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Paghi la ricarica da super fast, ma a più di 70-75 non va…

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Paghi la ricarica da super fast, ma a più di 70-75kW non va…È il lamento di Antonino, un lettore siciliano: passi per il prezzo (0,90), ma almeno tempi più rapidi. Vaielettrico risponde. Le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it

punto interrogativoPago la ricarica…/ La colonnina è da 150, perché non raggiunge potenze più alte?

Ho due vetture elettriche che solitamente ricarico con impianto  fotovoltaico personale. Abito a Ragusa una delle poche città in Sicilia con tantissimi punti di ricarica, per la gioia di chi viene da fuori. Ogni tanto mi organizzo per allontanarmi di alcune centinaia di kilometri, sempre nella Sicilia, e trovare colonnine veloci è  difficile.

Ma quando le trovo in servizio, quello che mi dà più fastidio è che mentre io sono disposto a pagare un kWh a 0,90 per una colonnina da 150 kW e rifare a breve il pieno, in effetti raggiunge appena70/75 KW. E questo non è  corretto. Comunque la rete stradale è scarsa di punti di ricarica. Cordialmente. Antonino Provenzale

Non facciamo riferimento ai picchi, ma alle curve…

paghi la ricarica
Esempio: curva di ricarica di Tesla Model 3 (con colonnine da 300, 175 e 50 kW). Fonte: Fastned.

punto interrogativoRisposta. Non ci sono solo i prezzi di ricarica, altissimi in Italia rispetto al resto d’Europa, a complicare la vita agli automobilisti elettrici. Molti segnalano quel che lamenta il nostro lettore siciliano: hanno auto che sulla carta possono ricaricare a 100 kW e più, ma nella pratica non vanno oltre i 60-70 kW. Esempio: abbiamo appena pubblicato il bilancio di un anno  con la Volkswagen ID.3 di un altro lettore e tra le note negative c’era appunto l’impossibilità di ricaricare oltre i 60 kW.

Andrebbe effettuata un’analisi caso per caso, dato che le cause possono essere diagnosticate sia lato-auto sia lato-colonnina. Va detto che anche su questo aspetto le prove fatte a livello internazionale dicono che le Tesla sono tra i modelli che garantiscono curve di ricarica più in linea con le aspettative dei clienti. Sempre tenendo conto che quando si parla di potenza di ricarica “fino a...”, si fa riferimento a un picco che in genere può essere raggiunto solo per pochi minuti.

Quindi: prendiamo questo dato per quel che vale e, per calcolare il tempo delle soste, rifacciamoci alle curve complessive di ricarica e alla nostra esperienza reale. Ma se la discrepanza è eccessiva, facciamolo presente a chi vi ha venduto l’auto.

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8 COMMENTI

  1. un governo Serio si dovrebbe occupare anche delle colonnine di ricarica su aree pubbliche, sia per i prezzi assoluti che quelli “relativi” agli effettivi tempi di ricarica, altrimenti si pone una “truffa” legalizzata ai danni dell’utenza, a dispetto dell’incentivazione all’uso di mezzi ecologici che salvaguardano l’ambiente e la salute!

    occorrerebbe un organismo pubblico o privato, purché libero da “interessi” che testa periodicamente sul campo sia i prezzi che i tempi medi di ricarica forniti dalle colonnine stradali , magari usando una vettura (o una strumentazione) che accetta il max possibile in HPC, così che non ci siano “colli di bottiglia” dovuti alle vetture o all’inesperienza dei clienti ..
    Qui scatta “Mission Impossible” … senza “interessi partigiani “e lobby!
    Potrebbero proporsi magari associazioni di consumatori? Vaielettrico ??

  2. Capire cosa succede alle Colonnine che promettono una potenza di ricarica ma poi nella pratica ci si trova con potenze reali inferiori alla nominale dichiarata.

    Perché?

    Uno dei problemi può dipendere dalla corrente massima erogabile dal sistema.

    Bisogna infatti sempre ricordare che le batterie si ricaricano in corrente.

    La potenza di ricarica, e la conseguente energia conteggiata, è solo un calcolo matematico.

    Facciamo un esempio semplice.
    (Ovviamente con le limitazioni dell’esempio semplificato)

    Se ho una colonnina che eroga al max 50A, e la tensione per raggiungere tale valore è di 400volt, la potenza espressa sarà di 20Kw.

    Se la batteria dell’auto è fatta da un pacco batterie di 350 volt nominale, la potenza in questo caso sarà più bassa, pur mantenendo una carica di 50A.

    Mentre se l’auto possiede una batteria fatta da un pacco di 450volt nominale, la potenza conteggiata sarà superiore.

    Però in entrambi i casi la batteria si sta caricando alla stessa corrente massima di 50A.

    Solo che nel primo caso ti fanno pagare meno per la stessa carica, nel secondo caso paghi di più.
    Ma la corrente ricevuta è la stessa.

    La tensione di ingresso in realtà non ha un costo reale, ma la paghiamo come se lo fosse.

    Quindi ci possono essere differenti comportamenti tra pacchi e pacchi.

    E differenti limitazioni tra le colonnine, che hanno correnti nominali differenti.

    Anche se dichiarano potenze simili…

  3. Uno schifo a più livelli: prezzo dell’auto, prezzo di ricarica, prezzo di rivendita, prezzo delle eventuali riparazioni.
    Assurdo che circoli un sistema di questo tipo, sembra messo in piedi da gente che non ha studiato. Così approssimativo, come fosse qualcosa di transitorio, che verrà prima o poi sostituito. Peraltro, reso obbligatorio dal 2035 nella sola Europa, per delocalizzare (è l’obbiettivo massimo raggiungibile) ed attenuare l’inquinamento dei centri urbani.
    A me, sembra nel complesso una presa per i fondelli.
    Se penso alla storia politica del nostro paese, ipotesi verosimile.

  4. Scusate ma che risposta è? Sembra non vi occupiate di auto elettriche! La questione della domanda è: pago una ricarica a prezzo pieno ma ricevo un servizio non in linea.
    Mia esperienza con mg4 luxury che carica sempre a 140 da 0 ad almeno 50%. Colonnine free to x sempre perfette anche in condivisione. Colonnine tesla uguale. Colonnine enel x schifose e un pelo meno becharge. Quelle date per 75 non vanno oltre 67. Se trovi un’auto in condivisione non vai oltre 50 o meno! NON è colpa dell’auto ma dei 2 principali gestori! Portate anche voi avanti le nostre lamentele perché sono testate. Pagare 1 euro a kwh per avere velocità di ricarica a 50 60 è indecente!

    • Vero. Su Mokka-e alle FreetoX ho superato quasi tutte le volte i 90kW di picco con batteria scarica sotto il 20%. La macchina è data per 100kW in DC quindi dato abbastanza attendibile. Invece su colonnina Enel X da 100kW mai superati i 60. Infatti se ho possibilità di scegliere carico alle 50kW che costano meno e come tempo di sosta mi cambia pochissimo.

  5. Per avere un’idea molto attendibile sulle curve di ricarica di un’auto si può guardare sul sito di Fastned che è un operatore di ricarica olandese.

    Posto il link diretto, dato che dalle pagine del sito non è per niente facile trovare questa pagina.
    https://www.fastnedcharging.com/it/panoramica-dei-marchi

    E si scopre che, ad esempio per restare in tema con un altro articolo recente, VW ID.3 e Cupra Born non sono proprio dei campioni di velocità purtroppo.

    Enjoy!

  6. Il sig. Antonino, non dice però quale è la potenza massima ammessa in ricarica DC delle sue auto elettriche, probabile che 75kW sia proprio il limite massimo delle sue automobili.

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