Home Senza categoria Ricaricare in Croazia costa la metà: perché?

Ricaricare in Croazia costa la metà: perché?

8
Una ricarica di Elen in Croazia: il costo? Meno della metà che in Italia.

Ricaricare in Croazia costa la metà che in Italia, perché? È la domanda che pone Euro, un lettore che in Croazia viaggia spesso con la sua BMW ibrida plug-in. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it

ricaricare in Croazia
Le 2 fatture che ci ha girato il lettore: differenza di prezzo notevole.

Ricaricare in Croazia costa la metà: guardate le fatture…ricaricare in Croazia

“Possiedo da oltre 6 anni una BMW 225XE plug-in, con cui ho percorso oltre 90.000 Km. Essendo il primo modello, ha una batteria di poco più di 7 kWh. Con questo  tipo di vettura non posso avere grande esperienza di ricarica, però mi è capitato, non molto frequentemente, di ricaricare nelle colonnine pubbliche. E, vista anche la scarsa capacità della batteria, non ho mai attivato abbonamenti. Vorrei segnalare come la mobilità elettrica sia molto penalizzata dai costi di ricarica. Mi capita di viaggiare di frequente in Croazia e ogni tanto ricaricare nelle colonnine pubbliche. Faccio presente che da circa 4 anni tutte le aree di sosta autostradale di quel paese sono fornite di colonnine, mentre sui paesi c’è ancora abbastanza da fare. Ritornando ai costi, Vi allego due fatture, una di Enel X e l’altra di Elen (la corrispondente croata di Enel X): potete vedere che differenza, da noi circa il doppio. Grazie per i vostri servizi sempre precisi e puntuali. Euro Maccari

ricaricare in Croazia
Il costo media di una ricarica (linea blu) e il costo medio per fare 100 km (in verde) nei Paesi europei. Fonte:Switcher.ie

Siamo tra i più cari d’Europa, triste primato

Risposta. Il problema non è solo il confronto con la Croazia, è il confronto con quasi tutti i Paesi europei. Anzitutto a causa di un costo dell’energia decisamente superiore da noi. Ad agosto abbiamo pubblicato  i risultati di un’indagine realizzata da una società irlandese specializzata, Switcher, sui costi della ricarica domestica in tutti i Paesi europei. Abbiamo l’onore di essere il quarto mercato più caro in assoluto. Peggio di noi fanno solo Danimarca, Belgio e Repubblica Ceca. La Croazia è invece nella pattuglia dei Paesi più economici, al 12° posto, con costi che sono meno della metà rispetto all’Italia. Tutto l’Est, in genere, ha prezzo molto più bassi, ma anche in Paesi come la Francia (col nucleare) l’energia costa molto meno. Se dalla ricarica a casa passiamo a quella pubblica, vediamo che la situazione addirittura peggiora, soprattutto dopo gli aumenti praticati quest’anno dalle principali società. È triste, ma è così.

  • Viaggi invernali: nelle colonnine fast i tempi di ricarica si allungano quando fa freddo? Il VIDEO di Paolo Mariano

Apri commenti

8 COMMENTI

  1. Invito tutti a tenere in debita considerazione la differenza fra costo e prezzo.
    Se i costi fossero elevati non farebbero nè utili ne super extra utili.
    Da noi l’energia prezza molto eppure siamo al 40% di rinnovabili… che significa che la materia prima è praticamente gratuita.

  2. COSTO ENERGIA
    Pun medio 2023 in centesimi per kwh

    – Norvegia 6
    – Spagna 8,8
    – Danimarca 8,9
    – Portogallo 8,9
    – Germania 9,8
    – Francia 9,8
    – Croazia 10,6
    – Italia 12,8

    https://www.energy-charts.info/charts/price_average_map/chart.htm?l=it&c=HR&interval=year

    ================

    1) la differenza tra Italia e Croazia di 2,3 centesimi può avere un peso per i contratti di una industria (dove i ricarichi sul Pun sono piccoli minimi), mentre è quasi trascurabile nel caso dei prezzo commerciale per le ricariche alle colonnine, essendo dell’ordine di 35 – 80 centesimi a kwh

    pare che ci sia piuttosto un problema di più immaturità ( = far west) del mercato italiano, mentre in Croazia sono già in una fase più avanzata e ordinata, magari non ostile alle BEV, poi con investimenti delle colonnine già rientrati, e se ricordo bene l’intero Stato punta ad essere agile, con poche spese, nelle classifiche sono più avanti di noi anche su informatizzazione (e magari sburocratizzazione ?)

    2) il mix energetico della Croazia ha idroelettrico e buona quota crescente di eolico; soprattutto usano molto i bacini idrici come batterie, la loro quota di energia maggiore è sotto la voce “pompaggio da idroelettrico”:

    https://www.energy-charts.info/charts/energy/chart.htm?l=it&c=HR&source=public&interval=year

    per ora (se non aumentano l’eolico o il FT) hanno anche necessità di importazioni di energia da paesi vicini (carbone, gas, idroelettrico) cosi che il costo complessivo del loro mix risale un po’, a circa 10,6 centesimi a kwh, ma rimane interessante

    3) piano a concludere che la Francia abbia energia a costo reale economico (lo Stato sovvenziona la produzione di corrente):

    – il suo costo al kwh equivale a quello della Germania,
    nonostante i costi delle centrali francesi siano in buona parte sovvenziati dallo Stato tramite altre imposte (una quota del costo di costruzione, il futuro smantellamento, il 100% della quota della gestione delle scorie, e i bilanci non sono facili da fare neanche per il carburante, vista la contiguità con il settore militare; fuori dalla lista delle sovvenzioni forse la gestione ordinaria)

    e nonostante siano centrali di vecchio più tipo, a cui era permesso di essere più semplici (un po’ meno sicure) ed economiche delle centrali moderne

    per una centrale recente (come Flamanville) è la stessa Corte dei Conti francese che ha rilevato problemi per il risultante costo elevato al kwh

    stessa storia in Inghilterra con Hicley Point C (circa 50 miliardi solo per la sostituzione di 2 reattori in un acntrale già esistente, e il costruttore subentrato per finire i lavori ha richiesto un contratto per fornitura garantità per 30 anni dei kwh a circa ad oggi 20 centesimi a kwh, con rivalutazione automatica agganciata all’inflazione)

    una centrale “nuova” secondo le analisi aggiornate produrrebbe Kwh a costi molto elevati, circa 18 cents a kwh (stima 2019 Lazard) o 22,5 cents a Kwh (stima 2023 Bloomberg) per centrali di grande taglia, e di più per centrali di piccola taglia ; in pratica sono abbondamente fuori mercato, tutto compreso (senza sussidi) il loro kwh costa da 2 a 7 volte le altre fonti energetiche

    grafico veloce con i dati di Blomberg di inizio 2023:
    https://www.vaielettrico.it/wp-content/uploads/2023/07/LCOEfig1-768×520-1.png.webp

    4) ogni nazione europea è un caso a sè con particolarità, ma una tendenza generale sui costi energia si intravede:

    >> 6 centesimi:
    paesi con molto idroelettrico (paesi nordici) e quote di altre rinnovabili

    >> 8-9 centesimi:
    paesi con molto eolico e fotovoltaico

    >> 10 centesimi:
    paesi a meta strada, come la Germania
    (ma che sta correndo molto per aumentare le quote di rinnovabili)

    >> 12-13 centesimi:
    paesi con relativamente poche energie rinnovabili ( Italia 35% )

    • Errore di battitura:

      Germania 9,8 centesimi
      Francia 10,0 centesimi (avevo scritto 9,8)
      Croazia 10,6 centesimi
      ..etc

    • Mi sa che il costo di produzione sarà sempre meno una componente importante nel costo finale del kWh per ricaricare alle colonnine.
      Ed ancora non si è capito come e dove i governi andranno a tassare le BEV e le ricariche per recuperare i soldi persi dalla tassazione sulle termiche e carburanti.
      In UK il dato per il 2021 era 1 miliardo di mancate entrate dovute agli incentivi sulle BEV. Mancate accise ed iva su carburanti esclusi.
      Questa cosa preoccupa non poco.

      • Le accise in italia se leggo correttamente forniscono 25 miliardi all’anno, di cui il 60% date dal trasporto su strada (poi ci sono anche i riscaldamenti abitazioni e i servizi),
        cioè circa 15 miliardi da auto e camion

        > una parte delle accise si potranno (?) recuperare comprimendo i profitti dei gestori alle colonnine una volta che gli investimenti dei gestori sono rientrati, es:

        colonnina ricarica costo 50 cents/kwh:
        – 11 cents costo energia (tra 3 anni)
        – 14 cents costi e margine gestore (tra 3 anni)
        – 25 cents -> tasse (accisa), pari al 50% del prezzo

        > un’altra parte (grossa) delle accise si cancella in una partita di giro con i sussidi alle fossili (definizione ampia, italia circa 40 miliardi annui (63 nel 2023) di cui una parte effettivamente va alla filera dei combustibili, mentre l’altra sono sussidi di vario genere meno diretti)

        > una parte minore si recupera dal kwh casalingo (aumentano i kwh erogati a casa se ricarico la bev a casa; anche senza aumentare la tassazione, o ritoccandolo 2-3 cents); kwh casalingo che poi sarà usato anche al posto del metano per scaldarsi con le pompe di calore (anche qui c’è uno “scambio” di accise, ma con risparmio netto per l’utente perché tasse a parte la materia prima costa meno)

        è da vedere se con parco auto in buona parte elettrificato una parte residua delle accise rimane scoperta o meno

        dipende da quanti sussidi ai fossili e/o spese ad essi correlati si riesce a tagliare, se la filera è più efficente in teoria forse si risparmierebbe pure?

        se dovessero avanzare degli scoperti, mi aspetto una cifra più modesta di quanto sembrerebbe, forse pochi miliardi, nel caso vedremo se trovano un altro modo per ricaricarla sulle auto o nelle pieghe del bilancio statale

        mentre il bollo auto magari tra 5-7 anni lo rimetteranno anche alle Bev (rimarrà un po’ favorito rispetto alle ICE), cosi come gli incentivi all’aquisto vanno a scemare; da noi per le Bev 190 milioni annui di incentivi, circa metà spesi; molti meno che in UK

  3. E magari in Croazia si può pagare senza app semplicemente appoggiando la carta di credito sul lettore come mi è capitato di fare più volte in Austria.
    Cosa dice il signore a riguardo….. Ci sono app da installare o fila liscio come dal benzinaio?

  4. Mi chiedo…
    In Italia l’energia costa di più, vero.
    Però, visto che ce la menano sempre con il fatto che gli Aumnti siano dovuti al diverr ripagare le infrastrutture, nelle altre nazioni, le infrastrutture, gliele regalano?!?
    Non mi pare ci sia un proporzione; in Italia semplicemente, l’elettrico non si vuole. Punto.

Rispondi