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Ponte sullo Stretto? Macché, meglio i traghetti elettrici

traghetti

Elio. la foto con i numeri del traghetto in servizio

Il ponte sullo Stretto, dopo decenni di progetti e polemiche, ritorna d’attualità con i fondi del Recovery plan. Il tema però continua a dividere. C’è chi ha pensato, vista la svolta ecologica della Next Generation, al retrofit della flotta dei traghetti che quotidianamente fa la spola da Villa San Giovanni a Messina.

Il SeaXBridge, idea della società SeaX. Ce ne parla l’ingegnere Leonardo Spacone, conosciuto per il Power Cruise Control (leggi qui) e il retrofit marino SeaX (leggi qui). 

Zero emissioni per 20 minuti di viaggio nello Stretto

L’ingegnere Leonardo Spacone

Esistono traghetti elettrici che si stanno sperimentando in Nord Europa, in particolare nei fiordi norvegesi (leggi qui). Visto che il ponte è ancora un oggetto misterioso il retrofit della flotta risponde alle esigenze della politica di decarbonizzazione approvata dall’Unione Europea. In particolare per un servizio molto utilizzato: milioni di passeggeri e di auto ogni anno attraversano lo Stretto. “Si tratta di rotte corte quindi con una richiesta energetica che si può soddisfare“, spiega l’ingegnere Spacone.

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Motori da 1,5 MW, batteria da 2 MWh e 2 stazioni di ricarica da 1,5 MW

Ecco alcuni numeri proposti dall’ingegnere Spacone per il progetto SeaXBridge: “Per i motori 1.5 MW complessivi e un pacco batteria da 2 MWh, ma soprattutto abbiamo pensato a due stazioni di ricarica da 1.5 MW su entrambe le sponde“. In questo caso è fondamentale la velocità di ricarica: “Abbiamo pensato al SmartDocking system per l’ormeggio e l’avvio della ricarica non appena il ponte tocca la banchina. Operazione da 20 minuti, giusto il tempo delle operazioni di sbarco e imbarco“. Sono potenze sufficienti? “500 kWh è l’energia spesa in una singola tratta“. E la capacità della batteria è di 2 MWh come sottolinea l’ingegnere.

La batteria: “Piccola, così si allunga la vita”.

SEAX1 la barca elettrica solare convertita dalla società SeaX

I numeri di SeaXBridge vengono spiegati dall’ingegnere: “Si tratta di una batteria piccola, il termine va inteso in senso relativo, e pensata per una velocità di crociera contenuta in modo da allungare la sua vita. Parliamo di circa 10 anni, minimo“. Una logica di sostenibilità guida la filosofia di progettazione: “Penso agli autobus urbani che si caricano durante il tragitto, più ricariche e batteria più piccola“. Visto l’andirivieni continuo lungo lo Stretto la scelta elettrica si tradurrebbe in un significativo risparmio di emissioni nocive.

Il costo? Sono 3 milioni a traghetto

Elio, l’immagine e i numeri del traghetto in serviizo

Quanto costa il retrofit? “Abbiamo stimato 3 milioni a unità, comprese le spese di infrastrutturazione, ma trattandosi di una grossa flotta il prezzo potrebbe essere minore“. Sono decine di milioni di euro. “Si ottiene un forte risparmio rispetto ad acquistare modelli nuovi, senza pensare ai miliardi necessari per realizzare il ponte“. La compagnia potrebbe usufruire dei fondi europei. Nella prima stesura del Piano nazionale (leggi qui) erano previsti 2 miliardi per ammodernare i traghetti (leggi qui), poi eliminati ma si pensa di recuperarli (leggi qui).

Progetto per lo Stretto ma buono anche per i collegamenti  Calasetta-Carloforte in Sardegna

L’idea di SeaXBridge oltre che per lo Stretto di Messina si può adattare per altri collegamenti nazionali dove la tratta è abbastanza breve, sempre uguale e quindi con un fabbisogno energetico non esagerato. Per esempio il collegamento Calasetta-Carloforte dura 30 minuti lungo 4 miglia marine o quello tra Porto Vesme-Carloforte da 5,2 miglia e 40 minuti. Sempre in Sardegna c’è la rotta tra Palau e l’isola La Maddalena con poco più di 30 minuti di navigazione. E qui non c’è il peso politico del Ponte. Sono tutti progetti che beninteso hanno necessità di dati e test, ma la tecnologia elettrica, forse in futuro l’idrogeno, può garantire un trasporto locale a emissioni zero.

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