Home Auto La Volkswagen alza la voce: incentiviamo le elettriche “popolari”

La Volkswagen alza la voce: incentiviamo le elettriche “popolari”

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Herbert Diess, numero uno del Gruppo Volkswagen

La Volkswagen vuole che l’elettrico diventi di massa e chiede di rivedere lo schema degli incentivi in Germania. Privilegiando modelli  piccoli e meno costosi.

“Privilegiare le auto lunghe non più di 4 metri”

Approccio e proposte per meglio promuovere l’Electric Mobility in Germania”. Questo è il titolo di uno studio interno rivelato dal quotidiano di Monaco “Süddeutsche Zeitung”. La VW sposa una linea che potrebbe creare una spaccatura clamorosa con la concorrenza tedesca, in particolare con BMW e Mercedes, sempre più intente a fare fronte comune nell’elettrico. In pratica si chiede di rivedere al più presto l’ecobonus attualmente in vigore, privilegiando appunto le vetture più a buon mercato. In caso contrario, sostiene la VW, non si raggiungeranno gli obiettivi di sostenibilità fissati per l’automotive dall’Unione Europea e della Germania stessa.

Volkswagen chiede di aumentare gli incentivi anche per la ricarica, pubblica e privata.

Ma ecco i principali punti della proposta:

1- concentrare gli aiuti sulle auto lunghe meno di 4 metri e con un’autonomia di almeno 200 km. Dovrebbero godere di un sussidio di 5 mila euro, contro i 4 mila attuali. Sull’altro fronte andrebbero penalizzate le auto lunghe più di 4,6 metri, con incentivi ridotti da 4 a 2 mila euro. Ne soffrirebbero le Tesla e i Suv della concorrenza, tra cui appunto BMW, Mercedes e la stessa Audi, che pure fa parte del Gruppo Volkswagen.

2- di istituire un Fondo per l’elettro-mobilità con il quale consentire a chi acquista un’elettrica da meno di 20 mila euro di ricaricare gratis. I fondi necessari dovrebbero essere coperti dal governo federale, dalle Case auto e dalle utilities dell’energia.

3 – Tagliare gli incentivi sulle ibride plug-in: da 3 mila euro si chiede di passare a 1.500 già dall’anno prossimo, per poi azzerarli completamente il sussidio dal 2022.

4 – Raddoppiare il fondo-incentivi per la ricarica da 300 a 600 milioni. Inasprendo le sanzioni per chi occupa abusivamente uno stallo di sosta destinato appunto alla ricarica. E snellire le procedure per chi vuole mettere una colonnina o una wall-box privata a casa o in azienda.

5- Vincolare le strutture commerciali a installare punti di ricarica nei parcheggi, concedendo un incentivo dedicato. In questo modo si potrebbero creare una rete di circa 140 mila nuove colonnine, con due attacchi ciascuna.

La minaccia di uscire dalla Confindustria dell’auto

Il frontale della ID, l’elettrica (delle dimensioni della Golf) in arrivo a fine anno.

Le proposte di Wolfsburg arrivano in un momento topico della discussione: gli incentivi attuali scadono a giugno e il governo deve decidere ora che cosa fare. Sempre secondo i media tedeschi (guarda), l’offensiva si sarebbe estesa anche all’Associazione dei costruttori, la VDA, in cui la Volkswagen starebbe facendo la voce grossa. Minacciando addirittura di uscire se non si abbandonerà l’attuale linea di “neutralità tecnologica“, per puntare invece sull’elettrico in modo deciso. È evidente che la marca tedesca per eccellenza, in vista della nuova gamma che lancerà da fine anno partendo dalla ID (qui l’articolo), vuole rimuovere l’immagine di “auto per miliardari” che l’elettrico si sta portando dietro. E, vista la sua influenza politica e i posti di lavoro che rappresenta, state certi che ne vedremo delle belle.

 

 

 

 

 

 

 

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