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Perché obbligarmi ad acquistare un’auto elettrica?

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Perché obbligarmi ad acquistare un’auto elettrica? Paride ha una Polo comprata usata a 2.700 euro: “La macchina per me non è uno status symbol”. Vaielettrico
risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it 

punto interrogativoLa mia Polo usata l’ho pagata 2.700€, le EV ne costano 25-30 mila, perché obbligarmi?

“Ho letto molti articoli relativi alle questioni delle auto elettriche. Parlate molto di “avversione” “cultura dell’auto elettrica” “green” ecc. ecc. ma vorrei farla molto più semplice....Tre quarti degli utenti, in Italia, hanno un parco auto vecchio e io non credo che lo facciano per loro volontà, ma bensì sono obbligati. 
Io per esempio uso la macchina per spostarmi con brevi tragitti, non è per me uno status symbol, per cui l’elettrica sarebbe ok, ma c’è un un grosso ostacolo. L’ultima auto che ho acquistato è la mia attuale Polo pagata 2.700 euro, come potrei permettermi un’auto da 25- 30 mila euro???? Devo indebitarmi per 10 anni????  Io guadagno 1.100 euro al mese. Perché OBBLIGARMI ad acquistare un’auto elettrica dai prezzi esorbitanti e nuova per giunta visto che le elettriche usate saranno pressoché invendibili!!!Paride Maffeis
perché obbligarmi
Obbligo di passare all’auto elettrica? Macché, una bufala.

Nessun obbligo, potrà tenersi la sua VW altri 20 anni e più

punto interrogativoRisposta. Bisognerebbe piantarla con questa solfa del “ci obbligano a comprare auto elettriche“. È falso. L’Unione Europea in un primo momento aveva deciso che dal 2035 si potessero vendere solo auto ad emissioni zero (non solo elettriche, anche idrogeno ecc.). Ma nel 2026 ci sarà una valutazione sulla tempistica e si potrebbe anche slittare al 2040. E anche dopo lo stop alle auto a benzina e diesel, Lei potrà continuare a circolare liberamente con la sua Polo, perché la norma riguarderà solo le auto nuove.
Purtroppo sui social (anche ad opera di alcune parti politiche interessate) si continua a cavalcare questa bufala del divietò in arrivo. Lo scopo? Raccogliere facili consensi tra persone disinformate. Quanto al fatto che le auto elettriche usate siano invendibili, la invitiamo a farsi un giro tra i principali siti per vedere i prezzi. Compresa la nostra sezione Elettrico Usato. Poi ci faccia sapere se trova dei modelli in vendita a 2.700 euro come la sua Volkswagen.
– Le fake-news dell’Italia che odia l’auto elettrica smontate una per una da Nicola Armaroli: guarda il VIDEO 

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109 COMMENTI

  1. Io invece ribadirei il concetto che le auto come la Polo del sig. Paride vadano bandite al più presto per un semplice motivo: CAUSANO TUMORI.
    Se il Sig. Paride non può permettersi un’auto elettrica può sempre utilizzare i mezzi pubblici, oppure, visto che fa pochi chilometri, può comprare una Citroen AMI che costa €7.990 e si può portare a casa con €29 al mese (quindi sostenibile anche per redditi bassi).

    • -Se il Sig. Paride non può permettersi un’auto elettrica può sempre utilizzare i mezzi pubblici,-

      Ma dargli anche due schiaffoni o privarlo della patria potestà già che ci siamo? 😀

    • Se uno fa tanti chilometri ma non può permettersi un’auto elettrica con grande autonomia e non è servito dai mezzi pubblici chiede un passaggio a lei? Certi commenti mi fanno vergognare di essere passato all’elettrico.

  2. A tutti i geni, voi di vai elettrico compresi, che scrivono che possono girare liberamente per altri 20 anni con le auto vecchie domando ma in che pianeta abitate? In questi giorni qui al nord sono arrivati a bloccare le euro 5…. al che mi chiedo anche, ma se al nord siamo tutti bravi che cambiamo auto ogni 3 anni, tante sono quindi euro 6 e addirittura ibride come nel mio caso (le elettriche son talmente poche che non spostano una virgola) com’è che dobbiamo bloccare addirittura le euro 5 perché l’aria è troppo inquinata? Forse non dipende dalle auto? Forse non dipende solo dalle nostre auto visto che l’inquinamento dell’aria non rispetta i confini? Dubbi a parte mi spiegate come fa un povero cristo ad essere sicuro di poter andare a lavorare piuttosto che a fare delle commissioni con un’auto da 2.700€ considerato che se va bene sarà un euro 3? Sono convinto anche io che l’evoluzione tecnologica porti miglioramenti ma deve essere una libera scelta anche perché con un’auto vecchia quanta strada volete che faccia in un anno tanto da inquinare cosa? Non si può costringere la gente (in maniera subdola) a cambiare o ad andare a piedi perché con il budget del vostro lettore di auto recenti non si compra nulla, se lo triplica forse porta a casa un euro 5 che dal prossimo anno sarà bloccata di default per tutto il periodo invernale così butta pure i soldi….

    • Noi abbiamo solo detto che queste limitazioni c’erano da molto prima che arrivassero le auto elettriche. Parliamo del 2008-2009, i blocchi del traffico sono precedenti di parecchi anni.

    • Forse dipende anche dal fatto che le emissioni “certificate” delle auto moderne sono molto distanti da quelle vere????
      Per averne certezza basta guardare le levate di scudi che ci sono state da parte delle case costruttrici riguardo l’eventuale entrata in vigore delle norme Euro 7 che come modifica principale non aveva tanto un abbassamento dei limiti ma un diverso modo di misurarli per renderlo più vicino alla realtà….
      In più va considerato che anche se abbassi l’emissione procapite ma aumenti il numero di mezzi che emette il totale non si sposta di tanto (cosa invece che cambia se l’emesso “procapite” è 0.. a quel punto anche se a circolare sono 2 volte più mezzi la somma sempre 0 rimane…)

      Inoltre i blocchi del traffico nulla c’entrano con la normativa europea del 2035 che riguarda solo l’emissione di CO2 che non c’entra nulla con l’inquinamento per cui ci sono i blocchi del traffico… nessun blocco del traffico è stato mai fatto ler “eccesso di CO2” visto che quello fa male al clima ma nulla fa direttamente alla salute delle persone… i blocchi del traffico sono dovuto agli altri veleni che la combustione (non solo nelle auto) crea e non è una colpa dell’auto elettrica se la combustione non crea solo 1 problema ma decine…

    • per utenti che avrebbero difficoltà econimiche e che usano un veccchia l’auto in modo non intensivo:

      le Regioni al nord offrono un servizio con scatoletta Gps che permette di circolare con auto vecchiotte (auto dal costo commerciale di 3000e), per vari migliaia di km all’anno ( sino a 7000 km annui, a seconda se auto Euro 4, 3, 2, 1 )

      per il resto, semplificando un po’:

      – emissioni CO2,
      la cui riduzione è un programma a lungo termine (elettrificazione)

      – emissioni NOX,
      la cui fonte sono principalmente i Diesel ( e mi dicono anche Benzina a iniezione diretta)

      – emissioni particolato Pm 2.5 e Pm 1,
      (di più i diesel, ma in parte anche i benzina) nelle città mediamente (varia da città a città) circa 1/3 è dovuto alle auto; di più in estate, perché non ci sono i riscaldmaneti accesi delle abitazioni; comuqnue il particolato si sposta e va ad inquinare l’aria anche fuori dalle città (nella pianura padana non si disperde come invece è posibile in altri posti)

      – emissioni particolato Pm 5 e Pm 10,
      freni, frizioni, asfalto e pneumatici (questri ultimi più che altro dicono che disperdono particelle al suolo, o meglio, che finiscono nelle acque della la rete fognaria)

  3. “Quanto al fatto che le auto elettriche usate siano invendibili, la invitiamo a farsi un giro tra i principali siti per vedere i prezzi. Compresa la nostra sezione Elettrico Usato. Poi ci faccia sapere se trova dei modelli in vendita a 2.700 euro come la sua Volkswagen.”
    Ma non ho capito, state sfottendo il vostro lettore?
    Ma altro che 2700 euro, in quella sezione non c’è un’annuncio che vada sotto i 10.000 euro! Il prezzo più basso che ho trovato è una ZOE a 14.000 euro, ma state scherzando? 🤦‍♂️

    • forse intendeva (?) che una Polo recente e in buono stato, con i rincari dell’inflazione del biennio pasto, potrebbe essere difficile trovarla a 2700e

    • Buon dì, per curiosità sono andato a vedere il listino usato di un noto sito:
      – Polo 1.0 benzina 2019 a partire da € 10.000
      – Renault ZOE 2019 a partire da € 10.000 (dall’annuncio non è chiaro se batteria in noleggio)
      Come vede i prezzi per auto di quasi 5 anni di pari categoria indipendentemente se ICE o BEV si equivalgono
      Per auto equivalenti (vedi Fiat Punto) a prezzo compreso tra 2.500 e 3.000 € bisogna prendere in considerazioni auto dal 2015 a scendere. Ovvero auto con quasi 10 e + anni alle spalle e chilometraggi importanti.
      Ora a meno di essere un autoriparatore o capace di fare la corretta manutenzione, io mezzi del genere non li comprerei. Preferirei spendere12.000 € per una nuova auto (incredibilmente mio cugino rottamando una euro 1 in questi giorni è riuscito a portarsi a casa una Opel Corsa 1.0 benzina) e tenermela per più di 5 anni (io arriverei almeno a 10 che equivale a comprare un mezzo ogni anno a 1.200€), piuttosto che tentare la sorte con la manutenzione dell’usato.

      • Ma è tanto difficile capire che ci sta tanta gente che anche 10.000 euro per un’auto non li ha?
        Continuate a portare esempi e spiegazioni non calzanti per la situazione proposta.
        Capisco che sia difficile immedesimarsi ma cavolo…

        • Mi spieghi il nesso del suo commento con il costo di un’auto usata, visto che termiche o elettriche hanno più o meno lo stesso prezzo.

          • il nesso sta che la Polo della foto è una Polo IV, ossia costruita fino al 2009.
            Prova a cercare prezzi di auto di quel periodo e poi se ne riparla.

          • Mah sul vostro sito si trovano ID3 di due/tre anni con meno di 50’000 chilometri a 20-22k (circa la metà del prezzo del nuovo)

      • BOB, quella della foto è una POLO IV, prodotta fino al 2009.
        Prova a fare una ricerca su quel modello, poi dacci i prezzi

  4. Io ho una Punto Sporting del 2002. Valore 2000 euro. Una macchina eccellente, ancora adesso, per il ridotto uso che ne faccio io.

    Si vedrà se quando sarò costretto a cambiarla ci saranno sul mercato elettriche usate con lo stesso rapporto qualità prezzo.

    Per ora non ce n’è, altrimenti avrei già fatto la transizione, perché oggettivamente ci tengo.

  5. Io non riesco a capire tutti queste persone che si fanno i problemi per quello che succede nel 2035, io non so nemmeno dove andrò a mangiare a pranzo domani (visto che sto fuori zona per lavoro) e pure vivo benissimo lo stesso.

    • Ci sono quelli che sono angosciati perché, tra cinque miliardi di anni, il sole si spegnerà. Ciascuno ha le sue ossessioni. Quelli di Matteo Diesel, un tempo avevano il pisello, adesso, in proiezione, hanno il ponte.

    • Io non riesco a capire invece tutte queste persone che si fanno problemi per quello che NON succederà nel 2035. Nel 2035 non sarà possibile acquistare auto inquinanti NUOVE. Mi pare un concetto semplice da conprendere…
      Invece no: c’è questa vagonata di analfabeti che capisce che arriverà Harry Potter e farà sparire con un colpo di bacchetta tutte le auto termiche dell’universo. Ma dove sta scritto?… Allo stato delle cose il lettore potrà comprare auto termiche usate fino al 3000, se trova il modo di arrivarci.

  6. Dato che avevo scritto un quesito sullo stesso tema osservandolo da un punto di vista più oggettivo senza ricevere risposta alcuna da parte della redazione ci riprovo qui:
    Buongiorno,
    vi leggo con piacere, pur rimanendo per me l’auto elettrica un sogno dato che al momento posso ammortizzare la spesa d’acquisto della mia Kia Rio del 2006 per un anno con la rata di un singolo mese per un’auto di bassa fascia, avendola acquistata usata nel 2019 per 2100 € (costi di gestione tra bollo, assicurazione e manutenzione circa 600€ anno)
    Leggendo molti resoconti di viaggio mi è sorto un dubbio: ipotizzando il possesso di un’auto per famiglia, in Italia circolerebbero 26 milioni di vetture elettriche; con un consumo di un kW/giorno si avrebbe un consumo mensile di 780 GW, pari a circa il 3% del consumo medio mensile attuale a livello nazionale; se invece si prendesse in considerazione un consumo di 50 kW/mese, corrispondente al minimo degli abbonamenti di Be Charge, si avrebbe un consumo di 1300 GW/mese, pari a circa il 4,9% della media mensile attuale (https://www.terna.it/it/sistema-elettrico/statistiche/pubblicazioni-statistiche).
    Il dubbio è questo: che senso ha rimarcare la convenienza del risparmio economico delle ricariche per incentivare l’acquisto delle auto elettriche dato che il mercato energetico si adeguerà necessariamente all’aumentare delle auto elettriche in circolazione?
    Quando le auto elettriche raggiungeranno una quota di mercato importante non credo che ci saranno ancora molti supermercati a regalare elettricità; lo Stato imporrà anche su di esse la tassa di possesso per bilanciare il disavanzo delle mancate entrate; i piani di abbonamento saliranno di prezzo, o, come per gli abbonamenti telefonici, ad esempio, il piano base coinciderà con quello che ora è il piano large così da non far mai raggiungere il tetto massimo ai più e poter guadagnare sull’energia pagata e non sfruttata.
    So che potrei sembrare catastrofista, ma alla fine viviamo in un mondo basato sul capitalismo fino a prova contraria e quindi, privato o pubblico che sia, punterà sempre sul guadagnare il massimo possibile.
    In pratica quando mi potrò permettere un’auto elettrica, possederla costerà esattamente come possedere una macchina endotermica ai giorni d’oggi.

    • Luca giusto ma considera che se si esagera con i prezzi poi la concorrenza ci mette la toppa, ovvero quello che poi rompe il mercato con energia a prezzi bassi lo trovi (già in parte Musk con i supercharger). Inoltre alla peggio peggio fotovoltaico a go-go e batteria di accumulo e viaggi “””gratis”””. Quest’anno negli USA dovrebbe partire la produzione dell’Aptera in grado di “garantire” 60 km al giorno di autonomia dai pannelli fotovoltaici sull’auto. E comunque la corrente in casa non potrà costare troppo visto che si va verso una produzione da fonti rinnovabili il cui costo al kWh è basso.

      Poi sì, hai ragione, lo stato dovrà aumentare le tasse in qualche modo …

      • Parlate sempre di fotovoltaico e batteria di accumulo come se li regalassero, quante ricariche bisogna fare prima di andare a pari e cominciare effettivamente a risparmiare? Inoltre la ricarica a casa è lentissima, aumentare i kW (se fattibile) e installare una wallbox sono altre spese. Io ho intenzione di passare all’elettrico, ho la fortuna di avere una colonnina da 22 kW a due passi da casa e un’altra da 110 kW a 3 km, tra l’altro sempre libere, farò un abbonamento e sono a posto così.

        • ” Inoltre la ricarica a casa è lentissima ” cioè?
          Che lavoro fa? ci sta in casa almeno 10 ore, la notte? E quanti km fa ogni giorno?
          Ipotesi: fa 200 km di autostrada al giorno (che NON è un valore medio, è esageratamente alto) e rientra ogni giorno in casa alle 20 e riparte ogni giorno alle 6 della mattina. Sono 10 ore. Per fare 200 km al giorno di autostrada (come se le persone abitassero accanto al casello e dovessero recarsi fuori dall’altro casello, in realtà si fa anche la città e l’extraurbano con consumi medi nettamente inferiori, ma sorvoliamo!!), una pessima (di efficienza) macchina in inverno consuma 50kWh. Bene, mi serve ricaricare 5kWh all’ora. Con un contratto da 6kW si fa perfettamente (mi permette di pescare in modo continuo 6,6kW e per 3 ore fino a 7,6kW che coincideranno con la fascia oraria 20:00 – 23:00 in cui ho 2,6kW a disposizione per gli altri consumi di casa).

          Se invece prendiamo un utilizzo umano e più reale, diciamo che fa 200 km al giorno tutti i dannati giorni ma misto autostrada ed extraurbano consumando 20 kWh/100 km? Bene, me ne servono 40, di kWh. E quindi posso caricare a 4kW di potenza, avendone 2,6 per tutte e 10 le ore liberi da usare e per 3 ore potendo contare su 4kW.

          E se invece io rientro alle 19 e riparto alle 7? Bene, avrò 12 ore di tempo, in cui posso ricaricare persino 60kWh. Cioè una ricarica 0-100 per quasi tutte le auto.

          E’ un falso problema la velocità di ricarica, in altre parole.

          Il fotovoltaico non lo regalano? Già. Quanto serve per andare in pari? Parecchi anni: è un investimento. Che rende molto di più dei titoli di stato. Perchè un impianto fotovoltaico oggi dura per 30 anni (in realtà gli ultimi pannelli 40, ma contiamo che vada sostituito l’inverter dopo una ventina di anni) e si ammortizza ben prima dei 10 anni, poi per oltre 20 anni è guadagno: bisogna ragionare all’opposto di quello che si è sempre fatto con i contratti biorari, cioè spostare i consumi di giorno, quando c’è luce. Lavatrici, lavastoviglie, pompa di calore, si usano di giorno e si lasciano fermi di notte.
          Le batterie, al momento, costano ancora tanto. Troppo. Aspettiamo che calino.

          • Aumentare i kW del contatore di casa è un costo aggiuntivo in bolletta, inoltre bisogna prima vedere la fattibilità. Appunto, il fotovoltaico è un investimento, l’utente Enzo ha scritto che si viaggia “gratis”, il che non corrisponde a verità, almeno fino a quando non si arriva a pari con i costi dell’installazione. Per quanto riguarda il discorso batterie sono d’accordo, i prezzi sono ancora esagerati, sostituirla fuori garanzia è un bagno di sangue, si fa prima ad acquistare un’altra auto.

          • “Aumentare i kW del contatore di casa è un costo aggiuntivo in bolletta” da 3kW a 6kW sono 72€ all’anno.
            C’è chi con 6kW ha una casa nogas (diciamo che si fatica, ma ci si riesce, diversamente si pagano 144€ all’anno per averne 9 che più o meno ti danno senza tante storie) e che il solo contatore del gas senza consumi incide per circa 250€ all’anno. Certo, c’è da investire 250€ per un piano cottura ad induzione e c’è da investire ben di più per una pompa di calore, che però costa meno ogni anno per i controlli fumi (che non ha) e dura dannatamente di più in termini di affidabilità/manutenzione (soprattutto le nuove con gas R290).

          • Ma questo pover’uomo deve fare solo casa e lavoro perchè tutte le ore libere deve ricaricare? Una pizza o una uscita con gli amici non la può fare perchè altrimenti il giorno dopo è a piedi? Con ironia, perdonatemi….

          • Ho fatto un preventivo su Enel Energia per aumentare i kW da 3 a 6: Il costo totale è di 247,68 euro, più 127,74 euro all’anno al posto di 63,87 euro per spese di trasporto energia, inoltre le accise potranno aumentare da 20 a 40 euro l’anno. Anche volendo semplicemente aumentare la potenza del contatore, per me i costi non sono irrisori, per qualcun altro sono bassi, dipende sempre dalla disponibilità economica di ognuno. Da quello che si legge nei forum degli appassionati dell’elettrico il leitmotiv sembra questo: Ho messo il fotovoltaico, batteria di accumulo, aumentato la potenza del contatore e installato il wallbox, quindi viaggio gratis, e se l’ho fatto io lo può fare chiunque.

          • I 247€ sono una tantum, il costo dei 72€ è ogni anno (+20€ accise), ma se qualcuno non ha 92€ annuali significa che non può nemmeno permettersi 50 litri di benzina con cui fare 900 km, il suo problema è un altro. Il mio è chiaramente un discorso generico volto a chi non è al limite della soglia di povertà, a costoro non sono applicabili i ragionamenti normali e sicuramente oggi non esistono BEV adeguate e temo che non esista nessuna ICE adeguata nuova, in quanto qualsiasi auto dalla Panda in su nuova, ha un prezzo fuori budget (per la Panda parliamo di più di 15k).
            Il ragionamento, come dicevo, è complessivo e va visto in ottica di investimento. Se si riesce a passare al nogas, i costi diminuiscono (ma bisogna ripagarsi l’investimento iniziale) e se si riesce ad avere fotovoltaico (sia direttamente che indirettamente tramite comunità energetiche) i costi diminuiscono e soprattutto si mettono parzialmente al riparo dai rincari futuri.
            Certo bisogna uscire dalla logica dell’hic et nunc (qui e ora) e pensare ad investimenti a medio-lungo termine. Ovviamente, chi può. E chi può, facendolo, aiuta chi non può, perchè contribuisce ad abbassare il loro prezzo futuro (gli early adopters sono benefattori, indirettamente).

      • “Fotovoltaico a go-go e viaggi gratis.”
        Sì, se hai la villetta unifamiliare.
        Sappia che ci sono anche i “povery” (oddio, che oVVoVe!) che vivono nei palazzoni di 15 piani, dove con il miracoloso fotovoltaico ci accendi a malapena le lucine dei citofoni!

    • penso che tra 3 anni, le Bev compatte già costeranno come le Ice, e avranno ancora vantaggi fiscali/economici perchè le quote del “parco circolante di BEV” crescerà più lentamente delle quote nelle “vendite di auto nuove”

      diciamo che tra 10 anni, le BEV nel “parco circolante” raggiungono quota 15% e lo Stato deve iniziare a tassare anche loro come le altre auto (bolli e tasse sui rifornimenti); ci sono un paio di punti:

      A) una parte delle accise attuali (40 miliardi annui) è una partita di giro, con i sussidi restituiti dallo Stato alla filiera dei carburanti fossili (in media 45 miliardi annui, di cui magari circa 20 sono per la filiera autotrazione); per cui le tasse da recuperare sui kwh nelle colonnine o con balzelli sulle auto sarebbero una frazione delle accise attuali, senza arrivare a tassare al 40% come su benzina/diesel

      B) se non si considerano tasse e ricarichi commerciali, ma solo il costo della materia prima, il kwh proveniente da centrale a ciclo combinato a metano, è molto più efficiente nel muovere un’auto, ha un costo base al km inferiore rispetto a benzina/diesel

      sommando (A) e (B), c’è margine per reintrodurre un po’ di accise e/o altra tassazione sul kwh delle colonnine, e avere comunque tariffe favorevoli, ad es. 40-50 centesimi a kwh su colonnina HPC, invece dei 60 centesimi a kwh che sono circa equivalenti al costo di andare a benzina

      mentre il kwh di rete (come quello di casa) è già tassato, e non può esserlo di più, sarebbe recessivo per servizi e industria; anzi nei prossimi anni il kwh domestico dovrebbe scendere leggermente, con più rinnovabili nella rete elettrica

      spostando in questo modo parte delle accise, magari si va a pari, o al limite resta scoperta una piccola quota delle accise nominali attuali; se per esempio restasse uno scoperto di 4 miliardi annui, e volendolo recuperare sempre sulla platea degli automobilisti, dividendo per 40 milioni di auto, fa circa 100e annui, che si cercherebbe di recuperare in altro modo dal settore auto

      l’automobilista se perde 100e in questo recupero di tassazione, ma ne spende 600e in meno in “rifornimenti” è contento lo stesso; cioè il carico fiscale totale dovrebbe diminuire senza aggravio per lo Stato

      ipotizzo questo perché:

      – passando a Bev importiamo meno fossili (somma petrolio+metano)
      – perchè basta meno energia grazie all’efficienza della trazione elettrica
      – si può pure aggiungere altro vantaggio economico mettendo nel mix di generazione dell’elettricità quote crescenti di energie rinnovabili, meno costose del metano

      hai un “sistema nazione” nell’insieme più efficiente, con meno spese verso l’esterno (meno import di petrolio/metano), si genera un “dividendo” virtuoso che può essere spartito all’ interno delle parti del sistema, per avere allo stesso tempo:

      – bilancia pagamenti import/export e tasse statali sui cittadini migliorata
      – costo per usare l’auto abbassato rispetto ad ora (sommando “rifornimenti” e tasse varie)

  7. non capisco perchè se le auto elettriche usate sono invendibili dovrebbero avere un prezzo più alto di un diesel usato… casomai sarà vero il contrario… l’usato elettrico te lo tirano dietro e il preziosissimo diesel dalle mille virtù sarà venduto a peso d’oro.

  8. Ogni tanto non riesco a trattenermi dallo scrivere, non me ne vogliate troppo e non prendetela come una mancanza di rispetto.

    Facciamo un gioco, chi ha ridotto le emissioni pro capite di CO2 negli ultimi 20 anni? Il cattivissimo Giappone delle ibride.

    Emette più CO2 “per teste” l’Italia o la “green” Norvegia? Ovviamente la seconda, che vende peraltro idrocarburi a tutto il mondo.

    Chi ha quadruplicato in un decennio le emissione pro capite? La Cina e non accenna a smettere.

    Chi se ne è fregato del tutto? Gli USA che emettono più CO2 per teste di qualnque altro paese.

    Ed i paesi emergenti? In India emettono appena un venticello di CO2, nonostante invece l’inquinamento sia dilagante.

    Comunque la si metta, mi pare che la tendenza a delocalizzare le emissioni di CO2 not in my backyard sia consolidata, come le la CO2 in eccesso continuasse ad aleggiare pacifica sulle rive dello Huang He invece di muoversi allegramente per il globo.

    Ora, se il focus fosse quello di evitare fumi fastidiosi nelle eleganti Ztl della gauche caviar sempre più simile alla destra degli yuppies di qualche anno fa, allora ammetterei senza problemi che la strada intrapresa sia quella giusta. Viceversa se, come penso e come dovrebbe essere, lo scopo è la riduzione globale della CO2, forse gli strateghi della politica dovrebbero andare da uno bravo, ma molto bravo, e comprarsi un pallottoliere perché lo strumento primario (limitandosi al settore degli autoveicoli) è quello della riduzione della mobilità privata ed il potenzialmento di quella pubblica o condivisa e non certo quello dell’elettrificazione di mostri da 2.500 chilogrammi e da 500 cavalli (che però fanno fare soldi a chi li vende).

    E lo dice uno decisamente favorevole alla riduzione della CO2 che, però, non chiude gli occhi e va a leggersi i dati, anche quelli che dispiacciono.

    • Quello che scrive è totalmente lapalissiano…ma non vi è da escludere che molti, realmente, pensino che la CO2 sia “localizzata” come fosse ad esempio il “particolato”.
      Sembrerà assurdo, ma spiegare queste ovvietà talvolta rischia di far apparire, chi le pronuncia, come un trumpiano della prima ora…a me è successo 🙂

    • La Cina, nel 2023, ha installato 213GW di fotovoltaico.
      Alla faccia di quella che non accenna di ridurre le emissioni.
      In Italia, stesso anno, abbiamo installato poco più di 5GW…

        • la faccenda non è cosi bianca o nera:

          – spesso questi articoli dimenticano si dire che molte delle “nuove” centrali a carbone sono in “sostituzione” di impianti più obsoleti a basso rendimento (e maggiori emissioni) che vengono “dismessi”

          – una quota delle centali previste dai permessi di costruzione programmati, potrebbe rimanere sulla carta o essere sotto-impiegata, vista la rampa di crescita esponenziale che hanno delle rinnovabili

          – le emissioni di Co2 per kwh elettico ( “intensità carbonica “) sono in rapida diminizione ogni anno; adesso sono scesi a circa 530 gr Co2 per kwh; il carbone nel mix sta calando come quote percentuali, mentre le quote di rinnovabili salgono (30% nel 2022)

          – per vedere un inversione anche delle emissioni complessive, ci vuole qualche anno di inerzia in più rispetto al calo già iniziato dell’intensità carbonità

          – in sostanza bisognerà vedere i dati del 2023 e del 2024, per capire se sono effetivamente già quasi al picco di emissioni, come si ipotizzava, oppure se ci vorrano più anni

          – con circa 8 tonn di Co2 emessa all’anno pro-capite, sono in linea con le emissioni pro-capite medie Europee; trovo un po’ peloso sostenere che inquinino “molto”; banalmente sono “tanti”, ma non stanno scialando con le emissioni pro-capite

          – anzi, se consideriamo che producono merci per altri paesi ( export ), è possibile che siano più modigerati di noi

          – a loro dobbiamo lo sviluppo rapido tencologico e il calo dei prezzi più rapido dei pannelli fotovoltaici di tipo più recente e delle batterie, in pratica un aiuto indiretto ma determinante a decarbonizzare più rapidamente anche gli altri paesi

          questo sui temi energetici e tecnologichi, senza entrare in tematiche diverse e spiacevoli ( lì hanno un regime, oltre che di recente la smania di diventare una superpotenza anche militare)

      • Considerando il numero di abitanti, è come se avessero installato 10GW.
        Considerando la superficie, invece, è come se ne avessero installati 6,7GW

        • Che è comunque il doppio procapite nostro!!!!
          Mentre le emissioni procapite sono sostanzialmente le stesse nostre….

          Semplicemente smentisce l’ennesima “scusa” che è inutile che l’Europa metta vincoli perché tanto la Cina se ne frega di limitare le emissioni ed inquina 100 volte più di noi… palese scusa utilizzata a go go da chi in realtà per non far nulla perché i numeri dicono che la Cina già ora sta facendo ben più e ben più rapidamente di noi

  9. Dopo la pubblicazione dell’articolo, l’autore della lettera ci ha scritto questo ulteriore post: “Chiaramente sono caduto nella trappola e Lei se ne approfittato in modo esemplare x cui mi spetta una replica. La mia non è una fake, il termine è 2035 senza se e senza ma, il ci sarà ancora non esiste, datemi un auto da 10 mila euro così potrò comprarmela anch’io poveretto, sul fatto che i siti sono pieni auto elettriche e semplicemente xchè non le vendono e su questo mi sono informato molto bene. Chiaramente spero che pubblichiate anche la mia replica. Grazie,
    Paride Maffeis”. Nessuna trappola, ci siamo limitati a commentare quel che era stato scritto, non a caso la rubrica si chiama “Vaielettrico risponde”.

    • Sig. Paride, stia tranquillo. Non è che dal 2035 (o 2040, come più probabile) tutte i veicoli termici diventeranno inutile lamiera. È probabile che il suo veicolo non lo potrà più usare, è vero ma potrebbe probabilmente riuscire a circolare comunque con una ibrida. Pur non essendo un indovino posso comunque credere che da qui a 10-15 anni troverà una tanto agognata elettrica a 10.000€, se non la dovesse trovare è ragionevole supporre troverà una buona disponibilità di ibride usate. Se invece per obsolescenza o limitazioni al traffico prevede di sostituire il suo veicolo prima di quella data e non dovessero ancora essere disponibili elettriche a budget, acquisti una ibrida in tutta serenità (ce ne sono per tutte le tasche)

    • Paride non ascoltarli, è come hai scritto tu, il 2035 è senza se e senza ma. Il 1 gennaio 2035 la Polizia Elettrica (un corpo speciale della Polizia Stradale costituito da robot androidi forniti da Elon Musk) verrà a bussare alla tua porta e ti chiederà di esibire la carta di circolazione del tuo veicolo. Se non sarà elettrico ti sequestreranno il veicolo e la patente, a vita. Tu nega! Se ti chiedono se è tua la Polo parcheggiata in strada dì di no, nega, dì che non conosci né l’auto né il proprietario e che senza il tuo avvocato e senza un mandato ti rifiuti di rispondere ad ulteriori domande! Attento Paride, altrimenti non potrai più guidare, mai piùùùùùùùùùù …

      (comunque noi proviamo a spiegarlo a ‘sto povero Paride ma questo è veramente convinto che il 1 gennaio tutti i benzinai chiuderanno)

    • Personalmente non condivido la risposta data al lettore e secondo il discorso va affrontato in modo differente:
      il signore ha inviato una lettera semplicemente scrivendo che a prescindere dalle sue volontà e propensione, avendo uno stipendio troppo basso, non può permettersi auto seppur usate ma comunque più costose delle attuali, e la risposta che gli è stata data è fondamentalmente: “continua a guidare per altri 20 anni la tua Polo perché non è vero che ci obbligano a comprare auto elettriche.”

      Il lettore vuole dire che, quando arriverà il momento in cui sarà costretto a passare a una elettrica, i prezzi dell’usato non saranno bassi come oggi e lui non potrà comunque permettersi l’auto “nuova” e che comuqnue lui non vuole cambiare la sua Polo (una Polo è per sempre).

      Quello che secondo me va sottolineato al lettore è che tutte le auto nuove saranno solo BEV dal 2035, ma sarà anche normale che già alla fine di questo decennio, a meno di stravolgimenti sulla deadline (tipo 2050), le ice prodotte e vendute in EU saranno poche (quale costruttore manterrà la produzione di un bene che non avrà più mercato?) e tecnicamente dovrebbe cominciare a ridursi l’infrastruttura per i carburanti a favore delle stazioni di ricarica, mantenendo solo il minimo indispensabile per supportare quei mezzi che saranno ancora ice (domanda e offerta).
      Del resto la Polo pagata 2700 euro (oggi avrà minimo 10/12 anni per averla pagata così poco) non arriverà al 2035 e il lettore sarà prima o poi costretto a valutare una elettrica usata (magari di 10 anni anch’essa), a meno che o non si trasferisca a Cuba o che l’auto in questione non diventi una di quei reperti archelogici anzianomunite che si vedono ancora in giro di tanto in tanto e che se le speroni pure con una smart le disintegri (Fiat 1, Panda 30,Lancia Y prima serie, Fiesta con i fari quadrati etc etc).
      Quindi l’unica alternativa realistica sarà o comprare una ice di almeno 10/15 anni (anche a 1 euro) ma non poterla utilizzare in modo agevole, e parliamo anche di manutenzione e ricambistica, oppure comprare una BEV del 2024, che magari non costerà 2700 euro, ma non varrà neanche 20mila (basti pensare alle ID.3 usate che tra un po’ le metteranno nei cesti delle offerte dell’Esselunga).

      Quindi resto dell’idea che questi del signore sono falsi problemi, e che prima o poi arriverà quel momento per tutti.

  10. Pure nel 2050 potrai comprare una Polo (o quello che sarà) usata da 2500€. Perché parlare di obblighi quando non ci sono?

  11. Se le elettriche fossero davvero invendibili, il signore con il suo assegnino da 2.700 euro troverà la fila di proprietari di elettriche ansiosi di sbarazzarsi del mezzo a qualsiasi cifra. L’affare lo farà lui secondo il suo ragionamento.

    • Forse per qualcuno 3000 euro sono un assegnino per altri sono quello che riescono a metrer via in 2 o più anni di lavoro, dare comme tini spocchiosi come il sui non cambia certo il dato di fatto, ho guardato l’usato che proponete … di assegnini da 2700 euro come minimo ce ne voglion 6 o 7 … con questi prezzi l’auto elettruca è e resterà un bel gadget per benestanti con box di proprietà

      • Nessuno obbliga nessuno, non è neanche obbligatorio avere l’auto, ci sono persone che guadagnano meno di 500 euro al mese e non possono permettersi neanche il lusso di un’auto da 2700 euro. E’ innegabile che in Italia ( o perlomeno in Lombardia) prendendo per buono il reddito annuo pro capite di persone che possono permettersi l’elettrico piccolo (spring) o grande (Mercedes) che sia ce ne sono , e tante anche; quindi è molto spesso (ripeto molto spesso non sempre!) un discorso di scelta e non di non poter permetterselo.

      • Ha guardato anche le date di immatricolazione delle auto che propongono i nostri lettori (non noi)? Ne trova una con data anteriore al 2020? Mi sa indicare una termica di 3-4 anni a 3.000 euro?

        • Questo che dice dimostra solo come chi ha ridotte capacità economiche non può passare all’elettrico in questo momento.

        • Non lo so me lo dica lei.
          Apro autoscout24 e cerco un’auto termica a 4.000 euro e trovo 19.000 annunci.
          Faccio lo stesso cercando un’auto elettrica e trovo 28 risultati di cui 2 sole vetture reali.
          Faccia la prova.

          • Dieci anni fa non esistevano le auto elettriche in Italia. E anche oggi il parco circolante elettrico non raggiunge l’1% del totale. Per lo più con veicoli di due o tre anni. I dati di Autoscout24 sono la conseguenza.

          • Le elettriche già c’erano 10 anni fa ma pochissimi modelli e chiaramente a diffusione pressoché inesistente per cui concordo con lei.
            Ma lo ha detto lei stesso quindi non capisco le sue risposte precedenti.
            A 2700 oggi è possibile passare all’elettrico anziché comprare un termico? No
            Un usato termico di 3/4 anni si trova a 3.000 euro? No.
            Ciò non toglie che a basso costo ancora non si può passare all’elettrico.
            Ma parliamo di oggi, in futuro sarà diverso e vedremo come evolverà la situazione perché la sfera di cristallo non la ha nessuno.
            Sicuramente il signor Paride non si è informato a fondo e gli obblighi di cui parla non ci sono ma è pur vero che se avesse voluto passare oggi all’elettrico con le condizioni economiche di cui parla è cosa non fattibile.
            E nel suo caso un veicolo elettrico pur con poca autonomia poteva andare benissimo.
            In altri casi l’elettrico e la sua scarsa autonomia sono un problema già da nuove ed è stato anche detto in alcuni articoli e nei video.

      • che è questa la volontà che sta sopra le nostre (di tutti) teste.
        Sfavorire la proprietà privata dell’automobile.

  12. Ed invece io dico che è proprio per chi ha necessità di ottimizzare il budget l’auto elettrica è potenzialmente la scelta giusta, magari comprandola usata con batteria anche ridotta sui 30/40 kWh o vedere se si può approfittare dei bonus.
    Secondo me stanno sotto i 20.000€ si può portare a casa un auto come nuova, ma bella auto di recente fattura, non un osso.
    Il risparmio arriverebbe dal fatto che con la ricarica casalinga si risparmia almeno la metà nel rifornimento, poi si risparmia nella manutenzione non essendoci cambio olio e filtro dell’olio, e bollo.
    Se poi si ha un un impianto fotovoltaico anche piccolino da 2/3 kW si risparmia metà della metà nei rifornimenti
    In pratica con l’auto elettrica si può aumentare l’autarchia familiare producendosi da soli l’energia che serve per muoverla, proprio quello che ci vuole se si vuole cominciare ad impostare le finanze per ridurre le uscite ricorrenti e cominciare a svoltare l’angolo e migliorare le finanze.
    Poi acquistare auto termica vecchiotta cioè un osso cominciano problemi di qua e di là, è un attimo spendere centinaia di euro in officina per problemi al motore, va a finire che dopo pochi anni andrà rivenduta o rottamata per questo e per quello, invece una acquisto “Fatto bene” durerà molti anni.

    • L’idea che qualcuno “l’acquisto ben fatto” nkn se lo può proprio permettere vedo che non vi passa neanche lontanamente dalla testa magari uno i guai alla macchina di qualche centinaii di euro ogni 2 o 3 anni se li può permettere … spendere 15 – 16000 euro per una elettrica (e non parliamo certo di tesla ma di una sprint con tutti i problemi di velocità e autonomia che comporta) magari anche no, se poi ha la sfiga di fare un incidente con una usata butta via 5 – 6000 euro … qui ne butta via più del doppio.

      • in caso di incidente subentra l’assicurazione (salvo colpa esclusiva in polizze senza kasko)

        comunque se ha un target di 6000 euro, se volesse un Bev, ci sarà da aspettare qualche anno (es. 2027), ci saranno Bev usate più stagionate delle attuali e più scelta.. è un problema relativo, si risolve molto prima del 2035

    • Con 1100 euro, spendere appena sotto i 20K per un’auto (anche ad acqua santa) è praticamente impossibile se da quello stipendio ci paghi vitto e alloggio.
      Forse non è chiaro che magari chi ha stipendi così bassi non può anticipare 20K e le banche non gli fanno prestiti, a meno di andare da finanziarie ed essere poi insolventi e rovinarsi.

      Ma questo discorso non è una questione di auto elettrica vs ICE, è proprio non capire e concepire la diversità sociale, il non essere in grado di immedesimarsi in situazioni altrui; Bernardo ti sei mai trovato nella situazione di dover fare un acquisto obbligato ma non avere i soldi per farlo? questo è il punto.

      Un po’ come quello con la villa che dice a chi vive in un monolocale in affitto “ma perché non ti fai il fotovoltaico? NON SEI FURBOOOOHHOOO!!11!!!” e ce ne sono tanti…

      Ad ogni modo il problema non si pone, la Polo crepa prima del 2035.

      • D’accordo che in certe situazioni economiche è meglio acquistare una termica, Per restare sul nuovo per esempio una Kia Picanto a benzina, mi sembra un’ottima auto e ben rifinita. Perché un certo tipo di usato sembra un affare, ma può dare problemi per spese continue in officina.

        Se uno ha qualche possibilità in più , ecco provare a pensare ad una BEV, proprio per risparmiare, quando possibile. Se si può anche un piccolo impianto fotovoltaico.

  13. Il solo problema che avrà Paride e tutti coloro che hanno ancora ICE (cui aggiungere le plug-in e mild, cioè tutte le motorizzazioni inquinanti ad idrocarburi) sta semplicemente nella POSSIBILITA di CIRCOLARE (magari con limiti di tempo o km, come già da anni accade in tante zone d’Italia).
    Anche se scattasse veramente il divieto di “commercializzazione” ICE nuove nel 2040 (cosa che dubito fortemente, dato il momento politico-economico), basterebbe che comprassero un’ultima auto ICE “a budget”, nuova o anche usata .. visto che ovviamente ce ne sarebbero disponibili in gran numero se tutti i ben-stipendiati si affretteranno a passare a BEV.
    Comunque … se attualmente non ha problemi con l’attuale ICE … non rimane che tenerla altri 15 anni almeno … e vedere le possibilità..

      • Non in tutti i marchi… Ma son pronto a scommettere che, anche tramite importazione parallela , per accontentare gli irriducibili ICE ci saranno ancora vetture termiche.

        (PS: quando consegnavo vetture .. mi son reso conto che per alcune persone pure una Panda è molto complicata! mentre chi compra vetture più complesse (Audi Q8, Grand Cherokee, X6 etc) anche se è la prima volta che sceglie quel modello è già abituato alla tecnologia e si adatta subito).

        • L’importazione parallela è una nicchia, e comunque le grandi case non avranno produzioni differenti. È una questione di economie di scala.
          Se domani ad esempio VW smette di produrre auto ice in Europa, smette di produrle in tutti gli stabilimenti del mondo per questioni di economia di scala.
          La Cina (la Russia è attaccata ai suoi capezzoli) si sta convertendo alle Bev per una questione di egemonia economica e politica, poi restano India, Africa e Sud America che dove il mercato dell’auto è fatto di scarti degli altri continenti o auto molto economiche che producono localmente come Tata. In Sud America Stellantis e VW porteranno gli stessi motori che abbiamo qui come ha sempre fatto.

          Di sicuro dal 2035 vedremo il fiorire di ricambi di concorrenza, ma sarà un mercato morente in modo naturale allo stato attuale della legislazione, o al massimo uno zombie in stile Cuba.

  14. Gentile Mario,
    il problema di Paride (e della grandissima parte degli automobilisti italiani) è di natura ESCLUSIVAMENTE economica.
    Oggi la maggior parte di noi può permettersi SOLO delle auto USATE, perché il PREZZO è l’unico parametro che realmente conta nell’acquisto.
    Ciò detto, la risposta della Redazione è solo parzialmente corretta in quanto, se È VERO che le BEV usate non sono affatto INVENDIBILI, è anche vero che, con i prezzi che hanno, sono vendibili solo ad una ristrettissima cerchia di potenziali clienti, tra i quali sicuramente non c’è il nostro Paride.
    Sorvolo, poi, sulla questione legata all’efficienza residua delle batterie di una BEV usata, questione a mio pare CENTRALE sul mai avvenuto decollo di questo mercato.

      • concordo pienamente con l’articolo (del 2021), ed infatti anche io penso che, se vorrò o dovrò aggiornare la mia attuale BEV , la prima cosa da fare sarà vedere se è riutilizzabile in famiglia; mia moglie attualmente ha una ICE di 4 anni.. quindi tra qualche anno andrebbe cambiata .. e la mia attuale auto avrebbe per lei ottime percorrenze anche se calasse al 50% .

        Ricordo però che si deve ancora sviluppare il mercato “after market” alimentato dalle batterie sostituite (quelle che sfortunatamente arrivano alla soglia di cambio da parte delle case , ma soprattutto smontate da auto incidentate) che saranno disponibili per rigenerazione, ove possibile, ed alimentare soprattutto il circuito delle garanzie (in caso di guasto nelle vetture nuove o con garanzia estesa vien fornito un ricambio ricondizionato…mai nuovo).

      • Quindi seconod lei fra una dozzina d’anni troveremo veicoli bev affidabili usati con batteria sopra il 90% di autonomia residua usati a 2/3 mila euro? La polo ICE avrà sempre le stesse prestazioni (autonomia/consumo/potenza) fino alla fine dei suoi giorni, sappiamo che per una bev non é così

        • Buona sera Vincenzo … nell’articolo, nei commenti della redazione e di molti lettori ricordiamo che la “vita utile” di auto elettrica è molto lunga; il motore potenzialmente “eterno”, le statistiche americane sulla prima generazione di BEV (Tesla in primis) documentano una generale ottima efficienza anche dopo molti anni, rendendole comunque utilizzabili per la grande maggioranza degli automobilisti (gli europei non superano i 60km/giorno di media, idem gli italiani).
          Se poi, come mi aspetto, nascerà il mercato delle batterie “revisionate”, diventeranno veramente grandi le possibilità di tenerle decenni, senza per altro inquinare mai.
          Le ICE hanno talmente tante diverse componenti da dover sostituire / riparare per usura, alcune anche molto costose (FAP+filtri NOx, turbine, cambi semi/full automatici, gruppi volano/frizione, diverse centraline…) che rischiano di rendere assolutamente anti-economico proseguire con la vettura; spesso mi son trovato a dover sconsigliare la riparazione di auto con oltre 4/5 anni perché il costo superava il valore commerciale dell’auto (30 di lavoro in concessionarie multi marche “sulle spalle”).

        • La batteria di una VW ID.4 al 50% della sua capacità garantisce un’autonomia superiore a quella di una utilitaria nuova. Se il suo valore residuo fosse del 12% all’ottavo anno (valutazione media di una ICE) la porterebbe a casa a circa 5 mila euro. Può andare? (Come vede fingo di non capire che le sue sono soltanto le solite provocazioni)

          • Ok allora fra un paio fi anni o 3 provo ad andare in una concessionari vw e chiedere di farmi vedere le ID4 a 5000 euro … immagino i commenti (e le risate) dei venditori 🙂

          • Perché? I casi sono due: o le elettriche mantengono alte quotazioni anche a 8 anni d’età, e vorrà dire che sono un gran bell’affare, oppure “non valgono più niente” e allora troverà l’ID.4 anche a meno. Tutto sta nel far pace con il cervello.

          • Mi spiace dirlo, ma il 12% indicato non è assolutamente veritiero allo stato dei fatti, per nessuna categoria di auto. Prendiamo una Golf di 8 anni (2016) e guardiamo il listino di 8 anni fa con il relativo prezzo medio di vendita odierno. Vogliamo farla più pulita: prendiamo il listino di oggi di una Golf equivalente ed il prezzo medio di una Golf di 8 anni: neanche in questo caso ci avviciamo al 12% del listino odierno…

          • Ho consultato una tabella pubblicata sul forum di Quattroruote. Non è la Bibbia ma è molto meglio di qualche esempio random su un solo modello

          • mmmm la vedo difficile come autonomia.
            Una Panda sul misto è dichiarata 760Km di autonomia.
            La id.4 al 100 non copre i 2/3.

          • Visto che siamo all’asilo, preciserò che intendevo un’ utilitaria elettrica.

          • Dire che un termico dopo 10 mantiene quasi invariata la sua autonomia non è una provocazione ma un dato di fatto.
            In qualche articolo e video di vai elettrico è stato chiaramente detto che l’elettrico ad oggi ha dei limiti che non lo rendono ideale per tutti in base alle necessità di utilizzo.
            Quindi ad andrebbero semplicemente valutate le singole situazioni senza generalizzare.
            Elettrico e termico hanno entrambi vantaggi e svantaggi, non vince una sull’altra.
            Esempio di una utilitaria usata con entrambe le alimentazioni.
            Ponendo il costo d’acquisto il medesimo quella elettrica si dimostrerà molto più economica anche nel successivo mantenimento permettendoci di risparmiare. Un’utilitaria ci si aspetta che venga usata prevalentemente per spostamenti giornalieri brevi quindi senza problemi legati all’autonomia. In questo caso sarebbe la scelta più sensata.
            Tuttavia non è sempre così, conosco diverse persone che acquistano l’utilitaria usata per il costo d’acquisto basso ma hanno necessità di utilizzarla per spostamenti anche lunghi e qui l’elettrico diventerebbe molto scomodo e in alcuni casi non meno costoso di una termica che a suo vantaggio ha autonomia ben superiore e costante nel tempo.

          • E’ esattamente quello che scriviamo da anni, e abbiamo ripetuto più volte in questa discussione. Ma direi che non esiste l’auto che vada bene per tutti, termica o elettrica che sia. Quindi siamo perfettamente d’accordo

  15. Facciamo una bella regola: dal 2035 tutti coloro che circolano con auto termiche hanno l’obbligo di convogliare i propri gas di scarico nel proprio abitacolo.

    • Compresi quelli delle centrali a gas per produrre elettricità? O quelli li manduamo nelle case du chi ha una elettrica senza il fotovoltaico? 🙂

      • Le centrali a gas non sono milioni come le automobili. Puoi obbligare per legge i proprietari a potenziare il filtraggio degli scarichi in atmosfera e obbligarli alla revisione ogni anno. Magari con i soldi per il ponte di Matteo Diesel.

      • Il paragone con le centrali a gas ha tre precisazioni da fare:

        – il metano ha rispetto a benzina e gasolio un impatto ambientale minimo (pensi anche alla filiera di raffinazione ecc.);
        – le centrali hanno un rendimento più che doppio rispetto ai motori a combustione interna;
        – il metano combusto non è mutageno.

  16. Non si capisce perché il confronto di prezzo viene fatto tra una elettrica nuova e una termica usata. Se facciamo il contrario una Polo nuova costa 23 mila euro, una elettrica usata 6 mila. Facendo più correttamente il confronto tra usato di costo minimo, motivi per comprare l’elettrica ci sono; con percorrenze annue di almeno 10 mila km e possibilità di ricaricare a casa, l’elettrica fa risparmiare da qualche centinaio a migliaio di euro l’anno tra alimentazione, bollo e manutenzione. Anch’io ho una termica vecchia, e gli ultimi 3000 euro di manutenzione erano tutti interventi che non avrei dovuto fare con un’auto elettrica. Poi c’è anche il non trascurabile vantaggio di non inquinare l’aria che respiri, anche se sembra che questo non interessi a nessuno fino a che non ti viene diagnosticato un tumore al polmone.

    • Giusta osservazione, si fanno sempre i confronti a proprio comodo al solo scopo di inveire sulle macchine elettriche o sulle direttive della comunità europea, direttive nate per salvaguardare la nostra salute e quella del pianeta in cui viviamo.
      Stiano tranquilli questi no bev che tra non molto ci saranno sul mercato macchine elettriche usate a costi accessibili per tutti come è sempre stato per tutte le cose di consumo che l’uomo abbia mai prodotto, è solo una questione di tempo e pure relativamente breve.

  17. Non solo nessuno obbliga a comprare nulla nessuno ma nel 2035 quando chi vuole acquistare un auto non potrà orendere auto che emettono, cioè che inquinano, me auto elettriche saranno la normalità con costi di listino nel nuovo più bassi degli attuali e disponibilità di modelli per le tasche di tutti decisamente più alta di oggi…
    e chi da sempre guarda al mercato dell’usato non avrà difficolta a trovare occasioni anche nell’usato delle elettriche…
    Quindi stia tranquillo, se vorrà spendere 3-4K € per la sua prossima auto come ha preso per l’ultima un usato in egual modo prenderà un usato ekettrico e non avrà difficoltà a trovarlo.

  18. Il punto non è l’obbligo a comprare elettrico per chi ha reddito basso(che cmq non c’è in maniera diretta ma è strisciante con i vari blocchi al traffico)…ma potrebbe essere interessante introdurlo gradualmente negli anni con le vetture più costose,e anche qui ci sarebbe da fissare un tetto iniziale, quant’è il costo “alto” di un’auto? 40k?..50k?..35k?….quanta gente ora compra auto a combustione di segmento D in sù?…se tutti loro che avessero la disponibilità economica facessero tale passaggio probabilmente chi ne ha meno potrebbe posticipare un pochino ed avrebbero un serbatoio di usato più capiente….ma è un sogno effimero che svanisce al suonare della sveglia.

    • Io ritengo che questo approccio in qualche modo ci sia, da parte delle case produttrici (BMW, gruppo VW, Mercedes) perché le pubblicità che vedo per prodotti di alta gamma (70.000 a salire) riguardano esclusivamente veicoli elettrici. Si cerca di sfruttare il marketing per attirare l’interesse di chi ha il portafoglio per prendere più piccioni con una fava: 1) la casa produttrice ha una buona marginalità anche facendo numeri bassi così da dare il via alle economie di scala per le piccole senza grandi sacrifici iniziali 2) il cliente guida un prodotto innovativo ed ecologicamente migliore del corrispondente a benzina/gasolio 3) tra peer iniziano a girare le EV e la volontà di eguagliare lo status fa sì che altri siano attirati dalla novità

  19. Risposta esaustiva quella della redazione. Aggiungo che nel caso il suo comune stia adottando restrizioni sugli accessi abbastanza stringenti (prendo in esame Milano, per citare la più famosa) non è a causa della normativa UE, sono decisioni operate dall’amministrazione locale. Qualora si trovasse nella condizione di dover cambiare veicolo, potrà trovare diverse auto ibride (mild/full hybrid) a prezzi più che abbordabili, nonostante il periodo folle di supervalutazione usato: Con quelle ci potrà circolare più o meno ovunque

    • In realtà i limiti introdotti da Milano sono sempre dovuti all’unione europea.
      siccome sono stati superati i limiti di inquinamento si rischiava procedura di infrazione.
      La discussione invece secondo me corretta sarebbe :
      Con la stessa cifra (3000) può acquistare un EV usata con le stesse prestazioni della sua polo usata?
      Al momento direi di no. Speriamo x il futuro

      • Dipende da quali prestazioni. Parliamo di spunto, comfort, sicurezza, affidabilità, dimensioni, emissioni, o solo di autonomia? Perché se parliamo di autonomia, qualsiasi EV nuova di zecca e di qualsiasi segmento non garantirà mai la stessa prestazione di una Polo. Ma cosa se ne fà?

        • Onestamente chi ha quel budget guarda solo economicità e praticità.
          Partendo dal presupposto che tale condizione esclude a priori il punto di ricarica personale, decade anche il vantaggio economico. Faccio un esempio:Molti “poveri” si prendono la loro poletta e si fanno una giornata di mare o montagna perché non possono permettersi il pernottamento. Non mi dite che sia possibile farlo con una dacia spring o similari senza sprecare mezza giornata a ricaricare.

      • Riporto pari pari le parole del lettore che si lamenta: “Io per esempio uso la macchina per spostarmi con brevi tragitti”
        Quindi le prestazioni della polo in termini di autonomia non gli interessano perché non le utilizza…
        Riguardo tutte le altre prestazioni quelle di qualsiasi elettrica usata sono enormemente maggiori di qualsiasi polo usata a partire dallo spazio a bordo, dalla sicurezza dell’auto, dai consumi (tanto più che la utilizza solo per brevi spostamenti quindi non in autostrada…), dal confort…
        Non c’è proprio paragone… quindi a passare da un usato termico ad un usato elettrico avrà solo da guadagnarci come “prestazioni”

          • Tranquillo che non deve trovare 20K € perché non ha alcun obbligo a dover comprare un elettrica usata visto che ancora elettriche usate di 10 anni (perciò con valore residuo di 3K €) non c’è ne sono semplicemente perchè praticamente tutte le elettriche sono PIÙ giovani (non è che sono “morte” prima di 10 anni, semplicemente è meno di 10 anni che si vendono davvero…)…
            Qui il lettore lamenta che nel 2035 sarà costretto ad acquistare elettrico (cosa non vera visto che acquisterà usato ma facciamo finta che sia vero…) ma nel 2035 esisteranno elettriche usate di 10 anni e saranno “normali” al lari di come lo sono ora gli usati termici di 10 anni… quindi lamentarsi di un ipotetico acquisto “forzato” di un usato elettrico nei 2035 perché OGGI non ci sono elettriche usate da 3K € è semplicemente una idiozia perché nel 2035, al contrario di oggi, ci saranno auto elettriche usate di 10 anni di vita e perciò ci saranno auto elettriche usate che costeranno 3K € ed il problema non si pone proprio…
            La lamentela è solo pretestuosa perché non si basa su basi veritiere….

      • Ma oddio… A me pare che qui il lettore lamenti il sentirsi costretto ad acquistare una EV oggi. A mio avviso il focus è che capisca non vi sia alcuna costrizione che lo obblighi a passare alla mobilità elettrica oggi e nemmeno domani. Prima o poi è ragionevole supporre le quotazioni di un usato EV caleranno abbastanza da essere alla portata delle tasche del sig. Paride (coi dovuti scongiuri riguardo calamitá e crisi socio-politiche) facciamogli anche sapere però che qualora la sua Polo dovesse avere dei problemi nell’immediato, potrà tranquillamente appoggiarsi ad altre soluzioni più in linea col suo portafogli con le quali potrà circolare in tutta tranquillità presumibilmente fino a fine vita del suo ipotetico nuovo veicolo.

  20. Giusta la risposta della redazione (la macchina gia in possesso la si puo tenere e usare fino a che non finisce la sua vita) ma mi pare giusto che vengano messe delle restrizioni obbligatorie, se cosi non fosse nessuno avrebbe mai acquistato come optional il catalizzatore a 1200 euro in piu oppure se non ci fosse l’obbligo della revisione perche spendere tot euro per far controllare la macchina… tanto gia funziona!

    Poi pero i NOX ce li respiriamo tutti e le morti per inquinamento sono di 11300 morti anno (lasciamo perdere quelle per il pm2.5)

    Se le auto, camion fossero tutte elettriche magari la percentuale di finire dentro quel numero diminuisce (considerato che la pianura padana è tra le areee piu inquinate d’europa)

    • Sì, ma le restrizioni sul traffico esistono da molto prima che arrivassero sul mercato le auto elettriche.

      • Infatti Direttore a questo proposito non concordo pienamente col vostro articolo. Voi scrivete che anche dopo il 2035 il lettore potrà circolare con la sua vettura termica, ma non credo proprio. Già ora con le vetture più anziane (ma neanche tanto) è vietata la circolazione in moltissimi luoghi, e la cosa non potrà che peggiorare. Dire quindi che lui potrà tenersi la sua auto è fuorviante: certo che potrà tenersela, ma temo che non potrà più usarla, se non in poche zone…..

    • 11000 morti per inquinamento?, già peccato che l’inquinamento per autotrazione sia la % minima rispetto a quello industriale, delle abitazioni e degli allevamenti, a livello mondiale (aticolo sole 24 ore del 4 luglio 2024) è stato calcolato che il piano europeo impatterà per l’1% a livello mondiale (ovvero si annullerà dopo 3 mesi con l’aumento della co2 attuale) … la deforestazione amazzonica fa danni n volte superiori, certo inbpianura padana il discorso è più grave … ma allora ditelo “noi vogliamo le auto elettriche per diminuire un pò l’inquinamento in Lombardia, Veneto e Emilia” … vediamo poi la solidarietà italiana, europea e mondiale se e quando arriverà …. già gli agricoltori europei in questi giorni vi stanno dando una risposta !!!

      • ma non so come la pensi tu, ma per me anche una sola morte evitata perche c’è meno inquinamento vale la candela (anche del solo il tuo fantomatico 1%) .

        comunque CO2 e NOX non sono la stessa cosa.
        E quando sei in coda, in auto ricorda che anche se non la vedi l’auto davanti stai respirando composti nocivi (N.B. 46800 morti per pm 2.5 solo in Italia che si sommano agli 11000 morti attribuibili alla NOX ) se secondo te non fa nulla, fagli un giro fi Vicks Vaporub sul tubo di scappamento e fai un inalazione balsamica

        queste sono le mie fonti ufficiali EEA, mostra le fonti del tuo articolo (sara stato sicuramente un tuo lapsus la data futura 🙂 )

        https://www.eea.europa.eu/publications/harm-to-human-health-from-air-pollution/

      • oh pensa, di nuovo la vecchia bufala dell’1%;
        come ripasso sulle emissioni di Co2:

        Italia
        – auto emettono il 21% del totale ( 70 megatonn Co2 su 334 )
        – con camion/autobus/mezzi pesanti si arriva al circa 30%

        Europa:
        – auto emettono il 15% del totale ( 0,5 gigatonn Co2 su 3,34 )
        – con camion etc si arriva al circa 20%

        Questa è una infografica:

        https://www.vaielettrico.it/wp-content/uploads/2023/08/20220606PHT32301_original.jpg.webp

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