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Model 3 a 40490 euro, altro taglio

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Model 3 a 40490 euro, sfidando la concorrenza (non solo elettrica) con il terzo taglio del listino Tesla nel giro di pochi mesi. Con gli incentivi è un super-prezzo. Ma cala anche il costo della Long Range (fuori incentivi), da 49.990 a 47.990.

Model 3 a 40490
Il nuovo Listino ufficiale della Tesla Model 3.

Model 3 a 40490 euro, i ribassi Tesla continuano: via altri 2 mila euro

Via altri duemila euro: gli altri aumentano, Tesla riduce ancora i prezzi. Stiamo parlando della versione, d’attacco, la RWD Standard Range a trazione posteriore. Ma sarebbe decisamente improprio parlare di un allestimento povero. L’autonomia è di oltre 500 km (513 per la precisione), la velocità massima è di 201 km/h, l’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in 6,1 secondi. Tesla cala questa carta alla viglia degli attesissimi bonus statali, più volte annunciati dal ministro Adolfo Urso. Quando i nuovi sconti pubblici scatteranno (si continua a parlare di maggio), per alcune fasce di clientela il pezzo finale dovrebbe scendere sotto i 30 mila euro. Ma già con i bonus oggi in vigore il prezzo vero è di 37.490 euro, o di 35.490 in caso di rottamazione di una vecchia auto. Per un’auto di queste dimensioni e prestazioni si tratta di un prezzo super-concorrenziale, anche rispetto alle auto a benzina e gasolio della stessa categoria.

Model 3 a 40499Sfida sempre più spavalda ai costruttori tradizionali

Ci si chiede come possa Tesla tagliare i prezzi mentre gli altri li ritoccano verso l’alto. Ci sono motivi legati al progressivo miglioramento dei costi in produzione, con processi sempre più automatizzati. E ci sono ragioni legate a una strategia aziendale che, in questi mesi, privilegia l’acquisizione di nuove quote di mercato, rispetto ai profitti aziendali. Non a caso la Borsa, che guarda ai guadagni, sta penalizzando il titolo Tesla. Teniamo presente poi che, essendo fabbricata nella Gigafactory di Shanghai, la Tesla Model 3 potrebbe finire nel mirino della Ue. Bruxelles considera quella del made in Cina nell’auto elettrica una concorrenza sleale già da luglio potrebbe imporre un dazio su ogni vettura venduta. Senza stare a guardare se il marchio è cinese o occidentale. Vedremo. Intanto il presente è fatto di una sfida sempre più spavalda ai costruttori tradizionali.

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33 COMMENTI

  1. Non so se ha scritto giusto @Enzo quando cita il margine a vettura di Tesla (non confuto.. e non cerco.. lo prendo per corretto).

    Secondo me Tesla sta cercando di fare una strategia che risponde a più necessità:

    1) azzerare gli stock il più velocemente possibile, aumentare cashflow e minor ricorso ai finanziamenti, data l’incertezza del futuro, previsto ma non confermato taglio dei tassi; deve finanziare contemporaneamente i robot, studi nuovi modelli (son tutti aggiornati… ma ormai agée , batterie nuova concezione/stato solido, prepararsi a costruire nuovi stabilimenti in India ? Thailandia? raddoppio europeo a Berlino? se scattano sanzioni sui modelli prodotti in Cina… o peggiora parecchio il confronto militar/commerciale con gli USA … son problemi !

    2) spiazzare in tutti i mercati la concorrenza sempre crescente (BYD ma non solo), che sta erodendo pian piano il potenziale di espansione di Tesla (anche Apple, per quanto forte deve fare i conti con la crescita di marchi prima sconosciuti nel mondo occidentale… Oppo, Honor, OnePlus e …. XIAOMI … che ha presentato un modello di auto concorrenziale… spalleggiata dalle scelte strategiche ed i finanziamenti governativi… un “lusso” che al momento Elon non ha, soprattutto se a Novembre 2024 ri-vince il suo (ex) amico Trump (di cui era stato consulente) che certo non vede di buon occhio l’auto elettrica… essendo un “petroliere” …

    3) se davvero ha “nel taschino” una nuova carta fenomenale (aspettativa sempre affibbiata ai grandi dominatori del mercato) dovrà intanto farsi più spazio possibile per vendere un prodotto nuovo e diverso … altrimenti le linee attuali ( S, X, 3 e Y ) potrebbero improvvisamente diventare “obsolete” ….

    4) si è inguaiato troppo col Cybertruck .. e deve rimediare in fretta (tra richiami di quelli già consegnati e future modifiche in corsa alle linee/metodologie produttive)
    proprio mentre la solita concorrenza cinese sta presentando a ritmo serrato veicoli meno fantascientifici ma molto, molto più concreti (e capaci di arrivare anche in Europa, viste caratteristiche più rispondenti alle nostre specifiche omologative di sicurezza e aspetto più “normale”)

  2. mi chiedevo dopo questo taglio

    c’è almeno UNO che considera di comprare una tesla per farla partecipare al prossimo ride hailing tesla ?

    che poi in pratica si traduce con

    c’è almeno UNO che ha capito Elon Musk ?

  3. Ma il blu è tornato a pagamento, eur 1.300, ma alla fine va bene così.

    In questo modo chi la prende bianca o nera riesce a far rientrare nell’incentivo anche i cerchi da 19″.

  4. Oltre che al prezzo Tesla sta tagliando anche sul suo personale, un valore che si dovrebbe aggirare all’incirca sul 10% della forza lavoro globale di Tesla nel mondo. Per contro il buon Musk rivendica i 56 miliardi di dollari di compenso annullati da un giudice del Delaware perché ritenuto oggetto profondamente viziato e scaturito da un board completamente assoggettato a Musk.
    Ad ogni modo non è che Musk sta facendo beneficenza nelle vendite, semplicemente sta spianando la strada all’ennesimo salto tecnologico, uno dei motivi per cui l’usato elettrico non tiene molto bene.
    Musk sa benissimo che a breve arriveranno le batterie a stato solido e ulteriori riduzioni di costi così per evitare di ritrovarsi con volumi di invenduto preferisce ridurre i margini di guadagno ma vendere.
    Questo sarà un vantaggio per chi compra il nuovo ma di per se un ipotetico cliente Tesla vedrà accelerare la svalutazione della sua vettura per le scelte della casa e aumentare il margine di perdita sulla rivendibilità successiva.
    Musk vuole prefiggersi degli obiettivi ma farlo anche a discapito di chi compra i tuoi prodotti non so quanto gli gioverà.
    In ogni caso una Model Y costa meno di una entusiasmante Alfa Junior polacca e questo la dice lunga sul famoso risparmio alla Tavares visto che Tesla è circa due segmenti sopra alla Junior.

  5. Questi abbassamenti di prezzo inducono una scarsa tenuta dell’usato e tagliano fuori dall’acquisto di Tesla chi gestisce flotte aziendali e chi si occupa di leasing e noleggio a lungo termine che, proprio sul valore residuo dopo 3-6 anni, impostano i propri piani. Per qualche ragione Tesla mira essenzialmente ai privati od ai pochi professionisti ed imprenditori che, per vari motivi, comprano ed utilizzano vetture di quel segmento sino alla rottamazione o giù di lì.

    Temo perciò che a febbraio dell’anno prossimo, al termine del Nlt della mia attuale vettura, troverò condizioni peggiori, in un ipotesi di noleggio o leasing, di quelle che avrei trovato un anno fa per passare ad una Tesla model 3 (che continuo a vedere come l’unica vettura elettrica proponibile per il mio uso abituale). Certo, diventa più appetibile l’acquisto, sul quale però ho più remore.

    In ogni caso, a prescindere dai fatti miei (che possono non importare a chi legge) la politica di riduzione dei prezzi di Tesla non sono certo che sia un buon segno, se non per chi deve comprarne una domattina.

    • Luca : Tesla persegue il suo business, non le interessano i commercianti di auto nuove o usate, i noleggiatori o i concessionari
      Ricordo a tutti che queste aziende aumentano il prezzo degli autoveicoli 🙂

      • Il fatto che i prezzi vadano su e giù è già indizio del fatto che la politica dei prezzi non sia dettata esclusivamente dai costi di produzione.
        D’altra parte un listino fisso senza una politica di offerte e sconti obbliga ad aggiornamenti del listino molto più frequenti.

      • Può anche darsi, ma trascurare le auto aziendali nel segmento D o C, verso il quale il prezzo di Tesla sta scivolando, non mi pare ragionevole. Cito il Sole24 ore “nel 2022, secondo l’Unrae, la quota delle auto aziendali sulle immatricolazioni di autovetture in Italia è stata del 41,7%, in proprietà o in noleggio a lungo termine. In Germania è stata del 64,1%, in Francia del 54,6% e in Spagna del 55%”.

        Le auto aziendali la fanno da padrone proprio nei paesi evoluti in cui si vendono più elettriche e noi siamo il fanalino di coda anche in quella percentuale. Se in Germania oltre 2 nuove auto su 3 sono aziendali, andare ad intaccare la tenuta dell’usato sembra un azzardo.

  6. Però ora il blu metallizzato si paga 1300 euro.
    Solo bianco e nero di serie…
    Ma, ora, anche con il metallizzato rosso optional (per me fantastico) dovrebbe rientrare negli incentivi, giusto?

  7. Attenzione che la riduzione del prezzo ha toccato anche la long range, non solo quella a trazione posteriore.

  8. E chi ha un usato tesla dovrà calare ancora di più le braghe, vabbè che ci sono folli che chiedono lo stesso prezzo di un nuovo

  9. Io penso che tranquillamente una model 3 rwd potrebbe costare 35k. Poi lo fanno semplicemente perchè ora tutte le fabbriche sono in riduzione dei costi, sia come linee di produzione, che come costi di aperture delle varie fabbriche. E bisogna considerare che i costi delle batterie stanno scendendo sempre di più, catl dice che nel secondo semestre scenderanno del 50% circa quindi chissà a quanto arriveranno a 30k???!!!

    • Quindi nel secondo semestre potrei comprare una batteria originale del niu per 700€? Ovviamente no, il prezzo delle batterie scenderà ma per noi clienti costeranno sempre uguale, ci scommetto

    • Da quello che so io Tesla ha un margine di 7000 dollari per ogni modello venduto (mediamente). E’ possibile che il prezzo sia calato a seguito di una riduzione del costo delle batterie e il margine sia rimasto intatto oppure è possibile che pur di aumentare la quota di mercato Tesla sia stata disposta a rinunciare a una parte del margine (meno probabile). Ci sono aziende come BYD che hanno margini bel inferiori, 1000 dollari su ogni modello, ma è improbabile che Tesla decida di inseguire BYD su quel terreno, almeno fintanto che non sarà obbligata a farlo dalle condizioni di mercato.

  10. Beh credo che che nel caso in cui gli incentivi finalmente dovessero arrivare Tesla modificherebbe presto il prezzo per adeguarlo alla domanda.
    Altra riflessione, già fatta in passato ma importante da ribadire, è che i listini di Tesla corrispondono al prezzo finale di acquisto per cui la necessità di cambiarli spesso nasce anche dal fatto che i marchi tradizionali gestiscono le variazioni mensili della domanda utilizzando il meccanismo delle offerte e degli sconti senza modificare i listini che sono generalmente da considerarsi come “prezzi massimi” e uno sconto anche minimo si riconosce sempre.

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