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Ricaricare la Tesla con la presa di casa? Vaielettrico risponde

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tesla model y
Una Tesla Model 3 in ricarica con una wall-box. Ma basta anche una normale presa?

Ricaricare la Tesla con la presa di casa è consigliabile? È la domanda che ci pone Andrea, in attesa di installare una wall-box. Vaielettrico risponde.

Ricaricare la Tesla con la presa…/ Potenza a 6/7 kWh

“Prima di tutto complimenti. Vi ho scoperto da poco, ma ho iniziato a seguirvi assiduamente perché molto competenti ed esaustivi su tutto ciò che trattate e vi viene chiesto. Spiegando le cose con termini semplici anche per chi si affaccia a questo mondo come me. Sto per cambiare auto e andrò su una Tesla long range. A casa all’inizio nonposso ricaricare la Tesla avrò subito una Wall station disponibile, perché ho deciso di fare i lavori con l’Ecobonus e partiranno un po’ dopo la consegna dell’auto. Quindi inizialmente ricaricherò con una semplice presa domestica o al lavoro. La mia domanda è questa, indipendentemente dal metodo di ricarica a casa (presa domestica o Wall station). Aumentando i kilowatt a 6/7, quando la macchina è in carica a 6 kW bastano i rimanenti al fabbisogno della casa con tutti gli altri elettrodomestici (TV, frigo ecc.)?. Grazie mille”Andrea Puccini.

Ricaricare la Tesla con la presa…/ La Casa non lo esclude, ma occhio alla sicurezza

Tesla non esclude la possibilità di ricaricare a casa con una normale presa. Nella Guida facile pubblicata on-line, la Casa americana pubblica una sezione di risposte alle domande più frequenti. E una è: “Posso usare una presa domestica standard per ricaricare il mio veicolo? Sì. In tutte le nuove auto Tesla è stato incluso di serie un adattatore per le prese domestiche. A seconda del veicolo, tale adattatore consente di aggiungere un’autonomia di 13-18 km per ogni ora di ricarica. Per una migliore ricarica ricaricare la tesla con la presadomestica, consigliamo di installare un Wall Connector“. Noi però ribadiamo quanto scritto qualche giorno fa da Paolo Mariano in risposta a un altro lettore. Ovvero che nonostante siano in molti a farlo, non è raccomandabile caricare con la schuko stabilmente. Questo perché, come detto più volte, se l’impianto non è correttamente dimensionato, si rischiano dei surriscaldamenti e dei potenziali danni. Se proprio decidesse di scegliere questa soluzione, è fondamentale far verificare l’impianto da un elettricista.

In garage possibili solo dei rabbocchi, sapendo che…

La wall-box, tra le tante cose, serve proprio a modulare la potenza di ricarica dell’auto, evitando che il sovraccarico faccia entrare in funzione il salvavita. E facendo felicemente convivere consumi domestici e ricarica. Immaginiamo che la Tesla a cui Lei si riferisce, Andrea, sia il Model 3 Long Range, che ha una batteria da 79 kWh e un’autonomia dichiarata di 614 km. A casa difficilmente potrà fare “il pieno”, limitandosi a dei semplici rabbocchi.

RICARICARE LA TESLA CON LA PRESA
L’illustrazione è tratta dalla guida alla ricarica domestica pubblicata on-line da Tesla.

Tanto più che, come ricordato nell’articolo citato, questo sistema di ricarica assicura una scarsa efficienza. Si stima che ricaricando a 6 Ampere, la resa sia attorno all’80/82%.  Significa che ogni 10 kWh prelevati dal suo contatore, solo circa 8 finirebbero nella batteria. Per ricariche importanti, conviene verificare se nella sua zona è presente un Tesla Supercharger. In cui ricaricare a prezzi comunque convenienti e a potenze oltrei 100 kW. O, in alternativa, nelle colonnine in corrente continua di altro network, a prezzi un po’ più salati. 

ricaricare la Tesla con la presa “Vaielettrico risponde”, leggi anche: dispersione di corrente nel Model 3 e Schuko o wall-box per la Volkswagen E-Up? – Qui: la mia Kia e-Niro carica piano – E qui: meglio non ricaricare oltre l’80%? —

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30 COMMENTI

  1. Buongiorno Mauro, la corrente continua è quella dove un polo è sempre positivo e l’altro è negativo. Anche le batterie dell’auto accumulano corrente continua ed i motori delle auto pure. Quindi ricaricare le batterie con la corrente continua si fa molto presto perchè “va direttamente nelle batterie”. Nella corrente alternata, invece, ogni cavo passa da positivo a negativo in continuazione e velocemente (50 volte al secondo). Succede che per caricare le batterie occorre quindi un raddrizzatore, ovvero un apparecchio che trasforma la alternata in continua. Questi apparecchi, per quanto molto evoluti, sono ingombranti e pesanti, per cui la carica delle batterie è per forza meno veloce che con la continua.

  2. Salve a tutti voi,
    Chi mi potrebbe spiegare la differenza fra corrente continua e corrente alternata. Grazie per un’eventuale risposta.

  3. Mi perdoni, ma questa sua affermazione non è tecnicamente corretta. Si documenti per non creare confusione a chi ci legge. Grazie

  4. Se la corrente è alternata ed è monofase la potenza efficace ace è data dalla tensione massima, 220Volt, che varia sinusoidalmente, per 50 volte al secondo (50Hz) e quindi la potenza elettrica efficace va ridotta di un fattore pari a 1,4142

    • Non direi. La tensione (230 V in 220) è già il valore efficace. Così quando si dice 10A si intende sempre il valore efficace (a meno che non si specifichi diversamente). La potenza è il prodotto di questi due valori per il “fattore di potenza”. Di solito per le auto si può considerare fattore di potenza unitario e quindi quest’ultima moltiplicazione non è necessaria.

  5. Certo non userei una shuko e un normale cavo domestico per caricare ore ed ore a 6kw, cioè 26 Ampere!

    Ragionevolmente non andrei oltre i 10-12A. E a questo punto non servono i 7 KW al contatore.

    Penso che pure la tesla si autolimiti.

    Però con 10A, 2.3 KW, si fanno lo stesso cose interessanti. La Tesla LR si ricarica completamente in un giorno e mezzo.

    Ma questa cosa della resa dell’80% da dove esce fuori? È un difetto del caricatore Tesla?
    O è una invenzione degli installatori di wallbox?
    😁

    • La questione del rendimento dell’80% è un errore del giornalista. Però devo fare una precisazione: il cavo di ricarica Tesla, che vuole una schuko o una tripla grossa, carica al massimo a 13A (si può regolare) e la potenza così immessa, essendo corrente alternata monofase si calcola come: (220Volt X 13 Ampére)/ radice quadrata di 2 = 2 KW, ovvero circa 40 ore per una carica da 0 al 100% di una Tesla model 3 del 2021 (che ha 78 KWh di batterie utilizzabili). Qualora aveste una tripla piccola, potete caricare a 10A con il 30% in più di tempo di ricarica. Tenete presente che se il computer di bordo della Tesla rilevasse una eccessiva fluttuazione della tensione di carica, causata da un impianto elettrico al limite, allora automaticamente ridurre l’amperaggio del 25%. Quindi ricaricare una Tesla dall’impianto del box si può, basta avere un minimo di accortezza e non fare più di 300Km al giorno! Infine, si può programmare di avere l’auto al tot per cento della batteria alla tale ora e la Tesla, avendo inserito quali sono gli orari di costo minore dell’energia, fa i suoi calcoli e usa, per quanto possibile, l’energia solo negli orari in cui costa meno. Gli altri marchi hanno ancora tanto da imparare.

      • Scusi, mi ero perso come calcola la potenza: perché /radice2? Il mio contatore quando carico a 13A indica 2990 W (a 230 V). Ed esattamente la stessa cosa il display sull’auto.

  6. Io da più di un anno ricarico a casa, con il cavo della Tesla, anche a 13 A senza problemi (ho 4,5 kW di potenza). Il cavo è correttamente dimensionato, non si scalda, e ricarico 21 km/h.

  7. Beh da 2 anni, appena dopo l’acquisto della mia model X P100D, ho acquistato 1 wall charger Tesla, tra l’altro è anche il più a buon mercato di tutti, inoltre da e-electric.it ho acquistato un inverter portatile con presa 5 poli 32 amp, ed ho inoltre una riduzione a 16 amp sempre 380 industriale, che uso nei viaggi dove mi appoggio a ricariche occasionali in aziende di fornitori in giro per italia.
    Ultimamente ho acquistato altre 2 wall connector di Tesla ed installate in due diverse proprietà per avere costantemente copertura negli spostamenti, ricaricando a 24 amp a circa 16,5-17 kWh. Solo occasionalmente per viaggi all’estero ricarico in supercharger, preservando la batteria da shock termici o ricariche super rapide che come sappiamo alla lunga non fanno molto bene all’auto, anche se tesla è un mulo e difficilmente perde efficenza nella batteria.

  8. 7 anni nei quali ho ricaricato a casa con presa domestica SHUKO fornita dalle case costruttrici. Preliminarmente ho fatto verificare l’impianto da un professionista di fiducia che mi ha garantito il dimensionassero dell’impianto a sopportare i 13A. Sulla mia Testa ho impostato una corrente massima di ricarica a 10A. Consiglio di valutare attentamente le esigenze personali prima di fare investimenti in sistemi di ricarica scarsamente utilizzati in seguito.

  9. Articolo abbastanza approssimativo e solo in parte corretto: è vero che l’efficienza di ricarica a potenze molto basse si riduce (semplicemente perchè devono restare attivi più a lungo i sistemi ausiliari), ma già a 4kW l’efficienza è accettabile. Le ricariche ad alta potenza in DC sono da usare SOLO quando si è in viaggio, perchè un uso quotidiano porterebbe ad un degrado precoce della batteria.
    L’ideale sarebbe ricaricare in trifase a 11kW (il massimo possibile in AC), ma per esperienza personale (ho una Model 3 LR e wallbox), un contratto da 6kW è più che sufficiente, caricando la macchina a 4kW di notte quando consumi (e tariffa) sono più bassi.
    Puoi usare anche la shuko, ma prima verifica che l’impianto possa reggere in sicurezza un carico alto per un tempo prolungato e se hai dei dubbi al riguardo abbassa la potenza a cui carichi la macchina, fino a che non avrai sistemato l’impianto.

  10. Non condivido la risposta data nell’articolo, la trovo superficiale e con errori di calcolo. Comunemente nei box si ritrova lanpresa “tripla puccola”, ovvero da 10A (mentre la shuko e la “teipla grossa” sono da 13A) e questo, come bem detto da Antonio, nonostante i fili abbiano dimensioni in grado di reggere amperagfi maggiori.
    Punto 2: è del tutto infondata lantesi secondo cui a caricando da una presa domestica si avrebbe un calo di rendimento. Tanto per dare dei numeri, caricando ad una presa tria piccola, 10A a 220Volt si carica con la potenza di (220 X 10)/sqrt 2 = 1556Watt. Caricanfo una Tesla Model 3, preda da esempio, che ha 78Kwh di batteria utilizzabile (e non 79 come scritto nell’articolo) dal 20 all’90% (ricarica tipica) si ha: 78 X 70% = 54,6Kwh / 1,556 = 35 ore di ricarica.

  11. Errata corrige ad intervenire in ritardo sarebbe l’interruttore di protezione mal dimensionato, mentre il contatore interviene solo per esubero .
    Non essendo uno strumento di protezione non garantisce la tempestività di intervento .

  12. Io consiglierei comunque di arrivare con i conduttori da 4mm direttamente alla presa in modo da scongiurare il nodo debole tanto le prese schuko posso ospitare senza problemi quella sezione nelle sedi di collegamento.
    Poi volevo puntualizzare ricordando che il salvavita, ovvero l’interruttore differenziale non interviene per sovraccarichi ma solo a causa di contatti diretti o indiretti con parti in tensione.
    Il magnetotermico in abbinamento può essere cambiato e adeguato alle necessità ma ovviamente con il presupposto di avere la potenza necessaria e prima di tutto la sezione del conduttore adeguata, altrimenti ad intervenire sarebbe a quel punto il contatore della fornitura elettrica dopo aver dato anche un bello scaldone ai cavi che a lungo andare vedrebbero compromesse le caratteristiche di isolamento dei cavi stessi.
    Con la corrente non si scherza.

  13. Non sono d’accordo. Si ricarica a casa! più economico ovviamente , ma anche sicuro con schuko ( 3 kw) basta impostare la ricarica a max 10 ampere ( Si scaldano un po fili , ma non destano problemi) oppure 8 ampere nessunissimo rischio, vietato 11 ampere fondono le prese. Questo per chi , d’abitudine, non ha fretta di ricaricare. Occorrendo una maggiore velocità di ricarica installare Wall Connector. La pratica quotidiana insegna.

  14. Il caricatore fornito dalle Case hanno una determinata sezione dei fili conduttori, scritta sui cavi stessi. Nel mio caso la ID.3 ha un caricatore da 10A con fili da 2.5mm; dal contatore all scatola di derivazione i fili sono da 4mm, e una linea da 2,5mm alimenta una presa schuko Legrand Green’Up per auto elettriche. Perché mai dovrei spendere 500-1000€ per una wallbox se mi basta questa potenza per coprire i consumi giornalieri?

  15. Non ho capito… se attacco la Tesla alla presa del box, potrebbe partire il salvavita o surriscaldarsi la presa? Non si può limitare la ricarica ad esempio a 1KWH? Io uso la macchina per brevi tragitti un paio di volte alla settimana, potrebbe essere sufficiente per me una ricarica domestica…

    • Anche supponendo 2KW, con una resa del 80% sarebbero 1.6KW effettivi.
      Ci vorrebbero circa 50 ore per un pieno (79Kw/1.6Kw) partendo da una batteria scarica. Non proprio pratico.
      La ricarica da presa puo’ essere una soluzione valida per piccole utilitarie (ION, Zoe…).

      • Non è una questione di capacità della batteria ma di quanti km. si percorrono giornalmente. Per quanto grande possa essere la batteria della mia auto se di norma, giornalmente, consumo una quantità di energia che posso recuperare un con un rabbocco notturno la ricarica da shuko va benissimo.
        Ricodo che secondo le statistiche in media in Italia si percorrono meno di 35 km. e secondo la mia esperienza la shuko può andar bene fino a circa 120 km. al giorno

  16. Aggiungo e concludo dicendo che a parte fatto che si perde un po’ di efficienza con la ricarica a bassi A (prob. Si spende sempre meno in totale, considerando il costo dell’uograde del contratto a 6 o 7 kW di potenza, essendo poi anchenin quel caso delle perdote ance se magari fossero minori). E dulcis in fundo la ricarica a basso amperaggio è la più salutare per la batteria….quindi….ancora shuko tutta la vita se si può

    • però un wallbox “intelligente” è una gran comodità: ti permette di mantenere bassa la potenza impegnata contrattuale, impedisce sovraccarichi e accorcia/ottimizza i tempi di ricarica insomma ti permette di vivere la ricarica auto in modo più sereno. Se poi hai un impianto fotovoltaico è ancora più utile.

  17. Infatti anche io faccio tranquillamente con una schuko. Certo avendo hna e-up con 32kWh di batteria in una notte faccio fino al 100%. Ma qualunque sia la macchina è solo una questione di tempo. Caricando a 10A si caricano 2.2kWh all’ora appunto. Data C la capacità della batteria espressa in kWh il tempo per ricaricarla ipoteicamente da 0-100% è semplicemente C/ 2.2 in ore…quindi se la batteria è da 79kWh si impiegano circa 36h (più o memo considerato il fatto che all’approx del 100% la velocità cala). Insma se l’impianto è sano si può tranquillamente usare normalmente la shuko. Tanto più che se uno rha la possibilità di ricaricare in garage può benissimo farlo ogni volta che arriva ad esempio al 50% e per fare dal 50% all’80% (ossia sempre per batteria da 79kWh si tratta di circa 24kWh di rabbocco), a quel punto basta una nottata. Dov’è il problema? Tenere la macchina in garage attaccata invece che scollegata? In definitiva se uno vuole avere ricariche rapide a casa sì è bene che aumenti i kW del proprio contratto e installi una wallbox. Ma se uno rabbocca tutte le notti e alla bisogna va a caricare ad una colonnina….allora tutta la vita con la shuko

  18. Io sono nella stessa situazione ma ho una sr+.
    Carico tranquillamente, certo, se è troppo scarica nel fare 25-30% fino all 80% mi ci vanno 10 ore.
    Ma nulla vieta di farlo

  19. Salve
    Vorrei sapere cosa consigliate come auto utilitaria economica con gli incentivi
    Da caricare a casa con fotovoltaico
    Contatore 3kw
    La più economica sul mercato e più facile da caricare
    Grazie

  20. Buongiorno, l’anno scorso mi sono trovato in una situazione molto simile a quella che descrive il sig. Puccini: sono entrato in possesso della Model 3 Long Range a marzo ma solo 7 mesi dopo ho fatto installare il wallbox in garage. Quindi per 7 mesi ho ricaricato dalla presa Shuko domestica, senza mai riscontrare alcun problema (i primi tempi cercavo di capire se si verificavano surriscaldamenti) impostando l’assorbimento a 11 ampere (circa 2400 Watt). L’impianto elettrico, va detto, è stato realizzato nel 2014.
    Il mio contatore era da 3 kW ed ho deciso di non aumentare la potenza impegnata perché percorrendo giornalmente circa 90 km. mi bastano 6/7 ore a 2.2 kW. per rabboccare il consumo giornaliero, quindi le ore notturne sono più che sufficienti e di notte la mia casa consuma circa 3-400 watt per cui non rischiavo di far “saltare” il contatore.
    Poi, da quando ho installato il wallbox intelligente (Prism), mi è cambiata la vita in quanto impostando 3000 watt come massimo assorbimento consentito dalla rete ci pensa lui a modulare la potenza da dedicare alla ricarica dell’auto quindi posso mettere in carica in ogni momento e senza la preoccupazione di superare i 3300 watt consentiti dal contatore (prima andavo in garage ad attaccare lo spinotto poco prima di andare a letto).
    Quindi mi sento dire:
    1-se l’impianto è fatto bene caricare dalla shuko non è un problema
    2-potrebbe non essere necessario aumentare la potenza del contatore, ognuno si faccia due conti in base ai km. percorsi giornalmente.
    3-quando si prende un wallbox occhio che sia “intelligente”, non tutti lo sono (il Tesla non lo è)

  21. Certo che un poco di chiarezza non farebbe male: caricare a casa perdo il 20% di energia; caricare al supercharger (fast in generale) stresso maggiormente la batteria.
    Altra cosa, sconsigliate la ricarica con presa schuko perché ci potrebbero essere rischi di surriscaldamento (sezione dei cavi non adeguata che va beh, se sono per presa 16A dovrebbero essere comunque correttamente dimensionati sin dall’inizio). Giusto per capire bene, consigliate una wall box solo perché la sua installazione da parte di un elettricista qualificato (stendo un velo pietoso purtroppo sulla “qualifica” di certi elettricisti, ne ho viste di cotte e i crude) preclude la posa di cavi di adeguata sezione, corretto? Altra cosa però, anche con una wall box si avrebbe la perdita di circa il 20% (perdita dovuta al caricatore interno dell’auto), da come scrivete pare che la wall box ne sia esente (oppure la wall box stessa converte da CA a CC con rendimenti maggiori?). Grazie

  22. Io da due anni ricarico la mia Model 3 LR senza problemi anche per 12 ore consecutive (di notte) con il mobile charger e l’adattatore 16A (acquistabile al service) e una presa industriale blu a muro. L’unica accortezza è stata ripassare i cavi della sezione giusta in garage e mettere un differenziale adeguato. Infine ho aumentato la potenza di picco a 6kW così anche se ho il condizionatore acceso mentre carico non ho problemi.

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