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Posso caricare ovunque a 0,49 con la app Ionity?

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Posso caricare ovunque a 0,49 con la app di  Ionity? Alessio ritiene conveniente questo prezzo e ci chiede se può usufruirne anche sulle reti degli altri gestori. Vaielettrico risponde. I vostri quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it .

Posso caricare ovunquePosso caricare ovunque…? Nelle AC sarebbe una tariffa molto conveniente

“Ho una curiosità che non riesco a togliermi. Ho letto di tutte le varie interoperabilità tra gli operatori di ricarica, tra cui il fatto di poter caricare presso le colonnine Ionity con tessera o app BeCharge. Ma non riesco a capire se con l’app Ionity posso caricare alle colonnine degli altri operatori. La questione sorge perché ho notato che, per ricariche sotto i 50kW di potenza, Ionity ha una tariffa di 0,49euro/kWh. Avendo una Zoe R240 che carica al massimo a 22/23kWh sarebbe conveniente. Vi ringrazio per il chiarimentoAlessio Zulli

Posso caricare ovunquePurtroppo no, ma l’interoperabilità rischia di diventare una giungla

Risposta. Purtroppo no. La app di Ionity permette di caricare solo sulla rete Ionity in tutti i 24 paesi in cui questa rete è presente. La società stessa ci ha confermato che “non prevede l’interoperabilità su altre colonnine per come la intende il lettore“. La domanda di Alessio suggerisce però una riflessione sulla giungla di prezzi nata attorno all’interoperabilità. È molto difficile per il cliente capire a che costo ricaricherà sulle colonnine degli altri gestori “convenzionati”. Da questo punto di vista la formula dell’abbonamento è comoda e trasparente, perché sai quanto spenderai per tot kWh caricati. Indipendentemente dal gestore e dalla potenza della colonnina. Ma ora la faccenda si complica, perché un grande gestore come Be Charge da novembre non offre più gli abbonamento classici con pacchetti di kWh. Propone piuttosto una fee che dà diritto a uno sconto sui kWh che acquisti. Ma su che prezzo, quando la colonnina non è di Be Charge, ma di altro operatore? Serve un chiarimento, con trasparenza, su questo aspetto.

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32 COMMENTI

  1. Caro Paolo Mariano, ci sarebbe da fare un bel articolo un po’ scomodo sulla situazione Italiana che vede il Duopolio Eni Enel avere una quota di mercato delle colonnine così alta.
    Eni che vende Combustibili fossili e ha comprato Be-Charge per farne cosa?
    Enel ha aumentato i costi delle ricariche mentre il PUN crollava.
    Il ministro dei trasporti dice che le elettriche sono un cancro.
    I media italiani parlano continuamente male dell’auto elettrica..
    E nei social c’è un considerevole movimento di Hater anti elettrico.

  2. oltre alla confusione sulle tariffe, interoperabilità ecc ecc aggiungerei la situazione penosa delle app. dei vari operatori.
    Una si blocca quando devo inserire l’indirizzo dove spedire la tessera, l’altra mi dà errore quando inserisco l’indirizzo di fatturazione (ma non specifica dov’è l’errore), l’altra richiede tre passaggi per effettuare il login… e vi assicuro che non sono uno sprovveduto in campo informatico e telefonia…
    Nelle prossime settimane dovrò fare avanti indietro tra Brescia e Roma, e per varie ragioni stavo valutando di farlo in auto sfruttando le colonnine autostradali di Free to X, ma per avere un back up al telefono volevo dotarmi di qualche tessera RFID… beh… mi sta passando la fantasia…
    Immaginate un anziano o una persona non tanto avvezza all’informatica come se la può cavare di fronte ad una colonnina che fa le bizze.
    Questo secondo me è un aspetto della mobilità elettrica che dovrà essere affrontato celermente prima della diffusione massiccia dei veicoli elettrici.

    • Esperienza personale per quel che vale: questa estate ho usato spesso e Free to X, mai un problema, con la normale card di un grande operatore. Strisci e parte.

  3. Leggo “Avendo una Zoe R240 che carica al massimo a 22/23kW” …..io ho una Zoe R135 dove 135 sta per i cavalli che ha……se c’è un modello da 240 CV mandatemi due foto e magari ditemi dove comprarla che quasi quasi la voglio pure io

  4. Ciao, io sono contentissimo che hanno tolto la vecchia metodoligia di abbonamento, così non devi più preoccuparti di quanti Kwh hai consumato o devi consumare entro il mese. Non sono per nulla contento delle tariffe stellari. Per ora dove ti giri ti giri sono legnate, rimane solo A2A con tariffe decenti.

    • Leonardo, un altro vantaggio che si perde con l’abolizione degli abbonamenti di Be Charge è che, acquistato un pacchetto di kWh mensili ad un certo prezzo al kWh, quelllo stesso prezzo veniva mantenuto indipendentemente che si ricaricasse ad una AC di quartiere da 11 kW o ad una HPC in autostrada da 300 kW.
      Aboliti gli abbonamenti, è vero che non avrai più da “preoccuparti di quanti Kwh hai consumato o devi consumare entro il mese”… ma, oltre a pagare comunque di più anche ricaricando sempre e solo alle AC 22 kW, dovrai preoccuparti molto di più su DOVE andrai a ricaricare!
      Il risultato è comunque, rispetto agli abbonamenti, per lo stesso consumo in kWh ti troverai a pagare da un minimo del 50% e fino ad oltre il 100% in più.
      Ancora contentissimo?

  5. Aspetto la risposta di Massimo Degli Esposti ai dubbi, secondo me legittimi, degli utenti. C’è poco da fare, la percezione degli utenti BEV riguardo l’approccio commerciale dei fornitori di energia alle colonnine, è quantomeno scettica. Non mi sembra la strada giusta per incentivare l’avvicinamento alle BEV, anzi….

    • Eccola: concordo pienamente sul fatto che la politica tariffaria dei gestori della ricarica non aiuti la diffusione della mobilità elettrica.

  6. In attesa di chiarimenti da parte di Becharge con cui ero felicemente abbonato da anni (nonostante i problemi con i pagamenti rifiutati la scorsa estate che mi hanno obbligato a caricare a consumo per gran parte delle ferie) e ho all’attivo succosi sconti (-15% ) ho sospeso comunque l’abbonamento.

    Nel frattempo sto caricando solo da casa. Sopra gli 0.30/0.40€ massimo a consumo cerco di non spenderli alle colonnine. Anche 0.50€ mi pare fuori da ogni logica.

  7. La cosa che lascia perplessi è come le aziende energetiche si siano immediatemnte tolte la maschera per quel che riguarda la mobilità elettrica, e comecon questo comportamento stiano ostacolando la transizione facendola diventare pesante per le tasche della classe media.
    L’approccio “promozionale” è durato pochi anni, ma in questo 2023 le compagnie hanno dato il meglio di loro, sparando prezzi ai limiti dello strozzinaggio.
    DI fatto è difficile riscontrare una convenienza palese in termini economici da un punto di vista del costo al Km tra BEV e ICE, e invece di scendere con i prezzi man mano che l’offerta aumenta, le compagnie hanno pensato di guadagnarci di più.
    Riporto quanto scritto nella mia bolletta (uno dei motivi epr cui ho scelto Plenitude):
    “La tua ENERGIA VERDE
    Per l’intera durata delle condizioni economiche, l’energia elettrica fornita da Plenitude sarà certificata, tramite garanzie d’origine di provenienza europea, come immessa in rete e prodotta da impianti alimentati al 100% da fonti rinnovabili come previsto dalla regolazione vigente in materia.”

    Allora mi chiedo come si possa consentire che per energia 100% green il prezzo possa fluttuare nel tempo e pareggiare quello da fonti fossili, è pura speculazione che i legislatori non hanno intenzione di fermare.

    Se al posto di questa giungla invece imponessero i prezzi a livello europeo e che la corrente alla colonnina sia 100% green ( quindi con costi di gestione prevedibili e costi al KW non legati alle fonti fossili, e aggiungo chi se ne frega del libero mercato) allora si che ci sarebbe una svolta a decarbonizzare la produzione dell’energia elettrica. Per il resto andrebbero gestiti gli abbonamenti sui servizi e sui pacchetti, e allora si che l’utente medio avrebbe da scegliere solo in base ai servizi e non al costo al KW che sarebbe sempre conveniente.
    L’approccio consumer dell’auto elettrica in questo momento è molto vicino a quello degli abbonamenti telefonici di degli anni 2K, per me è una modalità obsoleta e poco trasparente.

    • 1) ricaricando prevalentemente a casa, di quelle sporadiche ricariche a prezzo pieno, posso anche fregarmene, il costo lo faccio su base annua.
      2) L’energia viene venduta dai produttori sul mercato unico, a cui tutti i fornitori devono poi acquistarla.
      Quindi, per esempio, ENI produce energia da rinnovabile, non può fornirla direttamente a Plenitude, ma deve venderla sul mercato comune. Plenitude, poi, la acquisterà lì, e la fornirà a colonnine, abitazioni, industrie etc etc.
      Il costo dell’energia è dato dal costo della produzione più onerosa, il gas in questi anni.
      Quando ( spero mai ) costruiremo le centrali a fissione, diventerà quello il riferimento, poiché è più costoso del metano.

      • Ma quel modo di vendere l’energia è speculativo, non è una giustificazione.
        Sarebbe come dire: vendo un prodotto a 100 che pago 90, ma nel frattempo ne ho uno uguale che pago 20, e li vendo entrambi a 100. Man mano che il mix energetico è sempre più prevalentemente green, il costo del KW dovrebbe logicamente scendere, invece è sempre uguale al prezzo più alto.
        Poiché il gestore è in grado di certifcare che la mia energia è 100% verde, allora è in grado di vendere quei KW a un prezzo differente da quello del mercato fossile.
        Il gestore sa quanto è prodotto da fossile e quanto da green, sarebbe già meno speculativo se facesse un prezzo medio, invece livella ciò che ha un prezzo irrisorio a qualcosa che ha un costo molto elevato.
        Non è solo una questione di come si produce l’energia, ma anche dalle modalità con cui è prezzata, che è totalmente a favore dell’extraprofitto.

        • Dubbioso, proprio per questo il caro draghi ha inventato la tassa sugli extraprofitti ……caro nel senso di costoso.

        • Durante la crisi dell’anno scorso tutti i politici, nostrani ed europei avevano la bocca piena di “disaccoppiamento del costo dell’energia elettrica da quello del gas” passata la tempesta se ne sono completamente dimenticati, in questo caso anche i giornalisti visto che nelle varie interviste non ho mai sentito una domanda in merito. Evidentemente ai governanti fa comodo prendere per i fondelli i cittadini, tanto hanno la memoria corta, e mantenere le norma che mantengono il prezzo più alto visto che poi ci aggiungono l’IVA, calcolata naturalmente anche sulle accise, da bravi cravattari.

      • Andrea esattamente siamo geniali produco il 90 % a 0 euro poi il 10% 5 euro e vendo tutto a 5 euro ma geni così dove si possono trovare se non in Europa

  8. Non ci siamo proprio… e le cose peggioreranno ancora, prima di migliorare, mi sa. Se l’elettrico dovrà veramente diventare il futuro della mobilità, bisognerà risolvere innanzitutto il problema delle risorse Green (che per ora poi così Green non sono) e inoltre tutte le varie questioni commerciali e burocratiche, come quella esposta dal lettore.

    Per ora, a mio parere, conviene stare ancora un po’ alla finestra… (a meno, ovviamente, di avere già il fotovoltaico a casa, il che risolverebbe il “problema green” – almeno parzialmente, infatti sappiamo benissimo che anche l’impianto ha una sua impronta ecologica – ed eviterebbe, salvo imprevisti, di doversi affidare alla giungla di operatori/abbonamenti/colonnine/app…)

    • Alla fine arriverà la mannaia EU che distruggerà il roaming come per i cellulari. La mia opinione è che i gestori stiano tirando troppo la corda e stiamo avendo un comportamento poco lungimirante, anche se le regole (o non regole) del mercato libero possono portare a situazioni poco logiche per la sostenibilità del mercato stesso.

    • Non sono d’accordo.
      Il trend, anche in Italia e nonostante la mortale burocrazia, vede le fonti rinnovabili in costante crescita ed il costo dell’energia da loro prodotta in costante calo. Esattamente il contrario di quanto avviene per le fonti non rinnovabili. Si faccia un giro sul sito di Terna e vedrà che anche in Italia, nonostante tutto, le FER (fonti energetiche rinnovabili) contribuiscono ormai per quasi il 40% al fabbisogno elettrico del paese.
      L’Italia soffre purtroppo molto più degli altri paesi per la sua arcaica burocrazia, e il governo attuale non è diverso dai precedenti nel non fare nulla per semplificarla.
      Da anni le aziende del settore aderenti a Confindustria dichiarano di essere in grado di installare decine e decine di GW di FER, ma i tempi autorizzativi rimangono inchiodati a 6-7-8 anni.
      In Francia, al contrario, è entrata in vigore il 1º luglio scorso la legge che obbliga la copertura fotovoltaica entro il 2028 dei parcheggi da 500 m² in su, per una potenza installata a regime pari a quella di 3-4 moderne centrali nucleari MA in soli 5 anni e ad una frazione dei costi di realizzazione e di manutenzione.

  9. Chi può ricarichi a casa propria o ai supercharger di Tesla.

    Gli altri vadano a metano (ricordatevi che con un kg di metano si fanno 2.4 volte la strada rispetto ad un litro di benzina).

      • Tra 10 anni l’auto a metano si presume venga sostituita( o almeno si spera) estatamente come una elettrica, o un diesel etc comprato oggi.

        Il problema è la speculazione, quella non ha preferenze su come l’energia sia prodotta

      • Passando progressivamente all’elettrico (anche in cucina, pompa di calore per riscaldamento ecc, quest’anno ho installato il fornello ad induzione), spero che la domanda del metano si riduca, e che i prezzi restino tranquilli.

        Io ora lo pago: a Mortara 1 euro, a Novara 1.19 euro al kg e con la Passat faccio 22-25 km, con la Panda arrivo anche a 30.

        Con la Model Y ho una media di 121 watt al km e spendo circa la metà rispetto alla Passato (per ora 0.21 al kw – prezzo depurato dalle spese fisse).

        • Quindi in base alle tue percorrenze e le tue tariffe energetiche hai i seguenti costi a km
          0,033. €/km la Panda
          0,0254 €/km la Model Y
          In generale si può affermare che se resti sotto i 0,28 €/kWh la model Y ha costi energetici a km più bassi della Panda.
          Ora proporrei a tutti coloro che volessero condividere la proprio esperienza sui costi energetici sostenuti di esprimerli anche in €/km in modo che sia più facile per tutti noi fare dei confronti con i propri.
          Forse chi è in procinto di fare un acquisto potrà avere più dati per capire se continuare a muoversi con una ICE diesel/benzina/GPL/metano/Hybrid o passare ad una BEV.

          • Bob, intendi qualcosa di questo tipo?

            — Ford EcoSport 1.0 (2018) a benzina di mia moglie:
            Consumo medio (dal cruscotto) 7,8 l/100 km × 1,9 €/l = 14,82 €/100 km ► 0,1482 €/km

            — Renault Zoe (2022) che uso io:
            Consumo medio (dal cruscotto) 11,4 kWh/100 km × 0,40 €/kWh (ricarica a casa, calcolo del costo al kWh: [Tot_Fattura – Canone_TV] / kWh_Fatturati) = 4,56 €/100 km ► 0,0456 €/km

    • Poco tempo fa il costo del metano è triplicato in una settimana, per poi abbassarsi ad un prezzo doppio di quello che era sempre stato.
      Non avendo l’auto a metano non mi sono messo a cercare spiegazione, però che legnata!!

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