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Parking sotterraneo del supermarket vietato alle ev

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Nel foto che ci ha inviato Roberto si vede (a destra in basso) il divieto di ingresso alle auto elettriche.

Parking sotterraneo del supermarket Eurospin vietato ai veicoli elettrici: ce lo segnala un lettore napoletano, Roberto, chiedendoci un parere. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it

punto interrogativoParking sotterraneo…/ Succede alla Eurospin di Posillipo: “Che base ha questo divieto?”

“Sono un lettore assiduo da un bel po ormai e quasi completamente ‘elettrificato’, (una Dacia Spring, una Citroen Amì, un Niu GT e 2 e-bike). Non lontano da casa (Napoli, quartiere Posillipo) ha di recente aperto un nuovo supermercato Eurospin, così l’altro giorno ho deciso di andare a provarlo… Lo so, vi starete chiedendo cosa c’entra la mobilità elettrica con questo? A tal proposito vi allego una foto dell’ingresso del garage  del suddetto supermercato che vi svelerà l’arcano: ingrandite un pò il cartello a destra e capirete… Ora le mie domande sono due. Primo, ha una base legale questo divieto? Oppure è il semplice frutto della fantasie di qualche ‘dirigente aziendale’? Secondo: se, come penso, è assolutamente infondato, è possibile fare qualcosa per rimuovere questo limite? Considerazione finale. Tutti noi che ci crediamo, combattiamo in ogni momento e con tutti i mezzi leciti questa strisciante campagna di disinformazione culturale che qualcuno sembra aver avviato (con successo) nel nostro Paese. Roberto Colicchio

Parking sotterraneoNon c’è una normativa che lo preveda e non ci risultano altre catene che…

punto interrogativoRisposta. Non ci risulta che ci sia alcuna prescrizione in materia, tantomeno da parte dei Vigili del Fuoco. Abbiamo cercato spiegazioni in proposito sul sito ufficiale di Eurospin, senza successo. Né abbiamo notizia di altre grandi catene che abbiano deciso restrizioni del genere, anche se, trattandosi di aree private, ognuno si regola come meglio crede. In Germania, a Kulmbach, un supermercato ha vietato l’accesso ai parcheggi sotterranei sia alle elettriche che alle ibride. Ma al momento ci risulta un caso isolato. Tutte le rilevazioni fatte finora ci dicono due cose. La prima è che le probabilità che un’auto elettrica si incendi sono statisticamente molto minori rispetto ai veicoli termici. La seconda è che, però, nel caso in cui questo accada, spegnere le fiamme è molto più complesso. Come comportarsi, dunque? Sarebbe bene che i Vigili del Fuoco facessero chiarezza in materia, avendo tutta la competenza che serve.

  • Bella la mia auto elettrica, ma ora risparmio o spendo il doppio? Sentiamo Paolo Mariano in questo VIDEO 

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80 COMMENTI

  1. Lasciassero parcheggiare e pagare ai proprietari, in caso di incendio, tutti i danni. Compreso l’intervento dei vigili.

    • Guarda che già oggi se ti prende fuoco un’auto ICE sei responsabile delle spese. A questo serve la RCA. Se poi l’assicurazione non copre occorre pagare di tasca propria.
      Idem dovrebbe essere per i danni causati alle infrastrutture stradali in caso d’incidente.

  2. Il rischio è concreto, non per il fatto che esplodano, si può anche dire che il rischio sia bassissimo, ma che l’esplosione crei danni enormi. Stesso discorso per le gpl, un auto gpl moderna non esplode ma se esplode la bombola i danni non sono contenuti e direi che sono bloccate più capillarmente delle elettriche, per lo meno per ora.

    • Le LFP non si incendiano e resitono alla perforazione, fra due anni avranno sostituito le Litio Cobalto Manganese

    • Le bombole del GPL nelle auto, sono dotate obbligatoriamente di una valvola/fusibile che, fa fuoriuscire il gas per evitare l’aumento di pressione nella bombola e di conseguenza l’esplosione.

    • Il problema del GPL non è la bombola in pressione, visto che non è così alta, ma il fatto che è un gas più pesante dell’aria che rimane in basso e quindi satura i piani interrati, da qui il problema degli incendi. Differentemente, da qualche anno, le auto a metano non sono soggette allo stesso divieto (anche se la pressione nelle bombole è maggiore) visto che il metano tende a salire perché più leggero dell’aria.
      Ora visto che una batteria NMC per prendere fuoco deve essere perforata o soggetta a forte deformazione meccanica (escludendo un problema di mal funzionamento del BMS in fase di ricarica), mi sembra veramente un’assurdità vietare la sosta delle BEV nei parcheggi seminterrati dei centri commerciali che d’altra parte devono avere un’impianto antincendio.
      Ma veniamo al dunque, visto che da quest’anno vedremo sempre più modelli elettrici in commercio e quelli di produzione europea monteranno per lo più pacchi batterie NMC a differenza di quelle cinesi che monteranno per la maggior parte batterie LFP molto meno problematiche (ricordo che esistono video in cui pacchi batterie LFP dopo essere stati soggetti a deformazione e/o perforazione non hanno preso fuoco), che facciamo blocchiamo la vendita delle BEV? Anche perché le auto che si vendono oggi circoleranno almeno per i prossimi 10 anni e costituiranno una bella fetta delle auto circolanti.
      Analogo discorso nei condomini. Che facciamo i condomini che non compreranno una BEV (almeno nei prossimi 5/10 anni) si potranno opporre all’infinito all’installazione delle WALLBOX o al parcheggio delle BEV nei posti/box di proprietà?
      Ma non scherziamo!
      Le regole dovranno essere adeguate piaccia o no.

    • Il GPL è più pesante dell’aria, quindi in caso di perdita (non necessariamente incendio o esplosione) il gas non si disperderebbe e resterebbe intrappolato al livello più basso. Il divieto alle ev non ha molto senso, vista la bassissima probabilità di incendio.

  3. a mio avviso questione di lana caprina..

    l’unica risposta corretta è che a casa sua ognuno fa quel che vuole.

    c’è forse un obbligo di parcheggiarle sotto? no

    i gipiellisti è una vita che ci fanno i conti e non ho mai sentito lamenti sulla validità dei cartelli..

    • Perché non c’eri a sentire quello che ho detto quando non volevano farmi salire sul traghetto per la Sardegna una trentina di anni fa….

    • Eh ma i gipiellisti non hanno velleità di salvare il mondo, gli earlier adopters invece sono degli illuminati e occorre aiutarli e agevolarli il più possibile…altrimenti poi vanno in ansia climatica e ci tocca pagarli le cure 😂

  4. Ma avete notato che il divieto Gpl è sul fascio e in ingresso mentre quello delle EV è un foglio A4 appiccicato a lato? Sarà stato qualche buontempone a fare un po’ di disinformazione…

  5. Sarebbe però corretto indicare i dati precisi del calcolo della percentuale.

    Da quanto viene indicato la valutazione è fatta su 100.000 auto circolanti.

    No su 100.000 auto elettriche e 100.000 auto a benzina.

    Se il rapporto lo facciamo in Italia dove il parco circolante di Elettriche è dello 0.4% si capisce che vengono solo analizzate 400 auto elettriche su 100.000. E di queste 25 prendono fuoco.

    La percentuale quindi cresce e anche di molto.
    Il rapporto sarebbe 25 su 400.
    Quindi 6.25% circa…

    Mentre sulla benzina il rapporto sarebbe di 1500 su 89% (benzina e diesell), quindi 1500 su 89.000…quindi…stiamo sotto la virgola…

    Almeno che i dati forniti non siano errati per brevità di comunicazione…

    • La percentuale, ho scritto, è su 100.000 auto circolanti per ogni tipo di motorizzazione. I dati non sono errati; purtroppo lei li ha letti frettolosamente e non li ha capiti

      • Si ho letto con attenzione, il post delle ore 16.57. Dice solo parco circolante, per ogni 100.000.

        Non viene specificato che si tratta di 100.000 elettrice, 100.000 benzina, 100.000 Ibride, 100.000 GPL….ecc ecc.

        Ma si parla semplicemente di incendi rilevati ogni 100.000 auto circolanti nel periodo 2012-2021.

        Mi perdoni ma così è scritto…
        Provi a rileggerlo…

        Se poi intendeva un’altra cosa non è evidente ne tanto meno chiaro.

        È vero c’è un post successivo che dice che si tratta di 100.000 per tipo di motore, ma anche qui non è chiaro…
        Anche perché 100.000 auto elettriche nel 2012 non esistevano….
        La cosa è poco chiara forse per brevita di illustrazione…e quindi puo essere fuorviante…

        • A parte le statistiche ,secondo me fa fede la situazione delle società assicurative .
          Se per il rischio incendio spendi meno vuole dire che il rischio stimato e minore , mi sembra elementare

        • Carletto,
          Quando si esprime un dato statistico, è omogeneo e confrontabile. Non importa se non esistevano 100.000 auto elettriche, non avevamo nemmeno 100.000 termiche ma 200 milioni, sempre proporzioni sono, è normale statistica.
          Diversamente non si potrebbe confrontare la popolazione lussemburghese con quella cinese, non trova?

          • Purtroppo la Statistica lo sappiamo bene può essere manipolata come si vuole.
            Se siamo in 2 e uno mangia un pollo intero e l’altro si muore di fame, per la Statistica abbiamo mangiato mezzo pollo a testa…ma non è vero…

            Forse le auto Elettriche meritano più attenzione e rispetto.

            Una statistica seria non andrebbe fatta dal 2012, periodo in cui le auto elettriche erano agli inizi con tecnologie poco mature, mentre le endotermiche erano già molto mature…

            Forse il dato maggiormente corretto sarebbe quello di prendere le auto circolanti nel 2022 e 2023 anni recenti in cui le auto sono costruite con criteri più rigorosi e affidabili.
            Prendiamo le sole Eletriche e vediamo quante di queste hanno effettivamente preso fuoco.
            Il parco circolante può attesi essere suddiviso per Nazioni e Marche di auto.

            Faccio un esempio, se viene fuori che quelle che si sono incendiate nel 2022 sono al 99% cinesi e 1% è di Tesla, possiamo dire che tutti i produttori Europei fanno auto elettriche che non si incendiano…

            La distinzione per produttori è fondamentale vista anche la diversità della tecnologia e delle accortezze adottate.

            Il mio è ovviamente un esempio…
            Non si può fare di tutta l’erba un solo fascio…

            La Statistica presentata a mio avviso è sbagliata proprio nell’impostazione….

          • Certo, la statistica è manipolabile soprattutto con la stampa che ci ritroviamo che non è capace di andare alle fonti e si limita alle didascalie dei grafici.
            Le obiezioni che muove lei sono in realtà a favore delle BEV, proprio perchè raffrontiamo auto con tecnologia matura, le ICE (mi permetto una battuta OT: talmente matura che è marcia…), ad altre, nel 2012, agli albori. Eppure stravincono. Quindi le statistiche non potranno che migliorare (anche perchè le ICE continueranno ad invecchiare…) a favore delle BEV.
            Una media è una media e come tale nasconde gli estremi: infatti in certe misurazioni si eliminano gli outlier, non credo in questo caso, se con un singolo numero si vuole rappresentare un intero universo, necessariamente includiamo anche ICE di 30 anni così come di 1 giorno. Può stare certo che le Assicurazioni hanno accesso al dato grezzo (RAW) diviso per marchio, alimentazione, chilometraggio, età del veicolo, tipologia (segmentazione della dimensione), tipo di immatricolazione (auto, autocarro etc.), zona geografica.
            Qui, per le nostre chiacchiere da bar, mi pare sufficiente.
            Io continuo a scriverlo: per assicurare 39.500€ di valore della mia Model 3 l’assicurazione mi chiede 6,75€ di assicurazione incendio, a fronte dei 15,2€ che chiedono per la Stonic di mia figlia, valore assicurato 16.300€. Mi pare sufficiente per capire dove sta la realtà, quella vera.

    • // Se il rapporto lo facciamo in Italia dove il parco circolante di Elettriche è dello 0.4% si capisce che vengono solo analizzate 400 auto elettriche su 100.000. E di queste 25 prendono fuoco. //

      Che simpatico birbone…
      Se il rapporto lo facciamo in Italia, dove il parco circolante di BEV al 30/11/2023 è di circa 218.000 vetture (fonte https://www.motus-e.org), si conta il numero di incendi verificatisi nelle circa 218.000 BEV e si parametra il risultato a 100.000 vetture.

      Qui comunque trova lo studio più aggiornato:
      https://www.autoinsuranceez.com/gas-vs-electric-car-fires/
      Faccio notare che lo studio è stato realizzato da un gruppo di compagnie assicurative statunitensi che erano ovviamente interessatissime a verificare se questo rischio fosse più elevato nelle BEV in modo da, se necessario, alzare i relativi premi assicurativi. Ma loro stessi riconoscono che il rischio d’incendio è decine di volte inferiore, quindi…

      • Ignoranza, superficialità o tentativo di disinformazione?

        Ho letto l’articolo postato svedese, e dice chiaramente:

        “If we look at the number of fires per car and compare it to fuel, there are still more passenger cars powered by fossil fuels that burn than those powered by lithium ion batteries in whole or in part.”

        • E cosa non hai capito?
          Io ho riportato i dati.
          Te li traduco.
          (106:611000)x100000= 17,35 elettriche su 100.000 elettriche (o plugin) circolanti
          (3400:4400000)x100000= 77,27 termiche su 100.000 termiche circolanti.

  6. Apprezzo sempre molto l’onestà di questo sito, il problema appunto non è la probabilità di incendio quanto il danno generato se succede

    Ho visto i risultati di un incendio elettrico in un box sotterraneo, ancora non si sa se è sta colpa della macchina o della wallbox o cosa, ma il risultato è agghiacciante, enormemente più grave rispetto all’incendio di una auto classica

    • Ecco. è quello che sostengo io. Non è il caso.
      D’altra parte innovazioni sulla tecnologia delle batteria sembrano prossime. Io sono disposto ad aspettare anche 10 anni… di rischiare non sono disposto.

      • Innovazione sulle EV c’è già stata: le batterie LFP, poi ognuno fa come crede

        PS: se “non vuoi rischiare”, con l’auto termica dovresti:

        – staccare i morsetti della batteria 12v di avviamento/servizio appene fatto il parcheggio

        – aspettare che i collettore e il catalizzatore si raffreddino prima di allontanarti dall’auto parcheggiata

      • Fantastico sito Eugenio. Riporta decine di notizie di devastanti incendi in una manciata di giorni (solo in Trentino Alto Adige e nessuno causato da auto elettriche) eppure qui c’è gente che non comprerà mai un’auto elettrica per paura che vada a fuoco. Proprio vero che il sonno della ragione genera mostri

      • Molto sicuro, anche l’incendio che ho visto io non è passato sui giornali ma ha impattato la sede produttiva di dell’azienda di mia moglie: produzione ferma per settimane perché le temperature hanno sciolto i tubi nei muri, e i pompieri non riuscivano a spegnere l’incendio e hanno dovuto lasciar bruciare

        Che spegnere una batteria sia un problema è un fatto, possiamo discutere di probabilità, ma non dei danni

        • – non per le batteria LFP.. ancora più difficile che si incendino, e se capita sono meno forti..da una serie di casi reali, pare che le spengono in pochi minuti anche senza le attrezzature speciali che invece servono con le NCM (e che non tutti i VVF per ora hanno)

          – sui danni: avevo letto gli strudi svedesi, la quantità di calore rilasciato (ai fini dei danni alle strutture) è la stessa di un’auto termica incendiata (a meno di non avere i pompieri già in zona che la spengono subito), così come anche i danni da fumo

          – la stessa cosa la sostiene un capo di VVF di una provincia italiana intervistato su un noto canale yuotube che is occupa di Ev

          PS: x i garage grandi che hanno obbligo sdei istemi antincendio, sempre gli studi svedesi spiegano che sostituendo i sistemi antincendio a pioggia con quelli a nebbia si può tenere sotto controllo anche una auto incendiata con batteria NCM, non la spegne ma impedisce alla temperatura di salirte e alle fiamme di divampare su tutta la vettura, da il tempo ai VVF di arrivare; chiaramente questa è una miglioria per il futuro, se e quando verranno aggiornate le nostre norme

          • /// le batteria LFP.. ancora più difficile che si incendino, e se capita sono meno forti..da una serie di casi reali, pare che le spengono in pochi minuti anche senza le attrezzature speciali che invece servono con le NCM \\\ Non ho capito se le tecnologie di Rosenbauer e derivati (vedi commenti all’articolo https://www.vaielettrico.it/officina-a-fuoco-a-fermo-tutto-partito-da-unelettrica/#comments) servono solo per gli incendi che coinvolgono batterie NMA / NMC o per tutte le chimiche

          • Secondo me per tutte, perché l’effetto è il raffreddamento dall’interno.
            Sarebbe interessante che qualche pompiere informato (faranno corsi? Spero di sì) ci raccontasse in modo professionale (cioè documentata e non a pareri personali) lo stato dell’arte attuale italiano (cioè che dotazioni hanno l’or oggi). Sapere che se mi prende fuoco la macchina in Germania me la spengono in 15 secondi ma in Italia non hanno manco le istruzioni su come si stacca l’alta tensione in ogni modello, non mi tranquillizzerebbe affatto.

          • A parte che non penso nemmeno si possano postare foto qua, di sicuro non lo farei quando la questione assicurativa è ancora in alto mare con più parti che si rimbalzano la responsabilità e non si sa chi resterà col cerino in mano

            Io non ho nulla a priori contro le auto elettriche, ci sono vantaggi e svantaggi e trovo stupido chi è contro a prescindere, ma tu commentando così non sembri molto più sveglio

  7. Infatti a Milano citylife i Tesla superchargers sono a parcheggio meno 2 e a melata Bloom le cariche lente sono a meno 1 .
    Milano portello colonnine di ricarica a meno 1 come pure Esselunga via Washington .
    Non penso che i pompieri di Milano diamo autorizzazioni a caso

  8. Questo dimostra quanta confusione c’è in giro
    Nel centro commerciale WOW (ex parco Leonardo a Fiumicino) oltre a permettere il parcheggio ci sono anche delle colonnine per la ricarica di BeCharge, come ci sono i SUC a porte di Roma ecc…

    • Infatti la redazione ha chiuso la sua risposta dicendo: “Sarebbe bene che i Vigili del Fuoco facessero chiarezza in materia, avendo tutta la competenza che serve.” Non fa una piega.

  9. Aggiungo per correttezza che il dato relativo alle auto a benzina e ibrido include autoveicoli di età anche vecchia dove è più probabile l’incendio, mentre il dato sulle elettriche ha solo veicoli necessariamente semi nuovi, però è anche vero che la diffusione delle LFP è iniziata da pochi anni (meno di 3 con la Model 3 SR e poi con le varie MG, BYD etc.) e quindi mi aspetto che fra 10 anni il tasso di incendi delle BEV sia addirittura inferiore a quello attuale. A differenza di una ICE dove l’invecchiamento aumenta drasticamente le probabilità (per perdite/trafilamenti), ciò avviene in modo trascurabile per una BEV, dove è il “trauma” fisico il rischio maggiore e questo è indipendente dall’età del mezzo.

    • L’isolamento elettrico dei conduttori, componenti, circuiti, connessioni, col tempo degrada inesorabilmente, come per i normali impianti elettrici. Anzi complice le sostenute variazioni di temperatura e di umidità, il ciclo di invecchiamento, aumenta a dismisura. E sulle auto elettriche questo impianto è decine di volte più esteso e complesso di una ICE. Non diamo sempre risposte sempliciotte, che la gente mica è qui per abboccare, grazie mille.

      • Guardi, da ingegnere meccanico e da persona che lavora nel service, lei sta dicendo una sciocchezza. L’impianto non è ne più esteso ne più complesso, è semplicemente diverso. È molto più facile che si rovini una tubazione di alimentazione di un motore benzina o di avere un corto su un motorino di avviamento che si deteriori l’isolamento di un cavo di potenza.

      • i materiali isolanti degli impianti elettrici delle auto (ma anche delle case) durano minimo 30 anni, ci sono fior di certificazioni e un secolo di studi;

        poi la batteria è separata dal resto dell’impianto dai relè di sicurezza, se cè una dispersione sull’impianto ad alta tensione (es grave incidente con almeno lo scoppio ddegli airbag), la tensione viene disconnessa

        comunque questa bufala la ho già vista postata identica sia qui che su un altro forum di motori, da un utente molto attivo in questo senso (ne ha tante altre), si vede non ha di meglio da fare

      • “E sulle auto elettriche questo impianto è decine di volte più esteso e complesso di una ICE.” esattamente vero il contrario. Se mi parla di una Plug-in, ha ragione: infatti le Plug-in uniscono, purtroppo, i difetti dei due mondi. Ma in una BEV i cavi elettrici che fuoriescono dalla batteria e vanno verso l’inverter e dall’inverte al motore sono ben più corti del tubo che va dal serbatoio delle macchine (TUTTE le macchine hanno il serbatoio nel posteriore) al vano motore, escludendo le pochissime macchine ultrasportive con motore centrale/posteriore (ma non stiamo parlando di queste, vero?). Questo per rispondere in modo diretto alla questione che solleva lei.
        Poi aggiungiamo che la questione che solleva lei è completamente sbagliata, perchè le cause accidentali di incendio delle quali parliamo sono quelle che partono dall’interno della batteria, non dal resto dell’impianto elettrico che è IDENTICO per i due tipi di veicoli (sorvoliamo sul fatto che una Tesla “vecchia” ha 450 mt di cavi elettrici e meno di 200 mt nelle nuove, contro i DUE CHILOMETRI di una segmento D ICE) e quello che succede all’interno di una batteria non ha nulla a che vedere con quanto dice lei, parliamo di un sottosistema impermeabile con tutta la cavetteria sovradimensionata e non soggetta a particolari sbalzi termici proprio per la sua natura.
        Ha mai notato che il motore di una ICE è frequentemente sopra ai 100°… ? che la marmitta catalitica è a CENTINAIA di gradi, diversamente non funzionerebbe? Che sono presenti due liquidi infiammabili ad alta pressione in tutto il vano motore, rovente?

  10. Tra poco se andiamo avanti di questo passo sarà vietato transitare in elettrico attraverso tutti i tunnel monte bianco, frejus, San Gottardo, San Bernardo tutti tunnel superiori a tot km! Per paura tamponamento e poi incendio

      • UN singolo caso riportato in UNO stato di UNA compagnia. Da qui a generalizzare è lunga: vale sia in senso pratico che per il suo commento.

  11. // Sarebbe bene che i Vigili del Fuoco facessero chiarezza in materia, avendo tutta la competenza che serve. //

    Concordo in pieno: è l’unica via affinché il sonno della ragione del periodo che stiamo vivendo (sonno alimentato dalle fake news più nefaste) la smetta di generare mostri.

    • credo che la statisticha assicurativa comprende:

      – atti dolosi non provati
      – incendi come auto casische dovuti a impianti nel vano motore
      – incendi a seguito di incidenti gravi
      – incendi che partono dala batteria

      se si va a scorporare incendi che partono effettivamente dalla batteria e ad auto in sosta, si scende di un altro ordine di grandezza, è un conto che una volta avevo provato a fare in un’altra discussione partendo dai dati (abbastanza precisi) sulle Zoe e sulle Tesla, a spanne sembrerebbe che si arriva a circa 1-1,5 auto ogni 100.000 con batteria NCM

      PS: anche le auto termiche hanno nella loro statitistica piccolo sottogruppo di incendi che si sviluppa con auto spenta e parcheggiata, e ogni anno ci sono “richiami” dei costruttori anche su auto nuove per ridurre al minimo questo

  12. Credo sia una questione di buonsenso…i cpi per le autorimesse interrate seguono dei criteri abbastanza rigidi che prevedono che l impianto antincendio soffochi l’incendio o lo mantenga controllato prima che ci siano danni alle strutture portanti dell’ edificio. In mancanza di indicazioni pratiche su come gestire l incendio della batteria di un auto e di conseguenza adeguare l impianto, lasciarle all aperto dove la situazione è più “controllabile” mi sembra una questione di buonsenso. E la cosa non riguarda il fatto che secondo le statistiche l’incendio di una bev sia meno probabile di una ICE. La probabilità c’è e va prevista. Fino a quando non saranno emanati regolamenti e prescrizioni per l adeguamento degli impianti credo che sempre più strutture simili dovranno ricorrere alle stesse precauzioni

  13. Perdona ma ho formulato male la domanda. Volevo dire ogni 100 auto BEV quanti incendi e ogni 100 auto ICE quanti?

    • Se ha letto quel che ho appena scritto lo sa già. Ma la statistica è ogni 100 mila auto per ogni tipo di motorizzazione

    • tempo fa ho trovato una statistica svedese. Dicevano in sintesi che i veicoli alimentati da motori a combustione interna avevano 20 volte più probabilità di prendere fuoco rispetto ai veicoli elettrici in Svezia.

    • Scusa ma Massimo ti ha risposto. I conti sono facili da fare.
      E se proprio non ci riesci eccoli
      – HEV 3,4755 su 100, se non sbaglio la chimica delle più vecchie non è NMC.
      – ICE benzina 1,5299 su 100
      – BEV 0,0251 su 100
      Visto ad oggi le batterie più diffuse sulle BEV sono le NMC direi che già oggi sarebbe un buon motivo per passare alle BEV puntando ad auto con batterie LFP che sono nettamente più sicure.

    • Peccato solo per il divieto “totale” per i GPL che non risparmia quelli a norma ECE 67-01 (cioé quasi tutti ormai..)

  14. A me non sembra strano… Se è vero che è un evento molto raro, è pure vero che se capita sono guai seri.
    Un privato può decidere quello che vuole in merito.

    Per lo stesso motivo io non comprerò MAI una bev finché non verrà risolto questo problema (il mio box è sotto un palazzo di 8 piani)

    • Allora, per coerenza, non comprare e/o usare alcun veicolo visto che statistiche alla mano è più probabile che prenda fuoco una auto ICE.

      • No, forse non capisci che per spegnere una BEV non bastano i pompieri, E ci vuole tempo.
        Una a benzina, anche se si incendia più facilmente, sanno come fare,

        NO GRAZIE

        • Se brucia per bene, anche il carburante in ogni caso (soprattutto benzina) fa danni, e il cemento gradisce molto poco le fiamme.
          I rischi di crollo delle solette comunque ci sono.

          • certo, ma quello lo controlli con metodi classici, che per il litio non sono applicabili.
            fai evacuare per sicurezza, mentre si provvede allo spegnimento.
            Il litio no, continua a bruciare.

            Che assicurazione devi avere per ripagare un palazzo di 8 piani sopra al box che ha preso fuoco? e sperando che nessuno ci rimetta le penne.

          • @Marco
            faccio finta che tu sia serio e ti rispondo

            Suv Land Rover Diesel ( Discovery ?) termica della Polizia, incendio partito lentamente (si vede in un altro video) dal vano motore, due poliziotti con estintori (e non la sciura Pina) non sono riusciti a fermare l’incendio; lamiere completamente squagliate

            e i tempi di reazione dei VVF sono di minimo 15 minuti, se capita in un garage fa a tempo a bruciare anche il carburante nel serbatoio; l’energia rilasciata da una termica in fiamme (e il danno alle stutture) è la stessa di una elettrica, solo che la elettrica la rilascia in ore, se non intervengono a spegnerla, mentre una termica è più veloce (ci sono i documenti “Valutazioni di rischio” svedesi che spiegano queste cose)

            https://www.youtube.com/shorts/17i3EAeeAF4

  15. Si e coda mettiamo LFP ON BOARD sul lunotto posteriore?già non riescono a dividere le termiche dalle elettriche figuriamoci tra le varie chimiche delle batterie per ogni auto!

  16. Dovrebbero consentirlo almeno alle auto con batteria LFP, altrimenti dovrebbero lasciare fuori tutti, a partire da quelle a benzina.

    • Mi sembra esagerato la restrizione però sarei curioso di conoscere il ‘rapporto percentuale’ degli incendi BEV e non la statistica numerica

      • Abbiamo più volte fornito il dato più attendibile che è quello raccolto dall’Autorità Federale americana sulla sicurezza del trasporto. Gli incendi rilevati ogni 100 mila auto circolanti nel periodo 2012-2021 sono stati: ibrido 3.475,5; benzina 1.529,9; elettrico 25,1. La probabilità che un’auto elettrica (full) prenda fuoco è quindi circa 61 volte minore che per un’auto a benzina.

      • Il rapporto è circa il 6000% di possibilita inferiore che una elettrica prenda fuoco rispetto a una termica… Se in statistica consideriamo solo le LFP la proporzione diventa improponibile

      • Aggiungo per correttezza che il dato relativo alle auto a benzina e ibrido include autoveicoli di età anche vecchia dove è più probabile l’incendio, mentre il dato sulle elettriche ha solo veicoli necessariamente semi nuovi, però è anche vero che la diffusione delle LFP è iniziata da pochi anni (meno di 3 con la Model 3 SR e poi con le varie MG, BYD etc.) e quindi mi aspetto che fra 10 anni il tasso di incendi delle BEV pure sia addirittura inferiore a quello attuale.

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