OceansLab per solcare gli oceani con i foils e la vela mentre per le manovre, fino a 150 miglia di autonomia, c’è l’idrogeno. La sperimentazione avverrà con la barca (classe Imoca) dello skipper britannico Phil Sharp. Pronto a navigare con l’energia pulita alla Vendée Globe. Il giro del mondo a vela.
L’ idrogeno di Genevos, il motore elettrico Oceanvolt
Il sistema di alimentazione a idrogeno è firmato Genevos, azienda molto attiva nel settore che sta portando avanti numerose sperimentazioni. Altri due partner centrali sono Oceanvolt, produttore finlandese di motori elettrici, e SunPower Global per il fotovoltaico.

Il progetto è firmato da Sam Manuard, un progettista noto nel mondo della vela oceanica. L’Imoca ha visto la luce nel cantiere navale Pauger Carbon Composites di La Rochelle in Bretagna e ora sarà trasferita a Black Pepper Yachts a Nantes, per completare l’allestimento finale, con gli specialisti di Genevos che installeranno il sistema di propulsione e alimentazione.
Nella pagina Facebook del team velico in questi giorni sono state postate le foto con le grosse bombole che presto saranno posizionate all’interno della barca a vela.

Si è vicini al traguardo. Poi subito in Atlantico per partecipare alle regate di qualificazione della Vendée Globe e sperimentare la nuova tecnologia. OceansLab è infatti la prima barca a vela che partecipa in regata con un’alimentazione a idrogeno.
Con l’idrogeno “verde” 150 miglia d’autonomia
Il team spiega come “questi serbatoi immagazzinano idrogeno compresso fino a 350 bar, quasi il doppio di quello di un cilindro convenzionale“. Per essere ecologico l’idrogeno deve essere verde ovvero “viene prodotto da energia rinnovabile attraverso elettrolisi e compressione, prima del rifornimento diretto con un tubo ad alta pressione“.

Come mai questa scelta? “Il gran vantaggio delle bombole di idrogeno è che rappresentano solo il 10% del peso delle batterie al litio, per immagazzinare la stessa quantità di energia. In questo modo OceansLab può rimanere leggero, efficiente energeticamente e competitivo, avendo abbastanza energia pulita per ricaricare le batterie e offre un’autonomia di 150 miglia fuori dalle gare“.
Vediamo alcuni dati: “Il sistema soddisfa gli standard di sicurezza classificati ATEX e ne dimostreranno l’applicabilità su larga scala per le navi commerciali e per le imbarcazioni da diporto. Questa soluzione a zero emissioni è competitiva rispetto ai generatori a combustione a combustibili fossili, in termini di peso, con prestazioni più elevate che consentono all’Imoca di navigare per una media di 6 nodi (10 kW) per 25 ore, notevolmente superiore al requisito di sicurezza Imoca di 5 ore a 5 nodi“.
Ricordiamo però che l’idrogeno verde ha dei costi molto alti dal punto di vista energetico – per produrre 1 MWh con l’elettrolisi dall’acqua ne occorrono 3 di energia da fonti rinnovabili – ed economico. Ma per partecipare alla Vendée Globe si spendono milioni di euro e questa voce di costo resta quindi marginale rispetto all’investimento totale. Resta interessante l’aspetto scientifico e di test sulle lunghe distanze e in condizioni estreme.
A novembre il primo test in regata
Quando si potrà vedere OceansLab volare sull’acqua, grazie ai foil? La barca parteciperà alla nuovissima regata transatlantica in solitario di Lorient, Retour à la Base, che partirà da Fort-de-France in Martinica il 26 novembre. Sarà una prova di qualificazione per la Vendée Globe 2024, un test anche sul sistema a idrogeno e la regata fa anche parte di un programma di commercio equo e solidale per il trasporto di merci a vela attraverso l’Atlantico.

Il velista ricorda gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030: “Ridurre del 30% le emissioni e far sì che il 10% del trasporto marittimo sia alimentato da tecnologie a emissioni zero. La visione di OceansLab è quella di promuovere e dimostrare soluzioni tecnologiche pulite vitali per contribuire a ridurre le emissioni marittime. Il lancio dell’IMOCA foiling da 60 piedi alla fine del prossimo mese renderà questa visione una realtà ”
Ricordiamo anche la scelta tutta elettrica di Giovanni Soldini che sta lavorando ad un sistema di propulsione full electric.