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Ricariche spesso impossibili, sono partito col diesel

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La Tesla Model 3 è rimasta a casa: Roberto è partito in vacanza con il diesel perché ...

Ricariche spesso impossibili: Roberto è soddisfatto della sua Tesla, ma non dei problemi avuti alle colonnine. Serve un tutor, magari un webinar. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it

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Ricaricare in viaggio? Un rompicapo, secondo Roberto.

Ricariche spesso impossibili: in vacanza col diesel e non con la Tesla

“Ho una Tesla Model 3  da circa 6 mesi, 10.000 km percorsi senza problemi di distanze per ora. Ho una Comfort Zone ottimale per un’auto elettrica: fotovoltaico a casa, prossimamente  anche in azienda e 5.000 km gratuiti nei Supercharger Tesla. Ad inizio di Settembre  volevo fare un week end ad Alleghe (BL) con  suoceri ultraottantenni. Tra andata, gite nelle Dolomiti , ritorno a casa avevo previsto circa 800 km. Scarico apps Electromaps, Enel X Way, Be Charge, ABRP e cerco le colonnine (sono iscritto a Electromaps e Enel x senza Carta credito). Cerco su un paio di app e trovo una ricarica Powy nel lungo lago di Alleghe. Non avendo attivato pagamenti  e dopo aver  tentato in modo veloce di capire alcune cose ho rinunciato , sono partito con la macchina diesel.

ricariche spesso impossibiliNon si potrebbe organizzare un webinar per insegnarci come muoversi tra le app?

Arrivato a destinazione, sono andato a vedere queste due colonnine , situate all’interno del park di un Hotel. Il park era pieno e dove avrei dovuto ricaricare erano parcheggiate due auto termiche, anche la sera dopo!!. Purtroppo, se non collegata  nessuna BEV, l’app non lo segnalava. Ho chiesto informazioni all’hotel: le colonnine non sono di loro proprietà, se i clienti erano maleducati non potevano fare nulla. Altre app segnalavano altre colonnine nel giro di 10 km circa, ma non le ho trovate. Forse sono io che non sono in grado di muovermi tra le app, consultarle, programmare i viaggi, etc.  Chiedo: non si potrebbe organizzare un Webinar dove insegnare ad usare questi strumenti? Grazie. Roberto

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La ricarica Porsche nell’Alleghe Resort (foto tratta dal sito).

Risposta. Raccogliamo la proposta di Roberto e cercheremo di organizzare un webinar in cui spiegare come ci si organizza per la ricarica nel modo più semplice possibile. Ma siamo certi che, con un minimo di programmazione, in una zona come l’Alto Veneto si possa ricaricare senza problemi. Nella stessa Alleghe le app come ChargeMap segnalano due stazioni: una  in via Lungo Lago (EVway) e una in Piazza Kennedy (Alperia Neogy). Entrambe accessibili con la tessere Enel X Way.  La app della stessa Enel X Way ce ne segnala una terza in via Europa 10 ed è appunto la Powy in questione, una 22 kW in AC situata presso un hotel. E in un altro hotel,  l’Alleghe Resort, c’è una ricarica Porsche. Probabilmente quella visitata inutilmente da Roberto. In questi casi (ricariche usate come parcheggi), va comunque attivata la Polizia Locale  per multare chi usa le colonnine come parcheggio. È un diritto e un segno di civiltà: chi mai si sognerebbe di parcheggiare in un distributore di benzina?

  • Un punto di ricarica per tutti? Guarda come hanno fatto a Riva del Garda nel VIDEO di Paolo Mariano

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27 COMMENTI

  1. Se la colonnina è sul terreno dell’hotel, i clienti maleducati sono dell’hotel. Poi sinceramente io avrei chiamato le forze dell’ordine, polizia o carabinieri

  2. Dagli articoli che leggo su questo sito è evidente che il grosso problema delle EV è la ricarica.
    E io vi avevo avvertito tante volte che il discorso auto elettrica può partire solo se ci sono delle infrastrutture adeguate e quindi non solo colonnine ma anche officine apposite per la riparazione/manutenzione, centri per lo smaltimento delle batterie esauste, ecc…
    Voi vi basate sulle direttive dell’Unione Europea che impone le EV dal 2035 ma bisogna vedere se nel 2035 saranno pronte queste infrastrutture altrimenti questa data andrà spostata magari al 2050 o oltre.
    Nel frattempo ci sono alcune case automobilistiche che, seguendo gli ordini di Bruxelles, prevedono un listino full electric già a partire dal 2024 o dal 2028. Beh, io dico che queste case automobilistiche rischiano grosso perché si buttano a capofitto in un settore che non ha ancora infrastrutture adeguate per supportare questa transizione verso l’elettrico e che, a causa di ciò, non incontrerà le simpatie del mercato. Se questa transizione dovesse fallire (secondo me è probabile) queste case costruttrici si troveranno i magazzini pieni di auto invendute e senza più avere le linee delle auto termiche a basso costo in produzione. E quel punto tali case potrebbero vedere lo spettro del fallimento o, in alternativa, una costosissima retromarcia verso il motore a scoppio.

    • Io invece penso che il grosso problema siano quelli che pontificano e vaticinano attorno agli EV senza averne mai davvero usata una e prendendo spunto da un’esperienza problematica singola senza vedere (è il noto problema della pagliuzza e della trave) le tantissime esperienze positive riportate sempre qui… 🙄

    • Non so dove ti informi, ma sembra la ripetizione della propanda anti-europeista e anti-bev

      Retorica che per me è illogica e si sostiene con la ripetizione ossessiva e in ogni angolo di internet di “slogan”, sul principio usato in pubblicità; questo bombardamento andrà avanti sino alle elezioni del 2024, a cui questa ‘campagna’ ingannevole sembra indirizzata; mi spiego, esempio di illogico:

      le case che si stanno spostando sul full-elettrico, lo fanno in base alle tendenze di mercato mondiali, per seguire il money, figurati se “prendono ordini”, neanche su Topolino e Paperinik

      il cambio di produzione anticipato di alcuni brand prima di altri è il segno che il mercato sta cambiando rapidamente per motivi suoi, che sono gli stessi che vengono ripetuti qui:

      le elettriche calano ogni anno di prezzo, sono comode, aumentano di autonomia, fanno risparmiare tanto in carburante (esempio 1000.euro ogni 10.000.km), e l’infrastruttura cresce rapidamente, soprattutto i fast-charger sono stati messi mi pare principalmente nel solo ultimo anno, a questo ritmo le installazioni crescono in parallelo al parco auto

      nelle città poi ci sono anche possibilità diverse dal fast-charge, come quelle usate in inghilterra, stazioni di ricarica lenta ottenute da lampioni ed altri arredi urbani lungo i posti di parcheggio, che già hanno cablaggio con abbastanza portata di corrente

      la mia impressione è diversa, cosi a occhio tempo 3 anni e già la maggioranza del venduto nuovo anche in europa potrebbe elettrico

      PS: i processi tecnologici e gli impianti per il riciclo delle batterie ci sono già da due anni anche in europa (da noi la prima è stata Northvolt), dove e nel numero che serve ora; e altri sono in programma, quando ci saranno più batterie esauste aumenteranno di numero; ogni batteria esausta è un guadagno economico per chi si accaparra il suo riciclo, contiene circa 1500e di valore in metalli, la filiera del riciclo si ripaga da sè, “è un affare”, per cui non verrà trascurata

    • Ma poi dov’eri quando ci sono viaggiatori che fanno Milano Bari con zero problemi…
      C’è un po’ di (non)sano e cieco odio, senza ragione.

  3. Errore di gioventù che ho fatto anch’io. Prima di fare il mio primo viaggio in elettrico è passato 1 anno e mezzo durante il quale ho sempre preso la seconda auto diesel. L’unica mia attenuante è che non ho una Tesla e mia moglie non avrebbe mai tollerato l’arrivare ad una colonnina HPC e dover aspettare il turno qualora fosse stata occupata. Quindi siccome il matrimonio viene prima…
    Poi però sono arrivate le FreetoX

      • Probabilmente non lo tollera e pretende di passare al distributore successivo..
        Il solito discorso: una tecnologia emergente che viene presentata (dai favorevoli come dai contrari) come il Destino della mobilità necessita il tempo necessario alla creazione di un infrastruttura che sostituisca quella ereditata da un secolo di evoluzione. Non è un passaggio facile nè scontato.

  4. Conosco la zona perchè ci passo spesso e volentieri. Ad Alleghe c’è poco/niente, ma a Selva di Cadore (12 minuti di macchina) c’è una colonnina Enel X e dall’altra parte della strada 2 colonnine BeCharge, entrambe vicine ad un’ottima pizzeria che varrebbe da sola il giretto.
    Nella frazione successiva (S.Fosca) altre 2 BeCharge nel parcheggio dei campi sportivi, con market, bar bianco, giochi, etc. a portata di mano.

  5. Faccio fatica a comprendere questa arrendevolezza, certo non è tutto immediato, ma con un minimo di organizzazione si riesce a fare il viaggio senza problemi.
    Quest’estate sono partito con la mia Tesla M3: nel paese dove alloggiavo NON c’erano colonnine (la più vicina era a 30km), ma non ho avuto problemi, mi sono organizzato a ricaricare durante gli spostamenti o nelle occasioni di spesa.

  6. In un anno e mezzo sono andato in Trentino 3 volte con la Enyaq in posti diversi (Val di Fassa, Val Rendena e Val di Funes) e con un minimo di programmazione non ho mai avuto problemi.. bisogna portarsi dietro il cavo di ricarica per approfittare anche dei punti di ricarica fino a 22 Kwh che ne sono sprovvisti ed è consigliabile dotarsi di un paio di tesse RFid, perché le App e le connessioni di rete a volte possono tradire.. tutto qua.

  7. Roberto, a mio parere, ha preso il diesel perché un’auto alternativa prima di tutto l’aveva a disposizione e seconda cosa non voleva “impegnarsi” troppo visto che aveva a bordo anche i suoceri ultraottantenni.
    Se avesse viaggiato solo oppure con la famiglia in senso stretto sono quasi convinto che mai si sarebbe sognato di utilizzare la termica. Quando si è soli si possono affrontare tutte le peripezie che sopraggiungono anche nelle peggiori situazioni, e vi posso assicurare di saperne qualcosa, quando a viaggiare si è in due o con ospiti che avrebbero potuto giudicare, le cose si fanno un po’ più complicate. Inoltre era in compagnia dei suoceri, se il viaggio si fosse complicato più del previsto, magari solo allungando leggermente il tragitto rispetto a quanto pianificato, avrebbe dovuto giustificare la cosa anche alla compagna/moglie e questo non è mai bello. Comunque, Roberto, Greta non ha tutti i torti, se non avessi avuto la seconda auto a disposizione cosa avresti fatto?

  8. C’è chi in elettrico vive e gira al sud. Se non si è in grado di farlo a Belluno allora ok al Webinar ma di quelli robusti.

    • “C è chi in elettrico vive e gira al sud”
      Li vogliamo contare quelli al sud?
      Una volta contati li classifichiamo e ripartiamo in categorie (nuclei familiari, single, lavoratori subordinati, liberi professionisti, giovani laureati ancora figli di papà, youtuber)
      Sono curioso di sapere che dato può essere estrapolato.

  9. Per il futuro: configurare ABRP per arrivare a destinazione con il 70%. così le gite in loco si fanno tranquillamente e quando si riparte per il ritorno si ricarica nei pressi delle autostrade.

    Qui è chiaramente interevnuta l’ansia sa prestazione. Il dover dimostrare a qualcuno, anche noi stessi, che non è diverso avere una BEV. E’ diverso. E’ una BEV. Qualche disagio in più in posti meno coperti dalle colonnine e zero preoccupazioni nel quotidiano.

  10. Per curiosità ho buttato un occhio, prima con Nextcharge e poi con Google Maps, alle colonnine ad Alleghe e dintorni.
    E una curiosità l’ho trovata nella colonnina Powi di Via Lungo Lago, 34, in centro ad Alleghe (https://maps.app.goo.gl/86uJbJkHHHQdGsRT8): chi riesce a trovare cosa c’è di strano nella immagine in Google Maps? 😉
    Tra l’altro, la stranezza è visibile ancora meglio nella foto più recente della medesima colonnina pubblicata il 26 agosto scorso in Nextcharge…

    • Quella colonnina lì è un bidone….
      Senza parole: direi che le mettono a caso perché vanno messe ma nessuno ci crede nemmeno di striscio. E poi lo chiamiamo “il bel paese”.

    • 😂Si potrebbe introdurre la rubrica” trova le differenze e vinci una ricarica in quella colonnina”…😂😂 qualche sopraffina mente del male ha girato il cartello rimozione mezzi non in carica..a luglio era a posto…ora sappiamo dove è stato in ferie quest’anno cattivissimo me’ 🤣🤣🤣

  11. Ho utilizzato anche io l’espressione cosa direbbe lei se io parcheggiassi davanti al distributore e le impedissi di rifornire.
    Mi provo a mettere nei panni dell’altro per capire se sia maleducazione o ignoranza. La maleducazione presume il non aver ricevuto quelle informazioni sensibilizzanti che ti rendono consapevole di quanto stai danneggiando il prossimo e ti fanno decidere di cercarti un altro parcheglgio indipendentemente dalle tue urgenze. Se le conosci e te ne freghi (vada a caricare da un’altra parte) sei maleducato.
    Se sai ignorante questa sensibilità non ti passa nemmeno nell’anticamera del cervello.
    Esempio classico : davanti ad un bar i 5 minuti di in caffè. Ma caro autotermico, io che devo caricare non so se tornerai tra 5 minuti o 5 ore come rcrive Roberto.
    Putroppo a questa categoria appartengono anche certi vigili urbani che accettano la teoria dei 5 minuti.
    La soluzione? continiare a fare informazione e a rompere le scatoke

    • Basterebbe piazzare le colonnine di ricarica, nelle aree di servizio oppure dotare le nuove aree di servizio, anche di colonna ne di ricarica: ognuno utilizzerebbe gli spazi di competenza !

  12. Capperi se si desiste dal viaggio in elettrico avendo una tesla allora siamo spacciati…per curiosità con app becharge ho dato un occhio alla zona e vedo parecchie AC nei paesini vicini e due sul lago stesso,poi applico filtro solo 75kw in sù e vedo che è circondata da colonnine quindi ricaricare nel tragitto andata /ritorno è possibile…spesso stare nella confort zone ci impigrisce bisogna sforzarsi un pochetto ..io pianifico ormai solo per convenienza economica,altrimenti dato la diffusione delle colonnine ,si può lasciare mano libera all’auto e sicuramente mi trova una soluzione …poi se uno a tesla non si può sentire che prende su il diesel …😱🖖

  13. Vabbè però con un minimo di programmazione si poteva fare tranquillamente,io 2 anni e mezzo fa sono andato in un paesino sperduto del sud Italia dove c erano 2 colonnine in un paese non lontano,per attivarle è stato molto difficoltoso,ma alla fine ci sono riuscito,al nord non ci sono questi problemi,poi per i maleducati è un altro discorso

  14. Direi che anche all’ Hotel si sono comportati male, se pur non essendo di loro proprietà le colonnine sono previste per i loro clienti.. Comunque ci manca ancora la presa di coscienza di segnalarle questi abusi.

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