulazioni fotografiche, se arrivi a 50km dalla costa risolvi definitivamente; anche 30km non è male

      a “soli” 20km dalla costa le pale di adesso, se ti metti di impegno a scrutare le percepisci debolmente sulla linea dell’orizzonte

      è poco fastidio, ma se si può evitatere tanto meglio, si fanno felici i comitati locali e si ha un possibile rallentamento in meno nell’iter ad ostacoli di approvazione

      Il primo passaggio di approvazione mi pare sia Terna che deve valutare l’allaccio alla rete, ha dato parere favorevole a progetti per 95 GW presentati l’anno scorso (e ad oggi chissa quanti saranno in più) di eolico off-shore in italia

      Terna è solo il primo step, poi è percorso difficile, es. metà dei progetti vengono poi cassati per buoni motivi, l’altra metà invece magari sono a posto ma vengono tenuti fermi per anni per burocrazia/scaricabarile tra ministero e ed enti locali, oppure peggio IMHO per colpevole intenzione al ministero, visti tanti servizi di Presadiretta e Report a proposito; solo alcuni investori tengono duro abbastanza a lungo per anni in questa incertezza, e installano se va bene dopo 7 anni (riprogettando daccapo gli impianti proposti, diventati obsoleti a quel punto, e facendo approvare una variante)…

      apparentemente c’è un conflitto tra i nostri interessi di utilizzatori dell’energia e imprese, e le decisioni dei nostri amministratori al “Ministero dell’ Ambiente e sicurezza energetica”

      Come confronto, in Europa hanno fatto sforzi mi pare giusto di recente, per portare la tempistica media autorizzativa da un già buono 12-18 mesi, a 6-12 mesi (massimi per legge per avere esito positivo o negativo), per un investitore è un altro paio di maniche

      Nel mare del Nord le nazioni unite in consorzio stanno installando una turbina al giorno,

      • vero .. pero ci sono le comunita energetiche .. un esempio io avro la bolletta con il KWH a 12 centesimi per i prossimi 11 anni .. lo possono fare tutti

  4. Totale confusione tra energia ed elettricità, idee confuse sugli accordi di Parigi e Net Zero. Inoltre non si tengono in considerazione altre rinnovabili che non decollano perché molto meno finanziate. Inoltre le terre rare saranno a breve un collo di bottiglia, non vengono ancora riciclate e gli aerogeneratori hanno vita breve. Politicamente è folle puntare a 2 sole fonti per la produzione energetica, oltre che impossibile nel caso di solare ed eolico, manco con DESERTEC. Infine è già possibile azzerare le emissioni dalle centrali a carbone e se non si fa è per i costi elevati. Il nucleare, pur non essendo sovvenzionato, è in costante crescita ed è comunque la più green di tutte le fonti, è impossibile rinuciare, un solo reattore EPR produce in un anno come tutto l’eolico installato in Italia

      • Guardiamola mezza piena Massimo, abbiamo un candidato a ricevere tutte le scorie nel giardino di casa sua, visto che dice che è una fonte totalmente green.

        • vorrei .. anche se mi duole il cuore … in favore di MAnuele POP … il nucleare non è poi cosi cattivo .. mi sono fatto questa opinione nel corso degli anni … prima dei vari grossi incidenti vedevo il nucleare come il male assoluto … ma il tempo ha dimostrato che è il male assoluto SOLO per l’uomo … mentre la natura in pochi anni riesce a riprendersi i suoi spazi, spazi non piu sfruttabili solo dall’uomo. cio permette di creare dei polmoni verdi dove la biodiversita puo riprendersi e probabilmente con il tempo aiuteranno a salvaguardare l’ambiente … certo che è triste dover usare degli icidenti nucleari per salvaguardare l’ambiente

          • 1) il nucleare serve dove serve
            se vogliamo divetare una specie extra terrreste , cominciando dal sistema solare
            penso che il nucleare ha un senso almeno all’inizio della colonizzazione
            strecarlo sul pianeta terra , a costi folli ora è stupido

            2) c’è il fatto “trascurabile” che buona parte delle miniere di uranio attualmente sono sotto il controllo Russo ,
            smettiamo di essere dipendenti dal GAS e diventiamo dipendenti dall’URANIO ?

            3) è una risorsa limitata e scarsa , salirà di prezzo , meglio usarla per scopi intelligenti vedi punto 1

            4) il nucleare non si presta all’economia circolare come le batterie e le rinnovabili , dove si può ricilare

            5) le scorie “andrebbero” sorvegliate per 250000 anni

            6) costi ,costi, costi ..
            se la produzione di energia elettrica da nucleare è scesa parecchio negli ultimi decenni , e nessuno ci investe massivamente
            ci sarà un motivo no ?

            i punti elencati sopra non bastano ?
            altra battuta ..
            vi serva l’apparizione di padre pio ,o di un alieno grigio
            che ve lo dice espressamente
            per convicervi ?

    • Guardiamo in faccia la realtà: la Germania ha spento i suoi reattori, Francia e USA hanno reattori con l’età di mio nonno, la Cina si è spostata sulle rinnovabili. Il nucleare è morto e sepolto.

    • Ma tu sei Emanuele POP? … hai inanellato piu dicerie POPolari tu in poche righe che altri in 1000 commenti eheheheeh sei un grande. Che bella l’ignoranza che ti permette di percepire la realtà che ti circonda come più fa comodo … giuro invidia assoluta .. mi raccomando non cambiare mai … come la maggioranza infondo 🙂

    • Meglio migliaia di impianti tra fotovoltaico ed eolico distribuiti su tutto il territorio che 3/5 centrali nucleari.
      Le migliaia di impianti sarebbero più resilienti delle centrali nucleari.
      immagina un’attacco militare o terroristico ad uno degli impianti nucleari, uno dei tanti eventi atmosferici come quelli che si hanno in questi giorni e le centrali nucleari sarebbero out.
      Migliaia di impianti distribuiti lo eviterebbero. se poi ci fossero milioni di tetti dei privati cittadini.
      Per intermittenza ci sono gli impianti d’accumulo, anche questi ultimi distinguibili sul territorio.

  5. “Sarebbe dunque già finita l’era del petrolio.”

    che bell’articolo, mette di buon umore, io la frase la preferisco così, senza il punto interrogativo del titolo
    🙂

  6. “Il segreto? Con eolico e solare energia a costi stracciati”
    __________________
    Sarò pessimista ma almeno in Italia, faranno l’impossibile per far passare le rinnovabili come costose e mantenere i prezzi elevati nonostante i costi stracciati.

  7. Impressionante il costo del megawattora
    del nucleare 225 dollari
    del fotovoltaico ad assi fissi (come quello delle case private) 44 dollari
    dell’eolico offshore 42 dollari
    il carbone a 74 dollari

    pensavo che il nucleare costasse molto ma non così tanto

    molto più caro dell’energia immagazinata nelle batterie 155 dollari

    il mondo è già cambiato

    • 225 dollari e’ in effetti un ottimo costo, 440 dollari per kwh del solare e’ improponibile, tranne da uno sciocco.

      • E’ sciocco confondere i costi a MWh con quelli a KWh; e ancora di più aggiungere uno zero a quello del solare fotovoltaico

        • gli saranno decaduti i nuclidi ..
          o i neuroni ..
          o i neuroni a causa dei nuclidi

          per quello non sa leggere un grafico ,
          o forse il problema è che in inglese ?
          basta con questi inglesismi imperanti nel mondo scientifico ..
          i testi e i grafici vanno fatti in italico di un secolo fa e publlicati previo vaglio dell’istituto luce

          ho fatto la battuta

        • Cosa non farebbero, i negazionisti dei cambiamenti climatici e sostenitori dell’atomo, pur di aver ragione.

    • un errore l’ho fatto
      42 dollari a megawattora è per le pale eoliche su terraferma non in mare (off-shore)
      dove il megawatt ora costa di più .per problemi di installazione ,manutenzione e usura causa salsedine presumo
      74 dollari a megawattora
      lo stesso costo del carbone
      e un sacco di tecnologia e ricerca in più che non si vede da quasi tre secoli

  8. Nell’articolo letto via feed RSS c’era un paragrafo dove commentavate i confronti dei costi livellati dell’energia (LCoE) che qui sul sito non vedo, era un passaggio molto interessante da mantenere secondo me. Perchè quella tabella che si vede, da sola, spiega perchè idrogeno e nucleare – tanto decantati dai politici nostrani – sono proprio le due strade da NON intraprendere, perchè sono le più care in assoluto.

  9. Lo sviluppo e diffusione delle rinnovabili è spinta dall’econimicità dell’energia prodotta.
    In un’epoca dove IA ed automazione la fanno sempre più da padrone la “bolletta” sarà una voce importante nei bilanci di qualunque azienda.

    E siccome ormai è chiaro che i paesi produttori possono permettersi di tagliare la produzione per mantenere il prezzo energia fossile A BASSO COSTO è difficile da ottenere. A meno che non sei un produttore.

    L’errore grosso è stato pensare che il petrolio a 20/30/40$ a barile come il gas a 20/30€/megawattora fosse la regola.

    E lo abbiamo compreso quando il gas é arrivato a 345€/megawattora, lo abbiamo capito 72h dopo che gli USA hanno chiesto agli EAU di NON tagliare la produzione di greggio e 3 giorni dopo l’OPEC+ ha tagliato di 500.000 barili al giorno la produzione. In questo anno ci sono stati TRE tagli ed oggi il greggio veleggia a 80$ a barile.
    Siete conti cari sostenitori delle ICE? Almeno la consolazione di rendere ricchi i paesi produttori ve la potete levare.

    Personalmente mi sono rifugiato nel FV, a me del TTF interessa poco, che il gas viaggi a 38 o a 138€/megawattora non cambia molto w non cambierà per i prox 30 anni. Dopodiché sarò abbastanza vecchio da disinteressarmene lo stesso.

    Secondo do me il tempo premierà la strategia tedesca che continua a spingere dorme sulle rinnovabili e sul LORO carbone.
    Può sembrare un non-sense ma, anche se a livello ambientale, é sbagliato a livello di sopravvivenza di uno stato è giusto. Le sue miniere non potranno essere sabotate a differenza di due tubi sotto il mare.

    Dimenticavo la Cina che è in gara con gli USA sulla generazione da rinnovabili e sugli accumuli, tanto da spingere gli USA a varare l’IRA e ad investire centinaia di miliardi di $.

    Eppure sono il primo produttore mondiale di petrolio, vendono GNL ed hanno 92 reattori nucleari perchè buttano fiumi di soldi per produrre batterie e idrogeno da rinnovabili?

    Nessuno si è posto questa domanda?

    Lo scopriremo quando le aziende lasceranno l’Europa per andare a produrre a basso costo energetico in Cina e USA.

    Ma sarà troppo tardi, spero solo di essere vecchio per allora e di solerti preoccupare del giardino coi miei figli emigrati in USA/Cina.

    • Biden in Usa in pratica mi pare ha imitato lo schema di incentivi usato dalla Cina 10 anni fa, e ha fatto bene:

      – incentivi fiscali per le industrie che producono nei settori strategici (energia rinnovanili, accumulo, riciclo, auto elettrica, elettronica, IA, etc) e se producono su suolo americano e con fiera americana (gli incentivi sono consistenti, per alcuni stati l’eolico e il fotovoltaico già poco costosi praticamente vengono a gratis)

      – incentivi all’aquisto; es. per le auto elettriche circa 7000$ incentivo federale (piìù eventuali incentivi stato per stato); sono all’incirca le stesse quantità di incentivo inziale che era usato in Cina, poi scalato e ad oggi eliminato

      Con questi investimenti stanno avendo una ricorsa notevole negli Usa per mettersi tecnologicamente in pari con la Cina, e per rilanciare l’economia e l’occuopazione, e (a margine nelle priorità percepite di un americano medio) anche per centrare gli obiettivi di riduzione emissioni

      Gli incentivi americani sono stai cosi buoni che alcune delle industrie che dovevano/devono aprire in europa sono state spostate in america, perchè qui da noi facciamo più fatica ad accordarci e siamo un po’ più lenti nelle decisioni come Europa, non abbiamo risposto per le rime

      Mi spiace in italia abbiamo incentivati molto l’edilizia, per 100 milairdi per gli incentivi 110%, e poco o niente ai settori industriali / tecnologici, che mi pare ricevano più che altro fondi europei gestiti dal governo, e anche li il governo mi pare stia facendo melina..

      e meno male che questa europa “cattivona” spinge per uniformare gli obiettivi minimi di sviluppo anche da noi, da noi mi pare tendiamo ad eleggere amministratori con poca visione

  10. Bene le rinnovabili ma ricordatevi il famoso proverbio “non esistono rose senza spine”.
    Voglio dire, i combustibili fossili hanno il problema che producono CO2 e per questo si è protestato.
    Invece scegliendo questa strada vedrete che tra non molto arriveranno le proteste perché le pale eoliche deturpano il paesaggio (anzi, è già successo).

    • Da abruzzese preferirei vedere davanti le coste abruzzesi un campo eolico piuttosto che le piattaforme d’estrazione del metano che ci sono ora.

      • ti ringrazio per il tuo commento … per fortuna che c è gente che ragiona ..io ovviamente direi lo stesso ma abito in Lombardia e potrebbe essere facile dirlo finche … come si dice … si ma nel giardino di qualcun altro …potrebbe essere la critica … poi sinceramente le vedo in toscana … sono anche belle da vedere

    • Sono appena stato sul passo del San Gottardo, uno dei più famosi passi alpini della Svizzera, dove hanno di recente installato 6 generatori eolici. Nessuno che si lamentava della vista.
      Sul passo del Sempione c’è n’è uno attivo da più di 30 anni.
      La deturpazione la fanno le ciminiere.
      A Rimini si sono lamentati per il parco eolico offshore a 10/12/15 km dalla riva, perché deturpa il paesaggio!!!!
      Invece le piattaforme di trivellazione che si vedono, sono bellissime?
      Ma fatemi il favore.

      • Sinceramente non ho mai capito come delle pale eoliche possano “deturpare il paesaggio”, anzi. Chiunque le veda capisce che non solo non “deturpano il paesaggio”, ma al contrario lo rendono più interessante, dando una sensazione di dinamismo ad un paesaggio altrimenti statico e decadente. Non si capisce perché lo squilibrato senso estetico di alcuni tonti incapaci di fare 2+2 debba essere più importante della salute di milioni di persone.

    • I ciarlatani che si lagnano che le pale eoliche deturpano il paesaggio vanno derisi e va ricordato loro che ciminiere, piattaforme di trivellazione, ecc non si limitano a deturpare il paesaggio, ma anche ad avvelenare l’aria che respiriamo ogni giorno (non che gli argomenti logici e scientificamente validi e sostenuti dai dati e dai fatti facciano molta presa su certe “menti” più propense al così detto “magical thinking”).

      In ogni società c’è sempre una percentuale di sottosviluppati, quasi sempre superstiziosi, incapaci di vedere più in là del proprio naso e c’è sempre il caso umano che crede nei complotti, nel terrapiattismo, nei “vaccini che ti modificano il DNA o ti fanno diventare autistico”, nel governo che ti inietta chip di tracciamento ogni volta che vai dal medico, ecc ecc ecc… gli altri devono solo limitarsi a farsi una risata davanti alla loro ignoranza e stupidità e usarli come esempi negativi per i loro figli.

      • Il problema è che questi individui hanno diritto di voto.
        Le votazioni andrebbero fatte con 2 schede, una per la scelta del candidato, la seconda per il QI e poi fare una media pesata.

        Anche secondo me le pale eoliche sono un “in più” sul paesaggio.

        Come non riesco a capire perché i pannelli FV sui tetti non possano essere visti dalla strada; cos’hanno che non va? Se son brutti loro, le tegole sono belle?
        Mah

        • Ipotizzo, in certi momenti del giorno, e in base alle angolazioni, i riflessi di luce potrebbero dar fastidio agli automobilisti? Anche a me in comune han chiesto un mese fa come avremmo posizionato i pannelli, e quando abbiamo mostrato che sarebbero stati posizionati nelle falde interne hanno approvato senza ritardi il progetto. Non ho chiesto onestamente il motivo, dovrei chiedere all’architetto che ci segue.

          • No, no è per quello. Perché se si vedono dalla strada, se obbligato a metterli integrati al tetto, quindi al posto delle tegole, invece che semi-integrati, ovvero posizionati al di sopra delle tegole.
            Dalla strada sono visibili entrambe le tipologie.
            Solo che quelli integrati rendono meno perché non c’è la lama d’aria retrostante che li raffredda.

      • La ringrazio per l’eleganza del suo commento. Io sono fra quelli che ritengono che le pale eoliche deturpino il paesaggio, quindi secondo lei sarei un sottosviluppato, anche se non sono un complottista, nè un terrapiattista, ho fatto 3 vaccini COVID. Ah, dimenticavo, sono un ignorante ed uno stupido. L’avessi scritto io un commento così mi avrebbero bannato a vita.

          • Infatti io un commento così non l’ho mai scritto. Però ho preso nota del fatto che, essendo ancora li il commento, ora quei termini li posso usare anch’io. Buona serata sig. Degli Esposti.

    • Si le proteste sono arrivate ma guardiamo da chi? Molto meglio deturpare il paesaggio per produrre energia pulita che deturpare la salute della gente. L’alternativa è ritornare a vivere nelle grotte!

    • EOLICO OFF-SHORE GALLEGGIANTE per l’Italia

      personalmente favorevolissimo a fotovoltaico ed eolico, ma riconosco che in italia ci può essere un problema “quantitativo” con l’eolico su terra, da noi non è facile far coincidere aree con abbastasta vento e uno stile paesaggisto che varia molto; ci sono aree in cui le pale, es. in puglia, sono persino belle da vedere, altre aree invece cui invece appaiono vistose o troppo “moderne”

      i siti Eolici buoni a terra in italia potrebbero essere esauriti velocemente già con 30-40GW installati, mentre idelmente per sguazzare in una eccellente situazione con energia a basso costo e minime emissioni, da utilizzare per i più nobili e vari utilizzi, servirebbero 100-200 GW di Eolico, in aggiunta a 250-350 GW di fotovoltaico ( che invece conti alla mano sono abbastanza semplici da inserire sul territorio senza conflitti paesaggistici )

      esiste la soluzione, l’eolico in mare (OFF-SHORE):

      1) venti forti e più costanti, ogni pala lavora molte più ore-equivalenti anno, anche di notte,
      2) ha un profilo orario costante sulle 24 ore di generazione energia, pregiato perchè si integra molto bene con il picco diurno del fotofoltaico
      3) ad oltre 20km dalle coste è scarsamente distinguibile alla vista, e non lo è per niente se si arriva a 50km dalle coste
      4) fornisce piccole aree di mare dove non è possibile pescare, cioè aree di ripopolazione ittica

      Nel mare del Nord le nazioni unite in consorzio stanno installando turbine da 15MW al ritmo di 1 al giorno, è praticamente una corsa all’oro (cosi come il fotovoltaico in spagna e altri paesi) di cui da noi in italia i media pare cerchino di ritardare la consapevolezza

      Qui sta un dettaglio tecnico importante – fondali marini oltre i 60metri di profondità:

      – il mare del nord è poco profondo, l’eolico off shore è realizzato con “semplici” piloni appoggiati al fondale, costo LCOE dell’energia risultante 60-70 euro x Mwh, in calo del 13% ogni anno

      – il meditearreo è prevalentemente con fondali prodondi (oltre 60m), necessita di piattaforme galleggianti (EOLICO OFF-SHORE GALLEGGIANTE)

      – anche buona parte delle coste americane e asiatiche sono profonde, con un potenziale di generazione eolica enorme, c’è al momento una corsa mondiale tra Europa, Usa, Asia a sviluppare velocemente questa tecnologia

      – sviluppare questa tecnologia = abbassare in pochi anni i costi dei primi impianti di prova da un attuale LCOE 180 euro x Mwh, a circa 60-70 euro x MWh, ottimizzando il disegno delle piattaofrme galleggianti (usare meno acciao e cemento) e standardizzandone la costruzione in serie

      Stato di sviluppo in Europa (in Usa sono leggermente più indietro)

      – primi impianti galleggianti in scala ridotta testati in europa già dal 2009
      – nel 2021 erano già attivi un paio di miniparchi eolici galleggianti (es gruppi di 5 piatto-forme-turbine), al largo dell’inghilterra e al largo dela scozia
      . portogallo, spagna, francia si stanno muovendo per progettare nuovi impianti

      – l’italia sorprendemente ha approvato dei progetti per parchi eolici galleggianti al largo della Sicilia chiudendo il bando a 185e x MWh che verranno prodotti, a questo prezzo possiamo dire che questi primi impianti sono parzialmente incentivati, ma non è così male considerando che sono i primi impianti (ogni anno il prezzo scenderà velocemnte) e che hanno un buon indotto sulla cantieristica navale, ammesso che vengano utilizzate almeno in parte contractors nazionali

      PS: oltre a porti e cantieristica, abbiamo anche una ditta nazionale che fabbrica le turbine eoliche

      Il costo va anche considerato nell’ottica dei minori sistemi di accumulo che comporterà in futuro avere nel mix più eolico off-shore

      Eolico galleggiante è una questione secondo me da seguire, eventualemnte da sollecitare ai nostri amministratori; abbiamo usato 100 miliardi in incentivi all’edilizia, penso potremmo metterne almeno alcune centinaia di milioni in incentivi inziali per entrare a gamba tesa in questo settore ?

      Insieme ovviamente al fotovoltaico,

      Sempre se il signor Ministro Cingolani e compagnia ci degneranno di velocizzare gli iter autorizzativi, invece di fare interviste in cui ipotizzano di comprare progetti di nuovi reattori nucleari di piccola taglia (quelli di piccola taglia permettono di confondere sul prezzo di generazione del kwh, che in realtà è esorbitante anche più dei reattori di taglia grande)

      PS:
      il fotovoltaico al silicio su scala utility scende di costo -10% all’anno, ed ha una fornbice di prezzi, se il costo “medio” è 44 $ x Mwh, in Spagna sono riusciti a chiudere contratti per grossi parchi eolici anche a 25 euro al MWh ( 2,5 cent al kwh )

      poi come alcuni di voi ricordavano, entro qualche anno potrebbero esistere pannelli commerciali durevoli in peroskite, ancora più semplici, molto sottili, flessibili ed economici da produrre di quelli già ottimi in silicio (che la durabilità la hanno già raggiunta, se i primi duravano 15 anni, quelli attuali durano circa 30 anni)

      • Con riferimento solo alla prima parte del commento di R.S., a mio modo di vedere trattare di pannelli e pale come elementi capaci di, talvolta, dare qualcosa in più al paesaggio secondo un qualche canone stilistico decadentistico o post-moderno, è spesso superficiale.
        Sono entrambi bruttissimi, e a meno che vengano dipinti con arte di strada, innalzandoli a veri pinnacoli pop-art, tratterrebbero lo stesso charme di un benzinaio. Il paragone non è casuale: nessuno si è mai lamentato che un benzinaio sia bruttissimo o deturpi il paesaggio, e per quanto parliamo di due cose molto diverse, secondo me è possibile fare un collegamento.
        Andrebbe accettato che pale e pannelli sono brutti come la fame, mettendosi l’animo in pace e consolandosi con i vantaggi, economici e, green.

        • Brutti per te, per me sono bellissimi.
          Quindi, chi ha ragione?
          In Svizzera e Germania ho visto costruzioni con i pannelli FV in verticale sulle pareti.
          Da noi è una bestemmia.

      • I nostri commenti mostrano che può essere soggettivo

        Per me i pannelli, bluastri, sono “belli”, anche in contesti naturali con vegetazione, e in impianti estesi; comunque i miei gusti lasciano il tempo che trovano

        In generale gli impianti utility vengono messi di preferenza in valli non facilmente visibili; e con studi “estetici/paesaggistici” nelle valutazioni dei progetti

        Più critica la questione turbine eoliche, sono molto alte e bianche, anche da lontano si capisce che è una struttura artificiale; non le metto sullo stesso piano dei pannelli

        Il problema paesaggistico turbine si risolve con l’off-shore ( a 20-30-50km dalla coste)

        E’ la soluzione win-win, e anche tecnicamente obbligata in italia

        – i siti a terra in italia per pale eoiliche sono pochi e con poco vento, in buona parte già occupati, forse si puo’ arrivare a 10 GW a terra, ma ne servirebbero 100-200 di GW eolici, per cui per forza lo sviluppo di nuovi parchi sarà soprattutto in mare aperto

        – i fattori di capacità (ore di funzionamento equivalenti rispetto alla potenza nominale) dell’eolico a terra in italia è bassa, 11-15% (vento relativemente debole), contro 30-40% nel mediterraneo (nel mare del nord 40-50%)

        ==========
        In nord europa e anche in germania, altro paesaggio, dove ci sono ampi spazi più meno pianeggianti, che di per se’ senza interruzioni sono ansiogeni psicologicamente, invece guardando le foto con file di turbine (non singole isolate) messe tra i vasti campi coltivati a spezzare la pianura per paradosso sembrano starci bene (?)

        • Il vostro discordo fila perfettamente. Chiaramente ciò che non si vede non può infastidire, inoltre se come dice lei l’efficacia della pala eolica è maggiore in off-shore sono molti i vantaggi di un impianto simile.
          La mia era una critica molto generalizzata: non contesto i gusti di nessuno, ma prima di difendere a spada tratta una pala eolica o un pannello azzurrino, che non sono certamente prodigi architettonici da mozzare il fiato, andrebbe considerato lo scopo per cui esistono. Nessuno contesta la bruttezza di un benzinaio, o di un bagno pubblico, nonostante chiara a tutti. L’esempio è nuovamente forzato, ma implicitamente li si accetta e si va avanti, proprio perché è chiaro il loro motivo di esistere e la loro utilità. Ecco con le pale e con i pannelli vedo invece questi dibattiti e questi battibecchi, anche qua tra i commenti, e ho il presentimento che lo si faccia per darsi fastidio senza nessuno scopo

          Oppure sono l’unico a cui non piacciono ma che riesce a mantenere questa visione molto pragmatica.

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