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Mercedes taglia le stime di vendite EV

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mercedes taglia le stime
Anche i veicolo commerciali, come l'e-Sprinter, fanno parte della gamma elettrica Mercedes (credit foto: Mercedes Media).

Mercedes taglia le stime di vendite EV: non si parla più di solo elettrico a partire dal 2030, ma di 50% di immatricolazioni da quella data per EV e ibride plug-in. 

mercedes taglia le stime
Ola Källenius, numero uno di Mercedes Benz Group.

Mercedes taglia le stime e tiene i piedi in più staffe

Non è che le vendite di auto elettriche vadano male in casa Mercedes: anche nel 2023 sono aumentate del 73% a 240.668 veicoli. È che i piani parlavano di numeri ben superiori, almeno 168.000 auto in più, secondo la testata tedesca Handelsblatt.

Adesso in ogni comunicazione sui target futuri si aggiunge la cautela della frase “se le condizioni di mercato lo permetteranno”. E si fa riferimento a una quota complessiva assicurata dai veicoli ricaricabili, comprese quindi le plug-in. Con frasi come questa: “L’azienda prevede di essere in grado di soddisfare le diverse esigenze dei clienti. Che si tratti di una trasmissione completamente elettrica o di un motore a combustione elettrificato, fino al 2030“. Secondo un’altra testata tedesca, Electrive, è una strategia simile a quella di un concorrente diretto come BMW, che non ha mai fissato date per l’addio ai motori a combustione. Puntando su un ventaglio di tecnologie. Anche se la Casa di Monaco insiste ancora con l’idrogeno, strada che Mercedes non vede percorribile.

mercedes taglia le stimeSi lavora sui costi delle batterie, per tagliarli del 30%

Anche per l’anno in corso gli obbiettivi di vendite di Mercedes per l’elettrico sono stati ridimensionati. In una nota la Casa di Stoccarda parla di “una quota di xEV che rimarrà a circa il 19%-21% delle vendite di auto nuove“. Ma la sigla xEV include anche le ibride plug-in. Ergo: l’obiettivo di arrivare al 20% di immatricolazioni di sole elettriche, inizialmente fissato per il 2023, non verrà raggiunto neppure quest’anno.

Gli investimenti sulle auto a batterie restano comunque consistenti. C’è attesa per la nuova CLA elettrica, così come per i miglioramenti promessi su efficienza e tempi di ricarica di tutta la gamma. Mercedes resta convinta che i costi delle batterie per kWh possano essere tagliato di oltre il 30% nei prossimi anni, scrive Electrive. Questo grazie “a un design ottimizzato delle celle e dei moduli, a una migliore integrazione dei veicoli e all’ulteriore sviluppo delle sostanze chimiche. Ad esempio NMC, LFP di nuova generazione“. Oltre agli aggiornamenti delle celle stesse durante il ciclo di vita.

Phoenix
Vesper
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20 COMMENTI

  1. Si vede che hanno capito che alle europee gli ambientalisti col rolex andranno a casa, se sono gli stessi che comprano auto elettriche sono quattro gatti.
    Di conseguenza meglio tenersi anche un mercato dove la gente il prodotto lo vuole, piuttosto che uno dove il prodotto non si vende perché non lo vuole nessuno.

    • il tuo immaginario sembra una stramba fiction TV, forse (?) sei un po’ troppo fanatico della propaganda politica spazzatura

      • Probabilmente non riesci a renderti conto che quello fanatico della stramba fiction TV, sei tu! Buon risveglio caro!

        • Stasera (domenica) su Italia 1 danno “The day After Tomorrow”… prima di guardarlo… consiglio un ripasso su qualunque sito di metereologia (3BMeteo, LaMMA. Meteo Giuliacci ..ove spiegano cosa sta -gia adesso – succedendo alla NOSTRA corrente del Golfo..e cosa vedranno i tuoi figli…).
          Saluti..da brividi ❄️🧊⛄⛄🥶

  2. Fanno benissimo. Un’azienda deve dare al mercato ciò che il mercato chiede. Poi per carità, giusto sviluppare il mercato del futuro, ma tralasciare il grosso del mercato che rende benissimo è un’assurdità.

  3. Dai dati ACEA 2023, BEV al 14,6% nel mercato EU. Nessuna proiezione vede questa quota oltre il 40/50% nel 2030 al momento. Non credo che nessuno sano di mente voglia lasciare quel 50/60% del mercato scoperto, vista anche la concorrenza per la quota BEV in cui si stanno affacciando nuovi aggressivi players.

    Vediamo come risponderanno gli altri OEM, soprattutto quelli che hanno gia’ smantellato gran parte del loro business powertrain convezionale in Europa.

    Se poi allarghiamo la visione al mercato globale, chissa’ che forse Akio Toyoda non ci abbia visto giusto alla fine.

      • E non illudiamoci di esserne già fuori anche se Toyoda si è sbagliato. La mobilità è solo uno dei molti tasselli da mettere a posto per arrivare al net zero entro il 2050

      • Toyoda è uno spregiudicato e direbbe qualunque cosa per tirare acqua al suo mulino, dal mio punto di vista è un uomo che fa della disonestà intellettuale uso e abuso.

        Negli ultimi anni ha parlato di tutto:
        – auto a idrogeno in motori a combustione interna;
        – auto fuel cell;
        – ed su youtube c’è pure un video (magari è falso, non lo so) che parla di un motore (simile a quello a scoppio) ad acqua.

    • La sfera di cristallo non ce l’ ha nessuno, ovviamente, però devo far notare che le proiezioni sono sempre fatte su scenari business as usual. Ma per come sono messe le cose nel loro complesso (scenari internazionali, investimenti sui fossili in riduzione, crisi climatica in atto) ci sono diverse possibilità che le cose cambino molto nei prossimi dieci anni.
      Il mio intervento per dire che basare i propri investimenti su scenari BAU oggi è molto rischioso, e la miscela fatale è prendere decisioni rischiose considerandole conservative, e chi pensa di andare in quel 50/60% è convinto di fare scelte conservative…

      • per le energie rinnovabili, le previsioni future sono quasi sempre sottostimate, sbagliate già a 6 mesi, perchè si possono basare solo sui parametri attuali, che invece cambiano veloci (miglioramenti e abbassamenti di costo non prevedibili in modo accurato)

        per la auto, di queste variabili ce ne sono tante, quelle tecniche magari riescono più o meno a stimarle, es:

        – sulle auto premium europee, inizieranno a passare a batterie con anodo in silicio (ancora un po ‘ più dense, più autonomia, e veloci a caricare), per grosse berline già forse rende le ICE meno desiderabili

        – sulle auto economiche, le batterie LPF stnno crollando di prerzzo in un modo molto rapido; ma anche leggo che IAC ha inziato a esportare utilitarie con batterie al sodio ( nave partita verso il sudamerica, 5000 auto LPF e 5000 al Sodio)

        altri fattori economici, es. legati alle installazioni rapide di rinnovabili, il kwh elettrico rinnovabile sta per diventare più abbondante ed economico, questo rende appetibile anche BEV a prescindere da quanto siano ammodernate, alla fine si arriva ad un “basta che abbiano le ruote”, se per farei km spendono e inquinano sempre meno

        prezzo kwh all’ingrosso sta scendendo, ma in qualche modo poi questa abbondanza arriva anche a generare concorrenza di fornitori e limare i prezzi al dettaglio (in parte anche da noi)

        settimana scorsa PUN medio in Spagna-Portogallo a 3 centesimi a kwh (!), e nel resto di Europa tra 5 e 6 centesimi;

        sceso un po’ anche da noi, già a 8,5 centesimi, e penso scalerà ancora, verso i 7 centesimi già a primavera penso… difficile prevedere a 4-5-6 anni

      • Concordo. La proiezioni sono ovviamente in costante aggiustamento. Credo che quello che emerge è la necessità di avere a listino più soluzioni tecnologiche per coprire tutto il mercato che, per tante ragioni, non sembra pronto alla soluzione unica BEV.

        • Non capisco, le soluzioni tecnologiche in campo sono già moltissime. Il mercato non è pronto per le BEV almeno quanto non fosse pronto per l’ iPhone. Anzi il “non essere pronto” del mercato è anche un buon segnale, significa che il salto tecnologico è soltanto quello tra le “altre tecnologie” e le BEV.

          • Il passaggio da un telefonino dell’epoca all’IPhone non può essere paraganato al passaggio termica ad elettrica: lì era solo tutto più, senza nessuno compromesso a parte il costo.
            Ad ogni modo questi sono i dati disponibili al momento.

          • @AntonioR mi dispiace ma l’iPhone è stato aspramente criticato da moltissimi che poi si sono dovuti ricredere: scarsa durata della batteria e mancanza della tastiera erano le critiche più diffuse.
            Curioso che dopo tutti questi anni l’impressione sia del tutto diversa, ovvero che l’iPhone “ers solo tutto più”, perché non lo era affatto.
            Lo stesso avverrà con le auto elettriche, il tempo sarà galantuomo.

  4. Tutto sommato ci può stare. Del resto, c’è tempo fino al 2035, quindi non è strettamente necessario convertirsi al full electric prima di allora, così come non era necessario lanciarsi in avventurose affermazioni tipo “full electric entro il 2030” al buio.
    Il problema, però, come giustamente è stato sottolineato, è che tenere i piedi in due staffe alla lunga costa, e parecchio.
    E potrebbe venire a costare ancora di più se la EU, qualora il rallentamento della spinta verso l’elettrico fosse generalizzata, riprendesse in mano il tema Euro 7 per i motori termici su cui i costruttori a suo tempo avevano fatto muro lamentandosi che distoglieva risorse dallo sviluppo dell’elettrico, argomento accettato dall’EU. Ma se ora sono i costruttori stessi a rallentare sulle BEV…
    Personalmente credo che i costruttori – che a ben vedere, come nel caso di Mercedes, oltre ad annunci a volte avventurosi non hanno fatto nulla per promuovere davvero l’auto elettrica, a partire dalla clamorosa mancata formazione del personale di vendita e tecnico delle loro concessionarie -, se davvero vogliono poter fare una scelta di investimenti chiara ed economicamente redditizia anziché tenere il piede in due (onerose) staffe, non possono semplicemente osservare cosa fa il mercato, perché le naturali resistenza al cambiamento e pigrizia mentale delle persone ovviamente portano la gente a “non scegliere” – nel senso che non ci si mettono proprio a comparare le due scelte che hanno per poter scegliere in modo informato – e quindi a rimanere sul termico per pura inerzia, al massimo scegliendolo elettrificato perché va di moda ma senza sapere esattamente cosa acquistano.
    I costruttori, quindi, se vogliono potersi togliere dall’impasse, devono impegnarsi di più in prima persona nel promuovere l’auto elettrica, formando innanzitutto le proprie concessionarie, ma anche organizzando eventi a raffica di presentazione di nuovi modelli e incontri (basta 1 ora, eh!) con i potenziali clienti sulle peculiarità delle auto elettriche, su come gestirle al meglio (“ansia da autonomia”), su dove e come si può effettuare la ricarica, ecc.

  5. il problema per mercedes è che il cliente ormai ha capito che non bastano un bel tablet bello figo e qualche luce d’atmosfera nell’abitacolo per fare una EV efficiente

    • Falso. Come dimostrato più e più volte, EQS ed EQE (vedasi anche la prova di Paolo Mariano) sono efficientissime. E anche le altre, nelle rispettive categorie, non sono affatto male. Smettiamola di dire falsità.

  6. A mio avviso tenere i piedi in due staffe è economicamente molto pesante.

    Sicuramente non sono indebitati come VW e Toyota, però è una manovra pericolosa.

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