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Prima provala e fai queste verifiche, se vuoi l’auto elettrica

auto elettriche italiani

Prima provala, se vuoi l’auto elettrica. La possibilità (qui alcune indicazioni) la offrono un po’ tutte le Case, sfruttala. E fai queste verifiche, per non pentirti di un acquisto frettoloso. 

Prima provala, non ti fidare del sentito dire

Il 2021 è l’anno che in molti vedono come quello del primo boom per il mercato dell’auto elettrica. Ci sono moltissimi nuovi modelli in arrivo, in quasi tutte le categorie. Quindi, alcuni di voi avranno forse pensato: “Ok, è la volta buona. Nel 2021 mi compro un’elettrica“. E potrebbe essere una buona idea, visto che i nostri lettori che l’hanno comprata l’anno scorso oggi dicono in coro: indietro non si torna. Ma per fare la scelta giusta, quella che vi permetterà di ridurre realmente la vostra impronta ecologica e di risparmiare è necessario raccogliere prima alcune info. In molti, è naturale, rivolgono i propri dubbi e le proprie domande ai venditori. Ma purtroppo, nella maggior parte dei casi, essi non conoscono affatto il mondo delle elettriche. E in alcuni casi forniscono risposte quando va bene parziali e quando va male semplicemente errate. Prima provala, chiedi e fatti comunque un’idea.

Prima provala e pensa se potrai ricaricare a casa

Secondo il mio punto di vista, a oggi esiste una condizione imprescindibile (o quasi, e vedremo perché) per poter adottare con soddisfazione e senza disagi un’auto elettrica. La condizione da rispettare è quella di poter ricaricare l’auto presso la propria abitazione o perlomeno presso il luogo di lavoro. Tutte le nostre auto, anche quelle termiche, trascorrono la propria vita per la maggior parte del tempo parcheggiate (tipicamente a casa o sul posto di lavoro). Per le auto elettriche è importante sfruttare questi momenti per il rifornimento. In questo modo i tempi per la ricarica diventano virtualmente nulli. Se possiamo caricare l’auto quando non la stiamo utilizzando, non ha nessuna importanza se l’auto impiega mezz’ora, cinque ore o dieci a caricarsi, no?

La ricarica a casa: occhio ai prezzi delle wall-box

Attenzione: spesso le case costruttrici, e di conseguenza i venditori, propongono l’acquisto di wall-box in abbinamento all’acquisto dell’auto. Nella maggior parte dei casi si tratta di soluzioni il cui prezzo non è giustificato dalle performance. Le soluzioni proposte dalle concessionarie hanno costi che si aggirano attorno ai 750/800 euro. Una wallbox regolabile, senza cavo integrato, ha in realtà un costo che parte da circa 250 euro. Poi si sale a seconda di quanto sono “intelligenti” e consentono di programmare la ricarica anche a distanza. Tutti aspetti che vanno verificati prima dell’acquisto. Se disponete di un parcheggio privato (sia esso un box o un semplice posto auto, ad ogni modo dotato di corrente o comunque raggiungibile con la corrente) non dovete fare altro che chiamare un elettricista e chiedergli un preventivo per l’installazione della wall-box.

Se vivete in un condominio, la wall-box dovrà essere collegata al vostro contatore privato. Il condominio non vi può impedire l’installazione. Dovrete solamente far installare a un elettricista che possa rilasciare un certificato di conformità dell’impianto, che dovrete poi consegnare all’amministratore. Certo, a seconda di dove si trova il contatore rispetto al posto auto, i costi di installazione potranno essere più o meno alti.

La ricarica sul posto di lavoro: provate a chiederla

Se a casa vostra, per qualsiasi motivo, non fosse possibile predisporre una ricarica, un’altra possibilità potrebbe essere quella della ricarica sul posto di lavoro. Molte aziende dispongono già di wall-box di ricarica nei propri parcheggi. Ma se non fosse così, il mio consiglio è comunque quello di discutere con il datore di lavoro la possibilità che l’azienda faccia installare dei punti di ricarica. In molti casi per le aziende si tratta di interventi sovvenzionati. E a volte la stessa fornitura della ricarica potrebbe essere considerato un benefit dal grande valore percepito per il dipendente e dal basso impatto per l’azienda. Quindi una situazione di reciproco vantaggio.

Le ricariche presso le colonnine pubbliche

La Nuova 500, in ricarica presso una stazione ultrafast di Ionity, in città

Il mio consiglio tendenzialmente è: non acquistate un’auto elettrica se non avete la possibilità di ricaricarla presso il vostro domicilio o presso il luogo di lavoro. Non che non sia fattibile, ma vi esporrebbe a dei cambi radicali di abitudini e a disagi nella gestione delle ricariche. Più o meno importanti a seconda delle percorrenze e delle possibilità di ricarica pubblica. Vedremo in coda all’articolo in quali casi a mio avviso si possa immaginare un’auto elettrica il cui utilizzo sia basato unicamente sulla ricarica presso le colonnine pubbliche.

Sistemo la ricarica, ok, ma poi come procedo?

La Skoda Enyaq, uno dei tanti nuovi modelli elettrici in arrivo in questo 2021.

Il mio consiglio è quello di procedere in questo modo (ma prima provala):

  1. definite la tipologia di veicolo del quale avete bisogno (citycar, segmento C, SUV compatto, ecc.)
  2. stimate il numero di km che percorrete giornalmente durante la settimana
  3. identificate un’auto elettrica la cui autonomia nel ciclo WLTP, sottratta del 50%, sia sufficiente a coprire la vostra percorrenza giornaliera. Se ad esempio percorrete 25 km per recarvi sul luogo di lavoro e altri diciamo 20 km per andare a prendere i figli a scuola e fare la spesa: 25 + 25 + 20 = 70 km al giorno. Idealmente dovreste identificare un’auto la cui autonomia nel ciclo WLTP sia di almeno 140 km. Questo vi metterà al riparo dalla riduzione di autonomia dovuta all’utilizzo reale dell’auto, anche ad esempio nel periodo invernale (quando l’elettrica soffre di più). Ma, soprattutto, vi permetterà di utilizzare il pacco-batteria sempre nel range 20% – 80%, preservandone la durata nel tempo.

Prima provala e valuta gli incentivi, molto generosi

Si, gli incentivi ci sono ancora. Lo stato ha stanziato ulteriori 120 milioni di euro destinati alle auto 100% elettriche. Fino a 10.000,00 Euro di incentivo statale scontato sul prezzo di acquisto quindi in caso di rottamazione di un vecchio veicolo inquinante. Oppure, novità del 2021, sconto del 40% sul prezzo di acquisto per acquirenti con ISEE fino a 30.000 euro. Il prezzo di listino dell’auto dev’esser uguale o inferiore a 30.000,00 Euro + iva e la potenza uguale o inferiore a 150 kW. Questa misura, però, non è ancora operativa: il ministero deve rilasciare un regolamento attuativo con altri dettagli entro il 31 gennaio.  Ma a monte di tutti questi ragionamenti, c’è la raccomandazione fatta all’inizio: prima provala, l’elettrico è un altro mondo rispetto alle auto a cui sei abituato.

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