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Meglio Twingo o e-Up come elettrica usata?

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Meglio Twingo o e-Up come elettrica usata? Danilo, un lettore, è alla ricerca della seconda auto di casa e pensa a queste citycar, ma di seconda mano. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it .

MEGLIO TWINGOMeglio Twingo o e-Up? La VW non è più in produzione e non vorrei che i ricambi…

“Vi scrivo perché vorrei un vostro consiglio sull’acquisto di un’auto usata. Vivo in una casa indipendente con installata un colonnina di ricarica, un impianto fotovoltaico da 3kWe una batteria da 10 kW/h. Percorro circa 60 km al giorno con punte di 90. Vorrei acquistare una seconda macchina piccola elettrica usata da tenere il più possibile e sono indeciso tra Twingo e Up. La prima ha un costo mediamente inferiore ed è ancora in produzione, anche se ha un’autonomia più scarsa. La seconda ha una autonomia superiore e per me sarebbe preferibile. Ma mi spaventa il fatto che non sia già più in produzione con tutte le conseguenze relative ai ricambi, alla sostituzione della batteria ecc. Voi che ne dite? GrazieDanilo

meglio twingo
Come scegliere una citycar elettrica usata tra Renault Twingo (sopra) e Volkswagen e-Up a sinistra..

Occhio all’autonomia residua, con il freddo poi…meglio tingo

Risposta. Le Case auto sono tenute per la normativa vigente a rendere disponibili i ricambi per un congruo numero di anni anche dopo la fine produzione. Ergo: non ci preoccuperemmo troppo di questo problema per la e-Up. Quanto all’autonomia, in effetti c’è una bella differenza: la Renault si ferma a 189 km. la Volkswagen arriva a 260. Ovviamente il confronto va fatto sull’autonomia reale residua delle auto che si prendono in esame, dato che con il tempo è noto che la capacità delle batterie subisce un calo. E quindi esigere un check certificato è buona norma. Diciamo però che a tavolino opteremmo per l’auto con l’autonomia maggiore. Anche perché i valori indicati sopra sono i dati di omologazione, ma in inverno con il freddo intenso, l’autonomia cala di parecchio. Anche del 30%. E partire da una base più alta può essere più rassicurante. Oltretutto la e-Up consente anche la ricarica in continua, fino a 40 kW, anche se la Twingo può utilizzare una potenza maggiore nelle colonnine AC, 22 kW contro 7,4.


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17 COMMENTI

  1. da possessore di e_UP dico e_UP!
    non finisce mai di stupirmi. rimpiango di non aver preso, stupidamente, il winter pack, mentre trovo molto utile il divisorio nel portabagagli. Anche nello stereo con solo 2 casse non sento la mancanza delle altre 2…anzi…in città devo limitarmi perchè, complice la silenziosità dell’auto, ho alzato troppo e non ho sentito un paio di sirene…

    la ricarica rapida è un plus…io preferisco farmi mezz’ora settimanale alla fast che lasciare l’auto incustodita in carica…ma sono mie valutazioni.

  2. Ciao, da soddisfatto possessore di E-UP sostengo che è meglio avere la possibilità di provarle entrambe e vedere quale fa più per le tue esigenze;
    sono da valutare anche le differenze tipo la trazione, il raggio di sterzo, la ricarica in ac ad esempio la mia non ha mai caricato a più di 6 KW di potenza e soprattutto la guida ed il fattore estetico. Buona scelta
    Stefano

  3. Si è vero che la Up ha una maggiore autonomia dichiarata, ma… se l’utilizzo e prevalentemente urbano, la Twingo che riesce ad immettere 22kwh e la Up che accetta max 7,4Kwh, non c’è partita.
    Come city-car, nel contesto urbano e limitofo, non c’è Up che tenga.
    PS. Anche in pieno inverno, con la Twingo, è difficile scendere sotto i 160Km percorribili con un pieno. 😏😎

    • Dipenda da dove si ricarica.
      Se prevalentemente a casa, conviene la e,-up perché ricaricherebbe ad una potenza più vicina al valore massimo del caricatore, quindi elevata efficienza.
      La Twingo, alla stessa potenza, arriverebbe a sprecare per inefficienza circa il 20%.
      Ed è energia che paghi e sperperi in calore.
      Diversamente, se la ricarica avviene principalmente alla colonnina, la Twingo, con il suo caricatore da 22kW risulta essere più comoda.
      Rimane da vedere la durata della batteria, Twingo in AC carica ad 1C, mentre e-up carica a 0,2C.

    • Caro Walter,
      il lettore Danilo aveva scritto che ha una casa indipendente e quindi non gli servirà quasi mai caricare a una potenza di 22 kW in AC. Questo perché, in meno di una notte, basta la potenza minima della sua colonnina domestica per ricaricare tranquillamente fino a circa l’80% (com’è buona norma) sia la batteria della Twingo che quella della e-UP. Proprio perché la e-UP ha la ricarica in DC (che la Twingo non ha) non ha bisogno di alta potenza per quella in AC.

  4. Ciao.
    Voglio condividere le mie considerazioni dopo aver preso un auto similare alle tue .
    Come chi si ricorda i miei post, in famiglia abbiamo preso una Citroen C-zero a inizio 2023.
    Siamo non solo contenti, di più, tanto che abbiamo ormai superato i 12000Km (più di 2000Km/mese)
    E’ talmente piacevole da utilizzare che siamo un po’ rammaricati di non avere un po’ più di autonomia… il nostro bolide avrebbe la possibilità di ricaricare in DC a 40Kwh di potenza, il problema è che le colonnine fast ChaDeMo sono poche e per lo più non/mal funzionanti. Il che no n ci permette di sfruttarne appieno le potenzialità.
    Noi percorriamo 70..80 Km in inverno e 120…130 ora che è estate.
    Concordo con Lucio. X il freddo sedile riscaldato tutta la vita. X la sicurezza specchietti riscaldati, se puoi trovare anche il parabrezza , allora è il TOP. (esigenza fondamentale se vivi in zone umide…)
    una cosa che con il freddo sfruttiamo sempre, è il preriscaldamento dell’abitacolo comandato a distanza. (penso che anche twingo e eUP possiedano questa possibilità)

    Dal punto di vista dell’uso cerca di scegliere quella che ti può facilitare gli spostamenti con la possiiblità di ricaricare velocemente, la twingo con i 22Kwh è già più che buona…ma i 40 della CCS2 sono un ulteriore spinta per muoverti senza dover fare cariche “lente” …. e di CCS2 ce ne sono molte.

    Buona scelta.

  5. okkio che normalmente i ricambi e le manutenzioni di Renault sono sicuramente più a buon mercato che Volskwagen

  6. Ciao, sono possessore di una e-up da 3 anni, percorsi circa 60000km fino ad ora.
    Macchina super, in estate circa 350km cittadini, in inverno circa 240 con riscaldamento acceso.
    2 accessori sono indispensabili, il Winter Pack che ha sedili riscaldati, specchietti elettrici riscaldabili e soprattutto parabrezza riscaldato elettricamente. Si spanna e si scongela velocemente.
    Il secondo è il Sound Pack, aggiunge 4 altoparlanti, perché il suono base con solo 2 è veramente poca cosa, soprattutto de ricevi una telefonata.
    Per il resto, i miei figli la definiscono un go-kart..

  7. -Le Case auto sono tenute per la normativa vigente a rendere disponibili i ricambi per un congruo numero di anni anche dopo la fine produzione-

    Sette anni. 😉

      • Che io sappia è una direttiva europea che vale per auto e moto. A memoria mi pare che sia in vigore da una ventina d’anni. Non escludo che formalmente rientri nel provvedimento da lei citato.

      • Buongiorno Luigi,
        mi ha preso la curiosità e ho fatto una ricerca rapidissima.
        Forse mi sono sbagliato e l’obbligo di rendere disponibili i ricambi di un veicolo dalla fine della produzione arriva addirittura a 10 anni.
        I sette che avevo in mente forse sono la normativa precedente.
        La prima volta che vedo il mio amico Antonio che ha una concessionaria moto glielo chiedo.

        • /// La prima volta che vedo il mio amico \\\ Buona idea, vorrei saperlo anch’io, come dicevo non mi risulta nessun obbligo ma spero di sbagliarmi.. Da quello che so le varie direttive – per regolamentare il problema della disponibilitá dei ricambi nel tempo – hanno preferito autorizzare la vendita dei pezzi “di concorrenza” piuttosto che imporre una durata minima di permanenza a magazzino di quelli originali. L’unico settore in cui so di una qualche forma di obbligo in tal senso è quello delle macchine utensili (Direttiva Macchine 2006/42/CE) che evidentemente non ci riguarda..

      • Fiat – Lancia – Alfa
        tristemente prendevano alla lettera i 10 anni,
        svuotavano i magazzini ricambi per fare posto e ridurre le spese

        penso i ricambi sfarttati li ritiravano grossisti che poi li smerciavano ad esaurimento,
        e tutto quello che non è materiale molto comune di meccanica,
        non viene più riprodotto (plastiche, display orologi, interni, anche fari, etc)

        a un certo punto a salvare in parte le auto storiche del gruppo sono arrivati fornitori cinesi a rifare e smerciare on-line iniettori, debimetri, pompe benizina, viste anche un po’ di schede elettroniche, etc 🙂

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