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I costi della ricarica domestica: benarrivati nella jungla Europa

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costi ricarica europa

I costi dell’energia elettrica, e di conseguenza della ricarica domestica, sono in Europa molto diversi da Paese a Paese. L’Italia si colloca al quarto posto fra i Paesi più cari in assoluto. I costi dell’energia sono aumentati in media del 21% nell’arco del 2022 a causa della guerra in Ucraina, ma più sensibilmente nei Paesi con meno energie rinnovabili.

L’Italia è il quarto Paese più caro d’Europa

Il quadro dei costi della ricarica domestica in Europa l’ha fatto  Switcher.ie un sito indipendente irlandese specializzato nel confronto delle offerte energetiche e nei prodotti finanziari personali.

L’Italia è il 4° Paese più costoso per caricare un’auto elettrica dall’impianto di casa. Il “pieno” costa mediamente 22,43 euro e 6,53 euro per 100 km. Il costo medio è aumentato del 18% nel 2022. I costi medi di ricarica dei veicoli elettrici in Italia sono aumentati del 18% alla fine del 2022 rispetto alla prima metà dell’anno.

Utilizzando gli stessi parametri di calcolo la Danimarca risulta essere il paese più costoso in Europa con 36,17 euro per una carica completa. Il Kosovo è quello più economico con appena 3,92 euro. Quindi un automobilista italiano spende circa sei volte in più di un automobilista kosovaro.

Cento km costano in media 4,02 euro (6,53 in Italia)

Alla fine del 2022, il costo medio di un viaggio di 100 km in Europa è aumentato del 21% e ora costa 4,02 euro rispetto ai 3,32 € della prima metà del 2022.

Qui di seguito la tabella con il dettaglio numerico dello studio redatto da Switcher.ie. I dati sono calcolati come segue: i costi dell’elettricità domestica per paese sono stati raccolti utilizzando le tabelle di dati più recenti di Eurostat(ultimo aggiornamento 28 giugno 2023). Il costo medio di ricarica di un’auto elettrica è stato calcolato sulla base della Banca dati EV sulle 50 auto più vendute in Europa nel 2022 (secondo JATO.com).

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Costi più bassi con più rinnovabili

Eoin Clarke Direttore commerciale di Switcher.ie ha commentato: «Sebbene la nostra ricerca abbia rilevato che il costo di ricarica di un’auto elettrica è aumentato nella maggior parte dei paesi dell’UE, i veicoli elettrici sono ancora meno costosi da gestire dei veicoli a benzina o diesel».  E ha aggiunto: «I prezzi fluttuano ancora enormemente da Paese a Paese e dipendono da cose come l’uso di energie rinnovabili nel mix energetico del paese e dalla quantità di prelievi e sussidi disponibili».

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Apri commenti

32 COMMENTI

  1. Non raccontiamo favole!
    Le rinnovabili ancora convengono perché spostano il loro costo sulla tassazione generale e dove aumenta l’installato di fotovoltaico non calano i prezzi dell’energia ma salgono!
    Se togliessero gli incentivi nessuno metterebbe i pannelli solari!
    Il Kosovo poi ha una produzione basata sul carbone altro che rinnovabili che non arrivano al 9% in tutto!
    Dove cala il costo dell’energia davvero, c’è una grossa produzione da nucleare… Altro che rinnovabili 😔

    • Strano che in Italia siano giacenti richieste di fotovoltaico per 95 GW, interamente finanziate dai privati. Mentre nel mondo di centrali nucleari con capitali privati ce ne sono zero.

      • Per ché in Italia abbiamo decenni di demonizzazione del nucleare e ben 2 referendum contrari, senza aver MAI fatto una campagna di informazione vera sull’argomento.
        I giornalisti hanno invece fatto il contrario, demonizzando l’atomo a prescindere, senza mai approfondire le reali cause degli incidenti (umane) e per Fukushima hanno addirittura assegnato al nucleare i morti affogati dello tzunami!
        In queste condizioni post tragedia (demonizzata sui giornali) abbiamo fatto ben 2 referendum, chiaro che gli italiani hanno votato in massa contro, ma l’hanno fatto senza la consapevolezza necessaria.
        Detto questo, se anche fosse possibile avere centrali costruite con soldi pubblici, dove sarebbe il problema? Decisamente meglio avere le centrali statali che private, almeno se il fine è di mantenere il costo dell’energia basso…
        Dove i costi salgono è per via degli interessi sui costi di costruzione finanziati dalle banche (capitali privati anche qui) e non per la fluttuazione del costo dell’uranio che incide molto ma molto meno sul costo finale dell’energia.
        Il Kosovo portato ad esempio nell’articolo produce la maggior parte dell’energia con il carbone, solo meno dell’9% è da rinnovabili (prese tutte insieme), non mi pare l’esempio migliore di produzione di energia pulita! Certo costa poco, ma con quali emissioni?
        Se quello fosse l’esempio da seguire saremmo avvelenati molto ma molto presto!

        • I capitali privati scelgono le rinnovabili anzichè il nuclaere semplicemente perchè le prime consentono di produrre energia a costi inferiori. Sono più efficienti e più pulite. Cos’altro c’è da aggiungere?
          Nessuno ha preso il Kosovo come esempio di virtù. Peraltro il Kosovo ha deciso di abbandonare il carbone entro il 2031.

          • Che quello che ha detto è semplicemente FALSO!
            I capitali privati vanno dove c’è ritorno economico, e il ritorno economico delle rinnovabili si basa sugli incentivi statali.
            Tolti quelli, le rinnovabili andrebbero zampe all’aria visto che vendono pure in perdita in certi momenti perché quando la produzione (ad esempio dal sole) ha un picco e la richiesta non è così elevata vendono pure sottocosto pur di vendere qualcosa altrimenti avrebbero una produzione che andrebbe sprecata totalmente!
            Il grosso del costo del nucleare non è il combustibile ma la centrale, che si costruisce in alcuni anni e nonostante la burocrazia assurda che non esiste per nessun’altra produzione energetica al mondo, neppure per il carbone che fa migliaia di morti l’anno!! Ammortizzato quel costo si ha una produzione continua, certa e scalabile che non si ha con le altre rinnovabili.
            Non sono contro le rinnovabili, per carità, ce ne serviranno tante di centrali così… ma vorrei articoli più corretti!
            L’aumento di installato di rinnovabili non fa abbassare automaticamente il costo delle bollette, come invece state facendo sottintendere, almeno se non viene affiancato da altri sistemi di produzione che possano gestire il carico base quando il sole non splende ed il vento non soffia. In Italia lo facciamo con il gas che inquina e va abbandonato, in Francia ad esempio lo fanno con il nucleare ed hanno bollette molto più basse ed emissioni quasi a zero.
            Andate a prendere la produzione inglese dello scorso anno dove i venti non soffiavano e l’eolico non produceva e vedrete!

          • Gli impianti rinnovabili “utility scale” non beneficiano di alcun incentivo statale. Il ritorno economico deriva dal differenziale fra costi di produzione e prezzi a cui l’energia viene ritirata dal GSE, fissati in asta pubblica, cioè dal mercato. Gli anni necessari a costruire una centrale nucleare non sono “alcuni” ma 10-15. Il terzo reattore di ultima generazione a Flamanville, in Francia, inziato nel 2007 non è ancora stato avviato. Il costo previsto di 5 miliardi è salito a 19 miliardi di euro. Quella di Olkiluoto, in Finlandia, ha richiesto 12 anni più del previsto, con una spesa tripla. EDF che ha finanziato Flamanville è stata rinazionalizzata per l’enorme debito accumulato e oggi chiede 8 miliardi di compensazione allo Stato per il differenziale fra i prezzi concordati e i costi di produzione.
            Infine, nei costi del nucleare ci vogliamo mettere i miliardi già pianificati per manutenzione, decommissioning a fine vita, stoccaggio delle scorie radioattive?
            Quindi ci pensi due volte prima di scrivere che diciamo falsità.

          • @Tommaso il costo elevato dell’elettricità è dato soprattutto dai costi marginali dell’energia prodotta per coprire l’eccesso di domanda. Il baseload può aiutare nei momenti di mancanza di rinnovabili ma la capacità di risposta alla domanda non la possono fare né le rinnovabili né il nucleare. Quello che serve sono accumuli, reti di trasmissione e in ultima istanza sistemi di backup in grado di sopperire nei momenti di alta domanda e bassa produzione.
            Quindi la scelta è tra rinnovabili+nucleare+backup oppure rinnovabili+backup. Entrambe le soluzioni vanno bene se correttamente dimensionate.
            Discorso a parte per l’Italia che non ha legge che permette il nucleare, non ha centrali e che deve liberarsi dei fossili più velocemente possibile e gode di posizione geografica favorevole per solare e abbastanza buona per eolico. La scelta di introdurre il nucleare non è tecnica ma politica a questo punto.
            Però in Sardegna si oppongono all’eolico pertanto la vedo dura introdurre una legge già passata due volte al quesito referendario.

        • In effetti i francesi hanno nazionalizzato EDF perché prima li ha obbligati a vendere energia sotto costo e poi si sono ritrovati con i reattori vecchi e con problemi di corrosione che i privati non si sarebbero mai potuti accollare.
          In realtà il nucleare in questo momento è sponsorizzato anche dall’industria fossile perché ritarderebbe una serie di interventi alla rete (connessioni e accumuli),.ritardi che allungherebbero la vita delle centrali a gas. Al contrario spingere sulle rinnovabili richiede certamente interventi di ammodernamento delle reti ma infine permetterà di ridurre a zero o quasi a zero la produzione di energia con fonti fossili.
          Non vedo neppure grandi opportunità per una rinascita nucleare in Italia che è in una zona geografica favorevole per le rinnovabili e che tra modifiche di legge necessarie, tempi di progettazione e costruzione di diversi anni, inizierebbe a produrre quando la copertura da rinnovabili sarà già molto estesa e sarebbe oltremodo difficoltoso operare dei reattori nucleari con fattore di capacità ridotto perché in gran parte dell’anno ci sarà già energia in abbondanza se non in eccesso.

          • Non mi pare che la copertura di rinnovabili proceda spedita comunque.
            Il fronte del No a tutto è sempre ben radicato, la burocrazia ferma i cantieri prima che partano.
            Cercate ad esempio le news recenti per le pale eoliche approvate a Montauto, nel grossetano.
            La sindrome Nimby non colpisce solo il nucleare, pure solare ed eolico ne risentono.
            A Firenze è praticamente impossibile montare i pannelli solari, tutta zona sotto belle arti, persino in periferia abilitano solo quelli rossi che hanno una produzione inferiore e non sono quindi convenienti!
            Finiremo con il razionamento energetico per non costruire nulla… 🙁

          • Consiglio a lei e a Massimo di guardare il video di Ingegneria Italia “Quello che NON DICONO sulle RINNOVABILI vs NUCLEARE nel 2023!”
            Altro video semplice da vedere è fatto dai cartoni morti, si chiama “IL NUCLEARE : i dubbi più grossi”, vi spiegano molto bene e in parole semplici come funzionano le cose davvero!!
            Costi e morti compresi…
            Buona visione!

          • Lei si documenta su youtube (e si vede). Noi ce ne occupiamo da decenni, parlando direttamente con le fonti. Resti della sua idea, ma eviti di avvelenare i pozzi, almeno su questo sito.

  2. Per fare un confronto fino in fondo bisognerebbe dividere i prezzi del kWh dei paesi europei con il PIL pro ccapite.
    Probabilmente salta fuori che in Kosovo lo stipendio è misero ma il costo della vita proporzionato, invece i rumeni che pagano l’elettricità come i tedeschi, ma con ben diverso stipendio, risulterà poco conveniente l’auto elettrica.

  3. Be proprio ieri l’autorità per l’energia ha comunicato un aumento del 10% delle energia elettrica.

    La cosa è alquanto strana, e sembra legata sopratutto ai rincari dei carburanti e del petrolio dell’ultimo periodo.

    Come se la produzione Green di Fotovoltaio ed Eolico non contasse nulla, o forse è proprio così?

    Aumenta il petrolio, aumenta la corrente elettrica…come in passato…
    Anzi peggio, visto che 1kw/h pochi anni fa costava 3 centesimi ora è difficile pagarlo meno di 20 centesimi…

    Fotovoltaio ed Eolico ancora sono poco considerati nella spesa energetica.
    Cosa ne pensate?

    • Il mercato elettrico è un mercato molto particolare e il prezzo dell’energia al momento è principalmente fatto dalle centrali a gas che ricopre purtroppo ancora il 40% della produzione elettrica. Per questo è importante aumentare la quota di rinnovabili e in prospettiva iniziare anche con i sistemi di accumulo. L’alternativa per il privato che può farlo è installare un impianto fotovoltaico benché molti ancora si ostinino a dire che non è un buon investimento.

    • non è strana se leggi il dettaglio del mix energetico
      la mia bolletta riporta per il mio gestore:
      fonti rinnovabili 17,8%
      carbone 10%
      gas naturale 58%
      petrolio 1,25%
      nucleare 6%
      altri 5%
      quindi 58+1,25+10= 69,25% della produzione legata alla fluttuazione dei costi energetici di mercato

      a livello nazionale comunque il 54% è quantificato nella somma di gas+carbone+petrolio più che sufficiente per generare aumento

      • Beh il mio gestore fornisce 100% da rinnovabili eppure è influenzato dal prezzo del gas, e questo continuerà a accadere a meno di modificare le regole del mercato oppure di utilizzare sistemi di accumulo per andare a vendere energia quando le rinnovabili non sono disponibili.

        • ho anche contratti con altri fornitori di energia elettrica:
          es Sorgenia mi sta dando il seguente mix dichiarato in bolletta
          42%rinnovabili
          8% carbone
          41% gas naturale
          1%petrolio
          4%nucleare
          4% circa altre

          • Sarà interessante vedere come performeranno questi gestori che hanno mix così poco ecologici nei prossimi anni. Vedremo se saranno acquisiti, lasciati fallire o se le partecipazioni pubbliche tamponeranno le perdite per.la parte di impianti inquinanti.

  4. Certo che nelle classifiche che contano siamo sempre in alto….
    Comunque il FV c’è l’ho anch’io ma non si può generalizzare neanche in questo.
    L’energia elettrica è cara ed è un dato di fatto, e probabilmente continuerà a salire perché in futuro diventerà come il petrolio, spero di sbagliare…
    Tant’è vero che dal 2025 cesserà lo scambio sul posto,se ciò che ho letto non è una bufala

    • non diventerà come il petrolio:
      te la puoi produrre, e praticamente tutti possono farlo, anche i tanto complicati condomini diventeranno meno “complicati” di fronte a certi prezzi elettrici

      semmai: che ne sarà dei Paesi produttori di petrolio?
      mmm…forse che stanno diversificando radicalmente la loro economia già ora?

  5. io a casa con FV ricarico gratis. anno 2022 pagato meno di 1000 euro di bolletta in un anno e ricevuto da GSE 1047 euro per scambio sul posto. fuori casa abbonamento skoda power pass a 14,99 euro al mese e poi ricarico QUANTO VOGLIO da ionity a 35 cent kw e con qualsiasi altro operatore in AC a 42 cent. media consumo su 39000 km percorsi pari a 6 km x kwh. quindi….non generalizziamo. le EV sino ancora SUPER CONVENIENTI. poi se mi prendete il classico esempio da contratto a 70 cent a kw vale tanto quanto dire che cenare nello stellato Michelin costa troppo. ciao

    • Come scritto in un altro commento, autoprodurre per alimentare la vettura e’ al momento un vuoto nella normativa fiscale, che gia’ viene considerato in UK. Non di facile soluzione ma prima o poi verra’ al pettine. Chi puo’ permettersi un fotovoltaico ha un vantaggio rispetto agli altri contribuenti, non paga tasse sull’energia che usa per la vettura.
      Non credo che possa essere sostenibile.

      • Le tasse sull’autoconsumo sarebbero una misura draconiana, gli unici che hanno interesse ad introdurla sono i petrolieri. Poverini eh!?
        Poi mi domando: ma tutta la discussione sulla convenienza del fotovoltaico che non converrebbe è stata archiviata?

        P.S.: io non ho il fotovoltaico perché vivo in un palazzo del centro storico ma non mi sognerei mai di chiedere di imporre tasse sulla produzione di un impianto che abbatte l’inquinamento e quindi va a vantaggio di tutti.

  6. Scusate ma questo “studio” mi sembra veramente stupido, poteva semplicemente chiamarsi “prezzo dell’energia elettrica a confronto tra i paesi europei”, cosa c’entrano le auto elettriche?

    • Ma serve per creare ansia a chi ancora non ce l’ha. Se scrivevano “confronto prezzi elettricità” poi nessuno li badava….se ci metti vicino le bev boom vedi che sale l’interesse. 😉

      • Ma che discorso è? Siamo in un sito che parla di mobilità elettrica e il prezzo delle ricariche domestiche è uno dei principali argomenti di interesse 🤷

      • ma anche se costasse 1 eur kw pagheresti sempre meno della benzina
        non dirai che con 10 euro di benzina fai 100 Km?se ti va bene con la + stra utilitaria ti fai 60 km con 6 l ma se va su di fascia crescono anche i consumi
        con 50 euro muovo la riserva, con 10 euro faccio 20km-30km a benzina al prezzo attuale.

    • Io non so cosa consumi lei a casa, ma chi fa 20.000 km all’anno con una BEV a 6km/kWh consuma per la sola auto 3.500kWh (ho arrotondato in eccesso per le dispersioni) che sono il consumo tipico di una famiglia di 4 persone. Quindi la BEV diventa il 50% dei consumi di elettricità.
      Ha senso parlare su un sito che si chiama Vaielettrico di qualcosa che incide per il 50% della bolletta…? A me pare di sì…
      Troverei strano ne parlassero sulla Gazzetta dello Sport…

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