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Questo odio verso l’auto elettrica è messo in piedi da…?

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Questo odio verso l’auto elettrica è forse ispirato da chi commercia e vende i combustibili fossili? È la domanda di Stefano, un lettore. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri messaggi vanno inviati alla mail info@vaielettrico.it

questo odioQuesto odio mediatico non si spiega se non se dietro c’è un interesse…

“Seguo da vicino il mondo automotive da diverse decadi. E non ho potuto fare a meno di notare come, all’ufficializzazione dell’obiettivo 2035 da parte della UE, ci sia stata una vera e propria “reazione allergica” nel nostro paese. Sfociata in una guerra mediatica vera e propria. E che ha portato alle percentuali di penetrazione delle auto elettriche molto modeste nel mercato auto nazionale, praticamente ultimo nei paesi comunitari tra i principali mercati.

Eppure la tecnologia di base è la stessa presente sulle ibride ed ibride plug-in, tipologie di auto assolutamente accettate dal mercato italiano. E ben viste sin dal tempo del debutto come naturale anello di giunzione per la transizione.

Quindi mi sono domandato quale possa essere stata la molla che ha fatto scattare questa vera e propria inversione repentina di pensiero. Ovviamente la differenza sostanziale è nell’utilizzo di carburante da combustibile fossile per ibride e ibride plug-in. Che la macchina dell’odio mediatico sia stata messa in piedi da chi commercia e vende l’oro nero?“. Stefano Tetti

Qualcuno è stato anche pizzicato mentre…

Risposta. Diciamo che l’impressione è quella:  noi stessi siamo invasi da commenti che sembrano teleguidati, con firme e indirizzi mail del tutto improbabili. In qualche caso si  è riusciti anche a provare che dietro a certe campagne c’erano mani forti, che muovevano i fili con interessi ben precisi.

È rimasto celebre, per esempio, un caso accaduto quattro anni fa negli Stati Uniti. Un lobbista della Chevron fu pizzicato mentre organizzava una campagna di discredito nei confronti dell’auto elettrica, mobilitando un gruppo di pensionati dell’azienda. Ai vecchietti era stato fatto credere che il loro assegno mensile era messo a rischio dall’avvento delle auto a batterie.

Peccato che uno di questi, nel frattempo, avesse abbracciato la causa ambientalista, svelando il misfatto all’opinione pubblica. Il fatto è che in Italia, Paese da sempre allergico all’innovazione, certi argomenti sembrano avere più presa che altrove. Con i risultati che vediamo…

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111 COMMENTI

  1. In parte si può dare ragione al lettore: L’impressione è quella, in altra parte se prendo in esame ad esempio Milano, noto tanti cittadini frustrati perché possedendo termiche di meno di 10 anni (nel 2014/2015 i diesel erano ancora tutti euro 4/euro 5) non potrebbero circolare nemmeno in periferia e vedono nelle auto elettriche il male dell’umanità, nonostante queste evidentemente non siano il problema.

    • Le multinazionali petrolifere hanno devastato e stanno devastando questo pianeta e ci hanno fatto andare in giro per 130 anni con automobili con un motore a manovelle e pulegge che ha un rendimento del 35% ed emette fumi puzzolenti e cancerogeni. Ci siamo talmente assuefatti a questo modo di spostarci che lo riteniamo talmente normale che molte persone non riescono a concepire un qualcosa di diverso. L’indignazione dovrebbe essere verso queste società e interi stati che si sono arricchiti con l’oro nero, consegnandoci un problema enorme per noi e le prossime generazioni. Non capisco quindi i no-elettrico cosa stanno difendendo?

      • Difendono l’egoismo di poter ricaricare le loro auto in 5 minuti perché “non ho tempo di fermarmi a ricaricare l’elettricità, e del clima cavoli di chi arriverà dopo di me”.
        Tutte le altre sono scuse, la suocera che sta male dall’altra parte del mondo, i 1200km senza soste, e via dicendo.

  2. Bellissimo leggere i commenti, tutti di quei 4 gatti che comprano elettrico pensando aver fatto l’affare della loro vita!
    Convinti che la strada per l’elettrico sia già tracciata e che tutti gli altri siano stupidi, ignoranti, retrogradi e addirittura “manipolati dall’alto” (ma si chi????), poco avezzi al cambiamento, siete RIDICOLI! Sembrate una setta religiosa tipo quelle che prevedono improbabili sbarchi alieni entro il 2035…

    Non avete ancora capito che:

    1) Le auto elettriche a differenza di smartphone, tv lcd e altre tecnologie sono un IMPOSIZIONE, non una libera scelta dlla gente! E per tantissime persone le auto elettriche risultano scomode e assolutamente non adatte alle proprie esigenze.

    2) i tempi di ricarica e le autonomie sono RIDICOLE e il 90% della gente non è giustamente disposta a cambiare le proprie abitudini! La tecnologia deve essere al mio servizio e semplificarmi la vita, non rendermela più complicata! Oggi con un auto a combustione si fa il pieno in UN MINUTO e si riparte senza problemi! Lo volete capire o no che questa è una cosa IRRINUNCIABILE? Se capita un emergenza e avete l’auto con le pile scariche, come fare a ripartire? Spingendola??

    3) Basta con questa mania ecologista, è tutta una balla che vi raccontate per giustificare i vostri giocattoli a pile, al 90% delle persone non gliene frega NULLA delle menate ecologiste! Si guarda al proprio portafoglio e soprattutto alla propria comodità!

    4) se le aziende e l’Europa non si danno una SVEGLIATA da qui al 2035 falliranno tutte le aziende automobilistiche con ricadute economiche su tutti noi!

    5) si sente spesso parlare di Cina, mi fa morire dal ridere! I cinesi non hanno soldi manco per comprarsi un chilo di riso mentre spesso si legge di “vendite incredibili in cina di auto elettriche”…SONO BALLE messe in piedi da un regime che ha tutto l’interesse di affossare l’economia occidentale mettendo in giro false notizie! In Cina quasi nessuno possiede un auto di proprietà, le auto prodotte sono quasi tutte invendute ma servono per gonfiare i dati di produzione e vendita!

    Adesso BASTA con ste auto a pile, le volete? Compratevele voi, il 90% della gente continuerà a ignorarle e presto si troveranno altre soluzioni, pena il fallimento dell’economia dell’intero continente, altro che 2035, sognate…
    Fatevene una ragione, l’elettrico è un fallimento, piaccia o no è così e le case se ne stanno già accorgendo.

    • Non le rispondo punto per punto perché non ne vale la pena, i motivi per cui scrive un bel po’ di sciocchezze (lei è un Troll?) sono già stati scritti su queste pagine diverse volte, ma…

      “Adesso BASTA con ste auto a pile, le volete? Compratevele voi, il 90% della gente continuerà a ignorarle”

      Veramente siamo in un sito che parla di mobilità elettrica, le dà fastidio leggere come funzionano le auto elettriche? Cosa ci fa qui?

      E soprattutto: “Questo odio verso l’auto elettrica è messo in piedi da…?” Tani!?

    • proprio ver che le festività tirano fuori il disagio mentale

      esci di casa, prendi un po’ d’aria, molla FB e Telegram, non ti fanno bene

    • @Tani
      vado per punti:

      0) “…Non avete ancora capito che:…” eccone un altro che ha la verità ma non ce la dimostra, e non dimostra nessuna delle affermazioni che fa, ma ci dice “io so come va il mondo”

      1) “…Le auto elettriche…sono un IMPOSIZIONE…” ok: a te quale hanno imposto? quale auto elettrica sei stato costretto a comprare?

      2) “…si fa il pieno in UN MINUTO e si riparte senza problemi! Lo volete capire o no che questa è una cosa IRRINUNCIABILE?…” magari per te. io da tre anni posso dire che PER ME non è irrinunciabile, anzi, proprio non sento il problema. quindi parla per te. oppure fornisci dei dati statistici documentati. qui non è un bar

      3) “…Basta con questa mania ecologista, è tutta una balla… Si guarda al proprio portafoglio e soprattutto alla propria comodità!…” perfetto! è peraltro la stessa cosa che dice un sacco di persone tra i possessori di BEV che scrivono qui. poi, per carità, se ritieni il cambiamento climatico una balla allora ti pregherei di fornire qualche dato scientifico a sostegno di questa tua tesi. qui non è un bar

      4) “…se le aziende e l’Europa non si danno una SVEGLIATA da qui al 2035 falliranno tutte le aziende automobilistiche con ricadute economiche su tutti noi!…” perfetto, concordo! ti dico di più, anche sull’isola di Pasqua i falegnami sapevano che se non si davano una svegliata sarebbero falliti. infatti fallirono: finirono le palme. e poi: tranquillo, il mondo è più grande della provincia italica, al di là delle Alpi sono ben più avanti di quanto TeleRadioGoverno racconti, prova a farci un giro magari, anche solo per turismo, vedrai che quelle stesse aziende per lo più al 2035 arriveranno in piedi.

      5) “…si sente spesso parlare di Cina… I cinesi non hanno soldi manco per comprarsi un chilo di riso mentre spesso si legge di “vendite incredibili in cina di auto elettriche”…SONO BALLE messe in piedi da un regime…” accidenti quante informazioni fornisci! ci porti anche solo un documento verificabile di quel che dici? perchè ho amici che viaggiano e lavorano in Cina e, beh, è un po’ diverso da cosa descrivi. La Cina è grande, non è che fai riferimento alle aree verso il Kirghizistan o dello Xinjiang settentrionale? è un attimo confondersi, sai!

    • Vado a comprarmi i popcorn in attesa dei punti da 6 a 10, con queste premesse saranno spettacolari! Perchè arriveranno vero, non sarà mica finita qui in due minuti di sparata?

    • “Fatevene una ragione, l’elettrico è un fallimento”
      Mo me lo segno.

      Al resto non val la pena di rispondere.

    • Discorso giustissimo. 🤣🤣🤣

      Come esempio prendo la BYD ATTO 3 comfort. Ebbene, sulla scheda tecnica ci sta scritto: Tempo di ricarica 9 ore e 42 minuti a 7 KWatt.
      Ora poniamo che io mi compro questa auto, magari sedotto dalla sua estetica così fascinosa e dal suo colore sgargiante (esteticamente è molto bella), e mi trovo con la batteria scarica in qualche paesino di campagna sperduto (magari nel sud Italia) in cui ci sono solo colonnine a bassa potenza. Ecco che devo aspettare 10 ore per ripartire. E nel frattempo devo solo andare in albergo a passare la notte oppure tirare fuori dal bagagliaio una tenda e mettermi a campeggiare. E se invece la colonnina non ci sta devo solo chiamare il carro attrezzi che magari viene da chissà dove e mi costa un occhio della testa. Ma siamo matti? 🤣🤣🤣🤣
      Ora io potrei capire se in Italia ci fosse una diffusione capillare di colonnine ad alta potenza, ma così non è. E dunque da cosa dipende la possibilità di transizione verso la mobilità elettrica? Dipende dal fatto che le aziende fornitrici di elettricità piantino colonnine ad alta potenza praticamente dovunque. E allora non bastano gli incentivi per l’acquisto delle EV ma il governo deve anche pagare le aziende fornitrici di elettricità per fare questo.
      Ma per alta potenza si intende i 150 KWatt con tensioni da 800 – 900 Volts e oltre e non credo che ENEL o chicchessia siano in grado di portare simili potenze nei paesini sperduti di campagna. Per cui credo che quella delle EV sia una specie di bolla speculativa destinata a scoppiare non appena sarà evidente conto che non è possibile avere dovunque ricariche veloci.

      • MASSIMO
        Segnalo un trucco che è conosciuto da pochissimi e mi scuso se risulterà incomprensibile a quelli come lei ma non posso evitare tecnicismi, perché se semplificassi troppo perderebbe di efficacia la spiegazione: anche se nel manuale non c’è scritto, i bene informati dicono che posso caricare anche solo 2kWh in 16 minuti che mi permettono di fare quei 15 km che mi portano ad una colonnina più veloce. Mi scuso nuovamente per essere stato così criptico e tecnico con un ragionamento controintuitivo, ma mi ha permesso di risparmiare migliaia e migliaia di euro in attrezzature da campeggio e hotel. Noncelodikono!1!!

      • Tempo fa mia moglie arrivò a casa con il serbatoio vuoto, mise la macchina in garage e se ne dimenticò. Il giorno dopo, la macchina si rifiutò di partire…. cerca una tanica… va al distributore… torna a casa… mettila nel serbatoio e via ancora al distributore per completare il rifornimento.
        Ieri sera sono tornato con la batteria quasi scarica da una gita con la famiglia, ho messo la macchina in garage e sono andato in casa a mangiare e giocare con mia figlia. Questa mattina prendo la macchina e…. la batteria è carica!! Saranno stati gli elfi….

      • È evidente che non hai la benché minima conoscenza di cosa sia la rete di distribuzione di energia elettrica, quindi prima informati ,perché con i credo,se e ma non funziona.

    • Da come scrivi ho la sensazione che lavori nel settore auto: meccanico? ricambista? o dipendente di azienda metalmeccanica. Recentemente anche i venditori dei concessionari temono per il proprio posto di lavoro. Il passaggio all’elettrico mieterà delle vittime, questo purtroppo fa parte dei grandi cambiamenti. Le aziende estere però intercettano il cambiamento e si convertono prima possibile. Quelle italiane fanno ostruzionismo e reagiscono urlando e tentando di ostacolare il cambiamento come stai cercando di fare tu.

    • Restando solo al punto 1. se le BEV sono state un’imposizione il passaggio dalle TV analogiche alla prima versione del digitale terrestre e al secondo (in attesa del prossimo switch-off allo standard X.265 che avverrà a breve) sono scelte libere che abbiamo fatto noi consumatori?

    • Questa è da stampare e incorniciare. Mai lette una così grande mole di balle in un singolo commento. Campione del mondo delle fake news.

    • Ma guardi, ad oggi ci saranno pur delle criticità riguardo la mobilità elettrica ma il futuro è tracciato, che lei lo voglia oppure no. Se la tecnologia a disposizione attualmente non si adatta alle sue esigenze è liberissimo di aspettare qualche anno, vedrà che la tecnologia sarà presto maggiormente sfruttabile e adatta a tutti i portafogli. Opporsi in maniera così verticale significa soltanto voler schiantarsi contro un muro di cemento: Inutile, dannoso e controproducente.

  3. tragitto casa lavoro, 45km al giorno grossomodo, più un paio di vacanze, 4000km in tutto, più quotidianità di provincia, dove metropolitana non se ne parla, e treni…insomma…
    son quasi 70km al giorno di media, ne sono consapevole.

    e sono altrettanto consapevole che mediamente le persone non hanno la più pallida idea di quanti km la giorno facciano, quanto gli costi l’auto a km, quanto l’uso dell’auto impatti sullo stipendio.

    quando ho fatto questi conti
    il passaggio all’elettrico nel 2021 è stato quasi conseguente.

    • Interessante, ci direbbe quanto ha pagato l’auto scorporata dai sussidi statali. Questo è utile per capire in quanto tempo posso ammortizzare la spesa

      • nessun sussidio statale: presa a “km0” o simili, speso 21500 euro, gennaio 2021.

        Poi: che la concessionaria, o un dipendente, abbia acquistato la medesima ad agosto 2020 con sussidi statali, beh, a me non è dato sapere, anche se a posteriori mi sembra molto probabile, quindi significa che una fetta del sussidio è stato il guadagno di chi me l’ha venduta, per cui i sussidi fatti così non funzionano granchè.

        Per me, comunque: ZOE 135 intens, 21500euro, 874km all’atto di metterla in strada, gennaio 2021.
        Una Clio di analoga caratura mi costava oltre 19000. Capisci bene che è stato un affare!

  4. Senza preconcetti per tutti, riflettevo che escludendo tutti i mezzi che bruciano idrocarburi fossili e non (assodato che dobbiamo smettere di bruciarli) quali altre tecnologie oltre alle EV (Electric Vehicle) esiste oggi disponibile?
    La più efficiente e redditizia nell’intera catena dalla produzione dell’elettricità (anche pensando di coprire parte del fabbisogno elettrico con le turbogas) e del veicolo è rappresentata dalla variante BEV.
    La variante a idrogeno ovvero con un generatore elettrico (motore termico o cella a combustione) che usa l’idrogeno come vettore non ha la stessa efficienza e soprattutto ha costi superiori. Ancor meno un ICE che bruci idrogeno visto che ci vorrebbero almeno 4 molecole di idrogeno per avere la stessa energia estratta da una molecola di metano.
    Quindi ad oggi non ci sono alternative reali alle BEV.
    Chi la pensa diversamente come prima cosa dovrebbe considerarlo e se ha un’alternativa percorribile la dovrebbe illustrare. Io ad oggi non la trovo e sinceramente dopo quasi quarant’anni di lavoro da parte della comunità scientifica e degli ingegneri se hanno indirizzato gli forzi sulle BEV un motivo ci sarà.

  5. Volevo ricordare per l’ennesima volta che la direttiva per il 2035 è verso i produttori e non verso il singolo cittadino, ed è stata fatta per costringere le case a rientrare nel piano di limitazione delle emissioni. Il fatto che i piani industriali delle case si siano di conseguenza tutti spostati sull’elettrico è semplicemente perché al momento è l’unica tecnologia matura per soddisfare tali parametri. E il rispetto di questi parametri è una cosa seria, riguarda il nostro bene e dei nostri figli. Eppure l’italiano medio ha capito che qualcuno gli sta tentando di imporre qualcosa di negativo. Mi ricorda da vicino la stessa allergia al pagamento delle tasse… Italiani…

    • …e stessa dinamica del lockdown, dei vaccini, del rispetto dei divieti di sosta, specialmente nelle aree riservate, e più in generale per qualunque obbligo imposto per legge.
      È una cosa che abbiamo nel DNA da quando mi ricordo: quando ero piccolo si raccontavano le barzellette sull’avversione naturale dell’ italiano agli obblighi, ora le barzellette sono un po’ fuori moda, ma l’ attitudine non è cambiata e invece di sforzarsi di capire perché l’ Europa intera, la California, il Canada, e la Cina stanno pianificando questi obblighi, la loro unica preoccupazione è che nel 2044 non potranno sostituire la loro auto termica con un’ altra termica, cioè quando ormai in ogni caso la tecnologia ICE sarà divenuta obsoleta e antieconomica. 🤷

    • Non credo che sia il caso di andare a scomodare il caso del lobbista americano per scomodare questa allergia.
      Io più vedo nella idiosincrasia italiana verso l’elettrico una serie di cause molto italiane.
      Anzitutto il potere di acquisto degli italiani, che essendosi più che dimezzato rispetto a quello dei nostri genitori, non permette al dipendente medio di acquistare auto nuove anche piccole, figurarsi passare all’elettrico. Poi vi è che oltre all’auto elettrica viene sostanzialmente richiesto di dotarsi di una sovrastruttura composta da voltaico, box, e wallbox. Spesso voltaico e box sono già presenti in stati virtuosi, in Italia soprattutto il box è un costosissimo miraggio nelle grandi città.
      Poi vi è la poca fiducia nella convenienza e nelle istituzioni.
      Tutti siamo passati alla macchina Euro 3, 4, 5 perché garantiva dei vantaggi e solo qualche anno dopo quello stesso veicolo è stato vietato perché inquinante, quindi ci si chiede se la nostra spesona risolverà i nostri problemi o cambierà ancora la leggina e saremo punto e a capo. Inoltre solo pochi mesi fa ricaricare era più conveniente ma adesso, da un giorno all’altro, i costi si sono equiparati. L’italiano sa che al passaggio all’elettrico parcheggi gratis, accesso in ZTL etc etc non saranno più i vantaggi di oggi.
      Il tutto per avere una auto con autonomia più scarsa, mediamente più lenta etc etc.
      Ce ne a sufficienza per essere diffidenti, quando non impossibilitati dai costi…

      • “Poi vi è che oltre all’auto elettrica viene sostanzialmente richiesto di dotarsi di una sovrastruttura composta da voltaico, box, e wallbox. ”

        Nessuno di questi tre elementi è necessario per poter usare un’auto elettrica. Certo, il box aiuta tantissimo per le ricariche notturne casalinghe, ma si può fare totalmente a meno di ftv e di wallbox. Basta il caricatore a 16A shucko (2.2 kW di potenza assorbita) attaccato a una presa elettrica casalinga per soddisfare la ricarica necessaria a moltissime persone. Anche tornando a casa tardi, dalle 21 alle 7 sono 10 ore di ricarica, ovvero 22 kWh. Con un consumo di 150w/km, parliamo di 150 km ricaricati ogni notte mentre si dorme.

        E te lo dico perchè per due anni ho fatto esattamente cosi, abbiamo solo aumentato la potenza del contatore (per la qual cosa basta una telefonata) per non doverci preoccupare di gestire i turni dei vari elettrodomestici.

      • ora si stanno limitando le auto euro 4, introdotte nel 2006 (17 anni fa)
        e quasi dappertutto girano ancora anche le euro 2 a benzina, introdotte nel 1996 (37 anni fa)

        per quale motivo una BEV del 2024 dovrebbe essere penalizzata in un periodo futuro più breve di quanto si è fatto in passato per le termiche? non ha neppure il tubo di scappamento

        se l’intento è creare dubbi, mi giocherei altri argomenti, questi non mi sembrano logici

    • Scusa ma come fai a ritrovarti con batteria zero in un paesino di campagna? Con la tua endotermica non programmi i viaggi? Perché allo stesso modo puoi ritrovarti senza carburante nei paesini di campagna. Tutte le elettriche nel tragitto del navigatore includono i punti di ricarica e se ci sono poche colonnine nel percorso ti avvertono. Dai non sta in piedi questo discorso. Riguardo la rete di ricarica non sei correttamente aggiornato. Leggi i documenti ufficiali di Terna che è il gestore responsabile della rete nazionale. Poi magari fai dei commenti a riguardo.

      • Non è necessario ipotizzare sperduti paesini del Sud: a San Martino di Castrozza. una delle perle delle Dolomiti, zero distributori di benzina (il più vicino è a 20 km più a valle) e 5 colonnine di ricarica (una fast). Più ovviamente alcune migliaia di prese domestiche. Gente come Massimo dovrebbe andarsi a nascondere.

    • Quella citata nell’articolo veniva definita una “raffineria” ma a me ricorda di più lo scandalo del vino al metanolo (Vincenzo Odore e i fratelli Ciravegna, che i più attempati ricorderanno).

  6. Facciamo due conti per i più che vedono il 2035 come un’imposizione o che parlano di libertà negata.
    Ora in questi forum di persone con età inferiore ai 40 anni che vorrebbe una ICE per sempre si contreranno sulle dita di una mano, per tutti gli altri abbiamo che da qui al 2035 ci sono 11 anni, quindi chi ha oggi 40 anni nel 2035 avrà 51 anni. Per quella data (visto che in molti pensano di guidare la stessa auto per Max 10 anni) se compra oggi una ICE avrà tutto il tempo per comprare una seconda ICE e si troverà con un’età di 61 anni a quel punto potrà decidere se passare ad una BEV o proseguire a guidare la sua ICE finché non si fermerà (diciamo altri 10 anni) e con ogni probabilità avrà 71. Per tutti quelli che oggi hanno 50 anni e più non credo che saranno costretti a cambiare auto visto che arrivati a quell’età molti avranno rinunciato a guidare (mi ci metto anch’io, anche se spero che ci saranno BEV a guida autonoma) visto che in molti già oggi parlano di guida da duri (ICE con cambio manuale senza ausili alla guida) e pertanto non credo ameranno l’idea di sedersi in auto con guida autonoma che con ogni probabilità saranno disponibili tra 20/30 anni.
    Quindi, chi dei lettori vuole sedersi su una ICE continui a farlo senza preoccuparsi. Per chi ha una mente aperta valuti già oggi l’acquisto di una BEV passando i pro e i contro in base alle proprie necessità. Per chi come me crede che una BEV è l’auto giusta la compri se sta per cambiare auto (sapendo che ad oggi ci sono delle piccole limitazioni).

  7. Interessante lettura, soprattutto i commenti.
    Ho passato gli ultimi giorni tra Napoli e provincia. Onestamente vedo un parco auto vetusto, problemi di parcheggio, rimesse condominiali con 20 posti auto per un palazzo di 6 piani. Per chi usa auto di 20 anni e si muove solo con contanti il passaggio all’elettrico e l’accesso alla sua infrastruttura basata su carte ed App sembra effettivamente un salto quantico.
    Senza nessuna presunzione di validità statistica, riporto solo quello che ho notato.
    PS: ad oggi avvistate due sole auto elettriche.

      • Forse la parte arretrata del paese è più ampia di quanto si creda ed il poco apprezzamento delle auto elettriche è solo una conseguenza?

        La telefonia cellulare fu un’esplosione perché apriva un settore che non c’era. Le auto elettriche sostituiscono qualcosa che esiste e funziona (pro e contro a parte).

        La mia è solo una considerazione.

        • forse capisco il suo commento sull’area di Napoli, e credo sia il caso limite

          poi però pensavo:

          chi si sposta solo in area urbana, tipicamente fa meno di 20 km al giorno, in pratica può ricaricare ogni 15 giorni, e allora farsi un viaggio ogni 2 settimane (apposta o incastrandolo in altre commissioni) sino in perfireria a cercare una colonnina fast (ammesso che negli anni non crescano le colonnine AC in città) non è più cosi pesante

          mentre chi fa più km, perchè fa anche extraurbano, la colonnina fast la trova in modo anche più narturale

          PS: nella seconda metà del 2024 in europa arrivano vetture con batterie che caricano a velocità 4-C, in Cina nel 2025 entrano in produzione auto segmento D-E con batterie 6-C, es batteria 100 Kwh che caricano a 600 KW

          aggiungiamo altri 3 anni, e siamo al 2028, e specifiche simili verranno proposte anche sulle auto compatte e utilitarie, es. batterie 50 kwh (400 km di autonomia in urbano) che caricano a velocità 300 KW, i primi 30 KWh li caricano in 10 minuti

          praticamente siamo vicini all’idea del pieno in pochi minuti, che sappiamo in generale non è necessaria, ma aiuterà in contesti di uso particolari

  8. È stato detto che l’ Italia è restia ai cambiamenti. Io non sono d’accordo, a mio parere la resistenza è verso que cambiamenti che portano o si supponga portino fastidi evitabili. Come esempio posso portare l’arrivo degli smartphone, ampiamente accolti da tutti, ed anche le macchine elettriche per i caffè che stanno piano piano soppiantando le vecchie e gloriose moka. Può sembrare inadeguato parlare di smartphone e caffè invece che di auto ma il mio intento è spiegare le reali difficoltà che possono avere i più semplici cittadini italiani nel decidere di passare all’ auto elettrica considerando il notevole costo del mezzo e l’abbandono delle abitudini “comode” di un rifornimento di carburante veloce e capillare. Sono convinto che il miglioramento delle infrastrutture e tecnologie, e magari anche un aggiustamento dei prezzi, invoglierà all passaggio al tanto temuto mezzo elettrico.

    • lei ha provato una elettrica per almeno una settimana?
      “provato”, non “comprato”, sia chiaro.

      in caso negativo…vede che si oppone al cambiamento?
      l’opposizione al cambiamento non è comprare ogni novità che salta fuori,
      l’opposizione al cambiamento è un habitus mentale

      • Ma che ragionamenti sono? Uno si fa dare una macchina in prova per una settimana poi la riporta al concessionari dicendo “grazie bella mi sono divertito ma tanto non ho i soldi da comprarla tenetevela pure” … se tutti facessero così i vendjtori metterebbero una tariffa orari all’utilizzo così almeno non le avrebbero a km0 invendute nei parcheggi a perder soldi
        Io una macchina la provo se decido di cambiare la mia e soprattutto se ritengo di avere i soldi per poi acquistarla non per farmi un giro da zia Carlotta che sta al mare e farmi un selfie al bar con gli amici !!!!
        Comunque un giro con una 500 elettrica di un mio amico farmacista l’ho fatto, poi quando mi ha detto quanto l’ha pagata …. ci siamo fatti una risara e quando gli ho detto tu sei matto … mi ha risposto si un pò ma questa la uso in città per i viaggi seri uso il range rover di mia moglie 🙂

  9. Francamente se sta montando un odio per l’elettrico è dovuto principalmente a questo obbligo del 2035..la scelta di una tecnologia non deve essere imposto dalla politica ma dal mercato.. Semplice.. Come ci è stato il qatargate a Bruxelles chi me lo dice che non c’è stata una situazione del genere anche sulla transizione elettrica?!

        • Il suo commento spiega tutto: il problema non è il divieto al 2035, il vero problema è dover cambiare le abitudini.
          Torniamo al punto di partenza: non per niente questo fatto è più sentito tra i Baby boomers che tra i giovani.

          • @desmougo
            e allora non cambi l’esperienza: continui a guidare l’auto che ha!
            nessuno la obbliga a cambiare!

            come nessuno la obbligava a cambiare cellulare nel 2008 quando uscì l’iPhone, io stesso passai a uno smartphone molto tempo dopo

          • @desmougo è esattamente ciò che ho detto: il problema non è il divieto al 2035, e qui non ci piove.
            Per l’ esperienza d’uso siamo messi come quando sono uscite le memorie SSD per sostituire gli hard disk meccanici: erano più veloci, affidabili e performanti ma si doveva rinunciare ad avere un disco capiente, e pur riducendo la capacità il costo era nettamente superiore.
            Adesso non solo gli hard disk meccanici non li usiamo più nei dispositivi di tutti i giorni ma alcuni dispositivi come i tablet non avrebbero neppure grande senso se ci fossero soltanto i dischi meccanici.
            La lezione alla fine è: ovviamente le auto elettriche sostituiranno le termiche, così come gli autobus e anche furgoni e camion, esattamente com’è successo con gli hard disk.
            Banalmente chi compra le auto termiche oggi perché sono più pratiche è come quello che comprava il notebook con l’ hard disk meccanico, approfittando dei prezzi più bassi: in definitiva aveva un hard disk più capace, e quindi più pratico, ma meno performante. Ben presto però si trovava a cambiare l’hard disk meccanico con uno SSD oppure comprava un altro notebook, ma con le auto si avrà probabilmente soltanto la seconda opzione.
            Poi c’è il discorso emissioni e carburanti, che è dove si nascondono certi rischi che con gli hard disk non c’erano neppure.

          • Io sono un baby boomer (60 anni) e aspettavo l’auto elettrica da almeno 10 anni, quando provai la prima Peugeot ION in fiera a Milano. Ne apprezzai la silenziosità e la ripresa fulminea, ma mi dissi che i tempi non erano maturi (autonomia ridotta, prezzo alto in relazione al prodotto).
            Quando partirono gli incentivi statali e regionali mi dissi che era il momento giuso per prendere un’auto elettrica e feci un’indagine a tutto campo tra le varie marche di autovetture per vedere quello che il mercato allora offriva (parliamo del 2019). Dopo circa 2 mesi, scremando il disponibile (pochi modelli, la scelta alla fine fu facile), rimanevano solo 2 autovetture papabili: Hyundai Kona e Tesla Model 3. La prima aveva temp di consegna di 6 mesi, la seconda di 40 giorni, anche se mi costava un po’ di soldi in più della coreana. la scelta fu quasi obbligata per Tesla, e non me ne pento, a distanza di 4 anni. Controllata la batteria a 61.000 km qualche giorno fa con il software PKC, mi dà una batteria al 94,6% di capacità rispetto all’originale, con almeno 1/4 delle ricariche fatte in FAST ed ULTRAFAST.
            Vero, ho rischiato con un “salto nel buio”, ma avevo un’auto da rottamare di 21 anni a benzina e dei cospicui incentivi all’acquisto, per ora mi è andata bene. Ed il “sovvertimento” delle abitudini per certi versi mi diverte (superare la sottile sfida della ricarica per me è un divertimento, forse poco comprensibile, ma è riuscire a fare agevolmente quello che per molti sembra un muro insuperabile che mi dà soddisfazione.

        • L’esempio é perfetto.
          É la comprensione dell’ oggetto della limitazione per legge che sfugge: limitare l’emissione di agenti inquinanti e cancerogeni e non complicare la libertà di movimento del singolo sopravvalutato cittadino

          • e come mai il singolo sopravvalutato cittadino comprendeva le limitazioni euro 4, 5, 6, ma non quelle relative all’elettrico? Non penso che sia la comprensione della questione ambientale il vero problema della mobilità elettrica. domanda: secondo lei tutti quelli che comprano tesla lo fanno perchè hanno a cuore il pianeta?

          • @desmougo
            “…secondo lei tutti quelli che comprano tesla lo fanno perchè hanno a cuore il pianeta?…”
            no, alcuni sono solo ricchi e altri ricchi e ignoranti e Tesla diventa il loro nuovo status symbol,
            mentre altri semplicemente apprezzano il prodotto e basta.

            ma non sposta di una virgola la questione posta dall’articolo,
            restiamo in tema.

          • @desmougo
            Mario ha già dato una risposta condivisibile ma aggiungo che neanche le successive direttive anti inquinamento furono recepite con gioia.
            Ricordo i soliti discorsi tipo: “Ecco, lo fanno sempre per farci cambiare auto e spendere dei soldi”.
            Il punto per me è che il semplice cittadino, come me, deve farsi un bagno di umiltà ed accettare il fatto che le cose sono cambiate.
            Non perché lo decido io o l’Europa, ma il cambiamento climatico.
            Forse la comprensione deve passare per un’esperienza diretta come un’alluvione o una grandinata da mezzo kg, e dopo forse concorderemo sulle priorità della vita.
            O forse no, gli egoisti capitalisti sono orgogliosi di esserlo

    • “una situazione del genere” infatti c’è:
      è il tema dell’articolo!

      solo che…è orientata al contrario rispetto a quanto da lei lasciato intendere!

      ma secondo lei
      ma davvero davvero davvero ritiene che
      gente che può permettersi di pagare 70mln di euro l’anno (188mila euro al giorno!) un tipo che corre in mutande dietro a un pallone
      non farà fuoco e fiamme per preservare il proprio orticello, e che orticello,
      a discapito di qualunque altra ragione?
      se proprio proprio va di lusso
      cercherà di riconvertire, con calma, il proprio orticello,
      in modo che continui a rendergli tanti bei soldi per pagare altri tizi in mutande a correre dietro a un pallone.

      peraltro: ancora con la storiella del mercato?
      e da chi crede venga, in ultimo, il danno disastroso del cambiamento climatico
      se non dal capitalismo selvaggio e incontrollato?

    • @Enri
      Poichè fra 11 anni (ma dall’inizio sono di più) ci sarà il divieto di vendere auto termiche, oggi per ripicca se devo cambiare l’auto non la prendo elettrica.
      Si, mi pare molto logico.

    • Vorrei ricordare per l’ennesima volta che il Ban 2035 non è verso i cittadini europei, ma verso i costruttori. In quella data i costruttori potranno produrre solamente auto ad emissioni 0 nel ciclo well to wheel ovvero durante l’utilizzo. Il fatto che i piani industriali dei costruttori si siano di conseguenza tutti spostati sulle auto a batteria è semplicemente perché questa al momento è l’unica tecnologia sufficientemente matura in grado di rispettare tale normativa.

  10. Le lobby ci sono sempre state. Ma una lobby ha bisogno di trovare qualcuno disposto a farsi comprare. In alternativa qualcuno talmente stupido da avvallare scelte che vanno contro il proprio interesse. Scegliete voi.

  11. Probabilmente le ragioni sono più di una ma ridurre la questione a campagne cospirazioniste mi sembra una banale e comoda spiegazione
    A mio modesto parere la ragione principale ( la stragrande maggioranza di amici , parenti e colleghi oltre a clienti con cui si entra in argomento )condivisa da molti, riguarda la comodità, si proprio quella che alcuni tacciano come egoismo ( per altro l’egoismo non mi risulta essere divenuto un reato)
    Vediamo cosa si intende per comodità, che ci si convinca o meno le nostre città sono piene di auto parcheggiate ovunque ( e quindi la quota di box disponibili è quantomeno da rivedere) con grandi difficoltà da affrontare se occorresse ricaricare costantemente
    Poi la libertà di decidere alle 2 del pomeriggio di andare a Parma ( e un esempio) a fare un giretto e magari fermarsi in un ristorantino per cena ( non è che ceno in base alle colonnine ma al mio piacere) per poi tornare a casa ( il viaggio nel mio caso 280km non deve durare più della sosta ) non a 90 kmh ( quando sento queste cose mi vengono i brufoli) pensate in Germania dove molte tratte si possono fare alla velocità desiderata chi mai accetterebbe fi fare velocità da pisolino
    Non tralascio l’ultimo motivo , le imposizioni ( ne Cina ne stati uniti le hanno fatte ) indispongono parecchio , soprattutto noi italiani, in più ma qui entro in un personale pensiero dell’inquinamento inteso come tale frega poco a molti e se i sacrifici vengono chiesti tutti in una direzione ( esempio divieto ai camini, io ne ho uno da molti anni e non intendo rinunciarci perché è uno dei piaceri della mia vita) e intorno si buttano milioni di armi ( i cui danni si vedranno per decenni) o lo stesso Elon che produce tesla ( per altro , e ci sono salito un po di volte su quella di mio cugino , e un’auto che fa veramente c….e)e poi spara razzi per divertimento che inquinano per tutte le termiche che ha eliminato
    Lo so e stato un’intervento “minestrone” che ovviamente non dovete condividere ma che spero vi aiuti a cogliere le sfumature dei pensieri riguardo le bev

    • Interessante anche se deprecabile punto di vista, grazie per l’onestà di definirsi egoista. No, niente sermone, non è la sede. Effettivamente tendo a sottovalutare la pigrizia mentale delle persone (che magari hanno ancora il telefono a nolo nella bolletta TIM e ormai si sono pagati un satellite…) e l’egoismo spesso dovuto a ignoranza: perché non posso credere che qualcuno che ha figli e ha capito con chiarezza verso cosa si stia andando possa fregarsene sul serio.

      • Confermo che nulla di quello che affermò deve necessariamente essere condiviso , ma vi consiglio comunque di tenerne conto in porzione maggiore di come fate sovente
        Per completezza di info ( credo sia importante) non ho figli e non mi mancano quindi non necessito di occuparmi di quelli degli altri ( ritengo la continua crescita della popolazione mondiale il vero male di questo pianeta)
        Lo so , so benissimo il pensiero che porta questa mia affermazione ma come ebbi modo di dire in altra occasione non ho chiesto io di venire al mondo ma visto che mi ci hanno messo cerco di godermi il breve tempo che il normale ciclo biologico mi permetterà
        Ultima cosa , anche se qualcuno cercasse di impedirvi di poter usufruire delle bev io non sarei d’accordo e mi “batterei ” perché ci siano , pretendo solo il libero arbitrio

        • Veramente credo che lei non comprenda cosa scrive.
          Come ha scritto Guido niente sermoni… vada pure avanti così, sentendosi furbo ed onnipotente.
          PS: nemmeno io ho figli.

          • Lei è il perfetto esempio di dove volevo arrivare, sono sicuro che con questa risposta avrà convinto me e migliaia di concittadini a passare alle bev , mi metto subito in coda ad un concessionario
            Ho caricato volutamente per dimostrare che siete sconnessi siete monocorde e , a proposito di pigrizia mentale, siete incapaci di cogliere i 1000 motivi che fanno fare questa è altre scelte
            Su una cosa sono serio , i cittadini con le varie elezioni che si stanno susseguendo premiano generalmente chi sta in qualche modo opponendosi a questo è voi che capite tutto non cogliere che con argomenti talebani e stizziti alle provocazioni, aiutate questo trend anziché come si deve pazientare e argomentare anche ingoiato qualche rospo con il sorriso
            Mio nonno diceva ” la gatta frettolosa fa i gattini cechi ” se anche ci mettiamo qualche anno in più ma arrivandoci con la gente convinta non cambia molto visto il tempo geologico del pianeta

          • @Ivan.s prima di tutto chiariamo che qui nessuno vuole convincere a comprare bev. Qui si discute di mobilità elettrica e chi non è interessato è un ospite benvenuto, fintantoché resta a tema.
            Diciamo che è più curioso che ci siano persone che vengono qui per insegnarci che la mobilità elettrica “è acerba” o che snoccioli le solite bufale usate dai signori del petrolio per continuare a spremere soldi dai cittadini dei Paesi che lo importano.
            Per le elezioni si potrà rallentare il cammino ma le emergenze climatiche e le guerre correlate al petrolio renderanno sempre più difficile alla politica l’ arduo compito di sovvertire quello che le leggi fisiche ci dicono già oggi.
            Il tempo geologico del pianeta è un pessimo esempio: il pianeta esisteva benissimo anche quando la CO2 era a livelli da non consentire la vita. Soltanto che, visto come abbiamo cambiato il clima nell’ arco di soli 100 anni, non c’è da aspettarsi tanto di buono nei prossimi decenni ed a rischio non c’è soltanto l’ abitudine di fare il pieno in cinque minuti, ma molto, molto di più.

        • Il discorso sui figli che leggo spesso è di corte vedute. Anche per chi non ha figli e vuole solo godersi il tempo che ha, a meno che quel tempo rimanente non sia inferiore ai 10 anni farebbe meglio a preoccuparsi di contribuire a sistemare il casino fatto finora da tutti, perché la sensazione netta è che i cambiamenti climatici accelereranno l’esperienza negativa in poco tempo.
          Bali sott’acqua = niente più vacanze esotiche
          montagne senza più neve = addio settimana bianca
          Siccità estrema = il mio bel giardino tutto arrostito, e prezzo del cibo alle stelle
          E via così. È una questione molto più imminente di quel che molti pensano.

    • Beh direi che qui il discorso si allarga ad un disinteresse generale verso la transizione. E non vorrei dire qualcosa di offensivo ma mi viene da legare la cosa al fatto di non avere eredi per i quali preoccuparsi di non lasciare un immondezzaio su questo pianeta. Forse senza questo quelli che rimane è l’egoismo per il prossimo. Per il resto mi spiace ma è semplicemente l’ennesimo commento basato sui classici luoghi comuni riguardo le elettriche, con pochi numeri e pure sbagliati.

      • Forse però magari che pervmolti di quelli che hanno figli il problema principale è di dargli un buon presente tipo istruzione e una buona vita di relazione che con gli stipendi attuali non è affatto facile, pensare a investire in qulcosa che gli svuoti il conto corrente forse non è tra le loro priorità, nessuna nega che l’ambiente sia importante ma fare sacrifici (cge molti peraltro non si possono permettere) per avere l1% di riduziine della CO2 (perche alla fine di questo si tratta come ben spiegato da un articolo del sole 24 ore del 4 dj luglio 2023) magari molti lo considerano eccessivo, quando e se saranno veramente alla portata di tutti (prezzo e una ricarca accessibile e soprattutto compatibile col lavoro quotidiano) bhe allora ne riparleremo, aspettiamo fiduciosi !!!

        • “…per avere l’1% di riduzione della CO2…”
          fonte?

          e poi: se anche fosse
          è tanto, è poco rispetto al problema?

          e poi:
          “… è dargli un buon presente…”
          io non ho figli. mio padre si è sbattuto per darmi un buon futuro, anche a discapito di fatiche nel presente.

          Italia sonnambula l’ha definita il CENSIS quest’anno,
          senza idea di futuro. appunto

        • lasciamo perdere gli slogan su cosa convenga a chi e i gusti personali,
          segnalo solo che ti abbiamo già risposto che citi in modo errato quei dati

          Italia emissioni di Co2
          – automobili emettono il 21% del totale ( 70 megatonn Co2 su 334 )
          – se aggiungiamo i camion/autobus/mezzi pesanti si arriva al circa 30%

          e per molti la Co2 non è neanche il punto; il punto è che già oggi spesso, a seconda dei casi personali di utilizzo, non serve neanche fare sacrifici, per chi ha budget per un’auto nuova, una EV può essere un risparmio e un piacere, di dover cambiare abitudini, l’aspetto ambientale è un di più

    • Siamo ridotti ad un punto di bassezza morale ed intellettuale simile ormai in questo nostro misero paese che ‘campioni’ simili senza alcun ritegno sbavano con orgoglio tutta la loro insipienza senza provare neanche…non dico vergogna della loro bassezza ma neanche pudore.Che orrore…

      • Ma perché vi preoccupate di un singolo “egoista” ? Siete già un esercito ad occuparsi di transizione sarà mica uno che vi cambia la vita
        Dimenticavo l ‘altro difetto diffuso oltre all’egoismo è l’ipocrisia io sto volutamente forzando il mio pensiero in modo provocatorio ma voi guardatevi bene intorno , ma fatelo senza paraocchi , quando vi sarete connessi al mondo vero potrò essere meno provocatorio

        • “…quando vi sarete connessi al mondo vero…”
          mondo vero che ovviamente lei conosce e tutti i lettori no,
          è così?

          presuntuosetto, non trova?

          • Può essere oppure no chissà, questione di punti di vista , pensi che io ho sempre considerato presunzione quella che adita con sufficienza chi non vuole o non può spendere le cifre che qui trattate come caramelle , devo essere proprio ignorante
            Però insisto , riconnettetevi al mondo, in Olanda Timmermans lo ha fatto seguite l’esempio

          • @Ivan.s
            “…pensi che io ho sempre considerato presunzione quella che adita con sufficienza chi non vuole o non può spendere le cifre che qui trattate come caramelle…”
            pensi che io la penso come lei!

            e aggiungo:
            1. io non tratto certe cifre come caramelle, perchè ho uno stipendi oda insegnante e quindi mangio poche caramelle. io mi sono fatto i conti e ho ripagato il maggior costo in 3 anni, grossomodo.
            2. perchè parla al plurale? “voi”, “voi”, “voi”? voi…chi?

      • Concordo. Io ho due figli ma anche se non li avessi non penserei mai di avere il diritto di continuare a distruggere il mondo perché non mi interessa degli altri. Detto questo continuo a restare scettico sull’obbligo di comprare una bev ” per legge”. La scelta si farà perché la naturale evoluzione delle cose ci porterà là, come è sempre successo. In questo momento non mi pare ci siano le condizioni ideali per questo passaggio, troppi problemi( che non sto a ripetere) ne limitano la diffusione. La cosa assurda è che molti che hanno l’animo green poi si fanno la crociera ( e le navi sono una fonte di inquinamento enorme) , si vanno a fare il weekend a Londra col volo a 9€ ( il carburante che consuma un aereo per quel viaggio ? ) . Poi il delinquente sono quelli come me che con una ibrida consuma 400 litri di benzina in un anno mentre loro con la Tesla hanno la coscienza a posto.
        Il problema è enorme ed urgentissimo ma bisognerebbe che i governi per primi dessero l’esempio di scelte sensate,concrete ed immediate invece si continua a tergiversare perché l’introito economico delle fonti fossili è enorme e non si può perdere. Quindi capisco anche chi reputa inutile il suo sacrificio che comporta investire tempo e soldi per essere poi una goccia nell’ oceano. Vogliamo incentivare le bev? Ok, in primis alziamo i prezzi di benzina e gasolio solo per gli utenti privati, e destiniamo l’extra gettito alla installazione di fonti rinnovabili. Agevoliamo l’acquisto di bev “popolari” con prezzo d’acquisto inferiore a 30.000 € magari riducendo l’iva dal 22 al 4. Creiamo un operatore statale che piazzi colonnine di ricarica con tariffe a prezzi equi senza lucrarci sopra ( sarebbe un finanziamento a carico della collettività pagato da tutti) perché la mobilità deve essere un diritto. E utilizzerebbe parte dell’energia prodotta dalle fonti di cui sopra. Sfoltiamo la burocrazia legata al mondo delle bev, che sia l’installazione di un FV, di una wallbox ecc. Forse con una simile spinta, fattibile da domani se si volesse, arriveremmo ad una quota significativa di bev circolanti ben prima del 2035

        • Ottime considerazioni, ma per far quello che Lei propone ci vuole un orientamento deciso della politica, che, visto l’attuale governo, assolutamente non vedo. Hanno cassato il 110% che negli intenti sarebbe stato cosa buona, ma che ovviamente nell’Italietta dei furbacchioni si è tramutato in parte in una frode allo Stato, figuriamoci se metteranno incentivi alla mobilità elettrica con perdita di introiti dello Stato dalle Accise, IVA e quant’altro, compresi operatori della ricarica!

        • Personalmente la BEV non la vivo come un sacrificio ma come un piacere, tutti i giorni, molto meglio della ibrida che ho avuto prima e della piccola ibrida che abbiamo ancora in famiglia.
          Detto questo, constatando che il fenomeno italiano è il frutto di più fattori legati al modo di ragionare delle persone e a interventi pubblici spesso schizofrenici e incostanti, non resta che aspettare che i produttori chiudano i rubinetti e tutti i dubbi passeranno immediatamente. Certamente i rubinetti del petrolio resteranno aperti ancora un po’ perché i produttori non vogliono fare politiche suicide, e il tempo che resta prima che lo facciano può essere utilizzato per prepararsi o per cazzeggiare nell’ illusione che non accadrà mai.
          La maggioranza degli italiani sembra aver scelto la seconda opzione.

        • @Ilario
          nel pensiero liberale la tua libertà finisce dove comincia la mia, e viceversa.
          parafrasando
          la tua libertà di emettere CO2 finisce dove cominica la mia libertà di non avere catastrofi climatiche che mi costino ogni anno 3000 euro di riparazione del tetto (media degli ultimi 4 anni).

          e poi:
          “obbligo di comprare una bev ” per legge” “: ma dove? ma quando mai?
          fino al 2035 compri cosa vuoi nei limiti imposti delle emissioni,
          dopo compri cosa vuoi di quel che la legge permetterà di produrre,
          e se non vorrai comprare nulla … resterai con quel che hai.

          quale obbligo, di grazia?

          e poi: anche io vorrei un tostapane a energia nucleare, ma lo Stato brutto e cattivo me lo impedisce per questioni di sicurezza. non è giusto!
          dai!!!

      • Basterebbe pagare il giusto gli italiani e vedrebbe che le “bassezze” che lei descrive in gran parte scomparirebbero …. non crede?

        • no.
          altrimenti non si spiegherebbe come mai gli italiani accettino supinamente di essere pagati cifre da terzo mondo:
          accettano perchè sono familisti amorali (generalizzo),
          tanti piccoli Renzo Tramaglino.

          e quindi no, se avessero stipendi adeguati
          e perdurasse il clima di odio verso l’elettrico pompato da media acondiscendenti
          gli italiani con quei soldi in più
          comprerebbero SUV più grossi.

  12. Ovviamente ad alti livelli ci sono grossi interessi economici che vengono tutelati. Resto però convinto che i problemi principali restino l’alto costo di acquisto ( senza incentivi c’è un divario notevole) e la difficoltà per ricaricare. Oltre al fatto che attualmente se si guasta una ev il servizio di assistenza è praticamente assente. Se veramente cominceranno ad essere vendute bev a 20k€ e ci fosse veramente intenzione di installare molteplici punti di ricarica la diffusione sarebbe automatica. Tante persone non sono contrarie all’elettrico a prescindere ma diciamo che in Italia, specialmente in certe zone sarebbe una scelta suicida

    • ma parla per sentito dire o ha esperienza sul campo?
      perchè in quasi 3 anni, e 70mila km alle spalle, ho fatto coda per una ricarica UNA VOLTA, e per 5 minuti. e vivo in provincia, non in grandi città.

      • Caspita ha fatto molti chilometri, per curiosità: la usa per lavoro? Ha necessità di viaggi frequenti con la famiglia?

        • tragitto casa lavoro, 45km al giorno grossomodo, più un paio di vacanze, 4000km in tutto, più quotidianità di provincia, dove metropolitana non se ne parla, e treni…insomma…
          son quasi 70km al giorno di media, ne sono consapevole.

          e sono altrettanto consapevole che mediamente le persone non hanno la più pallida idea di quanti km la giorno facciano, quanto gli costi l’auto a km, quanto l’uso dell’auto impatti sullo stipendio.

          quando ho fatto questi conti
          il passaggio all’elettrico nel 2021 è stato quasi conseguente.

    • E basta con questa spocchia . Ho pure io un’ auto elettrica dal 2021 quindi parlo per esperienza diretta. Fino a quando continuerete a sostenere fino alla morte che usare una bev sia comodo come usare una ICE non andremo da nessuna parte. Non è assolutamente vero e i numeri parlano chiaro. Se parliamo di ridurre l’inquinamento ok, ci sta tutto ma a livello di praticità d’impiego per adesso siamo ancora indietro e di molto. Esperienza di una persona che guida dal 1984, e tutt’ora in famiglia ha 3 auto, una a benzina, una ibrida ed una elettrica.

      • io ho fatto una domanda: dov’è la spocchia?
        ha una BEV? benissimo, ha esperienza!
        ce la racconti, come io ho raccontato la mia, probabilmente più fortunata della sua a questo punto: se per esempio lei ci raccontasse che nella zona in cui vive non esistono colonnine, bene, ne saprei un pezzo in più, e nel caso eviterei quella zona.

        lo scambio di idee, opinioni ed esperienze è benvenuta, per il sottoscritto e per questo sito: dov’è la spocchia?

        • -se per esempio lei ci raccontasse che nella zona in cui vive non esistono colonnine-

          Esistono esistono… ma belìn son sempre scariche. 🤣

        • Se lei leggesse tutti i commenti agli articoli come faccio io lo avrebbe letto più volte. Ma è più facile emettere giudizi al volo. A differenza di altri io non critico chi sceglie una bev o chi sceglie una ICE perché ognuno vive una sua particolare condizione economica, sociale, ha le sue idee. Quello che leggo spesso qui e che più non mi piace è il fatto che alcuni si sentono in diritto di considerare chi non la pensa come lui un idiota, perché se io faccio così allora puoi farlo pure tu. Niente di più falso. Ognuno di noi abita in un contesto diverso, ha una condizione sociale ed economica diversa. Io mi posso permettere di avere una casa col fotovoltaico, un garage di 44 mq,tre posti auto privati in cortile, posso permettermi di comprare una bev in contanti domani stesso ecc. E quindi? Devo pensare che tutti siano nelle stesse condizioni? Devo pensare che tutti siano disposti a programmare la vita in funzione dell’auto? Ho comprato una bev, piccola perché volevo toccare con mano: mi piace, per l’uso quotidiano va bene ma ha dei limiti per me importanti quindi se dovessi rifarlo direi di no, per adesso. Sempre che questo non la disturbi troppo

          • Siamo curiosi di sapere: che modello di BEV, quando l’ha acquistata, quanti km ha percorso, come la usa, quali esigenze non riesce a soddisfare, quando e come l’ha verificato e perché un’elettrica del segmento C-D non farebbe al caso suo.

          • @Massimo: parla con me? perchè credo di averlo scritto 1000 volte e lei mi risponde tutte le volte. Comunque ho la Twingo ZE intens acquistata nel novembre 2021, percorsi 23894 km ad oggi , la usa tutti i giorni mia moglie per andare al lavoro, le esigenze che non riesco a soddisfare è che qualsiasi spostamento superiore ai 100 km o improvviso devo usare l’auto a benzina che per adesso mi tengo stretta. Non posso e non voglio tenere l’auto carica 24/24 così come non tengo il pieno fisso in quella a benzina. E vorrei avere la possibilità di andare dove voglio, quando voglio senza pianificare nulla o girare con app alla ricerca della colonnina, magari libera e funzionante. Chiedo troppo?
            Un elettrica del segmento C o D potrebbe fare al mio caso quando ci sarà la scelta fra più modelli a prezzi umani , non voglio essere costretto a comprare la cinese low cost o la Tesla usata. Buona serata

      • -a livello di praticità d’impiego per adesso siamo ancora indietro e di molto-

        Sull’uso frequente in autostrada, con tempi lavorativi e non di gita/vacanza e spesso escludendo tesla… dai. 😉

        Che non è esattamente il ritratto dell’utente medio o dell’uso più comune… al netto del fatto che io ci casco dentro in pieno però. 🤷‍♂️

        Detto questo, di base non le do tutti i torti eh? 😉

  13. Ci sono illustri personaggi che ancora oggi sostengono che non siamo stati sulla Luna.
    C’è chi continua a dire che le Torri Gemelle erano minate e non sono state colpite da aerei.
    C’è chi nega il Covid e l’eccesso di mortalità e addirittura che non sia mai stato sequenziato il virus.
    C’è chi parla di terrapiatta.
    C’è chi parla di scie chimiche e invasioni di alieni.
    Tutto quanto sopra non ha, a parte la vendita dei propri libri e le ospitate televisive a pagamento, grandi riscontri economici.
    Negare l’elettrico e continuare a spingere sul petrolio, invece, ha alle spalle interessi economici ENORMI. Rasoio di Occam.

    Prendiamo per esempio questo articolo de “La verità” (il giornale ossimoro per eccellenza che Pravda spostati) https://www.laverita.info/flop-termoelettrico-fotovoltaico-stessa-fine-2666796218.html che io non posso leggere perchè non son certo abbonato ma direi che il titolo è molto eloquente. Chi è l’autore? Questo: https://www.climalteranti.it/tag/battaglia/
    Ecco, lo possiamo definire un perfetto disinformatore. Perchè? Non lo so. Magari si tratta solo di puro fanatismo. Oppure no.
    Pensare che “TUTTI” lo facciano per convinzione, mi sembra molto ingenuo…

    In questo documento, pagina 16, c’è il grafico che indica la percentuale di vendita delle BEV correlate al PIL degli stati europei https://unrae.it/files/Conferenza Stampa UNRAE_2023_presentazione_65788fe41ba6e.pdf
    Ci sono paesi che pur avendo un 20% di reddito procapite inferiore all’Italia hanno tassi di adozione di CINQUE volte l’Italia (il Portogallo) o di DUE VOLTE E MEZZO (Romania) e comunque siamo i peggiori di Europa pur avendo reddito superiore a 7 paesi europei: non continuiamo a raccontarci che non si vendono BEV perchè costano troppo (che è verissimo!) dato che non vendiamo nemmeno le segmento D (che hanno un prezzo inferiore alle corrispondenti ICE) nelle proporzioni corrette… e ormai anche le segmento C cominciano a costare come le ICE.

    • Perchè portate sempre a campione i soliti esempi e non citate mai tutti i paesi europei dove le % sono inferiori a quelle italiane (polonia giusto per citarne uno)
      Io sinceramente non so come facciano i portighesi a permettersele (a parte che li il cisto dell’elettricità è ben diverso che da noi) ma so di sicuro che la maggioranza degli italiani con uno stipendio meduo di 1500 euro non poù attuarmente permettrselo, sto ancora aspettando qualcuno che con dati reali alla mano riesca a farlo, illustrando che magari pure senza un box per la riarica, far quadrare i conti con spese al supermercato, bollette, tasse, figli che studiano e magari pure un mutuo, lei c’è riusciti? Bene ci illustri come che lo dirò a mia figlia che è in questa “infelice” situazione.

      • “…Perchè portate sempre a campione i soliti esempi e non citate mai tutti i paesi europei dove le % sono inferiori a quelle italiane (polonia giusto per citarne uno)…”

        perchè l’Italia è fondatore CEE e poi UE
        perchè è un Paese del G7
        perchè si confronta da sempre, e per le suddette ragioni, con Francia Germania e UK

        e invece adesso sta dietro pure al Portogallo.

        e invece lei suggerisce di confrontarci con chi sta peggio: ottimo ragionamento, perfetto.

        se Kennedy fosse nato in Italia
        avrebbe fatto l’operaio sottopagato in una ditta metalmeccanica che lavora per conto di cinesi-americani-tedeschi,
        oppure sarebbe stato un dirigente di provincia di qualche ente dello Stato con ampi poteri decisionali sulla provincia afferente,

        altro che “non pensate che cosa può fare lo stato per voi, pensate a cosa potete fare voi per lo stato”

        • Direi che la risposta più semplice per l’italiano medio sarebbe “col mio stipendio posso fare poco o nulla, che ci pensino quelliche ne hanno uno doppio o triplo sel mio” le piace? No? Bhe questa è la realtà ma forse crede che l’italiatta sia ancora il paese dei padri fondatori, quando l’italiano poteva permettersi la 600 e mettersi in proprio a fare i.presa, bhe non è più così che le piaccia o meno, ci sorpasserà il Portogallo ?… vabbè ce ne faremo ina ragione e oltre aj pensio ati anche i giovani, al posto di emigrare in Germania o in Svizzera,… andranno a star la … dove peraltro clima e cibo sono decisamente meglio 🙂

          • sig. Antonio, guardi che io la penso come lei nell’analisi del presente,
            semmai è nell’analisi di come siamo arrivati a questo presente e di come potrebbe essere il futuro che abbiamo qualche divergenza di opinione!
            quella la traspare è una visione diffusissima, che permea anche me,
            e che è quella di Renzo Tramaglino nei Promessi Sposi: la sensazione di non poter far nulla contro il destino cinico e baro.

            ma anche no! e lo dico anche a me stesso!
            ma anche no!

            gli stipendi sono bassi? certamente! e allora perchè non si potresta?
            e chi protesta viene additato come sovversivo fancazzista e centro-socialista?

            tocca darsi da fare! studiare studiare studiare, ma non su Feisbuk, per carità!

            io ho comprato una BEV prima di tutto per vantaggio economico, ho studiato e fatto i conti.
            li faccia anche lei, si apra alle possibilità, se poi non potrà…amen, son tante le cose che non possiamo fare
            ma altro è guardare all’orizzonte, sapendo di poter fare solo un pezzo di strada,
            altro è guardarsi i piedi, intimoriti dalle voci che ci sia il babau

      • ammesso che se ne volesse discutere seriamente, e non come tifosi, intanto le segnalo dei problemi di logica nei suoi argomenti

        1) ci può stare che la Polonia, più povera dell’Italia, abbia meno EV, mentre è anomalo che altri sette paesi più poveri di noi abbiano più EV dell’ Italia

        o meglio: sarebbe anomalo se la spiegazione fosse come sostiene lei solo il prezzo di listino delle auto in relazione ai redditi

        2) si parla di percentuali sulla vendita di auto nuove, ovvero di chi può permettersi un’auto nuova; è ovvio non tutti possono, chi sta in ristrettezze da sempre banalmente punta ad auto usate e va bene così, meno consumismo

        nel suo ragionamento non si venderebbe nessun tipo di auto nuova

        invece in italia no prendiamo in giro la ricchezza è molto segmentata ma c’è, e spesso stanno meglio proprio quelli che a parole piangono miseria o si fanno “tribuni difensori” dei poveri

        in italia il 60% del venduto di auto nuove sono auto termiche costose, classici status symbol; auto dove una EV spesso è già oggi più conviente sul costo di esercizio e talora anche di aquisto

        il Pandino e simili non arrivano a coprire neanche metà del mercato; giusto per questa fascia di mercato potrebbe valere il suo ragionamento

        ma anche qui sino a un certo punto, guardando i costi di esercizio per chi può ricaricare a casa, e guardando i paesi più poveri di noi

        perchè non solo in Portogllo, ma anche in Romania girano più Ev di noi

        forse proprio perché sono più poveri, si saranno fatti i conti in tasca e vista un’opportunità di miglioramento e risparmio avranno vinto una certa pigrizia o diffidenza (spontanea o indotta da cattiva informazione)

      • Lei ha fatto benissimo a citare la Polonia, perchè mi offre una interessante sponda per aggiungere una mia valutazione.
        Guardi un po’ il livello di democrazia della Polonia: https://ourworldindata.org/grapher/liberal-democracy-index?tab=chart&country=~POL
        Curiosamente era governata da un governo di destra conservatore, che ha perso le elezioni in ottobre. Ci troviamo qui tra un anno, a Natale 2024, e vediamo che incremento avranno avuto le BEV in Polonia? Redazione, ve lo segnate?

        Relativamente alla sua provocazione sul “come”, le rispondo che lei non ha letto (o capito) quello che ho scritto.
        Ho chiaramente scritto “non si vendono BEV perchè costano troppo (che è verissimo!) dato che non vendiamo nemmeno le segmento D (che hanno un prezzo inferiore alle corrispondenti ICE) nelle proporzioni corrette”. Il 10% del mercato è costituito dalle auto di segmento D (Tesla Model 3 e Model Y per citare le due più vendute) che hanno un prezzo medio di vendita superiore ai 40.000€ (dati UNRAE). Chi si permette auto del segmento D ha facilmente un buon reddito, ha il garage, magari il fotovoltaico. Però non vendiamo nemmeno quelle in proporzione. E lì non c’è problema di reddito, di autonomia, di prezzo (costano meno). C’è un grave problema culturale e sociologico, spinto dai media: oltre ai noti problemi di ricarica, parcheggio, autonomia etc. etc. che però pare non abbiano alcun effetto negli altri stati europei.
        Chi non arriva a fine mese già oggi non compra la Yaris perchè costa 25.000€: per loro OGGI non è ancora tempo di BEV e qui su Vaielettrico non ci si rivolge certo a quello che oggi gira con Opel Ascona o con Fiat UNO, ci si rivolge a chi potrebbe già da anni ma non l’ha ancora fatto e non ha nessuna intenzione di farlo, col risultato che danneggia ancora di più chi proprio non può scegliere, contribuendo a fare dell’Italia il fanalino di coda europeo, futura Cuba delle autovetture trentennali. Perchè se TUTTE le segmento D fossero BEV, stia sicuro che le colonnine spunterebbero come funghi e le norme sulle wallbox condominiali le avrebbero già riviste. Invece questo governo ha appena tirato due calci alle rinnovabili con nuove tasse da pagare per gli impianti non microscopici, siamo davvero unici…. alla faccia dell’agevoliamo l’energia gratuita che arriva dal sole, noi la tassiamo pure!!

        • Interessante l’annotazione sul governo in Polonia, come di ci tu sono, da seguire i loro sviluppi, eventuali crescite delle loro loro Bev e loro rinnovabili

      • @L’Astuto

        benissimo.
        allora si rassegni anche rispetto al vincolo del 2035 e la pianti di frignare,
        è un potere forte che l’ha imposto, secondo una certa scuola di pensiero, e se l’ha imposto allora vuol dire che è più forte,
        e allora si rassegni.

        le piace?
        (a me no, peraltro)

  14. Io distinguerei in due gruppi i detrattori: i gruppi di pressione e quelli che ascoltando i primi si fanno una “loro” convinzione basata su dati completamente errati o, peggio, percezioni personali. E’ innegabile che i gruppi di pressione ci siano. Magari pagati dalle compagnie petrolifere e/o dai produttori di petrolio? Che magari mediante campagne di sovvenzionamenti o pubblicitarie “spingono” alcuni giornali e giornalisti ad abbracciare la causa. Mettici l’indotto (meccanici, autoricambi, componentistica o altro) che ha paura che il lavoro sparisca. Mettici la paura del cambiamento. Mettici pure che molti misurano la loro virilità in funzione dei cavalli/cilindri/rumore del motore aggiungi qualche altra fobia e ottieni una massa critica (numerosa purtroppo) che fa gola a qualche politico che fa subito suo il tema.
    Non serve molto complottismo per capire che non è una battaglia tecnologica ma economico/ideologica.

    • Le masse vanno dove il padrone le conduce a guinzaglio.
      In Italia sta andando esattamente così.
      Per quanto riguarda l’accettazione del nuovo, poi, i critici del nuovo si sono sempre comportati allo stesso modo.
      Quando entrarono sul mercato i primi PC personal, una fetta degli opinionisti di allora gridarono al pericolo che i nostri giovani si sarebbero rincitrulliti e avrebbero sviluppato dipendenza dal computer.
      Lo stesso successe quando Internet iniziò timidamente ad entrare nelle nostre case: il “pericolo” della Rete che avrebbe potuto destabilizzare il mondo.
      E adesso siamo daccapo.
      Ogni novità riceve apprezzamenti e denigrazioni, a prescindere, perchè è una novità.

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