Basta con la giungla degli accessi e dei parcheggi nelle ZTL. Ci vorrebbe una regola unica nazionale o un sistema automatico per i controlli agli accessi. E’ l’appello di Vittorio Marletto fisico, agrometeorologo, ex direttore dell’Osservatorio Clima dell’Arpae Emilia-Romagna.
“Molte città consentono il posteggio gratuito e l‘accesso in zona a traffico limitato (ZTL) per le auto a batterie, però non c’è una direttiva nazionale in questo senso che imponga questo in tutti i centri abitati, e soprattutto non ci sono procedure univoche per godere di questi secondo me giusti e sacrosanti privilegi.
Qui in Emilia Romagna ad esempio noi abbiamo dovuto chiedere con procedure diverse il permesso a Bologna, Ravenna, Modena e Forlì, mentre Rimini non prevede questi benefici. Alcune città chiedono di rinnovare la richiesta annualmente altre invece come Roma concedono il diritto illimitato, mentre a Modena bisogna ricordarsi di rinnovare ogni 4 anni!
La domanda è quindi rivolta a voi e ai vostri numerosi lettori. Visti gli indubbi miglioramenti che l’auto a batteria genera per la qualità dell’aria urbana e per il clima in generale, non sarebbe il caso di chiedere una regola nazionale, per esempio tramite un decreto del ministero trasporti valido per tutti i centri abitati?
Inoltre, visto che tutte le auto sono registrate al Pra, perché si devono trasmettere dati già in mano pubblica ai singoli comuni?
Basterebbe una corretta cooperazione tra politica, burocrazia e informatica per rendere automatico il godimento di questo beneficio, il che costituirebbe un ulteriore incentivo a mollare il vecchio motore a scoppio e passare finalmente alle batterie.
Grazie per l’attenzione e molti complimenti per l’utilissimo sito.„ Vittorio Marletto
Se le auto elettriche avessero la targa verde…
Risposta- Caro Vittorio, giustissimo quello che dici. Noi lo scriviamo da anni, e cominciammo dopo la segnalazione di uno scienziato tuo collega, Nicola Armaroli.
Veniamo invece alle tue proposte: l’imposizione di una regola unica nazionale, oppure l’utilizzo delle banche dati condivise nell’ applicazione delle facilitazioni alle auto elettriche.
L’idea di una regola unica nazionale sulle ZTL si scontra con l’autonomia riconosciuta ai Comuni in materia di traffico. Autonomia a nostro giudizio sacrosanta, visa l’eterogeneità dei nostri mille campanili.
Che invece sia possibile, addirittura necessario, dare alla Polizia Urbana l’accesso telematico ai pubblici registri automobilistici è fuori discussione. Anzi, riteniamo che la maggior parte delle amministrazioni questo accesso ce l’abbiano. A Milano, per esempio, gli ingressi nelle aree B e C sono controllati da telecamere intelligenti che leggono la targa e sanno immediatamente se l’auto sia elettrica, diesel, ibrida o a benzina.
Ma basterebbe molto più semplicemente prevedere una targa speciale per le elettriche, che so, di colore verde come già avviene nel Regno Unito e a San Marino. Semplificherebbe infinitamente i controlli sulla strada. E darebbe agli automobilisti la percezione immediata di quanti veicoli a batteria circolino già sulle nostre strade, oggi difficilmente “visibili” nel traffico caotico delle nostre città.
La targa verde però funzionerebbe solo per tutte le autovetture di quei paesi in cui la targa è associata al veicolo e non al proprietario. In Svizzera ad esempio la targa è personale, non so se anche in altri paesi europei. Visto che c’è un grande afflusso di turisti in tante regioni italiane la vedrei dura basare il sistema solo sulle targe verdi proprio per questo motivo.
Concordo pienamente, io purtroppo agli inizi per inesperienza ho preso la multa non sapendo che il comune di Castel Gandolfo non prevedeva il parcheggio gratuito per le auto elettriche. Posso capire per le ZTL specie per i centri storici, ma i almeno i parcheggi sulle strisce blu dovrebbero essere a livello nazionale. Adesso prima di muoversi bisogna documentarsi anche su quello
In realtà, oltre a Regno Unito e San Marino le targhe verdi ci sono anche in Romania. Tra l’altro la costruzione della targa in Romania è curiosa: 2 lettere per la provincia (o l’analogo locale), 2 numeri progressivi e 3 lettere personalizzabili (ad esempio prime lettere nome cognome). Le ultime 3 lettere della targa (verde) della Tesla che ho visto l’anno scorso erano “EEE”.
No, la targa verde no!
Almeno finché c’è Matteo Diesel al ministero.
Sono sicuro che approfitterebbe per fare targhe verdi per le elettriche, verdi scuro per le ibride, azzurre per le diesel e …verdi per quelle a benzina senza piombo.
Comunque, in certe aree, le auto non dovrebbero circolare qualunque sia la motorizzazione
Ricordo a tutti che le ZTL sono di compensa comunale in quanto ogni comune può avere esigenze diverse, immaginate ad esempio ZTL a tutela di Centri storici con strade molto strette e senza parcheggi oppure di aree pedonali .
//L’idea di una regola unica nazionale sulle ZTL si scontra con l’autonomia riconosciuta ai Comuni in materia di traffico//
Scusate, ma l’art. 7, comma 9-bis del Codice della Strada cosa ci sta a fare, allora?
Cito: “9-bis. Nel delimitare le zone di cui al comma 9 [le ZTL, appunto. NdR] i comuni consentono, in ogni caso, l’accesso libero a tali zone ai veicoli a propulsione elettrica o ibrida”.
La regola unica nazionale c’è, quindi i Comuni che decidono di istituire delle ZTL – ed è solo questa l’autonomia riconosciuta ai Comuni, cioè se istituire ZTL o meno – devono adempiervi e devono essere nelle condizioni di potervi adempiere.
Se non sbaglio i comuni devono pagare per avere l’accesso al DB della motorizzazione perciò preferiscono le whitelist implementate localmente.
La prima volta che mi hanno fermato…Carabiniere mentre scrive…ma,elettrica è?…si! È elettrica. Dopo poco…ma, proprio elettrica elettrica??Ed io ( un po’ divertito) è quello che è scritto lì!!
Capitato anche a me.
Purtroppo ci sono ancora moltissimi italiani che pensano che “l’auto elettrica” sia una leggenda metropolitana come i coccodrilli a New York e quando si trovano davanti agli occhi questa entità misteriosa e mitologica non riescono a credere a quello che vedono e si prenderebbero volentieri a schiaffi per essere sicuri di essere svegli, ma sono trattenuti da quel minimo di dignità che ci resta e, per fortuna, in questi casi, anche dalla divisa che indossano.