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Mercato due ruote, Giugno a -55%. Ma va tutto bene!

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Il -54,8% registrato dal mercato delle due ruote elettriche a giugno è fortemente falsato dal paragone con un giugno 2022 da record. Il dato realmente preoccupante è il -20% sul semestre.

Mentre le due ruote chiudono il primo semestre 2023 con un +16,8%, l’elettrico incassa un giugno con segno negativo. I dati di mercato diffusi da Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) parlano di 201.922 immatricolazioni da gennaio a giugno con gli scooter fanno la parte del leone con 102.470 mezzi e un +25% rispetto al 2022. Bene anche le moto con un +13%, mentre incassano un duro colpo i ciclomotori con un -14%. Questo il panorama generale, tutt’altri numeri se guardiamo al solo immatricolato elettrico.

Infatti il mercato dei veicoli a zero emissioni ha visto un inizio 2023 piuttosto altalenante con  diversi mesi a cifra (o cifre) negativa. Anche giugno, dopo goi incrementi di aprile e maggio, torna ad avere il segno meno molto pesante: -54,8%. Nel 2022 a giugno sono stati targati 3.541 veicoli elettrici, lo scorso mese solo 1.600.

INFOGRAFICA I SEM_23

Prima di stracciarci le vesti però contestualizzavamo un attimo il numero. Questo 1.600 diventa drammatico se confrontato con un giugno 2022 che era stato eccezionale grazie ad alcune commesse sharing e flotte. Se lo paragoniamo invece con le 1.249 immatricolazioni di maggio 2022, il nostro 1.600 è addirittura un buon risultato. E non sfigura nemmeno di fronte al 1.809 del targato elettrico di maggio ‘23, che – ricordiamo – è stato un mese da +44%.

Quel è il vero dato preoccupante del mercato?

Che il -54,8% di giugno non sia catastrofico come sembra non significa però assolutamente che le cose vanno bene, anzi. Il dato davvero preoccupante è quello del semestre. Le due ruote elettriche chiudono con un -20,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno con circa 1.800 immatricolazioni in meno (7.237 contro 9.089).

A pesare è soprattutto il -22% del segmento scooter, che contribuisce per più di metà al totale delle vendite elettriche. Considerazione uguale, ma di segno opposto per le moto. Pur segnando un -40,6% nel primo semestre, parliamo di numeri così bassi da influenzare con scarsa incisività statistica il mercato. Segno negativo, ma più contenuto (-16%), anche per i ciclomotori.

Ovviamente consapevole, ANCMA, in calce ai dati di mercato chiede che «vengano assegnati all’esercizio 2023 i fondi avanzati lo scorso anno per l’elettrico in modo che la dotazione complessiva per gli incentivi all’acquisto non sia esaurisca anzitempo e possa contare su una continuità strutturale in grado di migliorare l’efficacia dello strumento e sostenere un mercato ancora giovane, ma molto promettente».

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3 COMMENTI

  1. L’artcolo penso sia centrato più su scooter, ciclomotori, e un pizzico di moto da strada

    A me e venuto in mente invece quanto si muove (lentamente) per le moto da enduro/cross

    ho visto sui vari canali i motociclisti pur tendenzialmente trai più conservatori hanno capito il vantaggio dell’elettrico, erogazione imbattibile per precisione, divertimento, potenza, anche in gara le elettriche farebbero impallidire le cross di ogni cilindrata, oltre alla silenziosità utile nell’uso da scampagnate se si va per sentieri di campagna/ sterrati di montagna, attirandosi molte meno antipatie rispetto alle versioni rumorose

    tanto che poi c’è anche un fenomeno particolare, motociclette da enduro costruite con telai più leggeri e meno estremi delle enduro elettriche vere e proprie, veicoli elettrici sui 70kg, ma quasi altrettanto divertenti, anello di congiunzione tra moto ed e-bike da montagna

    però anche fanno notare che le enduro anche quelle più serie, per essere leggere non hanno batterie con grosse autonomie, meno delle moto stradali, e chi non abita vicino alla pista dove gareggiare con gli amici, o alla alla collina/montagna, se vuole fare questo tipo di escursioni partendo casa, magari in pianura, non ha abbastanza autonomia per fare il trasferimento, il percorso, e il rientro, insomma fare la mezza o la piena giornata nel fine settimana

    dovrebbe trovare punti di ricarica in zona, oppure andare con le moto caricate su un carrello auto,
    che però anche in alcuni casi comunque già si fa anche con le moto da enduro termiche, per non arrivare già “flullati”, senza cupolini per fendere l’aria e conle gomme tassellate su asfalto

    più avanti forse cambierà, con più punti di ricarica (e ricariche veloci anche per le moto), anche nelle aree non urbane; magari inzialmente saranno punti specifici da cui partono percorsi o piste da enduro, che vogliono attirare i motociclisti preparandogli un punto base con ricarica e altri servizi (trattoria/assistenza riparazione pneumatici, etc)

  2. Qui in lombardo/veneto i ciclomotori circolanti sono nella norma, di tutte le alimentazioni. Bisogna un po’ prendere il coraggio, e uscire di piu’.

  3. /// A pesare è soprattutto il -22% del segmento scooter […] le moto […] -40,6% […] Segno negativo, ma più contenuto (-16%), anche per i ciclomotori \\\ Il risultato non entusiasmante per gli scooter, oltre che dalla fine dell’ “effetto sharing / flotte” forse è dovuto anche ai problemi di assistenza che hanno colpito diversi modelli scoraggiando cosí i potenziali clienti. Il “crollo” del settore moto si potrebbe spiegare con le aspettative non soddisfatte del mondo “biker”, tipicamente esigente in fatto di autonomia e prestazioni e “viziato” in questi campi dai modelli termici al momento ancora inarrivabili. Non mi meraviglio del calo contenuto dei ciclomotori essendo il settore che si è fatto “elettrificare” con piú facilitá soddisfando cosí la maggioranza degli acquirenti.

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