La seconda vita delle batterie? Sempre sulla stessa auto, ma con funzioni diverse. L’ha scoperto Leonardo Spacone nel lungo viaggio in solitaria da Roma a Reggio Calabria a bordo di un furgone elettrico vecchio di 10 anni. «L’autonomia cala, ma consente a un nuovo proprietario un uso diverso del veicolo» si è detto. Mentre la tempesta su Reggio Calabria gli ha impedito di concludere il suo viaggio, battezzato “LA700 km” lungo la “via Formigliese”.
L’incompiuta dell’elettronauta Leonardo Spacone
L’allerta meteo in codice rosso su Reggio Calabria ha fermato l’elettronauta Leonardo Spacone ad appena 100 km dalla meta. Erano le 11 di lunedì mattina, 25 ottobre e il suo Renault Kangoo ZE del 2012 era al 100% della carica, pronto a partire da Tropea alla volta dello Stretto.

Sarebbe stato l’ ultimo balzo, da percorrere a meno di 50 km orari di media, per arrivare a destinazione entro le 13, dieci minuti prima che scadessero le 52 canoniche ore del famigerato viaggio Roma-Reggio Calabria documentato da Piazza Pulita. Ma quando la radio ha annunciato che il sindaco aveva deciso di chiudere il Lungomare Italo Falcomatà per il rischio di devastanti mareggiate, anche Spacone ha dovuto arrendersi. «Un gran peccato, ormai l’impresa era fatta. E non è poco: la Renault Zoe utilizzata da Chiara Proietti di Piazza Pulita aveva più del triplo di autonomia e ricaricava a 22 kW. La mia Kangoo non arriva a 110 km di autonomia e carica solo a 3 kW. Questo significa che ogni rifornimento mi costa minimo 4 ore. Eppure…».
“Ho scoperto che l’auto elettrica ha altri 10 anni di vita”
E’ convinto tuttavia di aver dimostrato quel che si prefiggeva: «Un’auto elettrica vecchia e con la batteria degradata non è comunque da buttar via. Può vivere altri dieci anni. basta cambiarne la funzione, usarla per scopi diversi». Il suo Kangoo, quando sarà rientrato a casa e Castiglione del Lago, sul Trasimeno, verrà consegnato a un dipendete di Spacone che ogni mattina percorre 50 km per recarsi al lavoro.
«Lo ricaricherà a casa, la notte, e in azienda di giorno. Qui sarà a disposizione di tutti noi per i piccoli spostamenti di servizio nelle cittadine limitrofe». Di solito si pensa che le batterie di un’auto elettrica abbiano una prima vita sul veicolo, e una seconda nell’accumulo statico. Ma Spacone non la pensa così: «La seconda vita è sempre sulle stesse quattro ruote: è in fondo una prima vita bis, con al volante un automobilista diverso, che la usa per percorrenze giornaliere brevi e ha poche occasioni per fare lunghi viaggi. In caso di necessità, però, può farli comunque, prendendosi il tempo debito».
Se una vecchia Tesla diventa una citycar…
E fa l’esempio classico di una Tesla che «dopo diceci anni non farà più i 450-500 km, ma per altri dieci continuerà ad avere un’autonomia di almeno 200 km, perfetta per l’80% degli automobilisti. A quel punto il prezzo d’acquisto dell’usato sarà alla portata di chiunque, cioè qualche migliaia di euro». Il suo furgone Kangoo è costato 5.000 euro, ha una batteria al 60% che consente al massimo di percorrere 110 km e ricarica solo in corrente alternata a poco più di 3 kW. Nelle ruote ha 130 mila km. Però «va che è un piacere,sembra nuovo di zecca. Potrà farne altrettanti e mi durerà altri 10 anni» dice. La seconda vita delle batterie sarà sulla stessa vettura, ma in altre mani.

E alla settima ricarica lo blocca l’alletra maltempo
Sabato sera Leonardo aveva pernottato a Salerno. Domenica mattina partenza verso sud, tappa a Sapri per la prima ricarica; una seconda ricarica l’ha fatta a Scalea, una terza nei pressi di Lamezia Terme, dove Spacone aveva sostato per la notte. Ieri mattina la tappa in direzione di Tropea, rivelatasi inutile dopo l‘allerta maltempo su Reggio Calabria. Durante i circa 600 km del percorso ha effettuato 7 ricariche, come previsto, due delle quali notturne, presso gli hotel dove a dormito. Tutte le ricariche sono state effettuate presso colonnine lente, trovate al primo colpo e funzionanti.
In due occasioni ha avuto qualche problema di accessibilità. A Napoli, sabato sera, la colonnina si trovava all’interno di un parcheggio privato e il custode ha tentato di respingerlo sostenendo che l’orario fosse scaduto. In realtà mancavano alcuni minuti alla chiusura e ha poruto entrare per un rabbocco che gli ha consentito di raggiungere Salerno per la notte. Domenica a Scalea le colonnine di Enel X sembravano inaccessibili, dietro la cancellata di un’area privata. Ma ha poi scoperto che il cancello non aveva lucchetto, quindi ha potuto aprirlo per connettere la sua vettura.
Morale: progressi al Sud, ma mancano le informazioni
«Piccoli fastidi _ commenta _ che si potrebbero evitare aggiornando la app con qualche informazione in più. Ho segnalato il problema a Enel X che provvederà. Nessuno nega che il servizio debba essere migliorato, ma tutto sommato anche il profondo Sud è già dotato di una infrastruttura abbastanza capillare. oggi io l’ho dimostrato» conclude il vulcanico fondatore dell’App di navigazione Power Cruise Control.
Leonardo Spacone durante il precedente viaggio Roma-Reggio Calabria organizzato per Vaielettrico il 25-26 settembre a bordo di una Renault Zoe
Infatti non c’è scritto da nessuna parte (tranne nelle fake scrittedai negazionisti, dai contrari alle EV e dai catastrofisti) che dopo la scadenza della garanzia le batterie si debbano cambiare.
Ci sono auto elettriche che dopo 6 o 7 anni hanno ancora il 70 o 80% di SOH. Cioè che dopo tutto quel tempo hanno un’autonomia anche del 80% di quella originaria.
Se avrai necessità di fare sempre quei km, cambierai auto, altrimenti te la tieni ancora. Magari dovrai fare una sosta in più. O caricarla ogni 2 giorni invece che ogni 4.
Beh… non è molto rassicurante sentire dire che dopo 6 o 7 anni la capacità della batteria scenda al 70% quando questo valore è considerato da diversi costruttori come un valore NON sufficiente al corretto funzionamento dell’auto.
Se poi consideriamo la forte svalutazione che subirà la macchina elettrica in relazione anche al prezzo di acquisto, allora significherà aver perso molti soldi in così poco tempo…
Ma non è il costruttore che determina il corretto funzionamento o utilizzo del autonomia, ma io che la acquisto, se so che la voglio tenere per 15 anni mi faccio una simulazione che a quella data con un autonomia del 50% (per farla tragica) copro tranquillamente il mio uso quotidiano, quindi poi se arriverà realmente al 50% a me che problemi può dare ?? Sicuramente nessuno, ma se stimo che cambio auto ogni 5 anni sicuramente non mi pongo il problema, stesso vale per chi vuole un usato.
Per quanto aver perso parecchi soldini dall’acquisto, questo già da anni vale con le termiche, soprattutto quelle di grandi dimensioni e cilindrata, perché un auto da 65/68 mila euro dopo 7 anni la porti a casa per 5 secondo te non è svalutazione 🤔 giusto non lo è, è peggio, ma a me è andata più che bene visto l’auto e il prezzo di acquisto, comunque sia per il momento le elettriche svalutano molto meno delle termiche, e sicuramente tra restrizioni e aumenti del carburante avranno ancora meno valore in futuro.
Hai scritto
“ questo valore è considerato da diversi costruttori come un valore NON sufficiente al corretto funzionamento dell’auto.”
Dove hai trovato questa informazione?
Con un impianto fotovoltaico si possono fare entrambe le cose. Spiego meglio: un pendolare si può acquistare due vetture usate in queste condizioni e poi le utilizza a giorni alterni ricaricandole sempre a casa sua con il fotovoltaico come se fosse un accumulo domestico.
L’accumulo costa 8000€ una C-zero usata con 100-80.000km la si porta via a 4000€!
Complimenti bella idea!
Concorso pienamente con quanto detto da Leonardo, di fatti i conti che mi son fatto sono proprio quelli, fa 10 anni vado in pensione e non mi servono più i 190km di autonomia, perché o la uso per andare a fare la spesa o comunque qualche giro in zona, se di anni ne avevo di più avrei optato per un modello con batteria più capiente o di prenderene un altra più in là nel tempo, che comunque visto i costi di esercizio lo farò sicuramente.